Dopo una lunga serie di rinvii causa Covid, Kenneth Branagh è riuscito a portare nelle sale il suo secondo adattamento dei romanzi di Agatha Christie. Era il 2017 quando il film venne annunciato. Ci sono voluti 5 anni tra girarlo e poi per farlo arrivare al cinema.
Nel 2020 lo bloccò il Covid, nel gennaio 2021 ecco un’altra doccia gelata: l’attore Armie Hammer, coprotagonista del film, è accusato di molestie dalla ex moglie Elizabeth Chambers. In seguito altri hanno confermato tale tesi: un anonimo account di Instagram ha pubblicato diverse conversazioni, non ufficialmente confermate come veritiere, avvenute tra l’attore e varie donne dal 2016 al 2020, mentre Hammer era ancora sposato ed in cui l’attore confessa di avere fantasie sessuali estreme, sangue, violenza, stupro e cannibalismo.
Un’ex fidanzata di Hammer ha dichiarato che dopo due mesi di relazione con l’attore ha iniziato ad avere attacchi di panico e a soffrire di stress post traumatico. La polizia di Los Angeles ha confermato che l’attore è stato ufficialmente indagato per violenza sessuale. I 20th Century Studios, di proprietà Disney, hanno deciso di rinviare l’uscita del film. Addirittura si vociferava che non volessero far passare il film in sala, ma direttamente su Disney +.
D’altronde il cinema americano dopo il Me Too non è più lo stesso, figuriamoci con la pandemia.
Poi c’è stato un ripensamento ed eccolo appena arrivato nei cinema. Diciamo subito la verità: Assassinio sul Nilo non vale quanto il film precedente “Assassinio sull’Orient Express”. Nell’autunno del 2017 fu un successo clamoroso che fruttò oltre 350 milioni di dollari di incasso.
Stavolta probabilmente la cosa funzionerà di meno e non solo a causa del Covid.
Il cast stavolta è meno stellare: a bordo dell’Orient Express c’erano Johnny Depp, Penelope Cruz, Judi Dench, Willem Dafoe e Michelle Pfeiffer. Stavolta, tranne Gal Gadot, Armie Hammer e Annette Bening (“American Beauty”), il pubblico non avrà lo stesso feeling con gli attori.
Branagh ha scelto di adattare “Poirot sul Nilo”, libro giallo di Agatha Christie del 1937, ma chi ha già letto il libro stavolta rimarrà spiazzato dalle scelte di sceneggiatura di Michael Green (e del regista-attore, chiaramente). “Una volta cominciata la produzione del film – ha aggiunto Branagh – abbiamo potuto contare sull’appoggio di due parenti della leggendaria Agatha Christie: Matthew e James Prichard, che ci hanno permesso di capire meglio il pensiero e il punto di vista della scrittrice. Ricordiamo che la sua bravura consiste nell’aver inventato enigmi complicati da risolvere ma anche personaggi in carne e ossa con emozioni e psicologie altrettanto difficili: tutto il romanzo ruota intorno all’amore e alla gelosia ed era importante per noi che tutti coloro che sono in scena avessero qualcosa da dire a riguardo. Grazie al loro sostegno, lo spettatore avrà l’impressione non solo di vedere un adattamento cinematografico di un grande romanzo ma anche di trascorrere una serata in compagnia della stessa Agatha Christie”.
A dir la verità questo è il secondo adattamento, visto che nel 1978 uscì una prima versione per la regia di John Guillermin con Peter Ustinov, Angela Lansbury (alias “la signora in giallo”), Mia Farrow e Bette Davis. Tra l’altro la pellicola vinse un premio Oscar per i migliori costumi.
Quando vidi il primo trailer nel 2020 prima del rinvio, rimasi colpito dalla bravura di Branagh: nella scelta fotografica, nel ricreare alcuni particolari del libro, ma anche per l’uso della canzone “Policy of truth” dei Depeche Mode. Dave Gahan dice a metà canzone: “È troppo tardi per cambiare gli eventi, è tempo di affrontare le conseguenze, per fornire la prova nella politica della verità”.
È il fine di Poirot, in fondo. Tuttavia la commistione tra il vintage e le tecnologie di oggi appare un po’ forzata. Non basta girare in pellicola 65mm per migliorare la resa. L’ambientazione soffre di una certa staticità a causa della troppa computer grafica. Insomma si vede lontano un miglio che lo sfondo è fasullo, ricostruito. Notare la scena dell’imbarco: sembra lo spot di una nota marca di profumi.
