Settimana iniziata con la visita del Papa alle città martiri di Hiroshima e Nagasaki. “Un mondo di pace, libero dalle armi nucleari, è l’aspirazione di milioni di uomini e donne” ha affermato il capo della Chiesa cattolica nel corso di un breve discorso tenutosi nel Parco dell’Ipocentro della Bomba Atomica di Nagasaki.
Il Papa ha rilevato come “un clima di sfiducia” mini il controllo internazionale su queste armi ma “un mondo senza di esse è possibile e necessario. Chiedo ai leader politici di non dimenticare che queste armi non possono proteggerci dalle attuali minacce alla sicurezza nazionale ed internazionale”.“La pace e la stabilità internazionale sono incompatibili con i tentativi di costruire minacce vincedevoli di distruzione o di totale annichilimento” ha aggiunto Francesco.
Il 25 novembre il Papa ha poi raggiunto la città di Hiroshima leggendo anche qui un breve discorso di condanna delle armi atomiche il cui uso è “immorale”.
La Santa Sede è stata tra le prime nazioni ad aver sottoscritto e ratificato il trattato ONU per il bando totale delle armi nucleari.
“Per la nostra difesa nazionale è realistico ed appropriato mantenere e rafforzare la deterrenza assicurata dagli USA nell’ambito del quadro nippo-statunitense di sicurezza nel quale il Giappone sviluppa anche le proprie capacità autonome di difesa” ha risposto il portavoce dell’Esecutivo Suga ribadendo la posizione del governo nipponico circa la protezione assicurata dall’ombrello nucleare USA.
Il 25 novembre papa Francesco ha poi incontrato l’imperatore Naruhito e pregato per le vittime della catastrofe del 2011. Nello stesso giorno Francesco ha poi detto messa al Tokyo Dome alla presenza di circa 55.000 fedeli.
Il Vaticano ed il Giappone sono “alleati nel realizzare la pace ed un mondo libero dalle armi atomiche, nell’eliminare la povertà e nel riconoscere l’importanza dei diritti umani” ha affermato Shinzo Abe incontrando il Papa ma scordando che proprio il governo da lui presieduto non ha sottoscritto il trattato ONU per il bando totale di queste armi.
“Anche se i cristiani in Giappone sono una minoranza la loro presenza si sente” ha affermato Francesco accomiatandosi, il 26 novembre, dal Paese con un ultimo discorso tenuto all’Università Sophia di Tokyo.
Nel viaggio di ritorno il capo di Stato ha anche espresso la propria contrarietà all’uso civile dell’energia nucleare qualora chi la gestisca non sia in grado di assicurare la sicurezza del processo produttivo. “Ho un’opione personale: non vorrei l’uso dell’energia nucleare fino a quando essa non è totalmente sicura” ha detto Bergoglio ai giornalisti presenti sul volo.
Per rimanere in tema, lo scorso mercoledì l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha dato il via libera al piano di riattivazione dell’impianto di Onagawa (Miyagi) di proprietà della Tohoku Electric e fermo dallo tsunami del marzo 2011. La riattivazione, stante il non completamento delle misure che consentono di resistere alle catastrofi, è prevista per il 2021. I costi di adeguamento sono stimati in 340 miliardi di yen. Tra le strutture che Tohoku Electric dovrà realizzare vi è un muro lungo 800 metri ed alto 29 che dovrà fermare eventuali onde anomale dirette verso l’impianto.
In politica interna
la coalizione PLD-Nuovo Komeito ha vinto, lo scorso 24
novembre, le elezioni per il rinnovo della carica di Governatore
della Prefettura di Kochi.
Seiji Hamada, ex
funzionario del Ministero degli Interni, ha sconfitto Kenji
Matsumoto, consigliere locale del Partito Comunista e sostenuto anche
dal Partito Socialdemocratico, da quello Costituzionale Democratico e
dal Partito Democratico per il Popolo.
Per quanto concerne
lo scandalo del sakura, parlamentari
dell’opposizione hanno criticato gli uffici dell’esecutivo perché
sarebbe stato loro negato l’accesso ad un tritadocumenti utilizzato
presumibilmente per far sparire l’elenco dei partecipanti all’evento
tenutosi la scorsa primavera.
“Il rifiuto evidenzia la
cultura, profondamente radicata nell’Ufficio del Governo, di coprire
le informazioni interne. L’Ufficio del Governo è un focolaio di
corruzione?” si è chiesto il Segretario del Partito Comunista
Akira Koike.
Il 25 novembre parlamentari del PCG e del Partito
Costituzionale Democratico si sono recati presso gli uffici chiedendo
di poter esaminare la macchina ma l’ingresso è stato loro interdetto
in quanto non avrebbero richiesto un appuntamento.
