Prosegue a rilento la campagna di vaccinazione degli ultra sessantacinquenni nonostante i due centri attivati dalle Forze di Autodifesa a Tokyo ed Osaka i quali sono in grado di inoculare, rispettivamente, 10.000 e 5.000 dosi al giorno. Anche a Kobe, capoluogo della Prefettura di Hyogo, è stato aperto dall’amministrazione locale un centro vaccinale nello stadio del locale club calcistico.
Il 30 maggio il Ministero della Salute ha inviato una nota a tutti i comuni invitandoli, entro metà giugno, a segnalare l’inizio della campagna vaccinale. Allo stato attuale il Sol Levante ha la capacità di inoculare 500.000 dosi al giorno. Attualmente circa il 6% della popolazione è stato vaccinato.
Martedì il Portavoce dell’Esecutivo ha anche fornito la data nella quale cominceranno le inoculazioni di vaccino nei posti di lavoro: il prossimo 21 giugno.
Una via d’accesso preferenziale ai vaccini, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, potrebbero averla i giovani nipponici che intendono far domanda di accesso ad università straniere.
Il 2 giugno il premier ha annunciato che il Giappone contribuirà con 800 milioni di dollari all’iniziativa COVAX. Obiettivo del quadro è quello di avere almeno 8,3 miliardi di dollari necessari ad acquistare 1,8 miliardi di dosi da destinare, entro l’inizio del 2022, alle nazioni in via di sviluppo. Il Sol Levante ha anche assicurato la fornitura di 1,24 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca a Taiwan, disponibilità accolta con gratitudine dal suo presidente Tsai Ing-wen.
Di “spettacolo politico” che mira ad “interferire negli affari interni cinesi” ha parlato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin per il quale “gli aiuti in termini di vaccini offerti dovrebbero tornare alla loro intenzione originale, e cioè salvare vite, e non ridotti a strumento politico per i propri interessi”.
A conferma delle parole di Wang, lo scorso sabato Masahisa Sato, senatore e responsabile esteri del PLD, ha affermato che presto dosi di AstraZeneca saranno cedute anche al Vietnam.
Per ciò che attiene alla diffusione dell’infezione, Tokyo ha registrato 448 casi domenica 30 maggio, 260 lunedì, 471 martedì, 487 mercoledì, 508 giovedì, 472 venerdì (giorno nel quale il numero di persone attualmente ricoverate era di 1.860 e di queste 62 erano in gravi condizioni. Alla stessa data il numero di persone contagiate da inizio emergenza nella Prefettura aveva superato le 163.000 con 2.095 deceduti), 436 sabato.
Casi in discesa ad Osaka, Prefettura a lungo gravemente colpita dall’infezione, nella quale i casi censiti sono stati 197 il 30 maggio, 98 lunedì, 201 martedì, 213 mercoledì, 226 giovedì, 189 venerdì, In crescita invece i casi ad Okinawa: ben 271 il 30 maggio.
Il 31 maggio, il segretario generale del Gabinetto Kato, nel corso della quotidiana conferenza stampa, ha rassicurato circa l’assenza nell’Arcipelago di casi riconducibili ad una nuova variante trovata in Vietnam. Per meglio arrestare la diffusione della variante britannica è stata invece esteso da 3 a 6 giorni la quarantena fiduciaria per coloro che provengono dal Regno Unito.
Il Giappone è stato intanto tolto dall’Unione Europea alla lista delle nazioni verso le quali sono sconsigliati i viaggi non essenziali.
Frattanto sono 4 i complessi robotici in grado di effettuare 2.500 test PCR al giorno, che sono stati installati in Giappone. Gli sviluppatori – la Medicaroid Corporation, joint venture tra Kawasaki Heavy Industries e Sysmex – sperano di installarne altri 46 entro marzo 2022.
Conflitti stanno intanto sorgendo tra le autorità locali e le società che gestiscono i centri commerciali. La Prefettura di Tokyo, alla luce della dichiarazione dello stato di emergenza, ha chiesto a queste strutture di chiudere completamente ed il sabato e la domenica a partire dal primo giugno. Nonostante ciò molti centri commerciali sono rimasti aperti per la vendita di beni di prima necessità ma, al contempo, sono rimasti aperti i negozi di beni di lusso.
Il primo giugno a Tokyo ed Osaka hanno riaperto anche i cinema.
Il primo giugno è arrivata la prima squadra che parteciperà ai Giochi: si tratta dell’equipe femminile australiana di softball. Tra il primo aprile ed il 16 maggio, stando a dati diffusi dal Comitato Organizzatore, sono arrivati nel Sol Levante 1.649 persone tra atleti e personale tecnico ed amministrativo.
