“Credo possiamo aumentare di qualcosa rispetto al pianificato per aprile”. Con questa dichiarazione, lo scorso 28 febbraio, il ministro incaricato di seguire le vaccinazioni, Taro Kono, ha aperto una spiraglio a consegne più robuste di dosi.
Il primo marzo, intanto, Pfizer ha consegnato altre 526.500 dosi del proprio vaccino prodotto in Belgio.
Il 4 marzo JCR Pharmaceuticals e la città di Kobe hanno annunciato che nella città sarà impianta una fabbrica per la produzione di componenti dei vaccini. La fabbrica sarà terminata ad ottobre 2022 ed inizierà la produzione del 2023. Il costo complessivo sarà di 11,6 miliardi di yen.
Takeda ha invece fatto richiesta al Ministero della Salute per l’approvazione del vaccino Moderna, azienda con la quale il colosso nipponico ha sviluppato una cooperazione che dovrebbe portare a distribuire nell’Arcipelago dosi per 25 milioni di persone.
In tutto il Giappone la Polizia ha intanto segnalato diversi casi di truffa a danno della popolazione di cui sono responsabili persone che offrono fantomatiche “prenotazioni in via prioritaria” per effettuare il vaccino. Al netto delle categorie, in primo luogo i sanitari, che hanno diritto alla vaccinazione prima di altri, il calendario vaccinale approvato dal Governo prevede che gli ultra sessantacinquenni (ben 36 milioni di persone) saranno vaccinati a partire dal 12 aprile.
Per ciò che concerne la diffusione del virus a Tokyo, Prefettura dove si sono registrati il maggior numero di casi, essi sono stati 121 lunedì (al 28 febbraio i deceduti da inizio emergenza erano stato 1.376 mentre, alla stessa data, il numero di persone in quel momento ospedalizzate era di 1.696 delle quali 67 con sintomi gravi), 232 martedì, 316 mercoledì, 279 giovedì, 301 venerdì, 293 sabato.
Frattanto, dal 25 dicembre, giorno nel quale venne individuata una prima variante del virus, sono 234 i casi (in 19 diverse Prefetture) di persone afflitte da Coronavirus mutato. La Prefettura dove si sono registrati il maggior numero dei casi è stata Saitama (38). Il 93% dei casi ha riguardato persone che non hanno viaggiato all’estero. Tra le varianti di gran lunga più diffuse (96%) vi è quella inglese. I dati sono stati elaborati dall’Istituto Nazionale di Malattie Infettive.
Lunedì, lo stato di emergenza è stato rimosso per sei Prefetture: Fukuoka, Aichi, Osaka, Gifu, Hyogo e Kyoto. Rimangono invece sotto le misure previste per il contenimento del virus Tokyo, Saitama, Chiba e Kanagawa. Per le quattro Prefetture il cui stato di emergenza scadeva il 7 marzo, venerdì scorso il premier Suga ha disposto un prolungamento delle misure di altre due settimane.
I Governatori di Chiba e Kanagawa avevano dichiarato, lo scorso 2 marzo, le proprie perplessità circa la rimozione dello stato di emergenza per il 7 marzo. Le quattro Prefetture sono tutte, tranne Chiba che è sopra di 1%, sotto il tasso di occupazione del 50% dei posti letto per pazienti affetti dal virus. Kazuo Shii per il Partito Comunista ha raccolto queste preoccupazioni e sottolineato che lo stato di emergenza potrà essere rimosso soltanto con un numero maggiore di test e ciò al fine di avere un quadro più preciso della diffusione dell’infezione.
Il Governatore di Osaka, Hirofumi Yoshimura, ha intanto chiesto ai propri cittadini di non viaggiare verso Tokyo al fine di ridurre la diffusione dell’infezione.
Il prolungamento dello stato di emergenza potrebbe costare 700 miliardi di yen di minori consumi per il Nomura Research Institute.
Rimarrà sospesa, fin tanto che dura lo stato di emergenza, la campagna di bonus vacanze denominata “Go To Travel”. Il programma è stato sospeso, dopo infinite richieste da parte dell’opposizione, lo scorso 28 dicembre. Sarà “difficile” ripristinare presto la campagna, ha dichiarato Suga venerdì scorso.
Aggiunte per 13 nazioni, tra esse anche l’Italia, misure aggiuntive alla quarantena al fine di contenere la diffusione delle varianti. Alle persone provenienti da Austria, Belgio, Svizzera, Italia, Slovacchia, Paesi Bassi, Nigeria, Svezia, Brasile, Francia, Germania e Danimarca sarà richiesto di attendere in strutture dedicate il responso di un ulteriore test che sarà effettuato all’arrivo nell’Arcipelago.
