Iniziamo questa Pillola con le notizie di politica interna. Un sondaggio condotto dal quotidiano Mainichi e dal Centro di Ricerca d’Inchiesta Sociale mostra come il 42% dei rispondenti si auguri che siano le forze dell’opposizione progressista a vincere le prossime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri mentre ad auspicare una vittoria dei conservatori sono stati il 37% (21% gli indecisi).
Il 72% ha dichiarato che “sicuramente” si recherà alle urne mentre il 21 ha detto che lo farà “probabilmente”.
Analizzando le singole forze politiche, il 29% (era il 33% nel sondaggio precedente) ha dichiarato che voterà per il PLD; il 17% per Nippon Ishin no Kai (era il 13%); il 10% per il PCD (stessa percentuale della precedente rilevazione); il 7% per il PCG (era il 5%); il 6% per il Nuovo Komeito (in crescita di due punti); il 5% per il PDP (il partito di Yuichiro Tamaki era dato al 3%) e stessa percentuale per Reiwa Shinsengumi. Il 23% di coloro che hanno dichiarato di voler votare si è detto indeciso.
Un altro sondaggio, diffuso domenica, curato dall’agenzia di stampa Kyodo, mostra il sostegno per il PLD al 27,3%, per Nippon Ishin no Kai al 7,7%, per il PCD al 7%, 6,2% il Nuovo Komeito, 3,7% i comunisti, 1,8% Reiwa Shinsengumi e 1,4% il PDP (oltre il 34% gli indecisi).
Sempre la stessa rilevazione ha mostrato come per il 42% degli intervistati, il problema principale sia costituito dall’inflazione (con il 79,6% che reputa insufficiente il lavoro del governo per arginarla) seguito, al 16,2% da pensioni e politiche sanitarie.
Forte, al 37,2%, la percentuale di coloro che si sono detti favorevoli all’aumento delle spese militari (31,5% i contrari).
Secondo un altro sondaggio di Kyodo, dei 125 seggi (124 da rinnovo ordinario ed uno rimasto vacante nell’altra metà non oggetto di rinnovo) che si eleggeranno 60 dovrebbero andare al PLD, 20 al PCD, 15 a Nippon Ishin no Kai, 7 al PDP e 6 al PCG. Il sondaggio è stato condotto telefonicamente su un campione molto vasto (38.000 persone).
Sulle politiche economiche, il 19 giugno si è tenuto un dibattito tra i leader dei maggiori partiti. Kishida ha sostenuto che la Banca Centrale debba considerare una politica “globale” sui temi economici e che non debba tenere conto unicamente delle politiche monetarie (le quali, col crollo della yen, non stanno imboccando la strada giusta).
Per un cambio totale delle politiche monetarie si è appellato il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi.
Il capo del Partito Comunista, Kazuo Shii, ha invece ribadito la necessità di abbassare la tassa sui consumi al 5% al fine di far ripartire la domanda interna e di interrompere l’attuale politica di allentamento monetario. Shii ha anche ribadito la necessità di un salario minimo orario nazionale pari a 1.500 yen ed un aumento delle tasse sui profitti delle aziende che sarebbe in grado di produrre almeno 10.000 miliardi di yen in cinque anni.
Taro Yamamoto di Reiwa Shinsengumi, ha chiesto l’abolizione dell’imposta sui consumi mentre la Presidentessa dei socialdemocratici, Mizhuo Fukushima, ha chiesto che essa sia sospesa per tre anni.
Il tema dell’inflazione è tornato nel dibattito tra i leader dei partiti tenutosi, martedì scorso, presso il Club della stampa nazionale di Tokyo.
“Proteggerò la vita delle persone in Giappone nell’ambito di problemi chiave che stiamo affrontando come l’invasione russa dell’Ucraina e la crescita dei prezzi” ha affermato il premier.
Rispetto alla Cina, Kishida ha ribadito che il dialogo è necessario alla stabilità regionale ed internazionale.
“Non possiamo lasciar crescere i prezzi come sta accadendo” ha ribattuto Kenta Izumi, per il quale la politica della Banca Centrale deve cambiare mentre Yuichiro Tamaki ha sostenuto che oltre alla politiche monetarie, attenzione va dedicata a quelle fiscali.
