Settimana iniziata con l’elezione del candidato liberal-democratico Yoichi Fukazawa nelle elezioni suppletive svoltesi il 26 aprile nel collegio n. 4 di Shizuoka della Camera dei Rappresentanti.
Il conservatore, appoggiato anche dal Nuovo Komeito, ha sconfitto il progressista Ken Tanaka.
Record negativo per l’affluenza: 34,1%.
Sul fronte degli scandali che coinvolgono la maggioranza, la Procura di Hiroshima ha perquisito, lo scorso 26 aprile, la casa di Kazuyoshi Hamada, fino al 17 dello stesso mese sindaco di Akitakata. La polizia giudiziaria cercava in casa del politico possibili prove di elargizioni di denaro da parte dell’ex ministro della Giustizia Kawai la cui moglie, Anri, è stata candidata e poi eletta alla Camera dei Consiglieri in un collegio che comprende quel comune.
Perquisizioni sono state effettuate il 28 aprile anche in alcuni locali presso la sede dell’Assemblea della Prefettura di Hiroshima: la Procura sospetta infatti che anche membri del consiglio locale abbiano ricevuto denaro dalla coppia in cambio di sostegno elettorale.
Venerdì si è frattanto compiuto il primo anno di regno per Naruhito. Non si è tenuta alcuna cerimonia o festeggiamento a causa delle note misure volte ad evitare assembramenti.
Il medesimo giorno si è tenuto il primo consiglio ministri in videoconferenza per il medesimo motivo.
Nella difesa, costi aggiuntivi per 30,2 miliardi di yen si sono registrati nella costruzione della nuova base di Henoko. A determinare i maggiori costi il fatto che, nell’ambito dell’interramento di parte della baia, i suoli hanno iniziato a cedere perché troppo soffici: prima Takeshi Onaga e poi il suo successore alla guida delle Prefettura Denny Tamaki, avevano avvisato di questo rischio rimanendo inascoltati.
Per ciò che concerne l’emergenza Coronavirus, è stata confermata lo scorso lunedì l’estensione ad altri 14 Paesi del divieto di ingresso nel Sol Levante. Tra le nazioni oggetto del nuovo blocco vi sono la Russia e l’Arabia Saudita.
Il medesimo giorno è giunto in parlamento il pacchetto di misure economiche volte all’attenuazione degli effetti del virus su quel fronte. In complesso l’esecutivo ha licenziato un provvedimento da 25.690 miliardi di yen. Misure “fiscali e finanziarie senza precedenti” sono state promesse dal ministro delle Finanze Taro Aso il quale ha illustrato il provvedimento in Camera dei Rappresentanti. Il provvedimento si somma ad altre misure per un impegno economico complessivo che sarà pari a 117.100 miliardi di yen.
Presentata congiuntamente dall’opposizione progressista un disegno di legge volto a fornire un contributo alle imprese per il pagamento degli affitti.
Il Partito Costituzionale Democratico ha invece ricevuto i sindacati del settore idrico dai quali ha ricevuto la proposta, girata all’esecutivo, di riduzione delle imposte sulle utenze idriche, fognarie e dal gas.
Il pacchetto di misure è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti il 29 aprile e dalla Camera dei Consiglieri il giorno successivo. Intervenendo per il proprio gruppo Junya Ogawa del PCD si è detto d’accordo con le misure ma rimarcato le ancora insufficienti forniture mediche nonché il ritardo con il quale l’esecutivo ha iniziato a prendere le misure di distanziamento sociale.
Enormi i ritardi nell’assegnazione del contributo da 100.000 yen la cui distribuzione avviene sotto la responsabilità dei comuni.
Cresciuta enormemente, ma ben al di sotto delle necessità, la disponibilità di mascherine. Dalle 300 milioni al mese di gennaio si è passati alle 400 del mese successivo, alle 600 di marzo fino a 700 milioni ad aprile con un tasso di produzione nazionale cresciuto dal 20% pre-crisi al 60-70% circa del mese appena concluso. L’esecutivo starebbe pensando di obbligare gli operatori economici che hanno accumulato mascherine a venderle ed ad un prezzo considerato equo.
Il 29 aprile, finalmente l’esecutivo ha reso noto, dopo le richieste dell’opposizione, il nome (la società si chiama Yusubio) della quarta ditta che si era aggiudicata le prime forniture pubbliche di mascherine.
Nell’istruzione, il Governatore della Prefettura di Miyagi, Yoshihiro Murai, ha proposto lo scorso 27 aprile la riapertura di tutte le scuole dell’Arcipelago per settembre sottolineando come riaperture differenziate per regione finirebbero per creare disparità.
Probabile, lo ha ipotizzato lo stesso premier mercoledì scorso, che l’anno accademico (il quale sarebbe dovuto partire in aprile) possa essere avviato a settembre.
