Riaperti, l’8 novembre, i confini agli studenti stranieri. Dopo un lunghissimo periodo di chiusura per i neoimmatricolati (interrotto tra ottobre 2020 ed il gennaio successivo), l’Esecutivo ha disposto la riapertura dei confini e la concessione dei visti di studio (i nuovi visti sono crollati dai 120.000 del 2019 ai 50.000 del 2020 ed ai 7.000 dei primi sei mesi del 2021). Obbligatoria una quarantena di 14 giorni.
Oltre 600 accademici, lo scorso mese, avevano firmato una petizione per chiedere al Governo di riaprire i confini.
Per quanto concerne il Covid-19, domenica 7 novembre il Sol Levante ha registrato zero decessi: si tratta della prima volta da 15 mesi a questa parte. Per quella data circa il 73% della popolazione vaccinabile aveva completato il percorso vaccinale.
Tokyo, Prefettura dove si sono registrati il maggior numero di casi totali, ha avuto 18 casi lunedì, 30 martedì, 25 mercoledì, 31 giovedì, 22 casi venerdì.
I nuovi criteri per determinare l’ingresso di una Prefettura in stato di emergenza o di quasi emergenza sono stati, frattanto, rivisti: terranno adesso maggiormente conto del tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali.
Il sottocomitato consultivo, riunitosi alla presenza del ministro delegato alle contromisure, il titolare della Rivitalizzazione Economica Daishiro Yamagiwa, ha anche esaminato il piano che porterà prima le persone fragili e poi tutti i cittadini alla somministrazione della terza dose.
In settimana, per la precisione giovedì, sono dati rimossi i limiti alla capienza di stadi e luoghi per concerti o grandi eventi purché gli organizzatori richiedano ai visitatori un test negativo o il certificato vaccinale.
Promessi, intanto, dal Governo nuovi posti letto Covid-19 (circa il 30% in più) entro fine mese. Il 12 novembre il Governo ha infatti approvato un piano che dovrebbe assicurare posti a sufficienza per 37.000 pazienti il 30% in più del picco di questa estate. Stando alle ultime previsioni il tasso di ospedalizzazioni della sesta ondata dovrebbe essere superiore del 20% rispetto a quello della quinta.
Sul fronte delle cure il ministro Goto ha annunciato un accordo con Merck & Co. per l’acquisto di 1,6 milioni di dosi del farmaco da essi sviluppato per evitare che la malattia degeneri comportando sintomi gravi.
Sempre in ambito sanitario, il numero di diagnosi di cancro effettuate nel 2020 è calato del 9% secondo quanto reso noto dagli enti che lavorano sul tema. A determinare il dato è stato il brusco calo dei controlli di routine negli ospedali (del tutto sospesi tra aprile e maggio dello scorso anno). Complessivamente il numero di persone che lo scorso anno hanno effettuato dei test è diminuito del 30% rispetto al 2019.
Nella protezione civile, il Governo ha annunciato per il prossimo aprile che terrà con regolarità dei corsi di preparazione per coloro che vorranno prestare servizio nei centri per evacuati: un’esperienza che migliaia di nipponici vivono ogni anno a causa, il più delle volte, delle piogge torrenziali e delle alluvioni. I corsi sono una risposta alle numerosi morti (3.7774 secondo quanto conferma l’esecutivo) correlate ai disastri ed avvenute nei centri temporanei per insufficiente attenzione e cura alle esigenze degli sfollati più fragili.
In politica interna, Fumio Kishida è stato riconfermato premier lo scorso 10 novembre.
Nominato, come suggerivano le voci apparse sulla stampa negli scorsi giorni, Yoshimasa Hayashi (già ministro alla Difesa, all’istruzione ed all’agricoltura) alla guida del dicastero degli Esteri ove rileva l’interim che Kishida aveva assunto dopo le dimissioni di Motegi.
Il riconfermato premier ha intanto annunciato due misure di carattere economico. La prima riguarda i lavoratori degli asili e gli infermieri i quali, a partire probabilmente da febbraio, dovrebbero percepire un aumento tra i 5.000 ed i 10.000 yen al mese. Nel 2020 i salari mesi di questi lavoratori sono stati pari a 239.800 yen per gli infermieri dell’assistenza domiciliare, 309.100 yen per quelli ospedalieri e 245.800 yen per i lavoratori degli asili.
