Nonostante la stagione estiva, i casi di contagio da SARS-CoV-2 continuano ad essere stabilmente sopra i mille nella Prefettura Metropolitana di Tokyo. La capitale ha registrato 3.348 casi domenica 15 maggio, 2.377 lunedì, 3.663 martedì (3.932 i casi Osaka che, per la prima volta da molto tempo, sorpassa Tokyo), 4.355 mercoledì, 4.172 giovedì, 3.573 venerdì, 3.464 sabato.
Al 21 maggio, la capitale aveva accumulato 1.513.387 casi e 4.439 decessi mentre, sempre a quella data, gli ospedalizzati con sintomi lievi erano 1.210 (il 16,8% dei 7.216 posti letto dedicati) e quelli con sintomi gravi 15 (l’1,9% degli 804 posti).
Ad Osaka, secondo centro per diffusione dei contagi, il 19 maggio sono stati superati i 5.000 decessi da COVID-19. Nel numero di decessi la Prefettura ha superato anche quella di Tokyo.
Per quanto concerne le contromisure per il contrasto alla diffusione del virus, il Sol Levante conferma la politica di loro allentamento. A partire da giugno potranno entrare nel Paese piccoli gruppi di turisti da Stati Uniti, Tailandia, Singapore ed Australia purché provvisti di certificato vaccinale.
Venerdì è stato inoltre confermato che, dal primo giugno, il tetto di arrivi dall’estero sarà innalzato a 20.000. I viaggiatori saranno poi divisi in tre diverse categorie a seconda del numero di casi presenti nel Paese di provenienza. I passeggeri appartenenti al gruppo di rischio minimo saranno esentati dalla quarantena e persino dal test all’arrivo, quelli del secondo gruppo dovranno effettuare il test ed una quarantena di tre giorni nelle strutture individuate dal governo mentre quelli del terzo gruppo saranno esentati da quarantena e test purché abbiano effettuato un ciclo di vaccinazione completo di richiamo.
Sempre in quest’ambito, la Corte Distrettuale di Tokyo ha deliberato, lunedì scorso, che una disposizione della Prefettura concernente la chiusura anticipata delle attività ristorative era illegittima. La sentenza è giunta dopo un ricorso presentato dalla catena Global-Dining i cui ristoranti sono stati tra i circa 2.000 che, nella Prefettura Metropolitana, non hanno risposto positivamente alle prescrizioni provenienti dalla giunta.
Giovedì, il tavolo tecnico-scientifico ha confermato che non sarà necessario indossare mascherine all’aperto se è mantenuta un’adeguata distanza interpersonale.
Dal 22 maggio, invece, sarà rimosso, nella capitale, l’obbligo di non superare le otto persone al medesimo tavolo nei ristoranti.
A partire dal 25 maggio, inoltre, partirà la campagna per la somministrazione della quarta dose alle persone con oltre sessant’anni ed ai maggiorenti che presentino particolari condizioni di salute. In alcune aree, ed in particolare a Yokohama, migliaia di dosi di Moderna rischiano di non essere utilizzate e di finire gettate. A creare questa situazione vi sono le lentezze nella campagna di somministrazione della dose di richiamo e la netta preferenza per la somministrazione di vaccini Pfizer.
Rimanendo sulla sanità ma fuori dall’emergenza coronavirus, è proseguita in parlamento la discussione circa le linee guida per la riorganizzazione del sistema ospedaliero. Nonostante le dichiarazioni rassicuranti del ministro Goto, infatti, il testo presentato dal Ministero della Salute prevede la soppressione di migliaia di posti letto che si renderebbero superflui con l’istituzione di una sorta di medico di base nonché la riorganizzazione (e cioè, in soldoni, il declassamento) di 436 ospedali.
Secondo quanto denunciato da Akira Koike del PCG, negli ultimi vent’anni le spese mediche sono diminuite del 10% mentre negli ultimi quaranta, il numero di ospedali pubblici nazionali è calato di 300 unità.
In parlamento, intanto, le opposizioni continuano a chiedere chiarezza circa il progetto di legge che mira ad una modifica delle procedure di approvazione di farmici e macchinari medicali rendendole più rapide. Il disegno di legge, già approvato in Camera dei Consiglieri, è adesso in discussione in quella dei Consiglieri. Interrogato, in commissione, da Kurabayashi del PCG, il vicepresidente dell’Associazione Farmaceutica del Giappone, Shoei Mori, ha riconosciuto che pubblicare nel corso della sperimentazione e ricevere, dunque, suggerimenti dalla comunità scientifica, rende i farmaci più sicuri.
