Settimana apertasi ancora una volta con l’emergenza Coronavirus. Domenica 11 ottobre il numero di positivi totali al Sars-Cov-2 nell’Arcipelago ha toccato quota 90.099 con 1.643 persone decedute.
Maggior centro dell’infezione la Prefettura di Tokyo che ha registrato 146 casi domenica (il medesimo giorno Osaka ha segnalato 45 casi, Chiba 43 e Fukushima 12), 78 lunedì, 166 martedì, 177 mercoledì, 284 giovedì, 184 venerdì e 235 sabato.
Per ciò che concerne i minori infettati, un recente studio realizzato dalla Società Pediatrica del Giappone, ha mostrato come il 78% abbia contratto il virus in famiglia. La ricerca ha riguardato 472 bambini e ragazzi tra 0 e 19 anni e cioè il 7,6% del totale dei minori che sono risultati positivi al Sars-Cov-2. Ben il 90% dei contagiati in questa fascia d’età, a conferma di un dato riscontrato in tutti i Paesi, non hanno subito alcun trattamento medico.
Frattanto il Sol Levante, al fine di evitare un nuovo caso “Diamond Princess”, ha fatto appello affinché si costruisca un quadro internazionale di regole condivise in caso di contagi a bordo delle navi da crociera. “È necessario stabilire sistemi di cooperazione internazionale e di divisione dei compiti divisioni di al fine di prevenire l’espansione delle infezioni sulle navi da crociera” ha affermato il Portavoce del governo Kato.
In settimana, secondo quanto reso noto dal Ministero dell’Istruzione, è stato stabilito che per i prossimi test d’ingresso all’università (che si terranno nella primavera 2021) non sarà negato l’accesso anche agli aspiranti studenti che hanno avuto contatti stretti con persone risultate positive. Si tratta di un passo indietro rispetto a quanto previsto in giugno, quando si era precisato che coloro che erano entrati in contatto con positivi dovevano osservare 14 giorni di quarantena. Per questi studenti sarà comunque obbligatoria l’effettuazione di un test PCR che attesti la negatività.
Nel contempo un’azienda, la Shimadzu Corporation, e l’Università del Tohoku hanno reso noto, il 16 ottobre, di aver messo a punto un macchinario in grado di accertare la presenza del virus analizzando il respiro.
La pandemia ha lasciato macerie anche a livello sociale. Dati resi noti lo scorso giovedì hanno mostrato come siano stati ben 96.000 i nuclei familiari che hanno ricevuto un contributo per l’affitto mentre 109.000 sono stati i richiedenti.
Si tratta di un numero record per l’Arcipelago: a titolo di esempio nel 2010 le domande furono 37.151. Il record di richieste si è avuto a maggio (con quasi 45.000 domande) mentre a giugno se ne sono registrate poco meno di 35.000, 14.023 a luglio e 9.379 ad agosto. Il contributo è erogato per tre mesi estensibili fino a nove.
Frattanto un’indagine condotta da quotidiano Mainichi sui 90 principali enti locali del Giappone ha rilevato che, a causa del virus, il 60% di essi abbia problemi nel ricevere persone in sofferenza abitativa specialmente nel caso di persone costrette ad abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni per eventi meteorologici avversi.
Per attenuare gli effetti economici della pandemia, venerdì scorso, il governo ha deciso l’allocazione di 549,2 miliardi di yen di fondi di riserva per l’estensione dei programmi di sussidio. Gran parte del denaro (poco più di 439 miliardi) è destinato al fondo di supporto alle aziende i cui introiti sono diminuiti a causa del virus affinché non licenzino i dipendenti.
Il medesimo giorno il ministro delle Finanze Taro Aso ha chiarito che non sarà concesso un altro contributo una tantum di emergenza come quello da 100.000 yen assegnato ad aprile.
In politica interna, il 12 ottobre è iniziata ad Osaka la campagna referendaria sulla trasformazione della città in metropoli, abolendo l’attuale comune e sostituendolo con quattro municipi. Un piano analogo era già stato bocciato dagli elettori, anche se con uno stretto scarto, nel 2015.