La seconda misura attiene a un contributo una tantum da 100.000 yen per figlio minore di 18 anni (metà in contanti e metà erogata in bonus da spendere in strutture per l’infanzia). Esclusi dalla misura i nuclei con introiti superiori ai 9.600.000 yen annui. 20.000 yen saranno invece corrisposti ai nuovi sottoscrittori della carta con essa al sistema “My number”, una sorta di codice fiscale poco simpatico ai giapponesi per una serie di problematiche connesse alla tutela dei dati personali emerse negli scorsi anni. Il pacchetto di stimoli dovrebbe aggirarsi intorno ai 30.000 miliardi di yen.
A Osaka, la locale Procura ha deciso di non chiedere, per insufficienza di prove, il rinvio a giudizio per 9 ex dirigenti della Kansai Electric coinvolti, nel 2019, in uno scandalo che aveva visto protagonista l’ex vicesindaco, oggi deceduto, di Takahama, Eiji Moriyama, il quale per decenni (almeno dal 1987) ha corrisposto ad almeno 75 persone circa 360 milioni di yen in denaro, regali e biglietti per eventi sportivi al fine di far aggiudicare a due ditte a lui prossime lavori all’interno della centrale che ha sede nella città.
A Nagoya, i familiari di Wishma Sandamali, la donna di 33 anni deceduta il 6 marzo all’interno del locale centro di detenzione per immigrati irregolari, hanno depositato una causa penale accusando il centro di negligenza per non aver assicurato i necessari soccorsi alla ragazza.
In agricoltura, ad Akita è scoppiato un nuovo caso di influenza aviaria che ha condotto all’abbattimento di 143.000 polli. Dispiegati, a supporto della Prefettura, anche uomini delle Forze di Autodifesa.
Nella difesa, il segretario generale del Gabinetto Hirokazu Matsuno ha incontrato a Naha, lo scorso 6 ottobre, il governatore della Prefettura di Okinawa Denny Tamaki ribadendo l’inamovibilità del Governo circa la costruzione della nuova base USA di Henoko che andrà a rimpiazzare quella di Ginowan.
L’incontro segue di poco le elezioni politiche nelle quali gli anti-base hanno perso un seggio (quello di Tomohiro Yara del Partito Costituzionale Democratico) a favore di un candidato del Partito Liberal-democratico (confermato comunque all’uninominale il comunista Seiken Akamine che è tra i leader degli anti-base).
Sempre in quest’ambito e con l’obiettivo strategico di mostrare che il Sol Levante rintuzzerà la Cina ostacolandone la proiezione marittima in Asia, il ministro Nobuo Kishi ha visitato la portaelicotteri Izumo al fine di accertarsi dello stato dei lavori che la trasformeranno in una portaerei in grado di far atterrare e decollare i caccia F-35B acquistati, a tambur battente, da Tokyo (42 entreranno in servizio entro il 2024).
“È assolutamente fondamentale che noi si sia in grado di far decollare ed atterrare F-35B in mare al fine di portare avanti con successo la nostra politica di difesa ed affrontare, quindi, la nuova situazione di sicurezza ed essere preparati a difendere il nostro territorio il quale include una vasta parte di Oceano Pacifico” ha affermato Kishi.
La Dichiarazione di Potsdam non consente a Tokyo di portare avanti queste politiche ma essa è ormai divenuta carta straccia.
Il diplomatico USA Daniel Kritenbrink ha intanto dichiarato che il proprio Paese “accoglierà con favore“ l’annunciato aumento, al 2% del PIL, delle spese militari nipponiche. La dichiarazione è parte di un’intervista che l’assistente alla Segreteria di Stato statunitense per l’Asia ha rilasciato all’agenzia di stampa Kyodo ed è stata appena mascherata da un accenno al fatto che si tratterebbe comunque di una “decisione sovrana“ del Giappone.
Proprio per rinsaldare i legami, in settimana Kishida e Kishi hanno incontrato l’ammiraglio John Aquilino, capo delle forze armate statunitensi nell’area indo-pacifica. Argomenti del colloquio, come ovvio, il contenimento della Cina e della RPDC.
In politica estera, il premier ha nominato Gen Nakatani, già ministro della Difesa con Abe, proprio consigliere in tema di diritti umani: una mossa letta da tutti come parte di quelle politiche di dialogo (per la dipendenza economica) e di confronto (per motivi ideologici) con la Cina. In quest’ultimo caso siamo nell’ambito del secondo piano, quello dello scontro, dato che figure particolari su questo aspetto vedono la luce per la prima volta.
“Non commenterò l’organizzazione del personale governativo giapponese in quanto rientra negli affari interni del Giappone. Quello che voglio sottolineare è che gli affari interni della Cina non consentono interferenze straniere” ha commentato da Pechino Wang Wenbin, Portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese.