In politica interna, domenica 15 maggio si è celebrato, a poca distanza dalla base di Futenma a Ginowan, il ritorno alla piena sovranità giapponese della Prefettura di Okinawa. Nel proprio discorso, il Governatore, Denny Tamaki, ha chiesto al governo di compiere “sforzi sinceri” per ridurre la presenza militare statunitense nell’area. L’eccessivo peso delle servitù militari è stato riconosciuto anche dal premier Kishida il quale ha però ribadito che un alleggerimento della presenza delle forze armate straniere deve essere compatibile con “il mantenimento della deterrenza offerta dall’alleanza Giappone-USA”. Per il premier, un alleggerimento degli obblighi connessi alle attività nordamericane vede compiere “visibili progressi”.
“Spero che un’ampia parte della popolazione giapponese, e tra essi le nuove generazioni, migliori la propria comprensione su Okinawa” ha affermato nel proprio discorso l’Imperatore Naruhito.
Un messaggio, ricco di vuote frasi di circostanza, è stato inviato anche dal Presidente statunitense Joe Biden.
“Non potremo mai accettare una situazione che veda Okinawa diventare un bersaglio di attacchi a causa della presenza delle basi militari statunitensi” ha ribadito Tamaki al termine della cerimonia.
Nonostante vuote frasi circa una riduzione della presenza militare nell’arcipelago, le basi a stelle strisce nell’area sono fondamentali per gli USA nello loro politica di contenimento della Cina.
“Oggi celebriamo il 50° anniversario del ritorno della Prefettura di Okinawa al Giappone. Il ritorno di Okinawa al Paese è stato possibile dalla tenace lotta degli abitanti di Okinawa e dalla solidarietà degli altri giapponesi […]. Cinquant’anni fa, il capo del governo Ryukyu, Yara Asanae, ha avanzato una “proposta” che garantiva i diritti umani fondamentali ai sensi della Costituzione di pace ed il ritorno di una Okinawa pacifica, senza una base. […] Tuttavia, anche dopo 50 anni, è importante sottolineare che la pressione delle basi militari statunitensi continua, che si verificano incidenti prodotti dell’esercito americano e che il diritto degli abitanti di Okinawa a vivere in pace ed i loro diritti umani fondamentali sono violati” ha affermato nel proprio comunicato di celebrazione dell’evento, il Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii.
“Negli ultimi 50 anni, la lotta dei cittadini di Okinawa che mirano ad una Okinawa pacifica e prospera senza basi si è sviluppata costantemente” ha proseguito Shii ricordando le vittorie di Onaga e di Tamaki.
Il leader del PCG ha poi ricordato la proposta del Governatore di rendere Okinawa un territorio di pace, per una riduzione delle servitù militari statunitensi e per una diplomazia capace di allentare le tensioni con i Paesi vicini (proposta che il Governatore ha consegnato al premier Kishida).
Il giorno precedente, il Segretario del PCG, Akira Koike, aveva visitato, dal mare, il cantiere della nuova base di Henoko e portato il proprio saluto al sit-in che da 6.600 giorni protesta contro le servitù militari.
“Prima di tutto, vorrei esprimere le mie condoglianze alle molte preziose vite che si sono spente ad Okinawa […]. Inoltre, vorrei esprimere il mio sincero rispetto per le conquiste dei nostri predecessori che hanno sopportato le difficoltà dell’era dell’occupazione che è continuata molto tempo dopo la fine della guerra e che hanno sostenuto la ricostruzione dopo il ritorno. Okinawa ha raggiunto il suo attuale sviluppo grazie agli instancabili sforzi dei suoi cittadini. […] Molte persone provenienti da tutto il mondo sono oggi affascinate dal clima caldo, dalla natura ricca e dalla cultura delle Ryukyu. Il turismo e l’industria che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si stanno affermando.
D’altra parte, sebbene il costo della vita sia uguale a quello del Giappone metropolitano, il reddito della Prefettura è il più basso del Paese, anche il tasso di povertà infantile è il più alto, vi sono problemi con l’istruzione nelle isole remote e nelle aree spopolate, quelli della manutenzione delle ferrovie e delle rotte marittime per le isole remote, la questione delle energie rinnovabili. Permangono poi molti problemi, come il pesante impatto delle basi. […] In occasione di questo 50° anniversario, affronteremo seriamente le questioni del ritorno e quelle che dovrebbero essere affrontate nuovamente. Quindi, sulla base della proposta appena annunciata dalla Prefettura di Okinawa, vorrei confermare la determinazione del popolo giapponese nel suo insieme ad andare avanti insieme agli abitanti di Okinawa verso una soluzione” ha invece affermato il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi.