Sulla proposta di PCD, comunisti e socialdemocratici di ridurre la tassa sui consumi, Yamaguchi del Nuovo Komeito ha sostenuto che ciò non tiene conto della stabilità del bilancio dello Stato e delle crescenti spese per l’assistenza sociale e le prestazioni pensionistiche.
Consegnate tutte le liste, su 585 candidati, 181 sono donne. In termini percentuali si tratta del 33,2%: record assoluto per questo tipo di consultazioni. Le donne candidate sono 77 in più rispetto alle elezioni del 2019 e per la prima volta dal 1989 si è superato il record di 146.
La forza politica che ha candidato, percentualmente, più donne è stato il Partito Comunista (con il 55,2%, 32 candidate) seguito da quello Costituzionale Democratico (51%, 26), da quello Socialdemocratico (41,7%, 5), dal Partito Democratico per il Popolo (40,9%, 9), da Reiwa Shinsengumi (35,7%, 5), da Nippon Ishin no Kai (30,4% ed unico partito che ha diminuito, dell’1,4% rispetto al 2019, il numero di donne candidate: 14), dal PLD e dal Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK (23,2% e 19 per entrambi) e dal Nuovo Komeito (20,8%, 5).
Il 19 giugno, si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo del sindaco dei municipio Suginami di Tokyo (ove abitano oltre 560.000 persone). A vincere, per la prima volta, sono stati i progressisti guidati da Satoko Kishimoto che poteva contare sul sostegno di PCD, PCG, Reiwa Shinsengumi, PS e varie formazioni minori (Verdi, Nuovo Partito Socialista ecc.). Kishimoto, da poco tornata in Giappone dato che da circa 10 anni vive a Leuven (Paesi Bassi) dove lavora come ricercatrice, ha sconfitto, per appena 187 voti, l’uscente Ryo Tanaka (che era appoggiato da PLD e Nuovo Komeito) ottenendo il 44,41% dei voti. Molto più indietro (19.487 voti) il politico locale (di destra) Yutaro Tanaka.
Bassissima, al 37,52%, l’affluenza sia pure in crescita di cinque punti e mezzo rispetto alle precedenti consultazioni.
Ad Okinawa, il 23 giugno, nell’ambito delle commemorazioni della cruenta battaglia che segnò la perdita dell’Arcipelago per il Sol Levante, molti cittadini hanno accolto Kishida, il quale ha tenuto un breve discorso, gridando “vai via” e “ascolta la voce di Okinawa”.
Sul nucleare, ricorrenti ed avvocati di quattro cause a TEPCO per le conseguenze patite in conseguenza della catastrofe del 2011, hanno incontrato Akira Koike del PCG per chiedere quella forza politica sollevi la questione del rigetto delle loro richieste di risarcimento da parte della Corte Suprema.
Nei diritti civili, la Corte Distrettuale di Osaka ha respinto una causa intentata da due cittadini che chiedevano allo Stato un risarcimento per la mancata approvazione di una legge che regoli il matrimonio tra persone appartenenti allo stesso sesso. I due cittadini, ritenendo di subire una discriminazione contraria alla Costituzione, chiedevano un milione di yen di risarcimento. La causa non è la sola ad essere stata discussa, negli ultimi anni, nei tribunali nipponici e le diverse sentenze hanno dato giudizi diversi circa la costituzionalità del solo matrimonio eterosessuale anche se le richieste di risarcimento sono sempre state respinte.
Sempre in campo familiare, un tavolo consultivo del dicastero della Giustizia ha proposto delle modifiche al Codice Civile volte ad introdurre l’affido condiviso ed a superare l’attuale sistema che prevede che. In caso di divorzio, i minori siano affidati ad uno solo dei genitori.
