Almeno 30 delle 47 Prefetture nipponiche hanno pianificato di vaccinare gli anziani partendo dalle aree più popolose a causa delle limitate forniture di vaccini. A renderlo noto un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Kyodo. Le vaccinazioni per gli ultrasessantacinquenni dovrebbero partire il prossimo 12 aprile.
Martedì scorso a ricevere la prima dose di vaccino è stato il premier Suga. La vaccinazione del numero uno del Governo è connessa alla visita, il prossimo 8 aprile, che Suga effettuerà a Washington.
Il Governo starebbe intanto pensando a rilasciare certificati vaccinali se richiesti da altri Paesi al fine della concessione del visto: “se saranno richiesti a livello internazionale non abbiano altra scelta se non considerare questa opzione” ha affermato il ministro Kono lo scorso lunedì intervenendo in parlamento.
Per quanto concerne la diffusione del virus nella capitale, Tokyo ha registrato 175 casi lunedì (al 14 marzo gli ospedalizzati erano 1.250 dei quali 41 in gravi condizioni mentre le persone che avevano contratto il virus da inizio emergenza avevano raggiunto le 115.584 ed i morti 1.580), 300 martedì, 409 mercoledì, 323 giovedì, 303 venerdì, 342 sabato.
Nella capitale e nelle Prefetture limitrofe lo stato di emergenza, prorogato dal 7 al 21 marzo, non sarà rinnovato e dunque in esse si applicheranno le medesime restrizioni in vigore nel resto del Paese. La decisione è stata ritenuta “prematura” dal leader dell’opposizione Edano. “Se l’infezione non cala siamo contrari a far cessare lo stato di emergenza il 21” ha concordato anche Akira Koike del PCG.
Il 16 marzo la Prefettura di Kanagawa ha reso noto i primi due deceduti infettati da una variante del virus.
“Il calo del numero totale di infezioni è in stallo e vediamo, invece, crescere le infezioni da varianti” ha affermato Hironori Sagara, direttore dell’Ospedale Universitario Showa di Tokyo mostrando preoccupazione per la misura annunciata dal Governo.
I Governatori delle quattro Prefetture, nel corso di un incontro virtuale, hanno confermato la volontà di chiedere comunque alle attività ristorative di chiudere alle 21.
Proprio al fine di limitare la diffusione delle varianti, a partire dal 21 marzo ai cittadini di Repubblica Ceca, Pakistan, Estonia, Lussemburgo, Polonia, Ungheria e Libano sarà richiesto un test negativo effettuato 72 ore prima della partenza, un ulteriore test all’arrivo, un luogo nel quale svolgere una quarantena di tre giorni al termine della quale sarà effettuato un ulteriore test e una successiva quarantena di 14 giorni. Con l’aggiunta di questi Paesi sono in totale 24 le nazioni dalle quali è consentito l’ingresso con questo tipo di limitazioni.
Un’espansione del numero dei test effettuati, al fine di individuare con più rapidità i positivi, è stata chiesta nuovamente da Akira Koike del Partito Comunista, nel corso dell’audizione a Shigeru Omi, capo del tavolo consultivo messo in piedi dall’Esecutivo. Koike ha sottolineato come, in particolare, vadano effettuati test nelle case di riposo.
Sul tracciamento Omi ha riconosciuto che non si è creato un sistema in grado di identificare i contatti avuti da un positivo al di fuori della ristretta cerchia dei contatti stabili.
Ancora non funzionante, sui più recenti sistemi operativi Apple e Google, l’applicazione per telefonini sviluppata dal Governo per tracciare i contatti dei positivi al virus.
L’attenzione verso il Coronavirus ha determinato un calo delle diagnosi precoci di HIV. Nel 2020 le diagnosi totali sono state 1.076 contro le 1.236 del 2019 mentre quelle precedenti ai sintomi sono state 740 contro le 903 dell’anno precedente. Il numero totale dei test è sceso dai 142.000 del 2019 ai 69.000 del 2020.
Sulla catastrofe del Tohoku, della quale è stato celebrato pochi giorni fa il decimo anniversario, ad Iitate, a circa 30 chilometri dall’ex impianto di Fukushima Daiichi, sorgerà un impianto per il riciclo dei terreni contaminati provenienti dall’area della centrale. Il terreno di 34 ettari era un’ex risaia ospiterà ortaggi e fiori la cui radioattività dovrà essere inferiore ai 5.000 becquerel per chilogrammo.
