Le notizie sull’emergenza Coronavirus sono state protagoniste anche nella settimana appena trascorsa. Per ciò che concerne la diffusione dell’infezione, la capitale ha registrato appena 7 casi lunedì 15 novembre, 15 martedì (lo stesso giorno 35 i casi a Hokkaido), 27 mercoledì, 20 giovedì, 16 venerdì e stesso numero sabato.
Frattanto, è strettamente collegata al tasso di vaccinazioni ed ai test la rimozione dei limiti di occupazione dei posti disponibili per gli eventi sportivi e culturali. “Le restrizioni che furono imposte nell’ambito delle dichiarazioni dello stato di emergenza possono essere allentate a certe condizioni” ha dichiarato, martedì scorso, il ministro Daishiro Yamagiwa. In sostanza, i limiti al tasso di occupazione dei posti o di accesso a locali ove si svolgono eventi saranno collegati alla presentazione, da parte dell’utenza, di certificati di avvenuta vaccinazione.
Il 16 novembre, al termine di una riunione del tavolo tecnico incaricato di analizzare le contromisure, Shigeru Omi, uno dei principali consulenti dell’Esecutivo sul tema, aveva comunque invitato alla cautela circa questo tipo di strategia in quanto è ormai accettato che la copertura anticorpale fornita dal vaccino scende dopo alcuni mesi mentre i test non sempre si sono dimostrati accurati.
In campo vaccinale, 43 delle 47 Prefetture dell’Arcipelago, secondo quanto stimato dall’agenzia di stampa Kyodo, termineranno la campagna vaccinale delle – ormai pare chiaro prime – due dosi entro fine mese. Dati governativi diffusi il 12 novembre mostrano come il 74,7% della popolazione nipponica (e cioè 94.580.000 persone) ha completato il percorso vaccinale. Per fasce d’età, hanno ricevuto due dosi il 91% degli ultrasessantacinquenni, il 69,3% delle persone tra i 30 ed i 40 anni, il 66% dei ventenni ed il 60,8% dei giovani tra i 12 ed i 19 anni.
Intanto, il Ministero della Salute ha disposto che le Prefetture preparino i piani per la vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni con l’obiettivo di iniziarla per febbraio 2022.
Il Giappone ha intanto annunciato che, mediante il meccanismo COVAX, cederà 3,7 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca a 9 Paesi (Siria, Egitto, Yemen, Nicaragua, Tonga, Cambogia, Bangladesh, Laos e Vanuatu).
In politica interna, la Presidente del municipio edochiano di Musashino, Reiko Matsushita, ha proposto, lo scorso 12 novembre, che ai referendum locali sia concesso il diritto di voto a tutti i residenti prescindendo dalla nazionalità. L’ordinanza sarebbe la terza in assoluto in tutto l’Arcipelago.
A Hiroshima, il Governatore in carica, Hidehiko Yuzaki, è stato riconfermato alla guida della Prefettura nelle elezioni che si sono svolte lo scorso 13 novembre. Yuzaki, il quale la volta scorsa aveva ricevuto l’appoggio di Partito Liberal-democratico, Nuovo Komeito e del Partito Democratico, ha ottenuto, ricandidandosi da indipendente, l’89,5% dei voti. Molto più indietro gli altri due candidati: Takae Nakamura (Partito Comunista) ha ottenuto l’8,3% mentre l’indipendente Masatoshi Tarutani ha raccolto appena il 2,2%. Bassissima, al 34,6%, l’affluenza.
A livello nazionale, il segretario del PLD Motegi ha invitato i parlamentari eletti a fine ottobre a restituire il milione di yen ricevuti come diaria per quel mese. La somma è stata infatti erogata dagli uffici nonostante le consultazioni si siano svolte in chiusura di ottobre e ciò ha destato una certa insofferenza nell’opinione pubblica. La mossa del PLD è comunque successiva a due analoghe messe in campo dal Partito dell’Innovazione e da quello Costituzionale Democratico.
Proprio quest’ultimo soggetto, ha iniziato, lo scorso venerdì, la breve competizione interna che porterà, il 30 novembre, all’elezione del nuovo Presidente del partito. A contendersi l’eredita di Yukio Edano, dimessosi dopo che il risultato delle politiche era stato inferiore a quanto sperato, sono Seiji Osaka, Junya Ogawa, Kenta Izumi e Chinami Nishimura: tutti e quattro con un passato di parlamentari o all’interno del governo.
