Anche questa settimana è iniziata con l’emergenza Coronavirus. Domenica 13 dicembre il Governatore di Aichi, Hideaki Omura, ha reso noto che Nagoya poteva essere esclusa, al pari di Tokyo ed Osaka, dalla campagna Go To Travel: l’esclusione è effettivamente avvenuta a partire da mercoledì.
Il giorno successivo il premier Suga ha dichiarato che la campagna non sarà operativa nazionalmente per le vacanze di fine anno (e cioè dal 28 dicembre all’11 gennaio) in un disperato tentativo di contenere la diffusione dell’infezione.
Martedì il ministro con delega al Turismo Akaba ha comunicato che sarà possibile cancellare i viaggi previsti entro il 24 dicembre senza alcuna penale mentre le compensazioni per gli operatori turistici che perderanno questi introiti saranno aumentate.
Di una “decisione dolorosa” ha parlato il ministro Nishimura. “Dobbiamo fermare l’infezione ora: il 28 dicembre è troppo tardi” ha contestato Masato Imai del Partito Costituzionale Democratico il quale ha sottolineato come il comitato scientifico non aveva, contrariamente a quanto sostenuto da Suga, rassicurato circa il legame tra spostamenti e diffusione dell’infezione.
“La campagna va interrotta immediatamente e vanno sostenute le imprese del turismo e della ristorazione” ha rimarcato il Segretario del Partito Comunista Akira Koike.
Ad Osaka, invece, il governatore Hirofumi Yoshimura ha chiesto ad alcune attività di sospendere l’operatività o di ridurre gli orari di lavoro mentre il 15 dicembre ha aperto una struttura da 30 posti di terapia intensiva che sarà gestita dalle forze armate.
Ad Hokkaido è stato decretato lo stop al festival della neve, evento che evento che si tiene dal 1950 e che ha attirato anche 2 milioni di visitatori generando giri d’affari per molti miliardi di yen. Proprio per la Prefettura, lo scorso lunedì, la locale Associazione Medica ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza (e dichiarato, per conto proprio, uno “stato di emergenza sanitaria”) a causa della saturazione dei reparti ospedalieri destinati ai pazienti colpiti dal virus: “è troppo tardi, anche se l’economia è importante, le vite delle persone e la loro salute sono essenziali” ha affermato Kiyoshi Nagase, responsabile dell’associazione per Hokkaido.
“Le risorse fisiche e mentali tra il personale delle istituzioni mediche e dei centri di salute pubblica hanno già raggiunto i propri limiti. Il numero dei posti letto è in forte calo soprattutto a Sapporo ed Asahikawa. In alcune regioni, il sistema sanitario ha già iniziato a crollare ed in alcune aree è stato persino inviato personale della Forza di Autodifesa destinato all’assistenza in caso di catastrofi. Se lo sforzo dovesse aumentare ulteriormente, non sarà possibile proteggere la salute e la vita di ogni residente. Una situazione critica si profila proprio davanti a noi” si legge nella dichiarazione resa congiuntamente dall’Associazione Medica e dall’Associazione degli Ospedali.
A Tokyo, maggiore centro di diffusione dell’infezione, si sono registrati 305 casi lunedì, 460 martedì (con un record, 592, ricoverati nazionalmente in terapia intensiva), 678 mercoledì, 822 giovedì (con oltre 3.200 casi nazionalmente e 191.500 casi da inizio emergenza), 664 venerdì, 736 sabato.
La Prefettura ha intanto portato al livello 4 lo stato di emergenza per il settore sanitario. Ad inizio settimana, sui 3.000 posti letto destinati nella Prefettura al trattamento dei pazienti COVID-19, ben 2.049 erano occupati (78 su 200 i posti occupati in terapia intensiva). Situazione molto seria anche ad Aichi dove, al 16 dicembre, la metà dei 70 posti di terapia intensiva predisposti localmente, erano occupati.
“Se otto posti letto sono occupati ed un nono paziente avesse bisogno di trattamenti in terapia intensiva dovremmo chiedere ad uno dei pazienti di rinunciare alle proprie possibilità di salvezza” ha affermato al quotidiano Mainichi Atsush Numaguchi, direttore del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Universitario di Nagoya, capoluogo della Prefettura di Aichi.