Dopo i malfunzionamenti della applicazione per il tracciamento dei contatti sviluppata a livello nazionale, è emerso che anche quella sviluppata dalla Prefettura di Kanagawa non ha inviato nessun dato al sistema sanitario locale ed agli utenti a maggio 2020. A far emergere il malfunzionamento è stata un’interrogazione del consigliere prefettizio Yoshiko Ichikawa del Partito Costituzionale Democratico.
In politica interna, martedì scorso la Camera dei Rappresentanti ha approvato il bilancio di previsione per l’anno fiscale 2021. La bozza, che adesso passerà alla Camera dei Consiglieri, è da 106.610 miliardi di yen.
Per le spese sociali sono stati allocati 35.840 miliardi mentre per la difesa sono stati destinati 5.340 miliardi. Quest’ultimo dato segna una crescita per il settimo anno consecutivo. Ben 33,5 miliardi sono destinati ad un progetto per lo sviluppo di missili in grado di colpire navi nemiche.
Per ciò che attiene agli scandali che attraversano la maggioranza, lo scorso lunedì, Makiko Yamada, responsabile delle pubbliche relazioni per l’Esecutivo, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo che era emerso che la stessa aveva cenato con Seigo Suga, figlio del premier e dirigente di un’azienda che si occupa di televisione, il quale, nel 2019, le aveva pagato una cena da 74.000 yen.
Suga si è scusato per l’accaduto; ma le dimissioni della funzionaria arrivano “troppo tardi” per il capo dell’opposizione Yukio Edano.
“Yamada non avrebbe potuto rifiutarsi di cenare con il figlio di Suga neanche se avesse voluto” ha sottolineato invece Kazunori Yamanoi.
“Le responsabilità di Suga sono significative” ha sottolineato Shiokawa del Partito Comunista; mentre per il collega Akira Koike “se il governo dovesse agire come se i problemi fossero stati risolti emanando misure punitive avremmo invece nuove domande sulla responsabilità del primo ministro”.
In settimana è emerso, prima grazie al settimanale Shukan Bunshun e poi per ammissione dello stesso protagonista, che un viceministro delle Comunicazioni, Yasuhiko Taniwaki, ha cenato, in almeno tre occasioni con dirigenti di NTT Docomo ma avrebbe pagato la propria quota. Tomoko Tamura del PCG ha sottolineato che Taniwaki, in precedenza, aveva negato tali cene.
L’ex ministro della Giustizia, Katsuyuki Kawai, ha ottenuto, lo scorso mercoledì, la libertà su cauzione, dopo otto mesi di custodia cautelare. Kawai è sotto processo, separatamente, per la vicenda che ha già portato alla condanna della moglie e cioè l’acquisto di pacchetti di voti da politici della Prefettura di Hiroshima nelle elezioni 2019 per il rinnovo parziale del Senato.
Per quanto riguarda uno scandalo che ha coinvolto aziende private (ma impegnate in lavori pubblici), lo scorso lunedì, la Corte Distrettuale di Tokyo ha condannato due ex dirigenti di Kajima Corporation e di Taisei Corporation a tre anni, con pena sospesa, nonché al pagamento di ammende per 250 milioni di yen le due aziende.
Secondo l’accusa, i due dirigenti hanno incontrato rappresentanti di altre due aziende, la Obayashi Corporation e la Shimizu Corporation, condividendo informazioni e spartendosi i tratti tra le stazioni di Shinagawa e Nagoya. Obayashi e Shimizu hanno riferito volontariamente all’Antitrust e le due aziende sono state condannate a pagare rispettivamente 200 e 180 milioni di yen per violazioni delle leggi anti monopolio.
Nella ricostruzione delle aree colpite dal terremoto e dallo tsunami del 2011, l’Agenzia incaricata ha comunicato che circa il 70% dei 1.000 miliardi di yen (7,78 miliardi di euro) di soldi richiesti indietro, perché impiegati dagli enti in progetti soltanto marginalmente afferenti la ricostruzione, non sono ancora ritornati allo Stato.
Tra i progetti ritenuti dall’Agenzia come non validi vi è quello che creò – mediante la fusione, sovvenzionata dallo Stato, dei rami che si occupano di schermi di Sony, Toshiba e Hitachi – Japan Display. La fusione, sovvenzionata al fine di creare occupazione nella Prefettura di Chiba, ha prodotto un numero di dipendenti inferiore a quello delle tre società separate.
