Iniziamo questa Pillola con una notizia connessa all’immigrazione. La Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato, il 24 luglio, lo Stato nipponico a pagare un risarcimento pari a 5,5 milioni di yen ad un cittadino iraniano cui era stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno. L’uomo si era visto negare tre volte – nel 2007, nel 2012 e nel 2018 – lo status di rifugiato.
Sempre in quest’ambito, mercoledì scorso, una delegazione di parlamentari comunisti ha incontrato membri di un comitato civico i quali hanno denunciato che molti curdi che vivono nell’area di Kawaguchi non riescono, a causa della mancata concessione dello status di rifugiato e di permessi di soggiorno, a lavorare in maniera regolare e persino ad accedere alle cure offerte dal sistema sanitario.
Sul nucleare, in 200 hanno protestato ad Oma (Aomori) contro la costruzione di una nuova centrale nucleare.
Nella Prefettura di Fukui, frattanto, il 28 luglio è stata riconnessa alla rete elettrica nazionale la centrale di Takahama. L’impianto nucleare è il più vecchio del Paese: il reattore n. 1 è entrato infatti in funzione del 1974.
Sulle vicende connesse alla Chiesa dell’Unificazione, quasi 44.000 cittadini hanno firmato una petizione, consegnata il 24 luglio al sindaco di Tama, contro la costruzione da parte del culto di un grosso centro per assemblee ed uffici nella città.
Nell’istruzione, secondo un’indagine condotta dal Sindacato Nazionale degli Insegnanti, il numero di posti vacanti in 18 Prefetture e tre città è raddoppiato rispetto allo scorso anno: 1.934 tra scuole elementari, medie e superiori.
In ambito demografico, secondo dati diffusi dal governo lo scorso mercoledì, il numero di cittadini giapponesi residenti nell’Arcipelago è calato, nel 2022 e rispetto all’anno precedente, di 801.000 unità. Includendo gli stranieri, al primo gennaio del 2023, i residenti in Giappone erano 125.416.877 (-511.000 rispetto al 2021). I nuovi nati sono stati 772.000 mentre i decessi 1.570.000. Il calo della popolazione è il quattordicesimo consecutivo. L’unico aumento di popolazione, il primo negli ultimi tre anni, si è avuto tra gli stranieri: +289.000 per complessive 2.9993.839 persone.
Sulla contestata tessera “My number” e sulla sua connessione – divenuta obbligatoria – con la tessera afferente l’assicurazione sanitaria pubblica, il deputato e responsabile dell’ufficio programma del PCD, Akira Nagatsuma, ha manifestato insieme a rappresentanti della federazione nazionale delle associazioni dei medici che operano nell’ambito della sanità pubblica e convenzionata per chiedere di tornare indietro sulla decisione presa dai conservatori. Nagatsuma ha sottolineato i numerosi problemi che gli utenti hanno riscontrato nell’uso di “My number” come informazioni personali non tutelate, erronea associazione di conti correnti per la ricezione di sussidi pubblici, mancato riconoscimento di esenzioni al pagamento delle prestazioni sanitarie ecc.
Il ministro Kono, interrogato in sede della commissione per la digitalizzazione della Camera dei Consiglieri, ha difeso la tessera e promesso ulteriori ispezioni.
Ad Osaka, il Governatore della Prefettura, l’ultraconservatore Hirofumi Yoshimura, ha sostenuto che non c’è il rischio che alcune nazioni non partecipino all’Esposizione prevista per il 2025 ed invitato a non aver timore per il fatto che nessun Paese abbia ancora iniziato a costruire i propri padiglioni.
L’organismo che sta curando l’organizzazione dell’evento ha comunicato, venerdì scorso, che l’ultima stima sui costi – che è stata pari a 185 miliardi di yen – andrà rivista, nuovamente per altro, al rialzo. “Ci troviamo in una situazione molto difficile a causa di diversi aumenti” ha affermato Hiroyuki Ishige al termine di un incontro con alcuni dirigenti del comune capoluogo.
