Navi della Guardia Costiera cinese hanno stazionato tra sabato 6 e domenica 7 febbraio presso le contese isole Senkaku. A comunicarlo la Guardia Costiera nipponica di stanza a Naha, Okinawa. Si tratterebbe della quinta violazione, nel 2021, delle acque territoriali nipponiche da parte di naviglio cinese.
“Le isole Diaoyu [il nome con il quale sono chiamate le Senkaku in RPC ndr] e le isole ad esse prossime sono territori cinesi. Le attività di pattugliamento e di applicazione della legge da parte della Guardia Costiera Cinese in queste acque sono misure legittime e legali atte a salvaguardare la sovranità” ha commentato da Pechino Wang Wenbin, Portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare.
Il giorno successivo della vicenda hanno parlato anche il ministro della Difesa Kishi e l’ambasciatore facente funzioni degli USA a Tokyo Joseph Young.
Sempre in politica estera, il 7 febbraio si è celebrato il giorno dedicato ai Territori del Nord e cioè la giornata nella quale, con un evento ed un discorso del premier, il governo nipponico richiede la restituzione delle Curili meridionali, isole acquisite dall’Unione Sovietica negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale.
“Il governo da me guidato continuerà i colloqui sulla base dell’incontro di Singapore del 2018” ha affermato il capo del governo di Tokyo all’evento riferendosi ai colloqui intercorsi tra Putin e Shinzo Abe.
Da parte sua Mosca ha chiarito fino allo sfinimento che non ha intenzione di ridiscutere un assetto territoriale che è frutto della sconfitta militare del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale.
Per ciò che attiene alla situazione in Myanmar, Paese nel quale sono presenti diverse aziende nipponiche, lo scorso martedì i ministri degli Esteri di Tokyo e Camberra, Motegi e Payne, hanno chiesto congiuntamente alla giunta militare di rilasciare Aung San Suu Kyi e le altre persone detenute in seguito al golpe.
Emessa, frattanto, una nota che invita i cittadini nipponici a sospendere o rimandare i viaggi in Tanzania a causa di una serie di posizioni negazioniste del virus o dell’efficacia dei vaccini rilasciate da diversi dirigenti del Paese.
Per ciò che attiene all’emergenza Coronavirus, i Governatori delle Prefetture hanno chiesto al governo centrale di presentare quanto prima un piano vaccinale. Lunedì, intanto, il Ministro della Salute, Norihisa Tamura, ha annunciato che presto saranno rese note le linee guida per il trasporto e la conservazione delle dosi. I primi ad essere vaccinati dovrebbero essere 10.000 cittadini sani e sotto i sessantacinque anni di età e, successivamente, il personale sanitario. Per assicurare la conservazione del vaccino Pfizer, il quale richiede temperature particolarmente basse e le cui dosi sono state prenotate per coprire 72 milioni di persone, sono stati predisposti circa 20.000 congelatori.
Martedì scorso il ministro Tamura ha dichiarato che non sarà possibile vaccinare il numero di persone ipotizzato a causa di una carenza di siringhe adatte al vaccino Pfizer (quelle, per intenderci, acquistate, non senza polemiche, dalla struttura commissariale italiana). Il Giappone ha un tipo di siringhe che possono ottenere cinque e non sei dosi da ogni fiala. Il Governo ha chiesto ai produttori di siringhe di adoperarsi nella produzione di quelle adatte.
In settimana il ministro Motegi ha intanto annunciato che il Giappone contribuirà con altri 70 milioni di dollari alla campagna internazionale per la fornitura di vaccini ai paesi poveri. In totale il Sol Levante contribuirà con 200 milioni di dollari all’iniziativa.
In chiusura di settimana il vaccino di Pfizer ha ricevuto il via libera dal tavolo consultivo del Ministero della Salute ed attende, presumibilmente entro domenica, la registrazione da parte della locale Agenzia del farmaco. I primi vaccinati sarà 20.000 tra dottori ed infermieri. Le prime 400.000 dosi sono giunte, il 12 febbraio, all’aeroporto di Tokyo Narita.
