Tavole di legno utilizzate per esercitarsi a sparare e diverse pistole artigianali sono state trovate nella casa e nell’auto di Tetsuya Yamagami, l’attentatore che l’otto luglio ha ucciso l’ex premier Shinzo Abe durante un comizio a Nara.
Frattanto, secondo un parente dell’uomo sentito dal quotidiano Asahi, Yamagami stava vivendo una forte situazione di stress a causa di un gruppo religioso del quale la madre sarebbe stata ossessionata ed al quale avrebbe donato i propri risparmi. L’attentatore avrebbe quindi deciso di colpire Abe per il presunto sostegno da questi offerto al gruppo.
Il giorno successivo all’attentato, il capo della polizia di Nara, Tomoaki Onizuka, ha rigettato gli inviti a dimettersi e promesso di investigare su cosa non abbia funzionato in termini di sicurezza nel comizio durante il quale l’ex premier è stato colpito.
“Penso vi siano stati problemi con le misure di sicurezza” ha dichiarato Fumio Kishida venerdì mentre il medesimo giorno emergevano, sulla stampa, indiscrezioni rispetto a diversi errori compiuti dalla polizia.
Lunedì, Tomihiro Tanaka, rappresentante in Giappone della Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazione (quella che fino a qualche anno fa era conosciuta come “Chiesa dell’Unificazione”) ha reso noto che la madre dell’attentatore è una seguace di questa confessione religiosa (in seguito si è appreso dal 1991). Tanaka ha affermato di essere a conoscenza della difficile situazione economica vissuta dalla famiglia di Yamagami ma ha smentito la richiesta, da parte della chiesa, di donazioni aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente richieste.
Uno di zio di Yamagami, tuttavia, ha dichiarato, venerdì, che la donna avrebbe donato 100 milioni di yen alla chiesa la quale, a stretto giro, ha sostenuto di averne restituito metà.
Purtuttavia, un gruppo di avvocati, lo scorso 12 luglio, ha reso noto, con una conferenza stampa, che sta assistendo diverse persone le quali hanno raccontato che la chiesa avrebbe loro estorto denaro. Secondo quanto affermato da Hiroshi Yamaguchi, uno dei rappresentanti della Rete nazionale degli avvocati contro le vendite spirituali: “dire che non esista coercizione nelle donazioni è una bugia”.
La rete di legali ha comunicato di aver ricevuto, nel 2021, 47 richieste di supporto da parte di persone che hanno donato complessivamente oltre 330 milioni di yen all’organizzazione. Gli avvocati hanno anche protestato quando l’ex premier, nel settembre 2021, inviò un videomessaggio ad un evento organizzato dalla chiesa sostenendo gli sforzi del gruppo religioso per la pace (anche di questo video Yamagami avrebbe parlato agli inquirenti).
Lunedì, frattanto, il governo ha disposto per Abe la concessione postuma della massima onorificenza nipponica: il Collare del Supremo Ordine del Crisantemo.
Lo stesso giorno, circa 2.500 persone (tra essi la Segretaria al Tesoro statunitense Yellen, l’ambasciatore russo a Tokyo Galuzin ed il presidente di Toyota, Akio Toyoda) hanno partecipato ad una veglia funebre.
I funerali dell’ex primo ministro si sono svolti, il giorno successivo, presso un tempio buddista della capitale alla presenza di un numero limitato di persone. Tra i presenti alla commemorazione, Fumio Kishida ed il vicepresidente di Taiwan Lai Ching-te (indicato dal governo con il termine generico di “personaggio” senza ulteriore specifica).
Kishida ha annunciato dei funerali di Stato per questo autunno. Alla proposta si è opposto il Partito Comunista per il quale vanno tenute separate le condoglianze alla famiglia dell’ex premier dalle sue politiche che rischiano, secondo Kazuo Shii, di essere legittimate con tale misura.
In politica interna, incassato il buon risultato elettorale ed una potenziale maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere per la riforma della Costituzione, il premier Kishida ha promesso un impegno in tal senso. La proposta approvata dalla commissione competente interna al PLD prevede l’inserimento, al nono articolo, di un comma che menzioni l’esistenza delle Forze di Autodifesa. Il premier ha anche confermato, il 14 luglio, che il Giappone si muove verso una spesa militare annua pari al 2% del PIL così come richiesto ai Paesi NATO dagli ultimi due capi di Stato USA.
