Emergono sempre più nomi di parlamentari legati alla controversa Chiesa dell’Unificazione. A fronte della crescente pressione dell’opposizione nonché di gruppi civici, in diversi hanno reso nota la propria vicinanza al gruppo religioso. Tra gli ultimi, il senatore Yoshiyuki Inoue, già assistente di Abe tra il 2006 ed il 2007, ha ammesso di essere stato prossimo all’organizzazione pur non facendone parte. Il senatore e ministro dell’Istruzione Shinsuke Suematsu ha invece comunicato che tra il 2020 ed il 2021, due appartenenti alla Chiesa hanno acquistato biglietti per finanziare la sua campagna elettorale ma negato la concessione, in cambio, di qualsiasi favore.
“Uno specifico gruppo religioso e organizzazioni legate ad esso hanno raccolto ingenti donazioni e avuto un effetto sui risultati elettorali e le politiche del governo” ha affermato, criticando il Partito Liberal-Democratico, Takuya Tasso, Governatore della Prefettura di Iwate.
L’ex ministra della Difesa, Tomomi Inada, ha reso pubblico l’aver inviato delle dichiarazioni ad una riunione della Chiesa avvenuta nel 2009 ma anch’essa ha negato di aver avuto legami di altra natura.
Anche nell’opposizione, il Presidente del Partito Democratico per il Popolo, Yuichiro Tamaki, ha ammesso di aver ricevuto fondi da un ex presidente di Sekai Nippo, pubblicazione vicina all’organizzazione fondata da Moon.
Frattanto, grazie al parlamentare comunista Toru Miyamoto, è emerso che, nonostante un iniziale diniego dato che la natura dell’organizzazione era la medesima, l’Agenzia per gli Affari Culturali (organismo dipendente dal Ministero dell’Istruzione) autorizzò la Chiesa a cambiare il nome con il quale è registrata in Giappone. Ministro dell’Istruzione era all’epoca, nel 2015, Hakubun Shimomura, la cui federazione del PLD cui è iscritto ricevette, nel 2016, 60.000 yen da Sekai Nippo.
In settimana, grazie al periodo comunista Akahata, è emerso inoltre che un gruppo di avvocati aveva scritto all’Agenzia per chiedere di fermare la procedura per il cambio del nome (motivata, secondo molti dalla volontà di distaccarsi dalla “fama” accumulata in precedenza). Conferma della lettera è giunta anche da Kihei Maekawa, capo della Divisione per gli Affari Religiosi del Ministero tra il ’97 ed il ’98.
Miyamoto ha intanto denunciato che i documenti contenenti la richiesta della Chiesa per la modifica del nome sono stati forniti pieni di omissis in particolare nella parte che concerne le ragioni addotte dall’organizzazione per richiedere il cambio. L’Agenzia, da parte sua, ha affermato che le parti oscurate sono dovute al rischio di “ledere gli interessi legittimi” dell’associazione religiosa.
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente del PCD Izumi per il quale occorre “chiarire la vicenda” in sede parlamentare.
Martedì, anche il ministro della Difesa, Nobuo Kishi, fratello dell’ex premier e nipote anch’essi di Nobosuke, ha ammesso di aver ricevuto l’aiuto di alcuni associati alla Chiesa nel corso dell’ultima campagna elettorale che lo ha poi visto eletto alla Camera bassa. Kishi si è anche rifiutato di negarsi a questo tipo di aiuti in futuro dato che “si tratta unicamente di volontari”.
In settimana, anche Satoshi Ninoyu, Presidente della Commissione Nazionale di Pubblica Sicurezza, ha ammesso di aver coordinato, nel 2018, l’evento “Peace Road” tenutosi nella Prefettura di Kyoto ed organizzato dalla Chiesa. Ninoyu ha affermato di non conoscere bene la dottrina della Chiesa e di avere, come politico, rapporti con le persone più diverse.
Superfici di contatto vi sono state anche tra Moon e Taro Aso. Entrambi, infatti, sono stati grandi sostenitori del progetto di un tunnel sottomarino che colleghi la Penisola coreana ed il Giappone: progetto per il quale Moon fondò anche una società.
“Parlando sinceramente, non vedo dove sia il problema” ha invece affermato, venerdì scorso, il Presidente del Consiglio Generale del PLD, il deputato Tatsuo Fukuda, commentando i legami tra alcuni parlamentari e la Chiesa.
