Prosegue anche questa settimana il calo dei casi a Tokyo, Prefettura ove si è registrato il maggior numero dei casi da inizio emergenza. Tokyo ha registrato 40 casi domenica 17 ottobre, 29 lunedì (decimo giorno consecutivo di positivi sotto i cento), 36 martedì, 41 mercoledì, 36 giovedì, 26 venerdì, 32 sabato. Al 22 ottobre la capitale aveva registrato 377.999 casi (3.116 deceduti) mentre, alla stessa data, gli ospedalizzati erano 240 (21 in gravi condizioni).
Il calo costante del numero dei positivi ha portato, giovedì scorso, la Prefettura guidata da Koike e quella di Osaka (le due aree ove più si sono avuti casi) nonché quelle di Kanagawa, Chiba e Saitama, a stabilire la fine delle restrizioni a partire dal 25 ottobre. Rimarranno in vigore alcune norme, quali il numero di persone che possono sedersi al medesimo tavolo nonché l’invito a non rimanere per più di due ore all’interno di un bar o di un ristorante.
Il Governo, intanto, ha sostenuto che a, a partire dall’inverno, sarà molto probabilmente chiesto un test negativo agli avventori di pub e ristoranti al fine di consentire agli esercenti di estendere le ore di operatività nonché agli stessi avventori di mangiare in grandi gruppi se provvisti del test. In tal senso si sta già muovendo la Prefettura di Tokyo che potrebbe abolire le limitazioni agli orari di apertura e sulla somministrazione di alcolici proprio utilizzando il passaporto vaccinale.
In campo vaccinale, una azienda giapponese – la VLP Therapeutics – ha annunciato, il 18 ottobre, l’inizio della sperimentazione di un proprio vaccino a mRNA. L’azienda spera di poter terminare le tre fasi entro il 2022 mentre Fujifilm, che ne curerà la produzione, dovrebbe produrne circa 50 milioni di dosi l’anno.
Il dicastero della Salute ha intanto disposto le tempistiche per la somministrazione della terza dose: si inizierà con il personale sanitario il primo dicembre.
In politica interna, Fumio Kishida ha inviato, lo scorso 17 ottobre, un’offerta rituale al tempio Yasukuni, santuario dedicato a quanti sono morti per l’Imperatore e tra essi i soldati delle guerre coloniali – e svariati criminali di guerra – nelle quali il Sol Levante è stato impegnato.
Il giorno successivo si è recata in prima persona a visitare il tempio la neo responsabile dell’ufficio programma del PLD Sanae Takaichi. Offerte rituali sono state inviate anche dai ministri Goto (Salute) e Wakamiya (ministro per l’Expo di Osaka 2025) ma nessun membro del governo si è recato al tempio in prima persona. Nell’opposizione, ha visitato il tempio Tetsuji Isozaki del Partito Democratico per il Popolo.
“Il santuario Yasukuni, dove vengono onorati 14 criminali di guerra di classe A della Seconda Guerra Mondiale con crimini efferati, è strumento spirituale e simbolo della guerra di aggressione del militarismo giapponese. Le azioni negative di alcune figure politiche giapponesi sulla questione del santuario Yasukuni riflettono ancora una volta l’atteggiamento sbagliato del Giappone nei confronti della sua storia di aggressione. La Cina ha presentato una protesta ufficiale, per via diplomatica, al Giappone. Esortiamo il Giappone ad onorare seriamente la propria dichiarazione ed il suo impegno nell’affrontare e riflettere circa la sua storia di aggressione, a parlare ed agire con prudenza su questioni storiche come questa ed ad operare un taglio netto con il militarismo conquistando la fiducia dei i suoi vicini asiatici e della comunità internazionale attraverso azioni concrete” ha dichiarato da Pechino il portavoce del Ministero degli Esteri della RPC Zhao Lijian.
Critiche sono giunte, come ogni anno, anche dalla Corea del Sud. “Il governo della Repubblica di Corea esprime profonda delusione e rammarico per il fatto che leader del Giappone abbiano, ancora una volta, inviato offerte e reso omaggio al santuario Yasukuni che glorifica la guerra di aggressione del Giappone e onora i criminali di guerra. Il governo della Repubblica di Corea esorta vivamente i leader del Giappone a dimostrare la loro umile riflessione ed il sincero rimorso per la storia del Giappone attraverso le azioni” si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri di Seul.