Cresciuti nazionalmente anche i decessi accertati (dato il basso numero di test molti positivi sfuggono ad ogni statistica): se in tutto novembre essi sono stati 382, nei soli primi 15 giorni di dicembre sono stati 550. Al 17 dicembre il numero dei deceduti accertati era di 2.800.
Partita il 15 dicembre nella Prefettura di Aichi anche una campagna di test volta a verificare la diffusione del virus tra la popolazione verificando la diffusione degli anticorpi nel sangue. Fino al 20 dicembre saranno effettuati 3.000 test.
Sul fronte vaccinale, lo scorso 18 dicembre Pfizer ha richiesto al Ministero della Sanità nipponico l’autorizzazione per il proprio vaccino. Lo scorso marzo il governo giapponese e la casa farmaceutica hanno sottoscritto un accordo per 120 milioni di dosi necessarie a coprire 60 milioni di residenti nell’Arcipelago.
“I casi di COVID-19 continuano ad aumentare in Giappone ed in altri Paesi in tutto il mondo. I nostri sforzi, in collaborazione con le autorità di regolamentazione di ciascun Paese, atti a fornire vaccini sicuri ed efficaci stanno progredendo a una velocità senza precedenti. Questa domanda per l’approvazione della produzione si basa su dati ottenuti da ricerche scientificamente rigorose e altamente etiche. Una volta ottenuta l’approvazione forniremo rapidamente vaccini anche ai giapponesi contribuendo alla normalizzazione della vita sociale” ha affermato Akihisa Harada, numero uno di Pfizer in Giappone.
Il 17 dicembre, intervenendo alla Dieta, il Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii ha chiesto un sostengo straordinario alle realtà ospedaliere (spesso private in Giappone), una indennità una tantum da corrispondere agli operatori sanitari, una decisiva espansione dei test PCR.
Il giorno precedente era stato Onishi del Partito Costituzionale Democratico a sottolineare la necessità di un’indennità da 200.000 yen da destinare a coloro che stanno affrontando l’emergenza.
Polemiche ha, intanto, generato una cena, avvenuta il 14 dicembre, del premier con alcune celebrità. Critiche sono arrivate dagli alleati del Nuovo Komeito.
Suga si è scusato pur ribadendo di aver rispettato le distanze con gli altri commensali.
Nel welfare è stata aumentata la quota di compartecipazione alle spese mediche per gli ultrasettantacinquenni i cui redditi superano i 2 milioni di yen l’anno. Se attualmente i costi per queste persone si aggirano intorno al 10% del totale, con la riforma essi raggiungeranno in media il 20.
In politica interna, la Procura di Tokyo ha chiesto la condanna a 18 mesi per Anri Kawai, la senatrice eletta ad Hiroshima avrebbe, stando all’accusa, comprato pacchetti di voti da politici locali nonché non rispettato i tetti di spesa per le campagne elettorali nel corso delle elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri del 2018.
Nessuna risposta è invece giunta alle sollecitazione del PCG e del PCD dal ministro dell’Agricoltura Nogami circa un caso di corruzione che riguarderebbe l’ex titolare del dicastero Takamori Yoshikawa.
Per ciò che attiene allo scandalo dei sei accademici la cui nomina al Consiglio delle Scienze è stata rigettata dal premier, in settimana Daya Reddy, presidente del Consiglio Internazionale delle Scienze, ha chiesto che il premier fornisca spiegazioni. “Al fine di assicurare in Giappone un ambiente aperto alla scienza, sarebbe di aiuto se il governo giapponese rispondesse alle richieste di spiegazioni” ha affermato Reddy intervistato dall’agenzia Kyodo.
Alcuni giorni prima Tomoko Tamura del Partito Comunista aveva nuovamente chiesto spiegazioni circa il ruolo nella vicenda del vicesegretario del Gabinetto Sugita: non è infatti chiaro se egli avesse presentato al premier una lista di 99 nomi o completa di tutti i 105 proposti dall’assemblea del Consiglio.
L’ex premier Abe ha intanto dichiarato la propria disponibilità a riferire in parlamento circa una serie di cene tenutesi tra il 2013 ed il 2019 nell’ambito dei festeggiamenti del sakura oggetto di indagini da parte della magistratura che avrebbero rilevato l’assenza di iscrizione nei bilanci di alcuni costi sostenuti dal PLD o da sue associazioni collaterali.