Nel campo dei diritti umani, è stata depositata in parlamento una bozza di modifica della legge sull’immigrazione. Punto cardine del disegno di legge la possibilità per i richiedenti asilo di vivere al di fuori dei centri di detenzione anche dopo il rifiuto della domanda purché ne presentino un’altra.
Per ciò che concerne gli scandali interni alla maggioranza, Jun Sawada, presidente di Nippon Telegraph and Telephone, ha negato, lo scorso lunedì, che le cene con parlamentari e funzionari del Ministero degli Interni e Comunicazioni erano motivate dalla ricerca di favori. “Non ho menzionato questioni di lavoro” ha affermato Sawada, interrogato in parlamento da Yasufumi Fujino del Partito Comunista.
Yasuhiko Taniwaki, un altro burocrate coinvolto in alcune cene, ha rassegnato le proprie dimissioni lo scorso martedì. Le azioni di Taniwaki “hanno danneggiato la fiducia dell’opinione pubblica nell’amministrazione” ha affermato il ministro degli Interni e Comunicazioni Ryota Takeda.
“Se oggi si dimette non potremo sentirlo in parlamento in futuro. Si tratta di un tentativo di imporre il silenzio?” ha sostenuto Yuichi Goto del Partito Costituzionale Democratico.
Lo stesso ministro Takeda ha ammesso di aver cenato, lo scorso novembre, con dirigenti di NTT ma ha negato che ciò costituisca una violazione etica. Il ministro ha affermato di aver consumato tre bicchieri di birra e di aver pagato di tasca propria e di non essere stato invitato da NTT ma da un dirigente delle Ferrovie del Giappone Centrale.
Sullo scandalo delle cene promosse dal figlio di Suga, dirigente dell’azienda Tohokushinsha, non è chiaro come mai il Ministero degli Interni e Comunicazioni non si sia accorto, nonostante la società sostiene di averlo comunicato, del cambiamento nelle partecipazioni azionarie nella società con un superamento del 20% di capitale straniero che ha, di recente, portato alla cancellazione della licenza per un canale posseduto dal gruppo.
Hiromu Kurokawa, l’ex procuratore di Tokyo per il quale tanto si era speso Abe (forzando un’interpretazione sul pensionamento dei dipendenti pubblici), andrà a giudizio per aver giocato d’azzardo violando, per altro, le normative per la limitazione del SARS-CoV-2.
Martedì, intanto, Katsunobu Kato ha comunicato che sarà istituito un tavolo consultivo per la modifica della legge sulla successione imperiale. Il tema è oggetto di discussione da anni a causa del ristretto numero di appartenenti alla famiglia imperiale.
A Yokohama, dopo che il consiglio comunale ha respinto la proposta di realizzare un referendum sulla possibilità di ospitare casinò, la scorsa settimana ha visto la luce un comitato civico che sosterrà quel candidato che si opporrà alle case da gioco.
Nei diritti civili, la Corte Distrettuale di Sapporo ha emesso, lo scorso mercoledì, una sentenza nella quale si è affermata l’incostituzionalità della mancata regolarizzazione delle coppie del medesimo sesso. I giudici hanno respinto, contestualmente, la richiesta di danni avanzata dalle tre coppie ricorrenti. Di “sentenza rivoluzionaria” ha parlato Akiko Kurabayashi del PCG.
“La sentenza odierna ci dice che andrà corretta, il primo possibile, la situazione di disuguaglianza per orientamento orientamento sessuale e la mancanza di opzioni di matrimonio. Il Giappone è l’unico Paese del G7 che non ha alcuna garanzia legale per le coppie dello stesso sesso ed il numero di Stati che hanno raggiunto l’uguaglianza matrimoniale è in aumento a livello internazionale. Anche i valori della società giapponese sono cambiati e un sondaggio del 2017 ci dice che circa la metà della popolazione ritiene che le coppie dello stesso sesso dovrebbero essere autorizzate a sposarsi. Puntando a una società nella quale si realizzi l’uguaglianza del matrimonio, i partiti dell’opposizione hanno già presentato alla Camera dei Rappresentanti un progetto di legge per rivedere parzialmente il codice civile in modo che il matrimonio tra persone dello stesso sesso possa essere ottenuto per legge. Continueremo a lavorare nella legislatura per facilitare le discussioni ed ottenere soluzioni tempestive” ha commentato il presidente del PCD Yukio Edano.