Un emendamento costituzionale sarà proposto, in autunno, dal neoletto senatore di Sanseito, Manabu Matsuda.
Commentando i risultati elettorali, la segreteria del Partito Comunista ha espresso soddisfazione per l’elezione di Taku Yamazoe in un collegio maggioritario della capitale e per quella di Yoichi Iha quale candidato unitario dei progressisti ad Okinawa. Purtuttavia, l’organismo esecutivo del PCG ha valutato come “molto deludente” il risultato complessivo. I comunisti avevano infatti fissato l’obiettivo di raggiungere 6,5 milioni di voti ma ne hanno ottenuti 3.618.000.
Nel Partito Costituzionale Democratico, acquisito il risultato, il Presidente, Kenta Izumi, ha incontrato Tomoko Yoshino, numero uno del sindacato Rengo, per fare il punto ed esprimere il ringraziamento del partito per il sostengo fornito ai candidati del PCD.
Gratitudine per il risultato (invero non entusiasmante) è stato espresso dal Partito Democratico per il Popolo il quale, commentando i risultati, ha promesso un impegno per l’istruzione e la crescita dei salari. Nelle prime dichiarazioni del PDP non è stato però fatto alcun riferimento ad un eventuale appoggio alla proposta di modifica dell’articolo 9 avanzata dal PLD.
“Questa elezione è stata un’elezione per dire no al governo Kishida il quale prosegue con la sua politica economica neoliberista nella quale le persone soffrono per la distruzione delle loro vite a causa dei prezzi elevati e della svalutazione delle pensioni. È stata anche un’elezione per dare il cartellino rosso al governo che sta cercando di riformare la Costituzione e farci diventare una nazione di guerra raddoppiando la spesa per la difesa e consentendo al Paese di possedere la capacità di attacco alle basi nemiche. Inoltre, per il Partito socialdemocratico, questa è stata un’elezione per mantenere la qualifica di partito politico nazionale (per mantenere l’iscrizione nel registro dei partiti occorre aver conseguito almeno il 2% dei voti. Risultato incassato dal PS ndr). Il Partito Socialdemocratico ha candidato sette persone iscritte e raccomandato un indipendente al proporzionale e candidato quattro persone in altrettanti collegi al maggioritario. Ci siamo battuti con tutte le nostre forze con l’obiettivo di ottenere 2,4 milioni di voti, il 4% e due eletti. Con una percentuale del 2,37%, siamo stati in grado di garantire il requisito per rimanere un partito. Purtroppo, però, non siamo riusciti ad ottenere due seggi anche se abbiamo ottenuto il quinto mandato per la nostra leader Fukushima. Il risultato è stato frutto, principalmente, della straordinaria lotta dei nostri militanti e di quelli Nuovo Partito Socialista che hanno combattuto insieme a noi nella lista della lista comune e dei Verdi che hanno collaborato. […] Il Partito Socialdemocratico ha subito una crisi organizzativa senza precedenti nei suoi 77 anni di storia dalla formazione del suo predecessore, il Partito Socialista, a causa di coloro che sono confluiti, un anno e mezzo fa, nel Partito Costituzionale Democratico (si riferisce all’uscita di tre dei quattro parlamentari sui quali il PS poteva all’epoca contare ndr). Pur in questa crisi, 12 candidati, guidati dalla leader del partito, hanno deciso di candidarsi, dimenticandosi, persino, di dormire e mangiare, e combattendo nella campagna elettorale con tutte le loro forze. Vogliamo esprimere la nostra sincera gratitudine ai tanti sostenitori e volontari che ci hanno sostenuto così come agli elettori che hanno votato. Il Partito Liberal-Democratico ha vinto 28 dei 32 collegi uninominali […] nonché la maggior parte dei 125 seggi totali […]. Inoltre, insieme al Nuovo Komeito, a Nippon Ishin no Kai, che è attivo nella Dieta sulla questione dell’emendamento costituzionale, ed al Partito Democratico per il Popolo, hanno ottenuto i due terzi necessari per modificare la Costituzione. Prossimamente, il governo Kishida proporrà una riforma costituzionale. Per prevenire ciò, il Partito Socialdemocratico svolgerà un ruolo sempre più importante nel raccogliere molti cittadini e lavoratori per costruire un movimento contro le riforme costituzionali. Siamo convinti che questa sia l’aspettativa dei cittadini e dei lavoratori che ci hanno sostenuto e ci impegniamo a portare avanti questo movimento” si legge nel comunicato emesso dal PS, formazione per la quale queste elezioni hanno rappresentato una battaglia per la vita o la morte politica del partito.
