Ha avuto una vita inferiore alle 24 ore la possibilità, ventilata da Taro Kono il 16 gennaio, che possa avvenire un ulteriore rinvio dei Giochi Olimpici di Tokyo 2021 dopo quello di un anno operato lo scorso anno.
“Abbiamo deciso le sedi ed il programma. Le persone coinvolte stanno lavorando ai preparativi, compresi quelli per il controllo delle infezioni” ha affermato il 17 gennaio il Segretario Generale del Gabinetto smentendo il se stesso del giorno prima.
Le Olimpiadi rappresenteranno “vittoria dell’umanità sul virus” ha sostenuto il premier Suga nel discorso di apertura alla sessione ordinaria della Dieta.
Nel proprio intervento Suga ha anche confermato la partenza della campagna vaccinale in febbraio (affermando che si vaccinerà “per dare l’esempio” ed affidandone il coordinamento a Taro Kono) e confermato la disponibilità del personale medico delle Forze Armate per affrontare meglio l’emergenza nonché promesso sussidi agli ospedali.
Il premier è poi intervenuto su altri temi ed ha ribadito l’impegno del Giappone a giungere a zero emissioni di CO2 entro il 2050, l’impegno per la digitalizzazione (settore che vedrà la nascita di un’Agenzia nazionale apposita), mentre in politica estera ha dato la propria disponibilità ad incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un e riconosciuto, ma siamo nel campo delle ovvietà, che esistono “difficili rapporti” con la parte meridionale della Penisola.
“Non abbiamo al momento nessun motivo per ritenere che i Giochi Olimpici di Tokyo non debbano aprirsi il 2 luglio presso lo stadio olimpico” ha afferma il numero uno del CIO Bach intervistato dall’agenzia di stampa Kyodo.
Il leader di Nippon Ishin no Kai nonché sindaco di Osaka Ichiro Matsui, ha invece proposto, lo scorso 20 gennaio, che il proprio Paese chieda al CIO di rimandare i Giochi al 2024 ritenendo non vi siano le condizioni affinché le Olimpiadi possano svolgersi quest’estate.
“Il sistema medico non è sotto pressione: è al collasso” ha invece controbattuto al discorso del premier il presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano, particolarmente critico per l’estrema lentezza con la quale le misure vengono approvate dopo gli annunci. “Più di 4.500 persone hanno perso la vita e molti, sia pure positivi, sono costretti a sottoporsi a cure mediche a domicilio, non possono essere ricoverati in ospedale o non possono essere trasferiti nei reparti per malati gravi. Ci sono persone, molte persone, sono morte senza ricevere cure adeguate” ha aggiunto Edano.
Il leader dell’opposizione si è anche detto contrario all’introduzione di una multa per coloro che dovessero violare la quarantena (posizione identica da parte del Partito Comunista) e presentato un progetto di legge del proprio partito che prevede l’erogazione di 200.000 yen agli operatori del settore sanitario.
In un intervento separato, il collega di partito Seiji Osaka ha sottolineato come l’aumento, disposto alcune settimane fa, dei costi per le spese mediche a carico degli ultrasettancinquenni contribuirà a peggiorare il livello di prestazioni mediche assicurate a questa fascia della popolazione.
“L’importo delle sovvenzioni alle istituzioni mediche raggiunte è inferiore a un terzo del totale di 3.200 miliardi di yen” ha sottolineato nel proprio intervento il Segretario del Partito Comunista Akira Koike in riferimento alle misure dell’ultimo bilancio supplementare dell’anno fiscale che sta per chiudersi.
Alla fine della settimana l’imposizione di una multa è stata approvata dall’Esecutivo. La sanzione sarà di 300.000 yen che possono diventare 500.000 in caso di violazione avvenuta in una Prefettura coinvolta dalla dichiarazione di stato di emergenza. Il decreto contiene anche una concessione di poteri ai Governatori i quali possono, adesso, chiedere esplicitamente alle strutture sanitarie private di accertare pazienti COVID e renderne noti i nomi in caso dovessero rifiutare.
