Il rilascio in mare delle acque contaminate attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima continua a suscitare prese di posizione da parte dei Paesi più prossimi al Giappone.
Se la Corea del Sud ha accettato – inviando nell’Arcipelago anche una propria commissione di esperti – la decisione di Tokyo, non così la RPDC:
In un comunicato del Dipartimento per gli Affari Esteri del Ministero della Protezione del Territorio e dell’Ambiente della Corea del Nord si afferma che “il Giappone ha in programma di scaricare nel Pacifico almeno 1,3 milioni di tonnellate di acqua inquinata dal nucleare a partire da questa estate, adducendo come giustificazione legale il rapporto dell’AIEA. Se una grande quantità di acqua inquinata da radiazioni viene scaricata nel Pacifico, i materiali radioisotopici si diffonderanno in un’area che copre metà del Pacifico entro 57 giorni e nel mondo intero in 10 anni e questi materiali radioattivi includono trizio e carbonio-14 che richiede un tempo di dimezzamento di 5 000 anni. Ciò avrà un impatto negativo fatale sulle vite umane, sulla sicurezza e sull’ambiente ecologico provocando tumori maligni ed altre malattie. Ciò che conta è il comportamento irragionevole dell’AIEA che patrocina attivamente e facilita lo scarico previsto dal Giappone di acqua inquinata dal nucleare, cosa così terribile da immaginare. L’AIEA non è un organismo di valutazione ambientale. Non vi è alcuna disposizione o clausola nel diritto internazionale che specifichi che l’AIEA ha il diritto di consentire ad uno specifico Paese o regione di scaricare acqua inquinata da radiazioni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, specializzata nel garantire la vita umana, la sicurezza e la salute, insieme a molte organizzazioni per la protezione dell’ambiente esprimono la loro opposizione e preoccupazione al riguardo. Quindi la domanda è perché l’AIEA, senza il parere di autorità accreditate, stia sostenendo con zelo il piano di discarico del Giappone. Non c’è da stupirsi: è stato riferito che il Giappone ha offerto un milione di euro al personale dell’IAEA coinvolto nell’ispezione dello scarico programmato del Giappone di acqua contaminata dal nucleare ed il governo giapponese ha ottenuto in anticipo la bozza del rapporto finale dell’AIEA e l’ha modificata” si legge nel testo diffuso, il 9 luglio, dall’agenzia di stampa KCNA.
Rassicurazioni circa la sicurezza del piano sono state espresse, mercoledì scorso, da Kishida al Presidente sudcoreano Yoon, il quale, come si è detto, per motivi di realpolitik, aveva già dato il proprio ok allo stesso.
L’otto luglio, in concomitanza con la visita del Direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, una manifestazione di protesta si è tenuta a Seul.
Lunedì, il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Yasutoshi Nishimura, in visita all’impianto, ha difeso il rapporto dall’AIEA e negato che il Sol Levante abbia esercitato pressioni sull’organismo affinché desse parere favorevole al piano di TEPCO e del governo.
Lo stesso giorno, diversi cittadini, e tra essi alcuni sudcoreani, hanno manifestato contro il piano davanti agli uffici dell’esecutivo.
“La Cina ha ripetutamente sottolineato che il Giappone non ha affrontato le preoccupazioni internazionali circa la legittimità del piano di rilascio in mare, l’affidabilità dell’impianto di purificazione, l’integrità del piano di monitoraggio e così via. […] Il rapporto di revisione dell’AIEA ha i suoi limiti ed è strettamente focalizzato e non affronta le preoccupazioni di cui sopra. Il Giappone non dovrebbe vedere il rapporto come un semaforo verde per il rilascio nell’oceano. Il direttore generale dell’AIEA Grossi ha dichiarato in più occasioni che l’AIEA non avallerà la decisione del Giappone sullo scarico. Il mondo intero sta prestando molta attenzione al potenziale impatto che l’acqua contaminata dal nucleare di Fukushima potrebbe avere sull’ambiente marino, sulla sicurezza alimentare e sulla salute delle persone. […] Nonostante la travolgente opposizione nazionale e internazionale, il Giappone sembra intenzionato a procedere con il suo piano. Ciò è egoista, irresponsabile ed impopolare. La Cina esorta ancora una volta il Giappone a revocare il suo piano ed a trovare un modo responsabile per affrontare la questione£ ha commentato, il 10 luglio, la Portavoce degli Esteri di Pechino, Mao Ning.