A Tokyo, intanto, per la terza volta da quando azioni simili sono state avviate nel Paese, un cittadino si è visto riconoscere come ingiusta la riduzione, a partire dal 2013 e per circa il 6,5%, del livello delle prestazioni offerte dalla sanità pubblica. A stabilirlo è stata una sentenza emessa venerdì scorso. Attualmente sono oltre 1,000 le persone che, in diverse Prefetture, hanno fatto causa allo Stato ritenendo le riduzioni (imposte per ragioni di finanza pubblica ed in un periodo di delazione) incostituzionali. Di “sentenza epocale” ha parlato l’avvocato, e politico progressista, Kenji Utsunomiya, rappresentante del ricorrente.
Nell’immigrazione, la Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato lo Stato giapponese a pagare 100.000 yen per essere stato ammanettato strettamente e costretto a terra, nel 2018, all’interno di un centro di detenzione per migranti irregolari.
A Tokyo, martedì si è riunito il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici che si svolti nella capitale lo scorso anno. La riunione è stata convocata per esaminare i costi finali della manifestazione. Anche se il rapporto non è stato ancora terminato, le spese dovrebbero comunque aggirarsi intorno ai 1.420 miliardi di yen. Diminuiti, dato che quasi tutti gli eventi si sono svolti a porte chiuse, i costi per la sicurezza e per le manutenzioni degli impianti ma crollate, di conseguenze, anche le entrate previste per i biglietti (circa 800 milioni di dollari in meno). Il CIO ha contribuito per circa 1,9 miliardi di dollari.
Per attenuare gli effetti negativi dell’inflazione, dopo la mossa, dal vago sapore elettorale, di Osaka, anche la Prefettura di Kyoto ha deciso di erogare dei bonus. Nel caso dell’antica capitale, circa 120.000 bambini avranno diritto a ricevere un buono spesa da 5.000 yen (704 milioni il costo dell’iniziativa) da spendere in libreria.
Per quanto riguarda l’emergenza SARS-CoV-2, la Prefettura Metropolitana di Tokyo, centro dove più si è diffuso il virus, ha segnalato 1.076 casi lunedì, 1.963 martedì, 2.239 mercoledì, 2.413 giovedì, 2.181 venerdì, 2.160 sabato. Al 25 giugno, la capitale aveva accumulato 1.585.463 contagi e 4.567 deceduti.
L’attenuarsi della pandemia ha spinto la confindustria nipponica – Keidanren – a rilassare le linee guida inviate alle aziende per ridurre la possibilità di contagio sul posto di lavoro. Purtuttavia, molte aziende hanno deciso di continuare ad utilizzare, in molti settori impiegatizi, il lavoro da remoto (NTT metterà a lavorare in casa 30.000 dipendenti da luglio) mentre altre, come Fujitsu, hanno ridotto strutturalmente la superficie destinata ad uffici (nel caso specifico del 20%). Altre aziende, come Hitachi, aboliranno le ore lavorative minime giornaliere per circa 15.000 impiegati ed introdurrà, per un numero limitato di dipendenti, una settimana lavorativa di 4 giorni.
A luglio, altri tre aeroporti riapriranno ai voli internazionali. Si tratta di Sendai, Takamatsu ed Hiroshima i quali si sommano a Naha, Nuovo Chitose, Narita, Haneda e Kansai.
Mercoledì scorso, le autorità di Giappone e Corea del Sud hanno anche deciso di far ripartire i voli diretti tra le due capitali che erano stati sospesi a causa della pandemia. La rotta tra Seul Gimpo e Tokyo Haneda sarà riattivata il 29 giugno.
Il 23 giugno, intanto, il tavolo consultivo del dicastero della Salute che si occupa del virus ha segnalato che i casi “continuano a scendere ma il tasso di diminuzione sta cominciando a rallentare”. L’organismo non prevede, a breve termine, “un forte aumento dei casi nelle grandi città”, tuttavia, “il numero delle infezioni può aumentare” a causa dell’indebolimento della copertura anticorpale assicurata dalle terze dosi nonché da maggiori contatti tra le persone prodotti dalle vacanze estive.
Un terremoto di magnitudo 5.4 ha colpito la Prefettura di Ishikawa e quelle limitrofe domenica 19 giugno. Cinque le persone ferite nel comune di Suzu. Nessun problema è stato segnalato nelle infrastrutture ferroviarie ed alla centrale sita a Shika.
