Anche questa settimana, come le altre nell’ultimo anno e mezzo, si è caratterizzata per novità concernenti l’emergenza SARS-CoV-2.
Per quanto concerne la diffusione dell’infezione, Tokyo continua a mostrare dati in calo: 49 casi lunedì, 77 martedì, 72 mercoledì, 62 giovedì, 57 venerdì, 66 sabato. Al 15 ottobre la capitale aveva registrato 77.159 casi da inizio emergenza e 3.076 morti. Sempre a quella data gli ospedalizzati erano 413 (39 con sintomi gravi).
Uno studio, effettuato presso l’Ospedale Universitario Showa di Tokyo, ha intanto mostrato come l’80% dei decessi da COVID-19, tra coloro che avevano meno di sessant’anni, sono stati di uomini. Tra i fattori di rischio individuati vi sono l’obesità ed il diabete. La capitale aveva registrato, al 27 settembre, 2.883 morti. Di questi, coloro che avevano meno di sessant’anni erano 267 e tra essi ben 216 (l’80,9%) erano uomini.
Un altro studio, condotto dal Centro Nazionale di Salute Globale e Medicina tra febbraio e marzo dello scorso anno su 457 persone, avrebbe mostrato che le donne sarebbero più colpite dal cosiddetto “Covid lungo” e cioè da problematiche di salute che persistono per mesi anche dopo la guarigione. “Nella fase acuta, essere maschi, anziani o obesi sono considerate condizioni ad alto rischio per lo sviluppo di gravi sintomi di COVID-19” ha affermato Shinichiro Morioka, direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie dell’istituto, ma tali condizioni “si sono rivelate opposte in termini di alcuni dei rischi di sviluppare postumi”. Lo studio mostrerebbe che il rischio per una donna di sviluppare affaticamento è di circa due volte superiore rispetto agli uomini; per l’insensibilità al gusto circa 1,6 volte superiore; 1,9 volte sull’olfatto e circa tre volte sulla caduta dei capelli. Il 26,3% degli intervistati ha affermato di aver avuto alcuni postumi anche dopo sei mesi dalla data dalla diagnosi e l’8,8% aveva sintomi lievi anche dopo un anno.
L’Esecutivo ha intanto promesso, lo scorso venerdì, un aumento del 20% dei posti letto destinati ai pazienti afflitti da Covid nelle strutture ospedaliere. Nell’estate appena trascorsa aveva suscitato enormi polemiche la raccomandazione, poi maldestramente ritirata, a non ospedalizzare i pazienti con sintomi lievi.
Sul fronte vaccinale, il premier ha annunciato che la terza dose sarà somministrata a partire da dicembre. La dose di richiamo sarà somministrata purché siano trascorsi otto mesi dalla seconda. I primi a riceverla saranno gli operatori seguiti dagli ultrasessantacinquenni.
In settimana, la neoministra delegata, Noriko Horiuchi, ha tenuto una riunione con il Presidente dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive per fare il punto sul progresso della campagna vaccinale mentre il premier ha incontrato Shigeru Omi, il principale consulente del Governo sulle contromisure.
Il dicastero della Salute ha intanto emesso una raccomandazione ufficiale per la somministrazione di Pfizer ai ragazzi tra i 12 ed i 29 anni sconsigliando, per questa fascia d’età, Moderna. Il vaccino prodotto da quest’ultima azienda è stato infatti sconsigliato per coloro che hanno meno di trent’anni in Svezia e per i minorenni in Danimarca a causa di alcune infiammazioni cardiache.
Il premier ha annunciato, nell’ultimo giorno della legislatura, che saranno destinati altri 500 miliardi di yen all’acquisto di vaccini. Contestualmente è stato annunciato un aumento dei fondi per la ricerca scientifica (per almeno 600 miliardi).
