Prosegue nell’Arcipelago l’andamento della sesta ondata dei contagi da SARS-CoV-2. Al 16 gennaio i casi totali avevano superato, per il terzo giorno di fila, i 20.000 (dei quali 4.172 a Tokyo, 3.760 ad Osaka, 1.280 e record assoluto a Hiroshima e 1.226 ad Okinawa).
In settimana, la Prefettura Metropolitana di Tokyo, area che ha registrato – storicamente – il maggior numero dei casi, ha segnalato 3.719 casi lunedì (con un 19,3% dei posti Covid occupati e cioè prossimo al 20% considerato come soglia di emergenza. 2.549, invece, i casi ad Osaka), 5.185 martedì (record di contagi, oltre 30.000, a livello nazionale con Osaka che ne ha registrati 5.396, Hyogo 1.645, Fukuoka 1.338 e Kyoto 1.024. Ben 1.175 contagi hanno riguardato giovani sotto i vent’anni), 7.377 mercoledì (oltre 40.000 i casi totali dei quali 6.101 ad Osaka, 2.514 a Hyogo, 2.208 a Fukuoka, 1.170 a Hokkaido), 8.638 giovedì (il medesimo giorno la capitale registrava 2.003 pazienti ricoverati dei quali 9 in gravi condizioni.
Record per il terzo giorno di casi nazionali: oltre 42.000 dei quali 5.933 ad Osaka, 1.569 ad Hiroshima, 1.437 a Hokkaido e 1.320 a Kyoto), 9.699 venerdì (sempre oltre 2.000 i pazienti ospedalizzati nella Prefettura. Oltre 47.000 i contagi in tutto il Paese e di questi 6.254 ad Osaka), 11.227 sabato (oltre 50.000 nazionalmente con record anche ad Osaka, con 7.375, e ad Okayama, con 565).
Al 21 gennaio la Prefettura Metropolitana aveva accumulato 453.679 casi mentre gli ospedalizzati a quella data erano 2.375 (12 con sintomi gravi).
Secondo Norio Omagari, direttore dell’ufficio Controllo e Prevenzione del Centro Nazionale per la Salute e la Medicina Globale, “tutti i residenti di Tokyo corrono il rischio di infettarsi o di diventare contatti stretti” di persone contagiate. Lo studio prevede che la curva delle infezioni sia lontana dall’appiattirsi e che per il 27 gennaio il numero di persone positive al SARS-CoV-2 potrebbe superare le 18.000 unità.
A fronte della crescita dei casi, i Governatori di Tokyo, Kanagawa, Saitama e Chiba, il 17 gennaio, hanno congiuntamente chiesto al Governo la dichiarazione dello stato di quasi emergenza di modo da consentire agli enti locali l’imposizione di misure di contenimento.
Il giorno successivo Shigeru Omi, principale consulente del Governo sulle contromisure, ha incontrato il premier Kishida. Al termine della riunione l’esperto ha sottolineato come sia “decisivo prendere effettive misure che rispondano alle caratteristiche della variante omicron”.
Il 19 gennaio altre 13 Prefetture sono state poste sotto lo stato di quasi emergenza. Le misure – che interessano le Prefetture dell’area di Tokyo nonché Niigata, Gunma, Aichi, Gifu, Mie, Kagawa, Kumamoto, Miyazaki e Nagasaki – sono valide dal 21 gennaio al 13 febbraio. Okinawa, Hiroshima e Yamaguchi si trovavano già coperte. Lo stesso giorno, il municipio edochiano di Suginami ha disposto la chiusura, dal 21, di biblioteche e musei mentre, in quello successivo, hanno richiesto lo stato di quasi emergenza le Prefetture di Osaka, Kyoto e Hyogo.
Il ministro Goto, alla luce delle indicazioni del comitato tecnico guidato da Shiegru Omi, ha invitato i giovani che mostrassero sintomi a mettersi in stato di isolamento senza la necessità di test.
Lo stesso ministro ha incontrato, il 18 gennaio, una delegazione di parlamentari del Partito Costituzionale Democratico – capeggiata da Akira Nagatsuma – che ha chiesto, per la centesima volta, un aumento del numero dei test PCR. Il giorno successivo, deputato Yokozawa ha messo in luce come manchino sufficienti posti negli alberghi da destinare ai positivi paucisintomaci.