Sulla diffusione dell’infezione, la capitale, principale centro dove il virus ha preso piede, ha registrato 276 casi lunedì (al giorno precedente i deceduti accertati erano stati, da inizio emergenza 1.023 e i contagiati totali oltre 104.000), 412 martedì, 491 mercoledì, 434 giovedì (2.558 i pazienti ospedalizzati a quella data dei quali 103 in gravi condizioni), 307 venerdì, 369 sabato.
Individuate, invece, nelle Prefetture di Hyogo e Saitama, otto persone che sono risultate infettate dalla variante inglese del SARS-CoV-2. Al 10 febbraio erano 108 le persone che erano risultate infettate da varianti acclarate del virus (di questi ben 93 erano stati esposti alla variante inglese).
Ad Osaka sono stati invece annunciati 40.000 test PCR per degenti e lavoratori di strutture sanitarie ed assistenziali stante la diffusione dell’infezione in queste strutture.
Nazionalmente il Giappone si colloca come ultimo tra i grandi Paesi per numero di test. In un recente intervento il presidente del PCG Shii ha sottolineato come il numero massimo di test sia stato il 14 gennaio (meno di 91.000) i quali poi sono scesi fino ai 44.000 del 9 febbraio.
Frattanto una ricerca condotta su 11.333 persone residenti in cinque Prefetture (tra cui Tokyo ed Osaka) ha mostrato come l’11,5% di esse abbia manifestato gravi forme di stress che hanno condotto a consultazioni con personale medico. La ricerca si riferisce a dati raccolti lo scorso maggio, quando venne emessa la prima dichiarazione sullo stato di emergenza, ed è stata condotta da un gruppo di ricercatori universitari.
In parlamento, il Partito Costituzionale Democratico, quello Comunista, il PDP ed i socialdemocratici hanno presentato, lo scorso lunedì, un progetto di legge volto al sostegno economico di lavoratori precari ed a tempo parziale che sono stati colpiti nelle loro finanze dalla pandemia. Cuore del progetto di legge la fornitura di sussidi ai lavoratori delle grandi aziende i quali sono stati, fino ad ora, esclusi dalla possibilità di accedere ai sussidi nonché un prolungamento dei contributi alla copertura delle ferie.
Sempre in parlamento, Kazunori Yamai del PCD ha chiesto che i sostegni alle attività economiche vengano estesi anche a quelle realtà che hanno subito perdite del 30%. Da parte sua il premier ha invece chiarito che nel 2021 i sussidi saranno inferiori a quelli concessi nel 2020 e che il numero di fallimenti di imprese dello scorso anno è stato comunque limitato.
Il collega di partito Shuji Inatomi ha invece chiesto di sostenere gli studenti universitari che stanno affrontando la didattica a distanza fornendo a loro dei tablet.
Martedì, intanto, il Governo ha disposto la spesa di 1.140 miliardi di yen, prelevati dai fondi di riserva dell’anno fiscale 2020, in gran parte per coprire i sussidi destinati alle attività che hanno chiuso (o che hanno ridotto gli orari di apertura) a causa della nuova dichiarazione dello stato di emergenza.
Nel welfare, una ricerca condotta da Tsukuroi Tokyo Fund, un’associazione che si occupa di fornire alimenti alle persone in condizioni di disagio economico, ha mostrato come molte persone esitino a richiedere assistenza alle amministrazioni locali per paura che queste possano telefonare ai parenti per informarsi sulla reale situazione economica dei richiedenti, una pratica che è già stata dichiarata non necessaria dal Ministero del Lavoro e Salute.
Approvato, martedì scorso, in sede governativa il disegno di legge per incentivare la digitalizzazione dell’Arcipelago. La normativa è il primo passo verso la costituzione dell’Agenzia per la digitalizzazione.
In campo culturale, oltre 10.000 documenti dello scrittore e premio Nobel Kenzaburo Oe sono stati depositati presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tokyo.
