Il Sol Levante ha continuato ad avere, anche nella settimana appena trascorsa, un numero estremamente ridotto di casi di persone contagiate dal SARS-CoV-2.
La Prefettura Metropolitana di Tokyo, area nella quale si è sempre registrato il numero più alto di casi, ha avuto 7 casi lunedì, 24 martedì, 29 mercoledì, 30 giovedì, 20 venerdì, 28 sabato. Al 17 dicembre i positivi ospedalizzati nella Prefettura erano 93 e di essi 7 avevano sintomi gravi. Da inizio emergenza la capitale ha registrato 382.520 contagi e 3.172 deceduti.
Per quanto concerne la diffusione dell’infezione a Hokkaido, un gruppo di ricerca dell’Università Keiko e dell’Associazione degli Istituti di Ricerca sulla Tubercolosi avrebbe messo in luce una correlazione tra la campagna “Go To Travel” (i bonus vacanza promossi dall’Esecutivo) e la diffusione dell’infezione nella Prefettura. Lo studio ha analizzato dati raccolti tra giugno e dicembre 2020. Nella Prefettura più settentrionale dell’Arcipelago, la campagna ha portato ad aumenti del numero dei visitatori provenienti dal Kinki del 60% a settembre e dell’80% ad ottobre.
Un altro gruppo di ricerca, questa volta dell’Istituto di Scienze Mediche dell’Università di Tokyo, ha trovato alcune mutazioni della variante Delta più virulente della variante “classica”. “Lo studio, che si è concentrato sulla mutazione P681R, mostra, almeno parzialmente, perché la variante delta abbia causato sintomi più gravi” ha affermato Kei Sato, professore associato presso l’Istituto e capo dell’equipe.
Il 13 dicembre sono stati intanto trovati altri 4 casi di persone contagiate dalla variante Omicron. A fine settimana i casi totali hanno raggiunto i 50. Giovedì scorso è stata comunicata la positività alla variante Omicron di un addetto alle procedure di quarantena dell’aeroporto del Kansai. Proprio per contenere la diffusione della variante, il Ministero della Salute ha imposto, dal 13 dicembre, a tutti coloro che arrivano dall’estero una quarantena di cinque giorni da effettuarsi nelle strutture individuate dallo Stato. La quarantena andrà effettuata anche nel caso in cui il test effettuato all’arrivo dia esito negativo.
In ambito vaccinale, gli enti locali sono, per adesso, all’asciutto di dosi per la terza somministrazione che dovrebbe partire, per la totalità della popolazione, a gennaio. Fino ad ora le articolazioni locali dello Stato nipponico hanno ricevuto 4 delle 38 milioni di dosi previste. Per accelerare la consegna delle forniture, venerdì scorso, Kishida ha avuto un colloquio con Abert Bourla di Pfizer.
Lo stesso premier ha affermato che l’intervallo per la somministrazione della dose di richiamo sarà abbassato, a partire da febbraio, da otto a sette mesi.
Il 16 dicembre, il Ministero della Salute ha dato il via libera al vaccino Moderna per il suo uso quale vaccino di richiamo anche se la dose somministrata sarà dimezzata (0,25 millilitri).
Per quanto concerne le milioni di mascherine non distribuite dal Governo, il 14 dicembre, il premier ha promesso che saranno distribuite “in una maniera economicamente efficace”. Kishida rispondeva ad un’interrogazione di Seiji Osaka del PCD che contestava il fatto che, allo stato attuale, 80 milioni di mascherine ordinate da Abe ad inizio emergenza, si trovino ancora stoccate in un centro logistico della capitale.
Sempre in campo medico, ma fuori dall’emergenza Coronavirus, carenze si stanno riscontrando su circa 3.100 prodotti farmaceutici dopo che l’azienda Kobayashi Kako (sita nella Prefettura di Fukui) ha ricevuto – lo scorso febbraio – un ordine di sospensione all’attività per 116 giorni per un errore (il mescolamento tra due diversi farmaci) che ha portato a due morti e circa 200 persone danneggiate. Altri ordini di sospensione sono giunti per Nichi-Iko Pharmaceutical (a marzo) e per Choseido Pharmaceutical (ad ottobre).
