È di 150 feriti il bilancio del terremoto che ha colpito la Prefettura di Fukushima il 13 febbraio. L’evento, di intensità 7.3, è avvenuto alle 23:07 e si è generato in mare a 55 chilometri dalla Prefettura. Non si sono registrati crolli ma 950.000 abitazioni hanno subito temporanee interruzione di corrente in quanto alcune centrali sono state spente per precauzione.
Sospesa per almeno dieci giorni, a causa di alcuni danni provocati dal sisma su 400 chilometri di linea, la circolazione dei treni a levitazione magnetica nel Tohoku.
Per ciò che concerne l’emergenza Coronavirus, il 14 febbraio il vaccino di Pfizer ha ottenuto, senza alcuna sorpresa, il via libera dall’Agenzia per il farmaco di Tokyo. Primi ad essere vaccinati, a partire dal 17 febbraio, 3,7 milioni di operatori del mondo della sanità (primissimi un gruppo di 20.000 operatori del settore) seguiti, a partire da aprile, da 36 milioni di ultrasessantacinquenni.
Kazuya Kondo del PCD ha intanto chiesto le ragioni del perché il Giappone abbia iniziato così tardi a vaccinare (il 75° Paese al mondo) mentre altri colleghi di partito hanno sottolineato come la preparazione delle liste dei vaccinabili così come dei locali e del personale sia stata di fatto scaricata sugli enti locali. Kondo ha anche sottolineato come il Giappone abbia speso poco, in confronto ad esempio agli USA, nello sviluppo di un proprio vaccino (circa 60 miliardi di yen).
Domenica 21 febbraio l’azienda tedesca invierà altre 452.790 dosi.
A Tokyo, Prefettura nella quale più si è diffusa l’infezione, si sono registrati 266 casi lunedì (al giorno precedente i ricoverati per coronavirus erano 2.409 dei quali 103 con sintomi gravi), 350 martedì, 378 mercoledì, 445 giovedì, 353 venerdì, 327 sabato. La Prefettura ha anche reso noto che tra il 18 novembre ed il 31 gennaio si sono avuti 838 casi non riportati di COVID-19.
Confermata, il 16 febbraio, la presenza di una variante del virus, quella inglese, nella Prefettura di Kagoshima.
La Prefettura di Osaka ha invece chiesto una rimozione dello settato di emergenza a fine mese e non dal 7 marzo come previsto.
Proprio sul tema delle varianti, nuova preoccupazione globale, l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive ha comunicato, lo scorso 19 febbraio, che a dicembre 2020 è stata trovata una variante, la cui origine è sconosciuta, del virus.
Una ricerca condotta dall’Istituto di Scienze Mediche dell’Università di Tokyo sui guariti dal COVID-19 ha mostrato una persistenza degli anticorpi tra i 3 ed i 6 mesi. Lo studio è stato condotto su 39 persone.
Sul tracciamento, dopo che nelle scorse settimane era emerso il non funzionamento dell’applicazione su Android, anche sui telefonini Apple sono emersi malfunzionamenti. Il Ministero della Salute ha annunciato un’indagine per accertare le dimensioni del problema. Il 18 febbraio il Ministero della Salute ha annunciato un aggiornamento, già distribuito, dell’applicazione.
Frattanto da una ricerca condotta da due associazioni che rappresentano gli ospedali (che sono privati all’80% nell’Arcipelago) risulta che il 43% di essi abbia tagliato le tredicesime a dicembre. Il dato va messo in relazione con le numerose, ed inascoltate, richieste dell’opposizione perché nei vari bilanci supplementari che si sono stati approvati vedessero più fondi alla sanità.
I 1.475 ospedali oggetto dell’inchiesta hanno registrato perdite del 5,6% (contro un 1% di profitto del 2019).
Sul nucleare, a Mihama (Fukui), lo scorso 15 febbraio, il consiglio comunale ha dato il proprio disco verde alla riattivazione dell’impianto di proprietà di Kansai Electric Power. La centrale è stata attivata nel 1976 e spenta dopo l’incidente di Fukushima. A giudizio del sindaco, l’impianto rispetta gli standard di sicurezza fissati nel 2012.
Stato e TEPCO sono stati intanto condannati, lo scorso venerdì, a pagare 278 milioni di yen a 43 persone che furono evacuate dopo l’incidente del 2011. Ad emettere la sentenza è stata l’Alta Corte di Tokyo.
Venerdì scorso, sempre TEPCO ha reso noto che in seguito al terremoto dell’acqua di raffreddamento è uscita dagli ex reattori 1 e 2. L’evento è l’ennesimo che sta complicando il decommissionamento dell’ex centrale.
