Settimana iniziata nell’Arcipelago con l’individuazione di un focolaio presso il Centro di reclusione per migranti irregolari di Tokyo. Al 3 marzo, 58 persone, il 40% dei reclusi, aveva contratto il SARS-CoV-2.
Per ciò che attiene alla diffusione del virus nella capitale, lunedì scorso si sono registrati 116 casi (al giorno precedente gli ospedalizzati erano 1.418 dei quali 52 in gravi condizioni mentre i deceduti da inizio emergenza sono stati 1.462), 290 martedì, 340 mercoledì, 335 giovedì, 304 venerdì, 330 sabato.
Secondo dati resi noti da NTT Docomo tra i propri clienti di telefonia cellulare, molte persone che abitano a Tokyo e nelle Prefetture limitrofe si sono spostate il giorno precedente al prolungamento dello stato di emergenza. I maggiori movimenti si sono registrati nei pressi delle stazioni ferroviarie.
Le varianti del virus si sono diffuse in ben 21 Prefetture e ciò sta destando allarme. “Se le varianti si diffondono potremmo avere una quarta ondata e se essa dovesse venire prima che la terza perda forza, il sistema sanitario che stava cominciando a riprendersi potrebbe essere spinto nuovamente al collasso” ha affermato Atsuo Hamada dell’Università Medica di Tokyo.
A gennaio i casi di varianti erano stati 24 in quattro Prefetture mentre, lo scorso mercoledì, stando a dati resi noti dal Ministero della Salute, i casi totali sono stati 345. Le varianti saranno dominanti “presto o tardi” ha riferito in parlamento Shigeru Omi, responsabile del tavolo tecnico dell’Esecutivo.
Lunedì scorso sono, intanto, iniziate le vaccinazioni per il personale medico ed infermieristico (14.000 persone in totale) delle Forze di Autodifesa. Il medesimo giorno, all’aeroporto di Tokyo Narita sono giunta, provenienti dal Belgio, altre 526.000 dosi del vaccino Pfizer.
Il ministro della Salute Norihisa Tamura ha, intanto, autorizzato l’uso, ai fini dell’inoculazione del vaccino, delle siringhe per l’insulina; ma il collega Kono ha comunicato, alcuni giorni dopo, che non saranno effettuate scorte di questo tipo di dispositivi affinché non si verifichino carenze che danneggerebbero i pazienti diabetici.
Il tasso di persone che hanno manifestato blande reazioni allergiche è stato nel Sol Levante più alto che negli USA e in Regno Unito (25 casi su 148.000 a mercoledì scorso poi saliti a 37). Sulla questione il portavoce del Governo Kono ha promesso maggiore sorveglianza. In chiusura di settimana, il tavolo tecnico del Ministero ha rilevato che reali reazioni allergiche si sono verificate soltanto in 17 casi.
Il Giappone dovrebbe ricevere da Pfizer 100 milioni di dosi entro giugno, sufficienti ad immunizzare quasi metà della popolazione.
Venerdì scorso l’azienda farmaceutica Daiichi Sankyo ha annunciato l’inizio della produzione, nella Prefettura di Saitama, del vaccino di AstraZeneca. Il governo nipponico ha stretto un accordo con l’azienda britannica, per 120 milioni di dosi ed attende l’approvazione per la somministrazione nell’Arcipelago.
A partire da lunedì alle compagnie aeree è stato chiesto di limitare gli arrivi settimanali dall’estero a 3.400 per vettore. Molte aziende hanno comunque già annunciato tagli nei voli.
Frattanto preoccupazioni sono emerse, da parte del segretario generale del Gabinetto Kato, circa gli straordinari dei funzionari e degli impiegati che a livello centrale sono impegnati nel contrasto al nuovo Coronavirus. La media di ore di straordinario mensili per questa categoria è stata pari a 124.
In politica interna, Natsuo Yamaguchi, presidente del Nuovo Komeito, ha dato il proprio appoggio alla proposta di riforma del codice di famiglia che mira a lasciare alla donne la possibilità di mantenere il proprio cognome dopo il matrimonio.