L’archivio “fornirà l’opportunità di rivalutare le opere di un autore riconosciuto a livello mondiale” ha affermato Kenichi Abe, docente di letteratura dell’ateneo.
In politica interna, ad Urasoe (Okinawa) Tetsuji Matsumoto, appoggiato da PLD e Nuovo Komeito, è stato confermato per il terzo mandato. La notizia è valutata in maniera particolarmente positiva perché il riconfermato primo cittadino è favorevole al trasferimento del porto militare statunitense di Naha nella città da lui amministrata considerando il trasloco come un volano per la crescita economica.
Per quanto riguarda le Olimpiadi, il ministro per la Ricostruzione Katsuei Hirasawa ha affermato, rispondendo ad un’interrogazione posta da Emi Kaneko del PCD, che le dichiarazioni sessiste del capo del comitato organizzatore dei Giochi “non avranno alcuna influenza”. Proprio nessuna però non sembrerebbe: al 9 febbraio già 390 volontari avevano lasciato in segno di protesta con le affermazioni di Yoshiro Mori.
“Se dei volontari vogliono lasciare ne cercheremo degli altri” ha commentato il segretario del PLD Nikai mentre la collega di partito e ministra per i Giochi Hashimoto ha riconosciuto che “i volontari si stanno dimettendo perché si sentono a disagio”.
Il 9 febbraio, all’interno della Camera dei Rappresentanti, hanno invece protestato e chiesto la rimozione di Mori le deputate dell’opposizione ed il medesimo giorno anche il sindacato dei giornalisti Shimbun Roren ha chiesto un passo indietro al dirigente.
A fronte del crescere delle prese di posizioni pubbliche contro Mori, anche il Comitato Olimpico Internazionale è dovuto intervenire per esprimere, con un comunicato ufficiale, la propria distanza dalle posizioni sessiste.
“Il governo ed i partiti della maggioranza, che avevano insistito sul fatto che Mori rimanesse al posto, hanno la colpa di allargare così tanto la ferita” ha commentato il segretario del Partito Comunista Akira Koike. “Non si tratta di un problema individuale” ha sottolineato anche il presidente del PCG Shii.
Venerdì, dopo aver resisto per giorni, Mori ha infine presentato le proprie dimissioni. “Ciò che è importante è ospitare le Olimpiadi a luglio e quindi non posso proseguire nella loro preparazione” ha affermato l’ottantatreenne il quale ha però sottolineato di essere stato male interpretato dai media.
“Pieno rispetto” per la decisione di Mori e “prosecuzione del lavoro con il successore” è stata comunicata dal numero uno del CIO Thomas Bach.
Le dimissioni sono giunte “troppo tardi” ma “meglio che non averle avute affatto” ha commentato Yukio Edano.
Le dimissioni “sono il risultato delle molte donne e di tutti gli altri che hanno fatto sentire la propria voce” ha sottolineato la presidentessa del Partito Socialdemocratico Mizuho Fukushima.
Per ciò che attiene ai rapporti avuti da uno dei figli del premier con dirigenti del Ministero degli Interni e Comunicazioni, un rapporto del dicastero, reso noto venerdì, ha mostrato come si siano tenute ben 12 cene, le prime già nel 2016, tra l’uomo, casualmente dirigente di un’azienda operante nel medesimo settore sotto la vigilanza del Ministero, e funzionari pubblici. Il codice etico dei dipendenti pubblici vieta rapporti di questa natura tra dirigenti di aziende pubbliche e funzionari dello Stato. In parlamento Akira Koike del PCG ha chiesto al premier di riferire sulla vicenda.
Per ciò che concerne invece lo scandalo che ha coinvolto, lo scorso dicembre, l’ex ministro dell’Agricoltura Takamori Yoshikawa, il parlamentare comunista Takaaki Tamura, interrogando il ministro dell’Agricoltura Nogami, ha messo in relazione il mancato recepimento, da parte nipponica, di alcune disposizioni sul benessere animale (nello specifico riguardanti il pollame) con le pressioni e la probabile corruzione di ministri, ex ministri e funzionari dell’Agricoltura da parte di aziende che operano in quel settore. Nogami ha smentito questa ipotesi.
