La sezione giapponese della Chiesa dell’Unificazione ha emesso, lunedì scorso, un comunicato di forte critica alla decisione del Ministero della Cultura di chiedere un pronunciamento giudiziario volto a cancellare l’organizzazione dal registro degli enti religiosi. Per il culto fondato da Moon, l’operazione costituisce una minaccia alla libertà religiosa.
In un incontro, avvenuto lo scorso lunedì, tra il capo della segreteria del Partito Comunista, Akira Koike, ed il ministro della Cultura, Moriyama, il parlamentare comunista ha chiesto che si vigili affinché la sezione nipponica della Chiesa non trasferisca i propri beni in Corea del Sud rendendo così impossibile la liquidazione di futuri risarcimenti agli ex fedeli che hanno portato in tribunale l’organizzazione religiosa.
Garanzie circa l’effettiva approvazione di un disegno di legge che faciliti il congelamento dei beni della Chiesa è stata chiesta, lo scorso martedì, dal Presidente del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi, e richieste similari sono giunte da alcune persone che hanno denunciato di essere state vittime del culto e che sono state audite, lo scorso 17 ottobre, dal gruppo di lavoro messo in piedi da parlamentari dell’opposizione.
A Sesebo (Nagasaki), intervenendo – il 15 ottobre – in un comizio elettorale nel corso della campagna per il rinnovo di un seggio della Camera dei Rappresentanti, il ministro della Difesa Kihara ha chiesto un voto a sostegno delle Forze di Autodifesa. Il ministro, avendo capito di averla sparata grossa, compromettendo la neutralità delle FA stabilita dalla legge, si è scusato il giorno successivo. Chieste da Akira Koike le dimissioni del ministro.
Sempre nell’ambito delle elezioni suppletive, la leader della confederazione sindacale Rengo, la maggiore del Paese, Tomoko Yoshino, ha dichiarato che l’organizzazione da lei guidata, da sempre legata al Partito Democratico e, adesso, al PCD, non potrà sostenere i candidati iscritti al Partito Comunista.
Frattanto, lo scorso mercoledì, la Corte Suprema ha sentenziato che le elezioni del 2022 per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri sono state legittime nonostante la disparità voti/seggi pari al 3,03. La sentenza del massimo organismo giudiziario del Paese segue altri 16 pronunciamenti di tribunali di livello inferiore con otto che hanno ritenute quelle consultazioni come svoltesi in uno “stato di incostituzionalità”.
Venerdì, si è invece aperta la sessione straordinaria dei lavori della Dieta. Al centro del dibattito parlamentare vi sarà un pacchetto di misure economiche che sarà presentato dal governo al fine di alleviare le conseguenze sulla domanda interna prodotte dall’inflazione. Il parlamento rimarrà convocato fino al 13 dicembre.
Nella medesima giornata, la Camera dei Rappresentanti ha eletto Fukushiro Nukaga, già titolare del dicastero delle Finanze con Abe e poi con Fukuda e per due volte direttore generale dell’Agenzia per la Difesa, come nuovo Presidente. Nukaga sostituisce Hiroyuki Hosoda dimessosi, ufficialmente, per motivi di salute ma al centro, negli ultimi mesi, di due scandali: il primo concernente i suoi legami con la Chiesa fondata da Moon ed il secondo circa degli episodi di molestie sessuali. Una richiesta di chiarimenti su entrambe le vicende è stata chiesta, a nome del Partito Comunista, da Keiji Kokuta.
Nell’opposizione, l’ex premier Naoto Kan, oggi uno dei più autorevoli dirigenti del Partito Costituzionale Democratico, ha annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni politiche.
Sul nucleare, ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica nonché di Canada, Cina e Corea del Sud, hanno raccolto, lunedì scorso, campioni di acqua a largo del tunnel che scarica in mare l’acqua contaminata stoccata all’interno dell’ex impianto di Fukushima. Si tratta della prima volta che esperti cinesi partecipano alla raccolta di campioni sotto l’egida dell’AIEA.
Tecnici dell’Agenzia hanno prelevato, venerdì scorso, anche campioni di pesce prelevandoli dai mercati.
Nell’immigrazione, un tavolo consultivo del governo ha elaborato una proposta, la quale potrebbe essere presto discussa in parlamento che consentirebbe ai tirocinanti stranieri di poter cambiare impiego dopo un anno di permanenza nel Paese aumentandone il potere contrattuale e riducendo – indirettamente – gli abusi nei loro confronti perpetrati dal padronato locale (da casi di molestie sessuale a, numerosi, episodi di stipendi non pagati).
Il Giappone aderisce dal 1993 ad un progetto lanciato dall’ILO di promozione dell’apprendistato rivolto ai Paesi economicamente meno sviluppati e che è diventata la principale via per poter emigrare nell’Arcipelago. Alla fine del 2022, i tirocinanti stranieri erano circa 320.000.