I leader del PCD, del PCG e del Partito Democratico per il Popolo, si sono incontrati, a margine dei lavori della Dieta, per concordare proposte comuni a partire dalla richiesta di cancellazione di “Go To Travel”.
Sempre per ciò che attiene all’emergenza Coronavirus, una ricerca effettuata da un’associazione che si occupa di persone colpite da infarto ha mostrato come il 18% delle istituzioni mediche abbiano ristretto il ricovero pazienti infartuati a causa della riconversione dei propri posti letto in posti COVID ed il 2% ha addirittura interrotto del tutto questo tipo di ricoveri.
“È probabile che il sistema medico di emergenza sia ora ulteriormente posto sotto tensione rispetto al momento del sondaggio (svolto a dicembre ndr). Se l’infezione si diffondesse ulteriormente, c’è il rischio che i servizi medici di emergenza collassino e vite che potrebbero essere salvate non verranno salvate” ha affermato Teruyuki Hirano, membro del direttivo dell’associazione.
A Tokyo, centro nel quale si registra, puntualmente, la maggiore diffusione dell’infezione, si sono avuti 1.592 casi domenica (circa 5.700 i positivi nazionalmente e 970 i ricoverati in gravi condizioni), 1.204 lunedì, 1.240 martedì, 1.274 mercoledì (con 2.893 pazienti ospedalizzati dei quali 160 gravi), 1.471 giovedì, 1.175 venerdì, 1.070 sabato. Tra i contagiati anche l’ex ministro ed ex segretario del PLD Nobuteru Ishihara.
Nella capitale sono diverse la catene di ristoranti che non hanno accolto l’invito a ridurre gli orari di operatività. Un’indagine condotta dalla Prefettura ha comunque mostrato come, almeno nei sei quartieri oggetto delle verifiche, il 95% degli esercenti abbia aderito agli orari proposti dalla giunta locale.
Nella limitrofa Prefettura di Chiba, invece, un cinema di Aeon Entertainment ha annunciato la riapertura il prossimo 23 gennaio dopo dei lavori, i primi di questo tipo, di adattamento dello stesso all’emergenza: ogni sedile è stato diviso dagli altri da barriere laterali.
A Fukushima, frattanto, l’amministrazione della Prefettura ha lanciato un servizio multilingue di informazioni attraverso la popolare applicazione di messaggistica Line. Le informazioni saranno fornite in 19 lingue.
A Shizuoka, invece, al 19 gennaio erano almeno 3 i casi confermati di persone colpite dalla variante inglese del virus. Nessuno dei tre pazienti è stato però di recente in Gran Bretagna e dunque l’infezione è stata contratta localmente. Il medesimo giorno il Governatore della Prefettura, Heita Kawakatsu, ha emesso un ordinanza di allerta ed affermato sia necessario “prendere ulteriori misure per prevenire l’infezione e rafforzare il sistema sanitario”. Il 19 gennaio Katsunobu Kato ha promesso un monitoraggio delle varianti del virus.
Emergenza dichiarata, nelle stesse ore, anche ad Okinawa dove il governatore Denny Tamaki ha chiesto la chiusura dei ristoranti alle 8 di sera (a partire però dal 22 gennaio) nonché lo svolgimento delle partite di baseball a porte chiuse. Il 19 gennaio la Prefettura aveva registrato 113 nuovi casi mentre gli ospedalizzati avevano raggiunto quota 301: ben l’88,5% dei posti letto COVID previsti nella Prefettura.
Ad Hokkaido, Prefettura che ha registrato 125 casi al 18 gennaio, sono stati invece individuati 4 focolai dei quali uno in una casa di risposo e due legati a momenti di intrattenimento (in un bar ed in un’abitazione).
