Settimana iniziata con le elezioni suppletive per il rinnovo due collegi della Camera dei Consiglieri. Nel collegio della Prefettura di Yamaguchi, il viceministro all’Industria Tsuneo Kitamura del Partito Liberal-democratico vince il seggio lasciato vacante dall’ex ministro dell’Istruzione Yoshimasa Hayashi (il quale si era dimesso per concorrere alle prossime elezioni della Camera dei Rappresentanti) sconfiggendo l’ex consigliere prefettizio Kiyo Kawai (Partito Comunista) e l’indipendente Shota Harada.
A Shizuoka, invece, il seggio rimasto vacante era quello di Shigeki Iwai del PLD (dimessosi per candidarsi, senza successo, alle elezioni per il rinnovo della carica di Governatore). Il conservatore Yohei Wakabayashu non è riuscito ad affermarsi su Shinnosuke Yamazaki (appoggiato da Partito Costituzionale Democratico e Partito Democratico per il Popolo mentre i comunisti sostenevano un altro candidato).
Tra i temi della campagna elettorale per le elezioni di fine mese vi è quello dell’infanzia: una questione delicata in un Paese che da decenni vive un vero e proprio crollo demografico. Tra le proposte dei partiti, il Nuovo Komeito sostiene di dare un contributo una tantum da 100.000 yen per tutte le famiglie con figli sotto i 18 anni. La ministra con delega alla demografia, Seiko Noda del PLD, propone invece la creazione di un’agenzia nazionale per l’infanzia che coordini interventi in questo ambito. Tra le proposte del Partito Comunista vi è una riforma delle aliquote per le tasse universitarie che consentirebbe, di fatto, alla metà degli studenti di poter frequentare gli atenei gratuitamente.
Se i Paesi OCSE spendono in media il 2,3% del PIL in politiche di sostegno ai minori, il Sol Levante spende l’1,8%. Il tasso di minori poveri nel 2018 è stato del 13,5%: il dato più alto tra le nazioni industrializzate.
In politica economica, invece, il premier Kishida ha esortato, negli ultimi giorni di campagna elettorale, il tavolo consultivo dell’Esecutivo per la materia a presentare “con urgenza” proposte che vadano in direzione del “nuovo capitalismo”: una posizione ideologica dai confini non chiari alla quale però il neopremier si è più volte richiamato.
Nelle politiche ambientali, l’ex ministro delle Finanze Taro Aso, nel corso di un comizio a Otaru (Prefettura di Hokkaido), ha affermato che “grazie” al cambiamento climatico il riso prodotto nella più settentrionale delle Prefetture nipponiche è “più saporito” e che il cambiamento climatico viene sempre associato a qualcosa di negativo ma talvolta esso porta “qualcosa di buono”.
“Il riso ad Hokkaido ha guadagnato una buona reputazione a livello nazionale grazie agli sforzi dell’intera Prefettura al miglioramento delle cultivar di riso e mediante la cooperazione di governo, settore privato e agricoltori. Le osservazioni di Aso che sminuiscono gli sforzi e le tecniche dei produttori non possono essere tollerate” ha affermato il responsabile della locale “coldiretti” Akiyoshi Okubo.
Imbarazzato, il segretario generale del Gabinetto Hirokazu Matsuno si è trincerato dietro un “no comment” mentre il ministro dell’Agricoltura Genjiro Kaneko, dopo aver provato a schivare i giornalisti è stato, alla fine, costretto a smentire l’ideologo del PLD: “è tutto merito degli agricoltori. La situazione odierna è il risultato dei loro sforzi per rendere le varietà adatte al clima, piuttosto che al clima stesso”.
Al 25 settembre di quest’anno, le aree coltivate a riso a Hokkaido coprivano del riso in Hokkaido 103.300 ettari, con una resa prevista per uso alimentare di 526.000 tonnellate: dati che fanno della Prefettura la seconda in Giappone dietro soltanto a Niigata.
Al netto delle dichiarazioni di Aso, la risicoltura, al pari di tutta l’agricoltura nipponica, da decenni vive in una situazione di crisi. La pandemia ha poi prodotto un ulteriore crollo del prezzo del riso. Il Partito Comunista ha ribadito la necessità che l’Esecutivo aumenti la quota comprata e stoccata dal Governo (e poi rivenduta prima della scadenza a prezzi ridotti). Negli ultimi 20 anni, il numero di agricoltori è calato da 2,4 a 1,36 milioni ed il 50% di essi ha più di 70 anni.
