Iniziamo anche questa Pillola con i dati sull’emergenza Coronavirus ed in particolare sull’evoluzione dell’infezione a Tokyo, centro ove, in questi ultimi due anni, sono stati registrati il maggior numero di casi. La Prefettura Metropolitana ha segnalato 8.026 contagi domenica 10 aprile, 4.562 lunedì (giorno della settimana che ha sempre avuto il più basso numero in quanto la domenica si effettuano molti meno test), 6.992 martedì, 8.253 mercoledì, 8.540 giovedì, 6.768 venerdì, 6.797 sabato. Al 16 aprile, la capitale aveva registrato 1.368.766 contagi e 4.267 morti.
Alla stessa data, il tasso di occupazione dei posti letto Covid era del 27,6% (1.994 su 7.229 disponibili) nei reparti destinati a pazienti non gravi e del 6,7% (54 su 804) in quelli per pazienti critici.
Lunedì, all’aeroporto Narita di Tokyo, è stato intanto registrato il primo caso della variante “Omicron XE” nel Sol Levante.
Frattanto, in poco più di un mese, sono già giunti in Giappone 30.000 studenti stranieri che attendevano il rilassamento delle misure di contenimento per poter tornare (o arrivare) nell’Arcipelago per frequentare i propri corsi.
Intervistato dall’agenzia di stampa Kyodo, Shigeru Omi, uno dei principali consulenti del Governo nella predisposizione delle misure per contenere l’infezione, ha sostenuto che la variante Omicron, quella attualmente più diffusa nell’Arcipelago, non richiederà la reiterazione di misure severe che ne limitino la diffusione a danno della socialità. Per l’esperto, la variante Omicron mostra, a differenza di altre come la delta, un numero di casi gravi significativamente più basso, ragione per la quale “probabilmente non avremo più bisogno di utilizzare un’opzione quale quella che prevede di fermare totalmente le attività sociali”. “È arduo ottenere la comprensione e la cooperazione della cittadinanza se continuiamo a concentrarci su misure che, semplicemente, riducano il numero delle persone infette” ha aggiunto Omi.
Il 12 aprile, il Partito Costituzionale Democratico ha presentato al Ministero della Salute una proposta volta a ridurre il numero di persone che muoiono in casa prive di assistenza. Tra le iniziative richiesta dai costituzional-democratici vi è l’istituzione di una sorta di medico di famiglia che possa seguire meglio i pazienti.
Per ciò che concerne il progetto di legge presentato dalla maggioranza per una rapida approvazione di farmaci o procedure mediche, Toru Miyamoto del Partito Comunista del Giappone ha sottolineato – intervenendo, lo scorso 15 aprile, in sede di Commissione Salute della Camera dei Rappresentanti – i rischi di conflitto d’interesse connessi ad un processo di approvazione lasciato nelle mani di poche persone e senza molte verifiche successive circa l’efficacia del metodo o del prodotto. L’esponente comunista ha anche ricordato il recente caso dell’Avigan, farmaco al quale ha molto creduto Shinzo Abe ma che si è rivelato inefficace nel contrasto al COVID-19.
In politica interna, lunedì scorso sono state pubblicate le dichiarazioni dei redditi percepiti lo scorso anno da deputati e senatori. La media degli introiti è stata pari a 29,24 milioni di yen, in crescita rispetto alla precedente comunicazione (risalente al 2018) quando la media dichiarata fu di 28,92 milioni (record negativo).
Per quanto concerne i patrimoni posseduti, vi è stata una crescita media di 320.000 yen tra i deputati con Taro Aso che – con 614,17 milioni – guida la classifica dei membri della Camera bassa più ricchi. Secondo, con 546,02 milioni, troviamo Hirohisa Takagi e terzo, con 506,46 milioni, Ichiro Aisawa. I nomi appena menzionati (ed in totale sette tra i dieci deputati più ricchi) sono tutti di appartenenti al Partito Liberal-Democratico.
