Le Olimpiadi delle polemiche: potrebbe essere questo lo slogan dei Giochi di Tokyo 2020 rimandati a quest’anno. Ultima occasione di manifestazioni contro il premier è stato il ricevimento con circa 40 ospiti predisposto, il 18 luglio, dal comitato organizzatore per ricevere il numero uno del CIO Thomas Bach.
In settimana Bach ha incontrato anche l’imperatore Naruhito. Il massimo rappresentante dello Stato nipponico ha sottolineato come condurre i Giochi in sicurezza sia “un compito tutt’altro che facile”.
Intervistato dal Wall Street Journal, Suga ha rigettato come “la più semplice” la scelta di rimandare le Olimpiadi, mentre “il ruolo del governo è di accettare le sfide”.
Un’altra polemica è stata invece legata alla richiesta, da parte di una scuola di Kashima (Ibaraki), che i bambini che assisteranno alle partite di calcio del torneo olimpico (i bambini sono gli unici spettatori ad essere stati autorizzati) portino con sé da bere esclusivamente bottiglie di una nota bevanda gassata. La scuola ha affermato che tale misura è stata chiesta da un membro del comitato organizzatore dei Giochi. Di un “errore di comunicazione” ha parlato l’ufficio scolastico della Prefettura.
Licenziato, con grande imbarazzo del Governo, Kentaro Kobayashi. L’attore, che doveva dirigere la cerimonia di apertura dei Giochi, è stato congedato dopo che sono emerse sue affermazioni antisemite risalenti al 1998.
Soltanto pochi giorni prima aveva rassegnato le proprie dimissioni il compositore Keigo Oyamada il quale aveva affermato di essere stato un “bullo” da ragazzino e di non esserne pentito.
Uno dei primissimi eventi sportivi delle Olimpiadi (una partita di softball) si è tenuto nella Prefettura di Fukushima ed è stata accolto con sentimenti contrastanti ma, perlopiù, di delusione.
“L’offerta di svolgere i Giochi era stata fatto sotto la bandiera delle Olimpiadi della Ricostruzione ma, a causa del coronavirus, è difficile vedere ciò adesso” ha affermato Nobuyuki Saito, segretario di una no-profit locale.
“Avremmo voluto eventi con il pubblico” ha invece sostenuto Seiichi Anbai, presidente dell’associazione calcistica di Fukushima.
Il numero di persone che alloggiano al villaggio olimpico e che sono risultate positive al SARS-CoV-2 è intanto salito: ben 123 al 24 luglio.
In proposito, una delegazione di parlamentari del Partito Costituzionale Democratico guidati da Seiji Osaka ha incontrato, lo scorso 20 luglio la ministra responsabile Tamayo Marukawa. Tra le richieste avanzate vi è il trattamento dei casi positivi al di fuori del villaggio olimpico nonché il divieto per le delegazioni straniere di frequentare negozi e ristoranti se non quando non è possibile la consegna.
“La vita è più importante delle Olimpiadi” ha affermato in un comunicato il presidente del Partito Comunista Kazuo Shii ribadendo l’opposizione dei comunisti ai Giochi di Tokyo. “Anche con l’apertura forzata delle Olimpiadi, il nostro partito continuerà a mantenere la propria posizione di dare la massima priorità alla protezione delle vite e continuerà a chiedere che le Olimpiadi vengano annullate” ha proseguito Shii rilevando come il numero di contagi continui a crescere esercitando una pressione che potrebbe portare ad un collasso del sistema sanitario. “Procedere allo svolgimento delle Olimpiadi è del tutto in contraddizione con la dichiarazione di emergenza che è diventata un falso messaggio per la gente ed un serio ostacolo al contrasto del contagio. Centinaia di migliaia di persone, tra cui atleti, giudici, persone della sicurezza e dei trasporti, volontari e giornalisti, anche se non sono spettatori aumentano notevolmente il rischio di diffondere l’infezione” ha sottolineato il numero uno del PCG.
Mercoledì scorso è intanto emerso che password e nomi account di persone che hanno comprato biglietti per gli eventi olimpici online sono stati rubati.
Per ciò che attiene all’emergenza Coronavirus, la Prefettura Metropolitana di Tokyo continua a registrare il maggior numero di casi quotidiani. La capitale ha accertato 727 contagi lunedì, 1.387 martedì, 1.832 mercoledì, 1.979 giovedì, 1.359 venerdì, 1.228 sabato. Al 23 luglio la Prefettura Metropolitana aveva registrato da inizio emergenza 197.528 contagiati e 2.277 morti. A quella data gli ospedalizzati erano 2.558 dei quali 68 in gravi condizioni.
Secondo un rapporto, stante l’attuale andamento dei contagi, la capitale potrebbe superare il picco del 7 gennaio (2.520 casi) per il 3 di agosto.
