Anche questa Pillola inizia con le informazioni circa la diffusione del SARS-CoV-2 nell’Arcipelago. In particolare, nella Prefettura di Tokyo – quella che, ad oggi, ha registrato il maggior numero di casi – i contagiati erano 35 lunedì, 46 martedì, 76 mercoledì (51 i casi ad Osaka), 64 giovedì (500 i casi nazionalmente: prima volta negli ultimi due mesi nella quale si supera questa quota e di questi, 50 ad Okinawa e 52 ad Osaka), 78 venerdì (stesso numero di casi ad Osaka).
Proprio la capitale ha iniziato, il 25 dicembre e proseguirà fino a fine gennaio, ad offrire test PCR ai propri residenti che, pur in assenza di sintomi, dovessero essere preoccupati perché venuti a contatto con un sospetto positivo. A partire dal 27 dicembre i test sono offerti in 180 siti con una capacità massima di 30.000 test al giorno. Test gratuiti saranno offerti, dal sistema sanitario nazionale, a partire dal 28 dicembre, anche nelle Prefetture di Gifu, Okinawa, Hiroshima, Osaka, Kyoto, Chiba, Fukuoka, Kanagawa, Toyama, Shizuoka, Wakayama, Saitama e Oita. Svariate anche le Prefetture che hanno fissato dei prezzi amministrati per i test PCR. Ad Osaka un test costa massimo 6.500 yen e cioè 2.000 yen in meno del prezzo fissato nazionalmente.
Una richiesta di test gratuiti è stata avanzata, il 27 dicembre, anche dal comitato sulle contromisure del Partito Costituzionale Democratico.
Ad Osaka, il sindacato dei lavoratori sanitari ha chiesto al governatore Yoshimura un rafforzamento del sistema sanitario al fine di evitare fenomeni di superlavoro tra i dipendenti.
Frattanto, la variante Omicron, al 31 dicembre, risultava diffusa in 22 delle 47 Prefetture.
Sui vaccini, martedì scorso, Kishida ha affermato che, dopo il personale sanitario e gli anziani (per complessive 31 milioni di dosi), la terza dose di richiamo sarà resa disponibile a tutti. Il ciclo vaccinale di due dosi era stata invece completata dal 77% della popolazione.
Giovedì scorso, il premier, nel corso di un discorso trasmesso in televisione, ha invitato la popolazione ad essere più prudente e ad evitare spostamenti non necessari da una Prefettura all’altra.
Il 27 dicembre, il ministro Goto ha annunciato che, a partire dal giorno successivo, saranno allentate le misure di quarantena per quanti, venendo in aereo, sono risultati prossimi a persone poi testate positive: le nuove norme richiederanno la quarantena soltanto per coloro che si trovavano seduti nelle due file dietro o davanti alla persona risultata positiva.
“Miglioreremo ulteriormente la prevenzione, i test ed il trattamento precoce riducendo il rischio per la società rappresentato dal coronavirus” ha ribadito Kishida nel discorso di fine anno.
Per quanto concerne i casi dei militari statunitensi di stanza in Giappone, lunedì scorso, il segretario generale del Gabinetto Matsuno ha annunciato che essi effettueranno i test prima di prima di partire. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, dato che, alla medesima data, il numero di nordamericani risultati positivi a Camp Hansen (Okinawa) aveva raggiunto quota 258 saliti a 272 mercoledì (il 47% avevano contratto la variante Omicron).
Il 24 dicembre, diversi consiglieri comunali di Nago hanno depositato – presso i locali uffici dei dicasteri di Esteri e Difesa – una richiesta di blocco di ogni attività fuori dalle basi per i militari statunitensi nonché la chiusura delle basi dove si sono riscontrati contagi ed una revisione dello Status of Forces Agreement (l’accordo che regola lo status giuridico del personale USA in Giappone) più in linea con il rispetto della legge giapponese.
Il 29 dicembre sono stati confermati anche 80 casi nella base di Iwakuni. Il Governatore della Prefettura di Yamaguchi, Tsugumasa Muraoka, ha chiesto ai nordamericani di adottare efficaci misure contro la diffusione del virus.
Due giorni dopo, il Ministero degli Esteri ha reso noto che tutto il personale militare statunitense che si recherà nell’Arcipelago sarà testato anche all’arrivo.
Il 27 dicembre, il ministro dell’Istruzione Shinsuke Suematsu ha reso noto che gli studenti che sono risultati prossimi ad un positivo potranno effettuare, purché siano asintomatici, in stanze separate, gli esami di ammissione alle università. Tutti gli studenti dovranno comunque essere provvisti di un test negativo.
