Iniziamo anche questa Pillola con le novità occorse nell’ultima settimana sul fronte SARS-CoV-2. La Prefettura Metropolitana di Tokyo ha continuato a registrare il numero più alto di contagi: 3.855 lunedì, 3.533 martedì, 6.430 mercoledì, 8.875 giovedì, 7.289 venerdì, 7.440 sabato.
Ancora alto il numero di deceduti all’interno delle case di riposo. Dei 366 morti che si sono registrati nella capitale nelle due settimane precedenti il 20 febbraio, 58 erano ricoverati in questo tipo di strutture.
Terminato, il 22 marzo, lo stato di quasi emergenza nelle 18 Prefetture nelle quali erano ancora in vigore le misure.
Il medesimo giorno, l’Esecutivo ha deciso che, almeno fino a giugno, sarà estesa la gratuità del test per gli asintomatici la cui scadenza era prevista per marzo.
In campo vaccinale, il Sol Levante si appresta alla somministrazione di una quarta dose di richiamo. Giovedì scorso, un tavolo del dicastero della Salute ha iniziato a predisporre il calendario delle somministrazioni individuando i soggetti che avranno la priorità. Allo scopo, il Governo ha sottoscritto accordi con Pfizer e Moderna per la fornitura di altre 145 milioni di dosi.
Sempre in questo ambito, il 22 marzo è stato costituito – in seno all’Agenzia per lo Sviluppo e la Ricerca Medica – il Centro Strategico di Ricerca Vaccinale Biomedica Avanzata. Compito dell’equipe è lo sviluppo di un vaccino nazionale così da rendere il Sol Levante indipendente dalle forniture estere. Uno dei bilanci suppletivi del 2021 aveva destinato alla creazione dell’organismo 150,4 miliardi di yen.
Uscendo dall’emergenza Covid, le Ferrovie del Giappone Orientale hanno annunciato che la circolazione delle linee del Tohoku di treni a levitazione magnetica, che sono state interrotte in conseguenza dell’ultimo terremoto, sarà ristabilita entro il 20 aprile. L’azienda ha segnato che, in conseguenza del sisma, ha subito oltre mille danni dei quali circa 300 ai binari.
Il terremoto ha prodotto anche problemi, a sei giorni di distanza dall’evento, alla fornitura di energia elettrica in 15 Prefetture (tra cui Tokyo). A determinare la minore fornitura di corrente è stato lo spegnimento, in via precauzionale, di diverse centrali. Un appello a risparmiare corrente è giunto dal premier. Su richiesta dell’Esecutivo, TEPCO ha ricevuto energia da altri produttori tra cui Chubu Electric Power che opera nell’area di Nagoya.
“Gli effetti di un consumo inferiore di energia sono al di sotto degli obiettivi. Sfortunatamente dobbiamo operare con un’interruzione di corrente su un’area vasta” ha dichiarato martedì, in una conferenza stampa convocata allo scopo, il ministro all’Economia, Industria e Commercio Hagiuda.
Appelli a ridurre i consumi – nelle Prefetture di Tokyo, Saitama, Chiba, Gunma, Kanagawa, Shizuoka, Tochigi, Yamanashi e Ibaraki – sono giunti da TEPCO anche mercoledì.
Mercoledì, per problemi elettrici, è stata sospesa – per sei ore – anche la circolazione sulla linea ferroviaria urbana Nippori-Toneri a Tokyo.
Gravissimi problemi sono stati riscontrati anche nelle forniture idriche. Il sisma ha infatti lasciato senz’acqua circa 70.000 abitazioni (37.000 nella sola Prefettura di Miyagi).
Al marzo dello scorso anno circa il 40,7% delle condutture idriche erano qualificate come resistenti a terremoti di importante magnitudo ed uno degli obiettivi annunciati dal Governo è stato quello di giungere al 60% entro il 2028.
Frattanto, un rapporto prodotto dal Consiglio Centrale per la Gestione delle Catastrofi, organismo consultivo del Governo, mostra come in caso di tsunami, il numero di morti può essere ridotto dell’80% mediante veloci sistemi di evacuazione. Il rapporto è successivo ad uno studio che aveva stimato in 199.000 i morti nel caso in cui un terremoto di magnitudo 9 si generasse tra le placche del Giappone e di Chishima.