Sul nucleare, sono arrivati, lunedì scorso, nell’Arcipelago, gli esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che controlleranno il processo di preparazione allo scarico in mare delle acque contaminate da trizio ed attualmente stoccate all’interno dell’ex impianto di Fukushima. Secondo quanto annunciato dal governo giapponese lo scorso aprile, il piano dovrebbe essere operativo dalla primavera del 2023.
Sempre in quest’ambito, lo scorso mercoledì, è giunto in Giappone, destinato alla centrale di Takahama (gestita dalla Kansai Electric e situata nella Prefettura di Fukui), un carico di combustibile MOX proveniente dalla Francia e che sarà impiegato all’interno dei reattori 3 e 4 dell’impianto.
Nell’immigrazione, un cittadino brasiliano ha intentato una causa civile (con la quale chiede un milione di yen di risarcimento) al centro di detenzione per migranti irregolari di Higashi-Nihon (Ibaraki). L’uomo, 32 anni, sarebbe stato malmenato da una guardia giurata del centro.
Nel contempo il ministro della Giustizia, dicastero responsabile della materia, ha affermato che l’Esecutivo sta preparando delle misure che favoriranno l’immigrazione nell’Arcipelago di operai specializzati. L’idea è quella di dare la possibilità a quei lavoratori che sono entrati con il permesso di soggiorno per “lavoratori con specifiche competenze n. 1” (introdotto nel 2019) di espandere il proprio periodo di soggiorno in Giappone. Tale tipo di permesso di soggiorno copre 14 settori lavorativi (tra essi agricoltura, sanità ed edilizia) ma attualmente la possibilità di estendere temporalmente (cioè oltre i 5 anni) il permesso è concessa unicamente ai lavoratori dell’edilizia e della cantieristica navale.
In ambito fiscale, Yoichi Miyazawa, responsabile delle politiche fiscali del PLD, ha affermato, lo scorso 17 novembre, che il partito non presenterà alcuna proposta, almeno per il prossimo anno, circa l’aumento della pressione fiscale in direzione della decarbonizzazione. Il funzionario del PLD ha chiarito la linea della maggioranza, e deluso le prospettive degli ambientalisti nipponici, ad una riunione organizzata, tra gli altri, dall’Associazione Petrolifera del Giappone.
L’Esecutivo ha nel contempo approvato, lo scorso 19 novembre, il piano di stimoli all’economia promesso da Kishida subito dopo la vittoria elettorale. Il piano prevede spese complessive pari a 56.000 miliardi di yen (433,94 miliardi di euro). Tra le misure previste vi sono un contributo una tantum da 100.000 yen per i giovani sotto i 18 anni ma anche 770 miliardi destinati alle spese belliche.
Di intervento tardivo, e poco incisivo nel settore della sanità e dell’istruzione (non sono previsti, infatti, tagli alle tasse universitarie), ha parlato in una propria nota il Partito Costituzionale Democratico.
Nei beni culturali, è stata mostrata al pubblico di Nagoya parte del più antico manoscritto illustrato del “Racconto di Genji”. I 15 volumi dell’opera, risalente al XII sec., sono stati oggetto di un lavoro di restauro, iniziato nel 2012, condotto dal Museo di Arte Tokugawa.
In ambito linguistico, invece, un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute di Lipsia sta conducendo uno studio sui resti lasciati da coloro che popolarono il corso occidentale del fiume Liao (Cina) circa 9.000 anni fa e che potrebbero essere i più antichi antenati del primo nucleo della popolazione nipponica. L’equipe di ricerca è composta da vari esperti (antropologi fisici, linguisti, genetisti) e comprende esperti provenienti dal Giappone, dalla Cina, dalla Russia, dalla RdC e dagli USA.
Un primo articolo su quanto scoperto è stato pubblicato su Nature lo scorso 10 novembre e concerne la diffusione delle lingue transeuroasiatiche come risultato della contestuale diffusione dell’agricoltura nel continente asiatico. Lo studio si è concentrato sulla comparazione di 98 lingue e sull’incrocio di questo con lo studio del cosiddetto DNA antico. Secondo i risultati fin qui acquisiti, circa 3.000 anni fa giunsero, provenienti dalla Penisola coreana e già esperti nella coltivazione del riso, gruppi di coloni che avrebbero poi costituito, sull’isola di Kyushu, il primo nucleo delle lingue nippo-ryukyuane.