Reso noto anche il costo dell’applicazione per smartphone che servirà a monitorare le 78.000 persone che giungeranno a Tokyo dall’estero: 3,8 miliardi di yen.
Mercoledì scorso, sentito dal parlamento, il responsabile del comitato scientifico del governo, Shigeru Omi, ha affermato senza mezzi termini che “non è normale” tenere ugualmente le Olimpiadi durante questa fase pandemica. “Se dovessero tenersi durante la pandemia è responsabilità degli organizzatori ridimensionare i rischi il più possibile nonché rafforzare il sistema di loro gestione” ha sostenuto Omi.
Con 15.000 atleti stranieri, migliaia di personale amministrativo e tecnico e di giornalisti, si rischia di far diventare le Olimpiadi un incubatrice di una “variante edochiana” secondo Naoto Ueyama, capo del Sindacato Medici del Giappone.
“Le Olimpiadi possono portare alla diffusione globale di nuove varianti del virus” ha affermato anche Haruo Ozaki, Presidente dell’Associazione Medica del Giappone.
“La decisione di annullare le Olimpiadi dovrebbe essere presa ora” ha ribadito il segretario del Partito Comunista Akira Koike.
Qualche giorno dopo, interrogato dal parlamentare del Partito Costituzionale Democratico Sakura Uchikoshi, Omi ha anche messo in guardia circa il rischio che membri delle squadre olimpiche possano poi portare il virus nei Paesi di provenienza.
Uno dei siti olimpici, il parco Yoyogi di Tokyo, è stato intanto destinato dalla giunta locale come luogo per effettuare le vaccinazioni.
Una petizione contraria all’uso del parco per gli eventi olimpici (anche in virtù del progettato taglio di alberi) aveva raccolto 100.000 firme.
Nonostante la percentuale di persone vaccinate nell’Arcipelago sia bassissima (4.653.566 persone tra il personale medico e 5.734.023 tra gli ultra sessantacinquenni che al 2 giugno hanno ricevuto almeno una dose di vaccino), martedì scorso sono iniziate le inoculazioni per gli atleti. Lo stesso giorno anche l’Imperatore emerito Akihito e la moglie Michiko hanno ricevuto il vaccino.
Sempre in ambito olimpico ma spostandoci alla politica estera, la Repubblica di Corea ha inviato una protesta al Sol Levante per l’inclusione, sul sito internet ufficiale dei Giochi, di una mappa che include le isole Dokdo. Le isole, chiamate Takeshima dai nipponici, sono storicamente rivendicate dal Giappone.
Rimanendo in politica estera, il premier Suga ha incontrato, lo scorso mercoledì, l’ammiraglio John Aquilino, nuovo comandante delle truppe statunitensi nell’area indo-pacifica. Nel corso dell’incontro è stata ribadita la cooperazione dei due Paesi nell’obiettivo strategico di ostacolare la proiezione internazionale cinese.
Sempre in questo campo, lo scorso primo giugno, il parlamentare comunista Satoshi Inoue ha sottolineato, dati alla mano, che la revisione dello Status of Forces Agreement (SOFA nella sua sigla in inglese) e cioè dell’accordo che definisce lo status giuridico del personale civile e militare statunitense impegnato in Giappone, non è stata sufficiente a ridurre il numero di crimini commessi da civili nordamericani impiegati nelle basi USA (la cui processabilità in Giappone era appunto parte della revisione del 2017) che anzi è quadruplicato nella Prefettura di Okinawa.
“Discuteremo con gli Stati Uniti cosa fare per migliorare” si è limitato a rispondere, interrogato sul punto, il ministro degli Esteri Motegi.
La TEPCO ha, intanto, reso noto, lo scorso primo giugno, di aver trovato una nuova perdita di acqua radioattiva stoccata all’interno dell’ex impianto di Fukushima.
L’evento mostra “l’incompetenza nella gestione dell’acqua contaminata da parte della TEPCO e del governo giapponese” per il portavoce degli Esteri cinese Wang Wenbin il quale ha ribadito l’opposizione della RPC al progettato rilascio in mare dell’acqua contaminata da cesio nell’oceano. “Chiediamo ancora una volta al Giappone di tornare indietro su questa decisione sbagliata, di assumersi le dovute responsabilità e di tornare sulla strada giusta per raggiungere un consenso con tutte le parti interessate e le istituzioni internazionali competenti attraverso una piena consultazione, invece di continuare a creare problemi” ha concluso l’alto funzionario cinese.
Una protesta nei confronti della Russia è stata inviata lo scorso giovedì dopo che le autorità di quel Paese hanno arrestato 14 pescatori con l’accusa di aver violato la Zona Economica Esclusiva russa.