All’interno, le associazioni dei pescatori della Prefettura di Fukushima hanno ribadito, lo scorso martedì, la propria opposizione al piano di TEPCO direttamente al ministro Nishimura il quale ha riaffermato che il rilascio in mare delle acque è indispensabile per il decomissionamento della centrale.
“Fondamentalmente prendiamo una posizione di opposizione al rilascio delle acque trattate in mare” ha affermato Tetsu Nozaki, capo della Federazione delle Associazioni delle Cooperative di Pesca della Prefettura.
Anche ricercatori dell’Università di Fukushima hanno preso posizione, la scorsa settimana, contro il piano e creato un forum di discussione e studio sulla questione.
Nella guerra civile ucraina, il Segretario Generale del Gabinetto, Matsuno, ha dichiarato, il 10 luglio, che il Sol Levante non si opporrà all’impiego di bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti al regime di Kiev.
Il numero del Partito Costituzionale Democratico, Katsuya Okada, ha invece ricordato che il Giappone è firmatario del trattato di Oslo che proibisce l’uso di tali armi e che il governo giapponese “dovrebbe affermare chiaramente” la propria contrarietà rispetto all’invio di queste armi.
Il 12 luglio, intanto, la Corea del Nord ha effettuato un lancio di un missile balistico Hwasongpho-18. Il vettore ha raggiunto un’altitudine di 6.648 chilometri e ne ha percorsi poco più di mille prima di cadere nel Mar dell’Est.
In ambito militare, Toru Yamano, capo dell’Ufficio della Difesa del Kanto meridionale, ha riferito, incontrando il sindaco di Yokosuka, Katsuaki Kamiji, che le forze armate statunitensi ritengono “difficili da identificare” le cause dell’inquinamento da sostanze quali i PFOS ed i PFOA nonostante questi sino stati trovati, in grandi quantità, proprio all’interno della base statunitense di Yokosuka. La città non ha “altra scelta se non quella di accettare” la non identificazione di cui Yamano si è fatto portavoce.
Dalla Lituania, ove ha partecipato al vertice NATO, il premier Kishida ha confermato la volontà del Sol Levante di rafforzare la cooperazione militare con il blocco ponendosi quindi sempre più come perno asiatico dell’alleanza per il contrasto a Russia e Cina.
“Il partner più stretto della NATO è il Giappone” ha dichiarato il segretario del blocco Stoltenberg al termine dei colloqui con Kishida.
Il capo del governo nipponico è poi volato a Bruxelles per incontrare il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ed la Presidentessa della Commissione Ursula von der Leyen.
Mentre Kishida si trovava in Europa, il ministro degli Esteri, Hayashi, è volato a Jakarta per partecipare al vertice ASEAN allargato a Cina, Repubblica di Corea e, per l’appunto, Giappone. L’incontro si è concluso senza alcun risultato degno di menzione.
All’aeroporto di Saga, il 13 luglio, i parlamentari comunisti Sohei Nihi, Taku Yamazoe e Takaaki Tamura, hanno ispezionato il cantiere dove si stanno costruendo nuovi hangar per i velivoli statunitensi osprey. Il sito – che si trova all’interno di un aeroporto civile – è ufficialmente affidato alle Forze di Autodifesa nipponiche.
Ad Okinawa, invece, il Governatore della Prefettura, il progressista Denny Tamaki, ha tenuto un conferenza stampa ove ha illustrato la propria posizione circa una “diplomazia degli enti loclai” che sia complementare a quella nazionale e che abbia come obiettivo l’abbassamento delle tensioni internazionali. Tamaki è di recente tornato da una visita in Cina, il Paese contro il quale sono rivolte le armi e le truppe statunitensi schierate nella più meridionale delle Prefetture nipponiche. Tamaki ha anche preannunciato che ad agosto saranno raccolti campioni da tutti i comuni della Prefettura per accertare la diffusione degli inquinanti diffusi dalle forze armate USA.