Il quotidiano Mainichi ha, intanto, chiesto l’opinione ai 1.051 candidati alla Camera dei Rappresentanti su alcuni temi (il 94,1% ha risposto). Sul nucleare, il 46% dei candidati ha risposto che – nel futuro – le centrali andranno smantellate, il 32% che esse “non sono necessarie” e soltanto il 18% che invece esse servono.
Vi sono delle ovvie differenze tra i diversi partiti: il 51% dei candidati sotto le bandiere del PLD hanno infatti risposto che l’energia nucleare è ancora necessaria mentre questa risposta non è stata fornita da nessuno dei candidati del Partito Costituzionale Democratico, del Partito Comunista, di quello Socialdemocratico e di Reiwa Shinsengumi (il 4% dei candidati del Partito Democratico per il Popolo ha invece sostenuto che il nucleare non sia abbandonabile).
Nella Casa Imperiale, in settimana è avvenuto il matrimonio della principessa Mako con un non nobile. La figlia di Akishino (e dunque nipote dell’imperatore Naruhito), in virtù della legge che regola gli affari della dinastia regnante, esce così ufficialmente dalla Casa Imperiale perdendo i diritti connessi.
A Hiroshima è lutto per tutti coloro che sognano un mondo libero dalle armi atomiche. Lo scorso 24 ottobre, all’età di novantasei anni, si è infatti spento Sunao Tsuboi. Tsuboi era membro della Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime delle Bombe A e H (la Nihon Hidankyo) e presidente della federazione di Hiroshima della stessa. Vittima del bombardamento atomico del 6 agosto 1945, patì ustioni su tutto il corpo e rimase privo di coscienza per 40 giorni. Continuò ad avere problemi di salute per tutta la vita e perse la vista all’occhio sinistro. Insegnante per quarant’anni, porterà la sua testimonianza in giro per il Giappone ed in altri Paesi (tra essi Regno Unito, Cina, Corea del Nord, Francia). Il 27 maggio 2016 incontrò ad Hiroshima l’allora Presidente degli Stati Uniti Obama e chiese – invano – che gli USA si impegnassero per mettere al bando le armi atomiche. Il funerale si è svolto in forma privata.
Qualche giorno prima il Presidente del Partito Comunista Shii si era recato ad Hiroshima per incontrare la hibakusha Keiko Ikegami ribadendo la necessità che il Giappone sottoscriva il trattato ONU per il bando totale delle armi atomiche.
Sabato si sono intanto tenuti i comizi di chiusura della brevissima campagna elettorale.
“Riavvieremo l’economia giapponese e faremo in modo che i frutti siano per tutti e non soltanto per alcuni” ha affermato Kishida a Higashimatsuyama (Saitama) rimproverando l’opposizione progressista di “pensare soltanto alla redistribuzione” senza prima concentrarsi sulla crescita.
“Chiediamo un giudizio sui nove anni sotto Abe e Suga” ha affermato nel proprio comizio a Chiba il numero uno del Partito Comunista Shii sottolineando quindi la continuità degli ultimi tre esecutivi.
Sul nucleare civile, l’attuale sindaco di Suttsu (Hokkaido), Haruo Kataoka, è stato rieletto per la sesta volta. Kataoka, con 1.135 voti ha sconfitto l’ex consigliere comunale Yoshiki Echizenya che ne ha ottenuti 900. Il tema principale della campagna elettorale era il via libera ad un centro per lo stoccaggio delle scorie nucleari che vedeva il sindaco riconfermato tra i maggiori sostenitori.
Sempre in questo campo, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha comunicato che dieci impiegati della segreteria dell’ente hanno perso i propri pass di accesso agli uffici.
A Okinawa, la Prefettura ha inviato personale per rimuovere l’enorme quantità di pietra pomice prodottasi in conseguenza dell’eruzione del vulcano Fukutoku-Okanoba sull’isola di Ogasawara. L’eruzione ha infatti prodotto danni soprattutto al settore della piscicoltura.
Per quanto riguarda la pandemia, la Prefettura Metropolitana di Tokyo ha registrato 17 casi lunedì (il dato più basso degli ultimi due anni), 29 martedì, 36 mercoledì, 21 giovedì, 24 venerdì, La Prefettura ha intanto riportato ad “uno” il livello di emergenza per il virus.
A livello nazionale, invece, a partire dal primo novembre, sarà rimosso il limite di 10.000 spettatori per gli eventi sportivi o culturali. Rimarrà in vigore il tetto del 50% dei posti occupabili.