“Il desiderio degli abitanti di Okinawa di tornare in Giappone era accompagnato da quello di una Prefettura senza basi ma, a 50 anni dal ritorno, la concentrazione delle basi militari statunitensi ad Okinawa rimane invariato e ciò rappresenta un onere eccessivo sui suoi cittadini. Sebbene il clima sulla sicurezza nazionale stia diventando più severo, mi impegno, nuovamente, affinché il popolo giapponese nel suo insieme considererà il problema di base di Okinawa e farà ogni sforzo per ridurne l’onere. Inoltre, per quanto riguarda l’accordo sullo status delle forze Giappone-USA, puntiamo a rivederlo drasticamente e, in particolare, discuteremo della risoluzione di questioni urgenti relative all’ambiente, alla salute ed alla giurisdizione penale” ha proseguito il leader dell’opposizione progressista.
Il 16 maggio, Denny Tamaki ha annunciato un ricorso al comitato per la risoluzione delle controversie tra governo ed enti locali sulla questione dell’ordinanza contro l’insabbiamento della baia di Henoko che è stata dichiarata nulla dal ministro delle Infrastrutture Saito. Ad oggi, i lavori di riempimento della baia sono stati completati per poco più del 10%.
Davanti gli uffici della Dieta, è stato, intanto, inaugurato un sit-in, promosso da un gruppo di associazioni, che durerà fino al 13 giugno, data nella quale si chiuderà l’attuale sessione ordinaria, per chiedere lo stop alla proposta di aumentare al 2% del PIL le spese militari e contro ogni tentativo di modifica dell’articolo 9 della Costituzione e di condivisione dell’arsenale atomico statunitense.
Il 17 maggio, invece, Satoshi Inoue ha chiesto conto al governo circa il piano statunitense di rafforzamento delle basi di Iwakuni e Yakota. Secondo quanto reso noto dal dicastero della Difesa USA, gli statunitensi prevedono di investire oltre un miliardo di dollari nell’ambito della Pacific Deterrence Iniziative. Il ministro Kishi ha risposto al parlamentare comunista confermando l’appoggio del Giappone al piano di rafforzamento che prevede, tra l’altro, l’aumento delle scorte di carburante per aerei nelle due basi.
Paura per i costanti voli a bassa quota dei statunitensi sono stati espressi anche dai residenti della Prefettura di Kagoshima. Nel 2021, le autorità locali hanno segnalato 131 casi di voli a bassa quota. Nel 2020, le segnalazioni furono 137 ed 80 nel 2016. Negli anni precedenti, invece, i casi oggetto di preoccupazione erano meno di dieci l’anno. La maggior parte dei casi (90 nel 2020 e 45 nel 2021) provengono dal comune di Amami.
In settimana, l’ultradestra di Nippon Ishin no Kai, ha depositato una proposta di emendamento costituzionale che prevede l’inserimento, all’articolo 9, dell’esistenza delle Forze di Autodifesa. La proposta è in linea con quanto elaborato dalla commissione interna del PLD che si occupa di sicurezza nazionale. Spiegando la proposta, il Segretario del partito, Fumitake Fujita, ha anche riaffermato quali sono le politiche militari del proprio partito: capacità di difesa attiva (e cioè essere in grado di colpire le basi nemiche in via preventiva), acquisto e sviluppo di missili a medio raggio, aumento delle spese militari al 2% e condivisione dell’arsenale nucleare statunitense.
Sempre in Nippon Ishin no Kai, hanno suscitato polemiche le parole di Akira Ishii, responsabile delle strategie elettorali per i candidati senza precedente esperienza in senato di Nippon Ishin no Kai. Parlando della candidatura femminile del partito nel collegio che comprenda la Prefettura di Tochigi, Ishii ha affermato che “se la gente voterà in base all’aspetto vincerà a mani basse” dato che, evidentemente, le altre quattro donne candidate nel medesimo collegio sarebbero più brutte. Proseguendo poi il proprio intervento sui temi di politica estera, Ishii ha definito il Presidente russo Putin “pazzo” e quello cinese Xi “quasi pazzo”. Un ammonimento ad utilizzare un linguaggio più appropriato è giunto da Fujita, Segretario della formazione politica cui Ishii appartiene.
Sempre nel corso della campagna elettorale, la senatrice del PCG Tomo Iwabuchi ha visitato la Prefettura di Miyagi ed avuto uno scambio di vedute con diversi agricoltori. Una delle questioni sollevate dai coltivatori di riso è stata quella di un robottino ad energia solare che muove l’acqua nelle risaie ed aiuta nel contrasto alle alghe consentendo l’uso di meno pesticidi ed il cui costo è passato da 200.000 a 300.000 yen.