Tra le misure suggerite dall’organismo vi è quello di costruire, lungo le strade designate per le evacuazioni, muri ed altri sistemi che rendano più difficile l’accumulo di neve nonché la predisposizione di magazzini ove accumulare vestiti invernali. In ultimo, il Consiglio propone un miglioramento delle capacità di resistenza ad un terremoto degli edifici, dato che con un terremoto di quella magnitudo e con onde che potrebbero quasi raggiungere i 30 metri, gli edifici che risulterebbero distrutti sarebbero centinaia di migliaia.
In politica interna, il 22 marzo, con il via libera anche della Camera dei Consiglieri, è stata approvata la finanziaria per l’anno fiscale che inizierà il primo aprile. Record la cifra del bilancio: 107.600 miliardi di yen (815,4 miliardi di euro).
La voce di spesa più consistente è stata, senza sorpresa, quella destinata a sanità e previdenza (36.270 miliardi e cioè 440 miliardi in più dell’anno fiscale che sta per chiudersi). 24.340 miliardi (lo scorso anno furono 23.760) sono destinati a coprire gli interessi sul debito. Spese record, come avviene ormai da otto anni, anche quelle belliche: 5.400 miliardi.
5.000 miliardi sono stati assegnati all’Esecutivo per spese connesse alla pandemia e saranno allocabili senza ulteriore passaggio parlamentare.Tra le idee emerse nelle maggioranza vi era quella di concedere, in previsione delle prossime elezioni per il rinnovo della Camera alta, un bonus una tantum da 5.000 yen ai pensionati: una scelta che, se fosse ancora vivo, Achille Lauro certamente approverebbe (e che è stata, infatti, criticata aspramente dal Partito Costituzionale Democratico che l’ha definita un “obiettivo elettorale”).
Anche alla Camera dei Consiglieri, come già era avvenuto in quella dei Rappresentanti, ai voti di Partito Liberal-Democratico e Nuovo Komeito si sono sommati quelli del Partito Democratico per il Popolo di Yuichiro Tamaki.
Critico il Partito Comunista che con Yamazoe ha criticato il fatto che non sia stato modificato il piano di cooperazione economica con la Russia (da 2,1 miliardi di yen). Il parlamentare comunista ha inoltre sottolineato che, anche in questo bilancio, saranno investiti soldi per l’acquisto di tecnologie belliche in grado di colpire basi nemiche sul loro territorio (in violazione quindi dell’articolo 9) mentre le spese per sanità ed istruzione non crescono in maniera adeguata. Nessun intervento è stato inoltre predisposto per aumentare il salario minimo orario, per ridurre l’imposta sui consumi e per l’aumento della tassazione sui profitti delle imprese.
Sul voto favorevole del PDP alla finanziaria, lapidario è stato il giudizio del segretario del PCG Koike: “non è più un partito di opposizione ma di governo”.
“Il bilancio predisposto dal governo contiene un fondo, affidato al governo stesso, di 5.000 miliardi di yen nel quale stanno dentro spese per i lavori pubblici che non saranno calendarizzate entro quest’anno fiscale, un fondo di contribuzione per gli ospedali, altre spese inappropriate come il trasferimento della base di Futenma ad Henoko, i fondi per i casinò e quelli per la cooperazione economica con la Russia. Questa è la prova che il primo ministro Kishida non ascolta” ha affermato nella propria dichiarazione di voto Junya Ogawa del Partito Costituzionale Democratico. “Il PCD ha presentato una serie di atti legislativi – come una mozione per la riforma del bilancio, un disegno di legge per sostenere le misure contro la pandemia, un disegno di legge per sostenere il rilancio delle imprese ed uno per il raddoppio dei sussidi – con il fine di ottenere le misure necessarie al popolo” ha aggiunto Ogawa ribadendo che “il governo non si preoccupa della difficile situazione vissuta da persone e imprese” rinunciando, quindi, “alle responsabilità di governo”. “Inoltre, la situazione in Ucraina ha avuto un grande impatto anche sul Giappone, con l’impennata dei prezzi del greggio e del cibo, e con le difficoltà di un’ampia fascia di popolazione. L’attuale bilancio non può proteggere le vite ed i mezzi di sussistenza delle persone. Il Partito Costituzionale Democratico continuerà a compiere ulteriori sforzi verso la realizzazione di politiche che proteggano vite e mezzi di sussistenza, come quelle per misure economiche atte a sopprimere le difficoltà, a partire dalla questione dell’inflazione e della crescita del prezzo del petrolio”.
