Settimana iniziata con il primo viaggio all’estero da premier di Yoshihide Suga. Il numero uno del governo nipponico ha fatto tappa prima in Vietnam.
Ad Hanoi, Suga ha incontrato l’omologo Xuan Phuc e promesso aiuti da destinarsi alle popolazioni delle regioni centrali del Vietnam colpite in questi giorni da alluvioni. I due leader hanno anche concordato circa le necessità di rafforzare lo scambio di equipaggiamenti e tecnologie belliche (il Giappone ha venduto, alcuni mesi fa, due navi che saranno utilizzate dalla Guardia Costiera vietnamita) e, come si legge nel comunicato finale dell’incontro, “riaffermato l’importanza di garantire la pace, la sicurezza e la libertà di volo e di navigazione nel Mare Orientale, rafforzando la risoluzione delle controversie mediante misure pacifiche ed evitando l’uso o la minaccia della forza, rispettando con serietà il diritto internazionale ed in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982”: un messaggio nemmeno troppo velato a Pechino che ha in piedi delle controverse territoriali con il Vietnam (controversie nelle quali il Giappone si inserisce in funzione anti-cinese) sulle isole Spratly.
Terminata la visita in Vietnam, Suga è volato in Indonesia. A Jakarta il premier nipponico ha offerto all’omologo Widodo 50 miliardi di yen di prestiti per aiutare il Paese ad affrontare la pandemia. La cooperazione tra Giappone e Paesi ASEAN “è alla base della prosperità economica nella regione” ha affermato Suga mercoledì, ribadendo che il Sol Levante “guarda con preoccupazione” all’attività cinese nel Mar Cinese Meridionale.
Il conflitto con la Cina non si esplicita soltanto nelle azioni dell’attuale premier ma anche in quelle dell’ex capo del governo Abe il quale, lunedì scorso, si è nuovamente recato al tempio Yasukuni per rendere omaggio ai caduti in nome dell’Imperatore.
Non si è fatta attendere la risposta cinese: “il santuario Yasukuni, nel quale vengono onorati 14 criminali di guerra di classe A, è un simbolo della guerra di aggressione condotta dai militaristi giapponesi” e la visita “mostra ancora una volta l’atteggiamento errato del Paese nei confronti della sua storia di aggressione. Esortiamo il Giappone […] a riflettere sulla sua passata storia di aggressioni ed conquistare, con azioni concrete, la fiducia dei suoi vicini asiatici e del mondo” ha dichiarato il titolare degli Esteri di Pechino Zhao Lijian.
“Si è trattato di una visita privata ed è una questione che attiene alla libertà di religione” ha sostenuto, da Tokyo, il segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato.
Sguardo a Pechino anche nella difesa. Lunedì scorso Nobuo Kishi e l’omologa australiana Linda Reynolds hanno concordato il coordinamento delle attività di sorveglianza alle rispettive installazioni militari. La decisione, chiaro segnale della volontà di contenimento della RPC, è stata resa possibile dalle modifiche, in senso bellicista, delle leggi sulla sicurezza nazionale adottate nel 2015.
“I ministri hanno ribadito la loro forte opposizione a qualsiasi azione unilaterale destabilizzante o coercitiva che potrebbe alterare lo status quo ed aumentare le tensioni nel Mar Cinese Orientale. Hanno espresso la loro intenzione di continuare a coordinarsi strettamente per ciò che attiene alla sicurezza in questa regione […], hanno ribadito la loro ferma opposizione a qualsiasi tentativo di modificare unilateralmente lo status quo mediante coercizione nel Mar Cinese Meridionale nonché l’importanza nel sostenere la libertà di navigazione e di sorvolo” si legge nel comunicato congiunto stilato al termine del vertice e che prosegue con la manifestazione di una preoccupazione verso le attività della guardia costiera cinese (pur senza citarla in maniera esplicita) nonché con un appello a che tutte le parti si attengano alla Convenzione UNCLOS.
