Iniziamo questa pillola con le notizie di politica interna. Il primo ottobre è deceduto, all’età di 79 anni, Antonio Inoki. Il popolare wrestler è stato a lungo senatore (per un intero mandato negli anni ’90 e poi nuovamente tra il 2013 ed il 2019) ed è appartenuto a numerosi partiti. Più di recente aveva aderito al Partito Democratico per il Popolo ma in precedenza era stato membro delle formazioni di destra del Partito della Restaurazione del Giappone (quello che poi sarebbe diventato il Partito dell’Innovazione del Giappone) e del Partito per le Future Generazioni.
In settimana è deceduto anche Masayoshi Takemura, ex ministro delle Finanze nel governo guidato da Tomiichi Murayama (1994-1996) e Segretario del Gabinetto nel governo Hosokawa (1993-94), il primo a non comprendere il PLD dal 1955. Takemura lasciò i liberal-democratici nel 1993 per costituire il Nuovo Partito Sakigake (grazie al quale fu possibile costruire una maggioranza che escludesse il PLD) e confluire nel Partito Democratico quattro anni più tardi.
Per quanto concerne le relazioni tra i conservatori e la controversa Chiesa dell’Unificazione, il premier Kishida ha sostenuto che ascolterà le critiche dell’opinione pubblica in merito e che farà il possibile per aiutare coloro che hanno denunciato di essere state vittime dell’organizzazione religiosa.
Mercoledì, il premier ha promesso, rispondendo alle sollecitazioni dell’opposizione, che il PLD “prenderà tutte le misure necessarie al fine di riguadagnare la fiducia dell’opinione pubblica”.
Lunedì, nel corso di una conferenza stampa, anche il ministro per Rivitalizzazione Economica, Daishiro Yamagiwa, ha ammesso di aver incontrato, nel 2018, il leader della Chiesa, Hak Ja Han, nell’ambito di una circostanza informale e di aver scambiato col religioso “una parola o due, forse soltanto un ciao”. Pressato dalle opposizioni in parlamento, il ministro ha detto di aver “riflettuto con sincerità” circa la sua presenza all’evento.
Giovedì, il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Hiroyuki Hosoda, si è invece detto disponibile a spiegare i propri contatti con l’organizzazione. Il giorno precedente, il politico conservatore e peso massimo del PLD, era stato interrogato – una pratica inusuale per il parlamento giapponese – dal leader del PCD Izumi.
Hosada ha effettivamente risposto il giorno successivo negando che la Chiesa lo abbia sostenuto alle elezioni ma ammettendo ulteriori incontri (oltre quindi a quelli già noti) con persone legate al culto durante l’ultima campagna elettorale. La spiegazione di Hosoda è stata fornita al collega di partito Shunichi Yamaguchi, Presidente dell’equivalente della giunta per il regolamento della Camera dei Deputati italiana, secondo il quale essa è stata “dettagliata”.
Il 4 ottobre, il dirigente della Chiesa Hideyuki Teshigawara, nominato responsabile di un processo di riforma interna, ha annunciato che sarà tenuto un registro delle donazioni che eccedono il 30% delle entrate mensili del donante rendendo possibile un’eventuale restituzione delle somme in più. Il gruppo ha tuttavia ribadito che il 30% non rappresenta un tetto massimo e che “i fedeli hanno la libera volontà” di disporre del proprio denaro.
La Chiesa “non ha soltanto ha causato danni economici, ma ha anche distrutto famiglie, violato la libertà del matrimonio e della religione nonché quelle educative” ha affermato, a nome del Partito Costituzionale Democratico, Chinami Nishimura intervenendo alla Camera bassa lo scorso 5 ottobre e chiedendo, alla luce di una “natura antisociale ovvia”, lo scioglimento del gruppo religioso. Su quest’ultimo punto, Kishida si è mantenuto abbottonato rilevando soltanto che si tratterebbe di un “atto molto serio” che può essere preso “sulla base di procedimenti giudiziari”.