Anche nell’Arcipelago – pur con dimensioni molto minori rispetto a Stati Uniti ed Europa – sono presenti delle persone che rifiutano le evidenze scientifiche sull’efficacia delle misure di contrasto al virus. Martedì scorso, all’interno della Corte Distrettuale di Tokyo, si sono concentrate alcune centinaia di persone (300 secondo la polizia) prive di mascherina proprio mentre si teneva un’udienza su una causa civile intentata contro le vaccinazioni (le quali non sono comunque obbligatorie) e l’eventuale introduzione del passaporto vaccinale per accedere alle attività al chiuso.
Nell’immigrazione, sono oltre 300 i cittadini afgani giunti fino ad ora nell’Arcipelago ed ai quali è stato concesso lo status di rifugiato.
Il tema della crisi umanitaria è stato affrontato anche dall’ultima riunione dei capi di governo dei Paesi del G20.
Nei trasporti, l’11 ottobre è stata riattivata la linea ferroviaria Nippori-Toneri la quale era stata interrotta a causa dalla forte scossa di terremoto che il 7 aveva colpito l’area metropolitana di Tokyo.
Sulle Olimpiadi, stanno iniziando ad emergere le problematiche connesse ai costi di gestione delle strutture che, in diversi casi, sono superiori ai ricavi ipotizzabili. Su sei strutture, la giunta locale prevede un deficit annuo intorno al miliardo di yen.
In politica interna, il neopremier Kishida ha dichiarato, il 10 ottobre scorso, che non ha intenzione di rivedere l’imposta sui redditi d’impresa: uno dei punti centrali del programma dell’opposizione. La dichiarazione contraddice, almeno parzialmente, i propositi iniziali di Kishida circa un “nuovo capitalismo” più attento alle politiche redistributive. Purtuttavia, nel programma elettorale del partito si continua a menzionare la nozione, a questo punto vuota, di “nuovo capitalismo” ed un’attenzione particolare alla classe media.
Kishida ha ulteriormente chiarito la propria posizione lunedì scorso affermando che prima di pensare a politiche di redistribuzione è necessario agganciare una tendenza di crescita dell’economia.
Nell’opposizione, Kiyomi Tsujimoto del PCD è intervenuta nel corso della sessione plenaria della Camera dei Rappresentanti dello scorso 11 ottobre protestando contro il premier per la decisione di convocare le elezioni lasciando che la Camera bassa sia in sessione per appena 10 giorni (dal 4 al 14 ottobre). “Si può chiudere la Dieta mentre molte persone stanno soffrendo a causa della pandemia?” ha chiesto la deputata parlando espressamente di “crisi della democrazia”.
La deputata ha inoltre sottolineato come la maggioranza abbia chiuso la porta a ogni ulteriore approfondimento da parte del parlamento della vicenda corruttiva che ha avuto come protagonisti i coniugi Kawai nonché sulle falsificazioni di documenti nella vicenda di Moritomo Gakuen.
Nella politica sanitaria è stato criticato il taglio dei posti letto per acuti negli ospedali ed in campo occupazione il sostanziale silenzio della maggioranza sui tanti lavoratori precari che hanno perso il lavoro a causa della crisi.
Alla sessione è intervenuto anche il Presidente del PCD, Yukio Edano, il quale ha fortemente criticato la politica sanitaria del Governo e sottolineato che si è “enfatizzata eccessivamente l’auto-responsabilità” e che quindi il sistema sanitario non è stato in grado di assicurare adeguate cure sanitarie a tutti. Edano ha ribadito, per l’ennesima volta, la necessità di effettuare più test PCR. Circa le politiche di contrasto alla povertà causata dalla pandemia, il leader dell’opposizione ha chiesto che sia erogato un nuovo contributo da 100.000 yen alle famiglie a basso reddito (con un’aggiunta di 50.000 yen a figlio) nonché un taglio dell’imposta sui consumi che dovrebbe tornare al 5% ed un aumento del salario minimo orario a 1.500 yen. Sulle politiche fiscali, il leader del PCD ha ribadito che se i progressisti andranno al governo sarà riformata l’imposta sui redditi d’impresa mentre nella politica energetica è stato dichiarato l’obiettivo di arrivare al 50% di energia da rinnovabili entro il 2030 ed il 100% entro il 2050 nonché una progressiva uscita dal nucleare.
Ribadita una politica estera fondata sula diplomazia nel rapportarsi con la Cina.