La Segretaria del PCD Nishimura ha incontrato Mika Obayashi, direttrice dell’Istituto per le Energie Rinnovabili con la quale ha affrontato il tema del cambiamento climatico e della produzione di energia eolica.
Sempre in questo settore, il 18 maggio, alla presenza di parlamentari dell’opposizione, l’Associazione Donne del Nuovo Giappone ha consegnato oltre 166.000 firme in calce ad una petizione che richiede politiche serie per affrontare il cambiamento climatico.
Il governo, giovedì scorso, ha iniziato a discutere di un piano che, da qui al 2050, dovrebbe destinare 20.000 miliardi di yen alla produzione di energie rinnovabili.
Naoto Kan ha invece incontrato i rappresentanti dei comitati civici che si oppongono alla costruzione del casinò ad Osaka. La struttura sorgerà parzialmente su un’isola artificiale e costerà alle casse pubbliche almeno 79 miliardi di yen. I comitati cittadini stanno raccogliendo le firme per giungere alle 200.000 necessarie alla convocazione di un referendum consultivo cittadino.
Sempre nell’opposizione, il Partito Socialdemocratico vede in queste elezioni una sfida di importanza decisa per la sopravvivenza stessa della forza politica. Per rimanere nel registro dei partiti politici, una formazione deve avere almeno 5 parlamentari o ottenere almeno il 2% nelle elezioni di almeno una delle due Camere. Attualmente il PS conta su due parlamentari ed ha mancato l’obiettivo del 2% nelle ultime elezioni politiche.
“Le prossime elezioni per la Camera alta saranno veramente difficili. Il PS perderà il proprio status di partito se non otterrà almeno 1,2 milioni di voti” ha affermato la Presidentessa dei socialdemocratici Mizhuo Fukushima.
In Reiwa Shinsengumi, partito populista di centro-sinistra, ha confermato la propria candidatura al senato il suo Presidente, Taro Yamamoto. Il politico si era dimesso dalla Camera dei Rappresentanti e tenterà la sfida per quella dei Consiglieri in un collegio di Tokyo.
Ad Hiroshima e Nagasaki, il 18 maggio, si è svolta una cerimonia per ricordare le vittime dei bombardamenti atomici del 6 e del 9 agosto 1945. Gli impiegati comunali hanno deposto, per rimuovere col vento la polvere, i volumi contenti i nomi degli oltre 520.000 uccisi dagli Stati Uniti ed osservato un minuto di silenzio rispettivamente alle 8,15 (ad Hiroshima) ed alle 11,02 (a Nagasaki).
La città di Hiroshima ha intanto comunicato che non inviterà, alle celebrazioni di agosto, il Presidente russo, Vladimir Putin, evidentemente ricordando di quando furono propri i russi a sganciare una bomba atomica sulla città…
Sul nucleare civile, il ministro all’Economia, Industria e Commercio, Koichi Hagiuda, ha dichiarato, martedì scorso, che il Sol Levante non autorizzerà la costruzione di nuove centrali atomiche nonostante il grave clima di insicurezza che si registra globalmente sul tema energia. Le dichiarazioni, giunte nell’ambito delle presentazione di un rapporto sullo stato della produzione energetica nazionale, sono una risposta all’appello giunto dalla Camera di Industria e Commercio ad una più spinta politica di interesse verso l’atomo. Allo stato attuale, soltanto 10 delle 36 centrali del Paese sono state riattivate.
Proprio contro la riattivazione della centrale di Hamaoka (Shizuoka) si era tenuta, il 14 maggio, una manifestazione che ha visto la partecipazione del senatore Ryosuke Takeda.
Il 18 maggio, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha dato lo, scontato, via libera al piano di TEPCO per il rilascio in mare delle acque debolmente contaminate da trizio ed attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima.
Confermato il via libera al piano anche da Mariano Grossi, Direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica che si è recato personalmente presso la centrale.
Incontrando il premier, Grossi ha lodato i “notevoli progressi” nei lavori di decommissionamento, confermato che l’AIEA monitorerà tutto il processo di scarico ed annunciato l’invio di un gruppo di lavoro (che comprenderà esperti esterni all’Agenzia) per metà anno. Grossi ha poi incontrato il ministro Hayashi il quale ha reso noto che il Sol Levante donerà 2 milioni di euro all’Agenzia per le attività di controllo sulla sicurezza delle centrali operanti in Ucraina.