Sui diritti civili, lunedì scorso, Kishida ha affermato che sulla possibilità per le donne coniugate di mantenere il proprio cognome sono necessarie ulteriori discussioni.
Al contrario, l’opposizione progressista ha già inserito questa opzione nel programma elettorale comune che tiene insieme costituzional-democratici, comunisti e socialdemocratici.
Sul nucleare, il premier ha visitato, lo scorso 17 ottobre, l’ex impianto di Fukushima. Il decommissionamento “è il prerequisito per la ricostruzione” ha affermato Kishida parlando con i dirigenti di TEPCO. Il capo del governo ha anche sostenuto che il rilascio in mare delle acque stoccate all’interno dell’ex centrale non può essere rimandato.
“La decisione unilaterale del governo giapponese di scaricare nell’oceano l’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima è stata messa in discussione ed osteggiata, ad aprile, da persone provenienti dai Paesi del Pacifico e dagli stessi cittadini giapponesi. Il Giappone ha preso questa decisione senza esaurire tutte le possibilità sicure di smaltimento, senza divulgare pienamente le informazioni pertinenti, non consultando i Paesi vicini e le altre parti interessate né cercando accordi per un monitoraggio e una verifica efficaci. È del tutto legittimo e ragionevole che la comunità internazionale esprima preoccupazione ed opposizione a ciò ed il Giappone non può ignorarlo. La Cina ha ripetutamente sottolineato che lo smaltimento dell’acqua contaminata dal nucleare a Fukushima non è una questione che riguarda soltanto il Giappone ma un’importante questione internazionale che riguarda la salute pubblica dei Paesi del Pacifico e l’ambiente marino globale. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione circa la razionalità e la scientificità del piano di scarico del Giappone, sulla credibilità dei dati a sostegno della sua decisione e sull’affidabilità delle sue apparecchiature per purificare l’acqua contaminata. Il Giappone dovrebbe ascoltare l’appello della comunità internazionale, revocare la sua decisione sbagliata ed interrompere i preparativi per lo scarico in mare” ha dichiarato da Pechino Zhao Lijian.
Sempre in questo campo, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha ufficialmente bloccato, lo scorso sabato, il reattore numero tre della centrale – di proprietà di KEPCO – di Mihama. Il reattore era tornato operativo, dopo dieci anni di stop, nel giugno di quest’anno ma la società non ha rispettato le prescrizioni imposte dall’ente regolatore ed inerenti le misure anti-terrorismo.
Nell’opposizione, Yukio Edano, intervenendo ad un dibattito promosso dal Club nazionale della stampa, ha confermato l’alleanza con i comunisti ma escluso che il PCG influirà sulla politica estera. Il numero uno dei costituzional-democratici ha comunque ribadito che il trasferimento della base militare USA di Ginowan a Nago andrà ridiscusso. In ambito fiscale è stata invece ribadita la necessità di aumentare l’imposta sui redditi d’impresa.
Yuichiro Tamaki del PDP ha invece sottolineato la necessità di implementare una politica di crescita salariale.
Il Partito Socialdemocratico, nel primo comunicato della campagna elettorale, ha invece sottolineato come la campagna elettorale sia la più breve del dopoguerra (appena 17 giorni) così come l’insolita decisione di sciogliere la Camera bassa ad appena dieci giorni dalla nomina del nuovo esecutivo. “I partiti di opposizione hanno chiesto all’unanimità che si tenessero sessioni della commissione per il bilancio prima delle elezioni, affermando che era necessario correggere le politiche del gabinetto, ma il governo ed il partito di governo si sono rifiutati di rispondere all’appello” si legge nel comunicato. Il partito guidato da Fukushima ha sottolineato il militarismo della nuova amministrazione il quale è addirittura superiore a quello precedente. Il PS presenterà alle prossime elezioni 16 candidati in accordo con il resto dell’opposizione progressista.