In politica estera, lo scorso 15 ottobre sono stati evacuati – verso Gibuti – i primi otto cittadini giapponesi che si trovavano in Palestina. Nel piccolo Stato africano, lo scorso lunedì, è giunto un aereo delle Forze di Autodifesa con il compito di proseguire nell’evacuazione di ulteriori cittadini nipponici e sudcoreani. A Venerdì erano state portate via 83 persone con il governo che ha disposto l’invio di un ulteriore aereo in Giordania.
Molte tra le 92 aziende giapponesi presenti in Palestina stanno intanto evacuando, in maniera autonoma, il personale nipponico lì presente.
Martedì scorso, intanto, la ministra degli Esteri, Yoko Kamikawa, ha annunciato che il Sol Levante donerà l’equivalente di dieci milioni di dollari ai palestinesi ostaggio dello Stato d’Israele all’interno della Striscia di Gaza.
Sempre la ministra ha avuto, martedì scorso, un colloquio telefonico con l’omologo iraniano Hossein Amir Abdollahian al quale ha chiesto di esercitare un ruolo nella riduzione delle tensioni tra Israele ed il popolo palestinese.
Un invito affinché il Giappone si ponga come mediatore nella crisi è stato rinnovato dal leader dell’opposizione, Kenta Izumi, mentre un immediato cessate il fuoco è stato chiesto dal numero uno del PCG, Kazuo Shii.
Mercoledì scorso, il premier Kishida ha intanto avuto un colloquio telefonico con il principe saudita Mohammed bin Salman con il quale ha discusso di possibili aiuti umanitari da mandare alla popolazione in corso di sterminio da parte d’Israele.
A Tokyo, il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Yasutoshi Nishimura, ha visitato, lunedì scorso, il controverso tempio Yasukuni, santuario scintoista che celebra i caduti per l’imperatore e tra essi numerosi criminali di guerra.
“Il governo esprime profondo disappunto e rammarico per il fatto che leader responsabili del governo e del parlamento giapponese abbiano inviato offerte o abbiano effettuato visite al Santuario Yasukuni, che abbellisce la passata guerra di aggressione del Giappone. Il nostro governo esorta le figure responsabili in Giappone a guardare alla storia ed a mostrare, attraverso le azioni, una genuina riflessione e pentimento sul passato” si legge in un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri di Seul.
Il giorno successivo, invece, il premier nipponico ha inviato al tempio un’offerta cerimoniale ma, come già aveva fatto Shinzo Abe negli anni di guida dell’esecutivo, non si è recato al santuario di persona cosa che invece hanno fatto, nella medesima giornata, i ministri Yoshitaka Shindo (Rivitalizzazione Economica) e Sanae Takaichi (Sicurezza Economica).
“Il Santuario Yasukuni è uno strumento spirituale simbolo della guerra di aggressione dei militaristi giapponesi. Onora 14 criminali di guerra di classe A condannati con gravi responsabilità per i crimini di guerra commessi durante quella guerra di aggressione. La Cina respinge fermamente le azioni negative del Giappone riguardo al Santuario Yasukuni ed ha presentato rimostranze verso il Giappone. La Cina esorta il Giappone ad onorare in maniera credibile l’impegno ad affrontare ed a riflettere sulla storia dell’aggressione, di dare una rottura netta con il militarismo e di guadagnarsi la fiducia dei suoi vicini asiatici e della comunità internazionale” ha commentato da Pechino, la Portavoce del dicastero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Mao Ning.
Di contro, il Ministero degli Esteri di Tokyo ha intanto indirizzato una protesta nei confronti della Repubblica Popolare Cinese per supposte attività, rilevate dalla Guardia Costiera nipponica, della nave cinese Xiang Yang Hong 18 nei pressi (circa 130 chilometri) delle contese isole Senkaku.
Nell’ambito di un contesta e snervante tira e molla con Pechino, il premier Kishida ha aperto alla distensione sul tema della armi atomiche in un messaggio inviato ad un forum nippo-cinese celebrante il quarantacinquesimo anniversario dell’entrata in vigore del trattato di pace ed amicizia stretto tra i due Paesi.
“Pace, amicizia e cooperazione rappresentano l’unica opzione” ha affermato l’ex titolare della diplomazia cinese Wang Yi. Per maggiori incontri al vertice si è speso l’ex vicesegretario del Gabinetto giapponese Seiji Kihara, presente all’evento.
