Il vertice dei capi di governo del G7 di Hiroshima affronterà il tema di un mondo libero dalle armi nucleari. Questo è stato il succo di quanto dichiarato, lo scorso lunedì, all’agenzia di stampa Kyodo, dal premier Kishida. La riunione, alla quale partecipano Paesi che, tutti, non hanno aderito al trattato per il bando delle armi atomiche adottato dalle Nazioni Unite, secondo il capo del governo di Tokyo “manderà un messaggio forte per la realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari e procederà con fermezza a sforzi concreti e più realistici”.
In settimana, svariate associazioni hanno manifestato per chiedere un intervento dei Paesi del G7 affinché si giunga ad un generale consenso verso l’abolizione delle armi atomiche.
I sette capi di governo hanno visitato, prima dell’inizio delle riunioni, il museo di Hiroshima che ricorda il bombardamento atomico operato dagli Stati Uniti nel 1945.
Al vertice ha partecipato in presenza anche il capo del regime di Kiev, Volodimir Zelenskij nonché il Presidente sudcoreano Yoon il quale ha approfittato della visita per approfondire con Kishida i temi (soprattutto quelli della cooperazione economica e della normalizzazione dei rapporti diplomatici bilaterali) già affrontati nell’ultimo incontro tra i due.
La Corea del Sud, nell’ambito del processo di normalizzazione dei rapporti bilaterali, invierà una squadra di 21 esperti che esamineranno il piano nipponico per il rilascio in mare delle acque contaminate stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima.
Sempre in politica estera, il Portavoce dell’esecutivo, Hirokazu Matsuno, ha rifiutato di commentare un video nel quale 15 diplomatici chiedevano al Sol Levante di adottare una legislazione a tutela delle minoranze sessuali.
Nell’ottica della costante politica di contenimento della proiezione cinese nell’area, il ministro Hayashi ha incontrato a Tokyo, lo scorso 16 maggio, l’omologo filippino Enrique Manalo. I due ministri hanno concordato una più stretta cooperazione sui temi della sicurezza. Da tempo le Filippine utilizzano il contrasto tra Giappone e Cina per ottenere, avvicinandosi ora all’uno ora all’altra, vantaggi da entrambe le nazioni.
Analogo sguardo verso la Cina è stato presente nell’incontro, avvenuto giovedì scorso ad Hiroshima, tra Kishida ed il premier britannico Rishi Sunak. I due capi di governo hanno promesso il rafforzamento della cooperazione militare e stabilito il futuro dispiegamento di portaerei britanniche nell’area indo-pacifica entro il 2025. Promessa anche una cooperazione volta a mantenere un “vantaggio strategico” del blocco anti-cinese nei settori dei semiconduttori e delle intelligenze artificiali.
Il tema del contrasto alla Repubblica Popolare è stato presente anche nella riunione, tenutasi anch’essa ad Hiroshima il 18 maggio, tra Kishida e Biden. L’alleanza – a dire il vero alquanto asimmetrica – tra Giappone e Stati Uniti è “la pietra angolare” della stabilità nell’area indo-pacifica e l’intero mondo, secondo il premier edochiano sarebbe, grazie ad essa, “più sicuro”.
In ambito militare, il 15 maggio, in occasione dell’anniversario per il ritorno di Okinawa alla sovranità Giapponese, il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki, ha ribadito l’opposizione della giunta locale alla costruzione della nuova base ad Henoko e sottolineato i problemi causati dalle forze armate statunitensi con le contaminazioni da PFOS e PFAS nonché i rischi per la Prefettura dati dal dispiegamento sul proprio territorio di missili.
In 200 hanno manifestato, il medesimo giorno, davanti la sede di Camp Schwab contro la ricollocazione della base di Ginowan.
Il giorno precedente, un’assemblea di comitati civici sul tema delle contaminazioni ambientali si è tenuta a Naha.
Frattanto, pur mantenendo una costante tensione, Giappone e Cina hanno attivato una linea di comunicazione diretta tra i due dicasteri della Difesa volta ad evitare incidenti dalle conseguenze potenzialmente drammatiche tra navi o aerei dei due Paesi specialmente nello Stretto di Taiwan ed al largo delle contese Senkaku/Diaoyu.
Per ciò che concerne i voli militari statunitensi, secondo un’indagine condotta tra gennaio 2022 e marzo 2023, sono stati numerosi gli elicotteri delle forze armate USA ad aver sorvolato le aree centrali di Tokyo con tutti i rischi che attività del genere comportano. Molti dei voli (in totale centinaia) sono stati effettuati in sostanziale violazione della legge nipponica, che impone un limite di altitudine pari a 300 metri sopra le aree abitate, ed alcuni di questi sono stati effettuati di notte.
Il 19 maggio ha attraccato nel porto di Sasebo la portaerei statunitense Nimitz: si tratta della prima volta negli ultimi nove anni che una portaerei a propulsione nucleare attracca in un porto nipponico.