La paura per il virus ha anche prodotto un calo del 30% del numero di persone che hanno frequentato, nel municipio di Taito a Tokyo, la via Ameyoko: famosa via degli acquisti. A fornire la stima è stata la locale associazione dei commercianti.
La pandemia è stata anche al centro del discorso di fine anno dell’Imperatore. Naruhito ha lodato l’alto tasso di vaccinazione ed espresso la propria vicinanza alle famiglie che hanno subito dei lutti.
L’imperatore ha anche ricordato che il 2021 è stato il decimo anno dalla catastrofe del Tohoku e che “molti sforzi sono stati compiuti verso la ricostruzione”. Cancellato, per evitare assembramenti, il saluto alla popolazione che solitamente il Capo dello Stato rivolge ai sudditi dal Palazzo Imperiale.
Per ciò che riguarda la riforma della legge sulla Casa Imperiale, lo scorso 27 dicembre Yoshihiko Noda, Sumio Mabuchi e Hiroyuki Nagahama del Partito Costituzionale Democratico hanno fatto il punto sulle proposte inviate dal tavolo consultivo del governo. I tre parlamentari, in primo luogo, hanno lamentato il fatto che le due proposte (la prima prevede che una donna della Casa Imperiale che sposi un “comune mortale” non perda il proprio status mentre la seconda introduce la possibilità di ingresso all’interno della famiglia regnante di membri maschi di rami cadetti) siano giunte a due anni e mezzo dall’istituzione del comitato di esperti mentre il contenuto appare non in grado di assicurare una stabile successione al trono.
Sul nucleare, l’Esecutivo ha deciso, lo scorso martedì, che entro un anno saranno predisposti sussidi per le attività economiche della Prefettura di Fukushima danneggiate dalle voci circa l’insalubrità dei prodotti provenienti da quell’area: voci che torneranno con insistenza qualora andasse in porto il rilascio nell’oceano delle acque contaminate da trizio ed attualmente stoccate nell’ex impianto. Tra le misure previste, l’acquisto da parte dello Stato di pesce e frutti di mare pescati localmente. Allo scopo sono stati destinati – nel bilancio suppletivo del 2021 – 30 miliardi di yen.
Il 27 dicembre, la Prefettura è stata visitata dal presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi, il quale ha rilevato come i lavori di decommissionamento dell’impianto vanno a rilento e che il rilascio in mare delle acque contaminate non debba essere fatto senza che vi sia il consenso della popolazione locali ed in particolare dei pescatori.
In politica interna, l’ex premier Abe, intervenuto ad un dibattito televisivo lo scorso 26 dicembre, ha invitato il successore Kishida ad applicare la cosiddetta “abenomics” al fine di ottenere il sostegno all’economia nipponica dai mercati finanziari.
Secondo Abe, gli operatori dei mercati finanziari potrebbero interpretare le misure del cosiddetto “nuovo capitalismo” e cioè quelle politiche – per ora largamente sulla carta e comunque, di per sé, molto modeste – di redistribuzione della ricchezza come “socialiste”.
Il Partito Liberal-Democratico, anche quest’anno, ha fatto il pieno di donazioni – certamente disinteressate e senza richiesta di contropartite – da parte di aziende.
Negli ultimi vent’anni, stando al Rapporto sui fondi politici, il PLD ha ricevuto una media di 635 milioni di yen l’anno (4.897.000 euro) da aziende produttrici di acciaio i cui prodotti sono poi serviti alle aziende che producono energia da nucleare (generosamente finanziato, per il 2022, con un sussidio per la messa in sicurezza delle centrali da 9,12 miliardi di yen).
Hitachi ha donato una media di 50 milioni di yen, Mitsubishi Heavy Industries 33, Nippon Steel, Kashima, Taisei Corporation e Shimizu Corporation 20 milioni ciascuno e JFE Steel 5.
Tra gli elementi classificabili come conflitto d’interesse vi è anche la nomina di Takaya Imai, già dirigente di Mitsubishi Heavy Industries, a consigliere del Governo per le politiche energetiche.
Tra gli scandali che con cadenza regolare colpiscono la maggioranza, lo scorso 28 dicembre Kiyohiko Toyama, già parlamentare del Nuovo Komeito, è stato inquisito – ma non arrestato – dalla Procura di Tokyo insieme ad altre persone con l’accusa di aver contrattato irregolarmente alcuni prestiti di denaro pubblico concessi dalla statale Japan Finance Corporation alle aziende in difficoltà per la pandemia. Secondo le accuse Toyama non aveva la licenza per lavorare come operatore finanziario.