Nel campo della salute femminile, il 9 dicembre si è tenuta, nei pressi della Dieta, una manifestazione volta a richiedere l’approvazione, entro la fine dell’anno, della pillola abortiva ad un anno circa dalla presentazione, da parte di un’azienda, della domanda di approvazione.
La ricercatrice Kumi Tsukahara ha, inoltre, sottolineato come il costo medio mondiale della pillola equivalga a 780 yen mentre in Giappone rischierebbe di costarne 100.000. Tsukahara anche chiesto come vada cambiata la norma che prevede il consenso del coniuge nonché la possibilità di effettuarlo senza l’obbligo di ospedalizzazione.
In politica interna, Kishida è il primo premier, negli ultimi nove anni, che ha scelto di risiedere nell’abitazione ufficiale messa a disposizione per i capi di governo dallo Stato nipponico. La questione della residenza del premier era stata sollevata più volte (l’ultima volta aveva riguardato il predecessore di Kishida: Yoshihide Suga) da parlamentari dell’opposizione i quali avevano messo in luce che una diversa residenza per il premier può portare a ritardi nelle decisioni in caso di emergenza.
Per quanto riguarda il contributo una tantum da 100.000 yen, il premier ha continuato a subire fortissime critiche per la confusione che si è generata intorno alla misura con la concessione, infine, che il sussidio possa essere erogato interamente in contanti ma demandando la scelta finale ai singoli enti locali che sono materialmente responsabile della corresponsione.
Seiji Osaka del PCD ha ribadito che il contributo vada erogato in cash.
Il 15 dicembre, la Camera dei Rappresentanti ha approvato il bilancio suppletivo per l’anno fiscale 2021. Il testo passa ora all’approvazione, scontatissima, della Camera dei Consiglieri.
Il totale delle spese è pari a 36.000 miliardi di yen (284 miliardi di euro). 18.600 miliardi sono destinati alle contromisure per limitare la diffusione del virus e per rafforzare il sistema sanitario, 1.300 miliardi saranno spesi per il programma vaccinale e 1.200 miliardi per il bonus una tantum.
Nell’immigrazione, l’Associazione Forense edochiana ha avviato, lo scorso lunedì, una campagna di raccolta di informazioni circa il comportamento tenuto dalla polizia nei confronti dei cittadini stranieri o le cui fattezze li identifichino come di origine straniera.
A inizio dicembre, sul profilo Twitter ufficiale dell’ambasciata statunitense a Tokyo, si informava circa diverse segnalazioni di schedature su base razziale effettuate dalla polizia: circostanza smentita dal segretario generale del Gabinetto Matsuno.
Sempre in questo campo, il 14 dicembre, è stato fondato un gruppo – chiamato “Nyukan wo kaeru! Bengoshi network” (Cambiare l’immigrazione! Rete di avvocati) – di avvocati che raccoglieranno segnalazioni di violazioni alle norme da parte dell’Agenzia per i Servizi Migratori. Al lancio dell’iniziativa hanno partecipato 160 avvocati.
Proprio lo stesso giorno, un cittadino ghanese (residente in Giappone dal 2015) ha fatto causa al comune di Chiba che, nel novembre di quest’anno, gli ha negato gli aiuti economici previsti dalla Legge sulla Pubblica Assistenza, motivandoli con il fatto che l’uomo non è cittadino giapponese.
A Musashino (Tokyo), frattanto, ha suscitato le proteste dei conservatori, capeggiati dal deputato Akihisa Nagashima, la proposta del sindaco Reiko Matsushita di concedere il diritto di voto per i referendum consultivi ai residenti stranieri.
La commissione competente del consiglio comunale ha comunque approvato la proposta la quale sarà sottoposta all’assemblea il prossimo 21 dicembre. Qualora la norma passasse, il comune sarebbe il terzo nel Giappone a concedere il diritto di voto per questo tipo di consultazione agli stranieri.
Ad Osaka, il comune ha reso noto, il 14 dicembre, il nome di una persona che ha violato l’ordinanza che vieta i discorsi d’odio. Il cittadino sanzionato, Dairyo Kawahigashi, è rappresentante di un’associazione che si chiama “gruppo che vuole un Giappone senza coreani”.
Dal 2016, anno nel quale venne emanata l’ordinanza, questo è il quarto caso di sua applicazione (e la seconda volta che l’autore della violazione è Kawahigashi).