Sulla diffusione dell’infezione da parte dei militari statunitensi, i deputati comunisti Tetsuya Shiokawa e Taku Yamazoe ha chiesto all’Esecutivo di rendere noti i dati sul sito del Governo.
“La diffusione della variante omicron è rapida. Molti operatori sanitari risultano positivi o contatti di positivi e diventa impossibile assicurare cure mediche” ha rimarcato Yamazoe.
Il 18 gennaio, intanto, un’indagine del quotidiano Mainichi che mostrava i privilegi assurdi concessi a o strappati dai militari americani (come i voli di elicotteri su aree urbane) ha vinto un importante premio concesso dalla Federazione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori dei Quotidiani.
Frattanto, secondo quanto comunicato dal dicastero della Salute, nel corso dell’ondata precedente l’attuale (agosto-settembre 2021), almeno 202 persone contagiate dal SARS-CoV-2 sono morte in casa. Il 55% dei deceduti aveva meno di cinquant’anni (il 3% aveva appena vent’anni, l’8% trenta, il 16% 40 ed il 28% 50). Il 69% erano uomini.
Inoltre, stando a ciò che ha reso noto la protezione civile, tra il 10 ed il 16 gennaio, nell’Arcipelago vi sono stati ben 4.151 casi di ambulanze che hanno trovato difficoltà ad individuare ospedali che potessero prendersi cura delle persone a bordo. Si tratta di un dato che è superiore del 44% alla settimana precedente.
Per ciò che concerne gli arrivi dall’estero, il segretario generale del Gabinetto Matsuno ha affermato, lunedì scorso, che 87 studenti stranieri saranno esentati dai divieti d’ingresso imposti con la pandemia. L’esenzione potrebbe costituire un precedente utile a far ripartire, pur con il mantenimento di alcune misure di quarantena, le immatricolazioni di stranieri negli atenei nipponici nonché degli aspiranti lavoratori provenienti da fuori.
Intanto, sono usciti i primi risultati di uno studio effettuato nel Sol Levante circa l’efficacia della terza dose nel contrasto alla variante omicron. Secondo quanto dichiarato da Yasuo Mori, membro della equipe promossa dalla Prefettura di Hyogo e dall’Università di Kobe “le dosi di richiamo hanno mostrato di essere efficaci nella protezione delle persone dalla variante omicron”. Lo studio è stato condotto su 65 medici con meno di 70 anni.
Per il vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, giovedì scorso è giunto il via libera per Pfizer da parte del tavolo consultivo del dicastero della Salute che si occupa della materia.
I comuni, frattanto, hanno mostrato, nel mese di dicembre, serie difficoltà nella somministrazione della dose di richiamo agli anziani che risiedono nelle case di riposo. Secondo il Ministero della Salute appena il 10% degli anziani avevano ricevuto la dose. Soltanto 171 dei 1.741 comuni sentiti dal dicastero hanno comunicato di aver iniziato la somministrazione mentre 1.271 hanno dichiarato che inizieranno (o hanno iniziato) in gennaio.
Ben 1.167 comuni hanno però già somministrato la terza dose al personale sanitario.
Sui gravi ritardi nella somministrazione della terza dose e sulle sostanziali difficoltà che il Governo sta affrontando nell’effettuare i test, è intervenuto, in sede di question time alla Camera dei Rappresentanti, anche il presidente del Partito Comunista Kazuo Shii.
In politica interna, nel discorso di apertura della sessione ordinaria della Dieta, il premier Kishida ha ribadito la necessità di accelerare la somministrazione della terza dose alla popolazione in età lavorativa mentre sulle politiche ambientali ha ribadito il cronoprogramma che dovrà condurre l’Arcipelago alla neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050. In ambito salariale, il capo del governo ha sottolineato l’esigenza che, nell’ambito dei negoziati tra sindaci e associazioni padronali di primavera, si realizzino consistenti aumenti salariali.
Digitalizzazione e investimenti nelle energie pulite sono stati anche al centro dell’intervento – effettuato da remoto – di Kishida al forum di Davos.