Per quanto attiene alla tessera “My Number” (una sorta di codice fiscale la cui adozione è promossa dal governo giapponese da anni ma verso il quale i cittadini si mostrano recalcitranti), Takeshi Miyamoto del PCG ha reso noto che il colosso della pubblicità Dentsu ha ricevuto 4,9 miliardi di yen nell’ambito di una campagna per la promozione dell’uso di questa tessera al posto di quella sanitaria. Secondo quanto è stato consegnato dal Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni al deputato, Dentsu ha firmato un contratto per attività di pubbliche relazioni per 3,97 miliardi di yen oltre ad un altro per “l’appalto di lavori di pianificazione della strategia di pubbliche relazioni” da un 1 miliardo. Tra le attività svolte dal colosso vi è la distribuzione di punti convertibili in acquisti per coloro che utilizzeranno “My Number” (le cifre accantonate per l’operazione superano i 1.800 miliardi contro i 299 della precedente campagna).
Il Ministero stima che 69,5 milioni di persone acquisiranno “My Number” in questo secondo turno di campagna promozionale tuttavia queste prospettive appaiono lontane da realizzarsi. Il deputato ha anche chiesto maggiore trasparenza nel processo di messa a gara della campagna.
Per quanto concerne la pandemia, la Prefettura Metropolitana di Tokyo ha registrato 9.482 casi domenica 10 luglio (oltre 54.000 i contagi nazionalmente e cioè 30.000 in più della settimana precedente), 6.231 lunedì, 11.511 martedì (oltre 76.000 casi nazionalmente dei quali ben 3.436 ad Okinawa), 16.878 mercoledì (94.493 nazionalmente dei quali 10.452 ad Osaka, 6.364 ad Aichi, 4.158 ad Hyogo, 3.518 ad Okinawa, 2.195 a Shizuoka, 1.579 a Kagoshima), 16.662 giovedì (giorno nel quale sono stati superati i dieci milioni di contagi da inizio emergenza), 19.059 venerdì (oltre 104.000 casi nel Paese), 18.919 sabato.
“Vorremmo che le persone prendessero tutte le misure per prevenire l’infezione come l’uso di mascherine” ha dichiarato, il 13 luglio, il ministro della Salute Goto.
Purtuttavia, nel corso di una conferenza stampa tenutasi giovedì, il ministro responsabile alle contromisure, Daishiro Yamagiwa, ha sostenuto che per il momento l’esecutivo non richiederà uno stop od un allentamento alle attività economiche e sociali.
Positiva al virus anche la ministra alla Digitalizzazione, Karen Makishima, la quale stava per ritornare in patria dopo una visita negli Stati Uniti.
Venerdì, il governo ha invece deciso per la somministrazione della quarta dose per il personale sanitario e per coloro che lavorano nelle strutture che ospitano anziani. Questi due gruppi si aggiungono agli ultrasessantenni per i quali la dose di richiamo era già stata prevista.
Lo stesso giorno, l’esecutivo ha chiesto alle Prefetture di predisporre cento strutture per i test PCR nei pressi di stazioni ed aeroporti.
Sempre sul fronte delle contromisure, l’Associazione Giapponese di Medicina Intensiva, ha diffuso un report che mostrerebbe che non vi sia correlazione tra l’uso di mascherine e i colpi di calore. Smentendo dunque alcune raccomandazioni giunte dal governo nelle scorse settimane, l’associazione invita i cittadini a proteggersi tanto dal virus quanto dai rischi connessi all’eccessivo caldo.