In campo vaccinale, è prossimo all’approvazione il vaccino di Pfizer. Probabilmente già il 15 febbraio. Il governo nipponico aveva sottoscritto con l’azienda un accordo che dovrebbe portare alla copertura di 72 milioni di persone (altre 24 milioni di dosi sono frutto di un accordo siglato il 20 gennaio).
“Faremo tutti gli sforzi possibili affinché le vaccinazioni partano presto” ha affermato Suga lo scorso 20 gennaio intervenendo in parlamento.
Il Sol Levante ha stretto accordi, per coprire circa 60 milioni di persone, con AstraZeneca (le dosi arriveranno da marzo), e, per 25 milioni di dosi, con Moderna. Il vaccino di Moderna ha iniziato, secondo quanto comunicato da Takeda Pharmaceutical, i test clinici nel Sol Levante.
Sviluppato, intanto da Panasonic un congelatore portatile in grado di mantenere una temperatura di -70°.
In parlamento, Shunichi Mizuoka del PCD, è intervenuto, lo scorso 21 gennaio, per chiedere, per l’ennesima volta, l’espansione dei test PCR nonché l’esposizione, da parte del Governo, di un preciso calendario vaccinale. Suga ha risposto all’interrogazione asserendo che saranno garantite circa 310 milioni di dosi di vaccino, che ad avere la priorità saranno anziani, persone afflitte da altre patologie nonché personale sanitario. Polemiche vi sono state per il fatto che il premier ha risposto alle numerose domande impiegando appena dieci minuti.
In politica interna, Masaaki Edamoto, già viceministro dell’Agricoltura, è stato anch’esso inquisito, come l’ex ministro Takamori Yoshikawa, dopo che si è scoperto che lo stesso ha partecipato ad alcune cene con rappresentanti di un’azienda produttrice di uova. I pubblici ministeri ritengono che l’azienda abbia elargito somme di denaro ad una serie di funzionari del dicastero.
In settimana è giunta una condanna anche per Anri Kawai. La senatrice, moglie dell’ex ministro Katsuyuki, è stata condannata ad un anno con la condizionale per aver acquistato da esponenti del PLD di Hisoshima, pacchetti di voti che avrebbero poi contributo alla sua elezione, avvenuta nel 2019, alla Camera alta del parlamento nipponico. Anche il marito è attualmente sotto processo.
“È un caso senza precedenti. Il signor Kawai dovrebbe dimettersi ed il premier, con il quale Kawai ha un rapporto stretto, dovrebbe fornire spiegazioni” ha commentato dall’opposizione il segretario del PCD Fukuyama.
Nell’ambiente, il WWF nipponico ha lanciato un sito internet (wwf.or.jp/campaign/mirai47kei) nel quale si mostrano 47 paesaggi nipponici come apparirebbero qualora non si fermasse il cambiamento climatico. Tra i disegni elaborati per la campagna vi è uno sciatore che discende dalle montagne di Nagano prive di neve.
In campo giuridico, la Corte Distrettuale di Tokyo, ha emesso, lo scorso giovedì, una sentenza che ha negato ai ricorrenti, alcuni cittadini nipponici residenti all’estero, la possibilità di avere la doppia cittadinanza e confermato la costituzionalità del divieto, per i giapponesi, di detenere più di passaporto.
La doppia cittadinanza “potrebbe causare conflitti nei diritti e negli obblighi tra le nazioni così come tra i cittadini e lo Stato” ha affermato Hideaki Mori, estensore della sentenza.
Novità dai tribunali anche sul nucleare. L’Alta Corte di Tokyo ha negato una responsabilità dello Stato nell’incidente occorso nel 2011 alla centrale di Fukushima e rigettato le richieste economiche dei ricorrenti, un grupo di residenti evacuati dalla Prefettura. La sentenza è di segno opposto a quella dell’Alta Corte di Sendai che, lo scorso settembre, aveva invece condannato lo Stato nipponico in solido con TEPCO. Condannata invece a pagare 119,72 milioni di yen ai 90 ricorrenti l’azienda elettrica.