L’ex deputato ha ammesso la propria colpevolezza e reso noti i propri compensi: 10 milioni di yen. Il politico potrebbe incorrere in diversi altri problemi legali dato che le somme percepite non sono state nemmeno indicate nella dichiarazione patrimoniale consegnata alla Camera dei Rappresentanti.
Sempre la Procura di Tokyo ha, per la seconda volta, deciso di non inquisire l’ex premer Abe nell’ambito della complessa vicenda delle feste del sakura. Già a luglio gli investigatori avevano respinto la possibilità di incriminare Abe in relazione alle cene tenute presso un hotel della capitale in occasione della fioritura dei ciliegi in quanto non era possibile stimare effettivamente il valore del cibo servito e quindi l’eventuale somma, non dichiarata nei bilanci del PLD ed in quelli presentati dalla segreteria dell’ex premier, utilizzata per coprire i costi in più (pratica vietata in quanto considerata corruzione elettorale).
A Nagasaki, il sindaco, Tomohisa Taue, ha protestato, il 28 dicembre, contro le linee guida, predisposte dal Governo, che limiterebbero alla sola Hiroshima la possibilità di indennizzo rispetto di quanti furono colpiti dalla “pioggia nera”. Con 76 anni di ritardo, infatti, il Governo ha finalmente deciso di allargare l’area considerata colpita dai bombardamenti atomici dell’agosto 1945 includendo anche delle aree nelle quali oggi, alla luce di attente analisi meteorologiche portate anche in tribunale da numerosi cittadini, vi è la certezza che piovve e che, con quella pioggia, giunsero anche le radiazioni.
“È un fatto incontrovertibile che la pioggia nera e altri oggetti [radioattivi ndr] sono caduti anche su Nagasaki ma, nonostante noi si sostenga che si siano avute le medesime circostanze di Hiroshima, ciò è stato accettato” ha detto Taue il quale si è anche detto “estremamente arrabbiato” per il tentativo di dividere le due città martiri. Per quanto concerne Hiroshima, il dicastero della Salute è, infatti, andato incontro alle richieste provenienti dai tribunali mentre per Nagasaki ha promesso ulteriori tavoli di trattative senza tenere in conto che l’età media dei beneficiari dei sussidi e del riconoscimento come hibakusha è superiori agli ottant’anni.
Lo stesso giorno della conferenza stampa del sindaco, la locale associazione dei medici e dei dentisti (ammessa dal Governo come parte in causa nei tavoli ministeriali sulla vicenda) ha sostenuto che – contrariamente alla “assenza di evidenze” asserita dal Ministero circa il fatto che la pioggia nera abbia colpito anche Nagasaki – vi sono testimonianze, documenti e mappe che attesterebbero invece il fenomeno.
Una richiesta di revisione delle linee guida è stata avanzata anche dai parlamentari comunisti Inoue e Kasai.
Nell’istruzione, al 26 dicembre, in tutte le Prefetture tranne Tokyo, i locali uffici scolastici hanno comunicato che nei moduli per l’iscrizione nelle scuole non sarà più richiesto il sesso dello studente. La mossa è connessa alla crescita di quegli studenti che non si identificano nel sesso biologico.
Frattanto le forti nevicate hanno portato l’Agenzia Meteorologica a lanciare un’allerta protrattasi fino al 28 dicembre. Notevoli i disagi nell’Arcipelago ed in particolare nella regione del Kinki ove si è resa necessaria la cancellazione, il 27 dicembre, di decine di treni.
Un’ulteriore allerta per il Kinki è stata emessa dal 30 fino al primo gennaio.
Nel turismo, il ministro Tetsuo Saito ha comunicato che due controllate del gruppo H.I.S. saranno escluse dalla possibilità di operare nell’ambito del sistema di bonus vacanze “Go To Travel” quando esso ripartirà. Chiesta, ovviamente, anche la restituzione del denaro ottenuto con la frode: ben 683 milioni di yen (oltre 5.246.000 euro).
Per quanto attiene al bonus una tantum da 100.000 yen, il comune di Akashi (Hyogo) ha deciso di corrispondere con propri fondi il sussidio ai nuclei divorziati che ne avrebbero diritto e che sono esclusi, per via di alcuni cavilli, dalla misura.
