Celebrata, domenica 15 agosto, la fine della Seconda Guerra Mondiale in Asia. Nel proprio discorso, tenuto al Nippon Budokan davanti, a causa della pandemia, ad appena 185, il premier Suga – seguendo in ciò il proprio predecessore – non ha fatto alcun riferimento al passato coloniale del proprio Paese.
“Ripensando al lungo periodo di pace del dopoguerra, riflettendo sul nostro passato e tenendo a mente i sentimenti di profondo rimorso, spero sinceramente che le devastazioni della guerra non si ripetano mai più” ha invece affermato nel proprio intervento l’Imperatore Naruhito.
“Nell’ultima guerra, la sopravvivenza delle persone era in pericolo ed il dominio coloniale e l’aggressione hanno causato grandi danni e sofferenze ai popoli di molti Paesi, specialmente in Asia. Manteniamo questo rimorso nei nostri cuori e ci impegniamo, ancora una volta, a non ripetere mai più la tragedia della guerra. Sono passati 76 anni dalla fine della guerra ed il numero di persone che possono parlare di quell’esperienza diminuisce di anno in anno. Tuttavia, la tragedia della guerra non va mai dimenticata. Abbiamo il dovere di trasmetterne i ricordi e la preziosità della pace alla prossima generazione. Siamo orgogliosi del percorso di pace e prosperità che abbiamo seguito in conformità con la Costituzione […] tuttavia il governo sta intensificando la pressione minaccia il costituzionalismo ed il pacifismo, come avvenuto l’accettazione del principio del diritto all’autodifesa collettiva – causa di cambiamenti ingiustificati nell’interpretazione della Costituzione – e con l’espansione senza limite dei costi della difesa. Il Partito Costituzionale Democratico ha chiarito la propria posizione nel proprio programma e sostiene il costituzionalismo, il pacifismo, il mantenimento della cooperazione internazionale e la difesa esclusiva” ha affermato il presidente del PCD Yukio Edano nel proprio comunicato di commemorazione dell’evento.
“Nel 76° anniversario della fine della guerra, il Partito Comunista Giapponese esprime profonde condoglianze alle vittime della guerra di aggressione e del dominio coloniale prodotto dal militarismo giapponese. Difenderemo l’articolo 9 della Costituzione e rinnoviamo la nostra determinazione a fare del nostro meglio per costruire un Giappone ed un mondo pacifici” ha detto il segretario del Partito Comunista Akira Koike il quale ha anche espresso la propria preoccupazione per i tentativi della maggioranza di inserire una clausola sui “poteri d’emergenza” nel testo della Carta: un modo che “mira ad aggirare l’articolo 9 della Costituzione” per il numero due del PCG. Koike ha poi proseguito criticando il tentativo cinese di modificare lo status quo nelle acque prossime al Giappone ma anche la politica statunitense seguita dal Sol Levante nell’ambito della politica per “un’area indo-pacifica libera ed aperta” ed esprimendo preoccupazione per un possibile uso della forza – coperta dal cosiddetto “diritto all’autodifesa collettiva” – nell’ambito delle tensioni intorno allo Stretto di Taiwan. “Non dobbiamo cadere in un circolo vizioso di conflitti e corsa agli armamenti. Il Partito comunista giapponese esorta qualsiasi Paese, siano essi gli Stati Uniti o la Cina, a compiere sforzi diplomatici per sollecitare il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Siamo determinati a lavorare affinché sia ritirata la decisione del Consiglio dei Ministri che consente l’autodifesa collettiva e questo è il punto di partenza della lotta congiunta tra cittadini e partiti di opposizione: abolire la legislazione sulla sicurezza e ripristinare il costituzionalismo” ha proseguito Koike il quale ha poi condannato la visita di due ministri al santuario Yasukuni, un luogo che “abbellisce e giustifica la guerra di aggressione ed il dominio coloniale del Giappone” mentre l’omaggio dei ministri dimostra che “il governo giapponese non ha imparato dalla storia”.
Polemica in RPC dopo che sono emerse delle foto, scattate nel 2018 e nel 2019, che ritraggono l’attore cinese Zhang Zhehan in visita al tempio Yasukuni. L’attore ha affermato di “provare vergogna per l’ignoranza” dimostrata, ma ciò non è bastato a evitare una richiesta di boicottaggio da parte dell’Associazione cinese degli artisti mentre oltre 25 aziende hanno prudentemente preso le distanze dall’attore e dichiarato di voler evitare qualunque associazione con il suo nome.