Promotori della riforma Osaka Ishin no Kai, il partito che governa la Prefettura ed il comune e che nazionalmente si riconosce nel Partito per l’Innovazione del Giappone, mentre contro si sono espressi tutti gli altri partiti (dalla destra del PLD fino al Partito Comunista).
Per ciò che concerne gli scandali che scuotono la maggioranza, il 12 ottobre si è avuta la condanna due ex consulenti della società cinese, operante nel settore del gioco d’azzardo, 500.com: Masahiko Konno (condannato a due anni di detenzione) e Katsunori Nakazato (per lui un anno e dieci mesi). I due hanno versato, tra il 2017 ed il 2018, mazzette per 7,6 milioni di yen al deputato conservatore Tsukasa Akimoto per la sua opera di promozione della legge, poi effettivamente approvata, che consentiva l’apertura di casinò nel Paese.
Prosegue, frattanto, la polemica sulla mancata nomina a membri del Consiglio delle Scienze di sei accademici critici nei confronti del Governo. Katsunobu Kato, a nome del Governo, e lo stesso premier nel corso di un intervista, hanno sostenuto che la lista consegnata non fosse completa.
“Come ha potuto il primo ministro prendere una decisione senza aver visto l’elenco con i 105 nomi? Se si scoprisse che qualcuno, diverso dal primo ministro, ha rimosso i sei accademici dalla lista significherebbe che all’interno dell’ufficio del premier è avvenuta una enorme cospirazione” ha commentato il segretario del Partito Comunista Akira Koike.
Appare dunque che la toppa che il Governo ha provato a mettere sia peggiore del buco. La senatrice comunista Tomoko Tamura ha, infatti, rilevato come queste ultime dichiarazioni siano in contrasto con quelle rilasciate in precedenza dal premier e che erano tese a sottolineare il diritto del capo del governo di escludere alcuni dei nomi proposti. Analoga riflessione è stata fatta dal deputato del Partito Costituzionale Democratico Takahiro Kuroiwa nel corso di un’audizione nella quale sono stati chiamati funzionari del governo e del Consiglio delle Scienze mentre il segretario del PCD, Tetsuro Fukuyama, ha chiesto spiegazioni circa l’eventuale coinvolgimento nel procedimento amministrativo del vicesegretario del Gabinetto Sugita.
Le scelte di Suga sono state criticate anche da Toshihide Masukawa, premio Nobel per la Fisica, mentre Hakubun Shimomura, attuale responsabile del programma per il PLD è passato al contrattacco. Shimonura, già ministro dell’Istruzione, ha sostenuto, infatti, la necessità di creare un gruppo di lavoro che guardi ai conti dell’organizzazione la quale riceve ogni anno circa un miliardo di yen di fondi pubblici.
Mercoledì scorso, intanto, una petizione online promossa da una serie di accademici ha raggiunto quota 143.000 firme.
Venerdì scorso l’attuale Presidente del Consiglio, Takaaki Kajita, ha avuto un breve incontro con il premier ma Suga, ancora una volta, non ha fornito alcuna spiegazione valida o anche solo coerente circa il proprio operato.
Per ciò che attiene alle dichiarazioni rese dalla deputata liberaldemocratica Mio Sugita (secondo la quale le donne vittime di violenza possono mentire), martedì scorso un gruppo di attiviste femministe ha provato a consegnare ai vertici del PLD una petizione con 136.000 firme. La delegazione non è stata ricevuta.
Sempre nel campo dei diritti civili, in settimana un gruppo di attivisti ha chiesto l’emanazione di una legge contro le discriminazioni dovute ad orientamento sessuale prima delle prossime Olimpiadi (tra gli estensori della richiesta vi è anche un’associazione che si batte contro le discriminazioni nello sport).
Lunedì si è ricorso il primo anniversario del passaggio nell’Arcipelago del tifone Hagibis. Gli sfollati sono ancora 7.895 (in 11 diverse Prefetture).