Dei 465 seggi della Camera dei Rappresentanti, 289 saranno rinnovati in collegi uninominali e 176 attribuiti con il proporzionale (le circoscrizioni sono 11).
I candidati sono 1.051 ed appena il 17,7% (186) sono di sesso femminile. Tra i partiti, il PLD ha candidato 33 donne (il 9,8%), il Nuovo Komeito 4 (7,5%), il PCD 44 (18,3%) e il PDP 8 (29,6%). La forza politica che ha candidato più donne è il Partito Comunista con 46 candidate pari al 35,4%.
Un sondaggio realizzato dall’agenzia di stampa Kyodo segnala che il PLD potrebbe ottenere 233 seggi (oggi ne ha 276). Kishida nei giorni scorsi ha già messo le mani avanti chiarendo che considererà una vittoria qualsiasi risultato che dovesse assegnare al PLD la maggioranza semplice (nelle passate politiche la maggioranza è stata invece vicina a conquistare i due terzi dei seggi).
Per ciò che concerne gli scandali interni alla maggioranza, il già ministro della Giustizia Katsuyuki Kawai, ha deciso di non presentare appello a fronte della condanna a tre anni di carcere. La condanna è giunta in seguito all’accertamento di ingenti somme di denaro (almeno 28,7 milioni di yen) che il politico ha corrisposto, insieme alla moglie Anri, ad un centinaio di politici del collegio di Hiroshima ove la consorte è stata poi effettivamente eletta senatrice nell’estate del 2019. A suscitare perplessità è il fatto che nessuno dei circa 100 consiglieri comunali e prefettizi che hanno ricevuto il denaro sia stato condannato.
In politica estera, lo scorso martedì, la RPDC ha effettuato il lancio di un missile balistico da un sottomarino. Secondo quanto comunicato dallo Stato Maggiore Congiunto delle forze armate sudcoreane, il missile è partito dalle acque prossime a Sinpo alle 10,17 del mattino. Il missile ha percorso 590 chilometri ed ha raggiunto un’altitudine di 60.
Di “minaccia alla pace ed alla sicurezza del Giappone e della regione” ha parlato nell’immediatezza dei fatti il vicesegretario del Gabinetto Yoshihiko Isozaki mentre il dicastero guidato da Kishi ha comunicato che i missili sarebbero stati due.
“Questo lancio viola la pertinente risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è estremamente deplorevole. Si tratta di una minaccia per la pace e la sicurezza del nostro Paese e della regione” si legge nel comunicato della Difesa nel quale si promette, come di consueto, la cooperazione con gli USA ed altri Paesi.
Il dicastero della Difesa nipponico ha intanto comunicato che lunedì scorso, navi militari russe e cinesi hanno attraversato lo Stretto di Tsugaru. Nelle stesse ore le marine militari dei due Paesi hanno effettuato esercitazioni militari nell’area.
Sempre per ciò che attiene ai rapporti sino-giapponesi, l’ambasciatore – in corso di nomina – statunitense Rahm Emanuel, lo scorso mercoledì, ha sostenuto che la RPC cerca di “conquistare mediante le divisioni” ed ha benedetto la politica di aumento delle spese belliche di Tokyo.
Sulla politica di confronto con la Cina, gli USA hanno incassato un importante risultato all’ultimo G7 dei ministri con delega al Commercio. Venerdì scorso i sette ministri hanno espresso una condanna, che apre le porte ad un boicottaggio, verso un asserito lavoro forzato che le autorità della RPC imporrebbero a cittadini appartenenti alla minoranza uigura.
Un ex ambasciatore USA, William Hagerty, oggi senatore, ha invece qualificato come “disumano” il sistema giudiziario nipponico in riferimento alle note vicende che hanno visto come protagonista l’ex numero uno di Nissan Carlos Ghosn.
In politica economica, intervenendo ad un comizio a Kobe, il numero uno del PLD ha continuato a promettere un aumento dei salari e fatto nuovo accenno al “nuovo capitalismo”.
Edano ha sottolineato che il premier sta unicamente invitando le aziende private ad aumentare i salari mentre gli stipendi dei dipendenti pubblici sono fermi da nove anni.