In politica interna, mentre pare probabile che le elezioni per il rinnovo della carica di Presidente del PLD possano tenersi a fine settembre (e quindi poco prima delle elezioni politiche), a Yokohama, città che rinnoverà il sindaco il 22 agosto, il casinò – il primo che potrebbe realizzarsi in Giappone dopo l’approvazione della controversa norma sugli “alberghi integrati” – perde sempre più sostenitori. Soltanto due degli otto candidati – tra essi l’attuale sindaca Fumiko Hayashi – sostengono il progetto mentre Hachiro Okonogi (supportato dal PLD, lo stesso partito che ha fortemente voluto la norma sui casinò) e Takeharu Yamanaka (PCD) si oppongono.
Nell’immigrazione, amarezza e sgomento è stata espressa dagli avvocati e dai familiari di Wishma Sandamali, la donna srilankese morta nel centro di detenzione per immigrati di Nagoya, dopo che la struttura ha diffuso i documenti inerenti la situazione di salute della donna censurandoli pesantemente (intere pagine presentano pecette nere che rendono i documenti diffusi sostanzialmente inutili). Gli avvocati della donna aveva chiesto i dati il 9 aprile ma la prima richiesta aveva ricevuto risposta negativa.
In campo meteorologico, le piogge torrenziali che ogni anno colpiscono l’Arcipelago hanno prodotto gravi danni. A Okaya (Nagano) una frana ha provocato otto morti, mentre decine di persone sono state tratte in salvo nella Prefettura di Hiroshima e nel Kyushu ove migliaia di abitazioni risultavano danneggiate. Ad inizio settimana lo stato di allerta ha riguardato oltre un milione ed ottocentomila persone residente nelle Prefetture di Nagano, Hiroshima, Chiba, Shimane, Nagasaki, Saga e Fukuoka. Complessivamente sono state registrate decine di frane ed almeno 36 esondazioni (in 9 diverse Prefetture) di fiumi che hanno causato danni a linee ferroviarie e strade.
Una nuova allerta è stata emessa per il 17 agosto mentre precauzionalmente le Ferrovie del Kyushu hanno interrotto la circolazione dei treni Shinkansen tra Kumamoto e Kagoshima e tra quest’ultima e Sendai. Chiusa anche l’autostrada tra Isahaya e Nagasaki. Stati di allerta sono stati prolungati per molte delle aree summenzionate anche per il 19 agosto.
Alcuni giorni prima si è tenuta una riunione di parlamentari dell’opposizione nella quale si è sottolineato come il fatto che ogni anno si registrino gravi danni nelle medesime aree ha messo in luce il fatto che la politica urbanistica nazionale debba essere rivista.
Al 18 agosto le abitazioni danneggiate sono state oltre 5.000 (principalmente nelle Prefetture di Saga e Fukuoka).
Nei pressi di Iwoto, a circa 1.200 chilometri dalla capitale, è intanto emersa, in conseguenza di un’eruzione vulcanica, una nuova isola. A rendere noto l’evento è stata la Guardia Costiera che ha monitorato l’eruzione. Non è la prima isola ad essersi formata nell’area negli ultimi 100 anni ma tutte sono poi sprofondate.
Nel nucleare, l’Agenzia Regolatrice ha deciso lo stop alla centrale di Tsuruga dopo che è emersa l’alterazione di alcuni dati geologici concernenti la presenza di una faglia a largo dell’impianto.
“L’affidabilità della documentazione è necessaria per determinare se la valutazione di un operatore è appropriata” ha affermato il presidente dell’Agenzia Toyoshi Fuketa.
Per ciò che attiene all’emergenza Coronavirus, il numero di pazienti gravi ha toccato, lo scorso 15 agosto, quota 1.563: +42 rispetto al giorno precedente e nuovo record di questa triste classifica.