Sulla questione dei rapporti tra PLD e Chiesa dell’Unificazione, anche il leader dei comunisti, Kazuo Shii, ha chiesto ulteriori indagini, e ribadito la necessità di approfondire la controversa autorizzazione al cambio del nome legale concessa, in tempi record, dall’Agenzia per gli Affari Culturali. Il Presidente del PCG ha chiesto anch’egli di esaminare la possibilità di sciogliere il gruppo ricevendo da Kishida la medesima risposta. Il premier ha anche sostenuto che non è in corso la pianificazione di ulteriori indagini e che non vi è stata nessuna pressione su parlamentari o ministri da parte della Chiesa.
Audizioni di persone che hanno denunciato di essere state vittime della confessione religiosa sono proseguite nel corso della settimana.
Venerdì, invece, Sayuri Ogawa, una ex appartenente al culto, ha denunciato di aver ricevuto pressioni per non rendere pubblica la propria esperienza. Prima di una conferenza stampa, i genitori della donna avrebbero tentato di bloccarla sostenendo che la figlia ha “la tendenza a mentire” nonché problemi psichiatrici. La donna ha denunciato di aver subito molestie sessuali da un pastore della Chiesa e di aver subito una sorta di pratica esorcistica in Corea del Sud dove si era recata per essere liberata da qualche spirito o demone. La donna ha anche accusato i genitori di averle rubato 2 milioni di yen dei propri risparmi.
Il 3 ottobre, al primo giorno della nuova sessione di lavori della Dieta, i partiti dell’opposizione (compresa la destra di Nippon Ishin no Kai) hanno presentato un disegno di legge che prevede per il governo l’obbligo di convocare una sessione straordinaria della Dieta entro 20 giorni qualora sia richiesto nei termini previsti dall’articolo 53 della Costituzione.
“Finalmente è stata convocata la sessione straordinaria della Dieta. I prezzi sono aumentati, il numero dei morti per coronavirus è aumentato, il Primo Ministro ha ignorato le voci del popolo e della Dieta imponendo un funerale di stato ed il Il Partito Liberal Democratico non ha rivelato i suoi rapporti con la Chiesa dell’Unificazione” è stato l’attacco, su tutti i fronti, del leader del PCD, Kenta Izumi, nel proprio discorso alla Camera dei Rappresentanti del 5 ottobre. Izumi ha anche chiesto se sia opportuno che il ministro Yamagiwa rimanga al proprio posto e chiesto la rivelazione di tutti i nomi di parlamentari del PLD che hanno avuto rapporti con la Chiesa dell’Unificazione e che sono stati individuati a seguito di un’inchiesta interna alla stessa forza politica.
Sulla questione dei funerali di Stato ha battuto il Presidente del Partito Comunista, sottolineando come, a suo giudizio, vi sia stata una violazione dell’articolo 19 della Costituzione il quale assicura la libertà di coscienza (per altro in settimana un ufficio scolastico ha segnato che gli è stato ordinato, e non chiesto, di esporre le bandiere a mezz’asta il giorno della cerimonia).
Per quanto riguarda gli scandali che hanno coinvolto il disciolto comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Tokyo, martedì è giunta l’incriminazione ufficiale di Tsuguhiko Kadokawa, presidente dell’omonima casa editrice. L’uomo è accusato di aver elargito 69 milioni di yen al componente del comitato Haruyuki Takahashi al fine di favorire la selezione della propria azienda come sponsor olimpico. Kadokawa ha negato con decisione di aver corrotto qualcuno.
Martedì, intanto, il premier ha nominato il figlio più grande, il trentunenne Shotaro, proprio segretario. Di “favoritismo verso i parenti” ha parlato Yuichiro Tamaki del Partito Democratico per il Popolo mentre per Nishimura del PCD vi è un “conflitto tra interessi pubblici e privati”.
Sui diritti civili, il comune di Echizen (Fukui) ha registrato, nella settimana appena trascorsa, quattro coppie dello stesso sesso. Si tratta del primo ente locale della Prefettura ad avviare questo tipo di riconoscimento pubblico delle unioni tra persone del medesimo sesso ed uno dei pochi in Giappone.