In economia, il difensore civico nazionale ha accertato in settimana che il Governo non ha speso circa 22.000 miliardi di yen (172,6 miliardi di euro) che aveva predisposto, aumentando il debito pubblico, per affrontare l’emergenza pandemica soprattutto sul fronte del sostegno alle attività produttive. Si tratta di circa il 35% dei 65.416.500.000 yen approvati dal governo e poi dalle Camere per affrontare la crisi. In particolare non sono stati finanziati ben 296 dei 770 progetti analizzati dall’ufficio (i progetti totali erano 854 ma non tutti sono stati presi in esame dall’ufficio) e approvati dal Governo per l’emergenza.
Nell’auto, Nissan ha rivisto al rialzo, da 150 a 180 miliardi di yen, i propri profitti per l’anno fiscale in corso. A determinare la nuova stima è stata la debolezza dello yen che dovrebbe favorire le esportazioni e coprire così il taglio alle vendite (determinato dalla carenza di chip e dal conseguente calo della produzione) per 600.000 unità.
Tagli alla stime di vendita sono stati previsti anche da Toyota (10.290.000 auto e cioè -260.000) e Honda (4.200.000 vetture, -650.000). Toyota ha intanto reso noto che, per la prima volta negli ultimi sette mesi riattiverà tutte e 28 le linee produttive dei 14 impianti nipponici. Il colosso produrrà a dicembre 800.000 vetture (300.000 in patria e 500.000 all’estero) e cioè 40.000 in più rispetto a dicembre 2020.
Sempre nell’auto, Subaru ha annunciato la produzione e la vendita sul mercato globale del proprio veicolo interamente elettrico Solterra. L’azienda vende già, dal 2009, una vettura elettrica ma quello di Solterra è la prima scommessa fuori dall’Arcipelago.
Proprio per dare una risposta alla carenza di semiconduttori la taiwanese TSMC, uno dei maggiori produttori globali di chip, aprirà un impianto a Kumamoto investendo 7 miliardi di dollari. La mossa ha anche evidenti risvolti politici stante la tensione tra Pechino e la sua provincia ribelle.
Sempre nell’elettronica, Toshiba ha annunciato un piano che la porterà, entro il 2023, a dividersi in tre società: due che si occuperanno rispettivamente di apparecchi ed infrastrutture ed una terza nella quale confluiranno le azioni di Kioxia Holding e Toshiba Tech. Per il 2023, la società prevede vendite di infrastrutture per il nucleare per 2.000 miliardi di yen e di apparecchi (quali, ad esempio, gli hard disk) per 880 milioni.
Nel turismo, ripartirà a gennaio 2022 il sistema di bonus vacanze Go To Travel. Ad annunciare la misura, lo scorso 10 novembre, il premier Kishida che ha però legato il bonus ad i progressi nella campagna vaccinale.
Sempre in quest’ambito, la catena alberghiera Okura ha annunciato l’apertura, per il 28 dicembre, di un proprio hotel di lusso nelle Filippine. L’albergo, situato all’interno di un complesso dotato di casinò, è poco distante dall’aeroporto internazionale Aquino di Manila.
Una cooperazione sino-giapponese è stata annunciata da Mitsubishi Estate. La società nipponica coopererà con la cinese trip.com.
Un accordo di cooperazione è stato siglato anche dalle Ferrovie del Giappone con la tailandese Mall Group.
Nel settore farmaceutico, One Pharmaceutical ha raggiunto in sede giudiziaria (per la precisione presso la Corte di Osaka) un accordo con Tasuku Honjo che prevede la corresponsione di 5 miliardi di yen allo scienziato e di 23 all’Università di Kyoto. Il professor Honjo aveva richiesto all’azienda il pagamento di royalties su proprie scoperte.
È “tutto risolto“ ha commentato il presidente di One Pharmaceutical Gyo Sagara.
Nel commercio internazionale, il ministro delegato della Nuova Zelanda, Damien O’Connor, ha reso noto che il proprio Paese non si oppone all’eventuale ingresso della Cina nel TPP, l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico. L’ingresso nella RPC nel blocco produrrebbe un significativo riequilibrio politico che andrebbe a compensare l’ingresso del Regno Unito.
In campo macroeconomico, cresciuti a ottobre dell’8% i prezzi all’ingrosso. L’aumento record è stato determinato in larga misura dalla crescita del prezzo del petrolio (+44,5%), del legname (+57%), dell’energia (+10,9%) e dei metalli ferrosi (+21,8%) è non ferrosi (+31,4%).
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, dopo 200 giorni nel cosmo è rientrato, a bordo della Falcon di SpaceX, il nipponico Hoshide. Il cosmonauta proveniva, insieme ai due compagni di viaggio rientrati con lui dalla Stazione Spaziale Internazionale.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine 外務省 (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.