Avvocati e attivisti per i diritti umani hanno manifestato a Nagoya, lo scorso 16 maggio, per chiedere che il parlamento non discuta il testo di riforma della legge sull’immigrazione. La manifestazione si è tenuta in contemporanea con i funerali di una donna dello Sri Lanka morta a marzo all’interno del centro di detenzione del capoluogo della Prefettura di Aichi.
Il giorno successivo, familiari della donna, accompagnati dalla senatrice Mizuho Fukushima del Partito Socialdemocratico, hanno incontrato il direttore del locale ufficio immigrazione. “Non ci hanno risposto sinceramente. Mi chiedo cosa stiano cercando di nascondere” ha dichiarato Fukushima al termine dell’incontro.
La maggioranza ha deciso, lo scorso martedì, di ritirare il controverso disegno di legge di riforma della normativa sull’immigrazione.
Sul fronte lavoro, la Corte Suprema ha confermato quattro diverse sentenze (per circa 500 ricorrenti) che riconoscono risarcimenti a lavoratori che sono stati esposti all’amianto. La Corte ha riconosciuto colpevoli alcune aziende insieme allo Stato nipponico. Dal 2008 ad oggi circa 1.200 persone hanno chiesto risarcimenti in tribunale per essere stati esposti, durante il lavoro, all’amianto.
Il Governo “rifletterà sinceramente” e “porge le proprie scuse” alle persone colpite ha affermato il premier Suga commentando la sentenza.
“Ci sono voluti ben 13 anni per arrivare a questo punto. Qualcuno è morto ogni mese. Tredici anni sono troppi” ha detto Kazuo Miyajima, responsabile di un gruppo di ricorrenti.
La sentenza riconosce una responsabilità per lo Stato dal 1975, quando i danni da amianto vennero accertati oltre ogni ragionevole dubbio dalla comunità scientifica, al 2004, anno nel quale i materiali contenenti amianto vennero banditi dall’edilizia. Alla luce della sentenza è adesso quantomai probabile che si arrivi, in questa sessione della Dieta, ad una legge sui risarcimenti la quale è in buona parte già scritta. Il PLD aveva già predisposto una bozza di proposta che consentirebbe un risarcimento tra i 5,5 ed i 13 milioni di yen per ognuna delle persone che hanno contratto l’asbestosi (pare che siano circa 10.000). Oltre alle cifre sopra menzionate il Governo dovrebbe versare ulteriori 3 miliardi di yen.
L’amianto si troverebbe in circa 2.800.000 edifici ed in 270.000 sono in corso, in vario stato di avanzamento, lavori per la sua rimozione.
Il ministro della Salute Norihisa Tamura, lo scorso martedì, ha incontrato una rappresentanza dei ricorrenti.
Sul nucleare, l’Agenzia Regolatrice ha reso noto, lo scorso 19 maggio, che non soltanto a Kashiwazaki-Kariwa ma anche in altre due centrali – Fukushima Daini (anch’essa gestita da TEPCO) e Ikata (Shikoku Electric Power) – vi sono stati problemi circa le misure antiterrorismo.
Frattanto a Futaba, comune nella Preffetura di Fukushima, 10 coltivatori hanno iniziato a piantare, per la prima volta dal 2011, del riso.
Sui beni culturali, la giunta della Prefettura di Hiroshima ha reso noto, lo scorso 19 maggio, che potrebbe predisporre la tutela di un sito (il deposito delle divise militari) tra i simboli del bombardamento atomico del 1945. L’edificio è stato costruito nel 1913 e si trovava a 2,7 chilometri dall’ipocentro. Uno studio del 2017 aveva stimato in 8,4 miliardi di yen i costi per interventi di adeguamento sismico.
In ambito sociale, dati drammatici giungono dalle consultazioni per le violenze domestiche. Nell’anno fiscale appena chiusosi le richieste di intervento sono state 190.030 e cioè ben 70.754 in più rispetto all’anno precedente.
Venendo all’emergenza Coronavirus, il Ministero della Difesa ha iniziato, lo scorso 17 maggio, a ricevere prenotazioni online per gli ultra sessantacinquenni residenti ad Osaka e Tokyo che vorranno vaccinarsi nei centri messi in piedi dal dicastero nelle due Prefetture. Ad Osaka in soli 25 minuti sono state prenotati tutti e 25.000 posti disponibili per l’inoculazione dal 24 al 30 maggio.
Secondo quanto comunicato dal ministro Kono saranno predisposti, nelle aree maggiormente popolate, altri 30 grandi centri per le vaccinazioni. Frattanto dopo i dentisti anche i farmacisti saranno reclutati come vaccinatori.
Venerdì scorso sono stati intanto approvati formalmente i vaccini prodotti da Moderna e da AstraZeneca. Il Sol Levante riceverà 50 milioni di dosi da Moderna (pare entro settembre), 120 milioni da AstraZeneca e 194 milioni da Pfizer.
Nella settimana appena conclusasi la capitale ha registrato 419 casi lunedì, 732 martedì, 766 mercoledì, 843 giovedì, 649 venerdì, 602 sabato. Al 21 maggio il numero di persone che hanno contratto il SARS-CoV-2 nella Prefettura Metropolitana è stato pari a 156.250, i deceduti 2.010 mentre le persone ospedalizzate in quel momento avevano superato le 2.300 (65 con sintomi gravi).
Ad Osaka si sono avuti 382 casi lunedì, 509 martedì, 477 mercoledì, 501 giovedì, 415 venerdì, 409 sabato.
In crescita i casi anche ad Okinawa (lo scorso martedì sono stati 168) tanto che lo scorso 19 maggio il governatore della Prefettura Denny Tamaki ha chiesto di estendere anche al proprio territorio lo stato d’emergenza. Le contromisure sono state infine disposte dal governo e dureranno dal 23 maggio al 20 giugno.