Il G7 di Hiroshima è stata anche l’occasione per un vertice Quad e cioè un incontro sui temi della cooperazione militare tra i capi di governo di Australia, Giappone, Stati Uniti ed India. Al centro dell’incontro il tema del contenimento della Cina nonché i tentativi degli Stati Uniti di coinvolgere l’India nelle politiche di contrasto alla Russia.
Sull’emissione di titoli di Stato per la copertura delle accresciute spese militari è intervenuto, in sede di commissione Finanze della Camera bassa, il deputato del PCG Takaaki Tamura. Il parlamentare ha anche sottolineato il rischio che parte dei fondi di riserva – e cioè del denaro gestito direttamente dall’esecutivo senza ulteriori passaggi parlamentari – finiscano anch’essi per finanziare le spese belliche e vengano sottratti a capitoli quali la sanità. Il ministro Suzuki ha fornito risposte evasiva sui due punti in oggetto come sulla questione dei costi complessivi per la costruzione di navi equipaggiate in maniera tale da essere integrate nel sistema antimissilistico Aegis.
In politica interna, il Partito dell’Innovazione del Giappone ha riconfermato come proprio numero uno il deputato Noboyuki Baba. Nelle ultime elezioni amministrative, il partito, formazione di ultradestra liberista all’opposizione del governo PLD-Nuovo Komeito, ha quasi raddoppiato il numero di sindaci, consiglieri comunali e consiglieri prefettizi.
Nell’istruzione, il vertice G7 dei ministri delegati al tema si è concluso con una dichiarazione d’intenti circa i rischi associati all’intelligenza artificiale. Nessun impegno concreto è stato però preso.
Nei trasporti, il deputato del PCD Makoto Oniki, ha interrogato, lo scorso lunedì, il ministro per le Infrastrutture Saito chiedendo un’indagine sugli ex funzionari del dicastero che sono stati assunti dalla società di gestione aeroportuale Airport Facilities. La risposta vaga del ministro (“non sono in grado di stabilire se vi siano state violazioni dei regolamenti sul reimpiego”) ha spinto il deputato ad accusare lo stesso di non voler condurre un’indagine e di voler “insabbiare tutto”. Il deputato ha anche contestato la norma, attualmente in discussione presso la Camera dei Rappresentanti, che regola la gestione delle autostrade. Principale punto di scontro tra la maggioranza e l’opposizione è la proroga della possibilità per le aziende di continuare a chiedere i pedaggi fin oltre il 2100.
Nella sanità, il 13 maggio si sono tenute in tutto l’Arcipelago delle manifestazioni promosse dai sindacati degli infermieri. Tra le principali richieste degli operatori sanitari vi sono lo stop alla riduzione dei posti letto negli ospedali nonché maggiori assunzioni volte a ridurre le ore di straordinario che molti infermieri sono costretti ad effettuare.
Nell’immigrazione, intervenendo in conferenza stampa, lo scorso 15 maggio, il capo della Segreteria del PCG, Akira Koike, ha ribadito l’opposizione congiunta dell’opposizione progressista, alla riforma della norma sull’immigrazione proposta dai conservatori.
Per Koike, l’opposizione “farà tutto il possibile” per contrastare le proposte della maggioranza e dare al Paese una norma che tuteli i richiedenti asilo e le loro famiglie i quali e le quali, nella proposta della maggioranza, saranno maggiormente a rischio di espulsione anche nel caso sia pendente un ricorso contro un primo rigetto di una richiesta per l’ottenimento dello status di rifugiato.
Dopo l’accordo interno al PLD della settimana precedente, giovedì scorso, la coalizione di maggioranza ha concordato di depositare nella Dieta un disegno di legge per la tutela dalle discriminazioni delle minoranze sessuali.
Nell’energia, il 19 maggio, il dicastero dell’Economia, Industria e Commercio ha approvato gli aumenti tariffari chiesti dalle compagnie elettriche. Gli aumenti saranno compresi tra il 14% ed il 42% e sono stati motivati dalle aziende con i costi di manutenzione (ed in alcuni casi di smantellamento) delle centrali nucleari.
Ad Osaka, lo scorso 13 maggio, si è tenuta un’assemblea, promossa dall’Associazione per i Problemi della Dipendenza da Gioco, contro la progettata costruzione di un albergo con annesso casinò nella città. “Il resort di Osaka sarà la porta d’accesso ai casinò. Oltre a prendere misure contro i casinò online, vorrei che la Prefettura di Osaka lavorasse sulle misure del governo nazionale contro la dipendenza e prendesse l’iniziativa” ha affermato Noriko Tanaka, rappresentante del gruppo civico.
“È chiaro che la costruzione di casinò aumenterà il numero di dipendenti dal gioco d’azzardo. Non costruire casinò è il modo migliore per combattere la dipendenza. È anche importante che le persone con dipendenza dal gioco, le loro famiglie ed i gruppi di auto-aiuto parlino dei pericoli della dipendenza dal gioco nelle scuole” ha dichiarato Taeda Ishikawa in rappresentanza del Partito Comunista.