È emerso, intanto, come in almeno la metà dei casi le cause di morte di quanti sono periti in relazione al tifone non sono state rese note dalle autorità locali limitando così la possibilità per gli esperti di realizzare piani di prevenzione più efficaci. Fino ad ora 21 persone sono state riconosciute come vittime correlate (e cioè decedute non per annegamento o frana ma la cui morte è comunque connessa all’evento meteorologico) il che ha consentito l’erogazione alle singole famiglie di un risarcimento pari a 5 milioni di yen. Il mancato rilascio di queste informazioni è stato giustificato dalle Prefetture con il rispetto alla riservatezza dei dati personali.
In ambito storico, l’Università di Hiroshima ha aperto alla consultazione, rendendoli disponibili online, circa 500 documenti che testimoniano degli albori del movimento degli hibakusha. I documenti vanno dal 1955 al 1961 e tra essi vi sono gli atti costitutivi della federazione di Hiroshima della Confederazione delle Organizzazioni delle Vittime della Bomba Atomica nata nel 1956.
La storia continua, frattanto, a creare tensione tra il Giappone ed i suoi vicini. Sabato scorso il premier Suga ha inviato, come abitualmente faceva il predecessore Abe, un’offerta rituale al tempio shintoista Yasukuni, che celebra i caduti per l’Imperatore e tra essi numerosi criminali di guerra protagonisti dell’espansione coloniale nipponica tra il XIX e la prima metà del XX sec.
“Esprimiamo profondo dispiacere per il fatto che il governo giapponese ed alcuni parlamentari abbiano, nuovamente, inviato offerte al santuario Yasukuni che glorifica la storia delle guerre di invasione giapponesi e nel quale si onorano i criminali di guerra. Il nostro governo ha fortemente invitato i leader giapponesi a rispondere agli appelli affinché si abbia uno sviluppo orientato al futuro delle relazioni Corea del Sud-Giappone ed affinché affrontino direttamente e con umiltà la storia riflettendo e mostrando pentimento per il passato” si legge in una nota diffusa dal Ministero degli Esteri di Seul.
Per quanto riguarda la televisione pubblica NHK, un tavolo consultivo del Ministero degli Interni e Comunicazioni ha suggerito l’introduzione di un sistema legale che obblighi tutte le famiglie e le aziende al pagamento del canone, obbligando quindi anche i cittadini a segnalare il possesso di un televisore e consentendo ad NHK di accedere ai dati sulle utenze elettriche e sui cambi di residenza. Il sistema dovrebbe ridurre l’evasione del canone e portare, contestualmente, ad un suo abbassamento.
In politica estera, il primo ministro nipponico e quello vietnamita hanno avuto un colloquio, lo scorso 12 ottobre, nel quale hanno riaffermato la volontà di cooperare sul fronte del contrasto al nuovo Coronavirus.
Per Suga il Vietnam e l’Indonesia saranno le prossime, e prime dalla nomina a premier, tappe estere.
Lo stesso giorno il Giappone ha inviato una nota di protesta alla Repubblica Popolare Cinese circa l’avvicinamento ad un peschereccio giapponese, avvenuto nei pressi delle contese Diaoyutai/Senkaku, di due navi della Guardia Costiera di Pechino. I due mezzi sarebbero rimasti nell’area per circa due giorni (l’undici ed il dodici ottobre).
Le isole “sono territorio della Cina. Anche il pattugliamento e lo svolgimento di attività di applicazione della legge in quelle acque costituisce un diritto della Cina ed il Giappone dovrebbe rispettarlo” ha commentato da Pechino il portavoce del Ministero degli Esteri della RPC Zhao Lijian.
In chiusura di settimana il governo ha annunciato, ufficialmente con l’intento di avere un miglior quadro della vegetazione, un uso più intenso della sorveglianza satellitare sulle isole.
