Settimana iniziata con il ricordo del bombardamento atomico operato dagli Stati Uniti – il 6 agosto 1945 – sulla città di Hiroshima.
“I leader di tutto il mondo devono affrontare la realtà che le minacce nucleari ora espresse da alcuni politici rivelano la follia della teoria della deterrenza nucleare. Essi debbono compiere immediatamente passi concreti per condurci dal pericoloso presente verso il nostro mondo ideale” ha affermato nel proprio discorso il sindaco della città, Kazumi Matsui.
“Esorto il governo nazionale a dare ascolto ai desideri degli hibakusha e del popolo giapponese amante della pace, riconciliando le differenze tra Stati dotati di armi nucleari e Stati non nucleari. Il Giappone deve aderire immediatamente al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e stabilire un terreno comune per le discussioni sull’abolizione delle armi nucleari partecipando, almeno come osservatore, al Secondo incontro degli Stati parti del trattato che si terrà a novembre di quest’anno. L’età media degli hibakusha ora supera gli 85 anni. La vita di molti è ancora compromessa dagli effetti nocivi delle radiazioni sulla mente e sul corpo. Pertanto, chiedo che il governo giapponese allievi le loro sofferenze attraverso misure di sostegno più forti” ha proseguito Matsui.
“Il cammino verso il disarmo nucleare è diventato più difficile a causa dell’approfondimento delle divisioni internazionali e delle minacce nucleari da parte della Russia” ha sostenuto invece il premier Kishida scordando che è stato proprio sotto la guida del governo da parte dei conservatori del PLD che il Sol Levante si è negato a sottoscrivere il trattato ONU per il bando delle armi nucleari.
L’ultimo vertice del G7, tenutosi ad Hiroshima, ha rappresentato “un passo avanti ed uno indietro” per l’hibakusha Kunio Otani e ciò proprio per il mancato inizio di un percorso che vada verso il bando.
“Quasi otto decenni fa, un’arma nucleare ha incenerito Hiroshima. Eppure, come sa chiunque l’abbia visitato, i ricordi non svaniscono mai. […] Per 78 anni, la città di Hiroshima e gli hibakusha hanno lavorato instancabilmente per garantire che le armi nucleari non vengano mai più utilizzate. Durante le mie visite ad Hiroshima, i miei incontri con i coraggiosi hibakusha – il volto umano della catastrofe nucleare – non hanno mai mancato di commuovermi ed ispirarmi. […] I leader mondiali hanno visitato questa città, visto i suoi monumenti, parlato con i suoi coraggiosi sopravvissuti e ne sono usciti incoraggiati a sostenere la causa del disarmo nucleare. Dovrebbero farlo di più, perché i tamburi della guerra nucleare risuonano ancora una volta. La sfiducia e la divisione sono in aumento. L’ombra nucleare che incombeva durante la guerra fredda è riemersa. Ed alcuni Paesi stanno sconsideratamente agitando ancora una volta la sciabola nucleare, minacciando di usare questi strumenti di annientamento. Di fronte a queste minacce, la comunità globale deve parlare all’unisono. Qualsiasi uso di armi nucleari è inaccettabile. Non staremo a guardare mentre gli Stati dotati di armi nucleari si affrettano a creare armi ancora più pericolose. […] In attesa della loro totale eliminazione, gli Stati in possesso di armi nucleari devono impegnarsi a non usarle mai. L’unico modo per eliminare il rischio nucleare è eliminare le armi nucleari. Le Nazioni Unite continueranno a lavorare con i leader mondiali per rafforzare il regime globale di disarmo e di non proliferazione, anche attraverso il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari ed il Trattato per la proibizione delle armi nucleari” si legge nel messaggio inviato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
“Oggi, 78 anni fa, una bomba atomica fu sganciata su Hiroshima per la prima volta nella storia umana, causando molte vittime. Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alle vittime ed alle famiglie in lutto nonché a coloro che stanno ancora soffrendo per gli effetti sulla salute ed i dolorosi ricordi del bombardamento atomico. Al vertice di Hiroshima tenutosi nel maggio di quest’anno, i leader di ogni Paese hanno visitato il Museo del Memoriale per la Pace e deposto ghirlande al monumento commemorativo. Spero che i leader di ogni Paese vengano a conoscenza della realtà dei bombardamenti atomici, siano determinati affinché la tragedia delle armi nucleari non si ripeta mai più, che la minaccia e l’uso di armi nucleari non sia tollerata e che prendano provvedimenti concreti” si legge nel messaggio inviato dal numero del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi.