“Se veramente non capisce, metto in dubbio la sua legittimità come politico” ha ribattuto dall’opposizione Seiji Osaka del PCD. “Non è un politico credibile” ha convenuto anche Akira Koike del PCG.
Ormai storicamente accertati i rapporti tra la Chiesa e l’ex primo ministro Kishi, nonno di Shinzo Abe. Rapporti talmente stretti che persino la sede nazionale dell’organizzazione ebbe sede vicino la casa del premier il quale, insieme a Moon, è stato tra i sostenitori dell’associazione anticomunista Unione Katsukyo.
La richiesta di somme di denaro in cambio di “benedizioni” (insieme ai matrimoni di gruppo, una delle attività più note della Chiesa) sarebbe un tratto strutturale della confessione religiosa per il giornalista Mutsuo Kakita. Altro fondamento sarebbe poi l’anticomunismo, terreno sul quale Moon cercò e trovò interlocuzione con il nonno di Abe, Nobosuke Kishi, mediante l’Unione Katsukyo, organizzazione parallela che collaborò a diverse campagne elettorali del PLD.
“I molti danni causati da quella che era conosciuta come Chiesa dell’Unificazione non possono essere ignorati dalla Dieta” ha affermato il senatore del Partito Costituzionale Democratico Yoshifu Arita nel corso di una riunione del gruppo di lavoro messo in piedi da quella forza politica per investigare su questa confessione. Arita ha ripercorso alcuni elementi della storia della Chiesa, come l’appoggio alla dittatura in Corea del Sud e l’uso di predire il futuro.
Di “un grosso problema che non può essere ignorato” in quanto il culto “ha causato gravi danni alle persone” ha parlato, intervenendo in televisione, anche il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike.
“È diventato chiaro che i danni ai consumatori causati dall’ex Chiesa dell’Unificazione sono gravi. Penso che sia necessario prendere misure. Voglio lavorare in collaborazione con la sottocommissione per i consumatori” ha affermato, il 29 luglio, al termine di una riunione della sottocommisione per i consumatori della Camera dei Rappresentati, la Segretaria del PCD Nishimura.
Di contro, i sostenitori della Chiesa provano a “contrattaccare”. Lanciata una petizione on line, invocante la libertà di culto, che ha raccolto, ad oggi, 37.000 firme.
La Corte Distrettuale di Nara ha intanto disposto la carcerazione di Yamagami fino al 29 novembre nonché la predisposizione di esami psichiatrici volti ad accertare se, al momento dell’attentato, l’uomo fosse nel pieno delle proprie facoltà mentali.
Dal 3 agosto, invece, si terrà una sessione straordinaria della Dieta della durata di tre giorni volta a ricordare lo scomparso leader. Nel corso della sessione, la Camera dei Consiglieri rinnoverà anche i propri organismi a partire dalla presidenza.
“È impossibile che non ci siano deliberazioni effettive. Ciò dimostra che il governo del LDP manca di rispetto alla Dieta” ha affermato il Presidente del PCD Izumi.
Sempre in ambito criminale, martedì scorso è stata eseguita la condanna a morte per Tomohiro Kato, l’uomo che, nel 2008, investì diciassette persone uccidendone sette.
Per quanto le Olimpiadi dello scorso anno, martedì, la polizia della capitale ha perquisito l’abitazione Haruyuki Takahashi, membro dell’ormai sciolto comitato organizzatore. La Procura di Tokyo sospetta che l’uomo abbia ricevuto 45 milioni di yen dall’azienda produttrice di abiti da lavoro, nonché sponsor dei Giochi, Aoki Holdings. Il sospetto è che Takahashi abbia segnalato il nome dell’azienda a Dentsu, società ufficialmente responsabile della selezione e della contrattualizzazione degli sponsor.
Il 27 luglio, la Procura ha anche perquisito gli uffici di una società – in liquidazione – emanazione del comitato organizzatore.
A Mima (Tokushima) è stato sentito, invece, dalla polizia il sindaco, Motoharu Fujita. L’ipotesi degli investigatori è che il primo cittadino abbia invitato i dipendenti del comune a votare per il PLD (ed in particolare per Toshiyuki Adachi, candidato nella quota proporzionale) durante la campagna che ha portato al rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri.