Il tema del contenimento della proiezione cinese è stato portato dal Sol Levante anche nell’ambito del vertice ASEAN-Giappone, tenutosi in teleconferenza il 14 ottobre. A rappresentare Tokyo il viceministro degli Esteri Takeo Mori che ha invitato tutte le parti in conflitto nell’area ad attenersi alla Dichiarazione sulla Condotta tra le Parti nel Mar Cinese Orientale ed alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
Nella difesa, domenica 11 ottobre il segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato (che ha una delega specifica sul tema) ha incontrato il Governatore della Prefettura di Okinawa, l’esponente dell’opposizione Denny Tamaki, ribadendo che il governo centrale non ha, nonostante l’opposizione della popolazione locale ed alcuni problemi circa la tenuta dei suoli della baia di Henoko, alcun piano B circa la ricollocazione della base di Ginowan a Nago.
In chiusura di settimana Giappone e Stati Uniti hanno iniziato i colloqui che dovrebbero portare ad una rimodulazione della quota nipponica nel fondo per la copertura delle spese sostenute per ospitare le truppe statunitensi nell’Arcipelago in previsione del prossimo piano quinquennale del costi che scadrà ad aprile 2021. Non è un mistero che da tempo il governo USA stia cercando di far aumentare la quota a carico del Giappone.
“Riteniamo che l’attuale condivisione delle spese sia appropriata” ha affermato il titolare degli Esteri Motegi lo scorso venerdì. Il Giappone impiega annualmente quasi due miliardi di dollari per coprire le spese connesse alla presenza nordamericana nell’Arcipelago.
Rimanendo in quest’ambito, Kato ha dichiarato che il Giappone “lavorerà a stretto contatto con gli Stati Uniti” circa la poco gradita sorpresa giunta la scorsa settimana da Pyongyang. Nel corso della parata militare per le celebrazioni del settantacinquesimo anniversario della fondazione del Partito del Lavoro, infatti, è stato mostrato al mondo un nuovo missile intercontinentale.
“La Corea del Nord ha portato avanti con costanza la diversificazione delle proprie risposte agli attacchi e ha costantemente rafforzato le capacità offensive: si tratta di una nuova sfida” ha sostenuto, martedì, scorso, il titolare della Difesa Nobuo Kishi.
Venerdì è stato, intanto, lanciato dal Governo un canale informativo sulla piattaforma Youtube volto a diffondere notizie sui cittadini giapponesi rapiti da funzionari della Corea del Nord tra gli anni ’70 ed ’80.
Sempre in questo campo, mercoledì scorso, è stato presentato l’ultimo sottomarino che entrerà nella dotazione della Marina nipponica. Il mezzo, chiamato Taigei, ha 3.000 tonnellate di stazza ed è stato costruito dalla Mitsubishi Heavy Industries. Il Taigei prenderà servizio nel 2022 e sarà il ventiduesimo sottomarino militare giapponese. La realizzazione del vascello era stata inserita nelle linee guida della Difesa del 2010 le quali prevedevano, per l’appunto, l’aumento del numero dei sottomarino da 16 a 22.
In economia, il Fondo Monetario Internazionale ha previsto, nell’ultima previsione resa nota martedì scorso, una contrazione dell’economia globale pari al 4,4% e cioè di un 0,8% in meglio rispetto alla previsione di giugno. Secondo l’organismo guidato da Georgieva, l’economia nipponica subirà un -5,3% nel 2020 (con un miglioramento dello 0,5% rispetto a quanto previsto in giugno) per poi avere un rimbalzo del 2,3% l’anno dopo.
In calo a settembre i prezzi all’ingrosso. Secondo quanto reso noto dalla Banca del Giappone si è avuto nel mese appena trascorso una diminuzione dei prezzi pari allo 0,8%.
In ambito finanziario, si è tenuto, in forma virtuale, il G7 del ministri delle Finanze. Tra i temi discussi vi sono stati i pagamenti digitali i quali vanno “supervisionati e regolati in maniera adeguata”. Nessuna criptovaluta “dovrebbe iniziare a funzionare finché non soddisfa adeguatamente i requisiti legali, normativi e di supervisione pertinenti” si legge nel comunicato finale del vertice.