“Il Partito Costituzionale Democratico del Giappone continuerà i propri sforzi internazionali affinché sia fermamente mantenuto il regime del trattato di non proliferazione nella comunità internazionale, affinché si disarmino le potenze nucleari ed affinché entri in vigore il trattato per il bando totale delle armi nucleari. Chiediamo poi l’ulteriore rafforzamento delle misure di sostegno per i sopravvissuti alla bomba atomica, compreso un pronto soccorso per tutti i sopravvissuti alla pioggia nera” ha aggiunto Izumi riferendosi a coloro che non sono stati ancora risarciti nonostante l’allargamento dell’area designata come colpita da piogge radioattive subito dopo i due bombardamenti.
“Il Giappone deve aderire con fermezza ai Tre principi di astensione dal nucleare (non ospitare, non produrre e non usare ndr) e mantenere la pace basata sulla cooperazione internazionale, sulla diplomazia del dialogo e su una politica esclusivamente orientata alla difesa” ha proseguito il leader dell’opposizione.
“Settantotto anni fa, il 6 e il 9 agosto, l’esercito americano sganciò bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, distruggendo entrambe le città in un istante. Alla fine del 1945, 210.000 persone avevano perso la vita e coloro che sopravvissero a malapena soffrirono di malattie legate alle radiazioni e ad altri effetti collaterali subendo discriminazioni sociali ed economiche. Questa tragedia non deve più ripetersi” si legge nella dichiarazione finale della Conferenza mondiale contro le bombe atomiche e all’idrogeno conclusasi il 5 agosto ad Hiroshima.
“Ci sono ancora circa 12.500 armi nucleari nel mondo. La sua abolizione è una questione urgente, vitale per la vita umana. Il regime russo di Putin deve porre immediatamente fine alle sue aggressioni e minacce nucleari. Anche altre potenze nucleari come Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina, che continuano ad aggrapparsi alle armi nucleari, hanno una pesante responsabilità. L’uso e la minaccia delle armi nucleari mina direttamente i principi della Carta delle Nazioni Unite i quali stabiliscono la risoluzione pacifica delle controversie e la loro eliminazione è responsabilità di tutti gli Stati in linea con la risoluzione n. 1 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. È assolutamente imperdonabile che il vertice del G7 di Hiroshima abbia apertamente sostenuto la teoria della deterrenza nucleare e deriso i sopravvissuti alla bomba atomica e le città bombardate. Al vertice della NATO tenutosi nel luglio di quest’anno, il Giappone ha ribadito la sua posizione di aggrapparsi alle armi nucleari affermando che le armi nucleari sono l’unica garanzia per la sicurezza nazionale. Il rafforzamento del blocco militare guidato dagli Stati Uniti, come l’allargamento della NATO ed il rafforzamento della cooperazione militare nella regione Asia-Pacifico, hanno diviso il mondo e creato un pericoloso circolo vizioso di eserciti contro eserciti e nucleare contro nucleare, aggravando ulteriormente la situazione. La Corea del Nord ha ripetutamente condotto test missilistici in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud stanno intensificando il loro confronto militare, compresa la deterrenza nucleare. Ciò rende la situazione nella penisola coreana ancora più pericolosa” prosegue la dichiarazione.
“Anche se le maggiori potenze nucleari voltano le spalle al disarmo nucleare, la tendenza mondiale va verso il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Sessantotto paesi hanno ratificato il trattato e 92 paesi lo hanno firmato, quasi la metà degli Stati membri delle Nazioni Unite. Questa tendenza è una grande speranza per un mondo libero dalle armi nucleari” si legge ancora nel testo diffuso al termine della conferenza.