La legge sull’elezione dei pubblici ufficiali vieta a chi occupa un ufficio pubblico di abusare della propria posizione per condizionare il voto.
Fujita ha ammesso di aver mostrato un volantino di Adachi ma assicurato di “non aver costretto nessuno a votarlo”.
A Yokohama è invece emerso che durante la campagna elettorale del 2020 di Daishiro Yamagiwa sono stati venduti dei biglietti quale finanziamento della campagna stessa ma gli importi non sono stati dichiarati come la legge prevede.
Da Dubai, intanto, lo youtuber e neosenatore Yoshikazu Higashitani, eletto il 10 luglio nelle liste del Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK, ha affermato di non voler tornare in Giappone perché spaventato dalla possibilità di essere arrestato. L’uomo, noto con lo pseudonimo di “Gassy” ha ottenuto oltre 280.000 voti nella quota proporzionale senza aver messo piede nell’Arcipelago dato che abita negli Emirati Arabi Uniti. In patria, Higashitani affronta un’indagine per frode. Qualora non dovesse presenziare alla sedute della Camera dei Consiglieri rischia un procedimento che potrebbe concludersi con la decadenza.
In ambito sociale, un sondaggio condotto dall’Associazione Giapponese per i Servizi Diurni ha mostrato come il 30% degli intervistati potrebbe ridurre l’uso delle prestazioni ambulatoriali qualora il contributo gravante su di essi aumentasse dall’attuale 10 al 20% così come suggerito dal dicastero delle Finanze.
Secondo i dati emersi dal questionario, sottoposto a 3.020 utenti, il 46,6% dei rispondenti ha sostenuto che avrebbe continuato ad usufruire delle prestazioni anche in caso di raddoppio delle tariffe; il 17,8% ridurrebbe il numero di volte ed il 5,6% i tempi di utilizzo mentre il 3,9% smetterebbe di andare.
Il 30,4% dei rispondenti ha affermato che la preoccupazione principale, in casi di limitazioni all’accesso ai servizi, è il “deterioramento delle condizioni fisiche a causa della debolezza muscolare”; il 21,9% ha citato la “minore possibilità di uscire”; il 18,9% che avrebbe “meno motivazione a vivere a causa della solitudine”.
La pandemia ha, intanto, prodotto un calo nell’aspettativa di vita. Nel 2021, per la prima volta negli ultimi dieci anni, l’aspettativa di vita delle donne è stata pari ad 87,57 anni (-0,14 anni rispetto al 2020) e quella degli uomini ad 81,47 (-0,09). L’ultima volta che si assistette ad un calo fu in conseguenza alla catastrofe del 2011.
Nonostante il calo, il Sol Levante è rimasto al primo posto nella classifica per l’aspettativa di vita delle donne (dietro, con 86,5 anni, la Repubblica di Corea ed al terzo posto, con 85,9 anni, Singapore) ed al terzo in quella degli uomini (battuto, con 81,6 anni, dalla Svizzera e, con 81,59 anni, dalla Norvegia).
Nel lavoro, il governo, con il ministro della Giustizia Yoshihisa Furukawa, ha annunciato una revisione del programma – appoggiato dall’ILO – riguardante i tirocinanti stranieri: allo stato, uno dei principali modi per emigrare nell’Arcipelago.
“Questo sistema rende difficile per i tirocinanti creare un percorso professionale ed è strutturalmente soggetto a violazioni dei diritti umani” ha affermato il ministro riconoscendo che si tratta di “un problema di vecchia data”.
Entro la fine dell’anno sarà dunque costituito un tavolo con il compito di formulare proposte di modifica.
Ogni anno sono diversi i casi di abusi commessi dai padroni nei confronti dei tirocinanti stranieri (spesso cinesi, vietnamiti, filippini e nepalesi): dalle molestie sessuali fino a stipendi non pagati.
In politica interna, il 25 luglio sono state inviate al Partito Liberal-Democratico oltre 51.000 firme in calce ad una petizione nella quale si chiede alla forza politica di prendere le distanze da un libretto, distribuito durante un evento della scorsa campagna elettorale che definiva l’omosessualità come “una malattia mentale o dipendenza”.
“Le connessioni tra la destra religiosa e le frange più conservatrici del PLD promuovono discriminazioni e pregiudizi colpendo la vita delle persone e la loro dignità” ha commentato Soshi Matsuoka, tra gli organizzatori della raccolta.