Per ciò che attiene agli scandali che attraversano la maggioranza, il ministro agli Interni e Comunicazioni ha rimosso dal proprio incarico Yasuhiko Tamiwaki, viceministro con delega al coordinamento delle politiche del dicastero, dopo che era emerso che lo stesso aveva cenato, violando il codice etico dei dipendenti pubblici, con dirigenti della società telefonica NTT.
L’ex ministra degli Interni e Comunicazioni Seiko Noda ha intanto negato le indiscrezioni apparse sul settimanale Shukan Bunshun che la vedrebbero coinvolta in queste poco opportune cene con dirigenti di aziende che il dicastero ha il dovere di controllare. Il settimanale ha citato tra le personalità coinvolte anche la predecessora di Noda, Sanae Takanichi, il deputato Minoru Terada del PLD ed il vicecapo della segreteria del governo Manabu Sekai.
Frattanto, il Comitato per le Inchieste dei Procuratori di Tokyo (un organismo di 11 cittadini scelti a sorteggio che ha il compito di valutare l’operato della Procura) ha ritenuto errata la decisione di non luogo a procedere emessa nei confronti dell’ex ministro dell’Economia, Industria e Commercio Isshu Sugawara, il cui ufficio, tra il 2017 ed il 2019 aveva erogato denaro e regali ad elettori del collegio ove poi Sugawara venne eletto.
Prossima la revoca della licenza, perché sarebbe stata ottenuta fornendo dati non veritieri (che riguardavano la partecipazione al capitale azionario di aziende straniere), per il canale “The Cine 4k”, gestito da un ramo della Tohokushinsha Film, azienda ove lavora Seigo Suga, figlio del premier e coinvolto in una serie di cene poco opportune con dirigenti del Ministero degli Interni e Comunicazioni.
L’11 marzo si è intanto celebrato il decimo anniversario del terremoto e dello tsunami che colpì il Tohoku. L’8 marzo, alcune parti della città di Okuma sono state aperte ai residenti che potranno entrare ed uscire da un’area di circa 320 ettari senza permesso governativo ma non potranno ancora risiedervi. Nella Prefettura di Fukushima il divieto di residenza coinvolge ancora il 2,4% del territorio.
Frattanto 32 su 42 delle comunità nelle aree più colpite non hanno ancora completato i lavori di ricostruzione. Le persone ancora evacuate sono ancora 41.241, i deceduti a seguito della catastrofe 15.900 mentre 2.525 persone risultano ancora ufficialmente disperse. 3.755 le persone decedute per eventi correlati allo tsunami (come anziani che si sono debilitati dopo l’evacuazione).
La ricostruzione delle infrastrutture chiave è stata completata per un costo complessivo di 280 miliardi di dollari, mentre circa 200 miliardi è il costo stimato da TEPCO per lo smantellamento dell’ex centrale di Fukushima. I rifiuti solidi contaminati da radiazioni ammontano a 14 milioni di tonnellate mentre l’acqua contaminata stoccata all’interno dell’ex impianto ha toccato quota 1,24 milioni di tonnellate.
“Oggi è un solenne giorno di commemorazione per le 18.400 persone che sono morte o sono ancora disperse a causa del grande terremoto e dello tsunami del Giappone orientale dieci anni fa. Le mie condoglianze vanno a coloro che continuano a piangere la perdita dei propri cari. Penso a coloro che rimangono sfollati, impossibilitati a tornare alle loro case a causa dei problemi di sicurezza che circondano la distrutta centrale nucleare di Fukushima Daiichi” ha affermato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres in un messaggio nel quale il numero uno delle Nazioni Unite ha sottolineato come “il Giappone è diventato leader nel mondo nella prevenzione dei disastri”.
Un messaggio di vicinanza al popolo giapponese è stato inviato anche dal neoministro degli Esteri degli Stati Uniti Antony Blinken il quale ha ricordato il contributo fornito nelle prime fasi dell’emergenza da 24.000 militari statunitensi. L’impegno dei militari statunitensi è stato ricordato anche in un messaggio firmato da Biden e da Suga: “allora come oggi, i nostri sforzi congiunti occupano un posto speciale nei cuori e nei ricordi dei nostri popoli e testimoniano un legame speciale e l’amicizia incrollabile Giappone-Stati Uniti”. Alla fine della settimana è stata annunciata la visita di Suga negli USA nella prima metà di aprile.