“La quinta ondata è già in arrivo” ha affermato Toshio Nakagawa, Presidente dell’Associazione Medica del Giappone.
Lunedì scorso, Shigeru Omi, il capo del comitato tecnico-scientifico nipponico, ha comunicato che “il virus è molto resistente e l’infezione non può essere ricondotta sotto controllo anche se il 60% della popolazione sarà vaccinata”. “Se riceverà il vaccino il 60 o 70% della popolazione, il numero di pazienti gravi diminuirà ma l’infezione non sarà estinta del tutto” ha aggiunto lo scienziato mettendo in guardia circa un possibile collasso del sistema sanitario a fronte di quella che, almeno a Tokyo, è a tutti gli effetti una quinta ondata.
In ambito vaccinale, lo scorso lunedì, il Ministero della Salute ha approvato la somministrazione del vaccino sviluppato da Moderna per la fascia d’età 12-17 anni.
Frattanto, il comune di Aka (Fukuoka) ha comunicato di aver dovuto buttare 2.160 dosi a causa del mancato mantenimento della adeguata temperatura.
Takeda Pharmaceutical ha intanto annunciato l’importazione, entro la prima metà del 2022, di altre 50 milioni di dosi del vaccino Moderna mentre, venerdì scorso, il premier ha incontrato l’amministratore delegato di Pfizer per chiedere che siano rispettate le consegne previste dagli accordi: 70 milioni di dosi tra luglio e settembre e 20 milioni per ottobre.
Rafforzate intanto le misure nei confronti di coloro che arrivano da Myanmar, Iran, Oman, dagli Stati USA di Missouri e Oklahoma e dagli oblast russi di Ivanovo e Vladmir. Ridotte le misure per chi viene da Egitto, Svezia e dallo Stato USA del Nuovo Messico.
In settimana, Italia e Turchia hanno annunciato di voler riconoscere la validità del passaporto vaccinale nipponico.
A Hiroshima, i cittadini che hanno recentemente ricevuto il riconoscimento di hibakusha, in quanto colpiti da piogge radioattive anche se all’epoca dei fatti si trovavano fuori dall’area individuata per il riconoscimento ufficiale da parte dello Stato, hanno chiesto al Governo di non presentare appello contro la sentenza che gli ha concesso lo status di vittime del bombardamento dell’agosto 1945.
A sostegno dei ricorrenti è stata avviata una raccolta di firme (che in poche ore è stata sottoscritta da oltre 2.000 persone) promossa da Yoshinobu Masuda, ex direttore dell’Istituto di Ricerche Meteorologiche. Il ricercatore, oggi novantasettenne, ha reso noto che già nel 1989 una ricerca avrebbe dimostrato che l’area nelle quale caddero piogge radioattive fu più ampia.
Ad Atami (Shizuoka), è salito a 18 il numero di vittime della frana che ha colpito diverse case lo scorso 3 luglio. Dodici persone risultano ancora ufficialmente disperse.
Sul nucleare, TEPCO ha deciso che non riattiverà la centrale di Kashiwazaki-Kariwa almeno fino al 2022. La decisione è stata presa in risposta alle osservazioni avanzate dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare circa le misure di sicurezza adottate. In settimana l’azienda ha anche annunciato di voler investire 3.000 miliardi di yen per abbattere la propria produzione di CO2 (di questi circa 1.000 miliardi dovrebbero essere destinati all’eolico).
In linea con il precedente piano l’azienda ha mantenuto l’obiettivo di raggiungere 450 miliardi di utili annui al netto delle compensazioni.
Nella difesa, lo scorso martedì il ministro Nobuo Kishi e il premier Suga hanno incontrato il titolare del dicastero britannico Ben Wallace. La visita è funzionale al coordinamento delle esercitazioni militari congiunte che coinvolgeranno una portaerei inglese nonché a riaffermare la comune linea di contenimento nei confronti della Cina.
“Insieme manderemo un messaggio al mondo circa il fatto che un ulteriore rafforzamento della cooperazione nella difesa tra Giappone e Gran Bretagna contribuirà a mantenere la pace e la stabilità nella regione indo-pacifica e nell’ambito della comunità internazionale” ha affermato Kishi.
Il Regno Unito, da parte sua, si è impegnato a mantenere in permanenza due navi militari nell’area.
Un tifone, occorso ad inizio della scorsa settimana, ha intanto interrotto il lungo stazionamento (157 giorni) di navi della Guardia Costiera di Pechino nei pressi delle contese isole Senkaku.
Lo stesso giorno si sono tenuti colloqui tra il viceministro agli Esteri di Tokyo Takeo Mori e l’omologa statunitense Wendy Sherman. Al centro dei colloqui la linea da tenere per frenare la Repubblica Popolare Cinese dall’affermare la propria presenza nello Stretto di Taiwan.