In politica estera, sabato 13 novembre, il neotitolare della diplomazia nipponica, Yoshimasa Hayashi, e l’omologo statunitense Blinken hanno concordato una prossima visita del premier Kishida negli Stati Uniti. Nel corso di un breve colloquio, i due ministri hanno riaffermato l’esigenza di cooperare per contrastare la Cina e di realizzare, a breve, un summit nel formato 2+2 e cioè con la partecipazione dei ministri di Esteri e Difesa dei due Paesi.
Frattanto, pur evitando, almeno al momento, di mettere in atto una legge (la legge Magnitsky) che sanzioni la cooperazione con Paesi che non rispetterebbero, a giudizio di Tokyo, i diritti umani, Gen Nakatani, primo consigliere speciale del premier con delega proprio a questa materia ha comunque sottolineato che le aziende nipponiche dovranno impegnarsi di più nel controllo degli standard produttivi con i soci esteri con i quali operano. Nakatani, intervistato da Kyodo, ha citato espressamente la Cina ed il presunto utilizzo (più volte smentito da Pechino) di lavoro forzato nella regione dello Xinjiang.
Giovedì scorso, Hayashi ha avuto un colloquio con l’omologo cinese Wang Yi, nel quale ha ribadito che Tokyo preferirebbe che la RPC interrompesse la pressione, concretizzatasi in questi mesi anche con pattugliamenti di navi, volta a riottenere il pieno controllo della provincia ribelle di Taiwan. Da parte sua Wang ha invitato il Sol Levante a “non oltrepassare la linea rossa” nella sua politica verso Taipei e cioè a cessare una politica di cooperazione che considera Taiwan uno Stato pienamente indipendente e che può essere utilizzato da Tokyo nell’ambito della sua politica di contenimento della proiezione internazionale della Repubblica Popolare.
Sempre il dicastero degli Esteri di Tokyo è stato però costretto ad emettere una nota di protesta ufficiale verso gli USA dopo che emerso che un militare statunitense in servizio a Okinawa ha volato, su un volo civile, nonostante fosse positivo al SARS-CoV-2.
Frattanto, nel corso di una riunione tenutasi a Washington, i rappresentanti di Repubblica di Corea, Giappone e Stati Uniti (Choi Jong Kun, Takeo Mori e Wendy Sherman) hanno evitato di tenere una conferenza stampa congiunta. Incontratisi per discutere di Corea del Nord, i rappresentanti di RdC e Giappone hanno lasciato la sola Sherman a rispondere alle domande dei giornalisti. Tra gli argomenti di controversia tra Giappone e Corea del Sud e che hanno portato allo sgarbo diplomatico vi sono le dispute territoriali sulle isole Takeshima nonché il progettato rilascio in mare delle acque contaminate dell’ex impianto di Fukushima.
Proprio sulle isole Takeshima, come di consueto, il Sol Levante ha inviato, il 17 novembre, una nota di protesta al dicastero degli Esteri della RdC per lamentare la visita, avvenuta il giorno precedente, del capo della Polizia sudcoreana, Kim Chang-yong, alle isole rivendicate da Tokyo come proprie.
Venerdì Kishida si è augurato una risoluzione delle dispute in corso con il vicino.
Nella difesa, il 13 novembre il ministro Kishi ha annunciato che, entro il 2022, l’Aeronautica delle Forze di Autodifesa renderà operativa una seconda unità dedicata alle operazioni spaziali. La nuova unità avrà sede presso la base di Hofu Kita (Yamaguchi).
Frattanto, lo scorso lunedì, il premier Kishida ha affermato che il proprio Paese si impegnerà per l’obiettivo di un mondo senza armi atomiche. La dichiarazione, piuttosto sorprendente se si considera che il Giappone non ha sottoscritto il trattato ONU per il bando totale delle armi nucleari, è giunta al termine di un colloquio tra il capo dell’esecutivo di Tokyo e l’Alto Rappresentante per il Disarmo delle Nazioni Unite Izumi Nakamitsu. Il funzionario ONU ha poi incontrato il ministro Hayashi invitandolo ufficialmente alla prossima conferenza per la revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
Il 18 novembre Kishida ha incontrato nel proprio ufficio nella capitale i sindaci delle due città martiri di Hiroshima e Nagasaki – Kazumi Matsui e Tomihisa Taue – i quali hanno invitato il Governo a prendere parte alla conferenza di revisione.