Sempre in questo campo, Akira Koike del PCG ha chiesto di abolire, in previsione della sua prossima approvazione in Giappone, il consenso del coniuge per l’assunzione delle pillole abortive. Abbastanza vaga (“occorre costruire un consenso nazionale”) la risposta fornita dal premier in parlamento.
Sugli evacuati di Fukushima, Cecilia Jimenez-Damary, special rapporteur delle Nazioni Unite, ha presentato, venerdì scorso, una relazione che invita il governo nipponico a superare la distinzione tra evacuati “obbligati” e quelli “volontari” assicurando a tutti lo stesso livello di assistenza.
La distinzione “ha un impatto particolarmente grave su coloro che si trovano in stato di povertà, i senza reddito, gli anziani ed i disabili” ha dichiarato la funzionaria presentando il proprio lavoro.
Al primo agosto di quest’anno, gli evacuati erano circa 32.000. Secondo la studiosa, il tasso di disoccupazione tra queste persone è del 20%.
Sulla pandemia, lunedì scorso, il ministro dell’Economia, Industria e Commercio, Nishimura, ha annunciato la selezione di 17 progetti per un vaccino nazionale contro il SARS-CoV-2 che riceveranno complessivamente un sussidio pari a 226,5 miliardi di yen. I fondi erano stati stanziati dal bilancio supplementare del 2021.
Mercoledì, la filiale giapponese di Moderna ha chiesto al dicastero della Salute l’approvazione del proprio vaccino efficace contro la subvariante BA.5. Lo stesso giorno, luce verde è stata data allo stesso tipo di vaccino sviluppato da Pfizer.
Confermato, intanto, da Kishida che non è necessario utilizzare la mascherina negli spazi aperti. Già il 26 settembre, il ministro della Salute Kato aveva sostenuto questa posizione.
Venerdì, è stato invece firmato il decreto che penalizza (con sanzioni economiche e financo con ripercussioni sulla licenza) gli ospedali (che in Giappone sono in larga misura privati convenzionati) che non assicurano un adeguato numero di posti letto per i pazienti colpiti da COVID-19 secondo gli accordi che ciascuna struttura ha preso con le Prefetture. Lo stesso decreto introduce sanzioni per le persone che pur sapendo di essere positive (o sospettando di esserlo) entrano nel Paese nonché la possibilità per lo Stato di ordinare ad aziende private di produrre od importare vaccini, attrezzature mediche ed altre merci connesse.
In politica estera, nel proprio discorso in apertura dei lavori della Dieta del 3 ottobre, il premier Kishida ha affermato la volontà del proprio governo di normalizzare le relazioni con la Corea del Nord. “Cerchiamo di risolvere in modo completo questioni in sospeso che preoccupano, come i rapimenti e le questioni relative ai programmi missilistici e nucleari, lasciandoci alle spalle il nostro triste passato e normalizzando le relazioni diplomatiche tra Giappone e Corea del Nord” ha affermato il premier dichiarandosi disponibile ad incontrare Kim Jong Un.
Nel corso del discorso, Kishida ha riconosciuto le difficili relazioni anche con Corea del Sud e Cina e promesso di risolverle mediante il dialogo.
Proprio la Corea del Nord, martedì scorso, ha effettuato un ulteriore lancio di un missile balistico. Secondo quanto reso noto dal Ministero della Difesa, il missile – partito dal Mupyong-ri, nella provincia di Chagang – ha percorso 4.600 chilometri (raggiungendo un’altitudine massima di 1.000) ed è entrato nello spazio aereo nipponico sorvolando lo Stretto di Tsugaru (il braccio di mare che separa Honshu da Hokkaido) e la Prefettura di Aomori per cadere nel Pacifico. Si tratta del primo lancio dal 2017 ad attraversare territorio giapponese.
