Settimana iniziata con una buona notizia per la maggioranza ed una estremamente cattiva per i progressisti. Nelle elezioni comunali – tenutesi il 23 gennaio – di Nago, cittadina che ospiterà la nuova base militare USA che rimpiazzerà quella di Ginowan, il candidato del Partito Liberal-Democratico e del Nuovo Komeito ed attuale sindaco Taketoyo Toguchi (favorevole alla base) ha sconfitto, con 19.524 voti, Yohei Kishimoto sostenuto dall’opposizione e dal governatore di Okinawa Denny Tamaki che ha ottenuto 14.439 voti. L’affluenza è stata del 68,32% (-8,6% rispetto alle precedenti consultazioni).
La posizione sulle servitù militari “non cambierà di un millimetro” ha affermato, commentando i risultati, il Governatore.
“Il 73% dei cittadini della Prefettura si è detto contrario alla costruzione di una nuova base” ha commentato il segretario del Partito Comunista Akira Koike il quale ha comunque sottolineato come sia necessario “sforzarsi ed ingegnarsi per ampliare la simpatia ed il sostegno verso Tutta Okinawa [la coalizione che governa la Prefettura ndr] tendendo ai sentimenti di coloro che hanno votato per l’altro campo”.
“Sebbene il risultato sia stato davvero deludente, il consenso per il candidato da noi appoggiato è cresciuto [rispetto alle scorse elezioni ndr] e le forze di opposizione raccolte intorno a Denny Tamaki ed a Tutta Okinawa hanno ricevuto un certo grado di sostegno” ha commentato Kensuke Ohnishi, capo dell’ufficio elettorale del Partito Costituzionale Democratico il quale ha promesso che la battaglia continuerà nelle elezioni per la Camera alta e poi le prefettizie.
Appena appresi i risultati, una piccola manifestazione si è tenuta presso il cantiere della nuova base per ribadire che l’opposizione alle servitù militari non termina con la sconfitta nelle comunali.
In campo elettorale, il segretario del PCG ha chiesto, lo scorso 24 gennaio, colloqui formali con gli altri rappresentanti dell’opposizione per arrivare a definire una piattaforma politica comune e candidati unitari nei collegi uninominali in vista delle prossime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri.
Per le prossime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri, il Partito Costituzionale Democratico ha istituito un comitato programmatico (il “comitato per la creazione di una visione sociale sostenibile”) volto a raccogliere proposte e proporre una piattaforma politica.
Analizzando i risultati elettorali del 2017, Seiji Osaka, che guiderà il gruppo di lavoro, ha affermato che tra gli elementi che produssero all’epoca un risultato al di sotto delle aspettative vi fu una insufficiente comunicazione circa il fatto che il Partito Comunista non avrebbe fatto parte di un eventuale governo progressista. Purtuttavia Osaka ha ribadito che l’elettorato non vedrebbe bene un’eventuale separazione dei partiti progressisti e che il PCD cercherà di avere candidati unitari nei collegi uninominali.
Per quanto riguarda i finanziamenti ai partiti politici, secondo quanto riportato dal quotidiano comunista Akahata, negli ultimi 27 anni (e cioè da quando è stata approvata la normativa attualmente in vigore) ammontavano a 853,9 miliardi di yen. Il partito che ha ottenuto più denaro è stato ovviamente il PLD (408,8 miliardi). Quest’anno i contributi totali hanno superato di poco i 31,5 miliardi dei quali ben 16 sono finiti ai liberal-democratici. Il Partito Comunista rifiuta i contributi e chiede l’abolizione del finanziamento.
Sui finanziamenti privati, nel 2020, i contributi raccolti dal premier e dai 21 ministri sono stati pari a 663,4 milioni. L’ufficio del premier ha fatto il pieno con oltre 140 milioni seguito dal ministro Hayashi che ne ha ottenuto quasi 82.
Spostandoci nelle aule parlamentari, dopo le numerose pressioni da parte dell’opposizione, il premier Kishida ha promesso, lo scorso lunedì, di risolvere gli ostacoli che hanno, fino ad ora, impedito la corresponsione del sussidio una tantum da 100.000 yen ai minori delle famiglie divorziate dopo settembre 2021 (l’ostacolo è rappresentato dal fatto che, per quel mese, il genitore affidatario ha ottenuto l’assegno familiare ordinario).
“Se trovi che c’è stata una carenza, non la lasci al governo locale, ma la correggi immediatamente” ha sottolineato, dal Partito Comunista, Akira Koike riferendosi ai generici inviti del Governo a che gli enti locali (i quali materialmente sono responsabili dell’erogazione del sussidio) risolvano la questione; mentre la collega di partito Tomoko Tamura ha evidenziato come la vicenda era già stata sollevata in parlamento lo scorso dicembre.