Il 18 gennaio, il premier ha dato mandato ai ministri competenti di realizzare un piano energetico nazionale che risponda all’obiettivo politico delle zero emissioni. Il piano, come già ampiamente deciso dal PLD, comprenderà un rilancio dell’energia nucleare.
Nella maggioranza, Partito Liberal-Democratico e Nuovo Komeito potrebbero non raggiungere un accordo nazionale per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri. Le elezioni, che si terranno questa estate, potrebbero dunque vedere candidati sia del PLD che del Nuovo Komeito nei collegi uninominali. Il PLD propone agli alleati un accordo globale mentre i centristi vorrebbero lasciare a decisione alle singole federazioni operanti sui collegi oggetti di rinnovo.
Per quanto concerne le prossime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri, il sindacato Rengo, la maggiore confederazione del Paese, ha deciso, lo scorso 21 gennaio, che non appoggerà in maniera specifica un partito od una coalizione. Il sindacato, che ha regolarmente ed ufficialmente sostenuto i candidati progressisti, questa volta ha deciso di non impegnarsi direttamente principalmente a causa della presenza nella coalizione con il PCD (che è la forza politica di riferimento per la confederazione) del Partito Comunista.
Nell’opposizione, Takashi Tachibana, Presidente del Partito per Proteggere il Popolo dall’NHK, formazione populista che ha come cuore del proprio programma l’abolizione del canone tv, è stato condannato per aver acquisito, illegittimamente, informazioni sugli abbonati alla televisione ed averne minacciato la diffusione online. L’ex senatore è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere con pena sospesa per quattro anni.
Il 19 gennaio, intervenendo al question time della Camera dei Rappresentanti, il capo dell’opposizione Kenta Izumi ha nuovamente chiesto al premier di fare luce sugli scandali che stanno attraversando la maggioranza ed in particolare sulla falsificazione dei documenti inerenti l’affaire Moritomo Gakuen.
Altro tema sollevato dal numero uno del PCD è stata la mancata nomina dei sei accademici all’interno del Consiglio delle Scienze, ma sul punto Kishida ha genericamente affermato che la questione è in corso di risoluzione.
Sulle politiche economiche Izumi ha chiesto quale differenza vi sia tra il “nuovo capitalismo” di cui parla il capo del governo e l’abenomics, ma Kishida non ha risposto.
Sulle questioni economiche è intervenuto, nella medesima sede, anche Kazuo Shii, denunciando come la “libertà” sostenuta dal neoliberismo non sia per le persone “ma per i profitti delle grandi aziende”. Il numero uno del PCG ha accusato le politiche neoliberiste di aver trasformato l’economia del Giappone in un’economia “fragile e debole” nella quale “i salari non crescono” e si riducono le tutele assistenziali e previdenziali. Shii ha quindi ribadito l’assoluta necessità di politiche che facciano crescere gli stipendi, l’abbattimento al 5% dell’IVA e un aumento della tassazione sui profitti delle grandi imprese.
Sulla politica estera, il capo dei comunisti ha sottolineato come anche l’ultimo vertice ASEAN (allargato a Giappone, Stati Uniti e Cina) sia stato all’insegna dell’allentamento delle tensioni e ribadito come la capacità di colpire basi nemiche (ancor di più in forma preventiva) vada contro il nono articolo della Costituzione nonché chiesto, per l’ennesima volta, che sia fermato il piano di distruzione della baia di Henoko e la ricollocazione lì dei marines attualmente stanziati a Ginowan.
Sul sostegno alle piccole imprese ed ai professionisti che stanno affrontando consistenti riduzioni di reddito a causa della pandemia, è intervenuto anche il Segretario del PCG Koike il 21 gennaio. “Quando fa freddo ci sono famiglie che si avvolgono in una piccola coperta e si scaldano l’un con l’altro: ecco la realtà del Paese” ha detto il numero due del PCG in riferimento alla mancata corresponsione del sussidio una tantum alle famiglie divorziate con figli. “L’allargamento della disparità e della povertà è causato dalla mancanza di un’equa redistribuzione” ha sottolineato Koike.
Secondo il senatore Mizuoka del PCD sono oltre 40.000 i minori esclusi dal sussidio.
