Settimana iniziata – e conclusasi – con importanti novità in politica interna. Lunedì scorso ha smentito la propria disponibilità a candidarsi Hakubun Shimomura, attuale capo dell’ufficio politico del Partito Liberaldemocratico. Un sondaggio, condotto però su un numero molto ristretto di persone, mostrerebbe come Shigeru Ishiba (che non ha annunciato la propria candidatura) sarebbe il leader preferito dal 13% degli elettori del PLD battendo Kono (11%) nonché Suga e Kishida (10% ciascuno).
Un altro sondaggio, condotto dal quotidiano Mainichi, mostra come il tasso di approvazione del governo Suga sia sceso al 26% mentre circa il 70% degli intervistati si è dichiarato insoddisfatto delle misure per il contrasto al Coronavirus.
All’interno del PLD, lo scorso giovedì, l’ex ministro degli Esteri Fumio Kishida ha affermato la necessità di un piano da 10.000 miliardi di yen per contrastare al meglio gli effetti della pandemia. “Ci sono molte persone che ritengono che il governo non stia dando abbastanza spiegazioni circa la risposta al coronavirus e che stia affrontando la situazione con troppo ottimismo. Io ho sempre ritenuto che occorra immaginare il peggiore scenario quando si gestisce una crisi senza pensare che probabilmente le cose andranno bene” ha dichiarato Kishida presentando alla stampa il proprio programma per la guida del partito. Kishida, il quale può contare al momento sul sostegno di 40 parlamentari, ha anche proposto di limitare a tre anni la durata del mandato per gli incarichi dirigenziali escludendo però il presidente.
Sulla corsa per la guida del partito è arrivato, venerdì scorso e come un fulmine a ciel sereno, una notizia che scompagina i giochi fin qui fatti. Il premier Suga, vinto evidentemente dalle difficoltà del Governo, ha infatti annunciato il ritiro della propria candidatura alla presidenza.
“Sarebbe stata necessaria un’enorme quantità di energia per affrontare la pandemia e condurre anche la campagna presidenziale del partito. Ho ritenuto che sarebbe stato impossibile fare entrambe le cose ed ho quindi deciso per una delle due” ha affermato il premier.
Yoshihide Suga, 72 anni ed una lunga carriera politica alle spalle (è parlamentare da 24 anni, è stato ministro degli Interni nel primo governo Abe e Segretario Generale del Gabinetto dal secondo governo Abe fino all’elezione a premier), era stato eletto a settembre 2020 alla presidenza del partito, e di lì a poco alla guida del governo, dopo un accordo tra le principali correnti che lo ha portato ad ottenere il voto di 377 delegati (il 70%) contro gli 89 di Fumio Kishida ed i 68 di Shigeru Ishiba.
Tanto Kishida come Sanae Takaichi hanno confermato la propria intenzione di correre alle elezioni interne. Shimomura ha manifestato la possibilità di rientrare in partita (“la situazione è cambiata. Ne parlerò con i miei colleghi”) ed una dichiarazione fotocopia è arrivata da Taro Kono, ministro per le Riforme Amministrative e già titolare dei dicasteri di Esteri e Difesa.
Suga è un “irresponsabile” e il PLD “non è in grado di guidare il governo” ha affermato il numero uno del PCD Yukio Edano commentando il ritiro di Suga.
La decisione di Suga “mostra che il governo PLD-Komeito è in una impasse” ha sostenuto Akira Koike del PCG mentre per Yuichiro Tamaki del Partito Democratico per il Popolo Suga “nei fatti si è assunto il fallimento della risposta alla pandemia”.
L’opposizione intanto continua a richiedere una sessione straordinaria dei lavori della Dieta. “La convocazione straordinaria della Dieta non è qualcosa che il governo può scegliere di fare o meno ma va realizzata sulla base dell’articolo 53 della Costituzione” ha affermato lunedì scorso il segretario del Partito Comunista Akira Koike. Giovedì i principali partiti dell’opposizione (Partito Comunista, Partito Costituzionale Democratico, Partito Democratico per il Popolo e Partito Socialdemocratico) hanno emesso un comunicato nel quale si qualifica la mancata convocazione della Dieta come “una chiara violazione della Costituzione ed un abbandono del ruolo della Dieta quale organo più alto dello Stato”. L’articolo 53 della Carta stabilisce che la Dieta va convocata qualora lo richieda almeno un quarto dei suoi membri ma non fissa un termine entro il quale ciò vada fatto.
Per ciò che concerne l’emergenza Coronavirus, Tokyo ha registrato 3.081 casi domenica 29 agosto, 1.915 lunedì, 2.909 martedì (17.703 casi nazionalmente), 3.168 mercoledì (record, con 3.004 casi, ad Osaka), 3.099 giovedì, 2.529 venerdì, 2.362 sabato.