Ossessione Cina anche nel breve colloquio avuto da Suga, appena rientrato dall’Indonesia, con il comandante delle forze armate USA del quadrante indo-pacifico, l’ammiraglio Philip Davidson. “Spero si possa continuare a rafforzare il nostro coordinamento e la nostra cooperazione per un’alleanza mai stata così forte” ha affermato il premier.
Frattanto, secondo una ricerca condotta dal quotidiano Mainichi, nel 2019 si sarebbero verificate 1.152 violazioni dei limiti di inquinamento sonoro (tre le ore 22 e le 6 del mattino) che le forze aeree del Stati Uniti si sono impegnate a rispettare nell’Arcipelago.
Secondo dati acquisiti dalle amministrazioni locali a Kadena vi sono state 765 violazioni, 288 a Futenma, 64 a Yakota e 35 ad Atsugi.
Il ministro Kishi, mercoledì, ha intanto ispezionato le truppe dell’aeronautica di Naha, impegnate nella sorveglianza delle contese Senkaku. Il giorno successivo il ministro ha incontrato il governatore della Prefettura Denny Tamaki il quale ha ribadito la propria opposizione allo spostamento della base di Ginowan a Nago e chiesto lo stop ai lavori di interramento della baia di Henoko.
Sono intanto 495 gli enti locali nipponici (cinque Prefetture e 490 comuni) che hanno approvato mozioni che sollecitano il governo ed il parlamento ad aderire al trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche del 2017.
Per ciò che concerne l’emergenza Coronavirus a Tokyo, principale centro di diffusione dell’epidemia, ha registrato 132 casi domenica 18 ottobre, 78 lunedì, 139 martedì, 150 mercoledì, 185 giovedì, 186 venerdì, 203 sabato.
A Nagoya, il comune ha informato che da agosto è cresciuto il numero di persone venute a contatto col virus e che sono rimaste asintomatiche per almeno dieci giorni. Il dato è importante perché può portare ad una riformulazione dell’isolamento fiduciario (che in Giappone è di 14 giorni come in Italia). Fino a luglio, nella città, si erano registrati casi di manifestazione dei sintomi della malattia massimo sei giorni giorno il contatto con il virus.
Complessivamente soltanto lo 0,6% del totale delle 1.435 persone testate positive nell’area ha manifestato sintomi dopo dieci giorni ma, considerando soltanto settembre, la percentuale sale al 2,5%.
Il Giappone starebbe intanto pensando di escludere dall’obbligo di quarantena coloro che si recano nell’Arcipelago per brevi soggiorni di lavoro.
All’aeroporto di Tokyo Narita, anche in previsione di una ripresa dei voli, dal 2 novembre apriranno due uffici per i test rapidi (in grado di fornire una risposta entro due ore). Tutt’altro che economico l’ottenimento del certificato: 39.800 yen.
A Tokyo dovrebbero invece presto scattare delle esercitazioni per verificare se sarà possibile aumentare l’occupazione del Tokyo Dome senza aumentare il rischio di contagi. Attualmente il limite, per gli impianti con più di 10.000 posti, è del 50% e nello specifico il Tokyo Dome ne può contenere 19.000.
All’estero, Fujifilm, la società produttrice dell’ormai celeberrimo Avigan, ha stretto un accordo con la cinese Carelink Pharmaceutical che consentirà alla seconda azienda di produrre e distribuire l’antivirale nelle Repubblica Popolare.
Sempre in campo farmaceutico, Shionogi & Co., società che sta sviluppando un proprio vaccino contro il SARS-CoV-2, ha denunciato che la propria filiale taiwanese è stata vittima di un attacco hacker anche se nessuna informazione afferente il vaccino è stata accessibile ai cybercriminali.
In politica interna, il 18 ottobre si è tenuta una manifestazione di protesta contro la decisione del premier di non nominare sei candidati al Consiglio delle Scienze. Alla protesta hanno partecipato Akira Koike del Partito Comunista e Mizuho Fukushima del Partito Socialdemocratico.
