Un nuovo pacchetto di risorse per affrontare l’emergenza coronavirus: è quanto promesso da Abe lo scorso 29 febbraio. Le misure potrebbero aggirarsi intorno ai 270 miliardi di yen.
In Giappone è intanto iniziata la sperimentazione di tre farmaci, tra essi l’antinfluenzale Avigan, sui quali sono riposte le maggiori speranze per una terapia di cura dell’infezione.
Ad Hokkaido si è avuto, frattanto, la scorsa domenica il dodicesimo decesso legato al virus mentre il medesimo giorno è deceduto un cittadino australiano ex passeggero della nave da crociera Diamond Princess: si tratta del primo caso di una persona di quella nazionalità che ha perso la vita a causa del virus. Nella Prefettura più settentrionale del Giappone il virus sta danneggiando fortemente l’economia azzoppando il settore turistico. Tutte i centri per le attività sportive invernali, ad esempio, sono stati temporaneamente chiusi.
Lo scorso venerdì è stato inoltre deliberato che il test per accertare la presenza del virus sarà coperto dall’assicurazione sanitaria pubblica.
Quasi tutte le
scuole hanno, frattanto, deciso di non aprire i battenti seguendo la
richiesta dell’esecutivo anche se alcuni istituti, in particolare a
Saitama, hanno comunque accolto i bambini più piccoli figli di
famiglie nelle quali entrambi i genitori lavorano. La catena di
supermercati Lawson ha deciso, intanto, di donare 30.000 onigiri
(polpette di riso) alle strutture diurne che stanno ospitando bambini
nei giorni di chiusura delle scuole. Diverse le aziende, tra esse
Recruit Marketing Partners e Classi Corporation, che hanno concesso
gratuitamente propri programmi educativi agli studenti costretti a
casa.
Molte le aziende che, al fine di evitare concentrazioni di
persone, hanno deciso di effettuare i colloqui di lavoro online. Il 2
marzo è stato predisposto un rimborso per le aziende i cui
dipendenti sono costretti a rimanere in casa per accudire i figli nel
periodo di chiusura delle scuole. In totale saranno corrisposti 8.330
yen al giorno per lavoratore.
Sono invece 18 le
nazioni che hanno disposto restrizioni da e verso l’Arcipelago:
Trinidad e Tobago Mongolia, Kirghizistan, Iraq, Israele, Arabia
Saudita, Bahrain, Kuwait, Isole Cook, Vanuatu, Isole Marshall,
Kiribati, Samoa, Polinesia Francese, Stati Federati di Micronesia,
Isole Salomone, Comore e Tuvalu. Lo scorso martedì l’India ha
sospeso la concessione di visti a cittadini giapponesi, iraniani,
italiani e sudcoreani. Altre nazioni, tra cui Taiwan e Vietnam, pur
non imponendo divieti, stanno richiedendo a chi viene dal Sol Levante
di mantenere un periodo di quarantena.
Donald Trump ha invece
dichiarato, lo scorso 4 marzo, che monitorerà alcune nazioni, e tra
esse Giappone, Italia e Corea del Sud per “prendere una
decisione appropriata al momento giusto”.
Il medesimo
giorno il fondatore della piattaforma di vendita on line Alibaba,
Jack Ma, ha donato al Sol Levante un milione di mascherine. Il 29
febbraio l’Ambasciata cinese a Tokyo aveva annunciato la donazione di
100.000 mascherine nonché test diagnostici. Un milione di maschere
sono state concesse alle autorità civili dal Ministero della
Difesa.
Disposto dal Governatore dello Stato di New York, Andrew
Cuomo, il rientro di circa 300 studenti presenti in Giappone.
Predisposto,
intanto, a partire da giovedì scorso, un regime di quarantena per
coloro che arrivano nell’Arcipelago da Cina e Corea del Sud. Tutti i
voli da e per queste due nazioni dovranno inoltre avere come
aeroporti di partenza e destinazione Narita (Tokyo) e Kansai (Osaka).