Nella Prefettura di Aichi, un’associazione presieduta dal governatore Omura è stato sospettata di aver violato la legge sulle elezioni per aver distribuito circa 200 o 300 copie di un libro durante la campagna elettorale del 2020. La Legge sulle Elezioni dei Pubblici Ufficiali vieta di effettuare donazioni agli elettori del proprio collegio elettorale. Il gruppo ha stampato circa 1.000 copie del libro vendendone una parte al prezzo di 1.540 yen mentre altre sono state donate dopo la cancellazione di un evento.
Aggiornamenti sul caso del suicidio di Toshio Akagi – l’impiegato dell’Ufficio delle Finanze del Kinki che si suicidò denunciando che i propri superiori gli avevano ordinato di falsificare dei documenti concernenti la svendita di un terreno demaniale ad un’associazione prossima al premier, Moritomo Gakuen, che vi costruì un asilo. Il Governo ha accettato – presso la Corte Distrettuale di Osaka che ne aveva fatto richiesta nell’ambito in un processo civile avviato dalla vedova – di riconoscere la propria responsabilità.
La vicenda è tutt’altro che chiusa dato che non sono state accertate tutte le responsabilità inerenti il processo di (s)vendita, il coinvolgimento dell’ex premier Abe (la cui moglie è stata presidente onoraria dell’associazione), i nomi dei funzionari che hanno riempito di omissis i documenti sottoposti all’indagine avviata dal parlamento, le responsabilità della falsificazione dei documenti attestanti la presenza di rifiuti sul terreno (la cui quantità venne aumentata, sulla carta, per meglio giustificare il maxisconto nel prezzo).
Il premier dovrebbe “incontrarla, scusarsi e spiegare” ha affermato in parlamento il segretario del Partito Comunista Akira Koike sostenendo la battaglia della vedova affinché tutte le informazioni ancora coperte siano rese pubbliche e le responsabilità accertate.
Nei trasporti, Tokyu Railways ha dovuto interrompere, il 13 dicembre, la circolazione dei treni sulla linea Toyoko causando ritardi che hanno riguardato 64.000 persone.
Il medesimo giorno, le Ferrovie del Giappone Orientale hanno annunciato che, per la prima volta negli ultimi due anni, il 31 dicembre, su tutte e nove le linee gestite nell’area della capitale opereranno i treni notturni.
Per quanto concerne lo scandalo che ha coinvolto l’ex rettore dell’Università Nihon Hidetoshi Tanaka, un rapporto diffuso dal gruppo investigativo interno dell’ateneo il 13 dicembre ha escluso responsabilità del massimo dirigente in un caso di tangenti che avrebbe invece coinvolto pienamente Tadao Inoguchi, ex membro del consiglio di amministrazione che avrebbe preso una bustarella da 220 milioni di yen da un’azienda vincitrice di un appalto per l’ateneo.
Il rettore rimane comunque in stato di arresto per un’accusa di evasione fiscale.
Un altro scandalo potrebbe presto emergere dopo che funzionari del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti hanno dichiarato, in sede parlamentare ed interrogati da Takeshi Shina del Partito Costituzionale Democratico, che – per ben otto anni – il numero gli ordini di costruzione è stato sovrastimato. Il dato è uno dei 53 indicatori utilizzati per diverse statistiche connesse al PIL.
Tanto Kishida quanto il ministro Saito si sono scusati e promesso che simili errori non si verificheranno in futuro.
Il 15 dicembre, l’Associazione degli Avvocati Democratici del Giappone ha invitato Kishida a correggere la situazione prodottasi negli ultimi giorni del governo Abe e proseguita con Suga circa il rifiuto alla nomina nel Consiglio delle Scienze del Giappone di accademici che politicamente avversano i conservatori.
Spostandoci nelle aule di tribunale, il 13 dicembre la Corte Suprema ha raggiunto un primo accordo nell’ambito di un processo di mediazione tra ex lavoratori edili che hanno contratto l’asbestosi ed il Governo. Questo primo accordo coinvolge 52 ex lavoratori – o, in molti casi, le loro famiglie dato che, nel corso di una battaglia legale durata dieci anni, molte delle vittime sono ormai decedute – i quali hanno ricevuto 10 milioni di yen di risarcimento.
Attualmente sono in corso 83 cause che riguardano circa 1.400 lavoratori. Dieci aziende sono state condannate per non aver predisposto adeguate misure di protezione ma, fino ad ora, nessuna ha preso parte all’arbitrato promosso dalla massima autorità giudiziaria.