Tokyo si conferma la Prefettura con più contagi: 4.295 domenica 15 agosto, 2.962 lunedì (14.854 casi nazionalmente), 4.377 martedì (276 i pazienti in gravi condizioni ed ottavo giorno consecutivo di record in questa triste classifica per la Prefettura. Lo stesso giorno Osaka ha registrato il nuovo record di positivi, 1.856, mentre Aichi ha sfiorato i mille), 5.386 mercoledì (2.296 casi ad Osaka ed oltre 23.000 nazionalmente), 5.534 giovedì (24.000 casi nazionali dei quali 2.443 ad Osaka, 2.170 a Saitama, 768 ad Okinawa, 677 a Shizuoka, 311 a Mie, 317 a Gunma), 5.405 venerdì (3.845 i pazienti ospedalizzati quel giorno nella Prefettura dei quali 273 in gravi condizioni), 5.074 sabato. Al 20 di agosto Tokyo ha registrato 307.870 casi e 2.365 deceduti.
A livello nazionale, il 16 agosto il numero di focolai attivi ha superato, ed è la prima volta, l’incredibile cifra di 10.000. In settimana, Shigeru Omi, uno dei principali consulenti scientifici del Governo, ha affermato, sentito in sede parlamentare, che il numero dei casi reali è comunque più alto di quanto i dati ufficiali dicono perché il numero di test effettuati è insufficiente.
Il sistema assicurativo pubblico ha intanto riconosciuto oltre 10.000 casi di indennità di malattia a lavoratori che hanno contratto il SARS-CoV-2. La maggior parte di essi, 6.339, sono lavoratori della sanità.
Il premier Suga, visitando lo scorso lunedì una struttura ricettiva di Tokyo ove sono ospitati positivi paucisintomatici, ha sostenuto che il Paese ha sufficienti cocktail di anticorpi da destinare a questi pazienti. Dai dati della sperimentazione sembrerebbe che il rischio per questi pazienti di sviluppare sintomi gravi sia abbattuto del 70%. Nella struttura, situata nel municipio di Minato, sono somministrati due prodotti sviluppati dalla statunitense Regeneron Pharmaceuticals e dalla svizzera F. Hoffmann-La Roche.
Una “sala d’attesa” per i pazienti con sintomi lievi è stata aperta anche a Kyoto lo scorso 18 agosto.
In campo vaccinale, il governo nipponico e Pfizer hanno raggiunto un accordo di massima per la fornitura di altre 120 milioni di dosi da consegnare nel 2022 in previsione della somministrazione di una terza dose di richiamo. Per il prossimo anno l’Esecutivo ha già raggiunto accordi con Moderna e Takeda per 50 milioni di dosi. Le dosi concordate per il 2021 sono invece 194 milioni con Pfizer, 50 milioni con Moderna e 120 milioni con AstraZeneca.
Al 18 agosto, frattanto, 64 milioni di persone, e cioè circa la metà della popolazione dell’Arcipelago, ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Circa 49 milioni di persone (il 40%) hanno ricevuto due dosi.
In settimana è stato inoltre aperto a Tokyo, nei pressi della stazione di Shibuya, un centro vaccinale destinato alla somministrazione esclusivamente ai cittadini sotto i 40 anni. A Tokyo, al 20 di agosto, il tasso di vaccinazione completa di coloro che hanno più di 12 anni ha toccato quota 40%.
Il 19 agosto, intervenendo in sede parlamentare, il ministro Taro Kono ha comunicato che è intenzione del Governo somministrare una terza dose otto mesi dopo la seconda partendo dai lavoratori del sistema sanitario.
Il 17 agosto è stato esteso fino al 12 settembre lo stato di emergenza per le Prefetture di Tokyo, Chiba, Kanagawa, Saitama, Osaka e Okinawa che doveva cessare il 31 agosto. Contestualmente sette Prefetture (Gunma, Ibaraki, Fukuoka, Kyoto, Shizuoka, Tochigi e Hyogo) sono passate, da venerdì, dallo stato di quasi emergenza a quello di emergenza. Altre dieci Prefetture (Hiroshima, Ehime, Gifu, Miyagi, Kagoshima, Yamanashi, Kagawa, Mie, Toyama e Okayama) sono invece entrate in stato di quasi emergenza sommandosi così a quelle di Hokkaido, Aichi, Shiga, Fukushima, Kumamoto e Ishikawa che già si trovavano in tale condizione.
Martedì il premier Suga ha fatto appello ai cittadini a ridurre di almeno della metà il numero di uscite mentre il giorno successivo, incontrando il Presidente di Keidanren, Masakazu Tokura, ad aumentare il ricorso al telelavoro.
