Iniziamo questa Pillola con le notizie di politica interna. Il 29 maggio si sono infatti svolte le elezioni per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Niigata. A scontrarsi sono stati due candidati Hideyo Hanazumi, Governatore uscente appoggiato dal PLD, dal Nuovo Komeito e dal Partito Democratico per il Popolo, e Naomi Katagiri, appoggiata da comunisti, socialdemocratici e Reiwa Shinsengumi. Il Partito Costituzionale Democratico ha scelto di non appoggiare alcun candidato anche se diversi parlamentari hanno sostenuto Katagiri mentre Nippon Ishin no Kai si è chiamato fuori dalla competizione.
Hanazumi ha ottenuto il 77,5% (703.694voti) mentre la sfidante ha totalizzato il 22,5% (203.845 voti).
Cuore del confronto è stata la riattivazione della centrale di Kashiwazaki-Kariwa e l’atteggiamento che l’ente locale deve assumere in merito. Hanazumi, pur contando sull’appoggio di partiti nuclearisti, ha sempre avuto un atteggiamento di prudenza sulla riattivazione.
Sempre nella settimana appena conclusasi, il PLD ha annunciato che a sfidare il progressista Denny Tamaki, Governatore uscente e ricandidato (l’ufficialità è giunta lunedì), sarà Atsushi Sakima, ex consigliere prefettizio e già candidato contro Tamaki quattro anni fa. Nel 2018 Tamaki vinse con oltre 11 punti di distacco sul candidato della destra.
Nell’istruzione, l’Università Nihon di Tokyo, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, dovrebbe nominare la scrittrice Mariko Hayashi come nuova presidentessa del consiglio di amministrazione. L’ateneo è stato al centro di uno scandalo che ha visto coinvolto l’ex presidente, Hidetoshi Tanaka, il quale è stato condannato per evasione fiscale ad un anno di carcere nonché a pagare una sanzione da 13 milioni di yen.
Sull’immigrazione, mentre il 27 maggio, il dicastero del Lavoro annunciava la concessione di un prestito da 600.000 yen alle aziende che avessero assunto profughi ucraini (a quali, a differenza che a tutti gli altri, sarà concesso di poter lavorare), si è appreso da indiscrezioni apparse sulla stampa che lo Stato di opporrà ala richiesta di risarcimento proveniente dai familiari di Wishma Sandamali. La donna, immigrata irregolare e detenuta nel centro di espulsione di Nagoya, è morta, all’età di 33 anni, il sei marzo 2021 dopo che per mesi aveva denunciato precarie condizioni di salute. Nella notte nella quale è deceduta nessuno ha voluto prendersi la responsabilità di chiamare un medico. I famigliari hanno chiesto alla Corte Distrettuale locale un risarcimento pari a 156 milioni di yen.
Sul nucleare, si è svolta, lo scorso 29 maggio, una manifestazione contro la riattivazione delle centrali nucleari. Oltre 2.100 cittadini e tra essi alcuni parlamentari dell’opposizione hanno sfilato in corteo.
Sempre in quest’ambito, la Corte Distrettuale di Sapporo, accogliendo il ricorso di circa 1.000 cittadini, ha sentenziato che, per motivi di sicurezza, la centrale di Tomari di proprietà della Hokkaido Electric Power non potrà essere riattivata. Contemporaneamente, però, i magistrati hanno respinto la richiesta dei cittadini di decommissionare l’impianto.
Il 31 maggio, un comitato che rappresenta molte delle vittime della catastrofe di Fukushima, ha incontrato diversi parlamentari chiedendo una spinta decisa verso i risarcimenti a coloro che hanno sofferto perdite materiali o danni fisici dal drammatico evento.
Giovedì, la sezione di Koriyama della Corte Distrettuale di Fukushima ha condannato TEPCO a pagare 73,5 miliardi di yen di risarcimento a 525 cittadini abitanti, nel 2011, nel comune di Tamura.
A partire dal 12 giugno, frattanto, sarà rimosso il divieto di residenza su un’area del comune di Katsurao. Dopo la catastrofe del 2011, il comune oggetto del divieto di residenza che fu poi rimosso, su gran parte delle aree, nel giugno 2016.
La Prefettura di Shimane ha, intanto, dato il via libera alla riattivazione del secondo reattore della centrale di Matsue della Chugoku Electric Power. La centrale è spenta dal 2012 e l’azienda prevede di riattivarla entro il 2023 dopo il completamento delle prescrizioni di sicurezza dell’Agenzia Regolatrice per il Nucleare.