In politica interna, l’ex ministro dell’Economia, Industria e Commercio Isshu Sugawara ha presentato le proprie dimissioni da deputato lo scorso 2 giugno. Sugawara si era dimesso da ministro nell’ottobre 2019 dopo essere stato messo sotto inchiesta per denaro e regali che il suo ufficio ha elargito a potenziali elettori tra il 2017 ed il 2019.
Per il Partito Comunista, che si è espresso mediante il parlamentare Keiji Kokuta, l’ex ministro dovrebbe essere sentito dal parlamento.
Sempre per ciò che attiene agli scandali che coinvolgono la maggioranza, il 2 giugno scorso Jun Azumi, capo delle questioni parlamentari del Partito Costituzionale Democratico, ha chiesto che l’ex primo ministro e presidente del PLD Shinzo Abe e il segretario dello stesso Toshihiro Nikai siano sentiti come testimoni dal parlamento in relazioni ai fondi elargiti dai liberal-democratici per la campagna elettorale di Anri Kawai, ex senatrice condannata per aver comprato pacchetti di voti da politici della Prefettura di Hiroshima nel corso delle elezioni suppletive dell’estate 2019 della Camera dei Consiglieri.
Venerdì scorso il Ministero degli Interni e Comunicazioni ha comunicato che 32 funzionari sono stati sanzionati per violazioni del codice etico. A fare scattare le misure sono state le cene da questi intrattenute con dirigenti di aziende del settore televisivo e delle comunicazioni tra i quali vi è stato anche Seigo Suga, figlio del premier. Tra i sanzionati vi è stato anche il viceministro Buichiro Kuroda mentre il ministro Takeda ha volontariamente restituito tre mesi del proprio stipendio.
Alla Camera dei Rappresentanti è stata intanto approvata in Commissione Welfare la norma che istituisce il fondo per la bonifica degli edifici dall’amianto e che predisporrà i risarcimenti per le vittime.
In campo demografico, lo scorso venerdì l’Esecutivo ha reso noti i dati sui nuovi nati nel 2020. Lo scorso anno i nuovi cittadini dell’Arcipelago sono stati 840.832: -24.407 rispetto al 2019 e dato più basso dal 1899. Il tasso di fecondità è sceso dello 0,02 giungendo a quota 1,34 ed in calo (di oltre 73.000 eventi) il numero di matrimoni che in totale sono stati 525.490 e cioè il numero più basso dalla fine del secondo conflitto mondiale. Cresciuta l’età media delle madri al primo figlio con 30,7 anni.
I primi dati sul 2021 suggeriscono che quest’anno il numero di nuovi nati potrebbe scendere sotto i 700.000 con dieci anni di anticipo rispetto a quanto ipotizzato dal Governo.
In economia, la produzione industriale di aprile è cresciuta del 2,5% rispetto al mese precedente con un recupero ai livelli prepandemici. Considerando il 2015 come base 100, infatti, si è registrato un indice di 99.6 e quindi di poco superiore all’ultimo dato, gennaio 2020, precedente la pandemia (l’indice in quel caso fu 99.1). Tra i settori cresciuti maggiormente vi sono stati quello meccanico (+16,1%) e quello elettronico (+10,9%) mentre la produzione di auto ha segnato un -0,8%.
Nell’ultimo periodo, e cioè gennaio-marzo, dello scorso anno fiscale (anno fiscale che in Giappone inizia con il primo aprile), si è registrato il primo aumento dei profitti ante imposte degli ultimi otto trimestri con un +26% (poco più di 20.000 miliardi di yen). La maggiore crescita è stata registrata dal manifatturiero che ha segnato un +63,2% (a sua volta seguito da un +21,9% del trimestre precedente) mentre nel non manifatturiero si è avuto un +10,9% (che segue un -11,2% rispetto al periodo ottobre-dicembre). Nei servizi, escludendo le holding finanziarie, i profitti sono calati del 16,6% mentre le vendite del 3% (-1,4% nel manifatturiero e -3,6% nel non manifatturiero). Le spese in conto capitale di tutti i settori non finanziari sono calate del 7,8% per complessivi 14.470 miliardi di yen.
L’OCSE, intanto, nel suo ultimo rapporto ha tagliato le previsioni di crescita per il Sol Levante. L’Arcipelago, secondo l’ente con sede a Parigi – nonostante la crescita globale sarà del 5,6% (contro il 5,8% della precedente previsione) – crescerà nel 2021 del 2,6% contro il 2,7% della precedente stima.
Nel commercio internazionale, lo scorso mercoledì, i rappresentanti degli 11 Paesi che aderiscono al CPTPP, l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico, hanno iniziato ad esaminare la domanda di partecipazione al trattato del Regno Unito.