Diversi esponenti del PCD hanno inoltre sottolineato l’esigenza di varare un vero e proprio bilancio suppletivo per rispondere meglio alle sfide, economiche e sanitarie, poste dalla pandemia.
In ambito costituzionale, il 24 marzo, in sede di Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Rappresentanti, Seiken Akamine del PCG ha affermato che i liberal-democratici stanno tentando di utilizzare la pandemia come mezzo per aumentare i poteri dell’Esecutivo mediante un generoso ricorso alla legislazione di emergenza che si vuole introdurre in maniera esplicita in Costituzione: “non c’è problema che non possa essere affrontato con l’attuale Costituzione” ha affermato il deputato.
Tra gli argomenti in discussione vi è l’accentramento del potere legislativo sul Governo nel caso in cui, per un grave disastro naturale, non si possano tenere le elezioni.
Nell’istruzione, la senatrice comunista Yoshiko Kira, ha interrogato il ministro delegato, Shinsuke Suematsu, per porre il tema degli aumenti di carico di lavoro segnalati dagli insegnanti come conseguenza della pandemia.
Secondo un recente sondaggio, il 74,6% dei docenti ha risposto di essere, da due anni a questa parte, “più impegnato” nelle attività lavorative mentre l’83,6% ha chiesto che si effettuino maggiori assunzioni così da redistribuire i carichi.
Il ministro ha promesso un concorso che porti ad un aumento, al netto dei pensionamenti, degli insegnati di 3.800 unità.
Sul nucleare, la senatrice comunista Tomo Iwabuchi ha nuovamente sollevato la questione del rilascio in mare delle acque contaminate attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima, al quale si oppongono tutti i Paesi dell’area (Cina, Russia e le due Coree). La parlamentare ha chiesto che siano aggiunti dei serbatoi a nord dell’impianto e che si continui ad immagazzinare le acque (piovane e, nonostante gli interventi di TEPCO, di falda) che vengono a contatto con il materiale radioattivo. Chieste anche garanzie circa la rimozione delle 880 tonnellate di rifiuti ad altissima radioattività e per i quali non è ancora chiaro un cronoprogramma.
Il 24 marzo, il Presidente del Partito Comunista, Kazuo Shii, si è confrontato con sindaci, cooperative di pesca e rappresentanti di associazioni delle Prefetture di Fukushima e Miyagi per fare il punto sulla ricostruzione delle aree colpite dalla catastrofe del 2011. Tutti coloro che sono intervenuti alla riunione hanno sottolineato come prosegua il calo demografico nelle due aree e che il settore primario sia ancora lontano dai livelli pre-catastrofe.
Nell’ambito delle tossicodipendenze, il numero di persone fermate nel 2021 è stato pari a 13.862 (-647 rispetto allo scorso anno). Di queste, 5.482 (+448 rispetto al 2020) sono stati fermate per aver avuto a che fare con la cannabis: 4.537 per possesso, 273 per spaccio e 230 per coltivazione (il 70% degli arrestati aveva un’età compresa tra i 20 ed i 30 anni). 7.824 persone sono state invece coinvolte in reati connessi alle metanfetamine (-647 rispetto al 2020). I dati sono stati forniti, il 24 marzo, dall’Agenzia Nazionale di Polizia.
In campo sociale, mercoledì scorso il dicastero della Salute ha reso noti i dati sulla prima indagine sulla cosiddetta “povertà mestruale” e cioè su quanto il ciclo femminile abbia un impatto sulle condizioni economiche delle donne. L’indagine, condotta online su 3.000 donne di età compra tra i 18 ed i 49 anni, ha mostrato come il 49,6% delle rispondenti non sia stata informata della possibilità di aiuti da parte dei comuni per l’acquisto di assorbenti mentre l’8,1% ha dichiarato di aver incontrato, a partire dal febbraio 2020 (e cioè da quando è iniziata la crisi economica legata alla pandemia) difficoltà nell’acquisto di tali prodotti. Quest’ultimo dato è stato più alto (pari al 12,9%) tra le ragazze sotto i vent’anni e tra quelle tra i venti ed i trenta mentre, con il salire dell’età e, presumibilmente, delle retribuzioni, la percentuale scende all’8,6% per le donne tra i trenta ed i quarant’anni ed al 4,1% sopra tale età.