“Non
andremo leggeri sulla questione nel corso della prossima sessione
ordinaria della Dieta!” ha promesso Tetsuro Fukuyama,
Segretario Generale del PCD.
Richieste di spiegazioni da parte
dell’opposizione sono giunte anche per la presenza alla festa di una
persona legata a gruppi criminali.
Frattanto, il
partito del premier fa il pieno nelle donazioni effettuate da
parte dei privati. Lo scorso anno, stando ai bilanci del PLD
presentati, i liberal-democratici hanno ottenuto da gruppi
industriali finanziamenti pari a 2,46 miliardi di yen (+2,7% rispetto
allo scorso anno).
Tra i maggiori donatori vi sono
l’Associazione dei Produttori di Automobili (80,4 milioni) e la
Federazione Ferro e Acciaio del Giappone (80 milioni). Tra le aziende
troviamo invece Toyota Motor con 64,4 milioni.
Al secondo posto
tra i partiti che più beneficiato di contribuzione private troviamo
il Partito Comunista con 20,3 milioni di yen seguito dal Nuovo
Komeito (14,91), dal Partito Democratico per il Popolo (6,57) e dal
Partito Costituzionale Democratico (3,65).
Lo scorso 29 novembre è morto all’età di 101 anni l’ex primo ministro Yasuhiro Nakasone. Il politico ha guidato l’esecutivo nipponici dal 1982 al 1987. Nel corso della propria carriera ha lavorato per rafforzare l’alleanza militare con gli Stati Uniti e per la privatizzazione del sistema ferroviario.
Sul welfare il
governo potrebbe decidere di aumentare dal 10 al 20% la quota a
carico dei pazienti ultrasettantacinquenni per le spese mediche.
L’attuale normativa prevede che coloro che si trovano in età
lavorativa partecipino al 30% delle spese (il resto è coperto dal
sistema assicurativo pubblico) mentre, a partire dal 2008, coloro che
hanno più di 75 pagano il 10% (il 20% è la quota per quanti hanno
tra i 70 ed i 74 anni).
La proposta è stata avanzata dal
Consiglio per il Sistema Fiscale, organismo consultivo del Ministero
delle Finanze.
Sull’immigrazione,
la Federazione Giapponese delle Associazioni Forensi ha condannato,
lo scorso giovedì, i periodi di detenzione eccessivamente lunghi
cui sono sottoposti i migranti irregolari in attesa di
espulsione.
Tra i centri più problematici quello di Omura
(Nagasaki) nel quale a giugno di quest’anno è morto, a seguito di
uno sciopero della fame, un cittadino nigeriano.
In quel mese il
numero di stranieri rinchiusi in questi centri è stato di 1.253 e di
questi 679 erano detenuti da oltre sei mesi.
“Vogliamo
lavorare per far crescere il rispetto dei diritti umani degli
stranieri” ha dichiarato Shogo Haku, vicepresidente della
Federazione.
“Crediamo che la detenzione debba avere
l’unico scopo di rimandare queste persone indietro, verso le loro
nazioni. Le detenzioni prolungate, invece, vanno contro questo
proposito iniziale ed assumono i contorni di una violazione dei
diritti umani” ha sottolineato Shinya Tsuji, membro della
commissione per i diritti umani dell’associazione.
In politica estera il capo del governo sudcoreano Lee Nak Yon ha chiesto, lo scorso lunedì, di poter avviare “sincere discussioni” con il Giappone al fine di risolvere i numerosi problemi alle relazioni bilaterali.
“La cooperazione tra Giappone, Stati Uniti e Corea del Sud è oggi più importante di ieri per affrontare i problemi con la Corea del Nord” ha risposto indirettamente alle sollecitazioni di Lee il ministro degli Esteri di Tokyo Motegi.
Di diversa opinione il vicepremier Taro Aso il quale ha sottolineato come la Corea del Sud debba “mantenere gli accordi” e dunque ribaltare la sentenza che ha imposto ad aziende nipponiche risarcimenti agli ex forzati sfruttati nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
Le due nazioni, nonostante il mantenimento, per adesso, della cooperazionee militare, hanno deciso di mantenere le rispettive restrizioni al commercio bilaterale.
Circa le trattative, diverse sono le posizioni espresse tra le due parti con le autorità sudcoreane che mediante Chung Eui Yong, capo dell’Ufficio di Sicurezza Nazionale, hanno affermato che il Giappone si sarebbe scusato per la rappresentazione parziale fornita sul processo che ha condotto al momentaneo accordo: scuse smentite dal Giappone. Comportamenti di questo tipo creano “grandi difficoltà” ai rapporti bilaterali ha rimarcato Chung.