Sulla rimozione di quasi tutte le misure di emergenza a partire dal 31 ottobre, diversi esperti hanno espresso perplessità. Il tavolo consultivo del dicastero della Salute ha riconosciuto che “il numero di infezioni continua a scendere a livello nazionale grazie alla collaborazione sulle misure di contrasto all’infezione di molti cittadini ed attività economiche nonché grazie alla crescita del tasso di vaccinazioni”. Purtuttavia, “vi sono preoccupazioni circa il fatto che il declino dell’infezione possa rallentare o fermarsi. Appare necessario tenere presente che le attività al chiuso cresceranno con il decrescere delle temperature”.
In campo vaccinale, al 29 ottobre il Sol Levante ha raggiunto la percentuale del 71,2% di persone con vaccinazione completa. Il dato pone il Giappone, che tra le grandi nazioni era partito per ultimo nella campagna vaccinale, dietro Italia e Canada. Quasi completata la vaccinazione degli ultra sessantacinquenni: il 90,4% ha ricevuto due dosi.
Per quanto concerne la terza dose, il Ministero della Salute ha stabilito, lo scorso giovedì, che potrà essere somministrata purché siano trascorsi otto mesi dalla seconda.
Frattanto è emerso che ben 82 milioni delle cosiddette “abenomask”, le mascherine chirurgiche comprate dallo Stato e distribuite ai cittadini ad inizio della pandemia, sono rimaste inutilizzate: si tratta di oltre la metà delle 140 milioni di mascherine comprate dall’Esecutivo. A rendere nota la notizia è stato il vicesegretario del Gabinetto Yoshihiko Isozaki dopo che informazioni circa un’indagine avviata dall’ufficio del difensore civico nazionale erano filtrate alla stampa. L’acquisto di mascherine è costato 11,5 miliardi di yen.
Rimanendo nel campo della salute, lo scorso 23 ottobre, la Società Giapponese di Ostetricia e Ginecologia ha dato parere favorevole alla realizzazione di test genetici nell’ambito della fecondazione in vitro al fine di ridurre la possibilità di aborti spontanei per le donne che ne sono già state colpite. La Società prevede di stilare linee guida per i test preimpianto entro quest’anno.
Nel Sol Levante, contrariamente a quanto avviene in Europa, vengono effettuati test preimpianto soltanto in pochi casi.
In politica estera, il ministro Motegi si è augurato, lo scorso lunedì, un miglioramento dei rapporti con la Cina. La dichiarazione si colloca nell’ambito di una politica contraddittoria che, da un lato, è consapevole della dipendenza economica verso il gigante asiatico, dall’altro cerca di contrastarne la proiezione in Asia.
Al forum al quale Motegi ha rilasciato la dichiarazione, è stata raccolta anche quella dell’omologo cinese Wang il quale ha avvisato Tokyo che la la questione di Taiwan e dunque l’obiettivo strategico di riunificazione della patria cinese è argomento “grave e sensibile” per Pechino.
Nella difesa, il dicastero guidato da Kishi ha reso noto che cinque navi della marina militare russa sono entrate, lo scorso 23 ottobre, nell’ambito di manovre con altrettante navi cinesi, nel Mar del Giappone attraversando lo Stretto di Tsushima. Tra le manovre effettuate dalla flottiglia anche l’atterraggio di un elicottero.
Il ministro Kishi ha espresso preoccupazione per le mosse sino-russe – le quali, a dire il vero, sembrano più risposta all’attivismo statunitense nell’area – definendo le manovre una “dimostrazione di forza”.
“Dopo il completamento dell’esercitazione congiunta, un distaccamento della Marina russa e della Marina dell’EPL, composto da 10 navi da guerra, ha condotto pattugliamenti congiunti nella parte occidentale dell’Oceano Pacifico. I compiti del pattugliamento congiunto del distaccamento russo-cinese erano quelli di mostrare le bandiere di Stato di Russia e Cina, mantenere la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico e proteggere l’attività economica marittima dei due Paesi” si legge in un comunicato del Ministero della Difesa di Mosca.
In economia, il Sol Levante ha effettuato, lo scorso martedì, con successo, il lancio di un primo satellite che andrà a sostituire il locale sistema GPS. Il nuovo satellite, che sostituirà il Michibiki n. 1, è stata sviluppato da Mitsubishi Heavy Industries. Il vettore, un H-2A, è partito martedì mattina dal cosmodromo di Tanegashima nella Prefettura di Kagoshima.
Rimanendo nell’ambito delle telecomunicazioni, le tre maggiori società telefoniche dell’Arcipelago (KDDI, NTT Docomo e SoftBank) hanno risposto al pressante appello del Governo e cancellato dai propri contratti per i clienti privati le penali per la rescissione anticipata favorendo così la concorrenza. Tutte e tre le società prevedevano una penale da 9.500 per le rescissioni nei contratti biennali.