Senza alcuno stupore, le difficoltà maggiori sono state riscontrate nei nuclei familiari con introiti inferiori ai 3 milioni di yen l’anno (il 37,7% delle intervistate ha dichiarato espressamente di aver avuto difficoltà a causa del basso stipendio percepito). Lo studio ha mostrato, anche qui senza sorpresa, che il 69,3% delle donne che hanno vissuto difficoltà ad acquistare i prodotti sanitari abbia sofferto di stress.
A Tokyo, i consiglieri prefettizi del Partito Comunista Giapponese hanno protestato in sede di assemblea metropolitana contro il progetto della governatrice Yuriko Koike di trasformare quel poco che riamane del sistema dei nosocomi pubblici in aziende amministrativamente indipendenti: primo passo verso una loro completa privatizzazione.
Nel settore aereo, il presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi ha incontrato, il 24 marzo, i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori operanti in questo campo. Il settore aereo è stato tra i più colpiti dalla pandemia e, adesso, dalla guerra in Ucraina e dalla decisione di diversi Paesi di chiudere lo spazio aereo alle compagnie russe: mossa alla quale Mosca ha risposto in maniera speculare rendendo molto più costose ed ardue numerose rotte. Tra gli altri elementi che stanno mettendo in ginocchio le compagnie è l’aumento del prezzo dei carburanti: tema sul quale Akira Naito, coordinatore della “alleanza aerea” (cioè del tavolo di coordinamento che i vari sindacati hanno costituito) ha chiesto di intervenire.
In politica estera, proseguono i contatti tra il Sol Levante ed i regimi dispotici mediorientali volti ad assicurare costanti forniture di greggio. Lunedì è giunto negli Emirati Arabi Uniti il ministro degli Esteri di Tokyo Yoshimasa Hayashi per colloqui con l’omologo Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
“Speriamo in ulteriori forniture di greggio ed in un contributo alla stabilizzazione del mercato mediante una sicura produzione” ha affermato Hayashi.
Gli Emirati Arabi Uniti forniscono circa il 30% del fabbisogno nipponico di petrolio e diverse aziende giapponesi operano, in partnership con società emiratine, nell’estrazione degli idrocarburi.
Frattanto da Mosca hanno reso noto, lo scorso 21 marzo, che i tavoli bilaterali volti alla scrittura del trattato di pace tra Russia e Giappone, che chiuda giuridicamente e diplomaticamente la Seconda Guerra Mondiale, sono interrotti.
“Le seguenti misure devono essere adottate alla luce della natura apertamente ostile delle restrizioni unilaterali applicate dal Giappone nei confronti della Russia per la situazione prodottasi in Ucraina. Nella situazione attuale, la Russia non ha intenzione di continuare i colloqui di pace con il Giappone, poiché è impossibile discutere la firma di un trattato base per le relazioni bilaterali con un Paese che assume una posizione apertamente ostile e che cerca di arrecare danno agli interessi del nostro Paese” si legge in un comunicato del dicastero guidato da Sergej Lavrov.
La risposta russa alle sanzioni imposte dal Giappone avrà come prima conseguenza lo stop per i cittadini nipponici che risiedevano nelle Curili prima del 1945 (nonché ai loro figli e nipoti) ai viaggi verso i tre raion in cui sono divise le isole in assenza di visto.
Tra le altre misure vi è lo stop alla cooperazione economica bilaterale tra le due nazioni (che hanno un fondo di investimento congiunto) almeno per l’area in oggetto mentre non sarà rinnovato lo status di partner per il Sol Levante nell’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero.
“Tutta la responsabilità per i danni arrecati alle relazioni bilaterali ed agli interessi dello stesso Giappone ricade su Tokyo, che ha consapevolmente scelto una politica anti-russa anziché sviluppare la cooperazione e dei rapporti di vicinato reciprocamente vantaggiosi” prosegue la nota.
Di “decisione inaccettabile” ha parlato Kishida, il quale, con ogni evidenza, attendeva che Mosca rispondesse alle sanzioni imposte dal Giappone inviando mazzi di fiori.