In campo demografico, dati consolidati sul 2021, hanno mostrato come il numero di nuovi nati in quell’anno nell’Arcipelago siano stati 811.604. Il dato è il più basso dal 1899 ed è di 29.231 unità inferiore al 2020. Calato anche il numero di matrimoni: 501.116 (-24.391 rispetto al 2020) e ciò il dato più basso dal dopoguerra.
Nei diritti civili, una cittadina, Yuri Kondo, ha deciso di far causa allo Stato nipponico ritenendo incostituzionale la norma che vieta la doppia cittadinanza. La donna ha la cittadinanza statunitense dal 2004 e nel 2017 le venne ritirato il passaporto nipponico.
Per ciò che attiene all’emergenza SARS-CoV-2, la Prefettura Metropolitana di Tokyo, centro ove da inizio pandemia si è registrato il maggior numero di contagi, ha registrato 2.194 casi domenica 29 maggio, 1.344 lunedì, 2.362 martedì, 2.415 mercoledì, 2.335 giovedì, 2.111 venerdì, 2.071 sabato.
Al 4 giugno, la capitale aveva accumulato 1.549.240 contagi, 4.521 decessi mentre, sempre a quella data, il tasso di ospedalizzati con sintomi contenuti è stato del 17,8% (926 posti letto sui 5.189 disponibili) e del 3,4% per quelli con sintomi gravi (16 su 473 posti).
In isolamento fino all’11 giugno, per positività al SARS-CoV-2, il ministro degli Esteri Hayashi.
Sul fronte dei, per fortuna pochi, antivaccinisti, il 2 giugno, Hiroyuki Kuraoka, leader del gruppo “novax” YamatoQ, ha ricevuto un nuovo mandato d’arresto (il secondo) per interruzione di pubblico servizio. Kuraoka, insieme ad altri soggetti, avrebbe ostacolato, il 29 marzo, l’accesso ad un centro di vaccinazione pediatrica di Tokyo.
Ad Osaka, oltre 240 milioni di yen di sussidi a bar e ristoranti ai quali, nella fase più acuta della pandeemia, era stato chiesto di chiudere prima la sera, sono stati restituiti dopo che si è scoperto che, in almeno 146 casi, le attività ricevevano il sussidio ma ignoravano la prescrizione rimanendo dunque aperte.
In politica estera, giovedì scorso, il primo ministro ha sottolineato l’esigenza di “considerare diversi programmi” rispetto allo stop, da parte russa, dell’esenzione dalla necessità di visto per gli ex residenti – ed i loro discendenti – delle Curili meridionali ai quali, fino all’ultimo scontro diplomatico nippo-russo era concesso di visitare l’area e di recarsi a rendere omaggio alle tombe dei propri cari.
Venerdì, è stato intanto annunciata la revisione del documento sulla promozione delle esportazioni nel campo infrastrutturale, uno dei settori più importanti, in termini economici, per il Giappone, al quale sarà tolto ogni riferimento alla cooperazione con la Russia così come stabilito in un altro piano redatto nel 2016 durante il governo Abe.
Per ciò che attiene al contrasto verso la Corea del Nord, i rappresentanti per la Penisola di Giappone, Stati Uniti e Repubblica di Corea – Takehiro Funakoshi, Sung Kim e Kim Gunn – si sono incontrati, il 3 giugno, a Seul per fare il punto sugli ultimi lanci di missili balistici da parte della RPDC.
In ambito militare, il Segretario del Partito Comunista, Akira Koike, ha ribadito, lunedì scorso, l’opposizione del proprio partito all’obiettivo del PLD di portare le spesi militari al 2%. A chiedere un aumento al 2% delle spese per la guerra fu Donald Trump e tale linea è proseguita con l’attuale presidenza.
Un’apertura alle proposte elaborate del PLD è giunta dal socio di maggioranza dei liberal-democratici. Il 29 maggio, Kazuo Kitagawa del Nuovo Komeito ha sostenuto di “non pensare che il Giappone debba contare unicamente sugli Stati Uniti per le proprie capacità di attacco”. I centristi del Nuovo Komeito, da sempre recalcitranti sul tema, stanno dunque aprendo alla bozza di strategia nazionale sulla sicurezza elaborata per il PLD da Onodera e che prevede, oltre all’aumento delle spese militari, la predisposizione, giuridica e tecnica, del Sol Levante a colpire in via preventiva basi nemiche.