Sempre in campo militare, il Giappone dovrà presto dare una risposta gli Stati Uniti circa la richiesta – rimasta intatta nonostante il passaggio tra il “guerrafondaio” Trump e “l’amorevole progressista e pacifista” Biden – di aumento ad almeno il 2% del PIL delle spese militari. Nell’anno fiscale in corso, il Sol Levante (il quale alla luce della Dichiarazione di Potsdam non potrebbe nemmeno avere delle forze armate) sta contribuendo con 201,7 miliardi di yen al fondo per coprire le spese di stazionamento delle forze armate USA nell’Arcipelago.
Il 16 novembre le marine militari dei due Paesi hanno, intanto, tenuto la loro prima esercitazione coinvolgente sottomarini nel Mar Cinese Meridionale. “L’abilità nel condurre un’avanzata esercitazione congiunta in ogni area del mare mostra un alto livello di interoperabilità tra Giappone e Stati Uniti ed essa rappresenta la deterrenza e la capacità di risposta delle FA e della Marina USA” ha affermato soddisfatto il Capo di Stato Maggiore della Marina militare di Tokyo, Hiroshi Yamamura.
In chiusura di settimana, il dicastero guidato da Kishi ha reso noto che una nave militare cinese è entrata, mercoledì scorso, in acque territoriali nipponiche in un’area a largo della Prefettura di Kagoshima. Venerdì, invece, quattro navi della Guardia Costiera cinese hanno effettuato un passaggio nei pressi delle isole Senkaku. Di “violazione del diritto internazionale” ha parlato il Portavoce dell’esecutivo nipponico Hirokazu Matsuno.
In economia, il PIL del terzo trimestre si è contratto, in termini reali, dello 0,8% ed annualizzato del 3%. I consumi sono calati dell’1,1%. Nell’auto, uno dei settori chiave dell’economia nipponica, la produzione è calata del 3,8% e l’export del 2,1%. Le importazioni totali hanno registrato un -2,7%. Gli investimenti nell’edilizia residenziale sono diminuiti del 2,6%. Aumentata dell’1,1% la spesa pubblica che è stata trainata dalle spese per l’emergenza Covid mentre gli investimenti pubblici hanno registrato un -1,5%.
Nel commercio internazionale, Giappone e Stati Uniti hanno concordato, lo scorso lunedì, di avviare trattative bilaterali sulle tariffe doganali per l’acciaio. La decisione di riprendere il dialogo, dopo gli anni di protezionismo imposti dal governo Trump, è avvenuta nell’ambito della visita a Tokyo della segretaria per il Commercio del governo Biden Gina Raimondo la quale si è brevemente intrattenuta con l’omologo nipponico Hagiuda. I due ministri hanno concordato di discutere di sicurezza economica, di competitività industriale e di messa in sicurezza delle catene di approvvigionamento globali.
Proprio su quest’ultimo punto, ed in particolare sull’approvvigionamento di chip, a lanciare un allarme è stato in settimana il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda.
Il numero uno dell’istituto di emissione ha anche espresso preoccupazione per il rallentamento dell’economia cinese dovuto a carenze nel settore dell’energia e della crisi del debito che sta colpendo il settore immobiliare della RPC.
Sul deprezzamento dello yen rispetto al dollaro, Kuroda ha ribadito che l’attuale tendenza non è vista dalla BOJ in maniera negativa nonostante ciò stia portando ad un discreto aumento del costo delle importazioni.
Sulla sicurezza economica, il premier Kishida ha annunciato che entro la prossima sessione della Dieta sarà presentata una nuova legge finalizzata a ridurre la dipendenza dall’estero nell’ambito di materiali e tecnologie considerate vitali per l’economia nipponica. Tra i settori interessati: tecnologie, infrastrutture, settore finanziario, compagnie aeree ed energia. Per ciò che attiene alle misure ipotizzate vi sono un mix di sussidi e di tutela delle invenzioni e dei brevetti sensibili (evitando la loro diffusione fuori dall’Arcipelago).
Del tema hanno discusso il ministro Hagiuda ed il presidente di Keidanren Tokura lo scorso 15 novembre.
In ambito tecnologico, un’azienda di Kyoto, la Slab Incorporated, ha sviluppato una stampante 3-D in grado di produrre oggetti lunghi (o profondi) fino a 3 metri. La stampante, chiamata “Chashitsu” (casa del tè in giapponese) utilizza plastica a 200° di temperatura e può produrre, tra le altre cose, sportelli per auto o piccole imbarcazioni. La stampante dovrebbe avere un prezzo commerciale intorno ai 40 milioni di yen.