Sostanziale via libera al piano è stato fornito anche dalla Corea del Sud: Paese fortemente contrario durante gli anni della Presidenza Moon. Il Ministero degli Esteri di Seul, mediante il Portavoce Choi Young-sam, ha affermato che la RdC controllerà che il rilascio delle acque sia in linea con “il diritto e gli standard internazionali” e che sia basato su “dati oggettivi e scientifici”. “Il governo continuerà a rafforzare la comunicazione tra Giappone e Corea del Sud così come con la comunità internazionale e con l’AIEA, avendo come priorità la salute pubblica e la sicurezza” ha sostenuto Choi.
Per ciò che attiene alla ricostruzione delle aree colpite dalla catastrofe del marzo 2011, il prossimo 12 giugno sarà rimosso uno dei divieti alla residenza in un’area di circa 0,95 chilometri quadrati parte di una che ne misura 337. La zona, classificata ufficialmente come di “difficile ritorno”, insiste sul comune di Katsurao nella Prefettura di Fukushima.
Nella Prefettura di Aichi, il 17 maggio, una grave perdita d’acqua si è verificata nel comune di Toyota. I danni al canale artificiale Meiji hanno portato Osaka Gas a chiudere la centrale di Taketoyo mentre centinaia di attività, soprattutto agricole, sono rimaste senz’acqua. Ancora a giovedì, le aziende hanno dovuto far fronte alla carenza d’acqua con l’utilizzo di pompe messe a disposizione dagli uffici regionali del Ministero dell’Agricoltura. Toyota Motor ha parzialmente sospeso l’operatività della propria fabbrica nel comune omonimo (ripartendo il 18 maggio) mentre mercoledì ha dovuto temporaneamente chiudere la propria fabbrica di Obu.
In politica economica, il governo nipponico ha approvato, martedì scorso, la bozza del bilancio suppletivo ipotizzato a pochi giorni dall’approvazione della legge finanziaria. L’entità totale delle misure è pari a 2.700 miliardi di yen e coprirà parte delle spese (pari a 6.200 miliardi) destinate ad alleviare gli effetti economici della pandemia e la crescita dei prezzi prodotta dagli eventi in Europa.
Sul lavoro, stando ad un’indagine condotta da un gruppo di ricercatori e tra essi Ryo Uchida dell’Università di Nagoya, il 74,4% degli insegnanti delle scuole medie effettuano oltre 80 ore di straordinario al mese e cioè la soglia indicata da Ministero della Salute come rischiosa per incorrere nella morte da superlavoro. In almeno tre scuole i cui insegnanti sono stati coinvolti nella ricerca, gli insegnanti avrebbero ricevuto il “suggerimento” di non registrare le ore di straordinario.
La stessa ricerca, condotta su 924 docenti, ha registrato come il 66,9% dei rispondenti effettua oltre 20 ore di straordinario alla settimana mentre il 18,1% degli insegnati delle scuole medie ed il 10.8% di quelli delle scuole medie svolge più di 40 ore di straordinario settimanali (rispettivamente il 32,7% ed il 24,4% dietro richiesta dei propri superiori).
Un’altra ricerca, condotta nel 2016, mostrò come il 30% degli insegnanti delle scuole elementari ed il 60% di quelli delle scuole medie, effettuassero più di 80 ore di straordinario al mese.
Nelle infrastrutture, il ministro delegato, Tetsuo Saito, ha chiesto, martedì scorso, alle aziende che gestiscono tratti di linee sulle quali viaggiano treni a levitazione magnetica di accelerare nella loro messa in sicurezza sismica. La comunicazione giunge dopo che, a marzo, le linee per treni superveloci del Tohoku sono rimaste inutilizzabili per circa un mese dopo un importante evento sismico. Le Ferrovie del Giappone Orientale, società che gestisce i treni shinkansen del Tohoku hanno speso, tra il 1995 ed oggi, circa 500 miliardi di yen in interventi per la sicurezza sismica delle proprie linee e prevedono di spendere tra i 20 ed i 40 miliardi l’anno nel prossimo futuro.
Nell’istruzione, sono state consegnate al dicastero competente, 18.000 firme, raccolte tra docenti e personale accademico, contro una proposta di legge di riforma del fondo di finanziamento agli atenei che creerebbe squilibri all’interno del sistema universitario. Dopo aver presentato la petizione, Takeshi Komagome, docente presso l’Università di Kyoto, Masato Takeichi, professore emerito dell’Università di Tokyo, ed i parlamentari Miyamoro e Kira hanno spiegato le principali criticità del disegno di legge e, tra esse, la sua integrazione con la legge sulla sicurezza nazionale (e dunque la promozione di ricerca con fini bellici) nonché il ruolo che sarà rivestito da Akira Amari e dunque la gestione dei fondi da parte dell’establishment del PLD.