L’attuale premier ha dichiarato un patrimonio pari a 49,83 milioni mentre i suoi predecessori, Suga ed Abe, hanno dichiarato, rispettivamente, 62,85 e 101,04 milioni.
Il 10 aprile si sono intanto tenute le elezioni per il rinnovo della carica di Governatore della Prefettura di Kyoto (oltre a varie elezioni minori). Confermato, con il 66,8% (505.651 voti), il governatore uscente Takatoshi Nishiwaki che era appoggiato dai conservatori di PLD e Nuovo Komeito ma anche dai progressisti del PCD e dai centristi del Partito Democratico per il Popolo.
Insufficiente, ma comunque impressionante guardando alle forze in campo, il risultato di Ken Kajikawa, indipendente appoggiato dal Partito Comunista e da varie formazioni minori (tra cui il Nuovo Partito Socialista), che è stato pari al 33,2% (251.261 voti). L’affluenza è stata del 37,58% (+2,41% rispetto al 2018).
Nell’opposizione, il 15 aprile Taro Yamamoto, Presidente di Reiwa Shinsengumi (formazione populista di sinistra che conta su tre deputati e due senatori) ha presentato le proprie dimissioni dalla Camera dei Rappresentanti così da potersi presentare, quest’estate, alle elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri.
All’interno del Partito Liberal-Democratico, la commissione interna sulla sicurezza nazionale ha ribadito, lunedì scorso e poi nuovamente venerdì, di aver raggiunto un accordo che prevede di sottoporre a Governo e parlamentari una proposta per investimenti economici e conseguenti passi giuridici che consentano al Giappone di attaccare, in via preventiva, una base nemica.
Intervenendo ad un comizio, il presidente dei comunisti Shii ha invece dichiarato che il proprio partito lavorerà per una politica di progressivo smantellamento delle Forze di Autodifesa così come ribadito dal 22° congresso del PCG ed in sintonia con la Dichiarazione di Potsdam.
Sul tema della produzione di energia da carbone, l’11 aprile è intervenuta la senatrice Tomo Iwabuchi del PCG la quale ha sottolineato che l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi passa, soprattutto, per una rapida uscita dall’uso di tale materia prima.
Il tema delle energie rinnovabili è stato sottolineato anche dal collega di partito Akira Kasai il quale ha messo in luce come sia necessario un graduale passaggio dalla produzione centralizzata di energia in grandi impianti ad una su più piccola scala. Oltre al tema della decarbonizzazione, Kasai ha rilevato come la produzione in grandi centrali produce, quando queste vengono spente (come accaduto di recente con il terremoto del Tohoku), interruzioni della corrente anche in regioni più lontane.
Sempre nell’energia, il segretario del PCG Koike ha espresso fortissima opposizione alle ultime dichiarazioni di Kishida che rilanciavano l’uso dell’energia nucleare.
Nell’istruzione, il Partito Costituzionale Democratico ha presentato una proposta di legge volta a migliorare le condizioni salariali degli insegnanti delle scuole materne. La maggioranza ha predisposto, nell’ultima finanziaria, un aumento di circa 9.000 yen al mese ma, guardando i dati, emerge come i lavoratori del settore abbiano stipendi inferiori di ben 81.000 yen rispetto alla media pan-settoriale di tutti i salari. Il PCD ha dunque proposto un aumento di altri 10.000 yen al mese da sommarsi all’aumento già previsto.
Lo stesso partito, con il deputato Suematsu, ha chiesto – nel corso della plenaria della Camera dei Rappresentanti del 12 aprile – il raddoppio (giungendo quindi a 2,5 milioni di yen) di un contributo pubblico ergoato per il rilancio delle imprese in difficoltà a causa della pandemia; un contributo una tantum da 50.000 yen per i lavoratori poveri ed il taglio al 5% dell’imposta sui consumi: tutte misure che andrebbero finanziate con un bilancio suppletivo da 21.000 miliardi proposto dal PCD l’8 marzo.