In economia, il ministro dell’Economia Hagiuda ha fatto appello ai Paesi OPEC affinché aumentino la produzione di petrolio. Il collega di governo Motegi ha invece chiamato l’omologo kuwaitiano per chiedere una mano nella stabilizzazione dei prezzi. L’apprezzamento del petrolio ha prodotto un aumento dei prezzi all’ingrosso dello 0,1% a settembre. A trainare il dato vi è stata la crescita del prezzo dell’energia (+7,4%), del cherosene (+20,2%) e della benzina (+16,5%).
In chiusura di settimana, l’Esecutivo ha approvato il nuovo piano di azione sul tema dell’energia. Le nuove linee guida confermano l’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050 da realizzarsi con investimenti in idrogeno, eolico in mare e nucleare. Secondo il piano, le rinnovabili debbono raggiungere quota 36-38% entro il 2030, il nucleare il 20-22% (sostanzialmente i livelli pre-Fukushima) mentre le fonti fossili debbono scendere al 41%.
Sempre nell’energia, la governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha avanzato la possibilità che la presenza di pannelli eolici sia requisito obbligatorio nella concessione di nuove licenze edilizie.
Nella ricerca, il neoministro alla Rivitalizzazione Economica Daishiro Yamagiwa ha promesso un fondo da 100 miliardi in ricerca e sviluppo indirizzata al rafforzamento della competitività delle imprese.
Nel turismo, proseguono, come è ovvio che sia, i dati drammatici di questo comparto. A settembre, il numero di visitatori stranieri che si è recato nell’Arcipelago è stato del 99,2% in meno rispetto allo mese del 2019. Nonostante le restrizioni, 17.700 coraggiosi sono atterrati, lo scorso mese, in una delle isole del Sol Levante: il dato è di quasi il 30% superiore a quello di settembre 2020.
Nelle telecomunicazioni, ad inizio settimana la NTT Docomo, uno dei maggiori fornitori di servizi telefonici, non è riuscito a fornire la connessione a milioni di propri clienti. Di “grave incidente” ha parlato il Ministero degli Interni e Comunicazioni il quale ha invitato l’azienda a fornire un rapporto sulle cause entro il 13 novembre.
Nell’intrattenimento Sony Group ha annunciato che venderà alla statunitense Scopely la GSN Games (azienda che sviluppa giochi per telefonino) per l’equivalente di un miliardo di dollari.
L’industria elettronica ha intanto occasione per mostrare le ultime novità nella fiera annuale di settore che si terrà, anche quest’anno, online e che vede la partecipazione di circa 300 aziende.
Nell’auto, soltanto lo scorso lunedì, almeno cinque aziende (e tra esse la nipponica Toyota) globali hanno annunciato piani di raccolta di capitali o di costruzione di nuove fabbriche al fine di dare impulso alla produzione di batterie ed altre componenti per i veicoli elettrici. Toyota ha comunicato un investimento da 1,29 miliardi di dollari negli Stati Uniti per aprire un impianto per la produzione di batterie e prevede di spenderne altri 2,1 miliardi entro i prossimi dieci anni.
L’esportazione nipponica di veicoli è, frattanto, calata a settembre del 40%. A determinare il dato la, ormai cronicizzata, carenza sul fronte dei semiconduttori. Il dato delle auto ha trascinato con sé le esportazioni totali che sono salite in misura molto minore che ad agosto (il 13% contro il 26,2%). Viceversa le importazioni sono cresciute del 38,6% (7.460 miliardi di yen) producendo così un deficit nella bilancia commerciale pari a 622,76 miliardi.
Nella distribuzione, la catena FamilyMart ha annunciato che i propri marchi Mom’s Diner e FamilyMart Collection saranno integrati sotto il nome Famimaru. Il nuovo marchio comprenderà circa 810 prodotti che saranno venduti in 16.600 negozi. Sul nome Mom’s Diner era stata avviata una petizione che qualificava questo appellativo come sessista ma il responsabile pubblicità dell’azienda, Hikaru Adachi, ha smentito che la cosa abbia un legame con la riorganizzazione.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; mofa.go.kr; mod.go.jp; cdp-japan.jp; new-kokumin.jp; sdp.or.jp; yna.co.kr; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Kakidai (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.