In campo postale, il Gruppo Poste del Giappone ha comunicato, lo scorso mercoledì, che i dati personali di 290.000 clienti (inizialmente l’azienda aveva comunicato il numero di 67.000) di 6.565 diversi uffici sono andati perduti. La società ritiene che i dati non siano stati rubati ma che siano, semplicemente, andati smarriti.
In politica estera, domenica 12 dicembre il ministro Hayashi ha invitato la Repubblica di Corea a fornire una “risposta appropriata” alle richieste di Tokyo circa la definitiva soluzione della controversia sulle “comfort women”, le schiave sessuali dell’esercito coloniale nipponico per la cui memoria si era raggiunto un accordo (poi rigettato da Moon) nonché la costituzione di una fondazione bilaterale (oggi sciolta).
Hayashi ha incontrato la controparte coreana, Chung Eui Yong, a Liverpool nell’ambito di un incontro dei ministri del G7.
Nei rapporti con la Cina, Shinzo Abe ha ribadito, lo scorso lunedì, quanto affermato il primo dicembre circa un eventuale attacco della RPC verso Taiwan. “Nel caso di un attacco ad una nave statunitense potrebbe prodursi una situazione di minaccia alla sopravvivenza del Giappone che consentirebbe l’esercizio dell’autodifesa collettiva” ha sostenuto l’ex premier intervenendo in televisione.
Sempre nella scorsa settimana, il ministro degli Esteri degli Stati Uniti Antony Blinken ha affermato che il proprio Paese è pronto ad aumentare il numero di truppe dislocate nel Pacifico al fine di poter meglio minacciare la Repubblica Popolare.
Giovedì il premier Kishida ha affermato, suscitando certamente la simpatia del governo Biden, che “al momento” non prevede di recarsi alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi Invernali di Pechino.
Lo stesso giorno, l’ambasciatore cinese a Tokyo, Kong Xuanyou, ha fatto appello al Giappone a che non si unisca al boicottaggio dei Giochi, definito dal diplomatico come “una sfida politica”. “Sfortunatamente alcune persone in Giappone hanno attaccato il sistema politico cinese sulla base di opinioni prevenute ed hanno diffuso bugie sulla situazione dei diritti umani nello Xinjiang e ad Hong Kong per chiedere un boicottaggio diplomatico dei Giochi di Pechino” ma il Giappone dovrebbe essere “fortemente cauto” e “bloccare una mossa così pericolosa” ha sostenuto Kong.
Frattanto, sabato scorso il Senato USA ha approvato la nomina di Rahm Emanuel ad ambasciatore nel Sol Levante.
Kishida ha intanto avuto, il 14 dicembre, un colloquio telefonico con il neocancelliere tedesco Sholz. I due si sono ripromessi di rafforzare i rapporti bilaterali.
Rimandati a gennaio i colloqui tra ministri di Esteri e Difesa di Giappone e Francia. A darne comunicazione è stata Alice Guitton, Direttrice Generale per Relazioni Internazionale e la Strategia del Ministero delle Forze Armate della République. I primi colloqui nel formato 2+2 si sono tenuti nel gennaio 2019.
Il Ministero delle Finanze ha, intanto, reso noto che il Sol Levante contribuirà con 376,7 miliardi di yen al fondo bella Banca Mondiale di assistenza a 74 Paesi poveri.
“Il mondo continua ad affrontare una crisi senza precedenti a causa del COVID-19. Adesso è il tempo della solidarietà” ha detto il ministro Shunichi Suzuki al summit dei Paesi donatori convocato dallo stesso Giappone.
In ambito militare, martedì scorso un gruppo di cittadini della Prefettura di Okinawa ha protestato con dei gommoni per impedire i lavori di interramento di parte della baia di Honoko ove dovrebbe sorgere la base USA che rimpiazzerà quella di Ginowan.
In economia, il Sol Levante, mediante il portavoce dell’Esecutivo Matsuno, ha sostenuto sia ancora troppo presto per discutere circa l’ingresso della Repubblica di Corea nel CPTPP, l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico. Il desiderio di entrare a far parte dell’accordo era stato espresso il 13 dicembre dal ministro delle Finanze della RdC Hong Nam Ki.