Sul nucleare, una centrale nucleare, quella di Kashiwazaki-Kariwa (Niigata), ha subito malfunzionamenti nei sistemi di sicurezza che l’hanno resa vulnerabile ad ingressi non autorizzati. A renderlo noto è stata, lo scorso martedì, l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare. “Il monitoraggio sistematico ha avuto dei cali e l’efficacia del sistema di protezione fisica, per un lungo periodo di tempo, non è stata adeguatamente confermata. In termini di sicurezza nucleare ciò avrebbe potuto provocare una situazione grave” ha affermato l’ente. Il presidente dell’Agenzia Regolatrice, Toyoshi Fuketa, ha affermato in una conferenza stampa che ulteriori indagini, conseguenti alla recente scoperta, potrebbero richiedere “un anno o più” e ciò significa che la riattivazione dell’impianto non sarà possibile fino alla fine dell’inchiesta.
Ordinato, dalla Corte Distrettuale di Mito, lo stop alla centrale n. 2 del Tokai di proprietà della Japan Atomic Power per mancanza di adeguati piani di evacuazione.
Di segno opposto una sentenza dell’Alta Corte di Hiroshima che ha dato il via libera alla riattivzione del terzo reattore della centrale di Ikata (Prefettura di Ehime) di proprietà della Shikoku Electric.
In politica estera, lo scorso martedì i ministri di Esteri e Difesa di Giappone e Stati Uniti hanno tenuto un incontro per discutere principalmente della proiezione cinese nell’area del Pacifico.
“Crediamo nella democrazia, nei diritti umani e nello stato di diritto” ha affermato il titolare degli Esteri di Washington, Antony Blinken.
“Crediamo che gli scambi e la cooperazione tra gli Stati Uniti e il Giappone dovrebbero aiutare i Paesi dell’area a migliorare la comprensione e la fiducia tra essi, rafforzare la solidarietà e la cooperazione e sostenere la pace e la stabilità nella zona dell’Asia-Pacifico. Queste interazioni non debbono prendere di mira terze parti o danneggiarne gli interessi” ha commentato da Pechino il Portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Zhao Lijian.
Motegi e Kishi hanno ribadito che le Senkaku fanno parte del territorio oggetto dell’accordo di difesa. Martedì Kato ha ribadito che la legge nipponica consente alla Guardia Costiera di utilizzare le armi contro navi che commettono atti violenti.
“È importante chiarire che la Cina non può aspettarsi di agire impunemente” ha dichiarato Blinken alla stampa nipponica confermando l’atteggiamento aggressivo della nuova amministrazione USA.
Nel corso del vertice si è confermata come “unica opzione” il completamento della nuova base di Henoko. Sull’utilizzo di sabbia proveniente da un sito ove si trovano resti di caduti nella battaglia di Okinawa, una manifestazione di protesta si è tenuta martedì scorso e diverse richieste di stop sono state avanzate nei consigli comunali dell’area.
Venerdì scorso, frattanto, tre navi cinesi e tra esse un cacciatorpediniere, sono state avvistate nell’area dello Stretto di Tsushima.
In economia, calati a gennaio del 4,5% rispetto al mese precedente gli ordini nel settore della meccanica. Si tratta del primo calo negli ultimi 4 mesi. In termini assoluti gli ordini hanno toccato quota 841,67 miliardi di yen.
Diminuite del 4,5%, rispetto al medesimo mese del 2020, anche le esportazioni di febbraio per complessivi 6.040 miliardi di yen. Crollate (-14%) le esportazioni verso gli USA mentre più contenuto (-3%) quelle verso la UE. Per settore i cali maggiori hanno riguardato le auto (-12,9%), alcuni tipi di combustibili (-40%) e la cantieristica navale (-27,5%).