Nelle infrastrutture, le Ferrovie del Giappone Occidentale hanno presentato alla stampa, lo scorso 13 aprile, un sistema di sensori in grado di produrre, entro cinque secondi, una segnalazione in macchina qualora qualcuno cada sui binari. Il sistema, il primo di questo tipo nell’Arcipelago, sarà installato, entro giungo, nelle stazioni urbane dell’area di Keihanshin che sono prive di barriere e porte sui binari.
Il 15 aprile, intanto, le Ferrovie del Giappone Orientale, in un clima di sempre maggiore isteria russofobica, hanno coperto le indicazioni in lingua russa presenti alla stazione Ebisu.
Rimanendo nell’edilizia, continua a far discutere lo scandalo che ha coinvolto il Ministero delle Infrastrutture emerso alcuni mesi fa quando venne alla luce che gli ordini di costruzione, uno dei parametri utilizzati per determinare il PIL, erano stati artatamente gonfiati. A sollevare nuovamente il tema è stato, lo scorso 14 aprile, in sede di Commissione Affari Generali della Camera alta, il senatore comunista Gaku Ito il quale ha espresso l’idea che vi fosse un sistema rodato, e conosciuto o addirittura promosso dai vertici del dicastero, affinché si falsificassero le statistiche.
In campo demografico, lo scorso venerdì, l’Esecutivo ha reso noti alcuni dati sull’andamento della popolazione nel 2021. Dalla comunicazione emerge che, al primo ottobre dello scorso anno, i residenti nell’Arcipelago sono stati 125.502.000 e cioè 640.000 in meno rispetto al 2020.
Nelle questioni genere, il 12 aprile, la Camera dei Rappresentanti ha approvato una norma volta a favorire la richiesta di congedo parentale per i dipendenti pubblici di sesso maschile.
Takeshi Miyamoto del PCG ha sottolineato che il numero di padri che chiedono i congedi sia estremamente basso (ed oltre il 54% lo richiede per meno di un mese) e che senza investimenti nella pubblica amministrazione non sarà possibile per molti dipendenti prendere i riposi necessari dato che mancano i rimpiazzi.
In politica estera, martedì scorso, il Governo ha deciso di congelare gli eventuali beni posseduti da 398 cittadini russi e di vietare l’importazione di vodka e di altri 37 prodotti. Tra le sanzioni già annunciate il divieto per aziende e cittadini nipponici ad effettuare investimenti in Russia ed il congelamento degli asset di altre 28 imprese. Le 38 categorie merceologiche oggetto del divieto d’importazione hanno rappresentato, nel 2021, l’1,1% di tutte le importazioni giapponesi di merci russe per un valore pari a 16 miliardi di yen. Nessuna data è stata fornita per il divieto all’importazione di carbone russo il quale rappresenta circa il 13% di quello utilizzato per la generazione di energia elettrica.
Dall’opposizione, Suematsu del PCD ha inviato Kishida ad incontrare Xi Jinping per chiedergli di non cooperare nei tentativi russi di aggirare, mediante la RPC, le sanzioni imposte dalla NATO.
Takaaki Tamura del PCG ha invece sottolineato come sia necessaria una maggiore cooperazione internazionale volta a ridurre l’impatto sui Paesi più poveri prodotto dall’aumento dei prezzi di alcuni prodotti tra cui cereali ed altri prodotti agricoli. Il parlamentare comunista ha anche ribadito che il tasso di autosufficienza alimentare (che è attualmente del 37%) continuerà a scendere senza politiche di supporto all’agricoltura. La settimana precedente, Tomoko Kami aveva affrontato la questione della produzione di tè. La deputata aveva rilevato come la domanda nazionale di té in foglie sia calata del 20% e di tè verde del 10% mentre negli ultimi 22 anni il numero di piccoli produttori è sceso da 53.700 a 12.300.