“Risponderò ad ogni domanda dopo che i pubblici ministeri avranno finito le loro indagini” ha sostenuto Abe.
L’ex premier “ha detto bugie che contraddicono i fatti”, ha affermato Jun Azumi del Partito Costituzionale Democratico, uno dei partiti che da tempo chiede di sentire l’ex numero del PLD.
Frattanto un gruppo di avvocati ha denunciato l’ex premier per violazione della legge sul controllo dei fondi politici.
Nell’ambiente, azioni incisive contro il cambiamento climatico sono state chieste dal premier Suga nell’ambito di una conferenza internazionale sul tema tenutasi a Tokyo. Il Sol Levante ha recentemente confermato di voler giungere a zero emissioni di CO2 entro il 2050.
Sul nucleare, l’Agenzia Regolatrice ha avviato, lo scorso 14 dicembre, un’ispezione presso l’impianto, di proprietà di Japan Atomic Power, di Tsuruga dopo che era emersa la possibilità di dati falsati comunicati nel processo che ha portato alla riattivazione di uno dei reattori. La società avrebbe comunicato che la faglia che passa nei pressi della centrale non sarebbe attiva ed allo scopo avrebbe alterato 80 dati.
Sempre in questo campo, l’esecutivo ha presentato ricorso contro una sentenza della Corte Distrettuale di Osaka che ha revocato l’autorizzazione alla riattivazione per una centrale di proprietà della Kansai Electric (nello specifico si trattava dei reattori 3 e 4 della centrale Oi nella Prefettura di Fukui) in quanto, a giudizio dei magistrati, l’azienda non aveva pienamente corrisposto ai nuovi requisiti di sicurezza introdotti nel 2012.
Per ciò che attiene al meteo, lo scorso giovedì nella Prefettura di Niigata si sono avute, a causa di una forte nevicata, 1.100 automobili rimaste bloccate nella neve e circa 10.000 abitazioni che hanno subito interruzioni della corrente.
In politica estera, il ministro Motegi ha incontrato, nel corso del suo viaggio in Africa l’omologo sudafricano Naledi Pandor con il quale è stata concordata una piena ripresa delle attività economiche nipponiche in Sudafrica nonché il lancio, a breve, di un tavolo per gli investimenti. Sono oltre 160 le aziende giapponesi (e tra esse i colossi Nissan e Toyota) che operano nello Stato africano occupando circa 150.000 persone.
Il 13 dicembre il titolare della diplomazia nipponica ha poi incontrato il primo ministro di Mauritius Pravind Jugnauth al quale ha offerto un prestito da 30 miliardi di yen per affrontare gli effetti sull’ecosistema prodotti in luglio da una maxiperdita di greggio da parte di una petroliera nipponica. Contemporaneamente è stato assicurato un contributo da 600 milioni di yen nell’ambito di un più ampio progetto di riduzione del rischio, prevalentemente mediante allarmi, in caso di aumento improvviso del livello del mare.
Il 15 dicembre, invece, da Tokyo, il portavoce dell’Esecutivo Kato ha rivolto i propri auguri al Presidente eletto degli Stati Uniti Biden che il medesimo giorno aveva raggiunto quota 302 delegati diventando virtualmente il successore di Donald Trump.
In ambito militare, il 15 dicembre la commissione difesa del PLD ha dato il proprio via libera a quanto stabilito dal governo e cioè il costosissimo trasferimento del sistema anti-missilistico Aegis da terraferma a nave. In chiusura di settimana la costruzione delle due navi che ospiteranno il sistema è stata approvata dal governo.
“L’obiettivo è quello di rafforzare le capacità di difesa del Giappone e non quello di attaccare basi nemiche” ha affermato in conferenza stampa il Segretario Generale del Gabinetto Kato.
“Intorno alle isole sudoccidentali del Giappone la Cina sta aumentando la propria attività navale ed a ciò occorre rispondere. In questa situazione di tensione missili che possono attaccare gli avversari ed allo stesso tempo assicurare la sicurezza delle nostre truppe sono importanti per la difesa delle isole” ha affermato il titolare della Difesa venerdì scorso menzionando poi la minaccia rappresentata dalla Corea del Nord. Il costo totale dell’operazione dovrebbe attestarsi intorno ai 500 miliardi di yen.