Sulle contaminazioni da acido perfluoroottansolfonico è invece intervenuto il deputato del Partito Costituzionale Democratico Yoshifu Arita. Il parlamentare progressista ha ricordato come nel 2016, nei pressi della base di Futenma siano stati rilevati dalla Prefettura valori centinaia di volte superiori a quanto prescrive la legge nipponica. In seguito a queste rilevazioni era poi emerso che, per risparmiare, gli statunitensi smaltivano i contaminanti nella normale rete fognaria. Arita ha chiesto che con fondi del governo centrale si avvii una campagna di raccolta di campioni ematici tra la popolazione che vive nell’area dato che questo elemento è cancerogeno. Sul punto Kishida ha risposto in maniera piuttosto vaga.
Come promesso, intanto, il 30 maggio, il Governatore di Okinawa, Denny Tamaki, ha fatto ricorso al comitato di conciliazione delle controversie Stato-enti locali in merito alla mancata autorizzazione a dei lavori di insabbiamento della baia di Henoko dichiarata illegittima dal ministro delle Infrastrutture Saito. La vicenda è soltanto uno dei numerosi tentativi della Prefettura di bloccare o quantomeno ritardare i lavori di costruzione della base mediante i tribunali.
Sul fronte delle spese belliche, l’Istituto Nazionale di Studi per la Difesa, organismo legato all’omonimo Ministero, ha suggerito, in un proprio rapporto diffuso martedì, di aumentare il bilancio per la sicurezza nazionale fino a 6.000 miliardi di yen annui.
In economia, è stato approvato, martedì scorso, il bilancio suppletivo da 2.700 miliardi di yen predisposto dall’esecutivo per far fronte, principalmente, al caro-carburante. Il budget serve a coprire, parzialmente, un precedente pacchetto da 6.200 miliardi.
Una totale revisione del bilancio è stata chiesta, inutilmente dalle opposizioni, i cui parlamentari hanno segnalato, in particolare, come il governo non stia rispondendo al problema del deprezzamento dello yen, all’aumento del tasso d’inflazione ed ai maggiori costi sanitari prodotti dalla pandemia.
Il PCD aveva presentato un bilancio alternativo da 21.000 miliardi che comprendeva spese per l’abbattimento della tassa sui consumi, l’annullamento dell’aumento dei costi sanitari per gli ultrasettancinquenni e vari misure a sostegno di studenti e lavoratori precari.
Un disegno di legge per riportare l’imposta sui consumi al 5% è stato presentato, martedì scorso, anche dal Partito Comunista.
“A causa del calo dei salari della generazione lavoratrice, anche la pensione diminuisce. Sia la generazione lavoratrice che quella dei pensionati stanno soffrendo” ha affermato, il 31 maggio, in sede di commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, Akira Koike.
Di un bilancio che non tiene conto della democrazia fiscale – dato che il parlamento è di fatto esautorato dal proprio ruolo di indirizzo della finanza pubblica – e di un intervento assolutamente insufficiente nel contrasto agli effetti negativi dell’inflazione ha parlato, per i costituzional-democratici, Shinji Morimoto.
Masazumi Wakatabe, vicegovernatore della Banca del Giappone, ha intanto confermato l’attuale politica di allentamento monetario fin quando il Sol Levante non raggiungerà stabilmente un tasso d’inflazione del 2%.
L’aumento dei costi del carburante incide, a cascata, anche sul biglietto d’ingresso nei bagni pubblici della capitale. Secondo quanto deliberato (ma non è ancora giunta la firma della Governatrice) il prezzo di accesso a queste strutture sarà aumentato di 20 yen.
Il Giappone, intanto, potrebbe presto predisporre, secondo quanto proposta da un tavolo di lavoro governativo, un piano quinquennale per il sostengo economico alle cosiddette “startup”. Al centro del piano vi sarà un maggior ruolo della società pubblica Japan Investment Corporation e del GPIF, il fondo pensionistico statale. Nel 2021, lo Stato ha speso circa 800 miliardi di yen in attività di promozione a piccole aziende innovative.
Il primo giugno, sono stati intato resi noti i dati consolidati sulle entrate fiscali dell’anno 2021. Complessivamente, lo Stato nipponico ha incasso oltre 65.000 miliardi di yen. A determinare il dato è stata, in larga misura, la crescita di circa il 20% delle imposta pagate dalle imprese rispetto al tremendo 2020.
Cresciuti del 3%, nel trimestre gennaio-marzo 2021, gli investimenti delle aziende rispetto al medesimo periodo del 2020. Gli investimenti realizzati dal complesso delle imprese non finanziarie sono stati pari, nel periodo in esame, a 14.900 miliardi di yen.
Nel lavoro, il tasso di disoccupazione di aprile è stato pari al 2,5% (-0,1 rispetto al mese precedente). La disponibilità di posti di lavoro è stata pari a 1,23 (ciò significa che per ogni 100 persone che cercavano lavoro vi erano 123 posti disponibili).