Altri quattro missili sono stati sparati in risposta dalle forze armate statunitensi di stanza in Corea del Sud mentre un lancio effettuato dalle forze armate sudcoreane è fallito (il missile ha percorso un chilometro).
A Tokyo, il giorno successivo, il Segretario del Gabinetto Matsuno si è scusato a nome del governo per il fatto che il sistema di allerta non ha funzionato in nove comunità della Prefettura di Tokyo.
Un colloquio telefonico è avvenuto, a poche ore dal lancio, tra Kishida e Biden ed altri tra i ministri Hamada ed Austin ed Hayashi e Park.
“I leader condannano congiuntamente il test della RPDC nei termini più forti, riconoscono il lancio come un pericolo per il popolo giapponese, una destabilizzazione della regione ed una chiara violazione delle risoluzioni ONU” si legge in un comunicato rilasciato dalla Casa Bianca al termine del colloquio tra i due capi di governo.
Scontata, nell’Arcipelago, la condanna al lancio da parte di tutte le forze politiche. Dall’opposizione, il leader del Partito Comunista Shii ha chiesto una “risposta diplomatica coordinata per frenare l’escalation”.
I contatti diplomatici sono proseguiti giovedì, con una telefonata tra Kishida ed il Presidente della RdC Yoon, a seguito di un altro lancio nordcoreano – avvenuto nella stessa giornata – in risposta al dispiegamento nel Mar dell’Est della portaerei statunitense Ronald Regan nell’ambito di esercitazioni trilaterali USA-Giappone-RdC (per la Marina di Tokyo ha partecipato il cacciatorpediniere Chokai). Il lancio di giovedì – che ha riguardato due missili partiti alle 6,01 ed alle 6,23 da Samsok e che hanno percorso, rispettivamente, 350 ed 800 chilometri – è il sesto dal 25 settembre.
La tensione è proseguita anche venerdì con il decollo di 12 aerei nordcoreani in prossimità del confine de facto tra le due Coree e la risposta da parte sudcoreana con 30 aerei.
Nei rapporti con la Russia, martedì è giunta la risposta al fermo ed alla successiva espulsione del console giapponese a Vladivostok, Tatsunori Motoki. Il ministro Hayashi ha infatti dato sei giorni di tempo ad un dipendente del consolato russo a Sapporo per lasciare il Paese. Motoki era stato accusato dalle autorità russe di aver ottenuto, in cambio di denaro, informazioni riservate.
Venerdì, intanto, il ministro Hayashi ha reso noto che, nel fine settimana, visiterà Malesia e Singapore nell’ambito della cooperazione con i Paesi ASEAN ed al contenimento della Cina nell’Asia meridionale.
In ambito militare, i ministri della Difesa di Giappone, Stati Uniti ed Australia – Hamada, Austin e Marles – incontratisi alle Hawaii, lo scorso primo ottobre, hanno condannato le esercitazioni cinesi prossime a Taiwan dello scorso agosto effettuate dalla RPC in risposta alla provocatoria visita di Pelosi in quella che Pechino considera una propria provincia ribelle. I tre ministri hanno riaffermato la volontà di cooperare sul fronte tecnologico e degli equipaggiamenti.
Sul tema della sicurezza nazionale, particolarmente bellicoso è stato il passaggio nel discorso di Kishida in apertura dei lavori della Dieta nel quale il premier ha promesso di “non escludere alcuna opzione” per proteggere il popolo giapponese e precisando che gli sforzi diplomatici saranno accompagnati da un “rafforzamento delle capacità di difesa”.
Rispondendo al Presidente del PCG Shii, Kishida ha anche ribadito che non vi è alcuno spazio di mediazione circa la costruzione della nuova base di Henoko mentre rispondendo ad Akira Koike, il premier si è rifiutato di chiarire la posizione del proprio governo circa l’acquisto di missili in grado, potenzialmente, di colpire la Cina o la Penisola coreana.
Frattanto, un’analisi realizzata dal Ministero sulla vita media di 26 mezzi (tra cui aerei e navi cacciatorpediniere) ha mostrato che 14 tipologie sono finite per costare il 20% in più di quanto stimato al momento dell’ordine.