In politica estera, il premier Kishida ha dichiarato, lo scorso 27 dicembre, che potrebbe inviare un videomessaggio alla prossima conferenza del Trattato di Non Proliferazione che si terrà il 4 gennaio. La decisione è stata motivata dalla recrudescenza della pandemia.
Giappone e Cina hanno, intanto, concordato la messa in servizio di una linea di comunicazione diretta tra i due dicasteri alla Difesa con il compito di evitare che occorrano incidenti nelle aree ove entrambe le forze armate sono impegnate. A dare l’annuncio dell’accordo, di cui si discute ormai da anni, è stato il ministro nipponico Kishi al termine di un incontro con l’omologo Wei Fenghe.
Wei ha sostenuto l’importanza della cooperazione e ricordato che il 2022 segna il cinquantesimo anniversario della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra i due vicini. Il titolare della Difesa di Pechino ha sottolineato come i due Paesi dovrebbero rafforzare la fiducia reciproca, gestire le divergenze, realizzare una collaborazione vantaggiosa per entrambe le parti nonché espandere ulteriormente il meccanismo di collegamento marittimo ed aereo, controllare congiuntamente i rischi e prevenire l’escalation dei conflitti.
Sulle differenze circa la proiezione della RPC nel Mar Cinese Orientale e sulla disputa delle Diaoyu, Wei ha ribadito che la Cina salvaguarderà la propria sovranità territoriale ed i propri interessi marittimi e ribadita è stata anche la posizione cinese su Taiwan e sulle intromissioni nipponiche nelle dispute che la Repubblica Popolare ha con alcuni vicini nel Mar Cinese Meridionale.
Sulle vicende storiche, come da tradizionale linguaggio diplomatico adottato da Pechino, il ministro ha invitato il Giappone a riflette ed imparare dalla storia.
Kishi, da parte sua, ha sostenuto il rafforzamento degli scambi e la cooperazione tra i due Paesi quale strumento utile alla stabilità regionale ma ribadito, al contempo, la preoccupazione per le attività condotte dalla Guardia Costiera cinese nei pressi delle contese Senkaku e chiesto spiegazioni circa la legge, entrata in vigore il primo febbraio, che consente alla stessa nuove e più ampie regole d’ingaggio.
In ambito militare, la Prefettura di Okinawa ha comunicato, il 27 dicembre, che le acque scaricate dalla base militare statunitense di Kadena contenevano PFOS a livelli molto oltre la soglia prevista dalla legge. I campionamenti sono stati effettuati in 49 siti ed in 38 si è superato il limite. In otto siti sono stati rilevati oltre 1.000 nanogrammi di PFOS per litro e cioè 20 oltre la soglia.
Sempre ad Okinawa, il 28 dicembre, il ministro dell’Agricoltura Kaneko ha annullato l’ordinanza della giunta prefettizia che, a sua volta, annullava l’autorizzazione del dicastero a rimuovere e ripiantare colonie di coralli dalla baia di Henoko. La baia è oggetto di un’intensa opera di devastazione ambientale da parte delle forze armate statunitensi – che trasferiranno qui le truppe oggi a Ginowan – le quali dovranno interrarla parzialmente.
“Se il governo utilizzerà la legge sul ricorso amministrativo per realizzare i propri obiettivi a scapito delle regioni, l’autonomia locale non sarà più garantita” ha commentato il governatore Denny Tamaki.
Per quanto riguarda i voli dei mezzi osprey presso la base di Yokota, nella settimana appena trascorsa, Toru Miyamoto del PCG ha fatto da portavoce dei residenti dell’area che lamentano i continui rumori portati dai velivoli.
In economia, la produzione industriale di novembre è cresciuta del 7,2% rispetto ad ottobre. A trainare il dato vi è stata la relativa ripresa del settore auto (+43,3% rispetto al mese precedente) e dei materiali plastici (+9,5%), da alcuni anni ciclicamente colpito dalla carenza di semiconduttori. Avendo come base 100 il 2015, la produzione ha toccato quota 97,7. Il Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha previsto una crescita della produzione dell’1,6% a dicembre e del 5% a gennaio.