Lo scorso venerdì è stato inoltre deliberato lo stop alla
concessione di visti e la revoca di quelli già concessi per i
cittadini cinesi (ben 2,8 milioni i visti annullati) e sudcoreani: la
misura rimarrà in vigore almeno fino 31 marzo. Divieto totale di
accesso al Paese per chi proviene dalla regione iraniana di Qom e da
quella sudcoreana di Gyeongsang.
Le misure prese dall’esecutivo
nipponico hanno suscitato la forte contrarietà di Seul che le ha
giudicate “irragionevoli, ascientifiche e non amichevoli”
e che ha risposto con misure identiche rivolte ai cittadini
giapponesi.
“Esprimiamo ancora una volta il nostro profondo
dispiacere per le misure che il Giappone ha, unilateralmente,
annunciato senza prima consultarci” ha commentato Cho
Sei-young, viceministro degli Esteri della RdC mentre la ministra
Kang ha convocato l’ambasciatore del Giappone a Seul, Koji Tomita,
per notificargli una protesta ufficiale. Le decisioni sono state
prese “nonostante i nostri ripetuti appelli ad astenersi
dall’adottarne altre” ha affermato la titolare della diplomazia
sudcoreana.
Il Comitato Olimpico
nipponico ha frattanto informato il CIO del proprio piano di
contenimento del virus a partire dal 26 marzo: giorno nel quale la
torcia olimpica arriverà nell’Arcipelago. “Prenderemo le misure
necessarie dopo aver discusso con le amministrazioni locali” ha
dichiarato Toshiro Muto, capo del comitato organizzatore dei
Giochi.
Il Comitato Olimpico Giapponese ha disposto anche il non
invio di 140 bambini che dovevano assistere, il prossimo 19 marzo,
all’accensione della torcia olimpica in Grecia.
Frattanto,
secondo Mitsuo Kaku, già Presidente della Società Giapponese per la
Prevenzione e il Controllo delle Infezioni, il picco dell’infezione
potrebbe avvenire tra aprile e maggio e gli ultimi casi si
trascinerebbero fino ad agosto. Se questa previsione si verificasse i
Giochi sarebbero fortemente a rischio e ciò potrebbe avere un
impatto sul PIL che si aggirerebbe intorno all’1,4%.
Per ciò che attiene
allo sviluppo di terapie Takeda Pharmaceutical ha annunciato il 4
marzo di lavorare su una terapia sperimentale che è stata illustrata
a parlamentari statunitensi.
“Faremo tutto il possibile per
rispondere a questa nuova minaccia e speriamo di poter ampliare le
opzioni terapeutiche” ha dichiarato Rajeev Venkayya,
responsabile della sezione vaccini del colosso nipponico.
Nel contempo,
durante una seduta della Commissione Bilancio della Camera alta –
intervenendo dopo un’interrogazione di Renho Murata del PCD sulle
misure che il Ministero della Salute ha intenzione di prendere per
tutelare le persone anziane – la senatrice liberaldemocratica Rui
Matsukawa ha affermato che “gli anziani non debbono
camminare”.
“I partiti di governo pensano di non
dover predisporre contromisure perché gli anziani sono costretti a
letto?” ha risposto immediatamente la senatrice
dell’opposizione.
Sempre nel dibattito
parlamentare il premier Abe ha smentito di aver detto che i test
genetici per il coronavirus potevano essere effettuati subito: “non
ho mai detto questo” ha risposto il premier rispondendo ad
Akira Koike del Partito Comunista.
Mercoledì il capo del
governo ha incontrato i rappresentanti dei cinque partiti
dell’opposizione chiedendo che essi acconsentano all’approvazione di
una legge per la dichiarazione dello stato d’emergenza. “Ho
espresso ad Abe la volontà di collaborare” ha affermato il
Presidente del Partito Costituzionale Yukio Edano al termine
dell’incontro ribadendo però che tale cooperazione è limitata ad
una revisione dell’attuale norma sulle misure di contrasto
all’influenza.