La norma, approvata il 17 maggio dalla Camera dei Consiglieri, porta con sé, tra gli altri problemi, la rimozione del tetto del 120% delle tasse universitarie negli atenei nazionali rispetto alle indicazioni fornite dal dicastero.
Sempre in questo campo, Tomoko Tamura del PCG, ha ribadito la necessità di stabilizzare 4.500 ricercatori precari negli atenei e negli istituti di ricerca.
Sempre in questo settore, la Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato l’Università Juntedo a pagare 8,05 a 13 aspiranti studentesse dopo che era emerso che l’ateneo “aggiustava” i risultati dei test di ammissione per svantaggiare le donne. Le 13 aspiranti studentesse, le quali avevano richiesto un risarcimento complessivo superiore ai 54 milioni di yen, avevano tentato di accedere alla facoltà di medicina dell’ateneo tra il 2011 ed il 2018. L’università mise in piedi un comitato terzo per accertare eventuali manipolazioni dopo che il dicastero dell’Istruzione aveva evidenziato, nel 2018, l’esistenza di discriminazioni basate sul sesso nell’accesso alle facoltà di medicina di diversi atenei.
Frattanto, una ricerca condotta nel 2021 dal Ministero dell’Istruzione sugli studenti ha mostrato che gli obiettivi di competenze in lingua inglese stabiliti dallo stesso sono falliti. Nella scuola media, il 47% degli studenti oggetto ricerca ha ottenuto il grado 3 di certificazione mentre in quella superiore, il 46,1% aveva raggiunto il livello pre-2. Entrambi i dati sono sotto il 50% auspicato dall’esecutivo.
Sull’infanzia, il 17 maggio sono stati approvati dalla Camera dei Rappresenti una norma sulla tutela dell’infanzia ed una che istituisce l’Agenzia per l’Infanzia e la Famiglia. Hanno votato contro i due disegni di legge PCG e Reiwa Shinsengumi mentre PCD e Nippon Ishin no Kai hanno votato contro il primo disegno di legge ed a favore del secondo. Spiegando il voto contrario del proprio partito, il deputato Shiokawa del PCG ha lamentato problemi concernenti la riservatezza dei dati dei bambini, l’assenza di chiari impegni in termini di aumento dei fondi per coprire il supporto ai minori.
Il mancato, sia pure annunciato dal premier, raddoppio dei fondi per l’infanzia è stato sottolineato anche da Kaname Tsutsumi del Partito Costituzionale Democratico la quale ha rintuzzato Kishida costringendolo a dichiarare che “non c’è un piano preciso” rispetto a quando questo raddoppio potrà avvenire.
In politica estera, invertendo, il 15 maggio, d un programma televisivo, il vicesegretario Generale del Gabinetto, Seiji Kihara, ha ribadito che il Sol Levante non intende abbandonare il progetto congiunto russo-nipponico “Sakhalin 2” e che tale investimento nella rigassificazione ed acquisto di gas russo è compatibile (non si comprende a dire il vero come) con le sanzioni che le nazioni alleate dagli Stati Uniti hanno imposto alla Federazione Russa dopo il suo ingresso nella guerra civile ucraina.
Frattanto, la nazione euroasiatica potrebbe iniziare a richiedere il visto ai giapponesi ex abitanti delle Curili meridionali ed ai loro discendenti che intendessero visitare le isole. Fino ad ora, grazie ad un accordo tra le due nazioni, i cittadini giapponesi che potevano vantare una precedente residenza nelle isole o una discendenza da persone lì abitanti prima del 1945, potevano recarsi nell’Arcipelago russo senza visto. “Non sarà garantito un trattamento speciale o procedure semplificate” ha dichiarato, sentito dall’agenzia di stampa Kyodo, Nikolaij Nozdrev, responsabile degli affari asiatici del Ministero degli Esteri di Mosca.
L’alto funzionario ha parlato di una “partecipazione attiva” del Giappone alla campagna anti-russa e della distruzione di anni di relazioni “win-win” tra i due Paesi. Sul trattato di pace che chiuda giuridicamente e diplomaticamente il secondo conflitto mondiale, Nozdrev ha sottolineato che data l’attuale ostilità mostrata dal Giappone ogni discussione non può che essere sospesa.