Il 22 gennaio, frattanto, il Ministero del Lavoro e Salute ha reso noti i dati sui suicidi nell’anno appena concluso. In totale 20.919 persone si sono tolte la vita nel 2020: +750 rispetto al 2019 e primo aumento, in termini assoluti, dal 2010, anno a partire dal quale i suicidi erano sempre diminuiti.
In politica estera, Kang Chang Il, nuovo ambasciatore della Repubblica di Corea in Giappone, ha auspicato che il proprio Paese ed il Sol Levante trovino una “soluzione politica” alla crisi prodottasi in conseguenza di alcune sentenze che hanno condannato aziende nipponiche per lo sfruttamento, durante l’occupazione coloniale della Penisola, di lavoratori forzati nonché la recente condanna al Giappone per la vicenda, avvenuta nel medesimo periodo, della schiavitù sessuale fatta patire dall’esercito coloniale a migliaia di donne coreane.
Lunedì scorso il presidente Moon ha definito “non desiderabile” la vendita degli asset di Nippon Steel confiscati dalla magistratura di Seul e necessari a pagare i risarcimenti di una causa di alcuni anni fa: “prima di arrivare a questo passo, le soluzioni diplomatiche dovrebbero avere la precedenza”.
“Sulla base dell’accordo, terremo consultazioni con il Giappone volte a trovare una soluzione che sia accettata anche dalla vittime” ha poi affermato Moon sulla questione delle “comfort women” facendo riferimento all’accordo del 2015 che istitutiva una fondazione atta a perpetrare la memoria ed assistere le poche vittime rimaste in vita.
“Continuerò a chiedere con forza una risposta appropriata dalla Corea del Sud” ha sostenuto il titolare degli Esteri di Tokyo Toshimitsu Motegi nel corso del proprio discorso alla Dieta nel quale ha illustrato le principali posizioni diplomatiche assunte dal Paese.
Venerdì è scaduto il termine entro il quale il Giappone poteva presentare appello per la sentenza.
“Non sarà facile trovare proprietà del governo giapponese in Corea del Sud che possono essere confiscate” ha dichiarato Kim Gang Won, uno degli avvocati dei ricorrenti. Sabato mattina Motegi ha nuovamente chiesto “immediate risposte” da parte di Seul.
“Il nostro governo continuerà gli sforzi per risolvere la questione consultandosi con le vittime, ma anche il Giappone dovrà mostrare sforzi sinceri per ripristinare l’onore e la dignità delle vittime e guarire le loro ferite con spirito di responsabilità, scuse e mostrando rimorso” si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri di Seul il quale nota come il mancato ricorso in appello da parte del governo giapponese ponga di fatto fuori gioco ogni tentativo di risolvere la questione per via governativa.
Terreno di scontro con la RdC anche quello sulla rivendicazione delle isole Dokdo, piccolo arcipelago che i giapponesi chiamano Takeshima. “Il Giappone affronterà il tema in maniera calma e risoluta sulla base della nostra posizione che ritiene le Takeshima territorio del Giappone storicamente e sulla base del diritto internazionale”, ha dichiarato il ministro Motegi.
Motegi ha poi reiterato le rituali proteste verso la Cina e l’accusa che Pechino voglia mutare con la forza lo status quo nei mari Cinese Orientale e Meridionale.
Il ministro è tornato sul tema il giorno successivo quando, nel corso di una conferenza stampa, si è augurato, da parte della Corea del Sud.
Sempre in politica estera, il Sol Levante, per bocca di Katsunobu Kato, ha espresso forte soddisfazione per il prossimo ritorno degli Stati Uniti, sotto la presidenza Biden, nel quadro degli Accordi di Parigi per il contenimento del riscaldamento globale.
Gli auguri al nuovo Presidente sono arrivati da Suga nel giorno dell’insediamento dell’omologo.