Il contributo a fondo perduto da 100.000 yen figura anche tra le proposte presentate nel programma elettorale del Partito Comunista. Tra le altre proposte l’aumento del numero di ospedali pubblici e la crescita del personale in queste strutture, l’innalzamento del salario minimo orario a 1.500 yen, una nuova politica energetica che porti all’uscita tanto dal nucleare quanto dai combustibili fossili; mentre sui diritti civili il PCG propone l’istituzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il tema del matrimonio egualitario come la possibilità per le donne coniugate di mantenere il proprio cognome è tra i punti principali di condivisione tra i comunisti e il PCD. Sul punto Kishida non ha offerto alcuna risposta (“discuteremo in maniera approfondita” ha dichiarato il premier, rispondendo ad Edano, il 12 ottobre).
“Negli ultimi nove anni, i milionari hanno quadruplicato i loro beni mentre i salari reali dei lavoratori sono diminuiti di 220.000 yen. Non è possibile crescere con questa distorsione. Per correggere questa situazione è necessario prendere le giuste tasse da persone facoltose e grandi aziende e ridurre l’imposta sui consumi” ha affermato il Presidente del PCG nel corso di un dibattito televisivo.
Sempre nel campo che si oppone ai conservatori, sono state oggetto di forte critica le parole pronunciate dal deputato costituzional-democratico Yukio Ubukata. Il membro della Camera dei Rappresentanti ed ex giornalista aveva, infatti, dichiarato che nessuno tra i cittadini nipponici rapiti da agenti nordcoreani tra gli anni ’70 ed ’80 è oggi in vita.
Il deputato, anche alla luce delle proteste dei familiari delle vittime, si è scusato.
Una presa di distanza dalle parole di Ubukata – il quale si riferiva nello specifico a Megumi Yokota, una ragazza di 13 anni scomparsa nel 1977 e dichiarata deceduta nel 1994 dalle autorità della RPDC – è stata fatta dal Segretario del PCD Fukuyama.
Sullo scandalo di Moritomo Gakuen, la vedova di Toshio Akagi, il funzionario delle Finanze del Kinki che si suicidò dopo che gli venne ordinato di falsificare i documenti concernenti la svendita di un terreno demaniale ad un’associazione prossima all’ex premier Abe, ha espresso “reale disappunto” per il fatto che anche il nuovo premier e leader del PLD non mostri di voler andare a fondo nell’accertare le responsabilità del dicastero all’epoca guidato da Aso nell’affaire.
In settimana, il dicastero delle Finanze ha nuovamente negato di rendere pubblici alcuni documenti richiesti dalla vedova. “Se i documenti relativi all’ispezione [condotta internamente dal Ministero nel 2018 ndr] dovessero diventare pubblici non potremmo ricevere la necessaria collaborazione per indagini simili” si legge nella risposta, nella quale si specifica che “i documenti in questione sono informazioni incomplete acquisite nel corso dell’indagine. Pertanto, la loro divulgazione potrebbe rischiare di creare confusione inutile nell’opinione pubblica”.
Giovedì scorso, intanto, la Camera dei Rappresentanti è stata ufficialmente disciolta e le elezioni si terranno il 31 ottobre. La Camera bassa è rimasta dunque convocata in sessione per appena dieci giorni.
Il PLD “scappa sempre” ha commentato amaramente Yukio Edano. Nella Camera disciolta la coalizione conservatrice ha 310 seggi (quasi il 67% degli scranni).
L’opposizione progressista ha annunciato, mercoledì scorso, la presentazione di candidati comuni in 220 dei 289 collegi uninominali. L’accordo ha riguardato il Partito Costituzionale Democratico, quello Comunista, Reiwa Shinsengumi e i socialdemocratici. Il Partito Democratico per il Popolo, e cioè il ricostituito gruppo guidato da Yuichiro Tamaki con coloro che non hanno accettato di confluire nel PCD, presenterà 26 candidati (21 all’uninominale).
Lo scorso 16 ottobre, per la prima volta dalla sua nomina a premier, Kishida si è recato in alcune località colpite dalla catastrofe del 2011 nelle Prefettura di Iwate.