Di una diplomazia basata sulla forza ha invece parlato, venerdì scorso, il generale Mark Milley, Capo della Stato Maggiore Congiunto delle forze armate USA il quale ha lodato l’impegno del Giappone a raddoppiare, nell’arco di pochi anni, il proprio bilancio per la difesa ritenendolo particolarmente utile ai fini del contenimento della Cina.
Cina e Russia che, intanto, non stanno ferme. Secondo quanto comunicato, il 15 luglio, dal Ministero per la Difesa Nazionale di Pechino, i due Paesi terranno le esercitazioni navali congiunte nel Mar del Giappone. “Nell’ambito del piano annuale di cooperazione tra le forze armate della Russia e della Cina, le forze armate russe invieranno presto la loro marina ed aeronautica per la partecipazione alle Esercitazioni di Interazione 2023 organizzate dal comando per il teatro settentrionale Esercito di Liberazione Popolare della Cina che si terranno, a metà del 2023, nel Mar del Giappone” si legge in una nota del dicastero. Le manovre hanno lo scopo di “mantenere la sicurezza delle rotte marittime strategiche, aumentare il livello di coordinamento strategico tra le forze armate cinesi e russe, migliorare la capacità di mantenere la pace e la stabilità regionali mediante sforzi congiunti nonché rispondere alle sfide alla sicurezza”.
In politica interna, l’undici luglio, il ministro alla Digitalizzazione Kono, nonostante gli enormi problemi – alcuni piuttosto gravi come le confusioni dei conti bancari – intorno alla tessera My number, ha annunciato una visita in Europa e Medio Oriente. Perplessità sono state espresse anche dal Segretario generale del PLD, Hiroshige Seko.
Frattanto, secondo quanto denunciato dal periodico comunista Akahata, per otto anni – dal 2014 al 2021 – un consorzio di imprese coinvolto nella progettazione della contestata carta ha donato complessivamente 580 milioni di yen ad un fondo del Partito Liberal-Democratico.
Nel marzo 2014, delle cinque società coinvolte dall’Ufficio del Gabinetto per la progettazione del sistema di rete della carta, ben quattro hanno effettuato donazioni (Fujitsu, Hitachi, NEC e NTT Data mentre NTT Communications è stata l’unica a non aver elargito somme alla “Associazione Politica Nazionale” del PLD).
Nonostante la creazione della rete sarebbe dovuta passare per una gara d’appalto, lo stringersi in consorzio delle aziende invitate dall’esecutivo ha portato ad avere un unico fornitore dell’opera la cui proposta al governo è stata del 99,8% aderente alla stima iniziale dell’esecutivo: quasi come fossero filtrate informazioni dalla Pubblica Amministrazione verso le imprese.
Per quanto concerne gli scandali intorno alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (poi svoltesi l’anno successivo a causa della pandemia), mercoledì scorso, la Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato Shinichi Ueno, ex presidente dell’agenzia pubblicitaria ADK Holdings, a due anni di carcere (pena sospesa per quattro anni) per aver corrotto con 14 milioni di yen Haruyuki Takahaski al fine di facilitare la selezione di aziende quali sponsor dei Giochi.
Sulle questioni intorno alla Chiesa dell’Unificazione, l’undici luglio, il Partito Costituzionale Democratico ed altri partiti di opposizione hanno tenuto la quarantanovesima sessione dei lavori d’inchiesta sul culto fondato dal sudcoreano Moon. Ad intervenire ai lavori vi è stato anche Tatsuo Hashida, un cittadino della Prefettura di Koichi il quale ha dichiarato che la moglie aveva donato ingenti somme di denaro alla Chiesa e che il figlio si era suicidato. Hashida anche ha denunciato di essere stato vittima di minacce di morte dopo che si è esposto a favore dello scioglimento del culto.
Alla riunione ha partecipato l’avvocato Katsuomi Abe, rappresentante di molte persone che hanno fatto causa alla Chiesa, il quale ha informato che secondo un annuncio fatto dalla Federazione Giapponese delle Associazioni Forensi, su 762 consultazioni relative alla materia, ben 510 hanno riguardato persone in rapporto con la Chiesa dell’Unificazione.