Il libretto in questione era stato diffuso, a giugno, durante un evento organizzato da parlamentari iscritti ad un’organizzazione shintoista.
Il 24 luglio, si è invece tenuta a Tokyo una manifestazione di insegnati contrari all’obbligo di omaggio alla bandiera ed all’inno. I due simboli, visti da molti giapponesi come retaggi del passato colonialista, se non onorati dagli insegnati possono portare a sanzioni disciplinari: fatto che ha portato, lo scorso febbraio, l’ILO e l’UNESCO a formulare una raccomandazione al governo giapponese a rivedere tali misure.
Il 27, si è invece tenuta, nella capitale, l’assemblea nazionale di Zenroren. Nel proprio discorso di apertura, il Presidente del sindacato, Masako Obata, ha ribadito le linee d’intervento dell’organizzazione: aumento del salario minimo orario a 1.500 yen ed aumento dei salari degli operatori sanitari.
Due giorni dopo si è invece tenuta l’assemblea nazionale di Zensuido, sindacato dei lavoratori del settore idrico. Alla riunione ha portato il proprio saluto Seiji Osaka del PCD il quale ha messo in luce gli sforzi del sindacato nella lotta contro la privatizzazione dell’acqua e la riduzione del personale addetto.
Ad Osaka, l’assemblea prefettizia ha bocciato – con i voti di Nippon Ishin no Kai, Nuovo Komeito e PLD – una mozione per chiedere un referendum sulla possibilità che la Prefettura ospiti un casinò. Per il Governatore Yoshimura, il referendum non ha senso dato che il piano, che peserà anche sulle casse pubbliche, è stato già approvato dal consiglio comunale del capoluogo e dall’assemblea prefettizia. I comitati contro il casinò hanno raccolto oltre 210.000 firme per chiedere che si tenga un referendum.
Per quanto concerne la pandemia, il Sol Levante continua a registrare numeri record. In testa nel numero dei casi, rimane la Prefettura Metropolitana di Tokyo nella quale si sono contati 28.112 contagi domenica 24 luglio (oltre 176.000 casi a livello nazionale dei quali ben 17.445 ad Osaka), 22.387 lunedì, 31.593 martedì (196.500 casi nazionalmente dei quali 25.762 ad Osaka: numeri che hanno costretto la Prefettura ad innalzare il livello di allerta al massimo. Oltre 15.000 casi ad Aichi dove il PCG ha chiesto un deciso aumento dei test PCR), 29.036 mercoledì (oltre 209.000 casi nazionalmente), 40.406 giovedì (233.100 in tutto il Paese), 36.814 venerdì, 33.466 sabato.
La diffusione dei contagi ha spinto le Ferrovie del Kyushu a sospendere, dal 27 luglio, 120 tratte per dieci giorni a causa dell’elevato numero di dipendenti che hanno contratto il virus.
Masayuki Miyasaka, professore emerito dell’Università di Osaka, sentito dal tavolo di lavoro del PCD sul virus ha intanto sottolineato che con la terza dose “l’aumento degli anticorpi è visibile in tutte le fasce d’età e dura per 7 mesi o più” e che la quarta dose è ancora più efficace nel fornire copertura anticorpale e che dunque essa andrebbe estesa a tutta la popolazione e non soltanto ad anziani e lavoratori della sanità.
Divisioni sulle contromisure per limitare il virus tra i Governatori. Alla riunione, svoltasi in presenza, lo scorso giovedì, il numero uno della Prefettura di Fukushima, Masao Uchibori, ha affermato l’importanza di “misure per limitare la diffusione del virus bilanciando, al contempo, le attività socio-economiche”.
“Il rischio non è significativamente alto” tale da limitare il turismo per il Governatore di Nagasaki, Kengo Oishi.
Il giorno successivo, il governo ha autorizzato le singole Prefetture ad emettere dichiarazioni di allerta volte a facilitare l’introduzione di contromisure con l’obiettivo, stando alle parole del ministro Yamagiwa, di “bilanciare il controllo dell’infezione con le attività economiche e sociali”.
Il governo non ha comunque, allo stato, piani per generali restrizioni al movimento delle persone. A confermarlo è stato lo stesso premier venerdì.