Una norma per il sostegno alle imprese sarà presentata in parlamento dal Partito Costituzionale Democratico. La stessa forza politica, il 18 gennaio, ha già presentato un progetto di legge che dovrebbe consentire anche ai minori di queste famiglie di percepire il sussidio dal quale queste famiglie sono rimaste escluse.
Il medesimo giorno, il Ministero della Salute e del Lavoro ha annunciato che l’importo delle pensioni sarà decurtato, nell’anno 2022, dello 0,4%. Si tratta del secondo anno di fila nel quale l’importo delle pensioni sarà ridotto. Negli ultimi dieci anni l’importo delle pensioni è calato del 6,6%. L’importo delle pensioni è influenzato da un calcolo che tiene in conto della differenza tra il tasso d’inflazione e gli aumenti salariali.
Le pensioni pubbliche rappresentano oltre il 10% del reddito prodotto in 46 Prefetture ed in 13 (tra esse Akita, Toyama e Nagano) le pensioni rappresentano oltre il 20% della spesa delle famiglie.
Nel Ministero delle Infrastrutture, il titolare Tetsuo Saito ha comunicato, il 21 gennaio, che dieci funzionari – e tra essi il viceministro Kunihiro Yamada – sono stati sanzionati con ammonimenti o tagli del salario dopo che era emerso che, per almeno vent’anni, all’interno del dicastero i dati sugli ordini di costruzione – uno dei tanti parametri sulla base dei quali si calcola il PIL – venivano regolarmente “aggiustati”.
Di pratica “estremamente condannabile” ha parlato Saito rimarcando inoltre che “la risposta al problema, quando esso è venuto alla luce, è stata ignominiosa”.
Per quanto concerne lo scandalo che ha coinvolto i coniugi Kawai e che ha visto condannati per compravendita di voti l’ex ministro della Giustizia e la consorte (eletta senatrice nel collegio di Hiroshima), secondo indiscrezioni filtrate ai giornali da fonti di polizia, l’ex senatrice Anri Kawai sarebbe stata ricoverata per un’overdose di sonniferi ma non si troverebbe in pericolo di vita.
Il 18 gennaio, presso il Palazzo Imperiale, il capo dello Stato nipponico Naruhito ha effettuato la tradizionale lettura di una poesia. L’evento, il quale si svolge nell’ambito delle cerimonie di inizio anno, si è tenuto con un pubblico ristretto al fine di evitare assembramenti.
Per il medesimo motivo, e per il secondo anno di fila, anche il festival delle neve di Sapporo è stato cancellato. L’evento avrebbe dovuto tenersi tra il 5 ed il 12 febbraio e richiama, solitamente, migliaia di persone.
Sulla successione al trono imperiale, il 18 gennaio si è tenuta una riunione del comitato che sta elaborando una proposta di legge per assicurare una stabile successione, con la partecipazione di deputati e senatori. Al termine dell’incontro, il segretario del Partito Comunista Akira Koike ha affermato che “non c’è alcun motivo razionale” per limitare la successione ai maschi della famiglia imperiale.
Nella ricostruzione delle aree colpite dalla catastrofe del marzo 2011, sono stati rimossi gli ultimi divieti di residenza per aree del comune di Futaba (Fukushima).
Intanto, sei cittadini della Prefettura hanno avviato un’azione civile – l’ennesima di questa natura – chiedendo un risarcimento complessivo pari a 616 milioni di yen a TEPCO per aver, in conseguenza dell’incidente nucleare, sviluppato un cancro alla tiroide. Purtuttavia, una commissione medica messa in piedi dalla Prefettura non avrebbe riscontrato un nesso di causalità tra i tumori e quanto avvenuto quasi 11 anni fa.
In campo demografico, nell’anno fiscale 2022, stando ai dati del censimento del 2020, il 51,5% dei comuni nipponici (885 escludendo l’area metropolitana di Tokyo e cioè +65 rispetto al 2021) potrebbero diventare ufficialmente aree sottopopolate: la normativa designa un comune sotto tale definizione quando lo stesso ha perso il 30% degli abitanti rispetto al 1980.