Per quanto riguarda le prossime elezioni, Kenta Izumi sta prendendo le distanze da una cooperazione con il Partito Comunista e dichiarato che vi saranno consultazioni per la scelta dei candidati ma che PCD e PCG non faranno campagna elettorale comune. Da parte sua, l’undici luglio, il Segretario dei comunisti Koike ha chiarito che il proprio partito non ha intenzione di concepire la cooperazione sui candidati come il ritiro unilaterale di candidati comunisti in favore di quelli del PCD.
In ambito meteorologico, le forti piogge hanno provocato, il 9 luglio, l’interruzione della circolazione dei treni a levitazione magnetica tra Hiroshima ed Hakata oltre all’emanazione di ordini di evacuazione per circa 370.000 persone in buona parte abitanti nella Prefettura di Shimane.
Le regioni sudoccidentali del Paese hanno subito notevoli danni e, al 10 luglio, cinque morti (dei quali 4 nella Prefettura di Fukuoka) e tre dispersi. I deceduti sono poi saliti a sette al giorno successivo. Sei i fiumi esondati nel Kyushu ed osservata speciale la diga Jinya sul fiume Chuganji (Fukuoka). Proprio a Fukuoka, si è recato, per accertarsi dei danni, il parlamentare del PCG, Takaaki Tamura.
In chiusura di settimana, ulteriori danni si sono verificati ad Akita ove il fiume Taihei ha rotto gli argini proprio in corrispondenza del capoluogo e della città limitrofa di Gojome.
L’undici luglio, intanto, un’allerta per colpi di calore è stata emanata per 20 delle 47 Prefetture dell’Arcipelago.
In ambito sociale, secondo un’indagine condotta dalla edochiana Carovana Banca del Cibo, organizzazione studentesca che raccoglie derrate alimentari per persone in condizione di fragilità economica, ha reso noto che, dall’autunno del 2022, il 20% dei propri utenti sono lavoratori a tempo pieno.
Sulla pandemia, nella settimana conclusasi il 9 luglio, la media delle persone con COVID-19 è salita a 9,14 per ospedale: 1,26 volte in più rispetto alla settimana precedente. La media più alta si è avuta ad Okinawa con 41,67 pazienti per struttura.
Nell’istruzione, il 13 luglio, il Ministero dell’Istruzione ha redatto un documento che servirà alle istituzioni che operano nel settore affinché possano elaborare linee guida sull’uso dei sistemi di intelligenza artificiale. Nel documento l’uso di tali strumenti da parte degli studenti viene definito “inappropriato” e che è importante che “si risponda in maniera proattiva”.
Sempre in questo campo, i parlamentari comunisti Miyamoto e Kira hanno incontrato una delegazione di studenti e ricercatori. I parlamentari hanno sottolineato l’esigenza di abolire le tasse universitarie e di garantire almeno 2.000 miliardi di yen annui all’istruzione universitaria ottenendo risorse da maggiori tasse sui profitti delle aziende.
In economia, la Banca del Giappone, lunedì scorso, ha visto al rialzo le prospettive economiche di tre (Chugoku, Kyushu-Okinawa e Tokai) delle nove regioni nelle quali è diviso, ai soli fini statistici, il Giappone. Nelle tre regioni l’economia – stando al rapporto Sakura che misura il trimestre – sta “riprendendosi moderatamente”.
In crescita anche l’avanzo delle partite correnti di maggio per complessivi 1.860 miliardi: 2,5 volte in più rispetto allo stesso mese del 2023. Nello stesso mese, le esportazioni sono calate, in termini di valore, del 2,8% per complessivi 7.240 miliardi ma un calo ancora maggiore hanno avuto le importazioni: -10,2% per complessivi 8.430 miliardi.
Tra le imprese, il numero dei fallimenti avvenuti nella prima metà del 2023 è aumentato del 32,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per complessive 4.042 bancarotte per circa 1.130 miliardi di yen di debiti. A fornire i dati è stato l’ente di ricerca privato Tokyo Shoko Research mentre a determinarli vi è l’aumento dei costi delle materie prime e le difficoltà per molte imprese nel restituire i prestiti, compresi quelli concessi dall’esecutivo nei momenti più duri della pandemia.