Sulla cooperazione in settori economici chiave nelle relazioni russo-giapponesi, il funzionario ha affermato che la Russia “è sempre stata e rimane coerente sostenitrice dello sviluppo integrato russo-giapponese di relazioni fondate su rapporti di buon vicinato e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa in tutti i settori, compreso il commercio e cooperazione economica, questioni umanitarie e scambi culturali. Durante il mandato del primo ministro Abe si è accumulata molta positività e ci si è preparati alla realizzazione di progetti su larga scala. Tuttavia, il governo Kishida, ovviamente a favore di Washington, ha deciso di aderire all’azione distruttiva dell’Occidente e ha aderito ad una politica di totale smantellamento delle relazioni in tutti i settori, tra queste misure vi è l’abolizione della clausola di nazione più favorita nei confronti della Russia. In questo scenario, è difficile immaginare quali saranno le relazioni economiche. […] Sappiamo di pressioni senza precedenti sui circoli d’affari giapponesi. Assicuro che per le aziende, che nonostante tutto continuano a lavorare nel nostro Paese, saranno create condizioni favorevoli. Per chi temporaneamente sospeso il proprio business e ha intenzione di tornare, le porte rimangono aperte. Per gli imprenditori che hanno deciso di lasciare il Paese, in futuro sarà molto difficile recuperare il terreno perduto. Hanno lasciato le loro nicchie economiche ed esse saranno occupate da altri investitori. In generale, il quadro sembra evidente: negli ultimi tre mesi, il Giappone ha perso l’immagine di partner economico affidabile e promettente. Per quanto concerne le richieste di pagamento del GPL esportato in Giappone, esse non rientrano nella competenza del Ministero degli Esteri. Tuttavia, vorrei ricordare che la Russia ha più volte suggerito di aumentare la quota di pagamenti in valute nazionali nel commercio reciproco. In ogni caso non saranno forniti materiali gratis” ha aggiunto Nozdrev il quale ha anche sottolineato che il Giappone non si realmente interessato a potenziale un ruolo attivo dell’ASEAN ma sia sempre più legato a strutture, esplicitamente aggressive nei confronti di Paesi terzi, come il formato Quad.
L’ultimo G7 ha intanto raggiunto un accordo per la fornitura di 19,8 miliardi di dollari all’Ucraina al fine di impedire, o comunque ritardare il più possibile, l’inizio di trattative di pace motivate dal collasso economico-politico di quel Paese.
Per ciò che concerne il contrasto alla Cina, mercoledì scorso, la Guardia Costiera giapponese ha siglato un allegato ad un memorandum del 2010 con l’omologo ente statunitense. Cuore del documento è la cooperazione delle due formazioni militari e la preparazione di esercitazioni congiunte.
Il contenimento della RPC sarà certamente al centro del prossimo incontro tra Kishida ed il neoeletto Presidente filippino Ferdinand Marcos. I due leader hanno avuto un colloquio telefonico venerdì.
Una nota di protesta è stata invece inviata, dal dicastero degli Esteri di Tokyo per sospette attività connesse alla ricerca di giacimenti di gas naturale da parte di navi cinesi nel Mar Cinese Orientale.
Nei rapporti con la Corea del Sud, il ministro Hayashi ha comunicato al parlamento, giovedì scorso, che la RdC ha negato che una nave, di proprietà statale, abbia effettuato – così come denunciato da Tokyo la settimana precedente – attività di ricerca nella Zona Economica Esclusiva giapponese a largo delle contese Dokdo/Takeshima.
La prossima settimana si incontreranno a Tokyo i Presidenti dei Paesi del formato Quad: Giappone, Stati Uniti, India ed Australia. Oltre 18.000 gli agenti moblitati per la sicurezza del vertice.
Venerdì, intanto, il governo ha votato l’estensione di un ulteriore anno della missione militare in Sudan del Sud. La missione è svolta nell’ambito della missione UNMISS. Il personale nipponico non è impegnato in combattimenti ma la missione è incompatibile con la Costituzione del Giappone.
In economia, prosegue la galoppata dei prezzi all’ingrosso che, ad aprile, sono cresciuti del 10% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quattordicesimo mese consecutivo con il segno più ed aumento più alto dal 1981.
Cresciuti del 30,9% i prezzi di petrolio e carbone, del 29,9% ferro ed acciaio, del 56,4% il legname, del 25% i metalli non ferrosi. Saliti, del 3,7%, anche i pezzi degli alimenti.
A determinare l’impennata dei prezzi vi è il conflitto in Ucraina ed il conseguente aumento di greggio e grano nonché il drammatico deprezzamento dello yen. Proprio la debolezza della moneta nazionale ha fatto che sì che mentre i valori delle esportazioni sono cresciuti del 17,3%, quelli dell’import hanno registrato un +44,6%.