“La responsabilità del governo Kishida, che è stato presidente del vertice del G7, per l’aver affermato apertamente la teoria della deterrenza nucleare è estremamente grave e vergognosa […]. Il governo Kishida sta ulteriormente facendo affidamento sull’ombrello nucleare degli Stati Uniti e, usando il pretesto di rafforzare la deterrenza, sta cercando di procedere con una massiccia espansione militare incostituzionale con l’acquisizione di capacità di attacco alle basi nemiche. Con la militarizzazione delle isole Nansei, inclusa Okinawa, il Giappone sta per diventare una base in prima linea per la strategia statunitense contro la Cina. Inoltre, sta cercando di svolgere un ruolo centrale nel collegare l’Asia e la NATO. Alla radice di tutto questo c’è una visione politica che vuole l’alleanza militare Giappone-USA come assoluta. Siamo solidali con il movimento giapponese che chiede al governo giapponese di intraprendere azioni appropriate in quanto unico Paese ad aver subito bombardamenti atomici in guerra e in quanto Paese con una Costituzione che prevede la rinuncia alla guerra” conclude la dichiarazione.
Alle commemorazioni hanno partecipato circa 50.000 persone nonché rappresentanti di 111 Paesi. Proprio come l’anno scorso, per il loro coinvolgimento nella guerra civile ucraina, i rappresentanti di Russia e Bielorussia non sono stati invitati.
Il 9 agosto si è invece celebrato – a porte chiuse a causa delle piogge torrenziali che stanno martoriando il Giappone centrale – l’anniversario del bombardamento atomico sulla città di Nagasaki.
Nella cerimonia, svoltasi all’interno del centro conferenze Nagasaki Dejima Meesse, il sindaco, Shiro Suzuki, ha affermato che le nazioni che hanno armi atomiche o quelle, come il Giappone, che si appoggiano al cosiddetto “ombrello nucleare” debbono “mostrare coraggio e prendere la decisione di interrompere la dipendenza dalla deterrenza nucleare”.
“<<Improvvisamente un lampo di luce simile ad un arcobaleno esplose da dietro di me. Una raffica di vento mi fece cadere, sbattendomi sulla strada. Toccandomi la schiena, i miei vestiti erano spariti e la mia pelle era piena di vesciche e viscida e si attaccava alle mie dita. Io sono stato in ospedale per tre anni e sette mesi, in bilico tra la vita e la morte, e un anno e nove mesi della mia degenza l’ho trascorso sdraiato a pancia in giù, la schiena coperta di gravi ustioni, il petto coperto di piaghe da decubito, la carne in putrefazione. Anche adesso, il mio petto sembra scavato così profondamente che puoi vedere il mio cuore che batte attraverso le mie costole>>. Questa è l’esperienza di Sumiteru Taniguchi, che ha riportato ustioni su tutta la schiena durante il bombardamento atomico all’età di 16 anni. La bomba atomica esplosa su Nagasaki, alle 11:02 del mattino del 9 agosto 1945, ha rubato la vita a 74.000 persone entro la fine dell’anno. Gli hibakusha che sopravvissero svilupparono leucemia, cancro ed altre malattie anni e decenni dopo il bombardamento, combattendo ancora oggi con sofferenza e ansia a causa degli effetti delle radiazioni. Il signor Taniguchi è morto sei anni fa, ma prima della sua morte ha lasciato un messaggio che sembrava prevedere il mondo di oggi: <<Le persone sembrano dimenticare gradualmente le sofferenze del passato. Questa dimenticanza mi terrorizza. Temo che la dimenticanza porterà a l’accettazione di ulteriori bombardamenti atomici>>. Mentre l’invasione dell’Ucraina si trascina, la Russia