Giovedì scorso i partiti di maggioranza e di
opposizione hanno, infine, raggiunto un accordo che porterà
all’approvazione di una legge temporanea per affrontare l’emergenza.
Sul fronte dei
continui scandali che interessano la maggioranza, lo scorso martedì
è stato disposto l’arresto di Shinsuke Takaya, Hiroshi Tatemichi e
Yugo Waki: tre collaboratori dell’ex ministro della Giustizia
Katsuyuki Kawai e della moglie Anri, attualmente senatrice.
I
tre sono accusati di aver violato la normativa che fissa un tetto per
le spese elettorali avendo pagato 14 persone che hanno lavorato per
la campagna elettorale per il rinnovo parziale della Camera dei
Consiglieri (avvenuto lo scorso luglio) un totale 2.040.000 yen.
Secondo la Procura queste persone avrebbero ricevuto un compenso
giornaliero di 30.000 yen mentre la legge stabilisce un tetto della
metà.
In settimana, il dicastero della Difesa ha anche reso noto che il sottosegretario Tomohiro Yamamoto avrebbe trascorso 146 notti in albergo (pagate dal Ministero) prima di decidersi ad usufruire della struttura pubblica dedicata a questo scopo e destinata ai parlamentari. In totale il deputato avrebbe fatto spendere allo Stato ben 1.180.000 yen prima che il ministro Kono gli chiedesse di cambiare alloggio.
Sullo scandalo del
sakura, si è appreso che un ex dirigente di una società che
ha investito in un’attività promossa dalla moglie di Abe, ha
ricevuto un invito all’evento nel 2016. Secondo quanto riportato dal
periodico comunista Akahata,
Akihito Awaji, questo il nome del dirigente, avrebbe investito nella
48Holdings, società retta da Akie Abe ed operante nel settore
dell’ospitalità.
“Il signor Awaji è stato invitato come
ricompensa per aver procurato dei fondi?” ha chiesto Tomoko Abe
del Partito Comunista la quale ha evidenziato come vi sia una foto
che ritrae il Premier con un gruppo di persone e tra esse una
sembrerebbe essere proprio il dirigente d’azienda.
Abe ha
smentito ogni legame con la persona in oggetto sostenendo che egli
avrebbe semplicemente donato online (mediante lo strumento del
cosiddetto “crowdfunding”).
48Holding
ha ricevuto nell’ottobre del 2017 una sospensione dell’attività per
tre mesi per comportamenti scorretti verso i clienti in operazioni
legate alle criptovalute.
In settimana il
Governo ha anche fornito maggiori dati circa una cena svoltasi
nell’ottobre 2019 ed offerta dal premier ad alcuni capi di Stato
stranieri e che si è svolta nel medesimo hotel che servì la cena ad
oltre 800 invitati al sakura di qualche mese prima. La cena
per gli ospiti stranieri che avevano partecipazione
all’intronizzazione di Naruhito è costata 161 milioni di yen e
l’albergo è stato scelto senza gara d’appalto.
I dati sono
stati comunicati da un membro del segretariato del Governo
interrogato dal parlamentare del Partito Costituzionale Democratico
Taiga Ishikawa.
“I due eventi sono completamente separati”
ha affermato il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga
smentendo un legame tra i due eventi.
Per ciò che
riguarda le aree colpite dalla catastrofe del 2011, è stato
approvato martedì scorso il disegno di legge che proroga la vita
dell’Agenzia per la Ricostruzione fino al 2031.
Il 4 marzo,
frattanto, è stato tolto il bando alla residenza su una parte del
territorio comunale di Futaba (Prefettura di Fukushima ed il cui
territorio era, fino a mercoledì, al 96% designato come “di
difficile ritorno”). Altri divieti sono così calendarizzati:
Okuma (5 marzo), Tomioka (10 marzo) mentre il 14 riprenderà la
circolazione sulla tratta ferroviaria che collega le tre cittadine e
che era chiusa dal marzo 2011.