In politica interna, l’ex primo ministro Noda, attualmente parlamentare del Partito Costituzionale Democratico, ha interrogato, lo scorso lunedì, il premier Suga chiedendogli di dormire nella residenza del premier. La richiesta è stata avanzata dopo il terremoto che ha colpito di recente la Prefettura di Fukushima.
“Perché non vive nell’ufficio del primo ministro?” ha chiesto Noda sottolineando come ci siano voluti 20 minuti per arrivare dal dormitorio destinato ai parlamentari che non risiedono a Tokyo e gli uffici del governo. Noda ha rimarcato come in caso di terremoto alcune strade potrebbero essere interrotte ed anche qualora il Paese fosse lanciato un missile nordcoreano esso arriverebbe in circa 10 minuti sui cieli nipponici.
Per ciò che attiene agli scandali che attraversano la maggioranza, Masato Imai, deputato del PCD, ha chiesto al premier di spiegare il perché delle cene cui ha partecipato il figlio, dirigente di una società operante nel settore, con dirigenti del Ministero degli Interni e Comunicazioni.
“Non importa chi sia coinvolto, dovremmo evitare di sollevare dubbi dall’opinione pubblica. Voglio che il Ministero prenda le misure appropriate” ha affermato il premier.
Lo stesso deputato ha anche chiesto conto del denaro, ben 150 milioni di yen, che il PLD nazionale ha erogato alla propria federazione di Hiroshima in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri. Secondo Imai parte di quel denaro è poi servito alla senatrice Kawai, recentemente condannata, per acquistare pacchetti di voti da politici locali. Sul punto Suga non ha risposto scaricando l’obbligo di spiegazioni alla tesoreria della federazione.
In settimana il ministro degli Interni Ryota Takeda ha annunciato la rimozione di due dirigenti dai posti fino ad ora occupati ma ha negato che l’azione sia connessa alle cene.
Lo scandalo “ha accresciuto il sospetto che ci sia stata distorsione” nelle politiche dello Stato, secondo il presidente del Partito Comunista Shii.
In una successiva interrogazione rivolta dallo stesso Imai al vicepremier Taro Aso, il numero due del governo si è rifiutato di dichiarare se vi siano o no documenti che provino quanto affermato da Toshio Akagi, dipendente dell’Ufficio delle Finanze del Kinki il quale, prima di suicidarsi, ha scritto che i propri superiori gli avevano chiesto di modificare dei documenti – poi giunti in sede parlamentare per l’inchiesta che venne avviata sulla vicenda – circa la svendita di un terreno demaniale ad un’associazione politicamente prossima all’ex premier Abe (sui dettagli di questo scandalo che ne ha prodotti mille altri di insabbiamento della vicenda si rimanda alle numerose Pillole nelle quali se ne è scritto).
“C’è in corso una causa [quella avviata dalla vedova del funzionario ndr] e vorrei astenermi dal dichiarare su fatti legati al di fuori del processo” ha affermato Aso.
Frattanto, un altro parlamentare conservatore, il deputato Takaki Shirasuka, ha lasciato il partito dopo che si era scoperto che lo stesso aveva trascorso delle serate nei locali notturni violando la raccomandazione della Prefettura di Tokyo. Shirasuka ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni, previste ad ottobre, per il rinnovo della Camera bassa.
Nella Prefettura di Aichi, il chirurgo Katsuya Takasu è finito nei guai, per adesso da solo, con l’accusa di aver promosso una gigantesca falsificazione della petizione atta a tenere un referendum revocativo sul governatore della Prefettura Hideaki Omura. Il medico, insieme al sindaco di Nagoya Takashi Kawamura, aveva promosso la petizione (in calce alla quale pare l’83% delle firme fossero false) perché il Governatore non si era opposto ad una mostra artistica (che aveva ricevuto anche contribuiti pubblici) nella quale una serie di opere offendevano l’Imperatore o l’esercito.
Al Governo è stato invece chiamato Tetsushi Sakamoto quale delegato alla prevenzione del suicidio. La nomina è successiva agli ultimi dati che, sul 2020, hanno mostrato un aumento di tali eventi.
Sull’immigrazione, il 19 febbraio, è stato approvato, in sede di governo, un disegno di legge volto a ridurre la permanenza dei migranti irregolari nei centri dove vengono detenuti (talvolta per anni) in attesa di espulsione. Secondo la bozza elaborata dall’Esecutivo, potrà essere concesso ai migranti di vivere al di fuori dei centri pur in presenza di un decreto di espulsione.