Al nuovo capo di Stato nordamericano si è rivolta in settima anche Michiko Kodama, membro della Confederazione delle Organizzazioni delle Vittime delle Bombe A e H, affinché gli USA aderiscano al trattato per il bando totale delle armi atomiche.
“Lavorerò per arrivare vicino ad un mondo senza le armi nucleari così che l’orrore di Hiroshima e Nagasaki non si ripeta” aveva detto Joe Biden in un comunicato in occasione del settantacinquesimo anniversario del bombardamento di Hiroshima.
Il cancelliere austriaco Kurz ha intanto auspicato che il Sol Levante partecipi al primo summit dei Paesi che hanno sottoscritto il trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche. “Questa è una pietra miliare ed un passo per il quale i molti critici delle armi nucleari e gli hibakusha hanno combattuto per più di 70 anni” ha affermato in una recente intervista il politico austriaco.
Di “giorno storico” ha parlato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi venerdì scorso, giorno nel quale l’accordo è entrato in vigore, Terumi Tanaka di Nihon Hindakyo.
“Le armi nucleari distruggono anche le vite dei bambini non ancora nati. In nessun modo questo tipo di armi proteggono la pace” ha affermato Yoshio Nagaoka, responsabile di un’associazione di Hiroshima che rappresenta le famiglie di persone che, a causa delle radiazioni, sono nate con microcefalia. “Sarebbe bello se l’accordo portasse l’opportunità per le nazioni del mondo, comprese le potenze nucleari, per discutere” ha affermato Hisao Omoto, novantenne che a causa della bomba del 6 agosto perse la sorella.
“Oggi è entrato in vigore il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. L’entrata in vigore di questo trattato è un risultato epocale frutto degli sforzi congiunti della stragrande maggioranza dei governi e della società civile nel mondo, nonché dei sopravvissuti alla bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki, nella ricerca di un mondo libero dalle armi nucleari. […] La nascita della prima legge internazionale nella storia umana che afferma che le armi nucleari sono illegali ha un significato enorme” ha affermato il presidente del Partito Comunista Shii per il quale, con l’accordo, “una nuova era è iniziata”.
“Il trattato non ha il supporto degli Stati che posseggono armi nucleari e nemmeno di molti Stati non possessori” ha spiegato in parlamento, lo scorso venerdì il premier Suga ribadendo che il Paese non sottoscriverà l’accordo e che addirittura si mantiene “cauto” circa la possibilità di partecipare come osservatore al quadro venutosi a formare con lo stesso.
Ad Hiroshima, intanto, il 18 gennaio è stato portato a 49 il datario che indica i giorni senza test nucleari. Precedentemente il contatore, presente al museo del Memoriale della Pace, era fermo a 705 ma è stato aggiornato dopo l’annuncio di un test effettuato dagli USA a novembre.
Un messaggio di protesta è stato inviato dal comune martire della bomba del 1945 al Presidente, ormai uscente, degli Stati Uniti Donald Trump.
Nei rapporti con la Cina, una protesta è stata espressa dai nipponici, nel corso di una videoconferenza tra dirigenti dei due Ministeri degli Esteri, per il ripetuto ingresso in acque nipponiche, nei pressi delle isole Senkaku, di naviglio cinese. Nel corso delle riunione si è anche discusso dell’istituzione di un efficace sistema di comunicazioni tra le due Difese al fine di evitare incidenti aerei o navali.
In economia, il ministro alle Finanze Taro Aso, nel corso del proprio discorso tenuto in apertura dei lavori della Dieta lo scorso lunedì, e promesso una “trasformazione della struttura economica” in grado di far uscire il Paese dalla crisi prodotta dalla pandemia.
Aso ha chiesto ai parlamentari di adoperarsi per un rapido passaggio del bilancio per l’anno fiscale 2021 (oltre 106.000 miliardi).