In economia, la settimana appena conclusa si è aperta con la riunione del Consiglio sulle Politiche Economiche e Fiscali al quale hanno partecipato il premier ed il Governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda. Al centro della riunione vi è stato il tema della crescita salariale. Nonostante alcuni segnali positivi su questo fronte giunti dai rinnovi contrattuali di primavera, l’inflazione ha mostrato un passo più lungo degli aumenti salariali. Senza ulteriori interventi, infatti, il 2023 rischierà di chiudersi come l’anno precedente e cioè con un calo dei salari reali dei lavoratori nipponici.
Proprio in tema d’inflazione, i prezzi all’ingrosso di aprile sono cresciuti, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca del Giappone, del 5,8%. La crescita è la più bassa da agosto 2021 ma, al contempo, occorre segnalare che è stata la ventunesima consecutiva. Tra le categorie che hanno subito aumenti più forti vi sono stati il ferro e l’acciaio (+10,9%), le bollette di gas, luce e acqua (+25,8%) e gli alimenti (+7%). Di contro, i prezzi del legame sono scesi del 17.9% e quelli del petrolio e del carbone del 6,6%.
I prezzi al consumo hanno invece toccato un +3,4% rispetto ad aprile 2022. Escludendo energia e cibo deperibile, il tasso d’inflazione ha raggiunto il 4,1%: dato più alto dal 1981.
Proprio il cibo ha visto un aumento tra i più consistenti (9%) mentre il costo dell’energia è sceso, grazie ad alcuni sussidi pubblici, del 4,4%.
In chiusura di settimana, Ueda ha messo in guardia circa i supposti rischi che un cambio nelle politiche monetarie potrebbe comportare e che è necessario giungere ad un punto nel quale sarà ritenuto che il 2% di inflazione sia un dato stabile.
“E’ appropriato prendere tempo prima di decidere cambi nelle politiche di allentamento monetario facilitando così una futura uscita” ha affermato il numero uno dell’istituto.
Per ciò che concerne il PIL, dati governativi diffusi mercoledì scorso hanno mostrato un’espansione, per il periodo gennaio-marzo, dell’1,6% annualizata. A trainare il dato è stata una certa ripresa della domanda interna (+0,6% rispetto al trimestre precedente) e del turismo.
Proprio in questo campo, ad aprile, gli stranieri che hanno visitato il Sol Levante sono stati 1,9 milioni: il 66% dello stesso mese dell’ultimo anno pre-pandemico.
Di questi, 467.000 erano sudcoreani, 291.600 taiwanesi, 183.900 statunitensi e 152.800 provenienti dalla regione cinese di Hong Kong, 108.300 dal resto della Cina e 121.000 dalla Tailandia.
Nel medesimo mese, i giapponesi che hanno fatto vacanza all’estero sono stati 560.200 e cioè oltre 124.000 in più rispetto ad aprile 2022 ma ancora al 66,4% del livello di aprile 2019.
Sempre per aprile, il deficit commerciale si è dimezzato rispetto all’anno precedente grazie al relativo calo dei prezzi del greggio e ad una ripresa delle esportazioni di auto verso gli Stati Uniti.
Le importazioni sono cresciute del 2,3% per complessivi 8.720 miliardi mentre le esportazioni sono aumentate del 2,6% per un totale pari a 8.290 miliardi.
Sui salari, secondo datti diffusi da Keidanren, l’associazione delle imprese, le aziende più grandi (i dati sono stati raccolti da 92 imprese appartenenti a 15 diversi settori economici) hanno concesso – nel corso dei rinnovi contrattuali di primavera – aumenti pari al 3,91%: in media 13.110 yen al mese.
Secondo calcoli del sindacato Zenroren, l’aumento complessivo – quindi tra tutte le imprese – è stato in media di 6.491 yen (2,47%), percentuale che sale leggermente tra i lavoratori precari (30,1 yen orari in più e cioè il 2,96%).
Nella mobilità, Suzuki, Honda, Yamaha e Kawasaki, e cioè le quattro maggiori aziende giapponesi produttrici di motociclette, insieme a Toyota e a Kawasaki Heavy Industries hanno annunciato la volontà di sviluppare congiuntamente dei motori all’idrogeno.
All’estero, la “presidentessa” di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha inaugurato, lo scorso 17 maggio un grande parco eolico (47 turbine per una capacità pari a 376 megawatt e cioè pari al consumo annuo di circa 380.000 famiglie) in mare, il “Formosa 2” a largo di Houloung, la cui proprietà è per il 49% in mano a JERA, una joint ventura tra Tokyo Electric Power e Chubu Eletric Power. La società giapponese possiede giò il 32,5% delle azioni dl parco “Formosa 1” che è stato inaugurato nel 2019.
Chiudendo con l’elettronica, Sony ha annunciato, giovedì scorso, di voler quotare in borsa il proprio ramo finanziario, Sony Financial Group, e di raccogliere così risorse per potenziare il settore chip.
(con informazioni di yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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