L’impegno del premier è “un risultato”, ha commentato il presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi.
Sempre nel sostegno all’infanzia, il senatore Shiroi ha chiesto un aumento dei contributi per l’infanzia.
Per quanto concerne gli scandali intorno all’Università Nihon, l’Azienda per la Promozione ed il Mutuo Aiuto delle Scuole Private ha deciso, il 26 gennaio, di ritirare i sussidi concessi all’ateneo nel 2021. La mossa segue l’arresto dell’ex presidente dell’università, Hidetoshi Tanaka, per evasione fiscale.
Sullo scandalo di compravendita di voti che ha coinvolto, nel 2019, i coniugi Kawai, un tavolo della Procura di Tokyo, incaricato di riesaminare i casi, ha deliberato, venerdì scorso, che 35 politici locali che hanno ricevuto denaro dall’ex ministro della Giustizia e dalla senatrice dovranno essere nuovamente indagati.
L’inchiesta ed il successivo processo (che ha visto i due politici del PLD condannati per compravendita di pacchetti di voti da esponenti locali del partito) hanno accertato che circa 100 persone (tra consiglieri comunali e prefettizi) hanno ricevuto denaro dalla coppia ma nessuno di essi venne inquisito. Adesso è stato invece accertato che in 35 hanno ricevuto almeno 100.000 yen ciascuno: una cifra che secondo l’ufficio della Procura farebbe scattare il reato di corruzione elettorale.
Proseguono, frattanto, gli errori (voluti o meno) da parte dei ministeri sui dati statistici e sui bilanci. Dopo il Ministero delle Infrastrutture (il quale, si è scoperto, ha alterato per anni i dati sui permessi di costruzione e, secondo Ogushi del PCD, gli errori sono proseguiti anche a dicembre), questa volta è toccato al dicastero degli Interni e Comunicazioni il cui ministro, Yasushi Kaneko si è scusato per 13 errori trovati nel bilancio di previsione del dicastero per l’anno fiscale che inizierà ad aprile. L’opposizione ha chiesto un’ampia verifica sui bilanci presentati dai diversi dicasteri a quello delle Finanze per l’approvazione degli stessi in seno al Governo.
Ritornando sugli errori nelle comunicazioni di lavori edili, secondo quanto stimato dal quotidiano Asahi, nel solo 2020 essi hanno inciso per un 5% rispetto al totale e generato una crescita sulla carta del settore per 4.000 miliardi di yen.
Sono frattanto diverse le aziende che stanno volontariamente restituendo i sussidi – concessi dal Governo alle aziende colpite dalla pandemia al fine di sostenerne i livelli occupazionali – percepiti illegittimamente. Secondo quanto emerso da calcoli realizzati dal Ministero della Salute, Lavoro e Welfare, al 21 gennaio, su 5.260 miliardi di yen distribuiti circa 3.200 sono finiti a chi non ne aveva diritto (261 le aziende coinvolte).
Anche alcuni politici, tra cui l’ex segretario del PLD Nobutero Ishihara, hanno ricevuto i sussidi per mantenere l’occupazione delle proprie segreterie: sia pure legittima sul piano formale, la richiesta è stata fortemente criticata.
Spostandoci nelle aule di tribunale, il 27 gennaio la sezione di Okayama dell’Alta Corte di Hiroshima ha accolto il ricorso dell’ex deputato Takashi Takai stabilendo che la mancata convocazione del parlamento da parte dell’allora premier Abe, stante la richiesta di un congruo numero di parlamentari, violava l’articolo 53 della Costituzione. La sentenza non si è espressa sul caso specifico (che vide, nel 2017, Abe rifiutarsi di convocare il parlamento per 98 giorni) ma è come se lo facesse dato che si trattava dell’unico caso in oggetto.
“La Corte ha fatto chiarezza circa il fatto che il governo Abe ebbe una pesante responsabilità nel respingere la richiesta di convocazione di una sessione straordinaria della Dieta” ha commentato il presidente del PCG Shii.
Nell’estate 2017 diversi parlamentari dell’opposizione avevano chiesto la convocazione del parlamento per discutere dello scandalo di Moritomo Gakuen ma il premier dissolse la Dieta prima che ciò avvenisse convocando nuove elezioni.
Nell’immigrazione, lo scorso 21 gennaio, diversi parlamentari dell’opposizione si sono riuniti per denunciare il maltrattamento subito da Wishma Sandamali, la giovane cittadina srilankese deceduta, a marzo 2021, nel centro di detenzione per immigrati di Nagoya molto probabilmente per negligenza.