Nei trasporti, un incendio occorso il 10 ottobre in una stazione di distribuzione della corrente nella Prefettura di Saitama ha prodotto lo stop temporaneo della circolazione ferroviaria sulle linee gestite dalle Ferrovie del Giappone Orientale nell’area metropolitana di Tokyo. Circa 236.000 le persone che hanno subito disagi.
Nell’istruzione, secondo dati forniti dall’Esecutivo, sono stati 196.127 gli studenti in età soggetta ad obbligo scolastico ad aver effettuato 30 o più giorni di assenza nell’anno 2020. Il dato è di quasi 15.000 unità in più rispetto al 2019.
Nella meteorologia, l’Università di Yokohama ha aperto il primo centro di ricerca dedicato allo studio dei tifoni. Al centro lavoreranno docenti universitari (provenienti anche da altri atenei come quelli di Tokyo, Nagoya e Kyoto), ricercatori provenienti dal settore privato ed esperti in servizio presso la pubblica amministrazione.
Alcuni dei membri dell’istituto partecipano ad un avveniristico progetto di studio che ha come idea base quella di far perdere forza ad un tifone lanciando nel suo centro, mediante aeroplani, grandi quantità di ghiaccio.
Sul nucleare, il neoministro all’Economia, Industria e Commercio, Koichi Hagiuda, ha visitato, lo scorso 10 ottobre, la Prefettura di Fukushima ed ha dichiarato che la priorità dell’Esecutivo è il completo smantellamento dell’ex centrale ormai divenuta tristemente famosa.
Nel corso della visita, il ministro ha incontrato il governatore Uchibori ed i sindaci dei comuni che si trovano nei pressi dell’impianto. Il Governatore ha chiesto a Hagiuda di abrogare gli ultimi ordini di evacuazione consentendo così il ritorno a tutti coloro che da dieci anni non possono farlo; mentre i primi cittadini di Futaba e Okuma hanno sollecitato il Governo ad affrontare in maniera decisa la cattiva immagine che i prodotti provenienti dall’area hanno a livello globale.
A Hiroshima, intanto, secondo quanto reso noto dal comune, sono 189 le persone che hanno fatto domanda per essere riconosciuti come esposti alla cosiddetta “pioggia nera” e cioè alle piogge radioattive che seguirono il bombardamento del 6 agosto 1945. Per moltissimi anni lo Stato nipponico ha riconosciuto come vittime della contaminazione soltanto coloro che abitavano all’interno di una determinata area ma, dopo lunghe battaglie in tribunale, a luglio di quest’anno un gruppo di 84 cittadini, ormai ultraottantenni, si è visto riconoscere la qualifica di hibakusha e la corresponsione dei risarcimenti corrispondenti nonostante all’epoca dei fatti si trovassero poco fuori dall’area designata.
“Sotto lo stesso cielo abbiamo incontrato la stessa pioggia nera. È deplorevole che siamo stati trascurati per così tanto tempo. Spero che il maggior numero possibile di persone possa ricevere il riconoscimento” ha affermato Katsuji Maeda, oggi ottantacinquenne, che all’epoca dei fatti aveva nove anni ed abitava nella cittadina di Sunatani (oggi parte del comune di Hiroshima).
“C’è stato un tempo in cui mi ero quasi arreso, ma ora sono arrabbiato con il governo giapponese, che non ha riconosciuto i danni. Questa volta voglio il certificato” ha sostenuto Yasuo Sumida, 85 anni e all’epoca residente a Yoshiwa (30 chilometri ad ovest dall’ipocentro ed oggi pare del comune di Hatsukaichi).
“Molti dei sopravvissuti alla pioggia nera desiderano i certificati. Tutti stanno invecchiando e non è rimasto molto tempo. Il governo nazionale dovrebbe cambiare rapidamente i suoi criteri e dare i riconoscimenti” ha affermato Masahiro Takemori, responsabile dell’equipe di avvocati che sta seguendo questi cittadini.