In ambito sociale, secondo dati diffusi dall’Agenzia Nazionale di Polizia lo scorso 23 giugno, mostrano come, nel 2021, 17.636 persone si sono smarrite a causa della demenza senile: numero record ed in crescita per il nono anno consecutivo. Le persone smarrite, 71 in più del 2020, sono state 9.631 di sesso maschile e 8.005 femminile. Di 236 di esse non si è avuta notizia nel corso dell’anno (22 in più rispetto al 2020). A guidare questa triste classifica è stata Osaka (1.895 persone) seguita da Saitama (1.875), Hyogo (1.804), Kanagawa (1.604) ed Aichi (1.542).
16.977 dispersi sono stati ritrovati vivi (dalla polizia o da familiari), 450 deceduti mentre in 111 casi la denuncia è stata ritirata. Il 73,9% delle persone ritrovate lo sono state nel corso della stessa giornata ed il 99,4% nell’arco di una settimana.
Il numero totale di dispersi è stato, nel 2021, pari a 79.218 (+2.196 sul 2020) ed i casi di demenza hanno rappresentato (con oltre il 22%) la causa principale di tali eventi.
In politica estera, pur essendosi rifiutato di recarsi a Vienna alla conferenza dei Paesi che hanno firmato il trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche, Kishida ha affermato che si recherà a New York per la conferenza di revisione del trattato di non proliferazione che si svolgerà nella città statunitense a partire dal primo agosto.
“La bomba atomica è un’arma di disumanità ed un male assoluto, con il quale gli esseri umani non possono esistere e che non ci permette nemmeno di vivere o morire come esseri umani” ha detto, dalla capitale austriaca, l’hibakusha Sueichi Kido.
Presenti alla conferenza viennese anche i sindaci di Hiroshima e Nagasaki, Matsui e Taue.
“Accolgo con favore questa opportunità di parlare a nome dei sindaci per la pace e di lodare gli sforzi compiuti da tutti coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di questo primo incontro degli Stati firmatari. La nostra rete di città, che commemorerà il suo 40° anniversario il 24 giugno, ha cercato di raggiungere un mondo libero dalle armi nucleari, la stessa nobile visione del futuro incarnata nel trattato che ci viene oggi presentato. […] Gli hibakusha hanno espresso la loro forte supplica che nessun altro dovrebbe soffrire come loro. […] L’unico modo per rispondere fedelmente al loro appello è quello di far avanzare il disarmo nucleare verso la totale alimentazione di queste armi. […] In tal modo, è imperativo che gli Stati dotati di armi nucleari approfondiscano la loro comprensione della natura disumana di tali armi e dell’incertezza prodotta dalla gestione dell’arsenale nucleare conquistando altri stati parti del presente trattato, in particolare gli stati non dotati di armi nucleari […]. Ora, più che mai, dobbiamo avere tutti i popoli dei vostri Stati, degli Stati con armi nucleari, dei loro alleati ed i loro leader stiano con noi nell’obiettivo dell’abolizione delle armi nucleari e di una pace mondiale duratura. Invito tutti i presenti ad unirsi a noi nel nostro sforzo” ha affermato il sindaco di Hiroshima nel proprio discorso.
Circa l’opportunità per il Sol Levante di condividere l’arsenale nucleare statunitense, l’ex Segretario del PCD, Tetsuro Fukuyama, ha commentato, da Kyoto ove è candidato, che tali idee sono “irresponsabili” e che “renderebbero il popolo assolutamente infelice” ribadendo che “la missione dei politici dovrebbe essere quella di evitare la guerra”.
Il summit si è concluso con l’approvazione di un piano contenente 50 punti tra i quali spicca la condanna alla deterrenza nucleare. La Dichiarazione finale del vertice ha anche insistito sulla complementarietà del summit viennese con la prossima riunione di revisione del trattato di non proliferazione.
Grande soddisfazione per i risultati del vertice è stata espressa dal leader dei comunisti Shii per il quale, inoltre, l’argomento della deterrenza è anche un chiaro messaggio per Nippon Ishin no Kai e per le frange più belliciste del PLD. Il numero uno del PCG ha ribadito l’impegno del proprio partito contro le armi atomiche anche nel corso dell’incontro, tenutosi il 24 giugno, con gli hibakusha di Hiroshima.