Giovedì la Camera dei Rappresentanti ha intanto rimosso la Russia dalla clausola di “nazione più favorita” nell’applicazione dei dazi doganali. La norma della “nazione più favorita” consente, in automatico, l’applicazione del dazio più basso sulle importazioni tra quelli applicati da una nazione nei diversi accordi commerciali da questa sottoscritti. Tra i prodotti che subiranno un aumento vi sono il salmone (il cui dazio passerà dal 3,5 al 5%) ed il granchio (dal 4 al 6%). Il testo passa adesso alla lettura ed alla, scontata, approvazione in Camera dei Consiglieri.
In settimana, il Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha comunicato, al termine di una riunione di un suo tavolo consultivo, che lavorerà per procurarsi i gas rari (neon, kripton e xenon) necessari alla produzione di chip e la cui disponibilità sui mercati globali è colpita, tra gli altri fattori, dalla guerra in Ucraina. Dal Paese europeo e dalla Russia proviene circa il 6% del fabbisogno di questi gas.
Frattanto è emerso che il dicastero della Giustizia di Tokyo ha cancellato, in un proprio report sulle organizzazioni terroristiche internazionali, in riferimento al famigerato “battaglione Azov”, la definizione di organizzazione neonazista.
“Penso che le azioni intraprese dagli enti giapponesi per escludere il battaglione nazionalista Azov dalla categoria delle organizzazioni neonaziste derivino dal fatto che il Giappone, come altre nazioni del Gruppo dei Sette, sostiene il regime di Kiev in tutte le sue azioni, comprese quelle contro la popolazione delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk” ha affermato l’ambasciatore russo nel Sol Levante Michail Galuzin. La società giapponese “si trova sotto una forte pressione dovuta alla propaganda anti-russa, tuttavia, debbo ammettere che, nonostante la difficile situazione dell’informazione sulla Russia e sulle relazioni russo-nipponiche, molte persone continuano a mostrare amicizia verso la Russia” ha aggiunto il diplomatico.
In settimana si è anche saputo che il 26 febbraio un albergo di Nagahama (Shiga), aveva comunicato, sul proprio sito, che non avrebbe accettato tra i propri ospiti cittadini russi e bielorussi. La decisione – la quale avrebbe certamente suscitato l’entusiasmo della leaderiship sudafricana pre-1994 – è stata condannata, l’11 aprile, dall’amministrazione locale che ha imposto la rimozione del messaggio razzista dal sito.
In ambito militare, si è svolta una manifestazione, promossa da un gruppo civico ed a cui ha partecipato Takaaki Tamura del PCG, contro la costruzione di una struttura portuale nell’isola di Mageshima ove si dovrebbero trasferire alcune truppe statunitensi. Tra le preoccupazioni espresse dai cittadini vi sono le ricadute nella pesca oltre alla distruzione di un ambiente naturale.
Martedì, invece, il ministro della Difesa nipponico Kishi ha incontrato a Tokyo l’omologo italiano Guerini. I due ministri hanno confermato la comune posizione circa l’intervento russo in Ucraina. Tra gli altri temi affrontati da Kishi e Guerini vi è stato quello della libertà di navigazione, tema che – tradotto dal diplomatese all’italiano – implica una comune linea di contenimento della proiezione cinese nell’area.
Proprio per contrastare la RPC, venerdì scorso, il dicastero della Difesa di Tokyo ha comunicato di aver effettuato, nel 2021, 1.004 voli in risposta all’avvicinamento allo spazio aereo giapponese di velivoli cinesi. Si tratta del secondo numero più alto per questa tipologia di voli (superato soltanto dal 2016 quando vennero effettuati 1.168 voli).
La Cina “ha intensificato le attività di raccolta di informazioni” ha spiegato il ministro Kishi osservando che i vicini starebbero “sviluppando rapidamente velivoli senza pilota” per condurre attività di spionaggio.
Tra i settori dell’aeronautica più coinvolti, con 652 sortite, vi è quello di Sud-Ovest che ha la responsabilità sulle contese Diaoyutai/Senkaku.
Oltre a sospette intrusioni cinesi (responsabili di 722 sortite), vi sono state 266 intrusioni ipotizzate di velivoli russi.