Sulla difesa, il PLD ha impostato un programma elettorale che prevede un aumento della spesa militare fino al 2% del PIL, giungendo a spendere annulamente almeno 86,5 miliardi di euro. La mossa va incontro ad una vecchia richiesta di Donald Trump (che non sembra essere stata messa in soffitta dal governo Biden) nonché a rendere più credibile la politica di contenimento della Cina.
Tra gli obiettivi dei conservatori vi è l’acquisto di caccia F-35 (per almeno 43,25 miliardi di euro annui), lo sviluppo di un caccia nazionale nonché l’acquisto di sistemi missilistici in grado di colpire le basi nemiche (violando così l’articolo 9 della Costituzione oltre alla Dichiarazione di Potsdam che, nero su bianco, vieterebbe al Giappone anche di mantenere le Forze di Autodifesa).
Dubbi su questa politica – della quale però sembra essersi accorto solo adesso mentre essa va avanti da almeno sette anni – sono stati avanzati dal numero uno del Nuovo Komeito Natsuo Yamaguchi. “Dato che il tasso di natalità è in declino e la popolazione invecchia, abbiamo la necessità di mettere più risorse in solidarietà sociale ed istruzione” ha detto il Presidente del partito centrista lo scorso venerdì.
Sulla Corea del Nord, il presidente della Commissione per gli Affari di Stato Kim Jong Un, intervenendo nell’ambito di una mostra di materiale bellico ha teso la mano alla pace sottolineando come gli ultimi lanci di missili balistici sono collegati alle esercitazioni militari condotte da Stati Uniti e RdC. Il 13 ottobre, l’agenzia di stampa KCNA, ha anche espresso allarme per l’acquisto da parte nipponica di droni prodotti negli USA.
“La gravità del problema risiede nel fatto che il Giappone porta avanti tale accumulo di armi con il pretesto di far fronte alle “minacce dei paesi vicini”. I reazionari giapponesi affermano apertamente che l’introduzione di droni da ricognizione mira a contenere le “minacce” provenienti dalla RPDC e dalla Cina. Per distrarre l’opinione pubblica in patria ed all’estero circa il fatto che l’operatività delle portaerei e l’introduzione di caccia sono contrarie all’articolo 9 della Costituzione e al principio di difesa esclusiva, insistono sul fatto che tali misure rientrino nelle azioni minime indispensabili per contenere l’avanzata navale Cina. Tuttavia, questo non è altro che un astuto trucco per giustificare il loro aumento delle spese militari e coprire la loro ambizione di reinvasione. Come già noto, il Giappone ha aumentato le sue spese militari con il pretesto di far fronte alle “minacce dei paesi vicini”. Nel rinnovare il suo “bilancio per la difesa” per il 2022 sono giunti al massimo storico, ed hanno insistito sulla necessità di aumentare le spese militari a causa della “gravità dell’ambiente di sicurezza circostante”. Di recente, il Giappone è impegnato nell’importazione di un’enorme quantità di armi all’avanguardia dall’estero e nello sviluppo e nell’introduzione di nuovo sistemi di attacco. Organizzerà unità operative missilistiche e spaziali all’interno delle FA e le doterà di armi all’avanguardia, inoltre si concentrerà sulla costruzione di diverse navi da guerra e sul rimodellamento di caccia per rafforzare le sue forze navali e aeree. Tale situazione dimostra che l’accumulo di armi del Giappone mira ad avere strumenti bellici per attacchi preventivi ed invasioni e non nell’ambito di una difesa per far fronte alla “minaccia” di qualcuno. Il Giappone, Stato criminale di guerra a cui è vietato l’accesso alla capacità di combattimento, sta portando l’instabilità militare ed il pericolo di guerra nella Penisola coreana e nella regione” si legge nell’articolo di denuncia dell’organo di stampa.
Per quanto concerne le relazioni con la Corea del Sud, Kishida ha fatto appello, lo scorso venerdì, al presidente Moon a risolvere la questione dei processi che hanno condannato aziende nipponiche a pagare risarcimenti per lo sfruttamento di forzati di guerra nel corso dell’occupazione coloniale della Penisola.