Il giorno seguente si è invece tenuto un trilaterale che ha coinvolto anche il viceministro sudcoreano Choi Jong Kun.
Mori e Choi hanno tenuto anche un breve incontro a due per discutere dei numerosi problemi che si sono creati in seguito ad alcune sentenze emesse da tribunali della RdC con le quali aziende nipponiche e lo Stato giapponese sono stati condannati a pagare risarcimenti ad ex schiave sessuali e ad ex forzati di guerra della Penisola. Ribadita da Choi la richiesta di una condanna ufficiale per le espressioni da osteria rivolte, lo scorso 13 luglio, all’indirizzo del presidente Moon dal viceambasciatore giapponese a Seul.
Un centro per la memoria storica dei coreani residenti in Giappone aprirà invece il prossimo anno a Uji (Kyoto). Il sito ospiterà anche una mostra permanente sugli “zainichi” che si sono stabiliti nell’area a partire dal secondo conflitto mondiale e nei pressi sarà ricostruito un dormitorio utilizzato dai lavoratori coreani. Il progetto ha un costo di circa 200 milioni di yen ed è supportato dal governo nipponico, dalla Prefettura di Kyoto e da una fondazione semi-pubblica sudcoreana.
Sempre per ciò che attiene alla storia dei rapporti tra Corea e Giappone, il comitato UNESCO che si occupa dei siti patrimonio dell’umanità ha adottato, giovedì scorso, una risoluzione nella quale si afferma che il Giappone non ha fornito sufficienti informazioni circa le vittime di lavoro forzato impegnate nei siti industriali, oggi trasformati in musei, simbolo dell’epoca Meiji. Il documento si riferisce in particolare ad una mostra organizzata nel 2020 presso l’ex miniera di carbone di Hashima.
Soddisfazione per la decisione è stata espressa dal Ministero degli Esteri della Corea del Sud che, in una nota, ha sottolineato come il comitato richieda al Giappone misure per ricordare le vittime del lavoro forzato e che la presenza di tali lavoratori non sia nascosta. “Questa decisione è significativa in quanto la comunità internazionale ha esplicitamente confermato che il Giappone non ha ancora attuato le raccomandazioni del Comitato e gli impegni assunti, nel 2015, al momento dell’iscrizione [dei siti ndr]” si legge nel comunicato stampa emesso da Seul.
In campo culturale, un gruppo civico ha chiesto, lo scorso 18 luglio, la riapertura della contestatissima mostra contenente al proprio interno una statua raffigurante una schiava sessuale dell’esercito coloniale nipponico. La mostra è stata aperta dal 6 all’8 luglio quando, in seguito alla recapitazione di una lettera contenente esplosivi, l’amministrazione locale ha deciso di interromperla.
La sicurezza è stata anche al centro dei colloqui tra Suga ed il Presidente francese Macron. I due leader si sono incontrati a Tokyo sabato scorso ed hanno ribadito la linea comune di contenimento della Cina.
“I due Paesi hanno accolto con favore i progressi compiuti nell’attuazione della tabella di marcia della cooperazione franco-giapponese per il 2019, come elencati nell’Elenco dei progetti di cooperazione franco-giapponese nell’Indo-Pacifico. Hanno convenuto di continuare attivamente a lavorare insieme, sulla base di progetti concreti a beneficio dei Paesi dell’area indo-pacifica in settori prioritari come la sicurezza marittima, il cambiamento climatico, l’ambiente e la biodiversità, nonché in infrastrutture di qualità. […] I due Paesi hanno accolto con favore lo sviluppo delle loro relazioni di sicurezza e difesa, illustrato da diversi recenti manovre degli eserciti francesi in Giappone, come l’esercitazione ARC21 guidata da Francia, Giappone, Stati Uniti e Australia nel maggio 2021. Si sono impegnati a continuare questo rafforzamento dei rapporti tra le forze di difesa; Ricordando l’adozione da parte del Consiglio dell’Unione europea di conclusioni su una strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica, la Francia ha annunciato l’intenzione di mobilitarsi nel quadro della sua presidenza del Consiglio nel primo semestre del 2022 affinché l’Unione europea rafforzi il suo orientamento strategico, la sua presenza e le sue azioni nella regione indo-pacifica per contribuire alla stabilità, alla sicurezza, alla prosperità e allo sviluppo sostenibile di questa regione, facendo affidamento sulla promozione della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e diritto internazionale” si legge nel comunicato congiunto.