“È certamente necessario rispondere in modo flessibile ai cambiamenti che riguardano la sicurezza. Tuttavia, allo stesso tempo, è importante mantenere i principi costituzionali. Non possiamo ammettere che essi siano distrutti” ha affermato Takashi Shinohara, responsabile della commissione esteri e difesa del Partito Costituzionale Democratico, in una conferenza stampa successiva alla decisione.
Il piano “promuove il possesso di armi in grado di colpire una base nemica” ha affermato Tomoko Tamura del Partito Comunista sottolineando l’incostituzionalità di queste misure.
Alcuni giorni prima il ministro Kishi aveva concordato con l’omologo cinese Wei Fenghe la definizione di una linea di comunicazione d’emergenza tra i due dicasteri volto ad evitare incidenti aerei o marittimi tra i mezzi delle due forze armate.
“Ho chiesto con forza che non siano prese azioni che possano far aumentare la tensione” ha affermato Kishi riferendosi, in particolare, alla questione delle contese isole Senkaku.
Da parte sua Wei Fenghe ha affermato che il proprio Paese ed il Giappone sono due importanti leader regionali e tra le principali economie mondiali ed essi condividono posizioni simili nonché una cultura vicina ed interessi comuni. Wei, augurandosi un rafforzamento delle relazioni bilaterali, ha mostrato soddisfazione per i progressi nella cooperazione nel settore della difesa sottolineando la necessità di mantenere scambi ad alto livello, promuovere la cooperazione pratica, rafforzare il coordinamento multilaterale, accelerare la costruzione del meccanismo di collegamento aria-mare e costruire attivamente relazioni di sicurezza bilaterali costruttive. Sulle questioni del Mar Cinese Orientale e delle isole contese (chiamate Diaoyu o Diaoyutai in Cina e Taiwan), Wei ha ribadito che la Cina è determinata nel salvaguardare la propria sovranità territoriale, i propri diritti ed interessi marittimi.
Venerdì, per non mollare la presa e mantenere vive le proprie posizioni, il Governo ha riattivato un sito internet che illustra la posizione ufficiale del Sol Levante sulle Senkaku includendo anche una serie di pareri di esperti che concordano circa le affermazioni di sovranità sulle isole da parte del Giappone.
Il bilancio delle forze armate edochiane per il prossimo anno fiscale potrebbe, intanto, segnare l’ennesimo record con 5.340 miliardi di yen (il Ministero ne ha richiesti 5.490).
Sul fronte delle esportazioni militari, la confindustria nipponica, Keidanren, ed il Ministero hanno concordato un protocollo di cooperazione per favorire lo sviluppo e la vendita di materiale bellico all’estero.
In economia, il Governo ha dato via libera al terzo bilancio supplementare per il 2020. L’ultimo pacchetto di misure prevede una spesa di 21.840 miliardi. Le nuove spese sono tutte coperte dall’emissione di titoli di Stato. A fine 2020 saranno 112.000 miliardi i nuovi debiti contratti dal Paese. La scelta è stata criticata dal Partito Costituzionale Democratico: “si tratta di debiti doppi rispetto a quelli contratti all’epoca della crisi di Lehman ed il rapporto tra titoli emessi ed entrate sarà superiore al 60%. Davvero non poteva essere evitato?” ha chiesto il deputato Koichiro Genba.
L’ultimo sondaggio condotto dalla Banca Centrale sulla fiducia degli operatori, il cosiddetto Tankan, ha mostrato una leggera ripresa rispetto alla precedente rilevazione pur rimanendo abbastanza negativo. Nello specifico l’indice ha toccato quota -10 contro -27 raggiunto a settembre.
La Banca del Giappone ha anche tenuto, tra giovedì e venerdì, una due giorni del proprio tavolo direttivo al termine della quale si è confermata la politica di ultra-allentamento monetario e portato gli interessi a medio termine a -0,1%.
I dati sull’inflazione, mentre Kuroda continua a fantasticare circa un 2% inseguito ormai dal 2013, si confermano in calo con, per novembre, un -0,9%.
L’Esecutivo ha intanto rivisto al rialzo, col report di dicembre, le previsioni di crescita per l’anno fiscale 2021 che sono state portate dal 3,4% della stima di aprile al 4% di venerdì scorso.