L’Imperatore ed il premier hanno ricordato la tragedia osservando un minuto di silenzio alle 14,46.
“Sono passati dieci anni dal grande terremoto del Giappone orientale. Insieme a tutti voi qui presenti, desidero esprimere le mie più sentite condoglianze a coloro che hanno perso la vita nel disastro e alle loro famiglie in lutto. Dieci anni fa, l’immenso terremoto ed il conseguente tsunami hanno colpito il Giappone orientale provocando oltre 20.000 morti o dispersi. Inoltre, lo tsunami che ha accompagnato il terremoto e l’incidente della centrale nucleare causato dal terremoto hanno costretto un gran numero di persone a lasciare i luoghi in cui vivevano. L’entità dei danni provocati dal disastro è così profonda che il ricordo indimenticabile della tragedia persiste ancora nella mia mente. Durante questi dieci anni dal disastro, molti di coloro che sono stati afflitti, nonostante abbiano subito danni inimmaginabilmente enormi, hanno superato numerose difficoltà aiutandosi a vicenda. Inoltre, i governi nazionali e locali, più di 160 paesi e regioni, molte organizzazioni internazionali e numerose persone, inclusi volontari in patria e all’estero, si sono dedicati a sostenere le aree e le persone colpite in vari modi. […] Vorrei esprimere il mio più profondo rispetto per la dedizione e gli incessanti sforzi delle tante persone che hanno compiuto passi verso la ricostruzione. D’altro canto, ritengo che permangano ancora vari problemi nelle regioni colpite. Ho sentito dire che, anche se la ricostruzione avanza, ci sono molti problemi da risolvere per promuovere nuovamente i legami umani nelle comunità ricostruite. Sento dolore quando rivolgo i miei pensieri a coloro che hanno lottato con i vari disagi e con i drastici cambiamenti delle loro condizioni di vita, compresi coloro che hanno perso persone care come familiari o amici nonché coloro che hanno perso la casa o il lavoro e sono stati separati dalle loro comunità. Inoltre, a causa delle conseguenze dell’incidente della centrale nucleare, rimangono aree nelle quali le persone devono ancora essere autorizzate a tornare alle loro case o hanno appena iniziato a farlo e rimane il problema connesso all’impatto negativo di voci che danneggiano l’agricoltura. […] Io e l’Imperatrice vogliamo continuare ad ascoltare le voci di chi abita nelle regioni colpite e stargli vicino. Il mese scorso il terremoto di magnitudo superiore a sette si è verificato al largo delle coste della prefettura di Fukushima. Consentitemi di esprimere la mia sincera vicinanza alle persone colpite dal terremoto. Quel terremoto è considerato una scossa di assestamento del grande terremoto del Giappone orientale e ritengo necessario considerare il grande terremoto non come un evento accaduto in passato, ma come un fenomeno che si sta ancora sviluppando in davanti a noi. […] Penso sia fondamentale per noi non dimenticare mai le lezioni apprese a caro prezzo dal grande terremoto e trasmetterle alle generazioni future nonché mantenerci sempre preparati per i disastri naturali imminenti […]. Spero sinceramente che, grazie alle lezioni apprese, costruiremo una nazione resiliente ai disastri naturali” si legge nel messaggio inviato da Naruhito.
Sul tema dell’agricoltura, toccato nel discorso dell’Imperatore, è intervenuto il ministro Motegi che ha definito come “deplorevoli” le limitazioni alle importazioni prodotti agricoli provenienti dalle aree colpite dalla catastrofe ancora in vigore in diverse nazioni.