Un invito a fare di più sul fronte delle contromisure – a fronte del rischio di avere 50.000 contagi giornalieri nella sola capitale – nonché una critica la governo per la sua “lentezza” e per la mancanza di “un centro di controllo” è giunto da Akira Nagatsuma, responsabile delle questioni connesse alla pandemia del PCD.
Nuovi posti letto e molti più test PCR sono stati chiesti dai comunisti della capitale, anch’essi preoccupati dal ritmo con il quale stanno crescendo i casi.
Frattanto, il 13 luglio, la polizia della capitale ha consegnato un nuovo mandato d’arresto a Hiroyuki Kuraoka, uno dei leader del gruppo antivaccinista “YamatoQ”. L’uomo è stato accusato di aver impedito – lo scorso 15 marzo ed insieme ad una ventina di altre persone – l’accesso al Tokyo Dome, stadio dove era stato installato un centro vaccinale.
Nei diritti civili, un uomo di nazionalità turca ma di etnia curda potrebbe essere il primo turco-curdo a vedersi riconosciuto lo status di rifugiato. L’uomo, assistito da una rete di avvocati attivisti, è entrato nell’Arcipelago nel 2014 e fatto domanda di asilo che venne respinta. Portata la questione in tribunale, la Corte Distrettuale di Sapporo ha confermato, a maggio, la negazione dello status mentre l’Alta Corte dello stesso distretto giudiziario, cui l’uomo presentò appello, ha riconosciuto che, a causa delle torture subite, sussistono i requisiti per riconoscerlo come perseguitato per motivi politici e meritevole di tutela internazionale. Fortunatamente per lui, la richiesta di asilo non venne depositata in Svezia o Finlandia altrimenti, oggi, la sorte del richiedente sarebbe meno felice.
Rimanendo in questo campo, secondo un sondaggio effettuato dal quotidiano Mainichi, il 54% dei senatori eletti lo scorso 10 luglio sarebbero favorevoli al mantenimento per le donne del proprio cognome dopo il matrimonio. Oltre ai progressisti, anche 24 liberal-democratici ed 11 neosenatori di Nippon Ishin no Kai, si sono dichiarati favorevoli alla possibilità del cognome separato. Attualmente, come avveniva nel nostro Paese fino agli anni ’70, la sposa perde, con l’atto del matrimonio, il proprio cognome assumendo quello del marito.
Mercoledì, è stato, intanto pubblicato un rapporto del Forum Economico Mondiale circa le retribuzioni delle donne. Secondo il rapporto, nel quale si esaminano 146 nazioni, il Giappone si è classificato centosedicesimo nell’indice che misura il divario tra le retribuzioni degli uomini e quelli delle donne. Il dato è comunque un miglioramento rispetto allo scorso anno quando il Sol Levante era centoventesimo. In Asia, la nazione con minor divario sono state le Filippine (diciannovesimo posto).
“Dei quattro campi – economia, istruzione, accesso all’assistenza sanitaria e partecipazione politica che il FEM utilizza come indicatori, il Giappone è particolarmente indietro nel campo della politica e dell’economia. In campo politico, a seguito delle elezioni della Camera dei Rappresentanti dello scorso anno, la percentuale delle donne è scesa dal 9,9% al 9,7% con un risultato in classifica di 139° Paese (147° lo scorso anno). Per quanto concerne la differenza tra uomini e donne occupati il Giappone si è piazzato 130° […]. L’entità del divario di genere in Giappone è ancora più grave a causa della perdita di posti di lavoro da parte di molti lavoratori non regolari (cioè a tempo parziale o precari ndr) a causa del coronavirus, dell’onere delle faccende domestiche, dell’assistenza all’infanzia ed agli anziani nonché dell’aumento della violenza. Il governo ha fissato l’obiettivo di almeno il 30% delle donne in posizioni di leadership entro il 2020, ma ha posticipato l’obiettivo ad il prima possibile entro il decennio. Nel 2018 è stata emanata la Legge sull’uguaglianza di genere dei candidati ma essa rimane una legge teorica e non ha ancora introdotto un sistema di quote. La realtà è che il partito al governo non tenta nemmeno di deliberare su un disegno di legge presentato dall’opposizione relativo ai cognomi separati per i coniugi. Nelle ultime elezioni della Camera dei Consiglieri, la percentuale di candidate era del 33% e quella delle vincitrici del 28%, la più alta di sempre. Il Partito Costituzionale Democratico ha fissato l’obiettivo del 50% prima delle elezioni e ha guidato la promozione dell’uguaglianza di genere negli affari nazionali con una percentuale di candidature del 51% ed una di vincitrici del 53%. Anche nella sessione straordinaria della Dieta dell’autunno, il PCD guiderà il dibattito sull’introduzione di sistemi per promuovere la parità di genere, come il sistema delle quote ed il disegno di legge sui cognomi per i coniugi. Spero vivamente che tutte le parti adottino misure concrete per ridurre il divario di genere e migliorare la condizione economica e sociale delle donne” ha commentato Eri Tokunaga, responsabile nazionale delle questioni di genere dei costituzional-democratici.
