Nuove perquisizioni sono state effettuate dagli ispettori della Procura di Tokyo nell’ambito dello scandalo dei fondi neri creati da correnti del PLD. Mercoledì scorso, gli ispettori hanno perquisito l’ufficio del deputato – membro della corrente che fu di Shinzo Abe – Yoshitaka Ikeda. Il deputato è sospettato di aver ricevuto, nei cinque anni precedenti il 2022, 40 milioni di yen dalla propria corrente.
“Il signor Ikeda deve fare chiarezza e rivelare la verità. Il primo ministro Fumio Kishida non ha ancora fatto alcun commento, ma un parlamentare eletto tramite rappresentanza proporzionale del suo partito è sotto inchiesta” ha commentato il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, per il quale il PLD “dovrebbe immediatamente spiegare cosa è successo: chiedo che agiscano anche con una severa punizione”.
Venerdì, invece, la Procura edochiana ha perquisito gli uffici di Hashima (Gifu) del senatore Yasutada Ono.
“Si tratta di una situazione anormale in cui gli uffici dei membri del Partito Liberal-Democratico vengono perquisiti uno dopo l’altro. Il primo ministro, in qualità di presidente del Partito Liberal-Democratico, dovrebbe esigere che ogni membro si assuma la responsabilità di questi eventi” ha commentato Koike.
“La base di potere del PLD è priva di legittimità” ha invece affermato il numero uno del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi.
Sempre nella capitale, giovedì scorso, il deputato ed ex viceministro della Giustizia Mito Kakizawa è stato arrestato insieme a quattro suoi dipendenti. Il parlamentare, ex membro del PLD, è sospettato di aver utilizzato, per ottenere l’appoggio di alcuni consiglieri locali, almeno 2,6 milioni di yen nella campagna elettorale di Yayoi Kimura per il rinnovo della carica di Presidente della guida del Municipio Koto di Tokyo. Kimura si è dimessa in novembre per aver acquistato, in violazione della legge che regola le campagne elettorali, spazi pubblicitari on line.
Nelle politiche economiche, un nuovo appello alle aziende a che aumentino i salari è stato lanciato dal premier nel corso di un incontro organizzato, lo scorso lunedì, dalla Banca del Giappone.
Sui casinò, l’esecutivo ha bocciato, mercoledì scorso, il piano di realizzazione di un casinò a Sasebo (Nagasaki). Secondo la società che aveva presentato il progetto, l’albergo con casinò avrebbe portato 8,4 milioni di turisti l’anno e creato un giro d’affari per 330 miliardi di yen.
Sul nucleare, l’Agenzia Regolatrice ha dato il via libera alla centrale di TEPCO di Kashiwazaki-Kariwa (Niigata). Due anni fa, l’ente regolatore aveva fermato la riattivazione dell’impianto a causa di alcune violazioni riscontrate nelle misure per la tutela della struttura dagli attentati terroristici.
La società attende ora il via libera da parte della Prefettura. “Sentiremo le opinioni dei residenti e decideremo” ha affermato il Governatore di Niigata, Hideyo Hanazumi.
Sempre in questo campo, il giorno precedente, l’Alta Corte di Tokyo ha condannato TEPCO, ma non lo Stato, a pagare 23,5 milioni di yen di risarcimento a 44 dei 47 richiedenti.
Nella sanità, secondo dati raccolti dal quotidiano comunista Akahata, nel corso dell’ottava ondata (dall’autunno del 2022 all’inizio del 2023) di coronavirus, il 16,5% dei decessi è avvenuto all’interno di strutture per anziani. L’ottava andata è stata una delle più drammatiche per numero di morti.
In alcune Prefetture come Kagawa e Miyazaki la percentuale è stata addirittura del 35% seguita da quella di Oita (32%) e Tokushima (31%).
In politica estera, lo scorso 23 dicembre, a circa 200 miglia nautiche dalla costa dell’India una nave registrata in Liberia, gestita da una società olandese ma di proprietà di un’azienda giapponese, è stata colpita da un drone di possibile provenienza huthi.
La Chem Pluto, questo il nome della nave, è un bastimento adibito al trasporto di sostanze chimiche. Nessuna persona è risultata ferita nel corso dell’attacco.
Nei rapporti con la Corea del Sud, il Sol Levante ha protestato, venerdì scorso, per delle esercitazioni condotte dalle forze armate di quel Paese nei pressi delle isole, rivendicate da Tokyo, Dokdo.
In ambito militare, lo scorso 25 dicembre, il Governatore della Prefettura di Okinawa, il progressista Denny Tamaki, ha ribadito che la giunta da lui guidata non approverà – così come invece richiesto da una sentenza della sezione di Naha dell’Alta Corte di Fukuoka – le modifiche al piano dei lavori di ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko aprendo così la strada ad un intervento del Ministero delle Infrastrutture volto a superare questo ostacolo.
“Ho sostenuto che è difficile approvare il piano perché ci sono vari problemi con la sentenza ed io, in quanto Governatore, ho ricevuto un mandato da molti residenti che si oppongono alla costruzione della nuova base a Henoko” ha affermato Tamaki in un comunicato stampa.
Giovedì, il governo ha approvato il piano che prevede l’interramento parziale della baia di Henoko. La giunta aveva depositato un appello alla decisione dell’Alta Corte di Fukuoka presso la Corte Suprema. Uno dei maggiori problemi, più volte sottolineati dalla stessa Prefettura, è la poca compattezza dei suoli.
Il 28 dicembre, una manifestazione di sostegno al Governatore si è tenuta nei pressi della base di Camp Schwab.