“Sono passati dieci anni e sulle infrastrutture, come strade e dighe, molto è migliorato, purtuttavia le vite delle persone colpite e la ricostruzione dei loro mezzi di sussistenza sono ancora in mezzo alla strada e nuove difficoltà sono sorte a causa del lungo tempo trascorso dal disastro. In particolare, i danni della pandemia hanno avuto un impatto importante sulle principali industrie dell’area del disastro, come la pesca, l’industria ittica ed il turismo. […] Tuttavia, con la fine del periodo decennale per la ricostruzione deciso dal governo, il gabinetto Suga ha stabilito la riduzione o la sospensione delle misure di sostegno. Non si può interrompere il sostegno ignorando la situazione reale delle vittime e delle aree colpite. Ciò che serve adesso è una posizione politica che consenta di stare vicino alle vittime e di lavorare insieme per la ricostruzione. Chiediamo che il governo si assuma la responsabilità della ricostruzione delle vite e dei mezzi di sussistenza delle vittime e cioè della ricostruzioni degli esseri umani” si legge invece nel messaggio inviato dal presidente del Partito Comunista Kazuo Shii.
“Le vittime non sono state in grado di riguadagnare le loro vite originarie. L’assistenza psicologica, il rilancio dei mezzi di sussistenza, del lavoro e delle comunità sono ancora in corso ed in alcune aree ancora al punto di partenza. […] Molte persone non possono vivere nelle aree colpite, anche se lo vogliono, perché non ci sono posti di lavoro, ospedali e conoscenti ed amici magari non possono ancora tornare. Sono passati dieci anni da quel giorno e penso che la vera ripresa e la vera ricostruzione debbano ancora arrivare” ha commentato nel proprio messaggio il numero uno del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano.
A dieci anni dalla tragedia, cinque ex primi ministri – Naoto Kan, Tomiichi Murayama, Morihiro Hosokawa, Yukio Hatoyama e Junichiro Koizumi che su questi temi è attivo da anni – hanno sottoscritto un appello per l’abbandono da parte del Sol Levante dell’energia atomica.
Anche il leader del PCD Edano si è espresso sul tema per precisare una precedente dichiarazione (“uscire dal nucleare non sarà semplice”): “è dimostrato dagli ultimi dieci anni che la società giapponese può fare a meno del nucleare. Voglio costruire una società che non dipenda dalle centrali nucleari”.
Frattanto, lo scorso venerdì, la Corte Distrettuale di Saga ha respinto un ricorso proveniente da un gruppo di residenti che chiedevano lo stop alla centrale di Genkai gestita dalla Kyushu Electric.
Nell’ambiente, il Governo martedì scorso ha approvato un disegno di legge, che dovrebbe entrare in vigore nell’anno fiscale 2022, volto a ridurre i rifiuti plastici. In primo luogo saranno aumentate le tipologie di plastiche prelevabili dagli enti locali, i negozi dovranno poi mettere a disposizione dei clienti contenitori per il riciclo e, pena sanzioni, mettere in atto politiche di riduzione degli imballaggi.
In politica estera, il ministro cinese Wang Yi ha affermato, lo scorso 7 marzo, che la legge sui compiti della Guardia Costiera di Pechino, norma che espande significativamente l’armamento della stessa, “non è rivolta verso alcuna nazione”, rimandando così al mittente le accuse di Tokyo che vede nella nuova normativa un tentativo di alterare lo status quo in particolare per ciò che riguarda le contese isole Senkaku.
Il ministro si è poi augurato un pieno successo delle prossime Olimpiadi ed auspicato che la collaborazione tra Cina e Giappone prosegua.
A Kyoto si è intanto aperto, in forma “ibrida” e cioè parzialmente in presenza e parzialmente in remoto, il 14° congresso per la Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale delle Nazioni Unite. All’evento sono state registrate 5.600 persone da 152 nazioni e circa 4.200 assisteranno alle conferenze da remoto.
Il Giappone ha intanto comunicato che erogherà 4,5 miliardi di yen in aiuti a 25 nazioni dell’Asia e del Pacifico (tra esse Filippine, Tailandia e Indonesia) ai fini dell’acquisto dei vaccini.
In forma separata, il Sol Levante ha anche erogato l’equivalente di 19 milioni di dollari a sostegno dei profughi del Rohingya.
In chiusura di settimana si è invece tenuto un vertice del cosiddetto formato Quad (Australia, Giappone, Stati Uniti ed India) con la partecipazione dei capi di governo delle quattro nazioni. Il summit, tenutosi in videoconferenza, ha ribadito la validità della formula della “area indo-pacifica libera ed aperta” e cioè, tradotto dal diplomatese, del contenimento della proiezione cinese in quella fetta di mondo.