Il collega di partito Akira Kasai, presente a Vienna, ha consegnato una richiesta ad aderire al trattato, ai rappresentanti di due dei quattro Paesi NATO che hanno partecipato: Germania e Paesi Bassi.
Circa il confronto con la Cina, nonostante le parole di apertura di Kishida di cui si scriveva poco sopra, lunedì, il Ministero degli Esteri di Tokyo ha contestato alla RPC di aver effettuato ricerche di gas naturale nel Mar Cinese Orientale in un’area nella quale non sono state ancora definite le Zone Economiche Esclusive dei rispettivi Paesi.
In ambito militare, sentito da Fuji TV il 19 giugno, il premier Kishida ma frenato circa la possibilità che il Giappone si doti di sottomarini nucleari. “Non sono sicuro sia una buona idea” ha sostenuto il capo del governo pur ribadendo la necessità il Sol Levante aumenti il proprio potenziale bellico.
Di idea “irrealistica” ha parlato Natsuo Yamaguchi, numero uno del Nuovo Komeito mentre Ichiro Matsui (Presidente di Nippon Ishin no Kai) e, nell’ambito di una corsa sempre più verso destra, Yuichiro Tamaki, hanno sostenuto che sarebbe opportuno che il Giappone si doti di natanti a propulsione nucleare.
Il Giappone “non diventerà più forte semplicemente perché si aggiunge qualche equipaggiamento di lusso” ha commentato Kenta Izumi.
Oltre ai costi di costruzione (un sottomarino a propulsione convenzionale per le classi in uso in Giappone costa meno di 74 miliardi mentre uno a propulsione nucleare costerebbe oltre 1.000 miliardi), il possesso di questi mezzi violerebbe (oltre alla non più citata Dichiarazione di Potsdam) i tre principi di astensione dal nucleare accettati da tutti i governi che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi.
Kishida ha ribadito la necessità di modificare la Costituzione inserendo l’esistenza delle Forze di Autodifesa appoggiato in tal senso da Matsui che ha chiesto un cronoprogramma preciso.
Sul tema, lunedì scorso, il numero due del PLD, Toshimitsu Motegi, ha sostenuto che la proposta di modifica della Carta andrà incardinata subito dopo le elezioni del 10 luglio.
I dicasteri degli Esteri e della Difesa di Giappone e Stati Uniti hanno, intanto, tenuto, tra il 21 ed il 22 giugno, un summit bilaterale sulla deterrenza. L’EDD (Extended Deterrence Dialogue) si tiene dal 2010 ed affronta la cooperazione in tema di controllo delle armi, politiche missilistiche e nucleari, sicurezza regionale.
Per ciò che concerne i disagi prodotti dalle servitù militari, 1.280 persone residenti nei pressi della base di Yakota hanno fatto causa allo Stato nipponico chiedendo un risarcimento (appena 22.000 yen a ricorrente) per il rumore dei mezzi osprey utilizzati dagli statunitensi e chiesto che sia emesso un divieto al volo per questi velivoli.
In economia, nel rapporto mensile di maggio, l’esecutivo ha mantenuto alcune frasi chiave dei tre mesi precedenti insistendo sul fatto che l’economia nipponica “mostra movimenti di ripresa” dati, in larga misura dai consumi e dagli investimenti.
Proprio nei consumi delle famiglie, una ricerca condotta dalla società True Data, ha mostrato come il prezzo dell’olio per friggere sia cresciuto, a maggio, del 150% mentre la maionese del 30%. Cresciuti del 10% i prezzi di margarina, spaghetti e pane.
I dati sull’inflazione di maggio, resi noti il 24 giugno, hanno mostrato una crescita del 2,1% rispetto al medesimo mese del 2021. Il dato è identico a quello di aprile. A diminuire sono state le tariffe di telefonia mobile (-22,5%) mentre quasi tutto il resto dei prodotti oggetto del paniere statistico sono aumentati di prezzo: energia (+17,1%), cherosene (+25,1%), benzina (+13,1%), alimenti (+2,7%).
