“Sfortunatamente dobbiamo dire che è impossibile proteggere le vite, la salute e i mezzi di sussistenza del popolo giapponese mentre si ospitano Olimpiadi e Paralimpiadi”. A dichiararlo è stato in apertura di settimana il numero uno del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano, confermando la contrarietà della propria forza politica a che si svolgano i prossimi Giochi (già rimandati di un anno per altro). “Sarebbe inaccettabile se andare avanti con i Giochi portasse a misure insufficienti che consentirebbero l’introduzione di nuove varianti del coronavirus dall’estero” ha detto il Presidente del PCD intervenendo nella plenaria della Camera dei Rappresentanti.
Il Presidente del CIO, Thomas Bach, ha intanto comunicato che non si recherà al momento nel Sol Levante e che dunque la visita di lavoro, che doveva avere inizio il 17 maggio, è rimandata.
Sotto il fuoco dell’opposizione per un tweet che ridimensiona l’emergenza un consigliere del premier, Yoichi Takahashi. Il presidente del Partito Comunista Shii ne ha chiesto le dimissioni ma il capo del governo, interrogato in merito, non ha commentato le esternazioni del collaboratore e precisato che Takahashi non si occupa di Olimpiadi.
Giovedì scorso il comitato organizzatore ha comunicato che il numero di persone legate in qualche modo ai Giochi che potranno recarsi nell’Arcipelago sarà pari a 90.000 (15.000 di essi sono gli atleti).
“Faremo in modo che siano messe in atto le misure adeguate contro il virus al fine di consentire agli atleti ed al personale di partecipare in modo che non debbano preoccuparsi” ha ribadito il premier venerdì scorso.
Per ciò che attiene i numeri dell’emergenza Coronavirus, la Prefettura di Osaka ha comunicato di aver multato, da aprile al 4 maggio, almeno 296 attività ristorative per violazione della disposizione circa la somministrazione di alcolici.
A partire dal 12 maggio sono sotto le condizioni dello stato di emergenza anche le Prefetture di Aichi e Fukuoka. La guida di quest’ultimo ente locale si è appellato ai cittadini: “se potremo o meno contenere le infezioni nei prossimi dieci giorni o due settimane dipende dalle nostre azioni di oggi” ha affermato il governatore Seitaro Hattori nel corso di una conferenza stampa.
Bloccati, a partire da venerdì scorso, gli arrivi di quanti nei 14 giorni precedenti abbiano soggiornato in India, Pakistan e Nepal. Esclusi dalla misura i residenti nell’Arcipelago nonché i loro coniugi e figli.
In campo vaccinale, il premier Suga ha sottolineato, intervenendo lo scorso lunedì in sede di Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, la necessità di accelerare sul processo di approvazione di candidati vaccinali.
A partire da lunedì, e per le prossime due settimane, sono stati intanto programmati 9 milioni di vaccinazioni. L’obiettivo del governo è di vaccinare i 36 milioni di ultra sessantacinquenni entro il primo luglio.
Intervenendo in parlamento, la capogruppo del PCD alla Camera bassa, Renho Murata, ha sottolineato come le vaccinazioni stiano andando a rilento anche tra gli operatori sanitari, con soltanto un 20% di vaccinati in questa categoria, e che il numero di test effettuati è largamente insufficiente a monitorare con efficacia la diffusione dell’infezione.
Bloccato, il 12 maggio, a Meguro e Koomae (Tokyo) il sistema di prenotazione dei vaccini a causa di diversi malfunzionamenti; mentre a Kobe, il medesimo giorno, 980 dosi sono finite buttate a causa della loro conservazione ad una temperatura errata. A Tokyo ed Osaka le prenotazioni online per il vaccino partiranno il 17 maggio: ad annunciarlo è stato il Ministero della Difesa.