La donna si era ripetutamente lamentata, secondo quanto si vedrebbe nel filmato registrato dalle telecamere di sicurezza del centro visionato dai deputati e senatori a fine dicembre. Il filmato originale complessivo copre circa le due settimane fino alla morte di Sandamali e dura 295 ore in totale ma soltanto il 2% è stato consegnato al parlamento dall’Agenzia per i Servizi Migratori.
La donna, stando al filmato e a quanto riportato dal deputato Takeshi Shina del Partito Costituzionale Democratico, avrebbe chiesto ad un lavoratore del centro aiuto perché sanguinava dalla bocca e dal naso ma le venne risposto di pazientare fino al mattino.
“Anche se il personale dell’ufficio non sembra averle causato intenzionalmente del male, continuava però a dire alla signora Wishma, che era ovviamente malata, che andava tutto bene. Il personale non aveva conoscenze mediche o infermieristiche ma continuava a dirlo. Secondo quanto sappiamo, l’immigrazione di Nagoya all’epoca aveva un medico disponibile due volte a settimana per due ore ciascuna e dalla mia esperienza come medico part-time in una casa di cura, posso dire che un medico a volte vede 100-200 pazienti con quel tipo programma. Ma anche così, un medico dovrebbe essere in grado di individuare se qualcosa non va” ha detto il deputato (e medico) Ryuichi Yoneyama.
“Anche se la signora Wishma ha ripetutamente affermato di voler andare in ospedale, il personale dell’immigrazione le ha detto solo che non avevano l’autorità e che l’avrebbero riferito al loro capo” ha detto il deputato del PCD Katsuhiko Yamada, il quale ha anche riferito che un cittadino nepalese detenuto presso il Centro di detenzione di Omura (Nagasaki) si trova attualmente in condizioni di rischio: “temo che potremmo vedere ripetersi un caso come quello della signora Wishma” ha aggiunto.
Proprio in settimana l’avvocato dell’uomo ha detto che il suo assistito si trova a rischio della vita necessitando di un’operazione.
Nell’istruzione, uno studio ha mostrato come i bambini figli di coppie con un basso livello d’istruzione o appartenenti a famiglie monogenitoriali abbiano incontrato serie difficoltà nel corso della chiusura temporanea delle scuole disposta nella primavera del 2020. Secondo lo studio, realizzato su un campione di 18.000 ragazzi frequentanti diversi livelli d’istruzione, il 28,6% dei ragazzi al secondo anno della scuola media provenienti da famiglie monogenitoriali con una madre non laureata non ha ricevuto alcun aiuto nello studio contro, ad esempio, il 13,9% dei ragazzi i cui genitori erano entrambi laureati. Altri dati circa i compiti a casa mostrano simili tendenze e cioè difficoltà crescenti se solo uno dei due genitori è laureato, se la famiglia è composta da un solo genitore (ma laureato) o se la famiglia è composta da un solo genitore non laureato.
Ad Osaka, i costi stimati per l’Esposizione del 2025 sono lievitati di circa 230 miliardi di yen. A trainare la crescita è stata la scoperta che una parte dei suoli dell’isola di Yumeshima sono contaminati ed estremamente friabili in forma tale da costringere a lavori di consolidamento (per circa 79 miliardi). Attualmente l’isola ospita un impianto di logistica ed una centrale fotovoltaica.
Il sindaco di Osaka Matsui ha dichiarato che i maggiori costi saranno coperti dalle entrate dell’affitto dell’area nonché da altri fondi provenienti dal bilancio locale per le infrastrutture.
Un altro aumento dei costi è correlato dall’estensione della linea Chuo della metropolitana (il cui costo passerà dai 25 miliardi inizialmente stimati ai 34,6).
Nella Prefettura di Iwate è invece emerso che, lo scorso 15 gennaio, soltanto il 4% dei residenti nelle aree costiere per i quali era stato emesso un ordine di evacuazione, a causa del rischio tsunami prodotto dall’eruzione di Tonga, hanno effettivamente lasciato le proprie abitazioni. L’ordine di evacuazione aveva coinvolto 47.306 persone ma, stando a quanto comunicato dalla giunta prefettizia, soltanto in 1.984 lo hanno rispettato.
In campo criminale, secondo dati resi noti in settimana dall’Agenzia Nazionale di Polizia, nel 2021 si sono avuti 12.275 crimini informatici. Il numero supera per la prima volta quota 10.000 ed è superiore del 24,3% rispetto al 2020.
Venerdì scorso, l’Esecutivo ha approvato un decreto che darà il via libera alla creazione, all’interno della polizia, di un nuovo ufficio destinato a combattere tali reati.