Per sostenere le piccole e medie imprese, il Governo, lo scorso lunedì, ha presentato un piano che dovrebbe, nelle intenzioni, alleggerire per queste i costi rendendole più competitive. Parte del piano è l’aumento (ad almeno 10.000) del numero di interviste da realizzare da parte del Ministero dell’Economia, la stesura di un rapporto sulle pratiche sleali da parte dell’antitrust nonché la creazione di un sito web dove, in forma anonima, le piccole imprese potranno segnalare pratiche scorrette da parte delle grandi imprese con le quali lavorano. Una ricerca sarà condotta, su circa 5.000 aziende, per accertare le dimensioni del fenomeno della sottrazione da parte delle grandi imprese di idee sviluppate dalle piccole.
“Perseguire la sostenibilità economica creando un circolo virtuoso di crescita e distribuzione è il tipo di nuovo capitalismo a cui miro” ha sostenuto Kishida nel discorso di fine anno ribadendo la necessità di una crescita salariale.
Un impegno per la lotta per redistribuzione della ricchezza ed investimenti nella sicurezza sociale è stato preso dal presidente del Partito Costituzionale Democratico Kenta Izumi, anch’egli impegnato nel saluto al nuovo anno.
In campo occupazionale, ha trovato lavoro, entro fine dicembre, il 74,2% di coloro che si sono laureati a marzo. Il dato è inferiore del 3,5% a quello dello scorso anno. In termini assoluti, i neolavoratori sono stati 432.790 e di questi 411.802 hanno trovato un posto a tempo indeterminato (-16.000 rispetto al 2020) mentre 15.947 sono stati impiegati con contratti di lavoro a tempo determinato della durata di un anno o superiore (+2.500 sul 2020). Cresciuto di 4.000 unità (per un totale di quasi 69.000 studenti) il numero di coloro che si è iscritto ad un corso di specializzazione mentre oltre 56.000 (il 9,6% del totale e +15.000 rispetto al 2020) non ha né trovato lavoro né proseguito gli studi.
A novembre, la disoccupazione totale ha toccato quota 2,8% (+0,1% rispetto ad ottobre e +100.000). Il tasso di occupabilità ha raggiunto quota 1,15 (per ogni cento persone che cercano lavoro vi sono centoquindici posti di lavoro). In termini assoluti i disoccupati erano 1.920.000: di questi 760.000 hanno lasciato volontariamente il posto di lavoro (+60.000), 480.000 sono stati lasciati a casa dai padroni (stesso numero di ottobre), mentre 500.000 (+10.000) erano nuovi cercatori di lavoro.
I settori che hanno subito i più forti cali nel numero di occupati sono stati quello alberghiero e ristorativo (-190.000 rispetto a novembre 2020 mentre ad ottobre il dato era stato pari a -440.000), ed il commercio (-120.000 mentre ad ottobre il numero era pari a -320.000).
Nell’energia, il Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha comunicato, lunedì scorso, che – a partire dal 9 febbraio – lo Stato nipponico immetterà sul mercato 628.980 barili di petrolio provenienti dalle proprie riserve.
Nei trasporti, il 25 dicembre è entrato in servizio, nella Prefettura di Tokushima, il primo mezzo pubblico in grado di operare tanto sui binari quanto su strada. Il veicolo – gestito dalla Asa Coast Railway, una joint venture pubblica privata – opererà nelle Prefetture di Tokushima e Koichi in una linea di circa 15 chilometri dei quali 10 su rotaia. I passeggeri saranno un massimo di 21 mentre il tempo necessario per il posizionamento del carrello quando il veicolo opera su gomme è di appena 15 secondi.
In agricoltura, la Federazione Nazionale delle Associazioni delle Cooperative Agricole (la Zen-Noh) ha avviato una massiccia donazione di latte (43 tonnellate nella regione del Kanto) da destinare alle caffetterie sociali (locali destinati soprattutto alla colazione dei bambini provenienti da famiglie in condizioni di difficoltà economica). La mossa è volta ad evitare che grandi quantità di latte vengano sprecate a causa del crollo degli ordini da parte dei ristoranti prodotto dalla pandemia. Venti tonnellate di latte saranno donate, invece, da Yotsuba Milk Products ad 11 banchi alimentari di Hokkaido e Tokyo mentre Toyama Alpen Nyugyo ne distribuirà quasi 4 tonnellate.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, il 28 dicembre, nell’ambito di una riunione del Quartier generale per lo sviluppo della strategia spaziale capeggiato dal premier, è stato fissato l’obiettivo di inviare una missione umana sulla luna entro il 2030. Il Sol Levante ha già aderito al programma statunitense Artemis ed allo sviluppo della stazione spaziale Gateway.
(Con informazioni di fmprc.gov.cn; mod.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Noukei314 (dettaglio) da Wikimedia Commons
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