Menomale che ci sono i colori: l’azzurro del Nilo, il verde delle palme, l’oro delle sfingi e della sabbia. Ma alla fine sono immersi tutti nel dominio del rosso sangue. Alla fine del film precedente l’investigatore baffuto Hercule Poirot (Branagh), dopo aver sbrogliato il caso, viene chiamato per gestirne un altro spigoloso. Un misterioso omicidio in Egitto.
Questa pellicola riparte da qui. Ma c’è una netta differenza: stavolta più che sul giallo, Branagh si occupa più della “crisi dei sentimenti”. La regia è più semplice, meno orpelli, meno guizzi. Oggi gli amori sono più “virtuali” che reali. Effettivamente è molto attuale, ma la sceneggiatura snatura maggiormente il romanzo di partenza. In “Assassinio sull’Orient Express” la forza era sicuramente la fedeltà al libro della Christie. Stavolta invece non si avverte più il freddo dell’inverno, ma il sole rovente, il caldo sotto l’ombra delle piramidi. Ma allo stesso tempo c’è una freddezza nelle relazioni umane. Uno dei contrasti più riusciti della pellicola.
Il regista attore ci anticipa che «si tratta di un tipo di film molto cupo, sensuale e inquietante. Di certo è un film che porta avanti il tema del viaggio, che ci conduce in luoghi differenti, grandi ed emozionanti. Tuttavia la storia metterà a disagio in modi che la gente capirà, perché tratta amore, possesso, lussuria, gelosia ed emozioni primordiali che si mettono in mezzo tra le persone.»
Non è un caso che il film sia tornato in auge. Con la pandemia c’è stata un’escalation di femminicidi, di gelosie tra amanti, di uccisioni per futili motivi. Le storie “non chiuse” inoltre generano chiusure nel cominciarne delle nuove. Questo film è un audace thriller che parla del caos emotivo e delle conseguenze mortali che è in grado di generare un amore ossessivo.
Oggi i legami sentimentali sono ai minimi storici, figuriamoci le nascite. Non siamo più a bordo di un treno come l’Orient Express, ma su una nave da crociera nota come Karmak. Menomale che il capitano non è Schettino, altrimenti il povero Poirot sarebbe stato ancora lì. Tuttavia il vero protagonista è proprio lui con i suoi baffoni, i suoi tic, le sue ossessioni, le sue incertezze, il suo passato, i suoi difetti e il suo fiuto.
Al centro c’è un triangolo amoroso. La giovane, bella e ricca ereditiera Linnet Ridgeway (Gal “wonder woman” Gadot) ha sposato l’altrettanto giovane e bello (ma non ricco) Simon Doyle (Armie Hammer), dopo un fidanzamento lampo. Quest’ultimo era già fidanzato di Jacqueline De Bellefort (Emma Mackey), la migliore amica di Linnet, che sale a bordo per rovinare la luna di miele dei piccioncini.
Simon e Jacqueline si amano ancora, ma lui si è sposato con Linnet per i soldi. Ma una sera Jacqueline fa irruzione e ferisce Simon, accecata dalla gelosia. Scioccata dal proprio gesto, la donna viene sedata con la morfina. Il giorno dopo però Linnet viene ritrovata senza vita. Sulla nave però ci sono altri personaggi e la soluzione è più complessa di quello che sembra. Solo un raffinato investigatore come Poirot può risolvere l’intricato caso.
Attorno a questo esplosivo trio gravitano altri passeggeri: un giovane rivoluzionario, l’amministratore dei beni di Linnet, una scrittrice con la figlia, un colonnello britannico all’inseguimento di una spia, un archeologo italiano. Ciascuno ha una storia e un segreto da custodire, accuratamente nascosto dietro una facciata di rispettabilità e perbenismo.
Indagando, Poirot scoprirà presto che ciascuno dei passeggeri aveva una buona ragione per essere a bordo di quella nave. Così come accadeva in “Assassinio sull’Orient Express”, le maschere cadono e le persone si rivelano quello che sono.
ASSASSINIO SUL NILO
(USA 2021)
Genere: Giallo
Regia: Kenneth Branagh
Sceneggiatura: Michael Green
Cast: Kenneth Branagh, Gal Gadot, Armie Hammer, Annette Bening
Durata: 2h e 7 minuti
Fotografia: Haris Zambarloukos
Distribuzione e Produzione: 20th Century Studios (Walt Disney)
Nei cinema dal 10 febbraio
Budget: 90 milioni di dollari
Trailer Italiano
La frase: Quando hai molti soldi, nessuno ti è mai veramente amico!
Fonti: Comingsoon, Cinematografo, Movieplayer, My Movies
Regia ***1/2 Interpretazioni *** Film *** Fotografia *** Sceneggiatura ***
Immagine da wikipedia.org
Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant’altro.
Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.
Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.