Dall’opposizione, il PCD ha richiesto che nel prossimo bilancio siano tolti fondi all’iniziativa “Go To Travel” mentre andrebbero aumentate le risorse per le strutture mediche. In settimana il partito, insieme a comunisti, socialdemocratici e PDP, ha anche messo a punto una proposta di legge per il sostegno ai bambini in condizioni di disagio economico.
Cresciute a dicembre del 2%, rispetto allo stesso mese del 2019, le esportazioni. Si tratta del primo aumento negli ultimi 25 mesi. Considerando tutto il 2020 il calo delle esportazioni è stato pari all’11,1% per complessivi 68.411 miliardi di yen: il dato più basso degli ultimi 11 anni.
Il dato di dicembre (6.710 miliardi) è stato trainato da un aumento del 10,2% nelle esportazioni verso la Cina di plastiche e rame lavorato. Cresciute complessivamente del 39% le esportazioni di auto ma il settore ha anche visto un crollo (-59,4%) dell’export di componentistica per aerei. Per ciò che riguarda quest’ultimo settore, uno di quelli trainanti per l’economia dell’Arcipelago, il calo annuale è stato del 20% e del 19,1% sulla componentistica.
Calate del 13,8% (per complessivi 67.730 miliardi) anche le importazioni: il calo percentuale più forte dal 2016.
Nell’anno appena terminato si è confermato un surplus verso gli Stati Uniti (anche se crollato del 21,6% per complessivi 5.190 miliardi).
Rimasta invariata la data del 2029 come anno previsto nel quale il Sol Levante raggiungerà la salute fiscale. Il Giappone dovrebbe iniziare a mostrare un avanzo primario a partire quindi dall’anno successivo. Prevista una crescita per il prossimo anno fiscale del 2% la quale dovrà però mantenersi stabile fino al 2029 ai fini del raggiungimento dell’avanzo primario. Mantenuta invariata anche la prospettiva, al quanto fantasiosa, che il Paese raggiunga il tanto auspicato 2% del tasso di inflazione entro il 2024.
In campo salariale, intanto, Keidanren ha valutato come “non realistici”, stante l’attuale situazione economica, eventuali aumenti salariali. La confindustria nipponica ha espresso queste considerazioni mettendole nero su bianco nelle proprie linee guida inviate alle aziende che, a partire dalla primavera, inizieranno gli annuali confronti con le organizzazioni sindacali.
In settimana il leader dell’associazione datoriale, Hiroaki Nakanishi, ha anche salutato favorevolmente l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca: “abbiamo la speranza che il nuovo governo USA si concentri nel coordinamento internazionale”.
Biden è un Presidente “che ha a cuore il multilateralismo e lo stato di diritto” ha affermato Akio Mimura, numero uno della Camera di Commercio e Industria.
La speranza del mondo delle imprese dell’Arcipelago è che il nuovo governo riprenda la strada, interrotta da Trump, di accordi commerciali multilaterali. Biden era vicepresidente al momento della firma del TPP, il trattato di libero scambio per l’area del Pacifico dal quale gli USA si ritirarono con la presidenza Trump.
Da Tokyo, il Governatore della Banca centrale, Haruhiko Kuroda, ha messo in guardia circa i rischi di ulteriori contrazioni dell’economia prodotte dalla pandemia. Il Governatore, al termine di una due giorni del direttivo dell’istituto, ha confermato che non saranno interrotte le politiche di allentamento monetario e che “non esisteremo a compiere ulteriori passi qualora necessario”.
In campo criminale sono state arrestate almeno 30 persone che sarebbero coinvolte nel megafurto (560 milioni di dollari) avvenuto nel 2018 su alcuni portafogli in criptovalute gestiti da Coinchek.
Nei trasporti ferroviari, le Ferrovie del Giappone Occidentale stanno pensando ad una seconda concessione di massa di ferie per i propri dipendenti a fronte del consistente taglio del numero nel volume della circolazione. Circa 1.000 dipendenti sono stati mandati in ferie per tutto il mese di febbraio.