Nell’ambito del formato G20, invece, mercoledì scorso i ministri delle Finanze hanno concordato l’estensione per altri sei mesi della moratoria del debito estero per i Paesi in difficoltà. Rimandata, ancora una volta, a data da destinarsi la tassa sui giganti del web.
Rimanendo in campo finanziario NTT Data ha siglato un accordo con la tailandese Bank of Ayudhya per consentire ai clienti della stessa di effettuare pagamenti nel Sol Levante utilizzano i codici QR.
Sul fronte lavoro, la Corte Suprema ha sentenziato, lo scorso giovedì, contro il Gruppo Poste del Giappone ed a favore di un gruppo di lavoratori precari stabilendo che le differenze salariali tra questi lavoratori e quelli a tempo indeterminato erano irragionevoli. La sentenza è molto importante in quanto circa la metà dei 390.000 lavoratori delle poste non hanno un contratto a tempo pieno o a tempo indeterminato.
“Attueremo negoziati con i lavoratori che seguano quanto stabilito nella sentenza” ha dichiarato il gruppo in un comunicato.
Soltanto alcuni giorni prima, in una causa analoga, la Corte aveva negato ad un gruppo di lavoratrici precarie dell’Università Medica di Osaka il risarcimento richiesto (si trattava in quel caso di bonus e di contributi pensionistici).
Nel turismo, dopo l’inclusione di Tokyo nella campagna “Go To Travel” (il bonus vacanze predisposto dall’Esecutivo), molte società di prenotazione stanno limitando la scontistica applicando dei tetti massimi (non i 14.000 yen a notte fissati dal governo ma 3.500). La preoccupazione principale delle aziende del settore è che i fondi corrisposti non coprano del tutto i costi in previsione di un sostanziale aumento di coloro che utilizzeranno il bonus. Il 13 ottobre il ministro delegato, Kazuyoshi Akaba, ha promesso che i fondi destinati alla campagna saranno accresciuti.
Nella Prefettura di Fukuoka, proprio con l’intento di rivitalizzare il turismo, lo scorso venerdì si è avuta la prima corsa del treno di lusso, di proprietà delle Ferrovie del Kyushu, che connetterà Kagoshima, Fukuoka, Nagasaki, Saga, Oita e Miyazaki.
Investimenti all’estero per la catena di ristoranti Tendon Tenya che aprirà il primo ristorante a Singapore e per la catena alberghiera Hoshino Resorts che aprirà il prossimo anno una struttura nella provincia cinese dello Zhejiang: si tratta del primo albergo della società in Cina ed il quarto all’estero.
Per ridurre i rischi d’infezione, intanto, la catena di ristorazione Kura Sushi ha lanciato ad Osaka(dopo averlo già fatto in un ristorante di Tokyo) un sistema di ordinazioni che consente di ridurre al minimo le interazioni tra personale e clienti.
In agricoltura, il Sol Levante lancerà presto un ufficio che si occuperà di facilitare le esportazioni di prodotti agricoli. Ad annunciare la mossa, volta a ridare ossigeno ad un settore storicamente in crisi (in primo luogo per l’età avanzata dei suoi lavoratori), il ministro delegato Kotaro Nogami. L’obiettivo dichiarato è quello di portare, entro il 2030, le esportazioni agricole dai 912,1 miliardi di yen del 2019 a 5.000 miliardi.
Nel commercio internazionale, dovrebbero riprendere il 23 ottobre i colloqui tra Giappone e Regno Unito circa un accordo commerciale (già raggiunto nei suoi principi fondamentali) resosi necessario dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Il 14 ottobre sono invece ripartiti, dopo un lungo stop, i colloqui del RCEP, il trattato di libero commercio che comprende le nazioni ASEAN e altri cinque Paesi (erano sei prima dell’uscita dell’India dai negoziati): Repubblica di Corea, Giappone, Cina, Australia e Nuova Zelanda. Il vertice si è chiuso senza un comunicato congiunto.