A Fukushima, la locale Corte Distrettuale ha condannato a due anni con pena sospesa tre ex militari ritenuti responsabili delle molestie all’ex commilitona Rina Gonoi.
A Nishinomoote, lo scorso 25 dicembre, il deputato del PCG, Takaaki Tamura, ha incontrato il vicesindaco ed alcuni consiglieri comunali e prefettizi per discutere del piano di realizzazione di una base sull’isola di Mageshima. Tra i problemi sottolineati dai residenti vi sono le conseguenze per la pesca e la carenza di manodopera nel settore agricolo prodotta dalle assunzioni del cantiere per la base.
Frattanto, è emerso che nel prossimo anno fiscale saranno destinati ben 22,2 miliardi di yen per la costruzione di 14 nuovi depositi per munizioni. I nuovi edifici, oltre a rappresentare un costo per le casse pubbliche, saranno obiettivi militari in caso di attacco. Il Ministero della Difesa ha in programma la costruzione – entro il 2032 – di 130 depositi per munizioni.
In settimana, l’ambasciatore statunitense in Giappone, Rahm Emanuel, ha ringraziato il Sol Levante per la decisione, giunta in violazione dell’articolo 9 della sua Costituzione e della Dichiarazione di Potsdam, di dare il via libera all’esportazione di missili Patriot prodotti in Giappone su licenza statunitense verso Paesi terzi (in sostanza l’Ucraina). La mossa attenua alcuni problemi di sottoproduzione di armi dei Paesi NATO i quali stanno mettendo in difficoltà l’efficacia del loro sostegno al regime di Kiev nel conflitto con la Federazione Russa e con parte dei propri cittadini.
In economia, il PIL pro capite del 2022 è stato pari a 34.064 dollari: il ventunesimo tra le 38 nazioni dell’OCSE. Il PIL nominale è rimasto terzo al mondo (davanti si sono piazzati Stati Uniti e Cina) ma la sua contribuzione al PIL globale è calata dal 5,1 al 4,2%.
In campo occupazionale, la disponibilità di posti di lavoro di novembre è calata di 0,02 punti rispetto ad ottobre raggiungendo quota 1,28 (ciò significa che per ogni cento cercatori di lavoro erano disponibili 128 posti di lavoro). Il calo è il primo degli ultimi 16 mesi. Rimasto invariato, al 2,5%, il tasso di disoccupazione.
In termini assoluti, le persone senza lavoro erano 1.770.000 e, tra questi, 760.000 hanno lasciato volontariamente il lavoro (-1,3%) mentre 440.000 sono state lasciate a casa dai padroni (+18,9%).
La produzione industriale di novembre è intanto calata dello 0,9% rispetto ad ottobre. Fatta cento la produzione del 2020, l’indice che misura il dato ha toccato quota 104.
Nell’auto, il governo tailandese ha annunciato, lunedì scorso, che quattro aziende giapponesi – Honda Motor, Toyota Motor, Mitsubishi Motor ed Isuzu Motor – investiranno, complessivamente, 150 miliardi di baht nella produzione automobilistica del Paese.
In casa Daihatsu, in seguito allo scandalo sulla falsificazione di dati ha deciso, martedì scorso, di sospendere l’intera produzione in territorio giapponese. Normalmente, l’azienda produce, nell’Arcipelago, 4.000 vetture al giorno ed impiega 9.000 dipendenti. L’azienda ha stilato una lista – comprendente 423 fornitori diretti, 5.000 fornitori indiretti ed altre 1.000 società in rapporto con essa – di società che potranno richiedere compensazioni per i danni subiti dallo stop alla produzione.
Honda – secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa Kyodo – ha richiamato 15 milioni di vetture per problematiche connesse alla pompa di alimentazione prodotta da Denso.
In Toyota, l’azienda ha annunciato di aver prodotto – tra gennaio e novembre del 2023 – 9.226.573 vetture. Il dato è un record e batte il precedente del 2019 quando i veicoli prodotti nei primi 11 mesi furono 9.050.000.
Nella produzione energetica, secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano russo Kommersant, gli azionisti stranieri del progetto “Artic LNG 2”, un progetto che prevede la produzione di gas liquefatto, potrebbero rinunciare alla propria partecipazione a causa delle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti in seguito all’ingresso della Federazione Russa nella guerra civile ucraina.
Il progetto – che dovrebbe iniziare a produrre dal prossimo anno – è portato avanti dalla russa Novatek (la quale detiene il 60% delle azioni) con l’associazione delle cinesi CNOOC e CNPC (ciascuna delle quali detiene un 10% del capitale sociale) e delle giapponesi Mitsui & Co. e JOGMEC (anche in questo caso col 10% ciascuna di partecipazione).
Nel settore assicurativo, l’Agenzia per i Servizi Finanziari ha ordinato, martedì scorso, a quattro società operanti nel campo (Sompo Japan Insurance, Aioi Nissay Dowa Insurance, Tokio Marine & Nichido Fire Insurance e Mitsui Sumitomo Insurance) di migliorare le proprie operazioni commerciali dopo aver accertato l’esistenza di una sorta di cartello volto a mantenere alti i premi per privati ed enti pubblici.
Chiudendo con le ferrovie, il Ministero dei Trasporti ha diffuso i risultati di un’indagine, la prima di questo tipo, condotta tra i dipendenti del settore e dalla quale è emerso come, nel 2022, il numero di comportamenti violenti o molesti da parte degli utenti è stato pari a 1.124. Il Ministero ha dato istruzioni alle aziende ferroviarie circa la raccolta di questi episodi e la fornitura di risposte ai dipendenti.
(con informazioni di jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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