Probabile la destinazione di 520 miliardi di yen (20 miliardi in più rispetto allo scorso anno) del bilancio nazionale per il sostegno a progetti nel welfare e nei trasporti sviluppati da questi comuni.
I debiti contratti a livello locale sono cresciuti dai 100.000 miliardi del 1994 ai 192.000 del 2021.
In calo nel 2021, ma comunque oltre i 20.000, i suicidi. Nell’anno appena trascorso i nipponici che si sono tolti la vita sono stati 20.830 (-251 rispetto al 2020). Sul numero totale di suicidi, gli uomini sono stati 13.815 (-240 e dodicesimo anno di fila di calo) e le donne 7.015 (-11). Il tasso per 100.000 abitanti ha toccato quota 16,5 (22,5 per gli uomini e 10,8 per le donne) con Yamaguchi che ha avuto la quota più alta (23,7) seguita da Aomori (23,6) e Niigata (21,2).
Nei beni culturali, il Giappone, stando ad una fonte che lo avrebbe riferito all’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, potrebbe rimandare la propria domanda di inserimento dell’ex miniera di oro ed argento di Sado (Niigata) nella lista di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Il tempo utile per fare domanda per la designazione del sito nella lista, che sarà aggiornata nel 2024, scade il primo febbraio; ma le autorità nipponiche vogliono evitare ulteriori frizioni con la Repubblica di Corea la quale ha più volte lamentato l’assoluta assenza – nelle documentazioni prodotte e nelle informazioni fornite ai turisti – del fatto che in quel sito, così come in decine di altri, i nipponici utilizzarono lavoratori forzati coreani.
Il Ministero degli Esteri di Seul aveva chiesto, mediante il portavoce Choi Young-sam, “un’immediata revisione” della domanda. “Il nostro governo risponderà con severità, insieme alla comunità internazionale, al fine di prevenire che un sito ove lavoratori vennero sfiancati contro la loro volontà venga designato come sito UNESCO senza che siano fornite sufficienti spiegazioni” aveva dichiarato, il 28 dicembre scorso, il funzionario.
Frattanto, nella settimana appena trascorsa, l’ambasciata giapponese di Seul ha respinto un regalo (nello specifico un quadro) donato dal presidente Moon, nel quale sono rappresentante le isole Dokdo (chiamate in Giappone isole Takeshima), territorio sudcoreano dal 1945 ma oggetto di rituali rivendicazioni territoriali da parte di Tokyo.
A Fukuoka, sabato scorso, un terremoto con magnitudo 6.6 nella scala nipponica, ha causato 10 feriti. L’epicentro è stato localizzato nell’oceano Pacifico ad una profondità di circa 45 chilometri. Nessun allarme tsunami è stato emesso.
In politica estera, intervenendo nella prima seduta della sessione ordinaria della Dieta tenutasi lo scorso 17 gennaio, il ministro Hayashi ha ribadito la necessità di consolidare l’alleanza con gli Stati Uniti al fine di contrastare la proiezione della Cina nell’area indo-pacifica.
“Miglioreremo ulteriormente le capacità di deterrenza e di risposta dell’alleanza Giappone-USA e, a tal fine, il Giappone dovrà rafforzare fondamentalmente le proprie capacità di difesa” ha affermato il titolare della diplomazia nipponica respingendo i, supposti, tentativi di Pechino di “alterare unilateralmente” lo status quo nelle acque che circondano il Giappone.
Per ciò che concerne la Penisola coreana, Hayashi ha sostenuto la necessità di realizzare la denuclearizzazione del Nord; mentre nei rapporti con la Repubblica di Corea ha sostenuto che il Paese debba “mantenere i propri impegni” riferendosi all’accordo del 1965 che chiuse, giuridicamente, la questione delle schiave sessuali utilizzate dall’esercito coloniale nipponico.
Di una politica “responsabile” verso la Cina che guardi a costruire una relazione stabile “sulle questioni comuni” ha parlato il senatore del PCD Shunichi Mizuoka.
Frattanto, secondo quanto segnalato dalle autorità sudcoreane e, subito dopo, da quelle giapponesi, la RPDC ha lanciato due missili a corto raggio dall’aeroporto di Pyongyang.