continua a minacciare l’uso di armi nucleari. Altri Stati nucleari stanno accelerando le mosse per rafforzare la loro dipendenza dalle armi nucleari o migliorare le proprie capacità nucleari aumentando ulteriormente il rischio di una guerra nucleare. […] Al Vertice G7 di Hiroshima tenutosi a maggio di quest’anno, i leader di tutti i Paesi partecipanti hanno visitato il Museo della pace di Hiroshima e si sono incontrati con un hibakusha, mostrando al mondo attraverso le proprie azioni l’importanza di conoscere la realtà dei bombardamenti atomici. Inoltre, la visione di Hiroshima dei leader del G7 sul disarmo nucleare, uno dei documenti finali del vertice, ha ribadito che “una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”. Tuttavia, quanto affermato ad Hiroshima si basa sulla “deterrenza nucleare”: nazioni che mantengono la loro sicurezza possedendo armi nucleari. La Russia non è l’unico Stato che rappresenta il rischio di deterrenza nucleare. Finché gli Stati dipenderanno dalla deterrenza nucleare non potremo realizzare un mondo senza armi nucleari. Eliminare le armi nucleari dalla faccia della Terra è l’unico modo per proteggere veramente la nostra sicurezza. […] Con la presente mi appello al governo del Giappone ed ai membri della Dieta nazionale: il mondo sta osservando le azioni dell’unico Paese che ha subito bombardamenti atomici in tempo di guerra. Al fine di mostrare chiaramente la determinazione del Giappone ad abolire le armi nucleari si invita il Giappone a partecipare alla seconda riunione degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) in qualità di osservatore e di firmare e ratificare il trattato il più rapidamente possibile. Chiedo inoltre che, oltre a mantenere fermamente il principio di pace enunciato nella Costituzione giapponese, vi impegniate in sforzi diplomatici volti al disarmo ed all’attenuazione delle tensioni nella regione, come la denuclearizzazione della penisola coreana e del Nordest asiatico” si legge nel messaggio letto dal sindaco.
“Questa cerimonia è un’opportunità per ricordare un momento di orrore senza pari per l’umanità: l’uso di armi atomiche su Nagasaki 78 anni fa. Piangiamo gli uccisi, il cui ricordo non svanirà mai. Ricordiamo la terribile distruzione operata su questa città e su Hiroshima. Onoriamo la forza inesorabile e la resilienza del popolo di Nagasaki per ricostruire riconoscendo il coraggio degli hibakusha le cui testimonianze potenti e strazianti ci ricorderanno per sempre che dobbiamo realizzare un mondo libero da queste armi disumane. […] Non dobbiamo mai più permettere che si verifichi una tale devastazione. Nonostante le terribili lezioni del 1945, l’umanità ora affronta una nuova corsa agli armamenti. Le armi nucleari vengono utilizzate come strumenti di coercizione. I sistemi di armi vengono aggiornati e posti al centro delle strategie di sicurezza nazionale, rendendo questi dispositivi di morte più veloci, più precisi e più furtivi. Tutto questo,ciò avviene in un momento in cui la divisione e la sfiducia stanno separando Paesi e regioni. Il rischio di una catastrofe nucleare è ora al livello più alto dai tempi della guerra fredda. Di fronte a queste minacce, la comunità globale deve parlare all’unisono. Qualsiasi uso di armi nucleari è inaccettabile. Non staremo a guardare mentre gli Stati dotati di armi nucleari si affrettano a creare armi ancora più pericolose” ha affermato nel proprio messaggio il Segretario dell’ONU.