Lo stesso giorno si è tenuto, in videoconferenza, il summit dei ministri delle Finanze e dei numeri uno degli istituti di emissione del G7. I ministri hanno ribadito la necessità di evitare che le catene di approvvigionamento globali possano interrompersi a causa della pandemia.
Per quanto riguarda le entrate fiscali, esse potrebbero attestarsi a circa 65.000 miliardi di yen (506,23 miliardi di euro) nell’anno fiscale 2022.
Nella bilancia commerciale, le importazioni di novembre sono cresciute del 43,8% per complessivi 8.320 miliardi. A trainare il dato è stato, in gran parte, l’apprezzamento del petrolio. L’aumento percentualmente più forte ha riguardato gli USA (+43%) seguito dalla Cina (+17,2%). Nei confronti di questi due Paesi sono aumentate anche le esportazioni: +10% e +16%. Cresciute, del 20,5%, anche le esportazioni (per complessivi 7.370 miliardi).
Venerdì scorso, intanto, è terminata la due giorni del tavolo direttivo della Banca del Giappone. Per sostenere le imprese, l’istituto di emissione ha deciso di mantenere i tassi dei titoli a medio termine allo 0,1% e di quelli a dieci anni a zero nonché di acquisire 12.000 miliardi di ETF. Il Governatore Kuroda ha affermato che l’istituto monitorerà l’inflazione ma che tale problema, al momento, non interessa il Giappone (che vive invece il problema opposto).
In campo salariale, il segretario del PCG Koike ha sottolineato, il 17 dicembre, come l’Esecutivo dovrebbe promuovere un aumento del salario minimo orario ad almeno 1.500 yen piuttosto che intervenire sulla detassazione degli aumenti.
Nelle infrastrutture, la Metro di Osaka introdurrà, in previsione dell’Esposizione del 2025, 23 nuovi treni (per complessive 138 nuove carrozze) spendendo di circa 30 miliardi. I treni entreranno in servizio nel 2023 sulla linea Chuo.
Sempre in questo campo, l’Aeroporto Internazionale di Chubu, si doterà di un’altra pista – lunga 3,2 chilometri – ed effettuerà importanti lavori di ristrutturazione. Ad annunciarlo è stato il Governatore della Prefettura di Aichi Hideaki Omura. Il costo complessivo dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 14 miliardi di yen.
Nell’industria, gli ordini del settore meccanico di ottobre sono cresciuti del 3,8% rispetto al mese precedente. Escludendo la cantieristica navale ed il settore elettrico, gli ordini hanno raggiunto quota 870,8 miliardi di yen.
Nell’auto, Toyota prevede di fermare un maggior numero di linee produttive a causa della carenza di componentistica, ed in particolare di semiconduttori, prodottasi in conseguenza del non arrestarsi della pandemia nell’Asia meridionale. Oltre alle sospensioni annunciate ad inizio mese, il 22 dicembre e per tre giorni, saranno fermate altre due linee negli impianti di Tahara e Miyata per una mancata produzione che a dicembre raggiungerà i 14.000 veicoli. Sempre Toyota ha annunciato, martedì scorso, che intende vendere almeno 3,5 milioni di veicoli elettrici l’anno entro il 2030 investendo, allo scopo, l’equivalente di 61,87 miliardi di euro.
Nel settore informatico, il Ministero degli Interni e Comunicazioni potrebbe presto chiedere alle aziende che offrono servizi di reti sociali di rendere chiaramente noto agli utenti in quali Paesi i dati personali degli stessi sono conservati. Il dicastero presenterà la propria proposta di modifica alla legge nel corso della prima sessione della Dieta del 2022.
In agricoltura, il dicastero delegato ha reso noto, lo scorso giovedì, che per la prima volta, nel 2021, le esportazioni del settore alimentare e del legname hanno superato i 1.000 miliardi di yen. Tra gennaio e novembre, e dunque un mese prima che l’anno si chiudesse, l’export è stato pari a 1.060 miliardi di yen. Le esportazioni del 2020 erano state pari a 986 miliardi.
Sempre in questo campo, la Federazione dei degli agricoltori della Prefettura di Fukushima ha chiesto, il 16 dicembre, al Governo di annullare il piano di rilascio in mare delle acque contaminate in mare.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; yna.co.kr; jtuc-rengo.or.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di L26 (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.