L’aumento delle ospedalizzazioni ha fatto sì che, secondo quanto reso noto dal dipartimento della protezione civile martedì, che nel periodo tra il 18 ed il 24 luglio, ben 2.676 cittadini sospetti positivi al SARS-CoV-2 hanno dovuto attendere in ambulanza (con tutto ciò che implica il tenere ferma un’ambulanza magari per ore) prima di essere accettati negli ospedali cui erano destinati. Si tratta del numero più alto da marzo 2021 quando i cittadini in questa situazione furono oltre 6.000.
Frattanto, il 25 luglio, la Prefettura di Tokyo ha segnalato di aver individuato quello che ad oggi è il primo caso nell’Arcipelago di vaiolo delle scimmie. Un secondo caso, sempre nella capitale, è stato confermato mercoledì.
Andando agli eventi naturali, il vulcano Sakurajima (Prefettura di Kagoshima) ha eruttato lo scorso lunedì. Emanato un ordine di evacuazione per 51 persone che abitano nei pressi di due crateri. Un’eruzione di questo vulcano aveva prodotto diversi morti nel 1914 ma questa volta non si sono registrati danni a cose o persone.
Nella Prefettura di Fukushima sarà invece abrogato, il prossimo 30 agosto, il divieto alla residenza su parte del territorio comunale di Futaba. Si tratta della terza area originariamente come classificata di “difficile al ritorno” nella quale viene revocato l’ordine di evacuazione. Con le nuove aree rese disponibili (circa 5,5 chilometri quadrati) sarà possibile tornare a vivere nel 15% del territorio comunale della cittadina.
Nel contempo, lo scorso mercoledì, i quattro ex dirigenti di TEPCO condannati a pagare alla società elettrica 13.000 miliardi di yen di danni, hanno fatto ricorso in appello. La causa contro gli ex vertici dell’azienda era stata intentata da un gruppo di azionisti.
Rimanendo nell’ambito degli tsunami, la giunta della Prefettura di Hokkaido ha presentato, giovedì scorso, uno studio secondo il quale, nello scenario peggiore, un evento di quel tipo potrebbe produrre fino a 149.000 morti. Il piano sottolinea però che, mediante adeguati sistemi di allerta, il numero di morti può essere ridotto significativamente.
Un alto numero di deceduti (circa 66.000) potrebbe risultare dall’impossibilità di evacuare per ostruzioni o congestioni lungo le strade.
I punti di origine di un eventuale tsunami sono identificati lungo la fossa del Giappone, al largo della penisola di Boso, e quella di Chishima.
Sulle forti piogge che, a luglio, hanno colpito il Tohoku è intervenuto, in settimana, il Partito Comunista che, con i senatori Takahashi, Iwabuchi e Kami, ha interrogato funzionari di diversi dicasteri. Le case danneggiate nella Prefettura di Miyagi sono state oltre 1.600 ed i danni all’agricoltura ed alla pesca sono stimati in 7,3 miliardi di yen.
In politica estera, Minoru Terada, consigliere del premier per il disarmo, ha sostenuto, nel corso di un’intervista con l’agenzia di stampa Kyodo, che l’obiettivo del Giappone alla prossima conferenza di revisione del trattato di non proliferazione sarà quello di ottenere una riduzione degli armamenti atomici. Terada ha anche sostenuto di voler “verificare le reali intenzioni” della Russia circa l’uso delle armi atomiche (la minaccia si riferiva in realtà ad una risposta ad un eventuale attacco NATO che ponesse in rischio l’esistenza della Russia ndr). La conferenza è prevista per fine mese e si terrà a New York: lo stesso Kishida farà una comparsata all’evento.
Intervistato a fine settimana, il premier ha sostenuto che presenterà una proposta volta alla denuclearizzazione del pianeta “alla quale tutte le nazioni potrebbero accettare”.
Dell’esigenza di porre nuovamente il trattato di non proliferazione quale pilastro del disarmo globale ha parlato, in una recente intervista, la Rappresentante ONU delegata Izumi Nakamitsu.
La funzionaria, cittadina giapponese, ha anche auspicato che Kishida, in quanto parlamentare eletto ad Hiroshima, giochi un ruolo attivo nella prossima conferenza.