In termini assoluti i disoccupati sono stati 1.800.000 (-30.000 rispetto a marzo). Di questi, 730.000 si sono dimessi volontariamente (+60.000), 430.000 sono stati lasciati a casa dal padrone (-120.000) mentre le persone che per la prima volta si approcciavano al lavoro sono state 460.000.
Il settore che più ha registrato una crescita nel numero totale di occupati è stato quello della ristorazione e dei servizi alberghieri: +100.000 rispetto ad aprile 2021.
Nel turismo, sono stati poco più di 90.000 i visti concessi nel 2021. Si tratta del numero più basso da quando vengono raccolti questi dati. Nel 2019, ultimo anno pre-pandemico, i visti concessi erano stati oltre 8 milioni scesi poi ad 1.120.000 nel 2020.
Per nazionalità, al primo posto (con 15.434 visti) vi sono stati gli ingressi di vietnamiti seguiti da cinesi (12.768), statunitensi (9.200), filippini (5.406) e sudcoreani (4.671).
A partire dal primo giugno, come ampiamente annunciato nelle settimane scorse, il Sol Levante ha innalzato a 20.000 il tetto di arrivi giornalieri dall’estero. A partire dalla stessa data, inoltre, è entrato in vigore un nuovo sistema che divide gli stranieri in tre gruppi a seconda del numero di casi registrati nel Paese di provenienza. Ai viaggiatori del primo gruppo sarà concesso l’ingresso senza isolamento e senza test all’arrivo, a quelli del secondo non sarà richiesto isolamento e PCR purché si abbiano ricevuto tre dosi di vaccino mentre ai viaggiatori provenienti da Paesi classificati come a rischio sarà richiesto isolamento e test all’arrivo.
Frattanto, il 3 giugno, la Governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, ha annunciato che la Prefettura Metropolitana riprenderà la campagna “Motto Tokyo”. L’iniziativa consiste in un sussidio da 5.000 yen per persona a notte per gli edochiani che spenderanno le proprie vacanze all’interno della Prefettura ed in un sussidio da 2.500 yen per le gite in bus.
Nell’edilizia, il 30 maggio, una delegazione del PCG ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori vittime di asbestosi per fare il punto sui risarcimenti che gli sono dovuti da parte delle imprese che hanno utilizzato questi materiali. Nonostante una sentenza della Corte Suprema che riconsoceva la responsabilitò dello Stato e delle imprese nella vicenda, non è stato ancora costituito il fondo che dovrebbe risarcire le persone che si sono ammalate o, come purtroppo spesso accade, i familiari dei deceduti costringendo le vittime a cercare giustizia con lunghi procedimenti giudiziari.
Nei rapporti economici nippo-coreani, lunedì scorso si sono incontrati, virtualmente, i rappresentanti delle associazioni datoriali dei due Paesi. Al termine dell’incontro, cui hanno partecipato oltre 280 imprenditori, è stato redatto un comunicato congiunto nel quale si auspica la ripresa di solidi rapporti tra le due nazioni dopo gli anni di gelo dovuti allo scontro su questioni storiche (come le schiave sessuali dell’esercito coloniale nipponico e lo sfruttamento degli ex forzati di guerra) che si sono poi trascinate nei tribunali di Seul.
Nell’auto, le vendite di Toyota nel mese di aprile sono calate dell’11% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente per complessive 763.708 vetture. A determinare il calo è stata, in larga misura, la mancanza di chip sul mercato globale ed il perdurare della pandemia: due fattori che hanno rallentato la produzione.
Sempre in questo settore, Mazda Motor ha annunciato, il 2 giugno, un piano che prevede di giungere ad emissioni di CO2 pari a zero entro il 2035 nei propri impianti ed entro il 2050 nell’intera catena produttiva.
Nell’elettronica, Toshiba ha comunicato, giovedì scorso, di aver ricevuto 10 piani di investimento da parte di potenziali soci. Otto di queste proposte saranno proposte all’assemblea degli azioni del 28 giugno. Nei mesi scorsi, gli azionisti hanno bocciato il piano proposto dalla dirigenza che prevedeva di dividere il colosso in due diverse società.
Sempre in questo settore, Panasonic prevede di quadruplicare, entro il 2028, la produzione di batterie per veicoli elettrici. L’azienda auspica, inoltre, di giungere a vendite provenienti da questo settore per 970 miliardi di yen entro il 2024. Per realizzare questi ambiziosi piani, la società intende ingrandire la fabbrica operante nelle Prefettura di Wakayama e che fornisce batterie soprattutto a Tesla.
(con informazioni di tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.