Nei casi nei quali il reimpatrio risulti difficile o impossibile, l’immigrato potrà avere un periodo di tempo entro il quale lasciare il Paese, pena un anno di carcere in caso di violazione. Sarà creato un sistema che consenta alle autorità per l’immigrazione di stabilire un limite di tempo e comandare alle persone di lasciare il paese.
Le persone che contravvengono alle misure saranno soggette a pene inclusa una pena detentiva fino a un anno.
A giugno 2020, 232 delle 527 persone che si trovavano nei centri di espulsione era rinchiusa da oltre sei mesi e 47 persone si trovano recluse da 3 anni.
Nelle Olimpiadi, l’attuale ministra delegata ai Giochi, Seiko Hashimoto, è stata scelta dal comitato organizzatore quale successore di Yoshiro Mori.
Confermato, nel corso di una telefonata tra Jonhson e Suga, l’appoggio britannico a che i Giochi si svolgano come previsto.
In politica estera, lo scorso lunedì, il governo nipponico ha inviato una nota di protesta alle autorità cinesi per l’ingresso di naviglio della Guardia Costiera di Pechino nelle acque prossime alle Senkaku.
“Queste attività violano il diritto internazionale” ha affermato il segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato.
Altre navi sono entrate in acque nipponiche martedì e sabato mattina.
Sempre in tale ambito, il ministro degli Esteri iraniano Zarif, recentemente intervistato da Kyodo News, ha chiesto al Giappone di rimuovere alcune delle sanzioni frutto del ritiro da parte statunitense dell’accordo sul nucleare della Repubblica Islamica.
Attualmente tra Giappone e Corea del Sud vi sono circa 10 miliardi di dollari di asset iraniani congelati dalle autorità dei due Paesi.
Per ciò che concerne le Curili meridionali, a pochi giorni dalla celebrazione nipponica che ne chiede la restituzione, Putin, nel corso di un’intervista con media russi registrata il 14 febbraio, ha chiarito, per la centesima o millesima volta, che non saranno alterati gli equilibri territoriali frutto del secondo conflitto mondiale e della sconfitta nipponica in quella guerra. “
Spero di sviluppare relazioni con il Giappone ma non farò nulla che vada contro la Costituzione” ha affermato il Presidente russo.
Il giorno successivo il segretario generale del Gabinetto Kato ha riaffermato la volontà nipponica di discutere sulla base della dichiarazione nippo-sovietica del 1956 la quale, stando all’interpretazione di Tokyo ma non a quella che le dà Mosca, consentirebbe almeno il ritorno ai giapponesi degli isolotti di Habomai.
Motegi ha partecipato ad una riunione in videoconferenza con i colleghi Antony Blinken (USA), Marise Payne (Australia) e Subrahmanyam Jaishankar (India). Il formato, chiamato in gergo diplomatico Quad, è il tentativo di costruire un blocco nell’area Asia-Pacifico per contenere la Cina.
La riunione “mostra il forte impegno del governo Biden per un’area indo-pacifica libera ed aperta” ha commentato il portavoce del governo di Tokyo Katsunobu Kato.
Nella difesa, intervenendo in sede di commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti, Takaaki Tamura del Partito Comunista ha inviato il Governo a rispettare la volontà espressa dai cittadini di Nishinoomote nelle ultime elezioni comunali e dunque ad abbandonare i progetti di costruzione di una base per le esercitazioni della Marina militare statunitense (nello specifico per quelle esercitazioni che coinvolgono le portaerei) sull’isola di Mageshima la quale è amministrativamente sotto tale comune.
Sempre per ciò che riguarda le basi militari, il Governatore di Okinawa, intervenendo in assemblea prefettizia il 16 febbraio, ha chiesto che la percentuale di servitù militari ospitate sul territorio della Prefettura in rapporto al totale scenda da oltre il 70% almeno al 50%. “Capisco la necessità di un’alleanza ma tale sproporzione va rivista” ha sottolineato il politico.
Raggiunto, intanto, l’accordo tra Giappone e Stati Uniti sul “sympathy budget” e cioè il fondo, compartecipato dal Sol Levante, che copre i costi per ospitare le truppe USA nell’Arcipelago. Secondo quanto comunicato dal ministro degli Esteri Motegi il Giappone verserà per il prossimo anno fiscale 200 miliardi di yen.
Nella settimana appena terminata è deceduto, nel corso di un’esercitazione svoltasi in Alabama, un aviere delle Forze di Autodifesa nipponiche.
In Corea del Sud, intanto, Lee Yong Soo, novantaduenne ex schiava sessuale dell’esercito coloniale nipponico, ha chiesto al proprio governo di rivolgersi alla Corte Internazionale di Giustizia affinché il governo nipponico paghi i 100 milioni di won che è stato condannato a versare a 12 ex “comfort women”.