“Non è stato spiegato nulla e continuo a pensare sia stata una decisione illegale” ha affermato lo stesso giorno, da Fukuoka dove si trovava in visita, il presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano.
Il Segretario Generale del Gabinetto ha, intanto, comunicato la convocazione, il prossimo lunedì, della sessione straordinaria della Dieta la quale sarà certamente occasione per l’opposizione per interrogare direttamente il premier.
In chiusura di settimana i sei accademici hanno tenuto una conferenza stampa ribadendo che la mancata nomina è stata “una chiara violazione di legge” e che il premier deve “compiere pienamente i propri obblighi”.
Una protesta è avvenuta anche a Sapporo. Circa 400 cittadini hanno, infatti, contestato la scelta di due sindaci della Prefettura di chiedere al Governo la realizzazione di un centro per il deposito delle scorie nucleari.
Il Paese, intanto, ha confermato, mercoledì, che proseguirà nel proprio programma di estrazione del plutonio da combustibile esaurito. La conferma è giunta al termine di un incontro tra Kato e il Governatore di Aomori, Prefettura nella quale si trova un impianto (per la precisione nel comune di Rokkasho) che sarà destinato allo scopo di produrre MOX da scorie.
Il Sol Levante ha attualmente 45,5 tonnellate di plutonio (con esse si potrebbero produrre 6.000 bombe atomiche) e di queste ben 36,6 si trovano all’estero (principalmente Francia e Regno Unito).
Il medesimo giorno il premier ha confermato che presto arriverà una decisione sulle acque radioattive stoccate nell’ex impianto di Fukushima: “non possiamo rimandare la decisione all’infinito” ha sostenuto Suga da Jakarta.
In chiusura di settimana il ministro all’Economia, Commercio e Industria, Kajiyama ha confermato che nessuna decisione è stata ancora presa. Attualmente l’ex impianto ospita 1,2 milioni di tonnellate di acqua contaminata ed ogni giorno penetrano nell’area altre 170. Contraria la Federazione Nazionale delle Cooperative di Pesca, 41 dei 59 comuni della Prefettura di Fukushima e la stessa assemblea prefettizia ha invitato il governo a non diffondere voci che potrebbero danneggiare gli sforzi per la ricostruzione.
In campo ambientale, a partire da aprile 2022 potrebbe essere introdotto l’obbligo, per le aziende, di riciclare la plastica. Nel 2018 nell’Arcipelago si sono prodotte quasi 9 milioni di tonnellate di rifiuti plastici e di queste 4,62 provenivano dal mondo produttivo.
Per ciò che concerne i privati, è già in vigore la norma che prevede la riduzione a zero delle plastiche che finiscono nell’indifferenziato ma molti enti locali non hanno ancora predisposto mezzi e uomini con questo fine.
Mediante l’uso di bioplastiche e di meccanismi di riuso degli imballaggi, l’esecutivo auspica, inoltre, una riduzione del 25% entro il 2030 nella produzione di tali rifiuti.
Uno scandalo fresco di settimana è intanto scoppiato nelle isole Salomone. Un sistema per le comunicazioni di emergenza (utile in caso in terremoti e tsunami), finanziato con 5 miliardi di dollari dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale e terminato nel 2014, è stato lasciato sconnesso ed alcune parti sarebbero state anche perse. A renderlo noto, il 20 ottobre, è stato l’equivalente della nostra Corte dei Conti.
L’Agenzia Nazionale di Polizia è intanto diventato uno dei primi enti ad aver abolito l’uso dell’hanko, un tipo di timbro particolarmente diffuso nella pubblica amministrazione nipponica. A partire dal 22 ottobre l’apposizione del timbro è stata abolita per tutti i 315 atti per i quali era prevista.
In politique politicienne, Shigeru Ishiba, a lungo avversario interno al PLD di Abe, si è dimesso, lo scorso giovedì, da capocorrente. La fazione, nata nel 2015, potrebbe ora essere guidata dall’ex ministro Ichiro Kamoshita.