Il Sol Levante si appresta intanto a varare nuove sanzioni le quali, paradossalmente, sembrano destinate a colpire ulteriormente l’economia giapponese. L’ultimo pacchetto di misure in esame da parte del Governo prevede infatti il divieto all’esportazione verso la Federazione Russa di auto di lusso. Presto le tre maggiori banche del Paese, MUFG Bank, Sumito Mitsui Banking Corporation e Mizhuo Bank, potrebbero interrompere le transazioni in dollari verso il maggior gruppo bancario russo: Sberbank.
Una “revisione completa” dei rapporti con la Russia è stata chiesta da Akira Koike del PCG il quale ha anche sottolineato, in un recente discorso a Nagasaki, come il Giappone non soltanto non abbia ancora aderito al trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche, ma anche che esponenti di primo piano del PLD abbiano cominciato a mettere in discussione i tre principi di astensione dal nucleare (non produrre, non possedere, non far entrare armi nucleari in Giappone) aprendo alla possibilità di condivisione dell’armamento nucleare statunitense.
Frattanto, mercoledì, il residente ucraino Zelenskij, fresco dell’ultima, ed ulteriore, restrizione dei diritti politici delle minoranze (e cioè la sospensione di svariati partiti politici che hanno proposto una via d’uscita politica dalla guerra civile), è intervenuto al parlamento nipponico. Da buon comunicatore, dopo aver paragonato l’invasione russa alla shoah nel suo intervento al parlamento israeliano, dopo aver paragonato Genova a Mariupol in quello al parlamento italiano, ha chiesto ai parlamentari giapponesi ulteriori sanzioni per fermare lo “tsunami” dell’invasione.
Sulle ricadute energetiche della crisi in corso nell’Est Europa, si è tenuto, il 23 ed il 24 marzo, il vertice dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, organismo che raduna 40 nazioni. La riunione, egemonizzata da Jennifer Granholm, ministra per l’Energia degli Stati Uniti, si è concretizzata nell’espressione di una linea comune volta ad isolare la Federazione Russa ed a fare a meno, bisognerà vedere come, delle risorse energetiche da questa esportate.
Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha firmato, lo scorso 18 marzo, un decreto che designa come sito di importanza storica nazionale (affidandolo al Servizio Nazionale Parchi) un ex campo di internamento di civili di origine giapponese. Almeno 120.000 giapponesi o discendenti di emigrati giapponesi vennero internati nel corso del secondo conflitto mondiale nell’ambito di una politica che, istericamente, vedeva in alcune minoranze nazionali una quinta colonna del nemico. Il sito si chiama “Camp Amache” e si trova nello Stato del Colorado.
Sempre nella settimana appena trascorsa, un appello al presidente statunitense Biden a che visiti le due città martiri dei bombardamenti atomici del 6 e 9 agosto 1945 è stato rivolto dai due sindaci: Kazumi Matsui di Hiroshima e Tomihisa Taue di Nagasaki.
Per quanto concerne la tensione con la Corea del Nord, mentre Kishida si trovava in Belgio per partecipare al vertice del G7, le forze armate della RPDC hanno effettuato un nuovo lancio di missili balistici. I lanci, due, sono avvenuti nel primo pomeriggio del 24 marzo ed entrambi sono stati indirizzati verso il Mar Orientale. Il primo missile, un Hwasongpho-17, ha percorso oltre mille chilometri (superando i 6.200 in altitudine) e si è quindi trattato di un lungo raggio.
“Inaccettabile” è stato il commento a caldo del premier edochiano.
Scontate le condanne di tutti i partiti giapponesi e la rituale consultazione tra i ministeri della Difesa e degli Esteri di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
In ambito militare, lo scorso 23 marzo è stata resa pubblica un’esercitazione nippo-statunitense volta a testare le capacità di difesa delle isole remote dell’Arcipelago. Le manovre, svoltesi a inizio marzo nel campo di addestramento di Higashifuji (Shizuoka), hanno coinvolto la 31ª Unità Anfibia dei Marines degli USA, un caccia F-35 e la Brigata nipponica anfibia di intervento rapido (i “marines” di Tokyo).