“Il 9 agosto di 78 anni fa ero una ragazzina di sette anni. Noi cinque, mia madre, mia sorella maggiore, due fratelli minori ed io, stavamo pranzando nella nostra casa di Katafuchi-machi, a circa tre chilometri dall’ipocentro del bombardamento atomico. All’improvviso ci fu un lampo luminoso e tutti si precipitarono nel rifugio antiaereo in giardino. Subito dopo, ho sentito quello che sembrava il brontolio della terra e mi sono aggrappato a mia madre. Passò del tempo e lasciammo il rifugio per trovare le porte di vetro del portico completamente distrutte, i tatami lanciati verso l’alto e il nostro tavolo da pranzo capovolto. In seguito mio padre, che era tornato a casa dal cantiere dove lavorava, andò a casa di mio zio a Shiroyama-machi, vicino all’ipocentro del bombardamento atomico. Dopo aver cercato, mio padre ha trovato i corpi di mio zio e di sua moglie e li ha cremati nei resti bruciati della loro casa. Il corpo di mio zio è stato trovato sotto le macerie del suo studio, e il corpo di sua moglie è stato trovato in cucina, entrambi terribilmente bruciati. Io e la mia famiglia stavamo bene nel periodo subito dopo il bombardamento atomico, ma circa 10 anni dopo le condizioni di mio padre iniziarono a peggiorare. Gli fu diagnosticato un cancro al fegato e, dopo una battaglia di tre mesi contro la malattia, morì. Nei suoi ultimi momenti, l’ho sentito pronunciare le sue ultime parole: “Dio, per favore veglia sulla mia famiglia” mentre gli tenevo la maschera dell’ossigeno sul viso e non riuscivo a smettere di piangere. Dopodiché, mia madre, mia sorella maggiore, mio fratello minore e mia sorella minore, che era ancora nel grembo di mia madre al momento dell’attentato, sono morti di cancro, uno dopo l’altro. Tre anni fa, sono stato operato io stessa per un cancro ai polmoni. Una sola bomba atomica ha causato la morte di quasi 74.000 persone a Nagasaki e 140.000 persone a Hiroshima, mentre le persone che sono riuscite a sopravvivere hanno dovuto affrontare gli effetti a lungo termine dovuti all’esposizione alle radiazioni. Oggi su questo pianeta esistono circa 12.500 testate nucleari, la cui forza supera di gran lunga quella delle bombe atomiche usate su Nagasaki e Hiroshima. […] Affinché non si verifichi una guerra nucleare, il Giappone, in quanto unico Paese ad aver subito bombardamenti atomici durante la guerra, deve far capire al mondo la disumanità delle armi nucleari, mostrare un percorso verso la pace che non si basa sulla violenza e proclamare che l’unico modo per proteggere la Terra e l’umanità è il disarmo nucleare” ha affermato nel proprio discorso l’hibakusha Takeko Kudo.
Nel proprio discorso, preregistrato, il premier Kishida si è invece limitato a fare riferimento all’impegno nipponico verso il sostegno al trattato di non proliferazione nucleare.
In campo meteorologico, il 5 agosto e per la prima volta da inizio anno vi sono state località dell’Arcipelago che hanno toccato i 40 gradi. Il medesimo giorno, temperature superiori ai 35 gradi (classificate come “caldo estremo” dall’Agenzia Meteorologica) sono state registrate in 253 località.
In ambito demografico – secondo dati diffusi dal dicastero della Salute – l’aspettativa di vita dei nipponici nel 2022, per il secondo anno di fila, è scesa. La media dello scorso anno è stata pari a 87,09 anni per le donne e cioè lo 0,49 in meno rispetto al 2021 mentre per gli uomini è stata di 81,05 anni (-0,42). Nonostante il calo, il Giappone ha continuato a guidare, per le donne, la classifica globale piazzandosi davanti la Corea del Sud (86,6 anni) e la Spagna (85,83) mentre tra gli uomini, il Sol Levante è sceso dal terzo al quarto posto dietro la Svizzera (81,6), la Svezia (81,34) e l’Australia (81,30). Circa 47.600 persone hanno perso la vita a causa del SARS-CoV-2.
Sulla tessera “My number”, il premier Kishida ha ordinato, a fronte dei numerosissimi problemi emersi e di una includente inchiesta dell’Agenzia per la Digitalizzazione, che siano esaminati – entro novembre – tutti i dati contenuti nelle tessere.
Negli scandali, Masahiko Takaura, presidente della società di viaggi Kinki Nippon Tourist, si è dimesso ed ha annunciato la restituzione all’azienda di tre mesi del proprio salario, per l’accusa – che ha portato anche diversi arresti – di aver gonfiato i costi a carico di alcuni comuni per servizi di call center offerti nel momento più forte della pandemia.
Nella circolazione stradale – secondo dati dell’Agenzia Nazionale di Polizia – il numero di incidenti mortali è salito, nella prima metà del 2023, del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per complessivi 1.182 decessi. Il numero totale degli incidenti è stato pari a quasi 147.000 (3.956 in più rispetto ai primi sei mesi del 2022).