Mercoledì, si sono invece incontrati a Tokyo Fumio Kishida ed il Presidente indonesiano Joko Widodo. I due hanno affrontato principalmente i temi connessi al prossimo G20 dei capi di governo che sarà ospitato proprio dall’Indonesia. I due leader hanno riaffermato la cooperazione tra i due Paesi che si estende dal settore petrolifero a quello della pesca passando per l’edilizia ed il trattamento dei rifiuti. Siglato anche un memorandum sulla sicurezza marittima ed annunciata la partecipazione di truppe nipponiche all’esercitazione militare multilaterale “Garuda Shield” che si terrà ad agosto. Portata a termine anche la concessione di un prestito (da circa 18,05 milioni di euro) destinato ad alcune opere di prevenzione delle catastrofi naturali ed al completamento della centrale idroelettrica di Peusangan.
Da parte sua Widodo ha confermato la cancellazione a tutti i divieti d’importazione di alimenti prodotti nella Prefettura di Fukushima e che erano stati introdotti a seguito della catastrofe del 2011.
Per rinforzare la sicurezza sul fronte energetico, frattanto, il premier starebbe preparando un tour in Medio Oriente (i cui regimi dispotici, con ogni evidenza, non conducono i nipponici a prendere le medesime posizioni assunte nei confronti della Russia) volto ad assicurare stabili forniture di greggio.
In chiusura di settimana, il capo del governo di Tokyo ha promesso un raddoppio della produzione nazionale di riso volta alla vendita del prodotto nel continente africano. La mossa, che sarà presentata nell’ambito del forum TICAD (Tokyo International Conference on African Development) che si terrà a fine agosto, si colloca nell’ambito del contrasto alla presenza cinese in Africa.
Una condanna bipartisan alle condanne a morte annunciata dalla giunta birmana è giunta, il 27 luglio, dai parlamentari nipponici della “lega parlamentare il sostegno alla democratizzazione del Myanmar”. Nonostante il raffreddamento delle relazioni bilaterali e la fuoriuscita dal mercato birmano di molte aziende giapponesi, i rapporti tra l’Arcipelago e la giunta proseguono. A luglio, quattro effettivi dell’esercito birmano sono giunti a Tokyo per studiare all’Accademia di Difesa Nazionale. Ripresi, con l’invio di tecnici, anche gli aiuti allo sviluppo.
In ambito miliare, l’associazione Gamahuya di Okinawa, il cui computo è quello di salvaguardare i resti dei caduti nella tragica battaglia che si svolse sull’isola al tramonto del secondo conflitto mondiale, ha ribadito, mediante il suo rappresentante Takamatsu Gushiken, la propria opposizione all’utilizzo dei suoli di alcune colline per interrare la base di Henoko al fine di completare la costruzione della base militare statunitense. L’atto è considerato blasfemo in quanto le ceneri di molti caduti si trovano proprio in quelle colline.
Per ciò che concerne la ricerca scientifica a scopo bellico, il Consiglio delle Scienze del Giappone ha sottoposto un documento al dicastero per la Scienza e la Tecnologia nel quale si sostiene la difficoltà a separare con chiarezza le ricerche unicamente di natura civile e quelle che possono avere ricadute sul fronte bellico.
La politica del Consiglio, in linea con la Costituzione, vieta il coinvolgimento degli scienziati in ricerche militari. Già nel 2017, in riferimento all’Agenzia per gli Acquisti, la Tecnologia e la Logistica, il Consiglio aveva segnalato che il fondo predisposto per la ricerca presentava problematiche.
Sempre in questo campo, il primo settembre, entrerà in vigore la nuova legge sull’utilizzo dei suoli che pone pesanti limiti a coloro che posseggono case o terreni nei pressi delle basi militari. Diversi cittadini delle Prefetture di Aichi e Gifu hanno chiesto di essere ascoltati dal Ministero della Difesa lamentando la scarsa comunicazione dello stesso circa i contenuti della nuova normativa.
In economia, la società telefonica KDDI, una delle maggiori del Paese, ha comunicato, il 22 luglio, che risarcirà i milioni di clienti che durante il mese hanno avuto il loro telefonino “muto” a causa delle interruzioni al servizio che si sono trascinate, in molti casi, per decine di ore e – ciò che è più grave – anche per le telefonate d’emergenza. Ad annunciarlo è stato il presidente dell’azienda, Makoto Takahashi. La società rimborserà con 200 yen gli oltre 35 milioni di utenti che non hanno potuto usufruire della propria utenza di telefonia mobile per molte ore a partire dal 2 luglio. Gli utenti che hanno avuto oltre 24 di “silenzio” saranno rimborsati con l’equivalente di due giorni di tariffa.