Il Ministero della Difesa di Tokyo ha anche calcolato che i voli da e per Mageshima, l’isola acquistata dallo Stato nipponico affinché i nordamericani siano più comodi nell’effettuare le esercitazioni, potrebbero essere 28.900 l’anno.
Venerdì è intanto arrivato l’ultimo via libera al fondo destinato a coprire le spese di stazionamento delle forze armate USA in Giappone. Il nuovo bilancio, in vigore per i prossimi cinque anni, prevede una spesa annuale a carico dei nipponici pari a 1.050 miliardi di yen.
Il giorno precedente, in sede di Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti, il deputato Kenji Kokuta del PCG ha nuovamente chiesto conto al ministro Hayashi della esenzione dai test PCR che le forze amate USA che si sono recate nell’Arcipelago si sono “prese” per circa tre mesi nel 2021 (da settembre a dicembre). Non è infatti pienamente chiaro se il Governo sia stato informato della decisione né quali azioni intenda intraprendere sul piano diplomatico.
In economia, i prezzi dei suoli nel 2021 hanno mostrato, dopo il calo del 2020 (il primo anno col segno meno dei sei precedenti), una lieve ripresa. L’aumento globale (cioè per tutte le diverse destinazioni d’uso) è stato, in media, dello 0,6%. Per categoria: i suoli destinati alle abitazioni hanno visto una crescita di valore dello 0,5% e quelli commerciali dello 0,4% (a Tokyo l’aumento è stato, rispettivamente, dell’1 e dello 0,6%). Purtuttavia, in 26 delle 47 Prefetture si è registrato un calo compreso tra lo 0,5 e lo 0,1%.
In campo monetario, il dollaro ha raggiunto, il 22 marzo, il cambio record di 1 a 120 con lo yen: si tratta della cifra più alta dal febbraio 2016.
Nel commercio internazionale, Giappone e Stati Uniti hanno concordato, anche se l’accordo non è stato ancora siglato, un nuove meccanismo tariffario che renderà più difficile per il Sol Levante l’imposizione di aumenti daziali sulla carne di bovino statunitense ai fini della tutela del mercato interno. A marzo del 2020 e per 30 giorni, il Giappone aveva innalzato dal 25,8 al 38,5% i dazi sulle importazioni di carne bovina: la decisione rispettava l’accordo commerciale bilaterale ma venne aspramente criticata dagli esportatori statunitensi i quali chiedevano un aumento della quota oltre la quale i nipponici potevano disporre aumenti daziali.
Lo scorso anno il Giappone ha importato carne bovina statunitense per circa 2,4 miliardi di dollari.
Nell’auto, il 19 marzo, Suzuki Motor ha firmato un memorandum con lo Stato indiano del Gujarat con il quale l’azienda giapponese si impegna ad investire 150 miliardi di yen per la produzione locale di veicoli elettrici e di batterie. L’accordo è stato siglato alla presenza dei capi di governo delle due nazioni.
In casa Toyota, martedì è stato annunciato lo stop, per altri due giorni, ad otto impianti situati nell’Arcipelago. A motivare la temporanea chiusura sono stati i problemi generatesi con l’ultimo terremoto. L’azienda guidata da Akio Toyoda prevede un impatto sulla produzione per 30.000 veicoli.
Nell’elettronica, la maggioranza degli azionisti di Toshiba ha respinto, giovedì scorso, il piano industriale proposto dalla dirigenza e che prevedeva la divisione in due rami del colosso: uno per il settore infrastrutture ed uno per chip ed apparecchiature. In precedenza era già stato bocciato un piano che prevedeva di dividere in tre l’azienda. Il voto non è legalmente vincolante ma indica una chiara opposizione della maggioranza dei possessori del capitale sociale alle mosse proposte dal CdA.
Nel settore bancario, Mizhuo Financial Group ha reso noto, mercoledì, che coopererà con la statunitense Google per migliorare i propri processi di digitalizzazione.
Sempre in questo settore, il vicepresidente di SMBC Nikko Securities, Toshihiro Sato, è stato arrestato, su mandato della Procura di Tokyo, con l’accusa di manipolazione del mercato azionario. Secondo le accuse filtrate alla stampa, l’uomo avrebbe operato in maniera tale da evitare il deprezzamento delle azioni di una specifica società.
(con informazioni di iea.org; kcna.kp; tass.com; wam.ae; globalsuzuki.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Chris73 (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.