In campo criminale, nei primi sei mesi di quest’anno si sono avuti 2.322 casi di “phishing” denunciati per circa 3 miliardi di yen rubati. A renderlo noto, martedì scorso, è stata l’Agenzia Nazionale di Polizia.
Nell’istruzione, il dicastero competente ha deciso che in un prossimo futuro gli insegnanti non saranno più chiamati a risarcire i prestiti concessi dallo Stato per poter studiare all’università o che sarà prevista una riduzione del loro debito. Il nuovo sistema dovrebbe entrare in vigore per quanti si aggiudicheranno l’idoneità all’insegnamento dal 2024 in avanti. Come in molti Paesi ad economia liberista – Stati Uniti in primis – lo Stato anziché assicurare la gratuità della frequenza università o forti riduzioni delle tasse ed introduzione di sistemi di welfare studentesco, concede prestiti agli studenti universitari ad un tasso d’interesse basso o pari a zero. Gli insegnanti, fino all’inizio degli anni 2000 erano esentati dal rimborso dei prestiti universitari ma, in seguito, tale esenzione venne abolita.
Ad Osaka, a partire dal prossimo 30 novembre, saranno messi in vendita i biglietti per l’accesso all’Esposizione che si terrà nel 2025. I biglietti costeranno tra i 4.000 ed i 6.700 yen.
Nella sanità, secondo un’indagine condotta dal quotidiano Mainichi, circa 210.000 saturimetri, resi disponibili – con un contributo statale che andava dai 3.500 ai 10.000 yen ad apparecchio – dalle Prefetture dell’area di Tokyo (oltre alla capitale, Chiba, Saitama e Kanagawa), non sono mai stati restituiti. A ritornare alle strutture pubbliche sono stati comunque 2.320.000 apparecchi. La spesa
In economia, nella prima metà del 2023, l’avanzo delle partite correnti è stato pari a 8.010 miliardi di yen: l’11,1% in più rispetto all’anno precedente.
Il deficit nel settore delle merci è stato pari all’8,3% (5.180 miliardi di yen) dato che le importazioni sono cresciute dello 0,9% (58.580 miliardi) ma il deprezzamento degli yen, gli investimenti esteri ed il surplus prodotto dal turismo hanno contribuito a controbilanciare il dato.
Sul lavoro, l’Agenzia Nazionale per il Personale, un ente corrispondente grosso modo all’italiana ARAN, ha raccomandato, lunedì scorso, che i salari dei dipendenti pubblici crescano – in media – dello 0,96% (3.869 yen in termini assoluti): l’aumento maggiore da 26 anni a questa parte. L’aumento dello scorso anno era stato di appena lo 0,23%. In ogni caso, l’inflazione ha divorato ed anzi di molto sopravanzato l’aumento proposto (che sommato al rinnovo contrattuale di quest’anno poterà ad una crescita degli stipendi pubblici del 2,7% al mese e del 3,3% annuale). L’Agenzia ha poi raccomandato che per i neoassunti si aumentino gli stipendi di almeno 10.000 yen al mese e che crescano anche i bonus ed i salari di diplomati e laureati nonché che sia riconosciuto un rimborso spese da 3.000 yen al mese per quanti stanno svolgendo telelavoro. In ultimo, l’ente ha suggerito che da aprile 2025 si sperimenti una settimana di 4 giorni lavorativi (ma a parità di ore settimanali lavorate).
I salari reali complessivi (dunque sia del settore pubblico che di quello privato) a giugno, sono scesi dell’1,6%. I salari nominali sono cresciuti del 2,3% ma l’inflazione, come scritto poc’anzi, si è sempre mantenuta – nella prima metà di quest’anno – intorno al 3% ed in qualche caso prossima al 4%.
Nello stesso mese, la spesa media delle famiglie è diminuita del 4,2% rispetto a giugno 2022. In media, le spese dei nuclei di due o più componenti, è stata pari a 275.545 yen. Un vero e proprio crollo si è avuto negli acquisti di beni durevoli come mobili e grossi elettrodomestici (-17,6%) e delle spese mediche (-8,5%).