Per quanto concerne l’emergenza Coronavirus, la Prefettura Metropolitana di Tokyo, area nella quale si sono registrati il numero maggior di casi, ha segnalato 9.468 contagi domenica 23 (6.219 i casi ad Osaka, 3.794 a Kanagawa, 3.050 ad Aichi e 2.382 a Chiba), 8.503 lunedì (ed oltre mille contagiati tra i 10 ed i 19 anni. 4.803 i casi ad Osaka, 5.276 a Kanagawa, 3.181 a Saitama), 12.813 martedì (39,8% il tasso di occupazione dei posti letto Covid e 14 pazienti, il doppio del giorno recedente, bisognosi di ECMO. 62.610 casi nazionali dei quali 8.612 Osaka, 3.389 a Fukuoka, 3.360 a Kyoto, 1.622 a Kyoto, 1.536 a Hokkaido e 901 a Kumamoto), 14.086 mercoledì (71.633 i casi nazionali. Tra gli altri si segnalano i 9.813 ad Osaka, i 4.663 ad Aichi ed i 2.091 a Hokkaido), 16.538 giovedì (78.920 casi nazionali dei quali 9.711 ad Osaka, 4.303 a Hyogo, 3.900 a Fukuoka, 2.091 a Hokkaido), 17.631 venerdì (con un tasso di occupazione dei posti letto Covid nella capitale che aveva toccato quota 46,1%. 81.822 casi nazionali dei quali 10.013 ad Osaka e 4.342 a Hyogo), 17.433 sabato (la capitale registrava quel giorno un tasso di occupazione dei posti letto Covid pari al 49% mentre il tasso di occupazione nelle terapie intensive e reparti similari era del 4,3%).
Secondo il Governo metropolitano, i casi totali nella capitale, qualora non si riuscisse ad abbattere la curva, potrebbero superare i 24.000 al 3 febbraio. La giunta locale ha deciso che dal 31 gennaio non saranno più monitorati i pazienti sotto i cinquant’anni che stanno recuperandosi a casa.
“Purtroppo stiamo chiedendo a coloro che hanno pochi o nessun sintomo di rimanere a casa il più possibile” ha affermato la governatrice Koike.
Al 26 gennaio, in tutto il Paese, le persone contagiate che stavano riprendendosi in casa erano 263.922.
A fronte della crescita dei casi, il 24 gennaio il ministro Goto ha dato il via libera ai medici affinché diagnostichino il COVID-19 ai pazienti sintomatici anche in assenza di test purché siano contatti stretti di casi confermati. Il 27 gennaio è stato stabilito dal dicastero che gli ospedali avranno la priorità nelle forniture.
Al 26 gennaio, sono intanto 473 gli asili nido ad essere stati costretti alla chiusura a causa della diffusione del virus. La settimana precedente erano rimasti chiusi in 327 e quella ancora precedente in 86.
I numeri incredibili di questa sesta ondata hanno anche portato il Governo deliberare un taglio – da 10 a 7 giorni – del periodo di isolamento per i contatti stretti di positivi.
In ambito vaccinale, il 28 gennaio, in meno di dieci minuti sono stati prenotati 4.300 posti disponibili nel centro vaccinale gestito nella capitale dalle Forze di Autodifesa.
Sulle misure di quasi emergenza in vigore nelle diverse Prefetture, il 24 gennaio, il governatore di Okinawa Tamaki ha affermato di chiedere al Governo l’estensione di tre settimane dello stato di emergenza mentre il Governatore di Yamaguchi, Tsugumasa Muraoka, ha chiesto che le misure rimangano in vigore fino al 20 febbraio.
Il 25 gennaio lo stato di quasi emergenza – in vigore dal 27 gennaio al 20 febbraio – è stato disposto per altre Prefetture (Osaka, Kyoto, Hyogo, Hokkaido, Aomori, Yamagata, Fukushima, Tochigi, Ibaraki, Nagano, Ishikawa, Shizuoka, Okayama, Shimane, Saga, Oita, Fukuoka e Kagoshima) e cioè per circa il 70% del territorio nipponico. Lo stesso giorno è stato esteso dal 31 gennaio (quando sarebbe scaduto) al 20 febbraio lo stato di quasi emergenza per Okinawa, Hiroshima e Yamaguchi.
In queste ultime tre Prefetture, lo stato di quasi emergenza (il quale prevede delle contromisure piuttosto blande se paragonate a quelle introdotte in Europa), non avrebbe significativamente ridotto il tasso di crescita dei casi. Stando ai dati dell’azienda telefonica NTT Docomo, analizzati dal quotidiano Asahi, gli spostamenti delle persone non sono diminuiti in maniera significativa.
Ad Okinawa, pur in presenza di un calo del numero dei casi (8.289 contagi tra il 17 ed il 23 gennaio mentra la settimana precedente erano 9.355), è cresciuto il numero dei ricoverati in ospedale: ad inizio settimana i posti letto Covid avevano un tasso di occupazione pari al 62% (ricoverati il 20% dei settantenni ed il 38% degli ottantenni) mentre nelle terapie intensive si era arrivati al 68%.
