E di quanto un Ministro dell’Ambiente (Alfonso Pecoraro Scanio) decise di salvare dall’abbattimento i cavalli e un mulo dell’Esercito, creando una notevole serie di difficoltà burocratiche?
Sono alcuni degli aneddoti contenuti in Io sono il potere. Confessioni di un capo di gabinetto. La fonte è anonima, mentre le testimonianze e le riflessioni sono raccolte da Giuseppe Salvaggiulo.
Uscito nelle librerie italiane il 5 marzo del 2020, a ridosso della loro chiusura a causa del COVID-19, ha lo scopo di scandalizzare il lettore sul funzionamento dello Stato nazionale a Roma.
La politica svuotata del suo senso, imprigionata da un impianto legislativo che non può rimanere nelle mani dei ministri e del Governo. Perché non è così che funziona una Repubblica nata da relativamente poco tempo e fondata su una struttura peculiare anche quando ancora c’erano i re d’Italia…
Lo stile del volume irrita, deprime e concede qualche risata. Come può capitare alla fine della visione di un film di Fantozzi…
C’è molto autocompiacimento, necessario per permettere alla voce narrante di esplicitare il maschilismo con cui fu accolta Maria Elena Boschi in Parlamento.
Chi confessa il dietro le quinte della politica nazionale (romana) rivendica la trasversalità del proprio ruolo. L’importanza di un selezionato gruppo di professionisti chiamato a dare agibilità a chi ricoprire incarichi esecutivi.
Ne esce un quadro quasi privo di speranza, per chi si ostina a voler superare lo stato di cose presente. Si liquida come ideologia ogni visione politica. Le persone corrette sembrano destinate a sparire. A titolo di esempio può essere citato Fabrizio Barca, uno dei pochi che ha voluto lasciare il suo incarico senza svuotare le sue stanze per il suo successore. Un generoso protagonista presto sparito e dimenticato…
Il volume merita comunque una lettura, soprattutto rispetto al nuovo contesto in cui il Paese si trova. Si parla in questi giorni di ricostruire l’Italia in modo analogo a quando avvenne durante il secondo dopoguerra. A metà del XX secolo partiti e sindacati svolsero però un ruolo centrale, non riuscendo magari a fare i conti fino in fondo con tante peculiarità della storia precedente (la fragile monarchia e il fascismo).
Occorre però capire quanto peso abbia quanto viene descritto in forma anonima. Soprattutto nell’Italia che arriverà quando sarà passata questa fase legata al COVID-19.
L’autore inoltre non cita mai il ruolo dell’Unione Europea nell’ultimo decennio. A conferma di un eccesso di romano-centrismo.
Che la burocrazia l’abbia sostituita però è decisamente una falsa narrazione.
Immagine di Lalupa, da wikipedia.org
Classe 1988, una laurea in filosofia, un dottorato in corso in storia medievale, con diversi anni di lavoro alle spalle tra assistenza fiscale e impaginazione riviste. Iscritto a Rifondazione dal 2006, consigliere comunale a Firenze dal 2019.