“Il Partito Comunista Giapponese si è occupato più volte della questione con interrogazioni parlamentari ed ha ottenuto un prezioso passo avanti sulla questione della disparità salariale mediante la decisione presa dal governo che obbliga le aziende a pubblicare i salari erogati separatamente per genere. Per eliminare effettivamente il divario salariale, sono necessarie misure concrete come il divieto alle discriminazioni indiretta, la stabilizzazione del lavoro non regolare e l’aumento salariale degli operatori sanitari dato che molti operatori sono donne” ha rimarcato anche Akiko Kurabayashi, incaricata all’uguaglianza di genere per il PCG.
Sul nucleare, lo scorso mercoledì, la Corte Distrettuale di Tokyo, ha condannato quattro ex dirigenti di TEPCO a pagare alla società 13 miliardi di yen per non aver predisposto le misure di sicurezza necessarie ad evitare quanto poi accadde. Ad intentare la causa, nel 2012, sono stati 48 azionisti dell’azienda.
Il governo ha intanto annunciato, il 14 luglio, che è sua intenzione arrivare ad avere fino a 9 centrali nucleari operanti nel Paese pari al 10% della produzione elettrica nazionale (circa la metà di quanto prodotto prima della catastrofe del Tohoku). Critico il Partito Comunista per il quale non possono riattivarsi centrali, come quella di Genkai, senza che tutte le nuove prescrizioni di sicurezza non siano compiute e che sostiene che la combinazione di eolico e solare potenzialmente possa generare 7.000 miliardi di kwh l’anno e cioè sette volte l’attuale produzione complessiva.
Ritornando nei tribunali, ma per una vicenda del tutto diversa, lo scorso 13 luglio, la Corte Distrettuale di Nagano ha respinto la richiesta di risarcimento allo Stato proveniente da familiari delle vittime dell’eruzione del settembre 2014 del monte Ontake nella quale morirono 58 persone (cinque i dispersi). Pur negando il risarcimento, la sentenza ha criticato la decisione dell’Agenzia Meteorologica del Giappone di non aver innalzato il livello di allerta eruzioni.
In politica estera, il ministro Hayashi ha incontrato, lo scorso lunedì a Tokyo, l’omologa tedesca Annalena Baerbock. Al centro dei colloqui vi è stata la cooperazione bilaterale nel contrasto a Russia e Cina.
Proprio la Russia ha comunicato, mediante il dicastero degli Esteri, il divieto all’ingresso nel territorio della Federazione per 384 parlamentari (tanto di maggioranza quanto di opposizione) considerati da Mosca come ostili.
In ambito militare, il sindaco di Kanoya (Kagoshima) ha comunicato, lo scorso 11 luglio, al consiglio comunale, di essere favorevole al dispiegamento, da parte degli Stati Uniti, di droni da sorveglianza nella base posta all’interno del territorio comunale.
Giovedì è stato invece reso noto che all’inizio di luglio si è svolta una vasta esercitazione nippo-statunitense che ha visto il coinvolgimento di 52 velivoli (per lo più caccia). Le manovre hanno interessato praticamente tutti i mari che circondano l’Arcipelago.