Il Segretario Generale del Gabinetto ha invece reso noto che Pfizer e l’Agenzia per il Farmaco nipponica stanno scambiandosi informazioni circa l’eventuale somministrazione del vaccino sviluppato dal colosso straniero agli adolescenti.
Il ministro della Salute Tamura ha reso noto, lo scorso venerdì, che con Pfizer è stato sottoscritto un accordo per la fornitura di altre 25 milioni di dosi.
Il 14 maggio l’Esecutivo ha destinato altri 512 miliardi di yen, prelevandoli dai fondi di riserva, destinati proprio all’acquisto di altri vaccini.
Per quanto riguarda la diffusione dell’infezione, Tokyo ha registrato 573 casi lunedì (a quel giorno erano 148.092 le infezioni da inizio emergenza nella Prefettura con 1.920 deceduti mentre gli attualmente ospedalizzati erano 2.346 di cui 78 in gravi condizioni), 925 martedì, 969 mercoledì (1.189, quel giorno, i pazienti in gravi condizioni nell’intero Paese), 1.010 giovedì, 854 venerdì, 772 sabato. Nella capitale, l’11 maggio, l’Agenzia per gli Affari Culturali ha anche deciso, su richiesta della Prefettura, la chiusura al pubblico di tutti i siti nazionali.
Ad Osaka, ormai primo centro di diffusione del virus, si sono invece avuti 668 casi lunedì, 974 martedì (ben 55 i deceduti nella Prefettura quel giorno), 851 mercoledì, 761 giovedì, 576 venerdì, 785 sabato.
Proprio ad Osaka hanno effettuato un’ispezione i parlamentari del Partito Comunista Tadashi Shimizu e Taku Yamazoe. Shimizu, interrogando il premier il 10 maggio, ha sottolineato come nella Prefettura il tasso di utilizzo dei letti per le persone gravemente colpite dal virus supera il 100% e che le persone che ricevono cure mediche a casa o in hotel è pari 16.000: “il 90% delle persone infette non può essere ricoverato in ospedale e anche se chiamano un’ambulanza non riescono a trovare un ospedale dove essere trasportati” ha affermato il parlamentare denunciando casi di persone rimaste per giorni in ambulanza senza che il governo curasse un coordinamento per il loro trasferimento in altre Prefetture nonché i casi di infezione nelle case di riposo che in due casi hanno portato a 38 decessi.
Un record di casi, 712, lo si è avuto, giovedì scorso, anche ad Hokkaido. La più settentrionale delle Prefetture – insieme ad Okayama ed Hiroshima – è stata inserita, il 14 maggio, tra quelle sottoposte allo stato di emergenza che durerà fino al 31 maggio.
Ha presentato, intanto, pubbliche scuse per aver partecipato ad un evento di raccolta fondi del Partito Liberal-Democratico Toshio Nakagawa, Presidente dell’Associazione Medica del Giappone. Nakagawa ha rivelato che l’intero vertice nazionale dell’associazione ha partecipato all’evento ma ha sottolineato di aver visto “sufficienti misure di prevenzione” quali la misurazione della temperatura all’ingresso della sala. All’evento hanno partecipato circa 100 persone.
Nonostante lo stato di emergenza anche due parlamentari del PLD – il deputato Ryu Shionoya e la senatrice Satsuki Katayama – hanno partecipato ad un evento nella Prefettura di Shizuoka al quale, provenendo dalla Prefettura di Tokyo che è sotto stato di emergenza, non avrebbero potuto partecipare. I due parlamentari, i cui collaboratori sono stati sentiti dal quotidiano Mainichi, si sono giustificati asserendo di aver effettuato test PCR che li davano come negativi.
Sul nucleare, TEPCO ha ammesso un altro problema di sicurezza, occorso nel 2015, alla centrale di Kashiwazaki-Kariwa. Il 21 agosto di quell’anno, un dipendente utilizzò il cartellino del padre, anch’egli lavoratore presso lo stesso impianto, per entrare nell’area dove si trovano i reattori 6 e 7.
