Prosegue nel Sol Levante l’emergenza prodotta dal virus Sars-Cov-2. Anche questa settimana la maggior parte dei casi si è registrata nella Prefettura di Tokyo: 260 il 16 agosto, 161 il 17 (640 i casi totali quel giorno), 207 martedì, 186 mercoledì (il medesimo giorno Osaka ha superato la capitale con 187 casi, Fukuoka ne ha registrato 102, Kanagawa 95, Okinawa 71 e Saitama 62), 339 giovedì, 256 il 21 e 258 sabato.
Numerose le scuole che, lunedì scorso, hanno riaperto i battenti dopo la pausa estiva. Diverse le misure adottate al fine di prevenire i contagi: oltre al distanziamento sociale anche la continua ventilazione degli spazi.
Inviati ad Okinawa dal Ministero della Difesa 20 infermieri con il compito specifico di supportare le istituzioni mediche locali nell’affrontare la cura dei pazienti contagiati dal Sars-Cov-2.
Mentre il 19 agosto diversi parlamentari dell’opposizione, tra cui Ogawa del PCD, hanno chiesto, per l’ennesima volta, un deciso aumento dei test PCR.
Nelle Filippine è, frattanto, iniziata la sperimentazione dei farmaco nipponico Avigan. La sperimentazione durerà 90 giorni e a tale fine sono stati allocati circa 360.000 dollari.
Per ciò che attiene al campo dei diritti civili, la scorsa settimana un gruppo di persone appartenenti alla minoranza degli Ainu ha depositato presso la Corte Distrettuale di Sapporo una causa civile che chiede che agli stessi sia garantita la possibilità di pescare con finalità commerciali il salmone nei fiumi dell’isola di Hokkaido (possibilità negata dalla normativa con il fine di non depauperare le risorse ittiche).
Mercoledì, frattanto, il premier è tornato al lavoro dopo tre giorni dedicati a controlli medici. Abe ha voluto smentire, parlando con i giornalisti, le voci circa il proprio stato di salute che erano circolate nei giorni scorsi.
In politica interna, lo scorso mercoledì il Partito Democratico per il Popolo ed il Partito Costituzionale Democratico hanno ufficializzato la volontà di fondersi in unico partito e di rifondare, nella sostanza, il vecchio Partito Democratico dal quale entrambe le formazioni discendono. Confermata dal Presidente del PDP, Yuichiro Tamaki, la propria indisponibilità a far parte del nuovo partito in virtù di una serie di differenti visioni.
“Vorrei costruire il partito unitario il prima possibile e far sì che la gente possa riconoscere che è nato nuovamente un partito di opposizione che può sostituire il Partito Liberal Democratico” ha dichiarato il segretario del PCD Tetsuro Fukuyama.
Nella maggioranza, la scorsa settimana è stato nuovamente disposto l’arresto per il deputato del PLD Tsukasa Akimoto. L’accusa, questa volta, è di aver pagato un testimone (l’ex consulente di 500.com Masahiko Konno) con 30 milioni di yen affinché raccontasse il falso ai pubblici ministeri che stanno indagando sullo stesso e su alcuni ex dirigenti di una società cinese per un caso di corruzione. Akimoto avrebbe, infatti, ricevuto somme di denaro ed altre utilità (almeno una vacanza) da un’azienda cinese interessata a realizzare un casinò utilizzando la nuova normativa, di cui il parlamentare è stato attivo sostenitore, che consente l’apertura di sale da gioco all’interno di alberghi.
In politica estera, è stato rigettato dalla Corte Distrettuale di Daegu (Repubblica di Corea) l’appello presentato dalla nipponica Nippon Steel e nel quale si chiedeva lo stop alla liquidazione degli asset posseduti dalla società nella Penisola.
Sarà quindi disposto il risarcimento agli ex forzati di guerra ed ai loro familiari che aveva iniziato una battaglia in tribunale affinché l’azienda rendesse conto dello sfruttamento operato durante l’occupazione coloniale della Penisola.
Il 16 agosto è, intanto, terminata la sospensione alle attività di pesca emanata da Pechino nei pressi delle isole, da essa rivendicate, Diayoutai/Senkaku. Fino ad ora le autorità della RPC avevano chiesto alle navi battenti bandiera dell’Impero di Mezzo di mantenersi ad almeno 30 miglia nautiche dagli isolotti.
Un maggiore intervento nell’area, da realizzarsi soprattutto mediante una ripresa delle attività economiche e di tutela dell’ecosistema, è stato chiesto all’interno del PLD dall’ex ministra della Difesa Tomomi Inada.
La storia continua, nel contempo, ad essere motivo di divisione tra il Giappone e le nazioni vittime del suo colonialismo nel secolo scorso.
Se Abe ha scelto, anche quest’anno, di non recarsi allo Yasukuni shrine, il tempio scintoista che celebra i caduti per l’Imperatore, così non ha fatto il ministro per la Rivitalizzazione Economica Yasutoshi Nishimura che si è recato al luogo di culto il 16 agosto.
Il giorno precedente avevano portato i propri omaggi ai caduti Sanae Takaichi (Interni), Koichi Hagiuda (Istruzione), Shinjiro Koizumi (Ambiente) e Seiichi Eto (ministro per Okinawa e Territori del Nord).