Ad Osaka, il governatore Yoshimura ha dichiarato, il 24 gennaio, che la Prefettura è pronta all’allerta massima a fronte del tasso di occupazione dei posti letto che quel giorno aveva raggiunto quasi il 50%.
A Tokyo, la giunta prefettizia ha aperto, martedì scorso, un centro da 350 posti destinato ai pazienti con sintomi lievi. Il centro sarà ospitato all’interno di una struttura del municipio di Chiyoda che era stata realizzata per le ultime Olimpiadi.
Il 28 gennaio, si è invece tenuto una sessione straordinaria degli esami d’ingresso all’università destinata a coloro che, ad inizio gennaio, non avevano potuto svolgerlo poiché positivi.
Con una decisione in controtendenza, ma significativa nel descriverne la subalternità politica, il dicastero degli Esteri ha annunciato che le misure di contenimento del virus in vigore per i militari americani (come il divieto per gli stessi di uscire dalle basi tra le dieci di sera e le sei del mattino) scadranno il 31 gennaio.
Decisivi investimenti nella sanità sono stati chiesti da Miyamoto del PCG nel corso del question time del 25 gennaio della Camera alta. Il senatore comunista ha sottolineato il fatto che siano state prodotte nuove problematiche a causa del taglio al rimborso alle istituzioni mediche per il test PCR così come il loro approvvigionamento (il ministro Goto ha chiesto ai produttori di renderne disponibili 800.000 al giorno).
Il 27 si sono, invece, incontrati i rappresentanti di maggioranza e opposizione. I parlamentari del PCD, guidato da Ogawa, hanno presentato alla maggioranza una proposta per l’espansione del sistema dei test e per un’accelerazione sulla somministrazione della terza dose.
A Yamanashi, il Governatore, Kotaro Nagasaki, è stato ampiamente criticato per aver chiesto a coloro che non si sono vaccinati o che non hanno ricevuto la seconda dose di non uscire se non per valide ragioni. Il Governatore, il quale aveva anche chiesto alle imprese di non permettere ai dipendenti non vaccinati di raggiungere il posto di lavoro, si è scusato affermando che le sue dichiarazioni erano volte alla tutela degli stessi cittadini non vaccinati e che la Prefettura affronterà eventuali casi di “discriminazione”.
Frattanto, svariati esperti hanno messo in dubbio l’efficacia della pillola, prodotta dalla statunitense Merck & Co., per contrastare il COVID-19 approvata lo scorso dicembre. Takaji Wakita, numero uno dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive, il 13 gennaio ha sostenuto che il Molnupiravir è “ancora di difficile uso a differenza del Tamiflu attualmente usato per l’influenza”.
Al 16 gennaio erano state distribuite, a 10.700 diversi centri medici, 34.200 dosi del prodotto destinato ai contagiati paucisintomaci.
Hideaki Oka, professore specializzato in malattie infettive presso il Centro Medico dell’Università Medica di Saitama ha affermato che “i pazienti a cui sono destinati i farmaci sono limitati e c’è anche la possibilità che la sua efficacia non sia così elevata. Inoltre, non è chiaro quanto sia efficace il farmaco nel prevenire gli effetti collaterali”.
Per quanto concerne gli arrivi dall’estero, il numero uno di Keidanren, Masakazu Tokura, ha chiesto al Governo di rimuovere i divieti all’ingresso nel Paese i quali stanno limitando i viaggi di lavoro e colpendo le imprese. La decisione “è stata giusta all’inizio ma oggi non c’è ragione di lasciarla in vigore dato che la variante omicron è già diventata dominante” ha affermato Tokura lunedì scorso.
Ad ottobre 2021, e per la prima volta da quando è iniziata la pandemia, si è assistito ad un calo dei tirocinanti stranieri che giungono in Giappone mediante un programma appoggiato dall’ILO e che rappresenta la principale strada per emigrare legalmente nell’Arcipelago. In quel mese i tirocinanti erano calati del 12,6% rispetto ad ottobre 2020 per 1.720.000 lavoratori stranieri complessivi (dunque tenendo in conto anche coloro che erano giunti in Giappone con visti diversi mentre i soli tirocinanti erano poco più di 351.000). Divisi per nazionalità, il numero maggiore di tirocinanti proveniva dal Vietnam (26,2%), seguito a breve distanza dalla Cina (23%) e dalle Filippine (11,1%).
Calato, nel medesimo mese, il numero di lavoratori stranieri a tempo parziale entrati nel Paese con altri visti che consentono di lavorare per alcune ore: -9,7%.