In campo macroeconomico, l’Ufficio del Governo, ha stimato, lunedì, che l’inflazione per l’anno fiscale 2022 sarà del 2.6%. L’organismo governativo ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL dal 3,2% (stimato a gennaio) al 2%.
“La crescita dei prezzi rappresenta un rischio affinché l’economia si riprenda dalla pandemia” ha affermato Kishida al Consiglio per le Politiche Economiche e Fiscale ove le stime sono state presentate. Le parole di Kishida, nei fatti, rappresentano una presa di distanza dalle attuale politiche di ricerca costante di crescita dell’inflazione da parte della Banca del Giappone.
Attualmente l’esecutivo prevede di spendere circa 260 miliardi di yen in contromisure da destinarsi alla mitigazione dell’aumento dei prezzi.
Un segnale di possibile revisione delle attuali politiche monetarie è dato dalla nomina di Hajime Takata e di Naoki Tamura nel tavolo direttivo della BOJ. Anche se non si sono espressi con chiarezza, le loro posizioni precedenti sono stati moderatamente critiche verso quanto è stato portato avanti dalla BOJ dalla nomina di Kuroda in poi.
Purtuttavia, giovedì scorso, il vicegovernatore Amamiya, ha sostenuto che l’allentamento monetario proseguirà fino al raggiungimento, stabile, del 2% d’inflazione.
Il giorno successivo, sempre l’Ufficio di Governo, nel suo rapporto sull’economia di luglio ha rivisto al rialzo le prospettive economiche segnalando che “l’economia giapponese sta riprendendosi moderatamente”.
Il relativo indebolimento del dollaro ha consentito una tenue ripresa dello yen che ha toccato, venerdì, quota 132 sulla moneta statunitense.
Cresciuta, a giugno, dell’8,9% la produzione industriale. A rendere possibile il dato vi è stato, in gran parte, miglioramento della situazione epidemica in Cina. Fatta 100 la produzione industriale del 2015, l’indice ha toccato quota 95,8. A crescere di più è stata la produzione di auto (+14% su maggio) ed in particolare quella di camion (+55,3%); la componentistica elettronica (+11,4%); la meccanica (+7,4%); l’informatica e le telecomunicazioni (+11%).
Nel medesimo mese è cresciuta anche la disponibilità di posti di lavoro: +0,03 rispetto a maggio per un totale di 1.27 (ciò significa che ogni 100 persone che cercano lavoro vi sono disponibili 127 posti). La maggiore crescita percentuale si è avuta nella ristorazione (+30,9% rispetto a giugno 2021).
Immutato, al 2,6%, il tasso di disoccupazione. In totale i disoccupati di giugno sono stati 1.860.000 (-210.000 rispetto allo stesso mese del 2021). Gli occupati sono stati 67.590.000 (+210.000).
Venerdì è stato invece pubblicato il rapporto annuale del governo sull’economia e la finanza pubblica. Nel rapporto, si manifesta la necessità di un aumento dei salari volto a far riprendere la domanda interna e che contribuisca al tanto desiderato obiettivo del 2% d’inflazione da raggiungere in forma stabile e duratura. Il rapporto echeggia al concetto di “nuovo capitalismo” di Kishida.
Il rapporto riconosce che, dal 1997, “il tasso di crescita dei salari nominali non è stato sufficiente considerando il tasso di crescita dei prezzi”. Ribadita anche l’esigenza di aumentare la produzione di energia elettrica da nucleare.
Proprio su quest’ultimo punto, in settimana, vi è stato un intervento dei comitati contro il nucleare della Prefettura di Fukui i quali hanno consegnato al Governatore, una petizione con la quale si chiede di fare quanto possibile per fermare la riattivazione del terzo reattore della centrale di Mihama: impianto costruito 45 anni fa.
Nel proprio rapporto di luglio, frattanto, il Fondo Monetario Internazionale ha stimato per il Sol Levante una crescita dell’1,7% tanto per il 2022 quanto per l’anno seguente. Si tratta di una stima inferiore, rispettivamente, dello 0,7 e dello 0,6% alla precedente previsione.