In economia, il Sol Levante ha registrato un surplus commerciale pari a 675 miliardi di yen a settembre. Le esportazioni sono diminuite del 4,9% (raggiungendo 6.060 miliardi di yen) rispetto allo stesso mese del 2019 mentre le importazioni hanno segnato un -17,2%.
Nella prima metà dell’anno fiscale 2020 le esportazioni sono crollate del 19,2%. In lieve ripresa le esportazioni verso la Cina (+14% rispetto al mese precedente) e verso gli USA (+0,7%).
“Giappone e Cina sono vicini importanti l’uno per l’altro” ha affermato lunedì il segretario generale del Gabinetto Kato il quale si è augurato che “gli scambi ritornino sulla strada di una ripresa dei voli” che potrebbe avvenire già questo mese.
Proseguono i dati tutt’altro che positivi sull’inflazione: a settembre si è registrato un -0,3% con un lieve miglioramento rispetto ad agosto quando i prezzi al consumo erano diminuiti dello 0,4%.
Il dato è stato spiegato dagli analisti del Ministero dell’Economia come conseguenza della campagna “Go To Travel” che ha prodotto un crollo del 30% nelle spese alberghiere.
In campo finanziario il ministro Aso ha promesso prossimi interventi, per il tramite dell’Agenzia per i Servizi Finanziari, affinché la Borsa di Tokyo non subisca più stop dovuti a problemi tecnici come avvenuto all’inizio di ottobre. Venerdì l’Agenzia ha condotto una prima ispezione negli uffici edochiani del Tokyo Stock Exchange.
Nel commercio internazionale è stato siglato venerdì a Tokyo, alla presenza della ministra Liz Truss, l’accordo commerciale tra Regno Unito e Giappone resosi necessario dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. L’accordo ricalca in gran parte quello siglato da Giappone ed UE.
L’accordo è “una porta di accesso per le imprese britanniche nell’Asia del Pacifico e rende più agevole l’accesso della Gran Bretagna all’accordo di libero scambio per l’area del Pacifico” ha affermato Truss confermando quindi la volontà britannica di adesione al CPTPP.
Al fine di ridurre i contatti tra clienti e lavoratori, in settimana l’agenzia di viaggi JTB ha lanciato un’applicazione per smartphone che consente agli ospiti delle strutture di chattare con il personale evitando incontri vis a vis. La società sta vivendo, come è ovvio, una grande crisi e, secondo quanto reso noto dal suo presidente, Eijiro Yamakita, prevede la chiusura di 100 agenzie (circa il 20% del totale) nell’arco dei prossimi cinque anni ed ha già chiuso un accordo con i sindacati che prevede la rinuncia da parte dei 13.000 lavoratori del bonus invernale. Secondo l’Agenzia per il Turismo la JTB ha incassato, tra aprile ed agosto di quest’anno, l’88% in meno rispetto al medesimo periodo del 2019.
Anche l’agenzia H.I.S. ha annunciato tagli che la porteranno, entro la prossima estate, a chiudere un terzo delle proprie 260 agenzie.
Sempre nel turismo, molti alberghi e catene di ristoranti stanno predisponendosi, in previsione delle festività di fine anno, per la vendita di pasti già pronti da consumare in casa.
Sono, intanto, moltissime le agenzie e gli alberghi che hanno aderito al programma “Go To Travel” e che attendono i rimborsi dal Governo. Fino ad ora il Ministero ha erogato fondi per 25.180.000 notti ed un totale di 109,9 miliardi di yen.
Frattanto, a Singapore, il locale ufficio dell’Organizzazione Nazionale per il Turismo e le Prefetture di Okinawa e Shizuoka hanno scelto di trasmettere in diretta su Facebook le proprie attrazioni principali nel tentativo di attrarre turisti per quando sarà possibile viaggiare.