Mercoledì, la Camera dei Consiglieri ha approvato in seconda lettura una norma (già passata, a febbraio, in Camera dei Rappresentanti) che consentirà alle Forze di Autodifesa di portare in salvo cittadini stranieri che si trovano all’estero. La precedente legge limitava questa possibilità ai soli cittadini giapponesi con il risultato che, in Afganistan, circa 500 persone che avevano collaborato con i nipponici erano state abbandonate al loro destino dopo la vittoria dei talebani sugli Stati Uniti.
Giappone e Stati Uniti hanno, intanto, svolto manovre congiunte nel Mare dell’Est. L’esercitazione ha coinvolto la settima flotta statunitense (con la sua ammiraglia “Abraham Lincoln”) e le cacciatorpediniere nipponiche Kongo e Inazuma ed aveva tra gli obiettivi quello di testare l’efficacia del sistema antimissilistico Aegis.
Sulla legge per la sicurezza economica, il senatore comunista Mikishi Daimon, intervenendo, lo scorso 14 aprile, in parlamento ha sottolineato la complessità della questione ed evidenziato che in alcuni settori, come quello delle auto elettriche, il Giappone si troverà a districarsi nell’ambito della guerra commerciale tra USA e Cina ed alla contemporanea cooperazione tra i due Paesi che è, paradossalmente, in crescita.
Il collega di partito Akamine, invece, ha ribadito, alla Camera dei Rappresentanti, i rischi delle proposte avanzate – per adesso in maniera piuttosto insicura, quasi a voler tastare il terreno – circa la condivisione dell’arsenale nucleare statunitense e sugli investimenti (in questo caso progressivamente realizzati) volti ad attaccare una base nemica in via preventiva.
In economia, anche nella settimana appena terminata, lo yen continua a mantenersi a livelli estremamente bassi sul dollaro (intorno ai 125 yen per un dollaro: record da sette anni a questa parte). Un intervento deciso sul deprezzamento dello yen è stato chiesto da Kenta Izumi del PCD.
Frattanto, la Banca del Giappone ha rivisto al ribasso le prospettive economiche delle otto regioni statistiche nelle quali è diviso l’Arcipelago. A determinare l’ultima stima, comunicata lunedì scorso dal Governatore Kuroda, è stata la guerra in Ucraina e le conseguenze sul tasso d’inflazione anche nel Sol Levante.
Nella settimana appena trascorsa, l’istituto guidato da Kuroda ha anche comunicato il tasso di aumento dei prezzi all’ingrosso nell’anno fiscale 2021. Tra il primo aprile 2021 ed il 31 marzo 2022, l’aumento è stato del 7,3% rispetto all’anno fiscale precedente. A trainare i prezzi è stata la ripresa di molte aree e settori economici dopo l’anno più duro della pandemia, il deprezzamento dello yen (il quale ha prodotto un aumento del costo delle importazioni pari al 32,7% contro un +12,3% del valore dell’export) nonché, più di recente, le ripercussioni su scala globale della guerra civile ucraina. Si tratta dell’aumento maggiore dal 1981 ad oggi e segue il -1,4% del 2020.
Nella produzione industriale, i dati di febbraio (resi noti mercoledì scorso), hanno mostrato un calo degli ordini di macchinari del 9,8% per complessivi 811,4 miliardi di yen.
Gli ordini del manifatturiero sono calati dell’1,8% (per un totale pari a 424,5 miliardi) mentre il non manifatturiero ha visto un -14,4% (387,8 miliardi).
Nel commercio internazionale, il think tank Teikoku Databank ha reso noto che il 20% delle 168 grandi aziende oggetto della propria ricerca avevano, al 15 marzo, interrotto o sospeso i propri rapporti con la Federazione Russa. Nessuna delle aziende sentite, tuttavia, ha sostenuto di voler uscire del tutto dal mercato russo.