Sul fronte della decarbonizzazione, mercoledì scorso, si è iniziato a discutere, in sede di governo, circa un megainvestimento pari a 20.000 miliardi di yen da destinare, nei prossimi dieci anni, alle energie rinnovabili ed al risparmio energetico. Il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Koichi Hagiuda, aggiungerà quindi alle proprie deleghe quella “trasformazione verde”.
Creato, contestualmente, un tavolo di dialogo con gli attori economici nel quale, senza alcuna sorpresa, siederà anche Masakazu Tokura, numero uno di Keidanren.
Sulle catene di approvvigionamento, i ministri di Esteri ed Economia di Giappone e Stati Uniti – Hayashi, Hagiuda, Blinken e – si sono confrontati venerdì scorso. Al termine del vertice – non cogliendo la evidente contraddizione data dalle contemporanee tempeste di sanzioni verso Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela – i quattro ministri hanno sostenuto la comune volontà di difendere l’apertura dei sistemi economici.
Il governo ha, nel contempo, approvato, il 29 luglio, i criteri che i ministeri dovranno adottare per le richieste di previsione per la finanziaria 2023. Prevista una riduzione delle spese discrezioni (quelle che ogni dicastero può spendere senza passare dal Consiglio dei Ministri) del 10%. Le spese per la previdenza sociale dovrebbero aumentare di appena 560 miliardi (100 in meno a quanto stimato nel 2022) mentre certo sarà l’aumento di quelle militari.
Lo stesso giorno, attingendo dai fondi di riserva a disposizione dell’esecutivo, il governo ha deliberato la spesa di 178,4 miliardi di yen per un intervento a favore dei consumatori che risparmiano energia elettrica e di 788 in sussidi contro il carofertilizzanti.
Nell’intrattenimento, Sony Group ha comunicato utili per 218,20 miliardi di yen nel periodo aprile-giugno: il 3% in più rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. A rendere possibile il dato è stata in gran parte la debolezza dello yen che favorisce le esportazioni verso gli Stati Uniti.
Saliti, del 9,6% (per quasi 307 miliardi) i profitti operativi.
Nei trasporti, un tavolo consultivo del Ministero delegato ha invitato il governo ad analizzare le questioni concernenti le linee ferroviarie che attraversano le aree meno popolate del Paese e che per tale ragione operano spesso in perdita. Tra le proposte degli esperti vi è la creazione di un organismo che tenga insieme Prefetture ed operatori ferroviari con il compito di promuovere tra la popolazione l’uso del treno nonché la predisposizione di alternative in caso di chiusura di alcune di queste linee. Ipotizzata anche una revisione di alcune norme con l’obiettivo di finanziare le società ferroviarie affinché possano costruire nuove stazioni e rinnovare il parco carrozze.
Sempre in quest’ambito, è stato raggiunto un accordo tra la vecchia Japan Airlines (fallita nel 2010) e due sindacati del settore, circa future opportunità lavorative per 165 dipendenti licenziati all’epoca. I lavoratori saranno riassunti per almeno due anni e con stipendi di circa 125.000 yen al mese. I lavoratori aveva già ottenuto la revoca del licenziamento dalla Corte Suprema nel 2015 ma la battaglia ha continuato a trascinarsi, tra tribunali e tavoli di trattative, fino a quest’anno.
Chiudendo con l’auto, Toyota si conferma, in questa prima metà del 2022, come l’azienda che più ha venduto globalmente battendo Volkswagen. I marchi Toyota, Daihatsu e Hino hanno venduto 5.140.000 vetture: il 6% in meno rispetto al medesimo periodo del 2021.
Il colosso guidato da Akio Toyoda ha venduto 954.173 veicoli nell’Arcipelago (-18,1%) mentre la produzione nazionale ha subito una contrazione del 17,7% (1.740.000 veicoli) dovuta, in larga misura, ai cronici problemi di approvvigionamento di semiconduttori.
Più contenuta la contrazione all’estero: -2,8% (4.180.000 vetture). La produzione fuori dall’Arcipelago è cresciuta del 5,6% per complessive 3.350.000 vetture.
In casa Nissan, gli utili del periodo aprile-giugno di quest’anno ha prodotto utili del 58,9% inferiori rispetto allo stesso periodo del 2021 per complessivi 47,11 miliardi. Gran parte del dato è dovuto all’aumento dei costi dei materiali sul mercato globale.
(con informazioni di imf.org; antaranews.com; tass.com; yna.co.kr; global.toyota; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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