In Francia si continua a investire sulla cultura e sul cinema, portando sullo schermo storie di grande attualità. In Italia invece la trasmissione “Report” ci ha mostrato che 400 teatri sono chiusi o abbandonati da decenni. Rimangono in piedi quelli di proprietà pubblica, mentre quelli privati affondano inesorabilmente. I cinema stanno chiudendo quasi alla stessa velocità (ad eccezione delle multisala).
“Illusioni perdute” di Xavier Giannoli è un esempio di grande cinema ai tempi della crisi. È tratto da un romanzo ottocentesco di Honore de Balzac, ma l’opera dimostra di essere moderna, contemporanea e sincera.
Oggi l’aumento del prezzo della carta ha messo in ginocchio l’editoria e tutti agognano il digitale. Si dice che il libro, il giornale di carta finiranno presto. Siccome lavoro nel settore, posso dirvi che molte persone apprezzano il libro cartaceo come espressione multisensoriale (coinvolge vista, tatto e olfatto). Invece nell’Ottocento servivano enormi quantitativi di carta, inchiostro. Ed è proprio la carta il motore dell’azione: soprattutto quella delle banconote. Questa trasposizione ci mostra l’avvento del capitalismo, il neoliberismo economico con la supremazia del mercato. Il giornalismo è usato come arma di manipolazione, la classe intellettuale costretta ad adattarsi alla società di massa. Le “fake news” devono circolare, il messaggio non conta.
Dopo Guillermo Del Toro che ha descritto abilmente ne “La fiera delle illusioni” la scalata sociale, qui Xavier Giannoli rimarca il prezzo di un mondo illusorio e le relative conseguenze. Il mondo dello spettacolo viene di fatto distrutto dalla sua purezza: attori e attrici che diventano tali non per merito, la critica che di fatto viene comprata per favorire l’accesso del pubblico, investitori che comprano tutto e tutti. Altro che spazi pubblicitari. In questo modo la macchina del consenso è unta alla perfezione. Se non lo è, allora mette in atto un’altra diabolica congettura: il fango in pasto all’opinione pubblica. Oggi sappiamo bene come funziona.
Giannoli fa un ottimo film nel modo giusto evitando la facile retorica populista, prendendo spunto da “Barry Lindon” di Kubrick e da “L’età dell’innocenza” di Scorsese, con sprazzi di “The prestige” di Christopher Nolan. La pellicola è ambientata durante la Restaurazione francese. Dopo il Congresso di Vienna (1814-1815) e dopo la caduta di Napoleone, Austria, Prussia, Regno Unito, Francia e Russia ripristinarono la situazione precedente all’era napoleonica. Il tutto durò fino al 1848, anno in cui in Europa (Italia compresa) iniziarono i primi moti rivoluzionari che cambiarono l’ordine esistente. Il libro di de Balzac fa dialogare la Francia dell’Ottocento con quella di oggi, in mezzo a oligarchie finanziarie, politica e stampa corrotte, banche, ecc…
In questo clima il giovane Lucien (Benjamin Voisin, già visto in “Estate 85” di Ozon) agogna un futuro pieno di gioia. È un giovane provinciale che lavora nella tipografia del cognato. È anche una sorta di poeta incompreso. Con le sue poesie ha attratto la nobile Madame de Bargeton (Cecile de France), donna sposata ad un uomo vecchio e ricchissimo. Quando però la relazione diventa di dominio pubblico, l’aristocrazia non gli dà scampo per via delle sue origini plebee.
Lucien lascia la provincia, senza un soldo, per cercare fortuna a Parigi.
Qui conosce Etienne (Vincent Lacoste), redattore corrotto di un piccolo giornale che gli fa da Virgilio, che gli fa vedere che il mondo dell’editoria è più ombroso di quello che sembra. Etienne coinvolge Lucien, lo fa entrare nei “salotti giusti” e gli riconosce che ha grande talento. Così gli insegna un po’ di trucchi del mestiere, la perfidia della “commedia umana”. Si mette anche contro il talentuoso scrittore Nathan (il regista Xavier Dolan).
Interessante e ironico il ruolo riservato a Gerard Depardieu, l’editore di grande importanza che non sa nemmeno leggere e scrivere.
Al povero Lucien insegnano come anticipare le mosse della concorrenza, vendersi al miglior offerente, come si pilotano gli applausi, come si scrivono le recensioni.
Politica, letteratura, arte, stampa, persone, sentimenti, umanità, reputazione non esistono: tutto è in vendita e tutto ha un prezzo. Un mondo cinico, opportunista, compromesso dai soldi e dal mercato. Insomma una vera e propria religione: il puttanesimo.
Benvenuti nella società dello spettacolo! Si innamora di un’attrice, di origini non certo nobiliari, di nome Coralie. Scopre pian piano che anche lei per recitare si è dovuta vendere. Da questo momento in poi Lucien si consacra. Decide di vendicarsi ed inizia a massacrare l’aristocrazia a colpi di penna. Purtroppo però perde testa e umiltà. Diventa ricco e si prende la sua rivincita.
Ma proprio sul più bello Lucien capirà l’importanza dell’equilibrio e della fortuna.
Gli esseri umani vengono descritti come mostri famelici assetati di potere e vendetta, capaci di tutto pur di continuare a essere al centro della scena. Perché non appena non lo sei più, oggi finisci per essere scaricato. E tutti si dimenticano di te. Non esiste passato, presente o futuro. Esistono solo la visibilità, l’apparenza.
ILLUSIONI PERDUTE ****
(Francia 2021)
Genere: Drammatico
Regia: Xavier Giannoli
Sceneggiatura : Xavier Giannoli, Jacques Fieschi
Cast: Benjamin Voisin, Gerard Depardieu, Cecile De France, Xavier Dolan, Vincent Lacoste
Durata: 2h e 28 minuti
Fotografia: Benjamin Beaucarne
Al cinema dal 30 dicembre 2021, dal 13 aprile in dvd e blue ray
Distribuzione: I Wonder Pictures
Trailer Italiano qui
In corso al 78° Festival di Venezia
Tratto dal romanzo omonimo di Honore de Balzac
Budget: 19 milioni di euro
La frase: Il mio lavoro è arricchire gli azionisti del mio giornale
Fonti: Comingsoon, Cinematografo, My Movies, Movieplayer, Sentieri Selvaggi, Cineforum.it
Regia **** Film **** Interpretazioni **** Fotografia ***1/2 Sceneggiatura ****1/2
Immagine da mymovies.it
Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant’altro.
Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.
Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.