Il 20 maggio, per l’ennesima volta, il presidente del PCG Kazuo Shii ha chiesto che sia aumentato il numero di test PCR.
Ulteriori restrizioni sono state annunciate lo scorso martedì per le persone che provengono da Maldive, Sri Lanka e Bangladesh. Coloro che vengono da questi Paesi o che li hanno visitati negli ultimi 14 giorni dovranno effettuare un test almeno 72 ore prima della partenza e risiedere all’arrivo in Giappone in strutture dedicate per sei giorni effettuando 2 test (uno al terzo giorno ed un secondo prima di uscire). Con un ulteriore inasprimento delle misure, lo Sri Lanka a partire da venerdì è stato invece bandito quale località dalla quale è consentito l’ingresso insieme ad altri sei Paesi: Tailandia, Timor Est, Mongolia, Cambogia, Saint Lucia e Seychelles.
Frattanto continuano i casi di parlamentari conservatori che se ne infischiano delle misure per il contenimento del virus. L’ultimo caso ha riguardato il deputato Ryu Shionoya, il quale ha partecipato come oratore ad un seminario al quale hanno partecipato circa 100 persone e ad una colazione alla quale sono stati presenti in 20.
Sulle Olimpiadi, sono diventate 376.000 le firme in calce ad una petizione che chiede lo stop ai Giochi promossa da Kenji Utsunomiya, ex numero uno dell’associazione forense edochiana e già candidato del Partito Comunista alla quida della Prefettura Metropolitana.
In politica estera, il Sol Levante ha disposto aiuti alimentari per il Myanmar per l’equivalente di 4 milioni di dollari mediante il programma alimentare della Nazioni Unite.
Novità in politica estera anche per quanto concerne l’ambiente. I ministri competenti del G7, riunitisi online, hanno riaffermato la volontà di tagliare le emissioni di CO2 fino a ridurle a zero entro il 2050. Il vertice ha anche affrontato il tema dello spreco alimentare e del sostegno economico da fornire alla transizione ecologica.
Nella difesa, una sorta di avviso è stato consegnato dal dicastero dell’Economia a Sumitomo Heavy Industries e ad un’altra azienda in rapporto con questa per la vendita di componenti destinati alla produzione di pistole ad una società cinese. Il contratto sottoscritto dalla società nipponica risale al 2019 ed in seguito l’azienda ha abbandonato il progetto.
Frattanto, stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, l’allestimento due due navi equipaggiate con il sistema antimissilistico Aegis potrebbe avere costi che si aggirano intorno ai 900 miliardi di yen e cioè quasi il doppio di quanto preventivato in precedenza.
Una grande esercitazione si è tenuta sabato nella Prefettura di Shizuoka. L’esercitazione ha coinvolto 3.100 militari, 45 carri armati, 54 bocche da fuoco. Le manovre fanno parte di più ampie contromisure volte a prevenire invasioni delle isole remote.
Per quanto attiene alla presenza all’estero delle Forze di Autodifesa, il Governo ha approvato, lo scorso 21 maggio, l’estensione, fino al 31 maggio del prossimo anno, della partecipazione alla propria missione in Sudan del Sud. Il Sol Levante partecipa alla missione UNMISS dal 2011 ed attualmente mantiene nel Paese quattro soldati.
In economia, i prezzi all’ingrosso sono cresciuti ad aprile del 3,6%. Il dato è percentualmente il più alto degli ultimi sei anni. A crescere di più sono stati petrolio e carbone (+39,3%), metalli non ferrosi (35,2% e dato trainato per quasi due terzi dalla domanda cinese) mentre sono calate dell’8,1% le tariffe di acqua, luce e gas.
Il PIL reale nipponico è calato nel 2020 del 4,6% rispetto al 2019. Le esportazioni sono calate del 10,4% mentre le importazioni del 6,8%. Le spese in conto capitale delle aziende hanno segnato un -6,9% e gli investimenti residenziali dei privati un -7,1%.
Intervenendo ad un convegno, lo scorso 19 maggio, il governatore della Banca Centrale Kuroda ha sottolineato che la situazione economica del Paese rimane “seria” e che le incertezze sullo sviluppo della campagna vaccinale pesano sulle prospettive.
Nella distribuzione, Seven & i Holdings ha comunicato di aver acquisito, per 21 miliardi di dollari, la catena statunitense di supermercati e pompe di benzina Speedway. La transazione è avvenuta nonostante sia considerata illegale dall’antitrust degli USA.
Sempre in quest’ambito, Aeon Mall ha deciso di sospendere il proprio investimento (da circa 180 milioni di dollari) che avrebbe dovuto portare all’apertura di un nuovo centro commerciale a Yangon. La decisione è conseguente alle incertezze createsi dopo il golpe avvenuto in Myanmar lo scorso febbraio.
In crescita ad aprile, del 6,6% rispetto allo stesso mese del 2020, le vendite nei piccoli supermercati. Le vendite delle sette maggiori compagnie, secondo quanto reso noto dall’associazione datoriale che le riunisce, sono state pari a 842,50 miliardi di yen. Si tratta del secondo mese di crescita.
Nell’auto, Toyota ha comunicato, il 19 maggio, il fermo temporaneo di due impianti nell’Arcipelago a causa della mancanza di semiconduttori. Lo stop durerà otto giorni e comprometterà la produzione di circa 20.000 veicoli.
In campo finanziario, è emerso che circa 5.700 uffici delle Poste del Giappone hanno smarrito documenti contenenti dati personali di 67.000 clienti.
(con informazioni di gov.uk; covid19-osaka.info; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi,com)
Immagine di Marina Shemesh da publicdomainpictures.net
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