I quattro Paesi, proprio al fine di contenere l’influenza cinese, si sono impegnati a fornire un miliardo di dosi di vaccino per gli abitanti dell’Asia mediante il potenziamento delle capacità produttive dell’India.
Il comunicato finale del vertice ha anche chiesto una “immediata risoluzione” della vicenda che riguarda cittadini nipponici rapiti da agenti nordcoreani tra gli anni ’70 ed ’80 e la promozione di normative congiunte sul 5G.
“Gli scambi e la cooperazione tra Stati dovrebbero aiutare a rafforzare la comprensione e la fiducia reciproca tra i Paesi della regione e non prendere di mira o minare gli interessi di terzi. Ci auguriamo che i Paesi interessati seguano i principi di apertura, inclusività e di ricerca di risultati vantaggiosi per tutti astenendosi dal creare “cricche” chiuse ed esclusive ed agiscano in modo tale da favorire la pace, la stabilità e la prosperità regionale” ha commentato da Pechino il portavoce degli Esteri della RPC Zhao Lijian.
In economia, l’Ufficio del Governo ha innalzato, nel rapporto mensile di gennaio, le prospettive economiche del Paese. Si tratta della prima menzione di segni di ripresa negli ultimi cinque mesi.
Per ciò che attiene alle spese delle famiglie, a gennaio si è registrato un -6,1% rispetto allo stesso mese del 2020. La media è stata di 267.760 yen. Tra le spese che hanno segnato i numeri peggiori, quelle per il consumo nei bar: -90,8%.
Calati a febbraio, dello 0,7%, anche i prezzi all’ingrosso. Si tratta del dodicesimo mese consecutivo di calo. A trainare l’abbassamento dei prezzi gas, energia elettrica ed acqua che hanno registrato, complessivamente, un -11,3%.
Per il periodo gennaio-marzo, scesa di 4,5 punti la fiducia delle aziende con una capitalizzazione superiore al miliardo di yen. Nel trimestre precedente si era invece registrato un +11,5.
In campo alimentare, Kirin Brewery, una delle maggiori aziende produttrici di birra dell’Arcipelago, ha comunicato, lo scorso lunedì, che espanderà il proprio servizio di consegna a domicilio stante il perdurare della pandemia.
Nell’auto, il numero uno dell’Associazione dei produttori nipponici, Akio Toyoda, ha salutato favorevolmente gli investimenti di Apple nel settore: “se un’azienda operante in campo tecnologico si unisce al nostro settore ciò vuol dire esso è un mercato potenziale”. Apple ha annunciato che è pronta a produrre, antro il 2024, propri veicoli elettrici.
Sempre in quest’ambito, Mitsubishi ha annunciato che due propri modelli di auto destinati al mercato europeo saranno prodotti dall’azienda socia Renault.
Honda ha invece comunicato la propria intenzione di vendere sul mercato americano, a partire dal 2024, due modelli di SUV a trazione esclusivamente elettrica.
L’8 e 9 marzo è stato intanto testato a Tokyo, su un percorso di 350 metri, un autobus a guida autonoma. Il mezzo è stato sviluppato da un consorzio di cui fa parte SoftBank.
Nell’energia, 15 aziende (tra essi Tokyo Gas e Isuzu Motors) hanno costituito un’alleanza per la promozione del gas naturale liquefatto.
In campo finanziario, Rakuten ha annunciato, lo scorso venerdì, l’acquisto dell’8,3% delle azioni da parte del Gruppo Poste del Giappone. L’operazione porterà nelle casse del colosso della vendita online e della telefonia 150 miliardi di yen.
Sempre in questo campo ma fuori dall’Arcipelago, SoftBank ha ricevuto una sanzione da 500.000 yuan (meno di 80.000 dollari) dall’autorità di sorveglianza sul mercato della Repubblica Popolare Cinese per violazione delle norme anti-monopolio. L’azienda nipponica non ha comunicato una joint venture con Didi Chuxing, società operante nel settore della mobilità.
(con informazioni di un.org; fmprc.gov.cn; whitehouse.gov; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di Mitsukuni Sato (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.