Nel mesi di agosto la capitale ha registrato 125.600 nuovi casi mentre da inizio emergenza i casi sono stati 354.742 ed i deceduti 2.520. Al 3 settembre la Prefettura aveva 4.339 ospedalizzati e 278 di questi in gravi condizioni. Comunicata dalle autorità sanitarie l’individuazione di due casi di variante “mu”. Si tratta di due donne provenienti entrambi dal Regno Unito: il primo caso è stato individuato il 26 giugno ed il secondo il 5 luglio.
Venerdì, la governatrice della Prefettura Metropolitana Yuriko Koike ha annunciato che l’ente da lei guidato ha raggiunto l’obiettivo di assicurare almeno 7.000 posti letto ai pazienti Covid.
Un focolaio si è registrato alla base militare di Otsu (Shiga) dove – tra il 23 agosto ed il primo settembre – sono risultati positivi 135 soldati: 122 hanno un’età compresa tra i 20 ed i 29 anni.
In campo vaccinale, il Ministero della Salute sta valutando la possibilità di combinare diversi tipi di vaccini al fine di affrontare meglio i problemi concernenti le forniture di dosi. “Possiamo attenderci un’accelerazione nelle vaccinazioni se si otterrà il via libera” ha detto il 29 agosto il ministro responsabile del programma vaccinale Taro Kono.
Lo stesso giorno la Prefettura di Okinawa ha comunicato lo stop alla somministrazione del vaccino Moderna in uno dei propri centri dopo una contaminazione che avrebbe riguardato le siringhe. Un’ispezione condotta il medesimo giorno ha mostrato come non vi fossero comunque problemi di sicurezza inerenti il vaccino. Una contaminazione del prodotto sarebbe stata invece accertata dalla Prefettura di Gunma il medesimo giorno. In quest’ultimo caso si tratta di un lotto diverso da quello sospeso due settimane fa. Per ciò che concerne il lotto proveniente dalla Spagna (163 milioni di dosi) il materiale esterno trovato nelle boccette e che ne ha causato lo stop alla somministrazione è stato accertato essere acciaio.
Il Ministero della Difesa ha, frattanto, comunicato che estenderà fino alla fine di novembre l’operatività dei propri centri vaccinali ad Osaka e Tokyo.
Il primo settembre ha, intanto, preso il via l’Agenzia per la digitalizzazione. A guidare l’organismo, che avrà 600 dipendenti, sarà il ministro delegato Takuya Hirai mentre un incarico di supervisione sarà affidato a Yoko Ishikura. Tra i primi compiti dell’ente vi sarà la predisposizione dei passaporti vaccinali mentre dal 2023 gestirà i codici fiscali.
Il primo settembre l’Agenzia è incorsa nel primo problema: l’uso su Twitter di fotografie senza il consenso (e il compenso) ai titolari dei diritti.
Nell’ambiente, l’inviato presidenziale degli Stati Uniti per il clima John Kerry, è atterrato, lo scorso lunedì, a Tokyo dove ha incontrato il ministro delegato Shinjiro Koizumi ed il ministro degli Esteri Toshimitsu Motegi con i quali ha discusso degli impegni presi dal Giappone circa il taglio delle emissioni di CO2.
In politica estera, il ministro Motegi ha comunicato lo spostamento dell’ambasciata nipponica da Kabul, da poco evacuata, in Qatar. Attualmente i diplomatici fuggiti dal Paese si trovano in Turchia.
Il ministro della Difesa Kishi ha invece assicurato, lo scorso 31 agosto, che il Governo “farà del proprio meglio” per evacuare gli afgani che hanno collaborato con il Giappone e che si trovano ancora nel Paese. L’Esecutivo aveva disposto, il 27 agosto, l’invio di 3 aerei miliari per l’evacuazione di circa 500 persone ma ha portato ad Islamabad soltanto un giapponese e 14 afgani.
Sulla questione delle Curili meridionali, venerdì scorso il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato, in apertura dell’Eastern Economic Forum di Vladivostok, apertura alla possibilità di significativi sconti fiscali – per un periodo di dieci anni – per quanti vorranno investire nelle isole. “Vorrei sottolineare che non solo le aziende russe, ma anche gli investitori stranieri e certamente i nostri vicini, inclusi i nostri partner giapponesi, avranno diritto a benefici fiscali, doganali e amministrativi. Abbiamo discusso in precedenza con loro circa la creazione di condizioni per lo sviluppo economico delle isole e sulla nostra cooperazione lì” ha detto Putin.
