Giunto il responso delle elezioni per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. Lo scorso 31 ottobre, infatti, al termine di una brevissima campagna elettorale, circa 55.440.000 giapponesi (il 55,33% e cioè l’1,62% in più del 2017) si sono recati alle urne per eleggere i 465 deputati che compongono la camera bassa della Dieta.
Il Partito Liberal-democratico ha ottenuto 19.914.883 voti (il 34,66%) al proporzionale e 27.626.324 voti (il 48,05%) all’uninominale conquistando 261 seggi (rispettivamente 72 e 189). I liberal-democratici avevano 276 seggi nella Camera uscente ma nel 2017, con il 33,38% al proporzionale e 18.555.7171 voti, ne avevano eletti 284.
Gli alleati del Nuovo Komeito hanno portato a casa 7.114.282 voti (il 12,38%) al proporzionale e 872.931 voti (l’1,52%) all’uninominale, ottenendo 32 seggi (23 col maggioritario e 9 col proporzionale). I centristi avevano eletto, con il 12,51% e 6.977.712 voti al proporzionale, 29 deputati nel 2017.
La coalizione di maggioranza passa quindi dai 305 seggi della Camera uscente (ma ne avevano eletti 310 nel 2017) a 293.
Il maggior partito d’opposizione, il Partito Costituzionale Democratico, con 11.491.997 voti (il 20%) al proporzionale e 17.239.691 (il 29,9%) all’uninominale, ottiene 96 seggi dei quali 57 all’uninominale e 39 al proporzionale. Ne aveva 131 prima delle elezioni, risultati però dall’inglobamento di buona parte di Kibo no To e del gruppo degli indipendenti che non avevano aderito al PCD o al Partito Democratico per il Popolo al momento della loro formazione. La lista del PCD aveva infatti ottenuto 55 deputati con 11.084.890 voti pari al 19,88% mentre Kibo no To aveva eletto, col 17,36% e 9.677.524 voti, 50 deputati poi finiti al PCD, al PDP mentre una decina hanno rifondato il partito conservandone il nome.
Sempre nell’opposizione, il Partito Comunista, con 4.166.076 voti (il 7,25%) al proporzionale e 2.650.591 voti (il 4,61%) all’uninominale ha diritto a 10 seggi (nel 2017, con il 7,9% e 4.404.081 voti, aveva eletto 12 deputati) dei quali 9 all’uninominale e 1 al proporzionale.
Terzo partito del campo progressista, il Partito Democratico per il Popolo. I centristi guidati da Yuichiro Tamaki, pur avendo presentato soltanto 29 candidati, grazie all’accordo col resto dell’opposizione eleggono, con 2.593.255 milioni di voti (il 4,51%) al proporzionale e 1.245.719 voti (il 2,17%) all’uninominale, 11 deputati (ne avevano 8 prima delle elezioni) dei quali 5 all’uninominale e 6 al proporzionale.
Il Partito Socialdemocratico con 1.018.588 voti (l’1,77%) al proporzionale e 313.193 voti (lo 0,54%) al maggioritario conquista un seggio ottenuto nella quota maggioritaria. Nel 2017 ne aveva eletti 2, con l’1,69% e 941.324 voti ma, nel novembre dello scorso anno, tre dei quattro parlamentari, tra cui l’ex segretario Yoshida, avevano poi aderito al PCD.
Buono il risultato dei populisti di sinistra di Reiwa Shinsengumi che ottengono 2.215.648 voti (il 3,86%) al proporzionale e 248.280 voti (lo 0,43%) al maggioritario, conquistando 3 seggi (tutti al proporzionale) e cioè 2 in più del 2017.
Sempre nell’opposizione, ma a destra del PLD, il redivivo Partito per l’Innovazione del Giappone, con 8.050.830 voti (il 14,01%) al proporzionale e 4.802.793 voti (l’8,35%) al maggioritario, ottiene 41 seggi dei quali 16 all’uninominale e 25 al proporzionale diventando così la terza forza politica del Paese (come era avvenuto nelle elezioni per la Camera alta del 2016); nel 2017 ne aveva ottenuti, con 3.387.097 voti pari al 6,07%, 11.
Il partito è stato rifondato col medesimo nome dopo che parte della forza politica aveva costituito – insieme ai democratici che non avevano fondato il PCD – il Partito Democratico, il quale era a sua volta confluito in Kibo no To.
I voti del partito che fu di Hashimoto (e che è adesso guidato di Matsui) possono rivelarsi indispensabili al PLD nella promozione delle sue politiche belliciste allargando, su questo tema, la maggioranza e superando, sia pur di poco, i due terzi (310 seggi) necessari per introdurre modifiche alla Costituzione.
(con informazioni di mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Kimtaro (dettaglio) da Wikimedia Commons
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