In settimana sulle difficoltà nei rapporti bilaterali è intervenuto anche Nam Gwan Pyo, ambasciatore della RdC a Tokyo, il quale ha invitato il Sol Levante ad appoggiare la proposta di Moon Hee Sang, Presidente dell’Assemblea Nazionale sudcoreana, circa la creazione di un fondo per risarcire le vittime della violenza coloniale nipponica.
I pessimi rapporti tra le due nazioni hanno portato nel mese di ottobre al fatto che nessun carico di birra nipponica sia stato venduto in RdC. Il dato segue il -99,9% di settembre ed il -92,2% di agosto. Nell’ottobre 2018 il Giappone aveva venduto birra alla nazione vicina per l’equivalente di 7,3 milioni di dollari.
Secondo quanto dichiarato il 29 novembre dal ministro Kajiyama, funzionari dei due Paesi si incontreranno a dicembre per tentare di trovare una forma di accordo sul commercio bilaterale che soddisfi entrambe le nazioni.
Nei rapporti con la
Cina il premier Abe ha chiesto, lo scorso lunedì, alle
autorità di lasciare intatto il sistema “una nazione due sistemi”
in vigore ad Hong Kong. L’appello di Abe è stato ribadito da
Motegi nel corso dell’incontro avuto con Wang Yi il medesimo
giorno.
Al netto delle fastidiose intromissioni nella politica
interna cinese, tra i due Paesi è stato raggiunto nel corso del G20
di Nagoya un accordo circa le esportazioni di carne bovina
nipponica in Cina le quali erano ferme dal 2001 a causa di alcuni
casi di encefalopatia spongiforme bovina registratisi
nell’Arcipelago.
In tema militare, il Sol Levante parteciperà per la prima volta ad un’esercitazione sugli aspetti della sicurezza informatica che si terrà in Estonia sotto l’egida della NATO. Il Giappone ha fino ad ora partecipato a queste esercitazioni soltanto come osservatore.
Frattanto nuovi lanci di razzi sono stati effettuati in settimana dalla RPDC mediante un lanciatore multiplo. Alla condanna nipponica, che ha qualificato i lanci come di missili balistici, è poi seguita, lo scorso sabato, la risposta nordcoreana che, in un comunicato degli Esteri apparso sull’agenzia KCNA, afferma che “Abe potrebbe vedere cosa realmente è un missile balistico ed in un futuro non distante potrebbe trovarselo sotto il naso”. “Chi nasce pazzo non può essere curato. Questa frase si addice perfettamente al primo ministro giapponese Abe, la cui ignoranza e stupidità sono venute pienamente alla luce quando ha sostenuto che il recente test del superlargo lanciatore multiplo è stato il test di un missile balistico” si legge ancora nel comunicato.
Intanto a Nuova
Delhi sono giunti i ministri di Esteri e Difesa del Giappone,
Motegi e Kono, per discutere con gli omologhi Jaishankar e
Singh, circa la possibilità di sottoscrivere un ACSA, un accordo
per lo scambio di equipaggiamenti bellici.
“Vogliamo
rafforzare la cooperazione affinché si vada per un’area
indo-pacifica libera ed aperta” ha affermato Motegi prima di
partire.
Da quando l’India ha eletto il nazionalista
conservatore Modi i rapporti con il Giappone in funzione di
contenimento della Cina sono cresciuti coinvolgendo anche l’ambito
militare.
Sempre in settimana, secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, il Governo avrebbe raggiunto con una società privata l’accordo per acquistare una parte dell’isola remota di Mageshima al fine di utilizzarla per le esercitazioni delle forze armate USA verso le quali, otto fa, l’esecutivo si era impegnato a fornire un’isola in sostituzione di Iwojima. L’accordo con la società, la Taston Airport che possiede il 99% di Mageshima, prevederebbe il pagamento da parte dello Stato di circa 146 milioni di dollari.
In economia segnali
preoccupanti giungono dalle banche regionali i cui crediti
difficilmente esigibili iscritti a bilancio sono raddoppiati nel
periodo aprile-settembre rispetto all’anno precedente.
Sulle 78
banche regionali registrate nel Paese ben 77 hanno iscritto nel
periodo in esame crediti deteriorati per 105,8 miliardi di yen.
Frattanto il Fondo Monetario Internazionale ha invitato, lo scorso lunedì, il governo nipponico a predisporre un piano per l’aumento della tassa sui consumi che porti l’imposta al 20% – e dunque il doppio dell’attuale – per il 2050.
“Come FMI crediamo che un ulteriore, graduale, aumento della tassa sui consumi sarebbe di aiuto” ha sostenuto da Tokyo la Direttrice dell’organismo Kristalina Georgieva mettendo in guardia circa l’invecchiamento della popolazione che potrebbe non rendere più sostenibile l’attuale sistema fiscale dell’Arcipelago.