In politica estera, la Corea del Nord ha lanciato, lunedì scorso, due missili balistici a corto raggio. I due vettori hanno percorso, rispettivamente, 350 e 400 chilometri cadendo fuori dalla Zona Economica Esclusiva di Tokyo.
Su un eventuale supporto a Taiwan da parte nipponica – ipotesi ventilata dal sottosegretario alla Difesa Ino nel corso di una recente intervista ad un media straniero – che potrebbe scattare qualora la Cina compisse azioni militari nell’area, la Portavoce degli Esteri cinese, Mao Ning, ha affermato che “Taiwan è territorio della Cina. La questione di Taiwan è unicamente un affare interno della Cina, la quale non ammette interferenze da parte di alcuna forza esterna. Le osservazioni dell’alto funzionario in carica del dipartimento della Difesa giapponese costituiscono una palese interferenza negli affari interni della Cina ed una violazione delle norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali nonché dei principi stabiliti nei quattro documenti politici tra Cina e Giappone ed esse hanno un effetto dannoso sul fondamento politico delle relazioni Cina-Giappone. La Cina disapprova fortemente e si oppone con fermezza a ciò ed ha emesso forti rimostranze verso il Giappone. Per mezzo secolo, il Giappone ha esercitato il dominio coloniale su Taiwan ed ha commesso noti crimini contro il popolo cinese. Date le gravi responsabilità storiche che il Giappone ha per questi crimini, è tanto più importante che il Giappone agisca con prudenza e tragga lezioni dalla storia. Cosa fa pensare al Giappone di essere in grado e di godere della fiducia necessaria per fare commenti così ingiustificati su Taiwan? Voglio sottolineare che la completa riunificazione della madrepatria è l’aspirazione comune di tutti i figli e le figlie della nazione cinese nonché una tendenza storica inarrestabile. Nessuno deve sottovalutare la forte determinazione, volontà e capacità del popolo cinese di difendere la sovranità e l’integrità territoriale della nazione. Esortiamo il Giappone a smettere di giocare con il fuoco sulla questione di Taiwan. Coloro che giocano con il fuoco finiranno per scottarsi”.
Sempre sulla questione di Taiwan, rappresentanti del Partito Democratico Progressista, forza politica al governo dell’isola, e del Partito Liberal-Democratico si sono incontrati, lo scorso giovedì, a Tokyo. Kuo Kuo-wen, responsabile per gli esteri del PDP ha espresso la speranza che il Sol Levante continui a supportare Taiwan.
L’argomento è stato discusso anche da rappresentanti del Partito Costituzionale Democratico nel corso di un incontro con alcuni eurodeputati.
Nelle relazioni con la Federazione Russa, entrerà in vigore, a partire dal prossimo 9 agosto, il divieto all’esportazione di auto usate giapponesi verso quel Paese. Il Giappone aveva già deciso, ad aprile, di privarsi del mercato russo nel settore delle auto di lusso vietando l’esportazione di veicoli dal valore pari o superiore ai 6 milioni di yen.
In ambito militare, nell’ultimo rapporto annuale sulla Difesa, pubblicato lo scorso venerdì, il dicastero qualifica la situazione intorno all’Arcipelago come la più difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Al centro delle preoccupazioni di Tokyo vi sono, ovviamente, Cina, Russia ed RPDC.
Il 21 luglio, il Ministero della Difesa ha, intanto, ammesso un episodio di dispersione di schiuma antincendio avvenuto presso la base di Yokota nel 2020. Fino a quella data, il dicastero aveva comunicato soltanto altri tre episodi accaduti tra il 2010 ed il 2012. La schiuma contenuta nei sistemi antincendio contiene inquinanti PFAS (presenza esclusa dal Ministero per l’episodio del 2020) che da alcuni mesi sono al centro dell’attenzione delle autorità civili locali in diversi luoghi ove sorgono basi militari. Secondo quanto denunciato dal parlamentare Toru Miyamoto, il dicastero della Difesa era a conoscenza della dispersione di inquinanti già nel 2019 ma la notizia non era stata resa pubblica.