I sindacati dei lavoratori dei trasporti hanno incontrato in settimana il leader dell’opposizione Yukio e chiesto proseguano le misure di sostegno all’occupazione nonché alle imprese.
Riduzioni negli spostamenti rimarranno in piedi anche nel 2021. In tal senso Skymark Airlines, ad esempio, ha annunciato, per il periodo dal 15 al 28 febbraio, lo stop alle prenotazioni su circa il 70% delle rotte prevedendo, quindi, un taglio alle stesse. Il medesimo giorno dell’annuncio di Skymark, anche All Nippon Airways ha comunicato che per il 2021 intenderà puntare sui piccoli aerei, specialmente per le tratte nazionali.
Per ciò che attiene al turismo, i dati resi noti dall’Agenzia nazionale deputata hanno certificato, per il 2020, un calo complessivo dell’87,1% rispetto al 2019 per complessivi 4.120.000 turisti.
In agricoltura, si è svolto in settimana il congresso della Federazione dei movimenti contadini. All’assise ha portato il proprio saluto il presidente del Partito Comunista Kazuo Shii il quale ha sottolineato in particolare come l’esecutivo, soprattutto a fronte delle aperture del mercato agricolo nipponico prodotte dagli accordi commerciali di questi ultimi anni, debba acquistare le eccedenze, in particolare quelle di riso.
Nell’auto, Honda Motor ha annunciato una cooperazione con Cruise LCC, società di General Motors, nell’ambito dei sistemi di guida senza conducente.
Sempre in questo campo Subaru ha acquistato, per 673 milioni di dollari, lo 0,3% delle azioni del gruppo Toyota rafforzando così la tela dell’incrocio delle partecipazioni. Lo scorso anno, infatti, Toyota aveva portato la propria quota in Subaru dal 16 al 20%.
Confermata, venerdì scorso, da Nissan la prosecuzione della produzione in Regno Unito. Di “grande dimostrazione di fiducia” ha parlato il premier inglese Johnson. Nissan ha nel Paese un impianto produttivo che dà lavoro a circa 6.000 persone.
Respinta negli USA, l’opposizione di Mazda e Ford al richiamo di 3 milioni di autovetture che montavano air bag Takata. I dispositivi prodotti dall’azienda, oggi fallita ed acquisita da una società cinese, possono presentare dei difetti di produzione che li rendono insicuri.
Nel settore immobiliare, Mitsui Fudan ha acquistato, lo scorso martedì, l’84,8% delle azioni del Tokyo Dome spendendo complessivamente 102,23 miliardi di yen. Il restante capitale rimarrà invece nelle mani dell’ex maggioranza azionaria: The Yomiuri Shimbun Holding, società operante nel campo della comunicazione.
Anche il colosso della pubblicità Dentsu potrebbe intanto vendere il proprio quartier generale. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, la vendita del palazzo potrebbe fruttare 300 miliardi di yen.
Nell’industria cosmetica, Shiseido ha annunciato la possibile vendita, al fondo CVC Capital Partners, della propria filiale europea detentrice del marchio Tsubaki. L’azienda ha riportato, nell’anno solare appena concluso, perdite nette per 30 miliardi di yen.
Nel medicale, Shimadzu ha annunciato che inizierà la vendita all’estero dei propri test PCR. A partire da febbraio la filiale singaporiana della società renderà disponibili i test per il mercato asiatico. L’azienda è presente, da settembre, sul mercato statunitense.
Chiudendo con la distribuzione, nel 2020 i grandi magazzini hanno registrato un calo delle vendite del 26,7% rispetto al 2019: si tratta del calo percentuale maggiore dal 1975. Secondo quanto reso noto dall’associazione di categoria, le vendite nell’anno appena concluso sono state pari a 4.220.000 miliardi di yen.
(con informazioni di yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Masterdeis (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.