Per ciò che concerne l’eruzione avvenuta a Tonga, il 20 gennaio due aerei C-130 delle Forze di Autodifesa sono decollati con aiuti predisposti dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale.
In chiusura di settimana, si è frattanto tenuto, da remoto, un colloquio tra Kishida ed il presidente degli Stati Uniti Biden. Al termine dell’incontro, i due presidenti hanno emesso un comunicato congiunto nel quale si invitavano i capi di Stato e di governo del mondo a visitare Hiroshima e Nagasaki come messaggio indirizzato verso il disarmo nucleare. Singolare che l’appello provenga da due Paesi che non hanno aderito al trattato per il bando totale delle armi atomiche.
I due paesi hanno riaffermato “il forte impegno per un completo, verificabile ed irreversibile disarmo” nucleare della RPDC e invitato l’Iran (il cui accordo sul nucleare è stato stracciato proprio dagli USA) a “cooperare pienamente ed immediatamente” con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica con riguardo al programma nazionale di arricchimento dell’uranio.
Possibili in futuro (pare il tema sia stato affrontato nel colloquio) l’inaugurazione di summit nippo-statunitensi nel formato “2+2” con la partecipazione dei ministri dell’Economia e dell’Ambiente. La formula dovrebbe servire, nelle intenzioni, a contrastare la proiezioni cinese ed, in particolare, il suo storico programma infrastrutturale “Belt and Road”.
Proprio la Cina sarebbe stata al centro della lunga telefonata: oltre all’area indo-pacifica “libera ed aperta” (la formula diplomatica utilizzata per indicare l’opposizione ad ogni mossa cinese nell’area), i due presidenti hanno discusso di Hong Kong e Xinjiang.
Tra i temi affrontati anche la situazione ucraina, fronte sul quale le nazioni della NATO stanno esercitando una considerevole pressione.
Sull’incontro, Kenta Izumi per il PCD ha sottolineato come uno dei temi più importanti nella relazione USA-Giappone e cioè la revisione dello Status of Forces Agreement (l’accordo che regola status giuridico dei militari USA dispiegati nell’Arcipelago) non sia stato affrontato.
Per decidersi ad aderire al trattato per il bando totale delle armi atomiche ha si è invece espresso, a nome di Rengo, Hideyuki Shimizu.
Il giorno precedente avevano avuto un colloquio i rispettivi consiglieri alla sicurezza nazionale Jake Sullivan e Akiba Takeo. Al cuore del colloquio i piani russi, allo stato attuale inesistenti, di invasione dell’Ucraina, nonché il contrasto alle attività cinesi nelle Stretto di Taiwan. “Sullivan ha sottolineato la preoccupazione per la possibilità di un’ulteriore aggressione russa in Ucraina ed i due hanno concordato sull’importanza della solidarietà nel segnalare a Mosca la risposta forte e unita che risulterebbe da qualsiasi attacco” si legge nello stringato, eppur battagliero, comunicato emesso dalla Casa Bianca.
Il colloquio con Sullivan segue un confronto 2+2 con la Francia e precede quelli, nel medesimo formato, con Australia e Regno Unito.
“I quattro ministri hanno riaffermato l’importanza del partenariato eccezionale tra Francia e Giappone, basato su un comune attaccamento ai valori di libertà, democrazia, stato di diritto, rispetto dei diritti umani, nonché al multilateralismo ed alle regole ordine internazionale basato” si legge nel comunicato emesso dal dicastero guidato dal francese Le Drian. “I quattro ministri hanno affermato la volontà di rafforzare la collaborazione franco-giapponese, in particolare nei settori della sicurezza e della difesa […]. hanno affermato il loro impegno a perseguire la cooperazione volta a contribuire a uno spazio indo-pacifico libero e aperto, basato sullo stato di diritto, nonché la loro volontà di rafforzare la cooperazione specifica non solo a livello bilaterale ma anche con paesi e partner alleati. A questo proposito, i quattro ministri hanno accolto con favore risultati quali il primo dialogo marittimo globale franco-giapponese nel settembre 2019 e il primo gruppo di lavoro indo-pacifico nell’ottobre 2020. I ministri francesi hanno accolto con favore in particolare l’assistenza fornita di recente dal Giappone, volta a migliorare la ambiente di formazione per il personale impegnato in operazioni di mantenimento della pace e di sostegno alla pace attraverso la fornitura di attrezzature mediche al Centro di addestramento AMISOM di Gibuti. Inoltre, i quattro ministri hanno accolto con favore la partecipazione della Nuova Caledonia e della Polinesia francese al nono vertice dei leader delle isole del Pacifico (PALM 9) tenutosi nel luglio 2021 e riaffermato la loro volontà di rafforzare la cooperazione franco-giapponese nel Pacifico meridionale”.