In politica estera, è giunto in Giappone il nuovo ambasciatore USA Rahm Emanuel. Il neoambasciatore è stato sindaco di Chicago, deputato e consigliere del Presidente Obama.
Stati Uniti e Giappone possono, insieme, “affrontare le comuni sfide” e le “azioni aggressive” che minacciano “l’ordine democratico” ha dichiarato Emanuel mettendo subito in chiaro la linea aggressiva che caratterizzerà il proprio mandato nell’Arcipelago.
La reiterazione di una politica di costante aggressione verso la Cina è stata criticata dal Ministero degli Esteri di Pechino che, lo scorso lunedì, mediante il Portavoce del dicastero, Zhao Lijian, ha qualificato come “prive di base” le accuse rivolte alla RPC da Kishida e Biden nel corso del loro ultimo colloquio.
“[…] nell’incontro dei leader di Stati Uniti e Giappone si è suonata, per quanto riguarda la Cina, la stessa vecchia musica. Essi hanno, ancora una volta, screditato arbitrariamente ed attaccato la Cina interferendo gravemente nei suoi affari interni e violando pesantemente il diritto internazionale e le norme di base che regolano le relazioni internazionali. La Cina deplora ciò e lo respinge ed ha depositato, per via diplomatica, una protesta ufficiale indirizzata ai due Paesi. Gli affari di Taiwan, dello Xinjiang e di Hong Kong sono esclusivamente affari interni della Cina. Non tolleriamo interferenze da parte di alcun Paese o forza esterna. A nessuno è permesso diffamare la Cina sulla base di bugie e pregiudizi. Diaoyu Dao (quelle che i giapponesi chiamano Senkaku ndr) e le isole ad esse prossime sono state territorio afferente la Cina sin da tempi remoti. Non importa cosa dicono o fanno gli Stati Uniti e il Giappone, ciò non cambierà il dato oggettivo che le Diaoyu Dao appartengono alla Cina. Nessuno dovrebbe sottovalutare la forte determinazione e la capacità del popolo cinese di salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Sulle questioni marittime, Stati Uniti e Giappone dovrebbero smettere di creare problemi e di seminare discordia. Voglio sottolineare che gli Stati Uniti e il Giappone sono aggrappati alla mentalità della Guerra Fredda, hanno incitato all’antagonismo ideologico ed al confronto tra Paesi, hanno manipolato gli affari interni di altri Paesi in nome della democrazia e della libertà e hanno intimidito e forzato altri con il pretesti legati a norme. Ciò è in contrasto con la tendenza alla ricerca della pace, della cooperazione e dello sviluppo nella regione e fuori da essa. […] La Cina esorta ancora una volta gli Stati Uniti ed il Giappone a seguire la tendenza dei tempi, ad abbandonare la politica meschina del gioco a somma zero e del rubamazzo [in inglese beggar-thy-neighbor, cioè un tipo ti politica economica che beneficia unicamente un Paese e non la controparte ndr] ed a tornare sulla via del dialogo costruttivo e della cooperazione” ha affermato Zhao.
Nei rapporti con la Corea del Sud, il ministro Hayashi ha comunicato, il 24 gennaio, che il Governo ha inviato una protesta verso quel Paese per la sua opposizione al fatto che l’ex sito minerario di Sado sia inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO senza che siano date le sufficienti informazioni circa lo sfruttamento, durante il periodo di colonizzazione della Penisola coreana, di lavoratori forzati.
“A livello diplomatico non daremo alcuna attenzione alle considerazioni della Corea del Sud” ha tagliato corto Hayashi.
“Si tratta di una situazione legata all’onore del Giappone” ha tuonato la responsabile dell’ufficio politico del PLD Sanae Takaichi.
Frattanto il Nord della Penisola, stando a quanto comunicato dalle forze armate della Repubblica di Corea, avrebbe effettuato un nuovo test missilistico lo scorso 25 gennaio. I missili, due, hanno percorso 190 chilometri ed hanno toccato i 20 chilometri di altezza. Il 28 gennaio, il lancio è stato confermato dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA.
Andando incontro alle provocazioni statunitensi sull’Ucraina, il dicastero degli Esteri nipponico ha deciso, venerdì, di richiamare 20 persone dall’ambasciata a Kiev.
Lo scorso lunedì è partita per la nazione pacifica di Tonga una nave trasporto, la Osumi, della Marina delle Forze di Autodifesa carica di aiuti, dopo che l’arcipelago è stato colpito da un’eruzione vulcanica. L’Osumi trasporterà acqua potabile, idropulitrici ed altro materiale predisposto dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale nonché due elicotteri CH-47.
Lunedì sono partiti per la piccola nazione altri quattro aerei dell’aviazione militare di Tokyo.