Sul nucleare, potrebbe essere prorogato di dieci anni (e quindi al 2051) il termine per il decomissionamento dell’ex centrale di Fukushima.
“È probabile che la roadmap non sarà completata come previsto. I detriti fusi sono mescolati con parti degli edifici e cemento e sono altamente radioattivi. Ciò rende difficile per i robot rimuovere il materiale” ha affermato Tetsuro Tsutsui, membro della Commissione civica per l’energia nucleare, un gruppo cui partecipano docenti universitari ed esperti.
TEPCO ha, intanto, comunicato di aver completato, lo scorso 28 febbraio, la rimozione di 566 unità di combustibile nucleare dalle piscine di stoccaggio dell’ex reattore numero 3. Nei reattori 1 e 2 rimangono ancora 1.007 unità di combustibile.
In settimana Akira Ono, responsabile del decomissionamento, ha negato la necessità di ulteriore tempo per terminare le operazioni.
In settimana, in un’interrogazione, Chizuko Takahashi del Partito Comunista, ha chiesto lumi circa la promozione da parte del Governo del combustibile MOX e del conseguente via libera alle Prefetture affinché ospitino depositi di stoccaggio delle scorie. La deputata comunista ha anche chiesto l’opinione del Governo circa l’idea della federazione delle aziende produttrici di elettricità di utilizzo del deposito di Mutsu (Aomori) di proprietà dell’Agenzia Atomica del Giappone, proprio al fine di produrre MOX.
Sull’ultimo punto il ministro Kajiyama non ha fornito alcuna risposta ma ha comunque ribadito che “è importante promuovere il ciclo nucleare” confermando così che il Governo sposa in pieno l’uso dei combustibili ad uranio e plutonio.
In ambito criminale, dati dell’Agenzia Nazionale di Polizia hanno mostrato come nel 2020 il pericolo di attacchi ransomware sia diventato “estremamente grave”. Secondo l’azienda che si occupa di sicurezza informatica Trend Micro vi sono state almeno 93 infezioni a danno di aziende.
Saliti anche i casi di violenza domestica: 83.623 nel 2020, il dato più alto dal 2001.
Sul welfare, diversi parlamentari, tra cui la senatrice comunista Akiko Kurabayashi, hanno richiesto congiuntamente l’abolizione della ricetta medica per la contraccezione d’emergenza nonché un abbassamento dei prezzi (una singola compressa può costare dai 6.000 ai 20.000 yen).
Sempre in questo campo, il 5 marzo il Sindacato Nazionale dei Lavoratori del Welfare e dell’Assistenza all’Infanzia ha depositato al Ministero della Salute una petizione, con oltre 61.000 firme, nella quale si richiedono più assunzioni nel comparto pubblico ed aumenti per almeno 42.000 yen al mese.
In politica estera, il Sol Levante ha condannato l’uccisione, da parte delle forze di sicurezza del Myanmar, di 18 persone.
“Ci appelliamo alle forze di sicurezza affinché cessino la violenza verso i civili” ha affermato a nome del Governo Katsunobu Kato.
Per ciò che riguarda i rapporti con la Corea del Sud, il Presidente di quel Paese, Moon Jae-in, lo scorso lunedì ha teso la mano ai nipponici.
“Ci sono stati momenti nei quali questioni del passato non sono state separate da quelle del futuro e si sono mescolate tra loro. Ciò ha ostacolato uno sviluppo che guardi al futuro” ha affermato Moon in un discorso televisivo a livello volto a commemorare la rivolta anticoloniale del 1919. “Il governo sudcoreano è sempre pronto a sedersi e ad avere colloqui con il governo giapponese. Sono fiducioso che se uniamo le nostre menti cercando di capire le reciproche prospettive, saremo anche in grado di risolvere, con saggezza, i problemi del passato” ha sostenuto il massimo rappresentante sudcoreano.
Le relazioni tra RdC e Giappone sono tese ormai da anni ed hanno portato a conseguenze sul piano militare (con tutte le vicende inerenti il GSOMIA) e commerciale. Pomo della discordia alcune sentenze, considerate illegittime da Tokyo, che hanno condannato aziende nipponiche per lo sfruttamento di manodopera forzata nella Penisola e lo Stato giapponese per il fenomeno della schiavitù sessuale cui vennero costrette migliaia di donne coreane durante l’occupazione della Penisola.