Sul fronte dei
reati, sono stati diffusi lo scorso giovedì dalla Polizia, i dati
sulle violenze domestiche avvenute nel 2019. In totale si sono
registrati 9.161 casi: 73 in più rispetto al 2018 e sedicesimo
aumento annuale consecutivo.
In crescita anche i reati
informatici. In media si sono avuti lo scorso anno 4.192 attacchi al
giorno (+50% rispetto al 2018) e ben 9.519 hanno poi generato dei
veri e propri crimini informatici.
Buone notizie invece
dalle aule di tribunale. L’Alta Corte di Tokyo ha riconosciuto, in
una sentenza del 4 marzo, che le coppie dello stesso sesso, ancorché
il matrimonio egualitario non sia riconosciuto in Giappone, hanno
diritto ad una tutela legale uguale a quella delle coppie
sposate.
“Si tratta di una relazione equivalente a quella
nella quale un uomo e una donna decidono di vivere in cooperazione
come coppia sposata” si legge nella sentenza firmata dal
giudice Hitomi Akiyoshi.
In politica estera,
lo scorso 2 marzo il viceministro della Giustizia di Tokyo, Yoshiie
Hiroyuki, è giunto nella capitale libanese per iniziare, nei fatti,
le trattative volte all’estradizione di Carlos Ghosn, l’ex numero uno
di Nissan fuggito nel Paese mediorientale.
Hiroyuki ha
incontrato il Presidente libanese il quale ha sottolineato che “non
esiste una cooperazione giudiziaria o accordo di estradizione tra il
Libano ed il Giappone” e che
il proprio Paese “ha ripetutamente contattato, sin dal
suo arresto, il Giappone circa il problema dell’uomo d’affari
libanese Carlo Ghosn e posto domande per più di un anno senza
ricevere risposte ufficiali dalle autorità giapponesi”. Aoun
ha ribadito, inoltre, che Ghosn “è entrato in Libano
legalmente”.
Il medesimo giorno Hiroyuki ha incontrato la
ministra della Giustizia, Marie Claude Najm, alla quale ha ribadito
la necessità di giungere ad un accordo in tema di giustizia.
Rimandata, invece, a
data da destinarsi la visita del Presidente cinese Xi nel Sol Levante
inizialmente prevista per aprile.
“Sia la Cina che il
Giappone stanno compiendo tutti gli sforzi del caso per combattere
contro l’epidemia del virus COVID-19. Siamo concordi nel far tenere
la visita di Stato del Presidente Xi al momento più opportuno, con
le giuste condizioni e clima tali da far in modo che essa ottenga il
miglior successo” ha affermato nella conferenza stampa del 5
marzo il Portavoce degli Esteri di Pechino Zhao Lijian.
In ambito culturale, una delle pagoda del tempio Kohfukuji di Nara sarà restaurata per la prima volta in 120 anni. Il sito è stato designato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. La pagoda venne edificata per la prima volta nel 730 ed è stata poi ricostruita cinque volte: l’ultima nel 1426.
Nell’istruzione, la
magistratura edochiana ha condannato l’Università Medica di Tokyo a
risarcire le aspiranti studentesse i cui test erano stati truccati
dall’ateneo che voleva ridurre il numero di donne iscritte in quanto
molte abbandonano gli studi dopo il matrimonio.
“La
manipolazione dei risultati viola i principi di uguaglianza stabiliti
dalla Costituzione e c’è un grande sospetto che l’università abbia
agito illegalmente contro le candidate” si legge
nella sentenza firmata dal giudice Tatsuro Meazawa.
In economia, il
Governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha annunciato
lo scorso lunedì nuovi sforzi per affrontare la crisi causata dal
nuovo coronavirus.
“Seguiremo con attenzione gli sviluppi
futuri e forniremo ampia liquidità assicurando stabilità ai mercati
finanziari attraverso operazioni di mercato appropriate e vendita di
asset” ha dichiarato il massimo rappresentante delle finanze
nipponiche.