Sempre in quest’ambito, Kansai Electric Power ha annunciato che a partire da giugno sarà riattivato il terzo reattore del vecchio impianto di Mihama (Prefettura di Fukui). Il reattore, inaugurato nel 1976, era stato fermato dalle nuove normative di sicurezza conseguenti all’incidente di Fukushima del 2011.
In politica interna, mercoledì scorso il parlamento ha approvato la legge che istituisce un’agenzia nazionale per la digitalizzazione. L’organismo inizierà ad operare da settembre, vi lavoreranno circa 500 persone e gestirà il sistema di identificazione personale dei cittadini attualmente sotto la responsabilità dell’Ufficio del Governo e del Ministero degli Interni.
In politica estera, lo scorso martedì il Governo ha dato il proprio appoggio a che rappresentanti di Taiwan partecipino a pieno titolo ai lavori degli organismi dell’OMS. “Appoggiamo la partecipazione di Taiwan come osservatore e continueremo a lavorare con altre nazioni per portare la richiesta all’OMS” ha affermato il portavoce dell’Esecutivo Kato.
Al fine di ostacolare la Cina, il premier Suga ha avuto, lo scorso martedì, un colloquio telefonico con il Presidente vietnamita Nguyen Xuan Phuc, al quale ha ribadito l’opposizione del Sol Levante ai “tentavi unilaterali di cambiare lo status quo” nei mari Cinese Orientale e Meridionale. Nel corso della telefonata Suga ha offerto aiuto al Vietnam nell’assicurare un’efficace catena del freddo per la conservazione dei vaccini destinando allo scopo 200 milioni di yen.
Della questione delle Xinjiang, invece, Suga ha parlato, nel corso di due colloqui telefonici separati, con i Presidenti di Kazakistan ed Uzbekistan Tokayev e Mirziyoyev.
Tra i temi discussi tra il premier nipponico e Tokayev vi è stata anche la cooperazione sul contrasto alla pandemia nonché i rapporti economici bilaterali (in particolare in campo energetico). Il Giappone è tra i dieci maggiori investitori nella Repubblica ex sovietica. Anche Mirziyoyev ha apprezzato la cooperazione nipponica sul fronte del contrasto al virus nonché la collaborazione tra aziende uzbeke, l’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale e diversi istituti bancari dell’Arcipelago. Investitori nipponici stanno partecipando alla costruzione della centrale elettrica di Turakurgan ed all’espansione di quella di Navoi nonché in un impianto per la produzione di ammoniaca. Nel corso del colloquio, Suga ha annunciato il proprio sostegno e la partecipazione del Giappone ad una conferenza internazionale sull’interconnessione dell’Asia centrale e meridionale che si terrà quest’anno a Tashkent.
Giovedì scorso il capo del governo nipponico ha anche incontrato il numero dei servizi segreti sudcoreani Park Jie Won. Sui contenuti dell’incontro non sono stati resi noti particolari.
Yuki Kitazumi, giornalista detenuto dalle autorità birmane, è stato intanto liberato lo scorso venerdì ed è stato rimpatriato. Il giornalista era stato arrestato il 18 aprile.
Nella difesa, il quotidiano Mainichi, giornale che da tempo si sta occupando di denunciare i voli a bassa quota di mezzi militari USA, ha appreso da documenti diffusi dal Ministero della Difesa, che tra l’aprile 2017 ed il 2020 il dicastero si è lamentato con le forze armate statunitensi ben 213 volte per i passaggi di questi velivoli nella sola area urbana di Tokyo. In 178 casi si trattava di elicotteri.
Ad Okinawa, lo scorso sabato, si è tenuta una manifestazione nella quale, in occasione del quarantanovesimo anniversario del pieno ritorno della sovranità nipponica sull’arcipelago, i manifestanti hanno riaffermato la propria contrarietà alla presenza militare statunitense ed in particolare al progetto di costruzione della nuova base di Henoko.