Il 4 e giugno si è intanto tenuto in Regno Unito il G7 dei ministri delle Finanze. Al centro del vertice vi è stata la proposta statunitense di introdurre una tassazione minima sui profitti delle aziende del 15%.
Sui consumi, la spesa delle famiglie è cresciuta ad aprile del 13% rispetto al medesimo mese del 2020 per una media pari a 301.043 yen. Il mese precedente l’aumento era stato del 6,2%. Tra le spese che hanno registrato i balzi più evidenti vi sono state quelle per mangiare fuori (+87,8%), per i vestiti (+84,8%) e per l’acquisto di auto (+16,8%).
Nell’auto, Toyota e Honda, lo scorso martedì, hanno deciso la chiusura per due settimane dei propri impianti in Malesia a causa della diffusione dell’infezione nel Paese. Toyota ha intanto lanciato in Australia un proprio servizio di noleggio auto.
In settimana, il presidente dell’Associazione dei Produttori di Auto, Akio Toyoda, ha anche reso noto che il “Motor Show” di Tokyo che doveva tenersi quest’anno si terrà nel 2023.
Nell’industria, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, colosso nella produzione dei semiconduttori, ha aperto un impianto per la produzione di chip a Tsukuba (Prefettura di Ibaraki). Il costo totale del progetto è di 37 miliardi di yen dei quali ben 19 provenienti da fondi pubblici.
Mercoledì scorso l’Esecutivo ha reso nota una bozza di documento atto alla promozione della produzione nazionale di chip. Attualmente circa il 64% del fabbisogno nazionale di questi materiali è coperto dalle importazioni.
Nell’energia, è stata annunciata per novembre l’apertura di un mercato delle transazioni delle rinnovabili. Un ente a cui parteciperanno anche delle banche, l’Organizzazione per la Promozione degli Investimenti Verdi, sarà incaricato di rilasciare le certificazioni.
Nel settore aereo, due compagnie che effettuano voli nazionali, Airdo e Solaseed Air, hanno annunciato, lo scorso lunedì, che entro ottobre 2022 si fonderanno costituendo un’unica società. L’operazione consentirà di ridurre alcuni costi fissi. Disposta anche un’iniezione di capitale: 7 miliardi dalla prima società e 2,5 dalla seconda.
Nel turismo, sono stati diffusi i dati sui visti concessi nel 2020: 1.200.000. Il dato è dell’87% inferiore al 2019. Per singole nazioni: ai cittadini cinesi sono stati attribuiti il 59% dei visti, al secondo posto i vietnamiti (11%) ed al terzo i filippini (9%).
In agricoltura, i coltivatori nipponici si stanno rivolgendo sempre più alle tecnologie digitali tanto per coltivare quanto per vendere i loro prodotti. Un numero crescente di agricoltori e pescatori, attualmente 5.100, si è rivolto all’applicazione Pocket Marche che attira oggi 300.000 clienti.
A fronte del calo del numero dei produttori – passati da 2,4 milioni del 2000 a 1,36 milioni del 2020 – e dell’aumento della loro età media (il 69,6% ha più di 65 anni) sta anche crescendo il ricorso all’automazione. Tra le aziende attive, la Routrek Networks offre dal 2013 un sistema di automatizzazione di irrigazione e fertilizzazione alla quale si sono rivolte circa 280 aziende. Mentre la Optim Corporation nel 2018 ha brevettato un drone in grado di individuare insetti infestanti del riso e degli ortaggi e ad irrorare con precisione i pesticidi riducendo l’impiego di manodopera e gli agrofarmaci utilizzati.
Per meglio monitorare la produzione di riso nel Sol Levante sono stati impiegati anche i satelliti. Uno di questi progetti, promosso dalla Prefettura di Yamagata, prevede il controllo di 15 aree in via sperimentale per poi essere esteso, nelle intenzioni, a tutta la Prefettura entro il 2024.
Per quanto concerne la produzione di riso, nel contempo, la Federazione dei movimenti degli agricoltori ha chiesto al Ministero competente di sostenere la domanda di questo prodotto ed ha bocciato l’esortazione proveniente dall’Esecutivo di ridurre di 67.000 ettari (il 5% della superficie coltivata a riso per l’alimentazione principale) il suolo destinato alla coltivazione di riso tagliando la produzione di circa 360.000 tonnellate.
Per il rappresentante dell’organizzazione Toshiaki Yoshikawa “la politica che mira a superare il calo senza precedenti della domanda dovuto alla pandemia regolando la sola produzione è chiara ma riteniamo sia necessario adottare misure sul lato della domanda. Gli agricoltori ed i negozi non sono responsabili della diminuzione della domanda e pensiamo che il governo debba effettuare degli acquisti”.
(con informazioni di oecd.org; covid19-osaka.info; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine 内閣官房内閣広報室 (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.