“Il nostro sistema sanitario è sulla strada del collasso” aveva dichiarato il 12 agosto il governatore di Okinawa Denny Tamaki a fronte di un tasso di occupazione dei posti letto covid negli ospedali che sfiorava il 90%. La traiettoria dell’infezione nella più meridionale delle Prefetture ha messo in luce come essa sia correlata allo stato di emergenza a Tokyo e ad Osaka nonché ai tifoni (due eventi durante i quali il numero dei casi è sceso) suggerendo che molti dei positivi sono il frutto del contatto con turisti provenienti dalle maggiori aree urbane dell’Arcipelago. Proprio ad Okinawa è recentemente emerso che 64 delle 199 persone infettate in un focolaio scoppiato nell’ospedale di Uruma sono decedute.
Secondo quanto dichiarato dal segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato, con l’aumento del tasso di vaccinazione le future dichiarazioni di emergenza terranno in maggiore considerazione il livello di pressione esercitato sugli ospedali piuttosto che il numero di casi.
Al 17 agosto sostanzialmente 40 delle 47 Prefetture hanno raggiunto lo stadio 4 di crescita del virus. “Credo che il governo dovrebbe imporre misure più forti” ha dichiarato mercoledì scorso il governatore di Osaka Hirofumi Yoshimura per il occorre “qualcosa di simile al confinamento”.
“Sono molto deluso dal fatto che il governo centrale non abbia adottato misure drastiche per frenare il traffico pedonale” ha sostenuto, il medesimo giorno, Yuji Kuroiwa, Governatore di Kanagawa.
Venerdì, nel corso di una riunione, l’Associazione Nazionale dei Governatori ha proposto al Governo un confinamento temporaneo ed uno stato di emergenza nazionale al fine di abbattere la curva dei contagi.
Mentre è stata confermata la partecipazione unicamente dei bambini quale pubblico delle Paralimpiadi, la governatrice di Tokyo Yuriko Koike è stata fortemente criticata per aver negato la correlazione tra i Giochi e la diffusione del SARS-CoV-2 nella capitale.
“Sono state viste folle fuori dalle sedi dove si sono svolte le gare e nelle strade vicine” ha affermato Norio Omagari, direttore del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie.
“Quello che ha detto è una sua impressione personale” ha ribattuto la Governatrice il giorno seguente asserendo che la Prefettura “ha dati sui numeri” della diffusione dell’infezione. Il 13 agosto la Prefettura ha anche pubblicato un rapporto secondo il quale la circolazione delle persone durante i Giochi è stata perfino inferiore al periodo precedente ad essi. Tuttavia l’esplosione dei contagi cui si sta assistendo è da mettere in relazione con le due settimane dal contagio dopo le quali, in media, il virus si manifesta (ad esempio i 5.773 positivi del 13 agosto potrebbero quindi aver contratto il virus intorno al 30 luglio quando le Olimpiadi si stavano ancora svolgendo).
Per evitare che con la Paralimpiadi si verifichi ciò che sembra essersi verificato con le Olimpiadi, Shigeru Omi ha affermato che sarebbe naturale conseguenza, alla luce della diffusione del virus nella capitale, di non consentire l’ingresso di pubblico, fossero anche giovanissimi.
La Prefettura ha intanto comunicato la fornitura di ossigeno ai pazienti che sono in stato di isolamento domiciliare. Allo scopo è stata approntata una struttura nel municipio di Shibuya.
In relazione alle Paralimpiadi, Akiko Kubayashi del PCG ha chiesto al ministro Nishimura di annullare la manifestazione e ribadito l’assoluta necessità di aumentare i test PCR nonché di adibire una serie di strutture ricettive quali luoghi di isolamento che possano alleggerire gli ospedali.
Non cessano, intanto, le polemiche per la comunicazione avvenuta oltre due settimane dopo la sua scoperta del primo caso di variante “lambda” nell’Arcipelago. Ad essere contagiata è stata una donna proveniente dal Perù e che è stata testata all’aeroporto di Tokyo Haneda il 20 luglio. Le autorità nipponiche hanno confermato la notizia soltanto il 6 agosto dopo che indiscrezioni erano apparse sulla stampa. Di “insabbiamento” ha parlato il presidente del Partito Comunista Shii.