Il 23 luglio, intanto, a Nishinoomote (Kagoshima) si è tenuta, con la partecipazione del parlamentare comunista Takaaki Tamura, un’assemblea del comitato che si oppone alla costruzione di una nuova base – la quale sarà affidata all’aviazione – sull’isola di Mageshima.
“Si stanno ignorando l’opinione pubblica e le autonomie locali” ha affermato Mitsunori Yamaguchi, presidente del comitato.
Contro la presenza dei velivoli osprey presso la base di Tachikawa si è invece appellato il parlamentare del PCG, Toru Miyamoto, mentre, il 27 luglio, i parlamentari Akamine e Yamazoe si sono recati presso l’isola di Yonaguni, sito della Prefettura di Okinawa ove il governo ha in programma di schierare dei missili.
Una richiesta di non svolgere esercitazioni congiunte nippo-francesi è stata depositata da una delegazione del PCG guidata da Sohei Nihi al ministro della Difesa Hamada. Circa 120 avieri francesi nonché svariati velivoli (tra cui quattro caccia transalpini e sette velivole delle FA nipponiche) parteciperanno alle manovre.
Esercitazioni congiunte sono state annunciate anche con l’aviazione italiana. Le manovre dovrebbero tenersi dal 2 agosto presso base di Komatsu (Ishikawa) e coinvolgeranno caccia F-35A dell’Aviazione Militare Italiana e caccia F-15 nipponici nonché mezzi per il rifornimento in volo tra i quali un KC-767 giapponese.
In economia, un deficit del saldo primari pari a 1.300 miliardi di yen è quanto il governo si attende per l’anno 2025 contro la precedente stima che era di 1.500 miliardi. A rendere più ottimista la previsione è la previsione di maggiori entrate fiscali per i prossimi due anni. La parità di bilancio – tolti gli interessi sul debito – è stata, da lungo tempo, spostata dal 2025 al 2032.
Mercoledì, intanto, l’esecutivo ha lasciato invariato, nel rapporto sull’economia di luglio, le stesse valutazioni del mese precedente e cioè che si sta assistendo ad una “ripresa moderata”. Rimaste invariate anche le valutazioni sul consumo privato, gli investimenti nella produzione e l’esportazione.
Venerdì, al termine della due giorni del proprio tavolo direttivo, la Banca del Giappone ha intanto deciso di innalzare gli interessi sui titoli di Stato a dieci anni portandoli dallo 0,5 all’1%.
Intervenendo in conferenza stampa per spiegare la decisione, il Governatore, Kazuo Ueda, ha dichiarato che gli interessi sui titoli dovranno tendenzialmente essere in linea con le reali condizioni dell’economia nipponica ma assicurato che l’istituto di emissione sarà comunque vigile rispetto a vendite speculative e che vi porrà rimedio.
Sul lavoro, secondo uno studio, condotto con cadenza quinquennale dal Ministero degli Interni e Comunicazioni, 3.050.000 di persone (+600.000 rispetto al 2017) sono costrette ad avere due lavori per arrivare a fine mese. In termini assoluti si tratta del 4,8% della popolazione occupata. Tra coloro che hanno un impiego primario a tempo pieno, soltanto il 2,5% ha un secondo lavoro mentre tra i precari la percentuale sale al 7,2%. La maggioranza di coloro che hanno un’altra occupazione si tra coloro che hanno un’attività primaria nel commercio (420.000 persone) seguita a breve distanza dal settore sanitario (400.000).
Da domenica sono intanto scattate le sanzioni, promosse dagli USA ed alle quali il Sol Levante ha aderito, alle esportazioni di macchinari per la produzione di chip verso la Repubblica Popolare Cinese. La mossa si colloca nell’ambito delle politiche di contenimento economico della Cina anche se la motivazione ufficiale è che tali tecnologie possono essere utilizzate a fini bellici.