Il medesimo giorno una delegazione di parlamentari dell’opposizione (erano presenti rappresentanti dei socialdemocratici, del PDP e del PCD) ha incontrato il ministro Hagiuda chiedendo maggiori fondi per il sostegno alle spese scolastiche, più borse di studio, contributi ad hoc per gli studenti lavoratori che si sono trovati disoccupati nonché degli studenti stranieri e di quelli che vivono problematiche familiari. “Continueremo a ribadire che gli studenti meritevoli non possono essere salvati dal sistema attuale e vanno protette le loro opportunità di apprendimento. Faremo del nostro meglio per far comprendere alla maggioranza la situazione” aveva dichiarato il giorno precedente il Presidente del PCD Edano.
Il primo maggio il ministro ha informato le amministrazioni locali, sulle quali ricade la gran parte dell’organizzazione scolastica, di aprire quando la situazione sanitaria sarà migliorata e partendo dalle scuole elementari. Ogni realtà giudicherà autonomamente secondo la situazione sanitaria locale: un principio poco solidale.
A Tokyo, è stato annunciato lo scorso martedì dalla Governatrice Koike che quasi tutti i locali dove si gioca al pachinko sono stati chiusi. I Governatori non hanno, in virtù dei limitati poteri della legge sullo stato di emergenza, la possibilità di costringere i locali a chiudere ma soltanto di chiedere ad essi di farlo. Diverse le Prefetture che hanno rilasciato i nomi (o che come nel caso di Tokyo prevedono di farlo) delle attività che non hanno accolto l’invito a chiudere.
Numerose le aree, soprattutto nella capitale, nelle quali sono stati chiusi anche i parchi all’aperto mentre il 30 aprile la Prefettura ha presentato un robot che dovrebbe essere impiegato nella pulizia delle stanze d’hotel riservate ai malati di COVID-19 con sintomi lievi, al fine di ridurre il rischio di contagio per i lavoratori delle strutture.
Koike ha anche richiesto, lo scorso mercoledì, un’estensione dello stato di emergenza oltre il 6 maggio. In chiusura di settimana lo stato di emergenza è stato informalmente prorogato anche se non è ancora stato messo a punto un decreto specifico.
Calate nazionalmente del 92,9% le prenotazioni aeree della settimana di vacanze di inizio maggio per i voli nazionali e del 97,7% per quelli internazionali.
Frattanto, il professor Jun Ohashi dell’Università di Tokyo ha invitato a proseguire sulla strada della riduzione delle interazioni sociali, o si avrà una nuova esplosione dei contagi 15 giorni dopo l’eventuale allentamento delle misure.
Pronta per maggio anche l’applicazione per smartphone che dovrebbe tracciare gli spostamenti delle persone e facilitare l’individuazione di coloro che sono venuti a contatto con quanti saranno individuati come positivi al virus. “Sarebbe un’ottima strada per prevenire la diffusione del virus” ha affermato il ministro con delega alle questioni tecnologiche Naokazu Takemoto.
Annunciato in settimana da Shionogi & Co. lo sviluppo di un vaccino che dovrebbe iniziare ad essere testato entro l’anno.
Per ciò che concerne le cure, destinati per l’aumento delle scorte di Avigan ben 13,9 miliardi di yen. Oltre 80 nazioni hanno mostrato interesse alla sperimentazione del farmaco e verso 43 di esse saranno inviate delle scorte.
Per ciò che concerne il tasso di occupazione dei posti in ospedale sono diverse le Prefetture a lamentare di essere vicine al collasso. Tra queste Ishikawa ha registrato un tasso di occupazione dei, pochi, posti disponibili prossimo all’80% mentre a Fukuoka il dato è del 70%. Leggermente migliore la situazione a Saitama (60%) e Hyogo (57%).
A Nagasaki potranno finalmente tornare a casa i membri dell’equipaggio della nave della Costa non ancora infettati dal virus. A darne l’annuncio l’ufficio locale della società croceristica italiana.
Al 27 aprile erano 148 su 623 i membri dell’equipaggio risultati positivi al test.
Una serie di istruzioni sono state emesse lo scorso lunedì dal governo per evitare la necessità di timbrare una serie di atti amministrativi prodotti dai vari dicasteri ed, a scendere, dagli enti da questi dipendenti, di modo da facilitare il lavoro da casa degli impiegati e per non costringere operatori economici e cittadini ad uscire di casa soltanto per ottenere un timbro su qualche modulo.
Diversi i tentativi di truffa dai quali le istituzioni hanno messo in guardia. Da mascherine fatte recapitare a casa da non si sa chi (e sulle quali hanno messo in guardia i consigli che si occupano di tutela del consumatore) a telefonate di truffatori a Miyagi che si spacciano per funzionari pubblici che debbono erogare i 100.000 yen a cittadino stanziati dall’esecutivo.