A settembre il numero di turisti stranieri che si sono recati nell’Arcipelago è stato pari a 13.700: il 99,4% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
In settimana, la società di gestione dello scalo di Narita ha comunicato che abbasserà le tasse aeroportuali sui voli internazionali e non le applicherà su una serie di voli nazionali già programmati.
Nell’intrattenimento, a Tokorozawa (Saitama), chiuderà il primo novembre, per riaprire l’anno prossimo, il parco divertimenti Seibuen Yuenchi gestito dalle Ferrovie di Seibu.
Investimenti all’estero per la giapponese Aeon Mall. Il prossimo 28 ottobre la società aprirà parzialmente il proprio terzo grande magazzino in Indonesia. Il centro commerciale, che sarà completamente operativo entro l’estate 2021, si trova a Bogor (non distante da Jakarta) ed occupa una superficie complessiva di 190.000 metri quadri.
Aperture fuori dall’Arcipelago anche per la catena di librerie Tsutaya la quale ha appena inaugurato un proprio negozio ad Hangzhou ed ha programmato una prossima apertura a Shanghai.
Rimanendo nella distribuzione, a settembre sono diminuite del 3% (per complessivi 866,71 miliardi di yen), rispetto allo stesso mese del 2019, le vendite per i minimarket: si tratta del settimo mese consecutivo con il segno meno per questo tipo di negozi. Diminuito dell’11,1% il numero di singoli clienti e del 9% l’ammontare della spesa media: segno inequivocabile che i dati di consumo sono strettamente connessi ai comportamenti adottati con la pandemia.
In calo anche le vendite nei supermercati: -4,6% rispetto a settembre 2019 per complessivi 1.020 miliardi di yen.
In calo anche le vendite nei grandi magazzini: a settembre le vendite sono diminuite del 33% (ad agosto il calo era stato più contenuto: -22%) per complessivi 334 miliardi di yen.
La pandemia produce cambiamenti anche in FamilyMart. La società, una delle maggiori catene di supermercati del Paese, non sarà più quotata in borsa. Ad approvare la decisione è stata, lo scorso 22 ottobre, l’assemblea degli azionisti nella quale la rappresentanza più grossa è di Itochu che detiene il 65,71% delle azioni.
Nei trasporti, le Ferrovie del Giappone Centrale hanno mostrato alla stampa l’ultima revisione del nuovo treno a levitazione magnetica che effettuerà il collegamento tra Tokyo ed Osaka. Il treno, in fase di test da agosto, può raggiungere i 500 chilometri orari di velocità.
Nell’auto, Nissan ha presentato in India, un nuovo SUV. Il “Magnite”, questo il nome, sarà commercializzato nel Subcontinente a partire dal prossimo anno.
Nell’edilizia, il numero di nuovi palazzi costruiti a Tokyo e nelle Prefetture limitrofe nel periodo aprile-settembre è crollato del 26,2% rispetto agli stessi mesi del 2019 con 8.851 unità immobiliari edificate. Analizzando però soltanto settembre si è registrato un aumento del 5% rispetto al 2019 con 2.477 palazzi.
Nell’elettronica, è iniziato venerdì il CEATEC, la più importante fiera del settore nell’Arcipelago. La manifestazione si terrà in forma virtuale. Sharp presenterà, tra le altre cose, schermi trasparenti che funzionano sia da display che da divisori, Alps Alpine nuovi pannelli che non richiedono di essere toccati al fine di far partire un’operazione (tecnologia particolarmente utile in tempi di pandemia) mentre Pananosic presenterà un proprio sofisticato bot.
Tra le altre aziende, Toshiba presenterà un proprio sistema per il riconoscimento di 13 tipi diversi di tumore dalle analisi del sangue e NEC un nuovo sistema di riconoscimento facciale.
(con informazioni di news.chinhphu.vn; fmprc.gov.cn; mod.go.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; asahi.com; mainichi.jp)
Immagine 内閣官房内閣広報室 (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.