Di “profonda insoddisfazione” ha parlato la Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, la quale ha chiesto al Giappone di “non interferire con la usuale cooperazione tra i due Paesi presente nell’industria dei semiconduttori”.
Sul tema critico dell’industria dei chip, lo scorso giovedì, si sono incontrati a Nuova Delhi, i ministri degli Esteri dell’India e del Giappone, Jaishankar e Hayashi, riaffermando un piano che prevede – dal 2027 – investimenti nipponici in India per 35,9 miliardi di dollari. L’India ha approvato una normativa che consente a chi voglia investire nel settore dei chip di ottenere sussidi a copertura del 50% delle spese di avvio di un investimento.
Nell’energia, nel corso del loro incontro a Tokyo, il ministro giapponese all’Economia, Industria e Commercio, Yasutoshi Nishimura, ed titola al Cambio Climatico e all’Energia dell’Australia, Chris Bowen, hanno riaffermato la cooperazione bilaterale in tema di energia e riduzione delle emissioni. In particolare, il ministro Nishimura ha ribadito l’interesse del Sol Levante alla produzione del gas liquefatto australiano: materia prima acquistata in grandi quantità dalle aziende nipponiche (il 40% del gas liquefatto acquistato dal Giappone proviene dall’Australia).
Nei trasporti, il dicastero competente ha dichiarato, lunedì scorso, che convocherà la società di vendita di auto Bigmotor dopo che sono stati segnalati episodi di eccessivi costi di riparazione e sono stati avanzati sospetti di frodi alle assicurazioni. La stessa azienda aveva ammesso – ad inizio luglio – che alcuni dipendenti avevano causato danni alle auto per addebitare poi ai clienti i costi di riparazione. I casi sospetti sono oltre mille e la media dei costi addebitati è stata di 39.000 yen ad episodio. Il presidente della società, Hiroyuki Kaneshige, ha annunciato le sue prossime dimissioni.
Venerdì, il Ministero dei Trasporti, ha inviato propri ispettori nella sede centrale della società.
Rimanendo nell’auto, Nissan Motor investirà oltre 600 milioni di euro nella nuova società di Renault incaricata di sviluppare e produrre veicoli elettrici. Nell’ambito degli accordi tra le due aziende – entrambi parte dell’alleanza che li lega a Mitsubishi – la casa automobilistica francese ridurrà la propria partecipazione in Nissan dal 43,4 al 15% (il 28,4% delle azioni saranno trasferite ad un fondo in attesa di essere vendute) mentre Nissan manterrà invariata, al 15%, la propria partecipazione al capitale di Renault.
Nel turismo, la giunta della capitale sta ipotizzando di alzare la tassa di soggiorno per gli ospiti, non residenti, delle strutture ricettive. Attualmente la tassa è di 100 yen a per persona per le notti dal costo compreso tra 10.000 e 15.000 yen e da 200 yen per le notti sopra questa cifra.
La tassa di soggiorno venne introdotta nella capitale nel 2011 ed il totale delle entrate fu pari a 2,7 miliardi di yen nel 2019. Per il 2023, la giunta si attende entrate per 1,7 miliardi.
In agricoltura, la senatrice del PCG Iwabuchi si è recata nella Prefettura di Akita per raccogliere testimonianze circa i danni – enormi – che le ultime piogge torrenziali hanno prodotto al comparto ed in particolare alla risicoltura.
Nella Prefettura di Fukuoka – ove ha constato i danni prodotti da alcune frane – si è invece portato il Presidente del Partito Costituzionale Democratico, Kenta Izumi il quale chiederà al governo di qualificare gli eventi come grave disastro naturale con gli aiuti economici che ciò implica.
Chiudendo la distribuzione, il sindacato interno a Sogo & Seibu ha deciso, con il 93,9% dei voti favorevoli, di scioperare contro il piano di vendita della casa madre – Seven & i Holdings – di vendere l’azienda allo statunitense Fortress Investment Group Il sindacato rappresenta 4.000 dei 5.000 dipendenti della società.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.