I ministri “hanno accolto con favore l’entrata in vigore dell’accordo di sostegno logistico reciproco (ACSA) nel giugno 2019 e la firma del memorandum di cooperazione firmato nel maggio 2020 tra l’aviazione francese e la forza di autodifesa aerea giapponese il quale annuncia un rafforzamento della cooperazione aerea tra i due Paesi. Hanno inoltre discusso dei mezzi volti a garantire lo scambio di informazioni ed accolto con favore le numerose interazioni bilaterali e multilaterali condotte dall’ultimo dialogo “2+2”, inclusa l’esercitazione antisommergibile svolta nel dicembre 2020 che associa le marine francese, giapponese e americana nel Pacifico, l’esercitazione congiunta “Lapérouse 21” che associa le marine francese, giapponese, americana, australiana e indiana nell’aprile 2021, l’esercitazione congiunta anti-pirateria tra Francia e Giappone nel Golfo di Aden a maggio, l’esercitazione “ARC 21” organizzata nel Kyushu occidentale in occasione dello scalo della missione Giovanna d’Arco a maggio e quella franco-giapponese “Oguri-Verny” a settembre 2021 in Nuova Caledonia. Hanno accolto con favore i progressi compiuti nei settori della sicurezza e della difesa, come le misure adottate contro i trasbordi illeciti che contribuiscono all’elusione delle sanzioni da parte della Corea del Nord e a favore della sicurezza marittima. Hanno riaffermato il loro impegno a contribuire attivamente alla pace e alla stabilità nella regione indo-pacifica continuando esercitazioni e manovre congiunte e a rafforzare l’interoperabilità delle loro forze cogliendo le prossime opportunità create dai principali schieramenti francesi (missione Pégase, Giovanna d’Arco) e Giapponese (distribuzione indo-pacifica)” prosegue il comunicato.
In economia, secondo dati diffusi dalla società di consulenza Recof Corporation, nel 2021 vi sono state 4.280 fusioni e acquisizioni di società. Il numero è superiore del 14,7% (550 in termini assoluti) rispetto al 2020. A generare questi numeri sono stati la crisi prodotta dalla pandemia e gli investimenti necessari alla decarbonizzazione ed alla digitalizzazione.
In termini monetari, le operazioni hanno mosso 16.484 miliardi di yen. L’operazione di maggior peso è stata quella che ha portato Mitsubishi UFJ Financial Group alla vendita del ramo statunitense di MUFG Union Bank per 1.900 miliardi mentre al secondo e terzo posto vi sono state due operazioni che hanno coinvolto Hitachi: l’acquisizione della società informatica statunitense GlobalLogic (per 1.000 miliardi di yen) ed il trasferimento (per 800 miliardi di yen) di Hitachi Metals ad un fondo di investimento nippo-statunitense.
La controllata Mizhuo Financial Group ha, intanto, nominato presidente Masahito Kihara. Il dirigente sostituisce Tatsufumi Sakai. L’azienda ha vissuto, nell’ultimo anno, svariati problemi al proprio sistema di ATM che hanno portato anche a sanzioni emesse dall’Agenzia per i Servizi Finanziari.
Sempre in ambito macroeconomico, l’Esecutivo, nel suo rapporto mensile sullo stato dell’economia, ha mantenuto, per gennaio, le medesime proiezioni di dicembre. Stando a quanto elaborato dai tecnici del Governo, l’economia nipponica “mostra, in questo periodo, movimenti di crescita dato dal graduale miglioramento della grave situazione pandemica”.