“Il Giappone sta ignorando la sentenza senza nemmeno fare appello” ha detto la donna.
Partito, in chiusura di settimana, il primo volo dal golpe militare da Yangon in direzione Tokyo il quale ha consentito il rimpatrio di alcuni cittadini nipponici.
In economia, gli ultimi dati, resi noti lunedì scorso dall’Esecutivo, mostrano come nel periodo ottobre-dicembre 2020 il PIL nipponico sia cresciuto del 12,7% annualizzato. In termini reali il 2020 si è chiuso, stando alle elaborazioni del governo, con un -4,8%: il dato peggio dal 2009, anno della grande crisi globale di inizio secolo.
Scesi a gennaio dello 0,6% (dopo che a gannaio vi era stato un calo dell’1%) i prezzi al consumo. A determinare il calo principalmente il -8,6% registratosi nell’energia, il -14,4% nel kerosene ed il .9,5% nella benzina.
Frattanto l’ultimo rapporto mensile sullo stato dell’economia realizzato da Governo, per la prima volta negli ultimi dieci mesi, abbassa le prospettive per il futuro e riconosce l’esistenza di un rallentamento dei consumi privati e della “debolezza mostrata in alcuni settori”.
Nelle esportazioni, a gennaio si è registrato un +6,4% rispetto allo stesso mese del 2020 per complessivi 5..780 miliardi di yen. Si tratta del recupero più forte dall’ottobre 2018 e secondo mese di crescita dopo 25 di calo. Il dato è stato trainato dalla crescita dell’export verso la Cina: +37,5%.
Per materiali la crescita più impressionante è stata quella dei semiconduttori (+50,5%), seguita da quella dei materiali plastici (+30,4%). Crollate del 9,5% (per complessivi 6.100 miliardi) le importazioni: il calo è il ventunesimo consecutivo.
Nel turismo, calato a gennaio del 98,3% rispetto al medesimo mese del 2020 il numero di visitatori stranieri. Complessivamente sono approdati nell’Arcipelago 46.500 persone.
Crollato, come era naturale attendersi, anche il numero di passaporti chiesti dai cittadini nipponici nel 2020: -70,3%. In termini assoluti sono stati richiesti 1.340.000 passaporti, il numero più basso degli ultimi 48 anni.
Nella ristorazione, investimenti all’estero per Yoshinoya Holdings. La società ha siglato un accordo con Jollibee Foods Corporation al fine di espandersi nel Sud-Est asiatico. Fondata, con capitale pari a 130 milioni di pesos filippini, una joint venture che dovrà aprire 50 locali.
In campo pubblicitario, Dentsu Group prevede perdite per 159,60 miliardi di yen nell’anno fiscale che si concluderà a marzo. Nel 2019 le perdite furono pari a 80,89 miliardi.
Nell’auto, Idemitsu Kosan ha annunciato la produzione di massa di veicoli elettrici compatti in un tentativo di riconvertirsi. L’azienda potrebbe dare queste auto in noleggio nelle proprie 6.400 stazioni di servizio.
Verso la riconversione per archiviare la decarbonizzazione entro il 2050 anche l’industria dell’acciaio. “Siamo favorevoli a questa politica e prenderemo misure decise” si legge in un comunicato dell’associazione di categoria. L’industria dell’acciaio emette il 14% delle emissioni nipponiche di CO2.
Sempre in campo ambientale, una ricerca condotta da una equipe guidata dal professor Hiroshi Moriwaki dell’Università di Shinshu ha individuato una variante, molto più “efficace”, di un batterio in grado di degradare il petrolio. Il batterio è stato trovato nelle sabbie di un fiume, il Susobana, della Prefettura di Nagano. In fase sperimentale, l’80% delle componenti del diesel erano risultate degradate dopo sei giorni.
Chiudendo con la tecnologia, a Maebashi (Gunma) il 15 febbraio è stato sperimentato per la prima volta un autobus a guida autonoma utilizzando il 5G quale metodo di comunicazione tra le telecamere in strada ed i sensori presenti all’interno del mezzo. Il bus dovrebbe entrare in funzione nel 2022. Il test, cui ha cooperato l’Università di Gunma, si è svolto su un tracciato di un chilometro tra due stazioni ferroviarie. Sullo stesso tragitto, già dal 2018, sono stati effettuati dei test ma utilizzando la tecnologia 4G.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; tass.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine di L. Fernando/US Secretary of Defense (dettaglio) da Wikimedia Commons
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