Nella pesca, lunedì scorso, Russia e Giappone hanno iniziato a discutere le quote ed il contributo economico per trote e salmoni che dai fiumi russi giungono nell’oceano Pacifico (si tratta del contributo di cooperazione stabilito dalla Convenzione ONU sul Diritto del Mare). L’anno scorso, le due nazioni si accordarono per 2.050 tonnellate.
Potrebbe essere intanto rimandata, per il terzo anno consecutivo, la campagna di pesca di costardelle nel Pacifico settentrionale prevista per la tarda primavera. Tra le cause, le limitate risorse ittiche e le tensioni tra Giappone e Russia. Nel 2021, i pescherecci giapponesi hanno ottenuto 18.291 tonnellate di costardelle e cioè il 38% in meno rispetto al 2020.
Nei carburanti, a fronte del prezzo del greggio che continua a mantenersi a livelli alti, il Governo ha deciso, giovedì scorso, di destinare nuove risorse che serviranno al congelamento parziale (25 yen al litro) delle imposte sulla benzina anche per il mese di maggio. A fornire copertura alla mossa saranno 2.000 dei 5.500 miliardi di fondi di riserva stabiliti dalla legge finanziaria appena approvata.
Dall’opposizione, il numero uno del PCD Izumi ha ribadito che la misura è insufficiente e che occorre la predisposizione di un bilancio suppletivo che incida maggiormente sul costo per il consumatore del pieno. “Se non rispondono alla nostra richiesta di formulare un bilancio supplementare, valuteremo la possibilità di presentare una mozione di sfiducia” ha affermato il leader l’opposizione lo scorso 16 aprile. “Gli attuali prezzi elevati ed i costi del carburante stanno colpendo la vita delle persone. Inoltre, il deprezzamento dello yen porta ad un futuro di incertezza. Ecco perché sono necessarie misure economiche su larga scala. Dobbiamo dare sicurezza alle nostre vite. Se il governo non affronta con decisione la preparazione del bilancio suppletivo, sarà evidente che questo governo non è degno di fiducia” ha aggiunto Izumi.
Un deciso intervento è stato ribadito da Tomoko Tamura del PCG la quale ha presentato alla stampa un piano di richieste urgenti all’Esecutivo. Le principali sono: l’abbassamento al 5% dell’imposta sui consumi; la riduzione del prezzo dei carburanti; la riduzione del prezzo di vendita del grano acquistato dall’Esecutivo; intervenire affinché non si riducano le pensioni; espandere i fondi di sostegno alle imprese; cambiare drasticamente la politica di allentamento monetario che produce il deprezzamento dello yen e, di conseguenza, l’aumento dei costi d’importazione.
Nell’auto, Honda ha annunciato un piano da 63 miliardi di dollari per il lancio, entro il 2030, di 30 nuovi modelli a trazione elettrica. L’azienda prevede di produrre, entro quella data, almeno due milioni di veicoli elettrici l’anno e di giungere ad una produzione esclusiva di tali vetture entro il 2040.
In previsione di un drastico aumento delle vendite di veicoli elettrici, la società giapponese Envision AESC Group, investirà due miliardi di dollari a Bowling Green (nello Stato USA del Kentucky) per la creazione di una fabbrica che, a pieno regime, assumerà 2.000 persone.
Chiudendo con l’abbigliamento, Fast Retailing, società proprietaria del marchio Uniqlo, ha comunicato, giovedì scorso, profitti record (oltre 189 miliardi nella prima metà dell’anno e cioè il 12,7% in più rispetto al medesimo periodo dell’anno fiscale precedente). I dati sono trainati dalla debolezza dello yen che favorisce le esportazioni verso gli Stati Uniti. Purtuttavia, il presidente della società, Tadashi Yanai, si è detto preoccupato per gli effetti sull’economia giapponese prodotti dal deprezzamento della moneta nazionale. Nel medesimo periodo, infatti, i profitti prodotti in Giappone sono stati pari a 80,9 miliardi di yen e cioè il 17,3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
(con informazioni di difesa.it; tass.com; fastretailing.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Terry Chapman (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.