Il medesimo giorno, il Governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha ribadito che non vede la necessità, al momento, di cambiare la politica monetaria. “Non stiamo affatto pensando di aumentare i tassi d’interesse o di cambiare le attuali politiche e non stiamo discutendone” ha affermato il Governatore.
Rimane comunque lontanissimo, nonostante l’aumento dei prezzi dell’energia e degli alimenti registratisi in questi mesi, l’obiettivo del 2% del tasso d’inflazione. Per il 2022 ed il 2023 la BOJ prevede infatti un tasso di crescita dei prezzi dell’1,1% per ciascun anno. A dicembre l’inflazione è cresciuta dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2020. A crescere di più sono stati i prezzi dell’energia (+16,4%), del cherosene (+36%), della benzina (+22,4%) e delle bollette (+13,4%). A crollare (del 53,6%) sono state le tariffe di telefonia mobile. Complessivamente, nel 2021, l’inflazione è calata dello 0,2%.
Il costo della benzina sta continuando a crescere a gennaio: secondo quanto comunicato dal Centro per le Informazioni Petrolifere, il prezzo medio ha raggiunto i 168,4 yen al litro (+1,9 yen rispetto alla settimana precedente). Cresciuto anche il prezzo del cherosene: 1.958 yen per 18 litri (+24 yen).
In ambito turistico, il numero di visitatori stranieri che si sono recati nell’Arcipelago durante l’anno appena trascorso è stato pari a 245.900. Si tratta del numero più basso da quando vengono raccolti questo tipo di dati e cioè dal 1964. Comparando questo numero con l’ultimo anno pre-pandemia, il 2019, il calo è stato pari al 99,2%.
Il mese con più arrivi è stato luglio (51.055 persone) mentre a dicembre si sono avuti appena 12.100 turisti. Divisi per nazione, i cinesi sono stati 42.300 (-96% rispetto al 2019), seguiti dai vietnamiti (26.500), dagli statunitensi (20.000) e dai sudcoreani (19.000).
Crollati dell’83,9% (per complessive 512.200 persone) anche i nipponici che si sono recati all’estero.
Nell’auto, Toyota ha comunicato, martedì scorso, un taglio della produzione globale di febbraio causato dalla carenza di chip sul mercato internazionale. L’azienda prevede di produrre complessivamente 150.000 vetture a fronte delle 700.000 programmate. Già a partire da lunedì, la società fermerà la produzione in 11 delle 14 fabbriche nell’Arcipelago a causa della mancanza di componenti.
Nel settore primario, lo scorso anno, il volume del pescato di luccio sauro del Pacifico nella Prefettura di Iwate ha raggiunto il record in negativo dal 1989. Secondo i dati diffusi dagli operatori, le cooperative della Prefettura hanno pescato 2.852 tonnellate di questo pesce. Tra il 1989 ed il 2012 le tonnellate annue si aggiravano tra le 30 e le 60.000 tonnellate ma poi i volumi sono scesi sotto le 10.000 tonnellate a partire dal 2019. A genere questo drammatico calo vi è l’allontanamento dei lucci dalle acque prossime all’Arcipelago a causa del riscaldamento climatico ed il loro declino complessivo prodotto dall’eccessiva pesca.
Frattanto l’ultimo tsunami generatosi a Tonga ha prodotto danni alle aziende produttrici di alghe della Prefettura di Miyagi. Sul tema ha chiesto un forte intervento del governo tanto le cooperative locali quanto il segretario prefettizio del PCG Miyuki Tenka.
Rimanendo in campo alimentare, l’azienda produttrice di noodle Ringer Hut ha intenzione di espandere la vendita dei propri prodotti – in forma surgelata – nei distributori automatici. La decisione è dovuta al drastico calo di ordini da parte delle attività ristorative prodottosi come conseguenza della pandemia.
Di contro i distributori di prodotti alimentari saranno rimossi, a partire dal 14 gennaio, da tutti i treni a levitazione magnetica delle Ferrovie del Kyushu. A motivare la decisione, il calo sempre maggiore di passeggeri che acquistano cibo a bordo.
(con informazioni di diplomatie.gouv.fr; whitehouse.gov; yna.co.kr; www.jtuc-rengo.or.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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