A Hiroshima, il sindaco Kazumi Matsui ed il governatore Hidehiko Yuzaki hanno chiesto al premier di candidare la città ad ospitare il summit G7 del 2023. Nagoya e Fukuoka si sono già candidate.
In chiusura di settimana, a nome del Governo Koichiro Matsumoto ha dichiarato che il Governo indagherà su quanto emerso da un’investigazione della Associated Press nella quale si accusa Takeshi Kasai, Direttore dell’OMS per il Pacifico occidentale, di comportamenti razzisti ed abusanti all’interno degli uffici dell’Agenzia di Manila.
In ambito militare, ad Okinawa 35.566 cittadini hanno avviato un’azione legale contro l’inquinamento acustico prodotto dagli aerei della base statunitense di Kadena. I cittadini chiedono allo Stato un risarcimento complessivo pare a 91,6 miliardi di yen nonché lo stop ai voli tra le sette di sera e le sette del mattino.
In economia, il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato, a fronte del perdurare della pandemia, le stime di crescita globali per il 2022. L’istituto stima oggi una crescita mondiale del 4,4% contro il 4,9% di ottobre. Il Sol Levante dovrebbe crescere del 3,3% quest’anno (il 2021 ha segnato un +1,6%) e dell’1,8% nel 2023.
I membri del tavolo direttivo della Banca del Giappone continuano a vedere, secondo quanto emerge dalle note dell’ultima riunione tenutasi il 17 e 18 gennaio, la possibilità che il Paese raggiunga un tasso d’inflazione del 2%. L’istituto guidato da Kuroda ha anche confermato la necessità di proseguire l’attuale politica di allentamento monetario. Secondo l’ente, il 2022 vedrà una crescita dei prezzi al consumo pari all’1,1% contro lo 0,9% stimato in precedenza.
A partire da febbraio i prezzi di diversi prodotti subiranno un aumento (tra gli altri: carta igienica, noodles, salsa di soisa, maionese ecc.). Tra le aziende alimentari che aumenteranno i prezzi vi sono Maruha Nichiro (i cui prodotti aumenteranno tra il 2 ed il 23%) e le aziende produttrici di soia Kikkoman e Yamasa (tra il 4 ed il 10%).
Per evitare un calo dei consumi, soprattutto a fronte della contrazione prodotta dalla pandemia, il PCD ha proposto un abbassamento temporaneo della tassa sui consumi al 5%.
Sul debito, il Ministero delle Finanze ha rilasciato i dati inerenti l’anno fiscale terminato a marzo 2021. Le passività nette hanno toccato quota 655.200 miliardi di yen (5.050 miliardi di euro) con un peggioramento, rispetto all’anno fiscale precedente, pari a 63.400 miliardi. Il debito complessivo era pari a 1.376.000 miliardi (+102.900 miliardi). Il patrimonio demaniale è salito, in gran parte in virtù alle acquisizioni di azioni di aziende private da parte dello Stato, di 39.500 miliardi per complessivi 720.800 miliardi.
In campo salariale, il comitato nazionale del sindacato Zenroren (la terza confederazione del Paese) ha deliberato che nelle prossime negoziazioni per i rinnovi contrattuali sarà richiesto un aumento di almeno 25.000 yen per i lavoratori della sanità ed un aumento del salario minimo orario per tutti i lavoratori a 1.500 yen.
Nell’energia, il Governo ha annunciato, il 25 gennaio, un piano di sussidi per le imprese petrolifere volto a mantenere al livello attuale i prezzi di gas e benzina i quali hanno raggiunto il record degli ultimi 13 anni. Al 24 gennaio, il prezzo della benzina per il consumatore aveva raggiunto una media pari a 170,2 yen al litro. Per adesso sarà corrisposto, per una settimana, un contributo da 3,4 yen al litro per una settimana a partire dal 27 gennaio.
Sempre in questo campo, l’Agenzia Atomica del Giappone e Mitsubishi Heavy Industries hanno stretto un accordo finalizzato a fornire aiuto tecnico nello sviluppo di un reattore rapido negli USA. L’ente pubblico ed il colosso dell’industria pesante costruiranno un impianto da 345 megawatt per la statunitense TerraPower nello Stato del Wyoming.
Giovedì scorso, intanto, due ex premier, Junichiro Koizumi e Naoto Kan, hanno convocato una conferenza stampa per invitare l’Unione Europea ad uscire dal nucleare. “Come risultato dell’incidente del 2011 a Fukushima abbiamo imparato che l’energia nucleare non sia sicura, economica e pulita” ha affermato Koizumi il quale, proprio come Kan, è stato in passato un sostenitore dell’atomo salvo cambiare radicalmente opinione impegnandosi verso l’abolizione globale delle centrali.