Per ciò che attiene alle esportazioni, a novembre si è avuto il dato più basso degli ultimi 24 mesi con un calo del 4,2% per complessivi 6.110 miliardi di yen. In calo, dell’11,1% anche le importazioni per un totale pari a 5.750 miliardi, dato in gran parte dovuto ad un calo del prezzo del petrolio.
In calo tanto le importazioni (del 13,9%) quanto le esportazioni (del 2,5%) dagli Stati Uniti mentre in crescita (rispettivamente del 6,7% e del 3,8%) importazioni ed esportazioni da e verso la Cina.
Nell’energia, entro il 2040 il Sol Levante intende produrre almeno 45 gigawatt (pari all’energia prodotta da altrettanti reattori) da eolico in mare diventando così il terzo produttore mondiale. Attualmente il Giappone produce da questa fonte appena 20.000 kilowatt.
In settimana l’Esecutivo ha anche però stabilito che, come era nell’aria da tempo, le ultime due pale eoliche piazzate a largo delle coste di Fukushima saranno rimosse in quanto non rendono economicamente tanto quanto costano. Le turbine, piazzate a 20 chilometri da Naraha, erano originariamente tre ma una è già stata rimossa a giugno.
In agricoltura, il 13 dicembre nella Prefettura di Shiga è stato accertato un altro caso di influenza aviaria che ha, fino ad ora, coinvolto 11.000 polli. Shinga è la decima Prefettura nella quale è stata accertata la presenza del virus. Al 15 dicembre i casi complessivi di aziende toccate dal virus erano 26.
Nel turismo, a novembre si sono avuti 56.700 visitatori stranieri: il 97,7% in meno rispetto allo stesse mese del 2019 e 14° mese consecutivo di calo ma prima volta negli ultimi otto mesi che si è superata la soglia dei 50.000.
Nelle telecomunicazioni, NTT Docomo, la maggiore azienda di comunicazioni mobili del Paese ha comunicato che, in linea con quanto chiesto dal governo, abbasserà di 1.000 yen la tariffa mensile prevista per i piani che prevedono largo consumo di dati. La mossa segue di poco quanto fatto da KDDI e SofBank, i principali concorrenti.
Nell’auto, il presidente di Toyota Akio Toyoda ha espresso la propria contrarietà al piano che prevede zero emissioni nette entro il 2050 per l’Arcipelago. Il piano, infatti, significa nel concreto la fine dell’auto a benzina o a diesel nel Sol Levante.
“L’industria dell’auto potrebbe collassare” ha affermato Toyoda il quale ha sottolineato che l’obiettivo non sarà raggiungibile fin tanto che il Paese sarà dipendente da una produzione di energia elettrica da fonti fossili, elemento che renderebbe inutile, a giudizio del numero di Toyota e dell’associazione dei produttori di automobili, l’elettrificazione totale del parco auto.
Il medesimo giorno anche Eiji Hashimoto, presidente di Nippon Steel e dell’associazione dei produttori d’acciaio, si è mostrato perplesso circa le tempistiche promosse dal governo sostenendo che sarebbero necessari 10 o 20 anni soltanto per la ricerca scientifica e richiedendo, per il proprio settore, l’aiuto del governo.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, lo scorso 15 dicembre l’Agenzia Aerospaziale del Giappone ha iniziato lo studio delle capsule rilasciate dalla sonda Hayabusa2 e comunicato la presenza, per la prima volta in ricerche di questo tipo, di campioni gassosi nonché di 5 grammi (molto più di quanto previsto) di polveri. La sonda, lanciata nel 2014 e tornata ad inizio dicembre, ha raccolto diversi campioni di materiale sull’asteroide Ryugu.
L’equipe che ha realizzato la sonda ha ricevuto, lo scorso giovedì, un premio dalla presidenza del Governo.
In settimana Giappone e Stati Uniti hanno anche concordato che componenti statunitensi atte a rilevare la presenza di spazzatura spaziale saranno montate su due satelliti nipponici che saranno lanciati nel 2023. L’accordo, sottoscritto dal ministro Motegi e Joseph Young, ambasciatore ad interim degli USA a Tokyo. Si tratta del primo accordo di questo tipo per il Sol Levante.
(con informazioni di dirco.gov.za; global.jaxa.jp; mod.gov.cn; pfizer.co.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di T. Watanabe da Pixabay
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