A titolo di esempio, i velivoli C-2 (aerei da trasporto) sono costati il 104% in più; i pattugliatori P-1 il 68%; gli elicotteri SH-60K il 53%. Su dieci tipologie di mezzi, l’aumento medio, rispetto al preventivato, dei pezzi di ricambio è stato del 38%.
Sulle servitù, sono stati resi noti i dati sulla contaminazione delle acque fluenti dalla base di Yokosuka. Gli inquinanti PFOS e PFOA provenienti dalla base USA erano, in media, 172 volte superiori al limite previsto dalla normativa nipponica. I dati sono stati consegnati dall’Ufficio della Difesa del Kanto Meridionale al sindaco di Yokosuka. Le autorità statunitensi hanno promesso l’installazione di filtri il primo novembre. Rabbia è stata espressa dal primo cittadino, Katsuaki Kamiji, il quale ha aggiunto di non nutrire più fiducia verso gli statunitensi.
In economia, nel già citato discorso di apertura dei lavori della Dieta, Kishida si è impegnato per misure che “massimizzino il buono della debolezza dello yen” e cioè favorire gli acquisti da parte di stranieri che visitano il Giappone (indicando anche la cifra di 5.000 miliardi annui come obiettivo).
Sull’inflazione, determinata tanto dalla debolezza dello yen quanto dall’aumento dei costi dell’energia (ambito nel quale le due questioni si sovrappongono, dato che il Giappone importa il 90% del proprio fabbisogno), Kishida ha promesso “misure forti e senza precedenti”.
Il tasso di crescita dei prezzi al consumo, secondo i dati diffusi martedì, è stato pari al 2,8%. Tenendo conto dell’aumento della tassa sui consumi del 2014, si tratta dell’aumento percentuale più alto dall’aprile 1992 (all’epoca fu del 2,9%). Particolarmente sostenuta la crescita dei prezzi dell’energia (+24,2%) e degli alimenti non deperibili (+4,5%).
Sul sussidio una tantum da 50.000 yen destinato a circa 16 milioni di nuclei familiari, di una misura insufficiente ha parlato Kenta Izumi a nome del PCD.
Ad agosto, ultimo mese per il quale sono disponibili i dati, la spesa delle famiglie è cresciuta del 5,1% rispetto alle stesso mese del 2021. In termini assoluti, la spesa dei nuclei di due o più componenti è stata pari a 289.974 yen. Nel medesimo periodo i salari reali sono calati dell’1,7%.
Ad aumentare maggiormente sono state le spese per gli alberghi (+20,6%), medicine (+15,1%) e trasporti e comunicazioni (+11,6%)
Per attenuare l’impatto dell’inflazione sui propri cittadini, il comune di Koura (Shiga) ha varato la concessione di un sussidio da 50.000 yen a tutti i propri cittadini. La decisione avrà un impatto significativo sulle finanze dell’ente locale tanto che il sindaco ha chiesto un nuovo voto al consiglio comunale.
Il 6 ottobre, intanto, il Sindacato dei Pensionati ha annunciato una mobilitazione per chiedere l’aumento delle pensioni. Oltre all’inflazione, a giugno gli importi sono stati tagliati dello 0,4% per il peggioramento di alcuni indici macroeconomici che condizionano l’ammontare delle pensioni.
Un abbattimento della tassa sui consumi (da riportare al 5%) è stato chiesto da Shii nel proprio intervento in parlamento dei 6 ottobre. Il leader dei comunisti ha affermato che i salari reali siano calati di 270.000 yen rispetto a dieci anni fa e chiesto, quindi, un aumento del salario minimo legale ad almeno 1.500 yen l’ora nonché un aumento delle imposte sugli utili delle imprese e lo stop al raddoppio (dal 10 al 20%) del contributo per le spese mediche degli ultrasettantacinquenni scattato il primo di ottobre.