Un maggior impegno per la decarbonizzazione è stato chiesto in settimana dal deputato del PCD Kentaro Gemma il quale ha sottolineato come la riduzione, entro il 2030, del 46% delle emissioni rispetto al 2013 sia insufficiente alla luce del rallentamento dell’industria prodottosi in conseguenza della pandemia.
Frattanto diversi attivisti nell’Arcipelago hanno chiesto a Sumitomo, Toshiba e IHI Corporation, di non partecipare al progetto di costruzione (finanziato dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale) della centrale di Matarbari in Bangladesh che funzionerà a carbone.
Nell’edilizia, i prezzi dei nuovi appartamenti costruiti nell’area metropolitana di Tokyo (oltre alla capitale, Chiba, Saitama e Kanagawa) nel 2021 hanno toccato la quota record 62,60 milioni (936.000 yen al metro quadro e +2,9% rispetto all’anno precedente). A far aumentare i prezzi vi è stato il calo della disponibilità di manodopera (che ha parzialmente fatto crescere i salari del settore edile) e le Olimpiadi. Per singole Prefetture, il prezzo a Tokyo è cresciuto del 7,5% e a Saitama del 5,2% mentre a Kanagawa i prezzi sono scesi del 3,1% e a Chiba dell’1,4%.
Purtuttavia, lo scorso anno, la crescita della popolazione nella capitale è rallentata fortemente. Nel 2021 si sono trasferite nella capitale 420.167 persone (-12.763 rispetto al 2020) mentre coloro che hanno lasciato la Prefettura sono stati 414.734 (+12.929). Ne consegue che l’aumento netto della popolazione è stato pari 5.433 persone (-25.692 rispetto al 2020).
Nell’auto, l’alleanza franco-giapponese che tiene insieme Renault, Nissan e Mitsubishi hanno comunicato l’intenzione di investire – nei prossimi cinque anni – l’equivalente 23 miliardi di euro nella produzione di veicoli elettrici. L’alleanza aspira a lanciare 35 nuovi modelli entro il 2030.
Sempre in settimana, Nissan ha annunciato il richiamo di 793.000 veicoli negli USA ed in Canada. Le vetture, dei SUV Rogue prodotti tra il 2014 ed il 2016, sono stati ritenuti, dall’Amministrazione Nazionale per la Sicurezza ed il Traffico Autostradale degli USA, suscettibili dell’ingresso di acqua e sale (causanti corrosione) in alcuni connettori.
Sempre in questo settore, Toyota si è confermata, nel 2021, l’azienda che ha venduto più vetture a livello globale battendo, per il secondo anno, la tedesca Volkswagen. Il colosso giapponese ha venduto oltre 10,5 milioni di vetture segnando un +10,1% sul 2020 (2,11 milioni e -2,2% i veicoli venduti in Giappone mentre all’estero le vendite hanno raggiunto quota 8,39 milioni e +13,8%). Per marchio: Toyota ha venduto 9.615.157 vetture (+10,6%), Daihatsu 725.179 (+4,5%) e Hino 155.212 (+9,1%). La produzione complessiva è stata pari a 10.076.246 vetture (+9,4% complessivamente e di queste 8.583.985 e +8,5% col marchio Toyota; 1.321.741 e +12,6% con marchio Daihatsu; 170.520 e +31,1% col marchio Hino). Complessivamente le auto vendute da case giapponesi sono cresciute del 6,1% (Honda è cresciuta dello 0,7% per 4,49 milioni di veicoli mentre Nissan ha segnato un +0,9% per complessive 4,07 milioni di auto).
Nella ristorazione, la catena di gelaterie Blue Seal potrebbe presto lasciare la Prefettura di Okinawa ove ha la propria sede nazionale. Negli ultimi anni, la società ha aperto nuove gelaterie nelle isole maggiori (il 16 dicembre scorso ne è stata aperta una presso la stazione di Nagoya) mentre ad Okinawa, a causa del crollo del numero di turisti, le vendite dell’anno solare 2020 sono scese di 700 milioni di yen per complessivi 1,8 miliardi.
In agricoltura, le parlamentari comuniste Tomoko Kami e Tomo Iwabuchi si sono recate, il 25 gennaio, nella Prefettura di Miyagi per fare il punto sui danni all’acquacoltura prodotti dallo tsunami generatosi a Tonga. A Shiogawa, secondo quanto riferito dalla locale cooperativa dei produttori, sono state danneggiate 599 tonnellate di alghe per una perdita pari a 130 milioni.
(con informazioni di diplomatie.gouv.fr; whitehouse.gov; yna.co.kr; global.toyota; www.jtuc-rengo.or.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Adam Jones (dettaglio) da flickr.com
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.