Il deficit nella bilancia commerciale per il settore merci è stato di 839,2 miliardi di yen con le importazioni che sono cresciute, in termini di valore, del 28,2% (quasi 9.000 miliardi e dato più alto dal 1979): dato trainato, in gran parte dal +99,3% nei costi per le importazioni di greggio, nel 151,6% in quelli per il GPL e del 198,6% del carbone.
Nelle esportazioni, cresciute del 12,5% (8.100 miliardi), tra i settori che più hanno mostrato buone prestazioni vi sono stati i metalli lavorati (+37,1%) e le auto (+4,8%).
Per singole nazioni, le esportazioni verso la Cina sono calate del 5,9% (-5,5% anche nell’import) mentre quelle verso gli USA sono cresciute del 17,6% (+15,3% anche nelle importazioni).
Il PIL del trimestre gennaio-marzo si è intanto contratto dello 0,2% rispetto a quello precedente.
Per i consumatori, si è invece, il mese di aprile è stato quello nel quale si è raggiunto, e persino superato, l’obiettivo inseguito da Kuroda sin dal 2013. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla BOJ, in quel mese, il tasso d’inflazione è stato del 2,1%. Soltanto nel marzo 2015, dopo che l’imposta sui consumi era passata dal 5 all’8%, si era arrivati vicino alla soglia ritenuta come salutare dall’istituto di emissione.
Nell’energia, accogliendo le pressanti richieste degli Stati Uniti, il prossimo 10 giugno, il Sol Levante immetterà sul mercato 750.000 chilolitri di greggio provenienti dalle proprie riserve.
Nell’elettronica, i generosi finanziamenti assicurati dalla legge sulla sicurezza economica stanno già avendo un effetto nel campo della produzione di chip, settore nel quale il Giappone ha visto un calo della propria presenza sul mercato globale estremamente significativa passando dal 50% del mercato negli anni ’80 al 10% di oggi. Tra le aziende, Kioxia Holdings – azienda posseduta per il 40% da Toshiba – prevede di aggiungere altri 31.000 quadri alla produzione di semiconduttori nella propria fabbrica di Kitakami (Iwate) spendendo 1.000 miliardi di yen (oltre 7,3 miliardi di euro).
Già in costruzione a Kumamoto, invece, l’impianto che sarà gestito da un’associazione d’imprese che comprende la taiwanese TSMC e le giapponesi Sony e Denso. I costi di realizzazione della fabbrica (circa 1.000 miliardi di yen) sono parzialmente coperti da un complesso di sussidi che si aggirano intorno ai 647 miliardi. Altri 30 progetti, sviluppati tra gli altri da Toshiba e Mitsubishi Electric, riceveranno complessivamente 46,5 miliardi di sussidi.
Nell’auto, Nissan ha annunciato, venerdì scorso, il lancio di miniveicolo elettrico sviluppato congiuntamente con Mitsubishi. I miniveicoli – cioè vetture sotto i 660 cc. di cilindrata, lunghe meno di 3,4 metri, larghe meno di 1,48 e alte meno 2 – rappresentano il 40% delle auto immatricolate nell’Arcipelago. Il nuovo miniveicolo è il primo interamente elettrico prodotto da Nissan e costerà circa 1,78 milioni di yen.
Nel turismo, i visitatori stranieri che si sono recati nell’Arcipelago ad aprile è stato del 95,2% più basso del 2019 per complessive 139.500 persone. Per nazionalità, quasi 30.000 erano vietnamiti, 22.400 cinesi, 11.700 indonesiani e 8.500 filippini.
Chiudendo con una curiosità storica, nella settimana appena trascorsa, l’agenzia di stampa Kyodo ha visionato un manoscritto di Kosuke Uehara, parlamentare di Okinawa e poi, nel 1990, primo ministro proveniente dalla Prefettura dopo la fine della guerra. Uehara, membro del Partito Socialista, sosteneva nel documento (non del tutto completato) di voler raggiungere l’indipendenza della Prefettura dal Giappone metropolitano in una via “accettabile per il governo giapponese” considerando che la formula “un Paese, due sistemi” fosse quella più “realistica” come “primo passo” verso una completa autonomia delle Ryukyu. Il documento è stato scritto tra il 1997 ed il 1998. Due anni prima, tre militari statunitensi avevano violentato una bambina di 12 anni facendo crescere i sentimenti anti-militaristi nell’arcipelago. Il testo doveva diventare un libro ma tale opzione non si realizzò e rimase nella disponibilità dell’editore.
(con informazioni di iaea.org; mid.ru; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
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