Il segretario generale del Gabinetto Kato ha, frattanto, annunciato che saranno effettuati maggiori controlli sui visti concessi agli studenti stranieri con l’obiettivo di evitare la diffusione fuori dai confini nazionali di tecnologie e conoscenze militari. Le nuove norme prevedono che le università riportino all’Agenzia per i Servizi Migratori l’intera storia accademica degli studenti, le risorse finanziarie di cui dispongono e le esperienze di lavoro fatte durante il periodo di studio. L’Agenzia, cooperando on il Segretariato per la Sicurezza Nazionale ed i Ministeri di Esteri e Difesa, analizzerà le ricerche nelle quali questi studenti sono coinvolti e ritirare il visto in caso di sospette attività di spionaggio.
In settimana l’Agenzia ha anche sottoscritto un accordo con l’Agenzia ONU per i rifugiati volto a rendere più trasparenti le procedure per il riconoscimento dello status. L’accordo è una risposta alle numerosissime polemiche sorte in conseguenza al numero bassissimo di domande accettate. Nel 2020 l’Agenzia ha ricevuto 3.936 domande: soltanto 47 sono state accettate.
In economia, il Sol Levante potrebbe raggiungere il consolidamento fiscale per il 2027. Secondo quanto reso noto in un rapporto stilato dall’esecutivo e reso noto lo scorso mercoledì, tale obiettivo potrebbe essere raggiunto due anni prima di quanto precedentemente stimato. Nello scenario più favorevole, il Giappone crescerebbe del 2% in termini reali e del 3% nominalmente a partire dall’anno fiscale 2021 recuperando rapidamente il 4,6% (in termini reali) del 2020.
Cresciute nella prima metà dell’anno del 23,2% le esportazioni. Il dato è il più alto dal 2010. In termini assoluti l’export è stato pari a 39.860 miliardi di yen: nella prima metà del 2019 il Sol Levante aveva esportato per 38.250 miliardi. Salite del 12,2% (38.870 miliardi) anche le importazioni.
A giugno, frattanto, cresciuti dello 0,2% i prezzi al consumo. A trainare il dato, comunque sideralmente lontano dal 2% auspicato dalla Banca centrale, l’aumento del prezzo del cherosene (+21,4%) e benzina (+17,9%).
Nell’occupazione, l’ente incaricato per il controllo dei tirocinanti stranieri che giungono in Giappone nell’ambito di un programma appoggiato dall’OIL ha fallito nell’indagare il 20% dei casi di tirocinanti di cui si sono perse le tracce tra aprile e settembre 2019. L’Organizzazione per la formazione tecnica dei tirocinanti dovrebbe, nel caso di lavoratori non più rintracciabili, eseguire ispezioni in loco e sentire il datore di lavoro. Stando però a quanto riportato, lo scorso 16 luglio, dal Collegio dei Revisori (un ente che controlla l’operato della pubblica amministrazione), in 755 casi su 3.639 tirocinanti scomparsi tra aprile e settembre 2019, l’ente non ha condotto indagini sul posto.
Nell’industria, Nippon Steel Engineering ha vinto la gara d’appalto per la realizzazione di 40 piattaforme e 280 chilometri di gasdotto da realizzare nel Golfo di Thailandia. Il progetto ha una durata di cinque anni e la società giapponese riceverà 100 miliardi di yen.
Nell’auto, Toyota ha lanciato, lunedì scorso, un nuovo modello dell’utilitaria Aqua che, stando a quanto dichiarato dall’azienda, mostra un efficienza molto superiore alla precedente versione per ciò attiene al consumo di carburante (35,8 chilometri per litro di benzina). Il colosso dell’auto, nonostante sia sponsor ufficiale delle Olimpiadi ed oltre 200 atleti hanno preso parte a pubblicità Toyota, ha deciso di non trasmettere réclame connesse ai Giochi in quanto il tema, diventato troppo polarizzante, potrebbe risultare controproducente. Pubblicità a tema olimpico, tuttavia, continueranno ad essere trasmesse in America del Nord. L’azienda ha intanto disposto la chiusura, a partire dal 28 luglio, delle tre fabbriche possedute in Thailandia a causa della carenza di componenti.
La pandemia ha, intanto, fatto aumentare le vendite di auto di lusso d’importazione. A giugno il numero di vetture vendute il cui costo supera i 10 milioni di yen è stato di 3.336: +60,9% rispetto a giugno 2020. Si tratta del dato più alto dal 1988. Il 2020 si era comunque chiuso con 22.712 vetture di lusso vendute (+0,5% rispetto al 2019).
Chiudendo con l’energia, la bozza del nuovo piano energetico nazionale ha aumentato a circa il 36-38% la quota di energia elettrica da rinnovabili da raggiungere entro il 2030. La precedente versione prevedeva il 22-24% da rinnovabili. L’uso di fonti fossili dovrebbe scendere dal 56% attuale al 41%. Rimasta invariata, al 20-22%, la quota da nucleare.
(con informazioni di elysee.fr; mofa.go.kr; yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine France Olympique (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.