Ad Okinawa, la Prefettura ha comunicato, il 12 luglio che venti sostanze tossiche ed il cui uso è vietato (o strettamente regolato) in Giappone sono state trovate nelle acque di falda in diversi punti prossimi alle servitù militari statunitensi. I test sono stati effettuati tra il 2019 ed il 2021 nella parte centrale ed in quella meridionale della maggiore delle isole dell’arcipelago meridionale. Tra le sostanze individuate vi è l’acido perfluoroottansolfonico e quello perfluoroottanoico.
“Dobbiamo indagare se queste sostanze provengono o no dalle basi USA” ha dichiarato uno dei funzionari responsabili.
Quasi il 70% dei neoeletti senatori del Nuovo Komeito, stando ad un sondaggio condotto dal quotidiano Mainichi, si oppongono alla modifica dell’articolo 9 della Costituzione. Di contro, l’87% dei neosenatori del PLD, il 92% di Nippon Ishin no Kai ed il 40% di quelli del Partito Democratico per il Popolo, si sono pronunciati a favore di un cambiamento.
I parlamentari centristi si distinguono dal resto delle forze politiche che si sono pronunciate a favore di modifiche costituzionali anche per quanto concerne l’eventuale inserimento di determinate cause circa lo stato di emergenza. Soltanto il 38% dei neosenatori buddisti (contro il 78% del PLD, il 92% di Nippon Ishin no Kai ed il 40% del PDP) sono a favore di tale modifica.
Sul nucleare militare, il 14 luglio, nel corso di una conferenza stampa in previsione della sessione di revisione del Trattato di Non Proliferazione (che si terrà a New York ad agosto), Kunihiko Sakuma, presidente dell’associazione delle vittime della bomba atomica di Hiroshima ha chiesto al Giappone (che parteciperà con il premier) di svolgere un ruolo attivo per la denuclearizzazione e di sottoscrivere il trattato per il bando totale della armi atomiche.
In economia, gli ordini del settore meccanico di maggio sono calati del 5,6% rispetto ad aprile (mese che registrò invece un +10.8%). In termini assoluti gli ordini, escludendo cantieristica e settore elettrico, sono stati pari a 908,8 miliardi di yen.
Nonostante i dati poco felici dell’economia reale, la Banca del Giappone, nel proprio rapporto periodico (il report Sakura) ha rivisto al rialzo le prospettive economiche di 7 delle 9 regioni statistiche nelle quali è diviso l’Arcipelago. A motivare la scelta vi è l’idea che la pandemia non stia colpendo, così tanto come nei trimestri precedenti, la domanda interna e le scelte d’investimento delle imprese.
Martedì, a Tokyo, si sono incontrati i ministri delle Finanze di Giappone e Stati Uniti: Shunichi Suzuki e Janet Yallen. Al centro dei colloqui vi sono stati il tetto al prezzo del greggio russo (rimane però sul tavolo il problema che difficilmente la Russia venderà il petrolio ad un prezzo non ritenuto congruo) nonché la stabilità dei mercati finanziari.
Prosegue frattanto la debolezza yen. La moneta nazionale nipponica ha toccato, giovedì scorso, quota 139 sul dollaro. Un livello così basso non si vedeva dal settembre 1998.
Nei consumi, i prezzi all’ingrosso di giugno sono esplosi segnando un +9,2% rispetto allo stesso mese del 2021. Si tratta del sedicesimo mese consecutivo di crescita rispetto ai medesimi mesi degli anni precedenti. A trainare il dato vi sono stati i prezzi delle importazioni (+46,3%) determinati in gran parte dalla debolezza dello yen e dall’aumento del prezzo del petrolio e del carbone (+22,2%), dell’acciaio e ferro (+26,7%), del legname (+43,3%) e delle bollette di luce e gas (+28,2%).
Sempre in quest’ambito, mentre nelle cancellerie si sogna il tracollo della Federazione Russa, la giunta municipale di Sapporo ha deliberato l’esenzione dal pagamento di una quantità base di acqua per i mesi di ottobre e novembre. La mossa, funzionale ad aiutare le famiglie martoriate dall’inflazione, costerà alle casse cittadine circa 12,19 miliardi di yen. La giunta, inoltre, distribuirà un bonus da 10.000 yen a tutti i maggiorenni residenti. Entrambe le misure non sono legate al reddito.