In ambito militare, un velivolo Osprey delle Forze di Autodifesa è giunto, giovedì scorso, ad Okinawa. Immediata la protesta del Governatore della Prefettura, il progressista Denny Tamaki. I velivoli sono contestati dalla popolazione giapponese per il rumore prodotto ed anche per una serie di difetti produttivi che hanno causato, anche in Giappone, atterraggi d’emergenza ed altri incidenti. Il velivolo parteciperà alle esercitazioni congiunte nippo-statunitensi “Resolute Dragon” il cui scopo è quello di mantenere alta la tensione nei confronti della Cina.
Il 30 ottobre si terrà, intanto, la prima udienza della causa, l’ennesima, che vede contrapposti governo ed ente locale circa la mancata approvazione da parte di quest’ultimo del piano di costruzione della nuova base di Henoko.
Sempre nella Prefettura, lo scorso 17 ottobre, è giunto un drone statunitense MQ9. Presso la base di Kadena, nell’ambito della sorveglianza alle attività cinesi, giungeranno a breve anche altri sette droni che attualmente sono dislocati presso la base di Kanoya (Kagoshima) e circa 100 membri del personale incaricati di gestirli.
Giovedì, invece, Giappone ed Australia si sono accordati circa la partecipazione di quest’ultimo Paese a delle esercitazioni che coinvolgono anche le forze armate statunitensi (si tratta delle “Yama Sakura” che si svolgeranno a novembre e delle “Keen Edge” che si terranno a febbraio). L’accordo è avvenuto durante dei colloqui svoltisi a Tokyo tra il ministro Kihara e l’omologo australiano Richard Marles. Lo stesso giorno, Mitsubishi Electric aveva annunciato l’ingresso in un progetto per lo sviluppo di sistemi laser in cooperazione con il Ministero della Difesa australiano.
“Questo progetto è il primo caso di accordo di sviluppo congiunto tra una società giapponese ed un governo straniero nel settore della difesa e rappresenta un nuovo modello di business per il Giappone, che promuove il trasferimento di attrezzature e tecnologie di difesa attraverso partenariati pubblico-privati. Mitsubishi Electric promuoverà il trasferimento di attrezzature di difesa e la cooperazione tecnologica” si legge in un comunicato diffuso dall’azienda.
In economia, la Banca del Giappone ha migliorato, nell’ultimo rapporto economico, le prospettive di sei delle nove regioni statistiche nelle quali è diviso il Sol Levante. A determinare il rialzo è stata una ripresa della domanda interna ed un aumento degli investimenti delle imprese.
Venerdì scorso, intanto, il dollaro ha brevemente toccato quota 150 sullo yen.
Nella bilancia commerciale, il deficit nei primi sei mesi del 2023 è calato del 75,1% (totalizzando, in termini assoluti, i 2.720 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni sono state pari a 52.960 miliardi (-12,4%) mentre le esportazioni, favorite da uno yen debole, sono cresciute dell’1,4% (50.240 miliardi). A determinare il dato, oltre ad un assestamento del prezzo dei prodotti energetici, importati per la quasi totalità, vi è stata una contrazione dei consumi interni che ha prodotto il significativo calo delle importazioni.
Analizzando i singoli soci commerciali, soprattutto grazie alla vendita di auto (facilitata dall’accordo commerciale bilaterale in essere), le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 10,6% (10.080 miliardi) mentre le importazioni sono calate del 6% (5.590 miliardi).
Nei confronti della Cina, invece, il deficit è stato pari a 2.870 miliardi, con le esportazioni calate dell’8,2% (8.910 miliardi, con quelle di alimenti che hanno subito un enorme -58%) e le importazioni che hanno segnato un -6,2% (11.770 miliardi).
Nel complesso, con l’intero continente asiatico, il Sol Levante ha maturato un surplus pari 989,74 miliardi (-23,4%) mentre il deficit con l’UE esso è stato di 401,44 miliardi (circa la metà di quanto registrato l’anno precedente).
Nell’inflazione, a settembre, soprattutto in virtù di un relativo contenimento dei prezzi del greggio e del gas, essa si è attestata al 2,8%. In agosto si era invece registrato il 3,1%.
Nella produzione di batterie, l’ambasciatore canadese Ian McKay ha invitato le aziende nipponiche ad investire nella produzione di questi dispositivi nel proprio Paese. Lo scorso 21 settembre, il ministro Nishimura ha firmato con l’omologo canadese un accordo che mira alla stabilizzazione delle forniture di batterie nelle catene di approvvigionamento globale.
“Non c’è nessun Paese al mondo che abbia in abbondanza tutti i minerali essenziali necessari per la catena di approvvigionamento delle batterie dei veicoli elettrici” ha affermato McKay per il quale “il Giappone ha scelto il miglior Paese al mondo per costruire la propria catena di fornitura ed il Canada sta collaborando con un Paese e attori industriali che conosciamo molto bene” ha proseguito l’ambasciatore ricordando le grandi materie prime di cui il Canada dispone.