Sul fronte salariale, presiedendo, martedì scorso, un tavolo governativo sui temi economici, Kishida ha rimarcato la necessità di una crescita degli stipendi di almeno il 3%. Il governo si è detto pronto ad intervenire con misure di sostegno, essenzialmente defiscalizzazioni degli aumenti, all’obiettivo. Ipotizzato, inoltre, anche un piano quinquennale di spesa per la riqualificazione professionale che dovrebbe attestarsi intorno ai 1.000 miliardi di yen.
Lo yen, intanto, nonostante l’intervento di fine settembre (costato 2.840 miliardi), è tornato, lunedì, a quota 145 sul dollaro. Di ulteriori “forti” misure ha parlato il ministro delle Finanze Suzuki.
L’ultimo, ed inusuale, intervento ha prodotto un calo delle riserve in valuta estera del Sol Levante pari a 54 miliardi di dollari.
Uno stop alla politica di allentamento monetario è stata chiesta, a nome dei comunisti, da Akira Koike il quale ha anche messo in luce come il deprezzamento della moneta nazionale si sommi all’aumento del costo di alcune materie prime sui mercati globali. Il numero due del PCG ha portato l’esempio dei fertilizzanti che oggi costano il 40% in più rispetto a due anni fa mentre mediamente il riso ha subito un crollo di prezzo del 20%.
Sulla crisi dell’agricoltura è intervenuta anche la senatrice Tanabe del PCD la quale ha rilevato come l’obiettivo di giungere, entro il 2030, ad una produzione nazionale di mangimi corrispondente ad almeno il 34% del fabbisogno sia irrealizzabile dato che attualmente essa si attesta al 20%.
Peggiorate le aspettative per il futuro del settore manifatturiero. Nel periodico sondaggio della Banca del Giappone (il cosiddetto Tankan) è emerso come a settembre, l’indice che misura la fiducia degli operatori del comparto è scesa da 9 a 8. All’opposto, nel non manifatturiero, l’indice è cresciuto da 13 a 14.
Sulla competitività digitale, la classifica elaborata dall’Istituto per lo Sviluppo Gestionale, un’ente di ricerca svizzero, ha posto – per il 2022 – il Giappone al ventinovesimo posto su 63 economie nazionali. Lo scorso anno, la stessa classifica poneva il Sol Levante al ventottesimo posto.
Al primo posto vi è la Danimarca mentre in Asia, Singapore si è piazzata quarta, la RdC ottava, la provincia di Hong Kong nona, Taiwan undicesima e la RPC diciassettesima.
Nel commercio internazionale, il ministro Yamagiwa ha dichiarato che la Gran Bretagna potrebbe entrare a far parte del CPTPP, l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico, il prossimo anno. Un accordo di base tra gli attuali firmatari dell’accordo “potrebbe essere raggiunto quest’anno” ha affermato il ministro.
Sull’energia, la predisposizione di un piano di sussidi volto ad ottenere risparmio energetico e promozione delle energie rinnovabili, è stato chiesto a Kishida da Kenta Izumi. Il PCD ha elaborato un piano di spesa da 200.000 miliardi di yen in dieci anni che punta a giungere ad una produzione da rinnovabili pari al 50%.
In settimana, rappresentanti della Federazione Giapponese dei Sindacati dei Lavoratori Chimici ed Energetici hanno incontrato il Segretario del PCD Okada per esporre le proprie idee in merito a come risolvere il problema degli scarsi investimenti nel settore, della ricerca ed innovazione e dell’invecchiamento delle strutture.
Frattanto, Shinsuke Yamanaka, numero uno dell’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha dichiarato, mercoledì scorso, che l’organismo da lui diretto potrebbe, in linea di principio, estendere dagli attuali 40 fino a 60 gli anni di vita. “Possiamo assicurare che stringenti regole non saranno mai compromesse” ha dichiarato il dirigente pubblico nel corso di una conferenza stampa.