Martedì, frattanto, l’opposizione ha chiesto congiuntamente alla maggioranza la convocazione di una sessione straordinaria della Dieta al fine di affrontare meglio la pandemia.
“Da un mese non si dà ascolto a questa richiesta” ha affermato Shii il quale ha sottolineato come il numero di nuovi contagi che pongono il Sol Levante al nono posto al mondo sono un “disastro causato dall’uomo, dal governo Suga”. Shii ha ribadito come vadano aumentati i test al fine di consentire un isolamento precoce dei positivi e additato i molti errori del Governo nella gestione della pandemia (dalla campagna “Go To Travel” alle Olimpiadi); ed in ultimo ha chiesto di ritirare del tutto la direttiva del Ministero della Salute che invita alla non ospedalizzazione dei pazienti con sintomi lievi.
“In una situazione del genere è necessaria la definizione di un bilancio supplementare per tutelare l’occupazione e le imprese” ha affermato nel corso della protesta congiunta il leader del PCD Yukio Edano mentre il collega Yuichiro Tamaki del Partito Democratico per il Popolo si è chiesto “se la Dieta non si convoca quando è in gioco la vita delle persone quando bisognerebbe farlo?”.
Nella difesa, lo scorso 17 agosto l’Assemblea prefettizia di Okinawa ha inviato al locale ufficio del Ministero della Difesa una protesta circa l’incidente che ha riguardato un mezzo Osprey statunitense di stanza a Futenma che, il 12 agosto, ha perso dei pezzi mentre era in volo.
Nella stessa settimana, le forze armate USA hanno inoltre preso le distanze e rispedito al mittente la mozione di protesta dell’assemblea circa un tentativo di stupro ai danni di una donna giapponese di cui si sarebbe reso responsabile un dipendente civile dell’esercito statunitense. Il mancato ricevimento della mozione è legato al fatto che l’uomo è dipendente non delle forze armate ma di un’agenzia per la logistica parallela ad esse.
In politica estera, la presa della capitale afgana Kabul ha prodotto l’evacuazione dell’ambasciata nipponica in quel Paese nonché del personale impegnato nelle attività di cooperazione con le autorità dello Stato afgano.
Lunedì, in due conversazioni con il presidente egiziano Al Sisi e con il ministero degli Esteri Shoukry, il titolare della diplomazia nipponica Motegi ha condiviso la decisione di confrontarsi e di avere una linea comune circa i fatti che stanno accadendo in Afganistan. Dal 2001 il Giappone ha donato l’equivalente di 5.860.000.000 euro al Paese.
“Monitoreremo la situazione e speriamo che la nazione non ritorni ad un feroce dominio islamico come nel passato” ha dichiarato il titolare della diplomazia nipponica al termine di un incontro dei ministri degli Esteri del G7. Motegi non si è sbilanciato circa un riconoscimento del nuovo governo da parte del proprio Paese e non ha reso noto quali siano state le idee in merito espresse dai colleghi.
Nel proprio tour in Medio Oriente, Motegi ha incontrato l’omologo palestinese al-Maliki e il presidente Abbas promettendo maggiori aiuti per la Striscia di Gaza.
“Chiediamo ad israeliani e palestinesi di astenersi dal compiere azioni unilaterali che possano portare ad un aumento della tensione e di prendere, invece, misure per far crescere la fiducia” ha affermato Motegi.
Da parte sua il Presidente palestinese ha auspicato un miglioramento delle relazioni bilaterali e riconosciuto il contributo nipponico all’economia dello Stato di Palestina.
Motegi ha poi incontrato ad Ankara l’omologo turco Cavusoglu al quale ha offerto 45 miliardi di yen per assicurare una migliore assistenza ai rifugiati siriani: rifugiati in parte prodotti dalla stessa Turchia a causa del suo coinvolgimento nel conflitto siriano.
Nei rapporti con la Repubblica di Corea, lo scorso martedì il Ministero degli Esteri di Tokyo ha presentato una protesta per la visita effettuata da alcuni parlamentari sudcoreani alle isole Dokdo (chiamate isole Takeshima dai nipponici). La visita è stata compiuta lo scorso 15 agosto per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale in Asia e la contestuale Liberazione della Penisola coreana.