L’inflazione colpisce, ovviamente, di più dove meno si ha. Un sondaggio, condotto su 2.634 famiglie inserite nella propria rete di sostegno, dall’associazione “Kids Door” ha mostrato come il 48% dei nuclei (spesso monogenitoriali e quindi monoreddito) abbia manifestato di vivere una situazione “molto difficile” a causa dell’impennata dei prezzi. Il 64% delle famiglie sentite ha detto che l’equilibrio nutrizionale dei propri figli è peggiorato, il 60% di aver ridotto le quantità di cibo somministrate ed il 37% di non avere denaro per acquistare carne e pesce.
Lunedì Kishida ha incontrato il numero uno della Banca Centrale, Haruhiko Kuroda, per discutere delle politiche monetarie e del crollo dello yen che è stato definito “fonte di preoccupazione”.
Lo yen, dopo alcuni giorni nei quali si era attestato intorno ai 122 sul dollaro, è intanto precipitato a 136 il 22 giugno: record negativo degli ultimi 24 anni.
Per un salario medio orario di 1.500 ha fatto appello il sindacato Zenroren. Attualmente il salario minimo orario più basso è di 820 yen (a Koichi) mentre quello più alto a 1.041 (Tokyo).
Nell’energia, il premier, nel corso di una riunione del gruppo di lavoro sull’energia ha annunciato l’introduzione, per le utenze elettriche domestiche, di un sistema di punti che favorirà, con bollette più basse, le famiglie più virtuose sul fronte dei consumi.
Venerdì sono stati forniti maggiori dettagli sul sistema: ai consumatori che aderiranno e saranno virtuosi saranno corrisposti punti convertibili in soldi per un massimo di 2.000 yen.
Il premier ha anche comunicato un intervento – che dovrebbe aggirarsi intorno ai 13.000 miliardi di yen – pubblico-privato volto a contenere l’aumento dei prezzi di grano, fertilizzanti ed energia.
“Se risparmi elettricità è ovvio che pagherai meno” ha affermato Kenta Izumi commentando la misura sulle bollette.
Sull’aumento del prezzo dei fertilizzanti, un intervento urgente è stato richiesto dalle cooperative agricole che hanno sottoposto il problema ad alcuni parlamentari del PCG e, tra essi, alla senatrice Tomoko Kami. La federazione delle cooperative ha denunciato aumenti dei prezzi di urea (+94%), cloruro e potassio (+80%) e altri fertilizzanti di sintesi (+55%). In crescita anche i costi dei mangimi i quali gravano particolarmente sui costi di gestione nell’allevamento dei maiali (per circa il 60%), delle vacche da latte (per il 41%), del pollame (56%) e del manzo da carne (per il 30%).
In campo tecnologico, le aziende estere del settore che non si sono ancora registrate nel Sol Levante saranno punite. Ad annunciarlo è stato il ministro della Giustizia Furukawa. Sono 48 le aziende che hanno ricevuto l’invito a registrarsi nell’Arcipelago ma non lo hanno ancora fatto.
Nell’auto, Toyota ha disposto, venerdì, il richiamo di 2.700 vetture bZ4X vendute per la maggior parte in Europa a causa di alcuni bulloni delle ruote che possono perdersi durante la marcia del veicolo.
In ambito finanziario, Sumitomo Mitsui Financial Group ha annunciato, giovedì, l’acquisto di circa il 10% delle azioni di SBI Holdings. Il costo dell’operazione è pari a 79,6 miliardi di yen. SBI Holdings ha circa 8,5 milioni di clienti ed opera nei servizi bancari on line.
Rimanendo tra le aziende che operano su internet, l’antitrust nipponica ha dato il via libera ai negozi che operano su piattaforme quali Yahoo Japan, a negoziare collettivamente condizioni di vendita e tariffe. In questi anni, numerose piccole e medie attività che vendono beni e servizi utilizzando grandi piattaforme internazionali hanno più volte lamentato condizioni svantaggiose (come obblighi a concedere spedizioni gratuite senza che le piattaforme contribuiscano ai costi di spedizione) e margini di profitto estremamente bassi.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; news.cn; truedata.co.jp; mofa.go.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.