Per discutere di inflazione, si sono riuniti, a partire da venerdì, a Bali i ministri delle Finanze del G20. “Ho ribadito alla riunione che soltanto la Russia è responsabile delle ricadute economiche della guerra” ha affermato il titolare delle Finanze nipponiche Shunichi Suzuki.
Purtuttavia, il ministro ha dovuto riconoscere che anche il tema dell’andamento valutario, fronte sul quale il Giappone si sta dimostrando particolarmente debole, sarà affrontato nel vertice.
Rimanendo sul tema dei difficili equilibri tra Russia e Stati Uniti, il capo del governo ed il ministro all’Economia, Industria e Commercio Hagiuda, stanno discutendo con Mitsui e Mitsubishi per aiutarle a mantenere la propria partecipazione azionaria all’interno della nuova società che sta gestendo il progetto di rigassificazione “Sakhalin 2” dal quale dipende una quota, in verità piuttosto piccola ma ritenuta strategica da Tokyo, del gas naturale consumato in Giappone.
Il primo luglio, con un decreto presidenziale, la società è stata rilevata dallo Stato russo il quale ha poi affidato ad una azienda creata ad hoc l’intero pacchetto azionario. Le aziende che partecipavano alla vecchia società hanno tempo fino all’ultimo giorno di luglio per decidere se confermare la propria presenza o meno. Il 50% delle azioni erano in mano a Gazprom, il 27,5% a Shell mentre le nipponiche Mitsui e Mitsubishi detenevano, rispettivamente, il 12,5 ed il 10%.
Notizie positive dall’occupazione. Secondo un sondaggio condotto da Recruit Corporation (società che gestisce un sito di informazioni per il lavoro), al primo luglio, l’83,3% di coloro che prevedono di laurearsi il prossimo marzo si è già assicurato un posto di lavoro. Il dato è del 2,8% in più rispetto all’anno precedente.
Dividendo gli studenti in due macrosettori, hanno trovato lavoro prima ancora di laurearsi l’81,2% degli umanisti e l’88,3% di coloro che studiano materie scientifiche.
Nelle piccole e medie imprese, la Federazione Nazionale delle Associazioni del Commercio e dell’Industria (Zenshoren), ha chiesto all’amministrazione che si occupa dei sussidi concessi alle imprese che hanno subito cali di fatturato a causa della pandemia una proroga dei tempi per l’accettazione delle domande (il termine ultime è stato il 17 giugno) nonché una migliore gestione delle comunicazioni.
Nell’elettronica, Nikon Corporation, ha annunciato di aver sospeso lo sviluppo di una nuova macchina fotografica a singola lente reflex.
Sempre in questo settore, Panasonic ha annunciato che realizzerà un grosso impianto per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici nello Stato statunitense del Kansas. Ad annunciare il progetto è stata la Governatrice dello Stato, Laura Kelly. Il locale parlamento ha deliberato un sussidio pari ad 829 milioni di dollari spalmati nei prossimi dieci anni. La fabbrica creerà, negli auspici, 4.000 posti di lavoro fissi e 16.500 per la sua costruzione.
In agricoltura, in settimana, il leader del PCD ha incontrato i rappresentanti degli agricoltori di Hokkaido i quali hanno esposto la gravissima crisi che il comparto si trova a vivere per l’impennata dei costi di produzione e per il disinvestimento del governo nel settore del riso.
“il recente aumento dei prezzi di carburanti, fertilizzanti e mangimi ha costretto gli agricoltori – a livello nazionale e ad Hokkaido – a vivere una situazione molto difficile. Le proposte ricevute oggi sono in linea con la politica agricola del Partito Costituzionale Democratico e continueremo a chiedere con forza al governo di realizzarle” ha affermato Izumi al termine dell’incontro.
Chiudendo con l’auto, nel fine settimana, il colosso Toyota ha annunciato che, per la prima volta, le vetture della serie Crown saranno vendute anche al di fuori del Giappone. Si tratta di quattro tipologie di veicoli la cui produzione inizierà a gennaio: un fuoristrada ibrido, una berlina, un’utilitaria sportiva ed un fuoristrada station wagon.
(con informazioni di soumu.go.jp; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; new-kokumin.jp; sdp.or.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.