Nell’elettronica, un consorzio di imprese guidato dal fondo edochiano Japan Industrial Partners, ha annunciato, lo scorso lunedì, che offrirà 2.000 miliardi di yen per l’acquisto dalla maggioranza delle azioni di Toshiba. L’offertà scadrà il 20 settembre e dovrà ottenere il voto favorevole dei due terzi degli azionisti.
Sempre in questo campo, i profitti di Sony per il periodo aprile-giugno, primo trimestre dell’anno fiscale 2023, sono scesi del 17% rispetto all’anno precedente per complessivi 217 miliardi di yen contro i 261 rispetto al medesimo periodo del 2022. Le vendite sono cresciute, in larga misura per il deprezzamento dello yen che favorisce le esportazioni, ma gli scioperi nel mondo cinematografico statunitense ha ridotto le entrate per quel settore.
In campo finanziario, il colosso SoftBank ha riportato – nei tre mesi terminati a giugno – perdite nette per 477,62 miliardi di yen. Nello stesso periodo dell’anno precedente, le perdite erano state pari a 3.160 miliardi – un record assoluto per un’azienda nipponica – a causa della perdita di valore del Vision Fund.
Sempre in questo settore, Nippon Life Insurance, la maggiore compagnia assicurativa del Paese, ha annunciato, il sette agosto, che non investirà più in aziende in qualche modo connesse con la produzione di armi nucleari allineandosi così alla politica della concorrente Dai-ichi Life Insurance.
Nell’edilizia, il prossimo 24 novembre aprirà i battenti, nel municipio di Minato a Tokyo, l’edificio più alto del Giappone. L’Azabudai Hills Mori JP Tower, costruito dalla Mori Buildings, è alto 330 metri ed ospiterà appartamenti, strutture mediche ed un hotel.
Nell’auto, Honda Motor ha comunicato, per il periodo aprile-giugno, profitti in crescita del 77,5% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedete per complessivi 394,45 miliardi di yen. A trainare il dato sono state le vendite sul mercato nordamericano. Le vendite di veicoli sono state pari a 901.000 unità (+10,6%) e di queste 393.000 sono state vendute tra Stati Uniti e Canada.
Nel turismo, dal prossimo 30 settembre, i turisti brasiliani potranno entrare nell’Arcipelago per motivi turistici senza il visto. Il periodo di soggiorno è limitato a 90 giorni.
Oltre che dall’America meridionale, un aumento di turisti lo si vedrà dalla Cina. La Repubblica Popolare ha annunciato, giovedì scorso, che – dopo due anni di stop causato dalla pandemia – potranno riprendere i viaggi dei gruppi cinesi verso il Sol Levante. La decisione avrà ripercussioni positive nel trasporto aereo, nel settore alberghiero e nella distribuzione.
Nel 2019 furono 9.590.000 i cittadini cinesi che visitarono il Giappone (circa il 30% del totale) spendendo 1.770 miliardi di yen (il 36,8% del totale di quanto speso dai visitatori stranieri).
Frattanto, le vacanze di metà agosto, le prime dal declassamento del COVID-19 allo stesso livello di emergenza dell’influenza stagionale, hanno visto un aumento di 1,5 rispetto all’anno scorso (pari al 92% del livello del 2018) delle prenotazioni sui treni a levitazione magnetica per complessivi 2,7 milioni di biglietti venduti. Ben 3,7 milioni le prenotazioni per i voli nazionali (1,2 volte rispetto all’anno scorso) mentre quelle per i voli internazionali sono raddoppiate raggiungendo le 556.000.
Secondo dati GPS raccolti dall’azienda X-Locations ed analizzati dall’agenzia di stampa Kyodo, in 13 tra le maggiori stazioni ferroviarie del Paese si è registrato un aumento del traffico passeggeri rispetto al 2019 mentre altre 21 hanno registrato un calo ma inferiore al 10%.
Chiudendo con l’agricoltura, il tasso di autosufficienza alimentare dell’Arcipelago è stato, nel 2022, del 38%: la stessa percentuale del 2021 e record negativo. Per valore delle produzioni, il tasso cresce al 58% (-5% rispetto al 2021): il dato più basso dal 1965. L’obiettivo del governo era di giungere, rispettivamente, al 45 ed 75%.
(con informazioni di jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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