Lo scorso martedì sono intanto iniziate nelle Prefetture di Okinawa, Nagasaki, Kagoshima e Miyazaki le esercitazioni che coinvolgono le forze di terra di Giappone, Francia e Stati Uniti. Le manovre sono connesse al tentativo delle nazioni NATO di contenere la proiezione cinese nell’area indo-pacifica.
In economia, il debito pubblico nipponico è cresciuto, nell’anno fiscale 2020, di 101.920 miliardi di yen (772,49 miliardi di euro) toccando la quota di record di 1.216.460 miliardi. Il precedente record di aumento si era avuto nel 2004 quando il debito crebbe di 78.400 miliardi.
In calo le spese delle famiglie. Nel 2020, nei nuclei di due o più membri, si è registrato un -4,9% rispetto al 2019 per una media pari a 276.167 yen. Segni di ripresa di sono comunque avuti nel 2021 con marzo che ha registrato un +6,2% rispetto allo stesso mese del precedente anno. Tra i settori che hanno registrato un calo maggiore vi sono stati i trasporti (-51,2%), l’intrattenimento (-30,6%), i ristoranti (-29,8%) e gli abiti (-19,7%). Cresciute invece le spese per i computer e le televisioni (+11,7%) e per le bollette (+4,6%) nonché le spese alimentari nei supermercati (la carne ha registrato un +10% ed il pesce +6%). Le entrate medie delle famiglie sono cresciute del 3,5% per una media di 607.586 yen.
Crollato nel 2020 dell’89% il surplus legato ai viaggi. L’indice, che misura la differenza tra il denaro speso dagli stranieri in Giappone e quello speso dai giapponesi all’estero, ha raggiunto quota 264,5 miliardi di yen. Si tratta del primo calo dal 2014.
Cresciuto invece il surplus nelle merci (3.900 miliardi lo scorso anno). Quest’ultimo dato è stato in gran parte prodotto dal calo (-13,3%) delle importazioni di petrolio. Cresciuto (ha toccato quota 3.730 miliardi) il surplus nei servizi mentre l’avanzo primario ha segnato un -4% (20.780 miliardi, in calo per il secondo anno).
Crollato di 9,9 punti – toccando quota 39,1 – l’indice che misura la fiducia di alcune categorie di lavoratori. Si tratta del calo più grave degli ultimi 13 mesi.
Nella settimana appena trascorsa è stato anche pubblicato dalle Nazioni Unite il rapporto di metà anno sulle prospettive economiche globali. “Si prevede che l’economia del Giappone si espanderà del 3,3% nel 2021. Sebbene i nuovi casi confermati quotidianamente di COVID-19 siano stati inferiori rispetto al Nord America e all’Europa, la ripresa è stata lenta. I lenti progressi sulla vaccinazione hanno aggiunto incertezze scoraggiando la spesa delle famiglie e delle imprese. La ripresa dovrebbe essere guidata dalla rapida crescita delle esportazioni, la quale è iniziata dalla seconda metà del 2020 e che dovrebbe acquisire ulteriore slancio nel 2021. Sebbene la politica monetaria rimanga accomodante, è probabile che alcune delle misure speciali di stimolo fiscale verranno gradualmente eliminate” si legge nel rapporto in merito al Sol Levante.
In ambito monetario, il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha smentito, lo scorso giovedì, che la vendita fondi negoziati in borsa (gli exchange-traded funds o ETF in sigla) non faranno parte delle politiche di allentamento monetario messe in atto dall’ente.
Lunedì scorso, frattanto, Keidanren ha annunciato che, a partire da giugno, Masakazu Tokura, attualmente presidente di Sumitomo Chemical, sostituirà Hiroaki Nakanishi alla guida dell’associazione.