Cresciuti del 2.9% gli asset detenuti dalle famiglie giapponesi alla fine dello scorso anno. Secondo quanto reso dalla Banca del Giappone, i risparmi delle famiglie sono stati pari a 15.130 miliari di euro. Cresciuti in particolare, del 4,8%, i depositi in contanti i quali hanno rappresentato il 54,2% dei risparmi totali mentre i titoli hanno segnato un +0,7%.
Cresciuti del 16,6% anche i depositi delle aziende non operanti nel settore finanziario.
In corso, frattanto, i negoziati tra organizzazioni sindacali ed aziende per i rinnovi contrattuali annuali.
Nel settore automobilistico Toyota ha accolto la proposta di aumento dei sindacati (9.200 yen), superiore a quella dello scorso anno (8.600 yen), ma non è ancora chiaro se l’aumento sia nella paga base o legato alla produttività. Anche Nissan ha accettato la proposta dei sindacati (7.000 yen, stessa cifra dello scorso anno). Entrambe le aziende hanno riconosciuto bonus rispettivamente per sei e cinque mesi.
Nell’elettronica, Panasonic ha offerto aumenti per 1.000 yen (esattamente come Fujitsu e Mitsubishi) mentre Hitachi ne ha proposti 1.200.
Frattanto una ricerca condotta dall’Organizzazione Giapponese per il Commercio Estero ha messo in luce come nel 64,8% delle aziende nipponiche che operano all’estero via sia l’intenzione di rivedere i propri piani d’investimento e le proprie attività fuori dall’Arcipelago. Oltre alla pandemia, rispettivamente il 36,4 ed il 32,6% delle imprese mostrano preoccupazioni per un inasprimento delle norme sulle importazioni da parte di Cina e Stati Uniti. La ricerca è stata condotta tra ottobre e dicembre 2020 ed ha ottenuto 2.722 risposte valide.
Sempre nel commercio estero, la carne di bovino importata negli USA ha raggiunto a marzo il limite (242.000 tonnellate) oltre il quale scattano, secondo l’accordo commerciale bilaterale, gli aumenti dei dazi dal 25,8 al 38,5% per tutto il mese di aprile.
Il RCEP, invece, potrebbe dare uno stimolo al PIL nipponico del 2,7%. A fornire questa generosa previsione è stato l’Esecutivo.
Nella distribuzione, nella settimana appena trascorsa l’associazione di categoria Zenshoren ha chiesto un aumento del contributo (600.000 yen) destinato alle attività economiche che hanno subito cali delle vendite a causa del Coronavirus.
Nel turismo proseguono, come è ovvio, i dati drammatici che accompagnano il settore da oltre un anno. A febbraio il numero di visitatori stranieri è calato del 99,3% (7.400 persone in totale). La nazionalità più rappresentata è stata quella cinese con 1.700 arrivi (-98,1%), seguita da quella coreana (900 persone e cioè -99,4%) e indiana (600 persone e -90,9%).
In campo portuale, nella settimana appena trascorsa, Shoichi Kondo del Partito Costituzionale Democratico ha incontrato i rappresentanti della Federazione Nazionale dei Sindacati Portuali e l’Alleanza Giapponese dei Sindacati dei Porti e dei Trasporti. Le principali preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali hanno riguardato le tariffe portuali nonché i rischi di ricadute occupazionali a causa dell’automazione dei terminal e della decarbonizzazione (processo che ridurrà di molto i volumi movimentati nei porti nipponici). Si tratta del secondo incontro nell’arco di alcuni mesi. Da parte sua il PCD ha promesso di portare le ansie del mondo portuale in parlamento.
Sempre nel campo dei trasporti, Hitachi, lo scorso mercoledì, ha annunciato di essersi aggiudicato un contratto da 2,2 miliardi di yen per la vendita di 800 carrozze che saranno destinate alla metropolitana di Washington.
Chiudendo con una curiosità, il prossimo 30 giugno le compagnie del gruppo Ferrovie del Giappone, rimuoveranno i telefoni sui treni a levitazione magnetica a causa dello scarso utilizzo degli stessi dovuto alla diffusione della telefonia mobile. Il primo di questi telefoni venne installato nel 1965. Il tetto di chiamate (10.090.000) è stato nel 1995 mentre il numero più basso (25.484) si è avuto nel 2019.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Immagine di Miki Yoshihito (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.