“Le Dokdo sono chiaramente un nostro territorio da un punto di vista storico, geografico e del diritto internazionale. Non possiamo accettare ogni irragionevole richiesta o rivendicazione da parte del Giappone concernente la nostra sovranità territoriale. In accordo con la nostra posizione rispediamo al mittente queste irragionevoli richieste e rivendicazioni del Giappone avanzate mediante i canali diplomatici” hanno tagliato corto da Seul.
Sempre per ciò che attiene ai rapporti con la Corea del Sud, il segretario generale del Gabinetto Kato ha messo in guardia i vicini circa le conseguenze che potrebbe avere nei rapporti bilaterali la prossima confisca di asset di Mitsubishi Heavy Industries. L’azienda giapponese è stata infatti condannata in sede civile a risarcire con 853 milioni di won (già congelati dalla magistratura sudcoreana) i familiari di alcuni ex forzati di guerra.
Il presidente statunitense Biden ha intanto nominato Rahm Emanuel, ex consigliere di Obama, nuovo ambasciatore di Washington in Giappone.
In economia, il PIL nipponico è cresciuto di uno 0,3% in termini reali (1,3 annualizzato) nel periodo aprile-giugno. Il dato è migliore della media delle previsioni (che si attestava sullo 0,7% annualizzato) ma appare poco robusta dato che segue una contrazione del 3,7% nel periodo gennaio-marzo.
I consumi sono cresciuti dello 0,8% (primo aumento degli ultimi due trimestri) mentre nel periodo precedente si era registrato un -1%. Aumentate, sempre per il periodo in esame, del 2,9% le esportazioni (quarto trimestre consecutivo di crescita) e del 5,1% le importazioni. Gli investimenti commerciali hanno registrato un +1,7% e quelli dell’edilizia residenziale un +2,1%.
Una certa tendenza positiva è stata confermata dalle esportazioni di luglio. Lo scorso mese si è infatti assistito ad un +37% delle esportazioni (per complessivi 7.360 miliardi di yen) rispetto al medesimo mese del 2020. A trainare il dato sono state le automobili e la componentistica (rispettivamente +43,5 e +60,1%). Cresciute, del 28,5% per complessivi 6.920 miliardi, le importazioni. Il surplus nella bilancia commerciale per il settore merci è stato pari a 441,02 miliardi di yen. Maggior cliente dei nipponici la Cina (Paese verso il quale si è registrato un +18,9% per 1.580 miliardi) seguita dagli USA (+26,8% per complessivi 1.380 miliardi). Nella meccanica, si è invece registrata, i dati sono di giugno, una contrazione dell’1,5% rispetto a maggio. Escludendo la cantieristica e l’elettricità gli ordini sono stati pari a 852,4 miliardi di yen.
Il prolungamento delle misure di emergenza potrebbe intanto frantumare le prospettive del Governo circa un ritorno a un PIL pre-pandemia entro il 2021. Secondo una ricerca condotta dal Centro Giapponese per la Ricerca Economica che ha allo scopo sentito 36 centri di ricerca privati, la crescita per il periodo giugno-settembre si potrebbe attestare al 2,55% contro il 4,9% previsto un mese fa. La ricerca è terminata il 6 agosto e dunque non ha sondato l’effetto delle ultime dichiarazioni di emergenza le quali, certamente, porteranno un ulteriore ribasso.
Secondo stime del Ministero delle Finanze è intanto emerso che circa il 20% dei fondi destinati ad attenuare gli effetti sull’economia della pandemia (una somma equivalente a 240,15 miliardi di euro) non sono stati utilizzati. Tra i fondi non usati circa 3.300 miliardi di yen erano destinati all’aiuto delle attività economiche (e non sono stati erogati per lentezze burocratiche dei comuni), 4.600 miliardi a lavori pubblici mentre sono pari a circa 1.400 miliardi i fondi non utilizzati destinati al potenziamento degli ospedali.
Nell’intrattenimento, il settore dei cartoni animati e dei fumetti ha registrato nel 2020 un calo dell’1,8%: il primo dato col segno meno degli ultimi dieci anni (in termini assoluti 251,1 miliardi contro i 255,7 del 2019).
Nell’auto, Toyota prevede un taglio alla produzione del 40% (360.000 vetture contro le 540.000 previste) per settembre a causa della perdurante crisi nel settore dei chip che impedisce la realizzazione di maggiori automobili.
(con informazioni di wafa.ps; yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Ythlev (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.