Nei rapporti con Papua Nuova Guinea, il ministro Motegi, volato a Port Moresby nell’ambito di un proprio tour nell’area, ha promesso al primo ministro, James Marape, un aiuto alla ripresa economica della nazione oceanica.
Riconfermata da entrambi la necessità di mantenere “un’area indo-pacifica libera ed aperta e fondata sul diritto” e cioè di cooperare nel contenere la Repubblica Popolare Cinese.
In economia, il PIL nipponico per il periodo aprile-giugno è calato del 27,8%: si tratta di un numero record almeno dal 1955.
Scesi del 4,8% anche i consumi (dato peggiore dal 2014 ad oggi), del 18,5% le esportazioni di beni e servizi, dell’1,5% gli investimenti privati mentre gli investimenti pubblici sono cresciuti dell’1,2%.
In calo, per il mese di giugno, anche gli ordinativi del settore meccani che hanno registrato un -7,6% rispetto allo stesso mese del 2019: il dato più basso degli ultimi sette anni.
A luglio però, per la prima volta negli ultimi quattro mesi, il Sol Levante ha registrato un piccolo surplus (pari a circa 109 milioni di dollari).
“Il governo non sta portando avanti nessuna misura concreta per far fronte ad un declino così forte dell’economia, un declino storico” ha affermato il presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano commentando i dati.
Scesi a luglio del 7,4% gli introiti dei piccoli supermercati (per un totale, in termini assoluti, di 865,64 miliardi di yen). Il dato è peggiore di giugno (mese nel quale il calo era stato del 5,2%). Sceso del 14% il numero dei clienti (a giugno il calo era stato dell’11,6%) mentre la spesa media effettuata dagli stessi è cresciuta del 7,7% (671,3 yen).
Crollate del 20.3% anche le vendite dei grandi magazzini. A luglio le vendite in 203 negozi raggruppati in 73 società (rappresentate nell’Associazione Giapponese Grandi Magazzini) hanno venduto per 391,28 miliardi di yen. Crollate più di tutte, naturalmente, le vendite del settore esente dai dazi: -88,7%.
Nell’industria pesante, l’azienda meccanica Kubota ha annunciato l’apertura, con inizio della produzione nel 2022, di una nuova fabbrica negli Stati Uniti.
Nell’auto, Toyota ha annunciato, lo scorso lunedì, una collaborazione con Amazon Web Services al fine di sviluppare sistemi di connettività alla rete per i propri veicoli. L’obiettivo dell’accordo è “muoversi verso auto CASE” (Connected, Autonomous/Automated, Shared and Electric, cioè connesse, autonome/automatizzate, condivise ed elettriche).
Nell’elettronica, Panasonic ha intenzioni di aumentare del 10% le proprie capacità produttive del proprio impianto per la produzione di batterie sito negli Stati Uniti al fine di venire incontro alle richieste di Tesla. La società, stando a quanto comunicato dal vicepresidente Mototsugu Sato, investirà nelle nuove linee 94 milioni di dollari.
In ambito finanziario Mitsubishi UFJ Financial Group ha comunicato di aver concesso, mediante la propria controllata indonesiana Bank Danamon Indonesia, un prestito da 11,5 milioni di dollari alla Siloam International Hospitals, società proprietaria di diversi nosocomi nell’arcipelago.
L’Esecutivo ha frattanto deciso di avviare servizi di consulenza per realtà finanziarie globali, predisponendo allo scopo 50 milioni di yen, al fine di attrarre ad Osaka e Fukuoka, le due Prefetture individuate allo scopo, banche, assicurazioni e società finanziarie che potrebbero, è questo l’auspicio di Tokyo, lasciare Hong Kong.
Nel turismo, il numero di visitatori stranieri di luglio è crollato, ma non poteva essere altrimenti dato l’enorme numero di Paesi verso i quali Tokyo ha chiuso le frontiere, del 99,9% rispetto allo stesso mese del 2019.
In termini assoluti 3.800 persone hanno visitato l’Arcipelago nello scorso mese. In calo, del 98,8%, anche i nipponici in uscita dal Paese (in totale 20.300 persone contro 1.660.000 del luglio 2019).
In agricoltura, Bactrocera dorsalis, un moscerino infestante del mango e di altri frutti creduto eradicata negli anni ’80, è riapparso in 7 Prefetture del Giappone.
Chiudendo col lavoro, una ricerca condotta dall’associazione Kyoiku no Mori ha confermato per l’ennesima volta che gli insegnanti giapponesi lavorano troppo. Nonostante la pandemia infatti, la ricerca svolta dal gruppo tra il 10 ed il 26 luglio e che ha coinvolto 1.203 lavoratori, ha mostrato che in quel mese il 57% dei docenti ha effettuato oltre 80 ore di straordinario (il 42,7% avrebbe addirittura effettuato oltre 100 ore).
A gennaio di quest’anno il Ministero dell’Istruzione aveva fissato in 45 il numero massimo di ore di straordinario per gli insegnanti ma evidentemente la norma è tutt’altro che rispettata ed i docenti nipponici, come emerge da anni da ricerche dell’OCSE, continuano ad essere impiegati per moltissime ore al mese in lavoro amministrativo.
(con informazioni di kubota.com; global.toyota; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Immagine NHK
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.