Nell’elettronica, nel 2020, le vendite di Panasonic sono scese sotto quota 61,5 miliardi di dollari per la prima volta negli ultimi 25 anni (-10,6% rispetto al 2019). Crollati, del 26,9%, anche gli utili per complessivi 165,08 miliardi di yen. La società prevede una robusta ripresa (+27,2% e 210 miliardi di yen) per il corrente anno fiscale.
Nell’auto, Nissan ha comunicato, lo scorso martedì, di attendersi per l’anno fiscale in corso, perdite nette per 60 miliardi di yen. Lo scorso anno la società ha registrato perdite per 448,7 miliardi. La società prevede comunque un aumento delle vendite del 15,7% per complessive 9.100.000 automobili.
Sempre in questo settore, l’agenzia USA che si sta occupando di sicurezza stradale ha iniziato un’indagine sulle berline Honda Accord dopo che la stessa ha ricevuto 31 segnalazioni circa problemi nel controllo delle vetture. La società ha pubblicato, lo scorso venerdì, previsioni di profitto sull’anno fiscale conclusosi a marzo, pari a 590 miliardi di yen e cioè il 10,3% rispetto a quanto previsto in precedenza.
Toyota ha invece annunciato lo scorso mercoledì che lavorerà per quadruplicare le proprie vendite di veicoli ibridi giungendo, per il 2030, a 8 milioni di veicoli.
In casa Subaru, sono stati ben 61.000 i veicoli non prodotti a causa della mancanza di semiconduttori prodottasi ad inizio anno. Nell’ultimo anno fiscale la società ha prodotto 809.900 veicoli contro il 1.030.000 del 2019.
A causa della mancanza di chip, per l’anno fiscale in corso anche Mazda Motor ha comunicato, il 14 maggio, che taglierà dell’8% (100.000 vetture) la propria produzione. L’azienda ha anche comunicato, per l’anno fiscale terminato a marzo, perdite, le prime negli ultimi 9 anni, per circa 289 milioni di dollari.
In campo finanziario, SoftBank ha comunicato di attendersi per l’anno fiscale appena terminato, utili pari a 4.990 miliardi di yen: si tratta del record assoluto per una società nipponica. Il dato è non molto distante dal 2019, quando invece la società registrò perdite per 961,58 miliardi in gran parte a causa delle perdite in WeWork e nel nippo-saudita Vision Fund.
Questa volta, invece, gli investimenti in società tecnologiche operati dai due fondi (Vision 1 e Vision 2) e l’aumento del valore di alcune partecipazioni azionarie (come quella in Uber Technologies) hanno capovolto i risultati finanziari.
In Egitto, le autorità hanno posto sotto sequestro la ormai celeberrima nave cargo Evergreen. Il mezzo non sarà riconsegnato all’armatore finché lo stesso non pagherà per le perdite subite dalla società che gestisce il Canale di Suez. A renderlo noto è stato il capo dell’autorità per il Canale, il tenente generale Osama Rabie.
Separatamente anche la Procura di Ismailia ha avviato un’inchiesta.
Nella ristorazione, lo stato di emergenza ha duramente colpito le attività del settore. L’operatore di pub in stile giapponese Watami ha reso note perdite per lo scorso anno fiscale pari 11,59 miliardi di yen mentre Colorwide ha registrato perdite per 9,73 miliardi.
Di contro hanno maturato utili KFC Holdings Japan (2,81 miliardi e ben +82,9%) e McDonald’s Holdings Company (le cui vendite nel solo periodo gennaio-marzo sono cresciute del 9,8%).
In crescita, nonostante la pandemia, le importazioni da parte cinese di cosmetici prodotti del Sol Levante. Nel 2020 la Cina ha importato cosmetici giapponesi per 4,3 miliardi di dollari (+30% rispetto al 2019).
(con informazioni di un.org; akorda.kz; president.uz; news.chinhphu.vn; covid19-osaka.info; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi,com)
Immagine di Marco Verch (dettaglio) da flickr.com
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