Nell’elettronica, Omron Corporation investirà a Taiwan nell’azienda di robotica Techman Robot. La società giapponese acquisirà circa il 10% dell’azienda taiwanese. Le due aziende cooperano dal 2018 e Omron distribuisce sistemi di automazione per politiche labour saving sviluppate da Techman.
Sempre in questo settore, Sony ha comunicato, lo scorso giovedì, che i propri utili del periodo luglio-settembre sono calati del 54% per complessivi 213,1 miliardi di yen. L’azienda ha rivisto comunque al rialzo, da 700 a 730 miliardi di yen, le stime sugli utili per l’anno fiscale che terminerà a marzo.
Panasonic, lo scorso giovedì, ha invece rivisto al rialzo le proprie previsioni sugli utili per l’attuale anno fiscale ipotizzando un +14,3% (240 miliardi di yen). La nuova stima si basa su una valutazione al rialzo dell’acquisita Blue Yonder Holdings, su un taglio di costi e su un aumento delle vendite di batterie per auto elettriche.
Nelle biotecnologie, il Vision Fund, il fondo creato e partecipato da SoftBank, ha investito, per la prima volta, in un’azienda nipponica, la Aculys Pharma di Fujisawa (Kanagawa). La startup ha raccolto 6,8 miliardi di yen provenienti anche da altri investitori come Sumitomo Mitsui Trust Investment. L’investimento in Aculys Pharma è finalizzato alla produzione di un farmaco per disturbi del sonno.
Nell’auto, la produzione delle principali case automobilistiche nipponiche è calata a settembre del 49,7% per complessive 398.075 veicoli. Si tratta del calo più forte dal maggio dell’ano scorso. Il calo maggiore ha riguardato Subaru (-74,8%, dato in gran parte dovuto ai 12 giorni di stop delle fabbriche nell’Arcipelago) seguita da Daihatsu (-68,2%), Honda (-55,5%), Toyota (-55,3%). In controtendenza Mitsubishi che ha registrato un +20%.
Lo stesso mese, la produzione industriale è calata del 5,4% rispetto ad agosto. Utilizzando il 2015 come base 100, la produzione è calata ad 89,5.
Nell’energia, Mitsubishi Heavy Industries ha annunciato l’inizio dell’operatività dell’impianto a gas naturale liquefatto di proprietà dell’indonesiana PT PLN ed a cui ha fornito il cuore produttivo e cioè le turbine. L’impianto, situato sull’isola di Giava, può produrre 500 megawatt e consentirà un’elevata riduzione delle emissioni rispetto ad un impianto a carbone.
Nel trasporto aereo, ANA Holdings ha comunicato, lo scorso venerdì, di attendersi per l’anno fiscale in corso, perdite per 100 miliardi di yen. L’azienda prevede un taglio della forza lavoro del 20% (circa 9.000 lavoratori).
In campo macroeconomico, l’Esecutivo, lo scorso mercoledì, ha tagliato le prospettive di crescita (per la prima volta negli ultimi 18 mesi) nelle undici regioni economiche dell’Arcipelago. Il recupero è diventato adesso “moderato”. A motivare le nuove stime vi sono principalmente le difficoltà del settore dell’auto.
La Banca del Giappone, al termine di una due giorni del comitato direttivo, ha tagliato, lo scorso giovedì, le previsioni sulla crescita (dal 3,8 previsto a luglio al 3,4%) e sul tasso d’inflazione (0% contro lo 0,6% stimato precedentemente).
La disponibilità dei posti di lavoro a settembre è cresciuta a 1,16 rispetto ad 1,14 di agosto. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 2,8% (lo stesso tasso di luglio ed agosto). Il numero di disoccupati è sceso di 20.000 unità (per complessivi 1.890.000 persone senza lavoro). Di queste 690.000 hanno lasciato volontariamente il lavoro (-50.000 rispetto ad agosto), 540.000 sono stati licenziati o i loro contratti non sono stati rinnovati (+20.000), e 480.000 erano persone che per la prima volta si affacciavano al mondo del lavoro (-10.000).
Chiudendo con il commercio internazionale, la Rappresentante USA al Commercio, Katherine Tai, si recherà, a metà novembre, in Giappone, in Repubblica di Corea ed in India. La visita è testimonianza della nuova politica commerciale, essenzialmente anti-protezionistica, inaugurata da governo Biden.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; mil.ru; ustr.gov; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; tm-robot.com; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Masa (dettaglio) da Wikimedia Commons
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