Nel corso di un colloquio telefonico tra i due leader, Moon ha affermato la necessità di risolvere mediante la diplomazia le controversie ancora in piedi tra le due nazioni.
Nei rapporti con la Russia, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha ribadito, per l’ennesima volta, la posizione del proprio Paese circa le Curili meridionali. “Esse sono territorio russo e la Russia ha ripetutamente riaffermato la propria volontà politica di continuare, a diversi livelli, il dialogo con il Giappone per trovare soluzioni su una questione sensibile che rimane in agenda” ha affermato Peskov.
Il 13 ottobre, il dicastero degli Esteri di Tokyo ha protestato per la prossima visita dei due vicepremier Grigorenko e Khusnullin alla, reclamata dai nipponici, isola di Iturup.
“Il governo intende concludere il trattato di pace con la Russia risolvendo la questione dell’appartenenza di queste isole” aveva affermato il giorno precedente, in parlamento, il premier Kishida.
“Le dichiarazioni populiste del primo ministro Fumio Kishida sono orientate non solo a guadagnare autorità nel proprio Paese, ma anche a soddisfare le autorità statunitensi che sono sempre contente quando qualcuno critica o cerca di azzannare la Russia sulla scena internazionale. Le parole sulla sovranità delle Isole Curili meridionali dette dal primo ministro giapponese non possono cambiare lo status quo esistente” ha affermato Viktor Bondarev, Presidente della Commissione Difesa del Consiglio della Federazione. “Tali dichiarazioni vanno interpretate come una falsificazione della storia, in quanto questi territori sono passati dalla parte dei vincitori. I risultati della Seconda Guerra Mondiale non sono oggetto di discussione o revisione” ha aggiunto Bondarev.
In economia, i prezzi all’ingrosso di settembre sono cresciuti del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2020. Si tratta dell’aumento maggiore dal 2008 ad oggi. A crescere maggiormente i petroliferi (+32,4%), il legname (+48,3%), ferro e acciaio (+17,8%). Saliti del 31,3% (l’aumento mensile più alto dal 1981) i prezzi complessivi delle materie importate. Il prezzo al dettaglio della benzina è invece cresciuto a 162,10 yen al litro: l’aumento più alto dal 2014.
Contrazione ad agosto dell’avanzo delle partite correnti: -20,1% (in termini assoluti 1.670 miliardi di yen) rispetto allo stesso mese di un anno fa. Le importazioni di quel mese sono cresciute del 45,9% (6.890 miliardi) e le esportazioni del 27,1% (6.510 miliardi).
Il Fondo Monetario Internazionale ha intanto rese note le ultime sulla crescita per il 2021 ed il 2022. L’ultimo rapporto non contiene sostanziali novità rispetto al precedente. Per il Sol Levante la crescita ipotizzata è del 2,4% per il 2021 (-0,4 rispetto alla stima di luglio) e del 3,2% per l’anno successivo (+0,2).
Mercoledì scorso, il G20 dei Ministri delle Finanze ha raggiunto un accordo per tassare di almeno il 15% le grandi multinazionali nonché di aumentare la tassazione e di fornire un quadro normativo globale ai colossi del web.
Nell’industria, Nippon Steel ha comunicato, lo scorso giovedì, di aver fatto causa a Toyota Motor e alla cinese Baoshan Iron & Steel sostenendo le due società abbiano violato la proprietà intellettuale su un componente utilizzato nella produzione di auto elettriche. L’azienda giapponese ha chiesto un risarcimento pari a 20 miliardi di yen a ciascuna delle due aziende.
Nell’auto, Toyota ha comunicato, martedì scorso, che intende dotare le proprie vetture di sistemi di generazione di energia da solare. Per contribuire alla decarbonizzazione la casa automobilistica coopererà con l’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologie Industriali Avanzate. Toyota, come le altre aziende giapponesi, sta soffrendo nelle esportazioni verso la Cina a causa della crisi di offerta di semiconduttori. Le esportazioni di settembre verso il gigante asiatico di Toyota sono calate del 35,9% rispetto ad un anno fa (115.000 vetture) ed il dato segue il calo di agosto (-11,9%). In discesa anche le esportazioni di Honda (-28,1% e 121.000 vetture) e Nissan (-26,2% e 104.000 veicoli).