Nei trasporti, nella regione dello Shikoku sono in corso i test che potrebbero portare al lancio su strada del primo veicolo al mondo in grado di percorrere tanto le carreggiate per le auto quanto di utilizzare i binari ferroviari. Secondo quanto reso noto dalla Asa Seaside Railway Corporation, il DMV, questo il nome del mezzo, potrebbe essere operativo già il prossimo 25 dicembre nella Prefettura di Tokushima. Il mezzo sarà impiegato su una tratta di circa 50 chilometri tra le cittadine di Kaiyo (Tokushima) e Muroto (Koichi) percorrendo circa 10 chilometri sui binari. In totale saranno impiegati tre di questi veicoli, ognuno dei quali in grado di trasportare un massimo di 23 passeggeri. L’azienda ferroviaria, posseduta per poco più di un terzo dalla Prefettura di Tokushima e per il 10% da quella di Koichi, spera che il veicolo diventi anche un’attrazione turistica.
Sempre in questo campo, la Japan Railway Track Consultants ha sottoscritto, nella settimana appena trascorsa, un memorandum con l’indiana National High Speed Rail Corporation per la progettazione di parte della linea ad alta velocità Mumbai-Ahmedabad. L’azienda, controllata dalle Ferrovie del Giappone Orientale, disegnerà complessivamente 116 dei complessivi 508 chilometri.
Frattanto, per ravvivare il turismo, alcune aziende, come le Ferrovie del Giappone Centrale e quelle del Giappone Orientale, hanno lanciato una iniziativa che consentirà, dal 17 novembre al 19 dicembre, ai bambini di viaggiare gratuitamente sui treni a levitazione magnetica.
Le Ferrovie del Giappone Orientale hanno, intanto, sperimentato, lo scorso 17 novembre, un sistema di guida autonoma per i treni Shinkansen. Nell’ultimo anno mese di sono tenuti ben 11 test di questa natura. Il treno ha viaggiato ad una velocità di 100 chilometri orari ma in futuro la società spera di raggiungere i 200.
Nell’auto, Akio Toyoda è stato riconfermato per il suo terzo mandato alla guida della potente associazione datoriale dei produttori di autoveicoli. Toyoda è presidente dal 2018 e lo rimarrà fino al 2024. L’associazione ha confermato la propria volontà a contribuire alla decarbonizzazione, tema che da alcuni anni rappresenta la principale sfida, anche sul piano occupazionale, per l’intero settore. Già lo scorso 13 novembre, i numeri uno di Toyota, Subaru, Yamaha, Mazda e Kawasaki Heavy Industries si erano congiuntamente impegnati in direzione del taglio delle emissioni.
Sempre in questo settore, a ottobre le esportazioni sono calate del 36,7% rispetto allo stesso mese del 2020. Il dato è comunque migliore del -40% di settembre.
Il dato sulle auto ha portato ad un calo delle esportazioni totali di merci pari al -9,4% (a settembre si era registrato un -13%) per complessivi 7.180 miliardi di yen.
Salite invece del 26,7% le importazioni totali per complessivi 7.250 miliardi: nono mese consecutivo di crescita e dato trainato in gran parte dall’apprezzamento del petrolio. La bilancia commerciale ha quindi segnato -67,37 miliardi (lo scorso anno si era registrato un surplus pari a 840 miliardi).
Nello stesso mese, i prezzi all’ingrosso sono cresciuti dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2020. Tra i prodotti che hanno contribuito maggiormente a formare il dato: la benzina è salita del 21,4%, il cherosene del 25,9% ed i prezzi delle camere d’albergo del 59,1%. Crollo delle spese per la telefonia mobile: -53,6%.
Per far abbassare il prezzo del carburante, il ministro all’Economia, Industria e Commercio Hagiuda ha annunciato un piano di sussidi ai distributori per condurli ad un pari abbassamento dei prezzi.
Chiudendo con l’agricoltura, è stato confermato, il 17 novembre, il terzo caso di influenza aviaria nell’Arcipelago. Il terzo focolaio di H5N8 è stato individuato a Izumi (Kagoshima) in una fattoria con 11.000 galline ovaiole. Il giorno successivo, una delegazione del Partito Costituzionale Democratico ha incontrato il ministro dell’Agricoltura chiedendo misure urgenti a difesa del settore dal patogeno tra le quali un aiuto alle aziende affinché realizzino miglioramenti strutturali volti a contenere il contagio o a ridurre il rischio di sviluppo di infezioni negli allevamenti.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine: adesione al Trattato per la proibizione delle armi nucleari, da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.