Il massimo rappresentante russo è anche intervenuto sul’assenza di un tratto di pace russo-nipponico che chiuda giuridicamente e diplomaticamente il secondo conflitto mondiale. “Riteniamo che l’assenza, nell’ambito delle nostre relazioni, di questo atto sia una sciocchezza. Tanto più che Russia e Giappone sono interessati alla piena normalizzazione delle relazioni” ha affermato Putin chiudendo però la porta ad una ridefinizione della sovranità su parte dell’arcipelago: “abbiamo sempre detto è necessario rispettare quanto sancito dai trattati internazionali internazionali ed i risultati della Seconda Guerra Mondiale”.
Nella difesa, il deputato comunista Seiken Akamine ha interrogato in settimana il Governo circa la legge che limita i diritti di proprietà per coloro che hanno terreni vicino alle basi militari (nipponiche e statunitensi) e nelle isole remote. Secondo quanto comunicato dall’Esecutivo, la norma dovrebbe entrare in vigore il primo giugno per i terreni vicino alle base ed entro il primo settembre nel secondo caso. La legge prevede che i proprietari di terreni nelle isole remote o entro il raggio di chilometri da basi militari comunichino preventivamente vendite e acquisti e, qualora siano ravvisati dall’Esecutivo “rischi evidenti”, inibire l’uso di terreni e fabbricati in quelle aree. Su cosa il Governo debba indagare e sulle modalità di applicazione delle disposizioni non vi è però traccia nel testo della legge.
Il 2 settembre si è intanto tenuto il vertice dei ministri della Difesa di 13 nazioni che si affacciano sul Pacifico nell’ambito del cosiddetto “Dialogo sulla difesa Giappone-Isole del Pacifico”. L’incontro, tenutosi online, è una delle numerose mosse del Sol Levante volte a creare un blocco che contrasti la proiezione cinese nell’area non è quindi una sorpresa che il vertice abbia affermato la necessità di “un’area indo-pacifica libera ed aperta” (la formula diplomatica usata dal Giappone per dire “senza i cinesi”) e respinto lo stazionamento di mezzi della Marina militare di Tokyo nei mari Cinese Meridionale e Cinese Orientale.
All’incontro, oltre a Kishi, hanno partecipato i ministri di Tonga, Palau, Tuvalu, Isole Cook, Stati Federati di Micronesia, Vanuatu, Nauru, Fiji, Isole Marshall, Kiribati, Niue, Isole Salomone e Papua Nuova Guinea nonché, come invitati, rappresentanti di Nuova Zelanda, Australia, Canada, Francia, Gran Bretagna e, ovviamente, Stati Uniti.
Tra i temi citati nel comunicati di fine vertice vi sono stati la cooperazione per affrontare la pandemia nonché in occasione di disastri naturali e la sorveglianza affinché siano rispettate le risoluzioni ONU sulla Corea del Nord e la relativa sorveglianza sul trasferimento di materiale da nave a nave in uscita ed in entrata dalla RPDC.
A Okinawa, il 31 agosto, il Ministero della Difesa ha informato la Prefettura circa il dispiegamento di missili terra-nave entro il 2023 presso la base di Uruma e l’isola di Ishigakijima. Missili di questo tipo, ma a corto raggio, sono già presenti nell’isola di Miyakojima – con l’obiettivo (raggiunto soltanto parzialmente in quanto l’area da coprire è lunga 290 chilometri ma i missili possono coprirne massimo 200) di difendere lo Stretto di Miyako che la divide dall’isola di Okinawa – nonché presso Amami-Oshima (Kanagawa).
Sempre nella più meridionale delle Prefetture nipponiche sono giunte le scuse al sindaco di Ginowan Masanori Matsugawa per il rilascio, effettuato dalle forze armate armate USA, di acque contaminate nel sistema fognario pubblico. “Ci scusiamo profondamente e pensiamo sia estremamente riprovevole che le acque siano state rilasciate così improvvisamente” ha dichiarato Makoto Ikeda, responsabile della divisione per le politiche ambientali del Ministero della Difesa, il quale ha asserito che sarà chiesto ai nordamericani di non ripetere simili azioni.
In economia, Ministeri ed Agenzie nazionali stanno predisponendo le proprie richieste per la finanziaria 2022. Stando ai calcoli elaborati dall’agenzia di stampa Kyodo, per il prossimo anno fiscale il bilancio dovrebbe attestarsi su una cifra equivalente a 850 miliardi di euro.
33.945 miliardi sono stati chiesti per il sistema pensionistico e fiscale (+807 miliardi rispetto all’anno fiscale 2021).