Nell’energia, quattro aziende elettriche – Kyushu Electric Power, Chugoku Electric Power, Kansai Electric Power e Chubu Electric Power – hanno ricevuto un ordine di cambiamento della propria condotta da parte del Ministero all’Economia, Industria e Commercio in quanto esse avrebbero fatto cartello nelle vendite. Le aziende dovranno presentare propri piani entro il 10 agosto.
Sui salari, il 12 luglio, un cartello di sigle guidate dalla confederazione sindacale Zenroren ha manifestato per chiedere l’istituzione di un salario minimo orario nazionale da 1.500 yen. Attualmente la media nazionale è di 961 yen con un divario tra il salario minimo più alto e quello più basso pari a 219 yen.
Sempre sul lavoro, particolarmente fitta d’incontri è stata la settimana di Kenta Izumi. Il Presidente del Partito Costituzionale Democratico ha incontrato, l’11 luglio, il Sindacato nazionale dei Lavoratori del Tessile, del Chimico e della Distribuzione Alimentare che è parte della confederazione Rengo. Izumi ha discusso con i sindacalisti di una serie di questioni tra le quali la carenza di manodopera, l’aumento del costo delle materie prime, la necessità di aumenti salariali e di misure di sicurezza per quanti sono impegnati nella logistica.
Nella stessa giornata, Izumi ha tenuto un discorso all’assemblea nazionale del sindacato dei lavoratori di NTT, la maggiore azienda telefonica del Paese, ove ha promesso di far diventare il proprio partito un punto di riferimento dei cittadini nelle istituzioni.
Il giorno successivo, il parlamentare ha partecipato all’assemblea della Federazione dei Sindacati delle Ferrovie Private ove ha sottolineato l’esigenza di aumenti salariali e che “senza pace, la vita quotidiana e le attività economiche non possono essere realizzate. Sotto l’attuale governo del PLD mentre la spesa per la difesa è in aumento, i bilanci delle spese per le persone sono trascurati. Il Partito Costituzionale Democratico sta facendo del suo meglio per proteggere la pace in questo Paese”.
Il 13 luglio, poi, Izumi ha parlato all’assemblea del Sindacato dei Lavoratori dell’Informazione concentrandosi sulla battaglia per evitare le morti da superlavoro e tutelare meglio la salute degli addetti del settore.
Venerdì, in ultimo, nel corso della consueta conferenza stampa presso la sede nazionale del partito, Izumi ha ribadito il sostegno del PCD all’innalzamento del salario minimo orario a 1.500 yen.
In agricoltura, l’undici luglio scorso, la Federazione nazionale dei movimenti degli agricoltori ha incontrato il ministro delegato, Tetsuro Nomura, al quale ha presentato un documento nel quale si chiede che l’aumento dell’autosufficienza alimentare sia finalmente preso in considerazione con politiche concrete. Per il movimento, l’autosufficienza alimentare deve essere considerata, in primo luogo, un “obbligo per il governo” mentre occorrono misure legislative per il sostegno ai redditi degli agricoltori mediante una diversa distribuzione degli utili all’interno della catena produttiva degli alimenti nonché misure contro l’abbandono dei terreni agricoli e per l’aumento della produttività dei terreni anche mediante l’uso delle nuove tecnologie e della ricerca scientifica.
Chiudendo con l’auto, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, Isuzu Motors, società specializzata nella produzione di camion, dovrebbe fuoriuscire del tutto dal mercato russo stante il fatto che le sanzioni rendono più difficile e costosa la produzione (che è infatti interrotta da quando la Russia ha fatto il suo ingresso nella guerra civile ucraina). A rilevare gli impianti della società giapponese sarà l’industria russa Sollers. Le sanzioni hanno prodotto per l’azienda giapponese perdite per circa 12 milioni di dollari nell’ultimo anno fiscale. La Russia rappresentava per Isuzu appena l’1% della propria produzione globale (3.700 i camion lì costruiti nel 2021).
(con informazioni di fmprc.gov.cn; mod.go.cn; kcna.kp; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
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