Honda ha intanto annunciato che il prossimo anno, e per la prima volta, farà debuttare sul mercato cinese un veicolo elettrico. L’azienda, entro il 2030, venderà nel gigante asiatico soltanto veicoli elettrici o ibridi. Le due controllate locali – la Dongfeng Honda e la Guangqi Honda – costruiranno anche degli impianti, entro il 2024, per la produzione esclusiva di di veicoli elettrici. Entro i prossimi cinque anni saranno immessi sul mercato cinese altri dieci modelli di vetture elettriche.
Nell’energia, il 13 ottobre è giunta a Chita la nave trasportante gas naturale liquefatto Grand Aniva, consegnata alla Toho Gas dalla russa Sachalin Energy (posseduta la 50% da Gazprom ed al 12,5% da Mitsui & Co.). Il progetto Sachalin-2 va avanti dal 2009 e prevede la produzione di 11,6 milioni di tonnellate di gas l’anno.
Sempre in questo campo, è stata attivata la seconda turbina della centrale a gas della provincia di Chonburi (Thailandia) progettata da Mitsubishi Heavy Industries. La prima turbina era stata installata a marzo di quest’anno e la società nipponica ha sottoscritto un contratto con la locale società (una joint venture tra la Gulf Energy Development Public Company e la nipponica Mitsui & Co.) per consegnarne altre sei.
Rimanendo all’estero, l’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale investirà l’equivalente di 2,5 milioni di dollari in un’azienda statunitense che opera nella produzione di fertilizzanti in Kenya. L’azienda, la Sanergy Incorporated, produrrà terriccio e insetti destinati a fare da mangime per l’itticoltura, raccogliendo rifiuti organici.
“Siamo contenti di poter espandere il modello pionieristico di economia circolare di Sanergy il quale può risolvere molteplici problemi sociali – come la gestione dei rifiuti, i servizi igienico-sanitari, la produttività agricola e la sicurezza alimentare – che sono affrontati dalla maggioranza dei Paesi africani” ha affermato Shohei Hara, direttore generale dell’ufficio per il partenariato con il settore privato dell’Agenzia.
Investimenti in campo edilizio per Itochu. La società giapponese svilupperà in Indonesia (nella regione di Giava Orientale) un parco industriale da 105 ettari. L’azienda ha già venduto circa il 90% dei suoli.
In Cina, Mitsubishi Estate (in partnership con la singaporiana CapitalLand) ha completato ad Hangzhou, il proprio progetto di realizzazione di un complesso di uffici. Il costo complessivo del progetto è stato superiore ai 23 miliardi di yen.
Possibili investimenti nell’Arcipelago per Taiwan Semiconductor Manufactoring. Il colosso del settore potrebbe iniziare a costruire un impianto produttivo nel 2022 per essere operativi entro il 2024. A rendere note le intenzioni della società, la quale troverà il pieno sostengo del governo in virtù della strategicità dell’investimento, è stato l’amministratore delegato Che Chia Wei.
Nell’abbigliamento, il gruppo Uniqlo ha comunicato aumenti record dei profitti nei primi otto mesi dell’anno. Gli utili netti sono saliti dell’88% rispetto al medesimo periodo del 2020 per complessivi 169,85 miliardi di yen superando così quanto ottenuto nel 2019 (162,58 miliardi quell’anno). L’azienda prevede un aumento del 3% per l’attuale anno fino al prossimo agosto per un totale di 175 miliardi. L’azienda ha però messo in guardia circa l’aumento del costo delle materie prime che potrebbe frenare i profitti.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, il cosmonauta Koichi Wakata, partirà a breve per la sua quinta missione. Wakata, 58 anni, dovrebbe partire nell’autunno del prossimo anno utilizzando il vettore SpaceX per giungere sulla Stazione Spaziale Internazionale.
(con informazioni di imf.org; state.gov; yna.co.kr; kcna.kp; tass.com; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Kimtaro (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.