Una richiesta record riguarda il Ministero della Difesa: oltre 5.479 miliardi di yen e decimo anno consecutivo di aumento. La cifra non comprende il fondo di compartecipazione che copre parte delle spese connesse alla presenza USA nell’Arcipelago (200 miliardi di yen) ed il costo per il miglioramento di 70 caccia F-15 che potrebbe aggirarsi sui 398 miliardi. Ben 325,7 miliardi saranno spesi per la ricerca (+114,1 miliardi rispetto all’anno corrente) mentre 130 miliardi saranno destinati all’acquisto di altri caccia F-35 e 37,9 all’acquisto di missili terra-aria e terra-nave.
All’estero, è stato rieletto per un secondo mandato alla guida della Banca Asiatica per lo Sviluppo il nipponico Masatsugu Asakawa che dal 2019 guida l’istituto fondato nel 1966. La banca ha nel Giappone uno dei suoi maggiori finanziatori.
Nell’occupazione, il tasso dei senza lavoro a luglio è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente attestandosi al 2,8%. Aumentata – da 1,13 a 1,15 – la disponibilità di posti di lavoro. In termini assoluti i disoccupati sono stati 1.900.000 (-120.000 rispetto a giugno) dei quali 700.000 per dimissioni (-90.000), 570.000 per licenziamento o non rinnovo di contratto (+10.000) e 480.000 in cerca del primo impiego (-20.000).
Gli occupati sono cresciuti di 420.000 unità per complessive 67.080.000 persone.
Nel commercio estero, il Regno Unito ospiterà il prossimo incontro dei ministri delegati dei Paesi del CPTPP (l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico) nel quale si discuterà della sua ammissione all’accordo. Il Regno Unito ha presentato ufficiale richiesta di partecipazione al trattato lo scorso febbraio. L’accordo tiene insieme 11 Paesi (oltre al Giappone vi sono Australia, Nuova Zelanda, Canada, Messico, Perù, Cile, Vietnam, Malesia, Brunei e Singapore) che insieme raggruppano 500 milioni di persone ed il 13% della produzione globale (potrebbe salire al 16% con l’ingresso dei britannici).
Cresciuto a luglio al 27,4% (6,29 miliardi di dollari) rispetto al mese precedente il deficit commerciale degli Stati Uniti verso il Giappone.
Nell’industria, la produzione di luglio è calata dell’1,5% rispetto al mese precedente a causa dell’incremento dei casi di Coronavirus in diversi Paesi dell’Asia e della carenza di semiconduttori. Considerando il 2015 come base cento, l’indice della produzione ha toccato quota 98,1. Calati in particolare il settore auto (-3,1%) e l’elettronica (-3,4%).
Aumentata del 5,3%, rispetto al medesimo periodo del 2020, la spesa in conto capitale delle aziende per il periodo aprile-giugno: si tratta del primo aumento degli ultimi cinque trimestri. Gli investimenti in tutti i settori non finanziari hanno toccato una cifra pari a 77,62 miliardi di euro. Nel manifatturiero la crescita è stata del 4% (3.400 miliardi di yen) mentre si è registrato un +5,9% nel non manifatturiero (6.750 miliardi). Per il trimestre la crescita annualizzata del PIL è stata pari all’1,3%.
Nell’auto, la produzione di luglio di Toyota è cresciuta dell’11,9% rispetto allo stesso mese del 2020 (773.135 vetture). Si tratta dell’undicesimo mese di crescita ma il dato è molto inferiore a quello di giugno (+41,2%) a causa della carenza sul mercato globale dei semiconduttori. La produzione di settembre potrebbe infatti calare del 40% (per una produzione totale pari a 360.000 veicoli) rispetto a quanto preventivato dall’azienda. Sempre in questo campo, Honda ha svelato alla stampa i dettagli della nuova auto di lusso NSX. La vettura sarà venduta in Giappone a partire da luglio 2022 e costerà oltre 214.000 euro.
Nell’elettronica, Oki Electric Industry interromperà la propria produzione di stampanti in Cina e delocalizzerà in Tailandia.
Uscirà dal mercato sudcoreano l’azienda di cosmetici DHC. La società nipponica è stata accusata nella Penisola di razzismo a partire dallo scorso novembre per un “tweet” infelice apparso sul profilo ufficiale e da allora i suoi prodotti sono stati largamente boicottati dai consumatori coreani.
Chiudendo con l’agricoltura, si sta assistendo ad un calo tra il 20 ed il 40% del prezzo del riso a causa del crollo della domanda prodotto dalla pandemia ed in primo luogo dalla drastica riduzione della domanda delle attività ristorative. Per evitare una crisi di reddito disastrosa per gli agricoltori, l’associazione Nouminren ed il Partito Comunista hanno chiesto una sospensione delle importazioni ed un massiccio acquisto da parte del Governo.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; mod.go.jp; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.