“L’economia giapponese continua a crescere al di sopra del potenziale, tuttavia la crescita moderata della domanda interna viene erosa da un quadro esterno più debole e dunque i rischi recessivi sono aumentati. Inoltre, le sfide macroeconomiche aumenteranno con l’intensificarsi dei cambiamenti demografici. La strategia di Abenomics rimane appropriata ma sono necessarie politiche per rinvigorire la crescita potenziale, migliorare l’economia e rendere sostenibile il debito pubblico. Uno sforzo globale e coordinato per raggiungere questi obiettivi dovrebbe comportare una politica monetaria di continuo allentamento che sia meglio coordinata con le politiche del settore finanziario al fine di mitigare i crescenti rischi alla stabilità finanziaria […], un preciso piano fiscale a medio termine […], uno sforzo ambizioso verso il lavoro, la produzione e le riforme aziendali” si legge nel rapporto diffuso al termine della missione.
Sul lavoro, gli
ultimi dati riferiti ad ottobre mostrano che il tasso di
disoccupazione non è variato rispetto a settembre mantenendosi
dunque al 2,4%. In termini assoluti i lavoratori nell’Arcipelago sono
67,87 milioni (30,37 sono donne). Anche il numero di posti
disponibili è rimasto invariato rispetto a settembre toccando quota
1,57.
Il governo, frattanto, è intenzonato ad avviare un piano
di assunzioni nel settore pubblico destinati alla generazione di
coloro che si trovano tra i 30 ed i 40 anni e cioè coloro che
attualmente più faticano a trovare un’occupazione.
Investimenti all’estero per Mitsubishi, la società acquisterà, insieme ad altre realtà con minori partecipazioni, l’olandese Eneco (azienda operante nel settore dell’energia) per 4,1 miliardi di euro battendo la concorrenza di Shell e KKR. Eneco è di proprietà di 44 comuni olandesi ed è specializzata nella produzione di energie rinnovabili.
Ad Hokkaido,
intanto, il governatore della Prefettura Naomichi Suzuki ha
annunciato lo scorso venerdì che la Prefettura non presenterà
una richiesta per ospitare un resort con annesso casinò
sfruttando così la normativa approvata lo scorso anno che da il via
libera nell’Arcipelago a questo tipo di strutture.
Una
petizione contraria, sottoscritta da 20.000 cittadini, era stata
consegnata al Governatore. Il luogo ipotizzato era la cittadina,
situata nei pressi del lago Utonai, di Tamakomai.
A Kamikoani
(Prefettura di Akita) è iniziato il 30 novembre un test su larga
scala per veicoli pubblici a guida autonoma. Un piccolo mezzo
trasporterà i passeggeri seguendo tre diverse strade.
I tre
percorsi sono lunghi 5, 4 e 1,9 chilometri mentre il mezzo viaggia a
circa 12 chilometri orari. Il costo di un tragitto è di 200 yen. Ad
avviare la sperimentazione un’associazione no profit che intende
servire aree della cittadina non raggiunte da mezzi pubblici.
Rimanendo nel settore mobilità, Nissan ha annunciato lo scorso 28 novembre, tramite il vicepresidente Hideyuki Sakamoto, che investirà 33 miliardi di yen nell’impianto posseduto nella Prefettura di Tochigi destinandoli per la produzione di auto elettriche. La società prevede di aumentare la produzione e ridurre i costi investendo in processi di automazione.
Nella distribuzione, le vendite al dettaglio sono calate ad ottobre, rispetto allo stesso mese del 2018, del 7,1%. Il calo è il più forte registrato negli ultimi 4 anni ed è dovuto in larghissima misura all’aumento della tassa sui consumi.
Nell’elettronica
Panasonic ha annunciato la vendita, per il prossimo giugno,
della controllata taiwanese Nuvoton Technology, delle azioni
possedute in Panasonic Semiconductor Solutions ed in Panasonic
Industrial Devices Systems and Technology nonché della propria quota
della joint venture messa in piedi con l’azienda israeliana Tower
Semiconductor. La mossa si colloca nell’ambito di un’uscita
dell’azienda con base ad Osaka dal settore dei semiconduttori nel
quale la concorrenza taiwanese e sudcoreana è particolarmente
agguerrita.
Nel piano approvato lo scorso aprile la società ha
previsto una riduzione dei costi di circa 100 milioni di yen (di
questi 30 milioni saranno ricavati da tagli al personale).
(con informazioni di imf.org; mea.gov.in; kcna.kp; mainichi.jp; asahi.com; the-japan-news.com)
Immagine Joe Hunt (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.