Nell’auto, Toyota ha interrotto, martedì scorso, la produzione in dieci linee produttive in sei diversi impianti nell’Arcipelago a causa della mancanza di alcuni componenti normalmente venduti da un fornitore esterno. Lo stop è proseguito per tutto il resto della settimana tranne in 4 impianti ove la produzione è ripresa venerdì.
L’azienda ha intanto annunciato che, dal 2025, adotterà i medesimi sistemi di ricarica adottati da Tesla per le auto elettriche vendute in America settentrionale.
Sempre in questo campo, Honda Motor e General Motors hanno annunciato, giovedì scorso, che tassì a guida automatica saranno operativi a Tokyo entro l’anno 2026. I mezzi saranno prodotti dalla joint ventura, che sarà lanciata il prossimo anno, Cruise. Ad oggi, in Giappone sono stati lanciati pochissimi servizi pubblici a guida autonoma anche per le strette regole imposte dal codice della strada.
Rimanendo in casa Honda, Honda Aircraft, ha dato il nome al velivolo da 11 posti la cui produzione dovrebbe partire nel 2026. Il velivolo dovrebbe chiamarsi “Honda Echelon”.
In campo farmaceutico, la nipponica Daiichi Sankyo riceverà l’equivalente di 22 miliardi di dollari dalla statunitense Merck & Co. per lo sviluppo e commercializzazione di tre terapie anticancro.
Nelle tecnologie informatiche, il colosso statunitense Microsoft ha aperto un proprio centro per la ricerca nell’ambito dell’intelligenza artificiale nella città di Kobe.
Frattanto, lo scorso 17 ottobre, Tomo Iwabuchi ha chiesto all’esecutivo di rivedere gli enormi sussidi (330 miliardi di yen fino ad ora) concessi alla società produttrice di semiconduttori Rapidus. La parlamentare ha sottolineato come vi sia il rischio di distorcere la politica industriale del Paese favorendo alcune aziende al posto di altre. La società, al cui capitale partecipano importanti aziende giapponesi come Toyota, sta costruendo una fabbrica nella Prefettura di Hokkaido.
Sul lavoro, lo scorso lunedì, si è costituito un gruppo di lotta dei dipendenti della società di trasporti Yamato Transport i cui contratti, a partire da gennaio, non saranno rinnovati per la cessione da parte della società delle attività di consegna della posta leggera alle Poste del Giappone.
Sempre in questo campo, la confederazione Rengo ha deciso, giovedì scorso, che nel corso della campagna per i rinnovi contrattuali della prossima primavera chiederà alle parti datoriali aumenti salariali del 5%. La media degli aumenti di quest’anno è stata del 3,58%: la più alta degli ultimi 29 anni ma, largamente, divorata dall’inflazione.
In casa Ikea, il sindacato azienda di recente formazione, ha annunciato che chiederà all’azienda il pagamento di dieci minuti necessari per indossare l’uniforme e che non sono stati corrisposti dal 2006, anno nel quale il colosso svedese sbarcò nell’Arcipelago, al settembre di quest’anno. La normativa nipponica sul punto è piuttosto ambigua e l’azienda ritiene di non aver violato alcuna norma.
Una proposta di legge per il miglioramento del trattamento delle condizioni di lavoro dei precari e dei lavoratori a tempo parziale è stata presentata, nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 18 ottobre, da Tomoko Tamura del Partito Comunista. Negli ultimi vent’anni, il numero di lavoratori esclusi da quelle che erano le condizioni prima considerate normali (tempo pieno e tempo indeterminato) sono cresciuti di una volta e mezzo giungendo a 21.010.000 persone e la media dei loro salari è pari al 67% di quella dei lavoratori a tempo indeterminato. Il 70% di questi lavoratori sono di sesso femminile e non di rado guadagnano meno di 2 milioni di yen l’anno. Cuore della proposta comunista è lo stabilire una parità salariale a parità di ore lavorate nonché il passaggio diretto ad un contratto a tempo indeterminato dopo un anno di contratti a tempo determinato.
Chiudendo con il turismo, il governo ha annunciato, mercoledì scorso, che consentirà alle aziende ferroviarie di aumentare il costo dei biglietti durante i periodi nel quale si concentrano le ferie in modo da limitare il turismo eccessivo.
I dati sugli arrivi dall’estero di settembre, hanno intanto mostrato come, in quel mese, i turisti stranieri siano stati 2.184.300 e cioè il 98% rispetto a settembre 2019.
Per nazione, gli arrivi più consistenti sono stati quelli dalla Repubblica di Corea (570.400); dalla regione di Taiwan (385.300) e dalla Repubblica Popolare Cinese (325.600).
Più che triplicato, sul 2022, anche il numero di giapponesi che sono andati all’estero; 1.004.700, dato comunque pari al 42,6% del settembre 2019.
(con informazioni di mitsubishielectric.com; yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.