In campo militare, un uomo, Takamatsu Gushiken, ha iniziato, il primo marzo, un sit-in davanti alla sede del Governo della Prefettura per protestare circa il possibile uso, per la costruzione della nuova base statunitense di Henoko, di sabbia proveniente da un luogo dove sono caduti, e quindi possono trovarsi i resti, numerosi soldati nipponici nel corso del secondo conflitto mondiale.
Il governatore di Okinawa Denny Tamaki ha effettuato un’ispezione nella cava il 21 febbraio e condannato “l’uso di suolo proveniente da un posto dove potrebbero trovarsi i resti di caduti di guerra”.
Una manifestazione di protesta si è tenuta in settimana ed ha visto la partecipazione del parlamentare comunista Seiken Akamine.
Nel comune di Itoman, tra fine febbraio ed inizio marzo, sono stati trovati i corpi di otto persone decedute nella battaglia di Okinawa. Essi si trovavano in una ex cava utilizzata come bunker nel corso del conflitto. Nel 2019 sono stati trovati resti di 59 persone ma fino al 2015 in media erano recuperati resti di oltre cento persone ogni anno.
Il deputato comunista Miyamoto ha intanto chiesto al Governo di intervenire sui voli a bassissima quota (anche 200 metri) effettuati da elicotteri militari statunitensi nell’area urbana di Tokyo, dei quali si è appreso la scorsa settimana grazie ad un’inchiesta del quotidiano Mainichi.
In chiusura di settimana anche un comitato civico, il Comitato Giapponese per la Pace, ha convocato una conferenza stampa per chiedere lo stop immediato a queste attività che coinvolgerebbero anche le Prefetture di Kagoshima, Ehime, Shimane e Okinawa.
Sulla questione Suga si è impegnato a far rispettare la normativa nipponica.
Sul sistema antimissilistico Aegis, su richiesta del gruppo di lavoro formato da parlamentari dell’opposizione, il Ministero della Difesa ha reso noti, lo scorso 3 marzo, oltre 500 contatti avuti da funzionari coinvolti nel progetto e dirigenti di aziende. Il Partito Comunista e quello Costituzionale Democratico hanno chiesto che sia presa nota (e che tali informazioni siano rese disponibili ai parlamentari) di tutti gli incontri ed i viaggi all’estero di dirigenti del Ministero e personale della Difesa.
In economia, gli utili al lordo delle imposte per le aziende dell’Arcipelago hanno segnato, nel periodo ottobre-dicembre, un calo dello 0,7%: più contenuto di quanto era lecito attendersi e molto meno drammatico del -28,4% del periodo luglio-settembre.
Nell’occupazione, a gennaio si è registrato un piccolo miglioramento rispetto al mese precedente nella disponibilità di posti di lavoro che ha toccato quota 1,10 (cioè per ogni cento persone che cercano lavoro vi sono 110 posti disponibili) contro l’1,05 di dicembre. Calata, dal 3 al 2,9%, la disoccupazione (per complessive 2.030.000 persone). Gli occupati sono invece salati di 110.000 unità attestandosi poco sotto i 67 milioni.
Nel settore finanziario, SoftBank ha comunicato di aver raggiunto un accordo per chiudere, pagando 1,6 miliardi di dollari, una causa con il fondatore ed alcuni dirigenti di WeWork, l’azienda statunitense specializzata nell’affitto di luoghi di lavoro e parzialmente posseduta dal colosso nipponico.
Nelle telecomunicazioni, NTT Docomo, una delle maggiori società di telefonia del Paese, ha comunicato che offrirà piani di telefonia mobile comprendenti 20 gigabyte di traffico mensile a 2.700 yen: 180 yen in meno rispetto a quanto offerto a dicembre. La mossa si inserisce nell’ambito dell’aumento di concorrenza chiesto, ed ottenuto, dal Governo.
Sempre in quest’ambito Z Holdings e Line hanno deciso, lo scorso lunedì, la fusione. Le due aziende hanno avuto, nel 2019, vendite combinate per 1.280 miliardi di yen.
Nel settore primario, nelle Prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi, le più colpite dallo tsunami di dieci anni fa, stando a dati elaborati dall’agenzia di stampa Kyodo, il numero di persone associate nelle cooperative di pesca è calato del 24,4%: da 26.325 a 19.910. Il dato è molto superiore a quello nazionale (-18,7%) anch’esso drammatico e frutto di una liberalizzazione delle licenze con l’apertura anche ai non iscritti alle associazioni provinciali della pesca sotto costa.
(con informazioni di yna.co.kr; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Immagine di Andreas Bunen (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.