A Sapporo, diversi rappresentanti di piccole e medie imprese hanno incontrato il senatore comunista Iwabuchi per lamentare l’aumento di buona parte dei costi di produzione ed in particolare delle materie prime che si lega al prossimo rimborso che le stesse dovranno iniziare a versare del prestito pubblico erogato alle attività economiche durante la fase più acuta della pandemia.
I sindacati del settore edilizio hanno invece, congiuntamente, consegnato, il 4 ottobre, una serie di proposte al Ministero delle Finanze ed a quello dell’Economia. Oltre as un maggior sostegno alle piccole e medie imprese, i sindacati hanno chiesto di abbassare la tassa sui consumi al fine di ridurre l’impatto sui costi dei materiali prodotto dall’aumento del costo delle materie prime e dall’indebolimento dello yen.
Nei trasporti, le compagnie aeree Airdo e Solaseed Air hanno iniziato ad operare congiuntamente – mantenendo il marchio ma trasferendo il capitale azionario alla neocostituita RegionalPlus Wings – dal 3 ottobre con l’obiettivo di ridurre i costi e fare economia di scala.
Oltre alla pandemia, i recenti aumenti del costo del cherosene hanno aggravato la crisi delle compagnie aeree del Sol Levante.
Nei pressi dell’aeroporto di Tokyo Haneda aprirà, il prossimo 21 dicembre, un albergo da 1.717 stanze. La struttura è di proprietà di Sumitomo Realty and Development. L’albergo sarà il più grande dell’Arcipelago e sarà collegato con il terzo terminal dell’aeroporto.
Nell’auto, le vendite di settembre sono cresciute del 24,1% rispetto allo stesso mese del 2021. Le vendite sono comunque inferiori del 30% rispetto al 2019. In termini assoluti, le nuove auto escludendo i miniveicoli, sono state pari a 242.042 vetture (+17,8% e primo aumento negli ultimi 13 mesi). I miniveicoli hanno avuto una vera e propria impennata: +35,6% (152.121 vetture).
Tra le singole aziende, Toyota ha venduto 113.328 vetture (+26,3%) mentre Mazda ha avuto un aumento impressionante anche se limitato in numeri assoluti (+60,5% ma appena 13.202 auto). Aumenti consistenti sono stati registrati anche da Daihatsu (+54%) e Suzuki (+41,7%).
Sempre in questo settore, dopo che nei mesi scorsi erano emerse le falsificazioni sui dati delle emissioni che erano andate avanti per anni, quattro dirigenti di Hino Motors, società del gruppo Toyota che produce principalmente camion, e tra questi tre membri del CdA, hanno rassegnato le dimissioni. La società ha anche annunciato che sanzionerà economicamente altri 11 dirigenti che hanno ricoperto vari ruoli dal 2003 in avanti. Rimarrà in carica l’attuale presidente, Satoshi Ogiso, anche se anch’egli subirà un taglio del proprio emolumento per i prossimi sei mesi.
Nella finanza, Mizhuo Financial Group, una delle maggiori banche del Paese, ha annunciato, venerdì, l’acquisto del 20% di Rakuten Securities, società operante nei servizi di acquisto e vendita di azioni on line che ha circa 8 milioni di clienti per i quali gestisce 17.000 miliardi di yen di depositi. L’operazione ha avuto un costo di circa 80 miliardi di yen.
Rimanendo in questo campo, sempre venerdì, l’Agenzia per i Servizi Finanziari ha ordinato lo stop di parte delle operazioni di SMBC Nikko Securities accompagnando la sanzione con un invito a migliorare i propri sistemi di sicurezza ed ordinando a Sumitomo Mitsui Financial Group, che la possiede, una più attenta supervisione. La sanzione è conseguenza dell’individuazione di transazioni che violavano le regole da parte della Commissione di Sorveglianza sui Titoli e gli Scambi.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, l’astronauta Koichi Wakata ha raggiunto, giovedì, la Stazione Spaziale Internazionale per compiere la quinta missione spaziale.
(con informazioni di tass.com; yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; nhk.or.jp; mainichi.jp)
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