Nella mobilità, il prossimo anno Suzuki lancerà sul mercato un dispositivo per la raccolta di microplastiche in acqua. Il mezzo funzionerà in sincrono con il motore delle navi.
Nel trasporto aereo, All Nippon Airways potrebbe presto tagliare del 5% gli stipendi nell’ambito del proprio piano di riduzione dei costi a fronte delle enormi difficoltà che tutto il settore sta vivendo globalmente. Tra le altre misure previste anche un piano di prepensionamenti.
Zipair ha invece ricominciato, venerdì scorso, a volare da Tokyo a Seul dopo cinque mesi di stop e dopo aver riconvertito parte dei propri aerei al trasporto merci.
Nell’energia, Giappone e Stati Uniti hanno siglato un memorandum di cooperazione alla ricerca nel settore del riciclo del diossido di carbonio. L’accordo prevede un maggiore scambio di evidenze e di ricercatori.
Nell’Arcipelago invece, ripartirà entro il 2022, dopo il via libera dato dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare che ha ritenuto sufficiente l’adeguamento al nuovo quadro normativo di sicurezza, il secondo reattore della centrale di Onagawa (Miyagi) di proprietà della Tohoku Electric Power. Entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare anche il disco verde da parte del governatore della Prefettura Yoshihiro Murai.
Torna, intanto, nuovamente a farsi strada l’idea del Governo di rilasciare in mare le acque radioattive penetrate, per varie vie, all’interno dell’ex impianto di Fukushima e lì stoccate.
Contrarietà è già stata espressa dalle cooperative di pesca. Se il ministro dell’Agricoltura, Kotaro Nogami, venerdì ha rassicurato (“il governo non ha, momento, preso una decisione”), il collega Kato ha sostenuto che l’esecutivo “non può rimandare” la decisione e che essa sarà presa “nel momento opportuno”.
A settembre di quest’anno erano stoccate nell’ex centrale 1,23 milioni di tonnellate di acque radioattive.
Nell’industria pesante, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, Nippon Steel potrebbe presto vendere due impianti posseduti nell’Indiana in condominio con ArcelorMittal. Nell’ambito di questo piano di dismissione la società chiuderà una delle proprie fabbriche nipponiche entro il 2023 e ridurrà le proprie capacità produttive di 5 milioni di tonnellate annue.
Nella meccanica timidi segnali di ripresa arrivano dai dati di agosto. In quel mese si è infatti registrato un aumento degli ordini dello 0,2% rispetto al mese precedente (in termini assoluti gli ordini hanno raggiunto la cifra di 752,49 miliardi di yen).
Nell’abbigliamento, Fast Retailing ha comunicato, lo scorso martedì, che si attende un rimbalzo nei profitti a partire da settembre. Dopo aver chiuso con una perdita record del 44,4% (per utili pari a 90,36 miliardi di yen) l’esercizio finanziario chiusosi il 31 agosto, la società proprietaria del marchio Uniqlo attende profitti per 165 miliardi nell’anno che si chiuderà ad agosto 2021.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, la statunitense NASA ha rimandato, per ulteriori controlli da effettuare sul vettore Falcon 9, il volo dello SpaceX che avrebbe, il prossimo 31 ottobre, ospitato a bordo anche il giapponese Soichi Noguchi.
In settimana il Sol Levante ha anche reso nota la prossima firma degli Accordi Artemis, un quadro internazionale di regole promosso dalla NASA circa l’esplorazione e lo sfruttamento dello spazio al quale hanno finora aderito anche l’Italia, il Regno Unito, l’Australia ed il Canada.
(con informazioni di imf.org; g7.utoronto.ca; g20.org; news.chinhphu.vn; yna.co.kr; globalsuzuki.com; fastretailing.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; kyodonews.net; mainichi.jp; asahi,com;)
Immagine di Kakidai (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.