Nel contempo i lavoratori costretti ad uscire di casa sono sempre più preoccupati per i rischi connessi non soltanto al virus ma anche alle molestie di clienti frustrati come nel caso dei lavoratori della grande distribuzione organizzata. “Molti lavoratori sono preoccupati dalle rimostranze dei clienti” ha messo nero su bianco l’Associazione Nazionale Supermercati.
“Se la logistica si ferma si ferma la società. Dobbiamo evitarlo” ha invece affermato Junsuke Namba, a capo del maggiore sindacato dei camionisti del Paese; anche il settore della logistica è infatti tra quelli a cui non può essere richiesto di fermarsi.
Per ciò che concerne i Giochi Olimpici di Tokyo, ormai, 2021, John Coates, responsabile per il Comitato Olimpico Internazionale della manifestazione, ha affermato di non condividere l’opinione di un certo numero di medici e scienziati i quali legano le prossime Olimpiadi alla realizzazione di un vaccino. Coates ha assicurato che il CIO continuerà a seguire le raccomandazioni dell’OMS che ha non ha ancora posto la questione del vaccino in relazione ai Giochi.
In economia, il virus comincia a mostrare i propri effetti sul tasso di disoccupazione, cresciuto a marzo dello 0,1% rispetto al 2,4% di febbraio.
In calo anche la disponibilità di posti di lavoro (comunque ancora altissima a causa della crisi demografica nipponica): da 1,45 di febbraio a 1,39 del mese successivo.
Rispetto allo scorso anno è cresciuto parallelamente il tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 ed i 64 anni (dello 0’3% per un totale di occupati del 77,5%) e delle donne (+0,6% per un’occupazione complessiva del 71,1%).
Il nuovo Coronavirus ha, intanto rivoluzionato l’attività di molte imprese che producono alcolici. Con il crescere della domanda di disinfettanti, infatti, sono stati numerosi gli impianti di distillazione che hanno riconvertito la produzione beneficiando anche di una procedura semplificata di ottenimento della licenza da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Nella ristorazione, il virus ha prodotto un calo del 17,3% a marzo di quest’anno rispetto al medesimo mese del 2019 mentre in alcuni settori specifici, come i bar, il calo è stato addirittura del 43,3%. A fornire i dati l’associazione di categoria.
In campo alimentare, hanno parzialmente ripreso la produzione in India Kameda Seika (riso) e Kagome (pomodoro).
Nell’auto, Toyota ha riportato un -20% nelle vendite globali di marzo che si traducono in un -1,4% nell’anno fiscale 2019 (l’anno fiscale in Giappone va dal primo aprile al 31 marzo dell’anno successivo). Il gruppo, includendo Daihatsu Motor e Hino Motors ha venduto 10.456.593 veicoli.
Un -10,9% (per un totale di 9.436.730 veicoli) è stato registrato dall’alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi mentre un -10,6% (per complessivi 1.733.527 veicoli) è quanto ha riportato Honda. Nissan si attende perdite per l’anno fiscale appena terminato pari a 887 miliardi di dollari.
Soltanto ad aprile le vendite totali di automobili nell’Arcipelago hanno segnato un drammatico -28,6%.
Frattanto sia Toyota che Honda hanno cooperato sul fronte del contrasto al virus: mentre la prima società ha progettato un van in grado di trasportare pazienti con rischio biologico, la seconda ha iniziato a produrre parti di ventilatori polmonari.
Perdite per 58,7 miliardi di yen sono state ipotizzate da ANA Holding, colosso del trasporto aereo, nel solo periodo che va da gennaio ad aprile di quest’anno.
Chiudendo con la Borsa, i profitti di 199 aziende quotate sull’indice di Tokyo hanno registrato nel primo quadrimestre di quest’anno un calo medio intorno al 67%.
Secondo dati elaborati da SMBC Nikko Securities il non manifatturiero ha segnato un -76,7% mentre il manifatturiero un -59,3%. “Le attività economiche si sono fermate e le vendite sono crollate ma i costi sono rimasti. Risultato di ciò è stata la caduta degli utili” ha affermato Keiichi Ito, responsabile delle analisi quantitative per il centro di ricerca privato.
Difficoltà enormi, anche se precedenti alla pandemia, sono quelle vissute dal colosso finanziario e delle comunicazioni SoftBank. Per l’anno fiscale terminato a maggio la società guidata da Masayoshi Son riporterà perdite per 700 miliardi di yen. Gran parte del dato è dovuto alle perdite della statunitense WeWork, società operante nel settore degli affitti non abitativi.
(con informazioni di cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di J3ssl33 (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.