“Alla luce del potenziale impatto
del COVID-19 sulla crescita globale riaffermiamo il nostro impegno
all’uso di tutti gli strumenti politici appropriati volti al
raggiungimento di una forte e sostenibile crescita ed alla
salvaguardia dai rischi di recessione” si legge in comunicato
congiunto emesso al termine di una videoconferenza dei ministri delle
Finanze del G7.
Drammatici i dati di
febbraio inerenti le vendite di auto, bus e camion: -10,3% rispetto
allo stesso mese dell’anno precedente.
Honda Motor ha annunciato
una riduzione della produzione in due impianti della Prefettura di
Saitama a causa della riduzione nelle forniture di componentistica
cinese.
In calo anche le vendite nei centri commerciali: un
-21,4% è stato riportato da J. Front Retailing ed un -13,6% da
Isetan Mitsukoshi.
Ancora più
drammatiche le perdite nel turismo: la Japan Ryokan & Hotel
Association ha reso noti lunedì i risultati di una ricerca
effettuata su 400 strutture in 37 diverse Prefetture che mostrano
come da marzo a maggio le prenotazioni siano calate del 45,2%
rispetto al medesimo periodo del 2019. A febbraio i visitatori
stranieri sono scesi sotto il milione: erano stati 2.370.000 nello
stesso mese del 2019. In particolare i turisti cinesi sono stati
circa 60.000 contro i 658.000 dell’anno precedente.
Tra le
compagnie aeree, Japan Airlines ed ANA hanno deciso di ridurre, a
causa del calo dei viaggiatori, il numero dei voli interni da e per
Haneda e Itami da venerdì 6 a giovedì 12 marzo. ANA, da sola, ha
previsto la cancellazione di 200 voli.
Dati con il segno meno
(ben -20%) sono stati comunicati dal ministro dei Trasporti Kazuyoshi
Akaba sulle principali tratte di metropolitane. Tra il 25 febbraio ed
il 6 marzo si è registrato un -21% sulle linee metropolitane di
Tokyo, -14% nella regione del Kansai mentre la linea di superfice
Yamanote (area di Tokyo) ha avuto cali tra il 22 ed il 24%.
Frattanto il Sol Levante deve scontare anche gli effetti dei tifoni dello scorso autunno. Gli ultimi dati sulle spese in conto capitale delle aziende per il periodo ottobre-dicembre 2019 hanno infatti mostrato un -3,5% (per un totale in termini assoluti pari a 11.630 miliardi di yen).
Nella distribuzione, la catena di supermercati Aeon ha annunciato che a partire dal primo aprile inizierà a far pagare le buste di plastica. A partire da luglio di quest’anno la legge imporrà a tutte le strutture commerciali di far pagare i sacchetti non biodegradabili.
Nella telefonia,
Rakuten ha lanciato in settimana un dimezzamento delle proprie
tariffe per il traffico dati mobile: 2.980 yen al mese con traffico
illimitato a Tokyo, Osaka, Nagoya ed in alcune aree delle Prefetture
di Kanagawa, Aichi, Kyoto, Osaka, Saitama, Hyogo e Chiba. L’offerta,
particolarmente aggressiva, scatterà dall’8 aprile e costringerà
quasi certamente gli altri concorrenti (in primo luogo NTT) a
tagliare a loro volta le tariffe.
La società, che gestisce
anche una piattaforma di vendite, ha annunciato in chiusura di
settimana che non darà seguito al piano che, dal 18 marzo, avrebbe
obbligato i venditori ad offrire la spedizione gratuita sopra un
certo importo. Il piano era già stato stoppato dall’antitrust che
aveva chiesto l’intervento della magistratura.
Chiudendo con
l’esplorazione spaziale, il Giappone ha temporaneamente sospeso il
proprio finanziamento al progetto Thirty Meter Telescope. Il
telescopio è in fase di costruzione sul Mauna Kea ma a fine dicembre
è stata annunciata una sospensione dei lavori.
Il vulcano è
considerato un sito sacro da parte della popolazione locale e vi sono
state alcune manifestazioni di protesta per chiedere lo
smantellamento del progetto.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; nna-leb.gov.lb; yna.co.kr; mainichi.jp; asahi.com
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Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.