Nella difesa, lo scorso lunedì è avvenuto un incidente tra un sottomarino delle Forze di Autodifesa, il Souryu, ed una nave commerciale. L’incidente, che ha prodotto considerevoli danni al natante militare, è avvenuto a largo di Capo Ashizuri. Dichiarata la disponibilità del ministro Kishi a cooperare con l’indagine che è stata avviata dalla Guardia Costiera mentre il Capo di Stato Maggiore della Marina, Hiroshi Yamamura, ha presentato le scuse per l’accaduto.
Il 9 febbraio i rappresentanti della locale federazione del PCG hanno incontrato il rappresentante del locale ufficio del Ministero della Difesa per chiedere una maggiore attenzione per i pescatori che operano quotidianamente in quelle acque.
Il 12 febbraio, intanto, dopo l’ennesimo episodio criminale che ha coinvolto un marine statunitense (nello specifico un tentativo di stupro), il Governatore di Okinawa, Denny Tamaki, ha inviato una lettera a Neil Owens, responsabile delle basi dei marines nel Pacifico.
“L’incidente non solo ha colpito molto i residenti ma è stata una violazione dei diritti umani della donna ed è intollerabile. Il Corpo dei Marines manca di un adeguato sistema di formazione e gestione” ha scritto il Governatore.
Per quanto concerne le aree colpite dallo tsunami del 2011, lo scorso 9 febbraio, il presidente del Partito Comunista Shii ha incontrato, online, il Governatore della Prefettura di Iwate, Takuya Tasso, ed il sindaco di Rikuzentakata, Futoshi Toba.
Uno dei problemi sottolineato dal Governatore è stato il calo delle attività di pesca, dovuto anche all’aumento della tassa sui consumi. Sul punto Shii ha affermato che si continuerà a battere per un mantenimento delle sovvenzioni ai pescatori. Anche il sindaco si è detto preoccupato per il futuro del settore primario e ribadito l’opposizione della città al rilascio in mare delle acque contaminate stoccate nell’ex impianto di Fukushima al fine di tutelare meglio la pescicoltura.
In economia è in discesa, per il terzo mese consecutivo, la fiducia di alcuni operatori economici nella ripresa. Gli ultimi dati, resi noti lunedì, hanno mostrato una diminuzione di 3,1 punti a gennaio rispetto a dicembre.
Crollati nel 2020, ma non poteva essere altrimenti, gli straordinari pagati: 12,1%, il dato più basso degli ultimi 11 anni. La media si è aggirata intorno ai 17.352 yen al mese per lavoratore. Tra i settori che hanno registrato un calo più marcato vi sono stati i saloni di bellezza (-33,5%), ristoranti ed hotel (-27,3%) ed il manifatturiero (-19,5%).
Calati a gennaio, e per l’undicesimo mese consecutivo, i prezzi all’ingrosso. Secondo quanto reso dalla Banca Centrale, lo scorso mese i prezzi sono scesi dell’1,6%. A determinare il dato è stato, soprattutto, il calo (per il 14,7%) dei prezzi di petrolio e carbone e dei prezzi dell’elettricità (11,9%).
Il recupero dell’export ha permesso all’Ufficio del Governo, di stimare una crescita del PIL annualizzata del 7,97% per il periodo ottobre-dicembre 2020. In termini complessivi il 2020 si sarebbe così concluso con un calo reale del PIL pari al 5,06%. Prevista una crescita del 5,76% per il primo periodo, aprile-giugno, dell’anno fiscale 2021.
Intervenendo in parlamento, il ministro delle Finanze Taro Aso ha sostenuto di voler porre il tema delle criptovalute al prossimo incontro con i propri colleghi del G20. Nessuna sorpresa, anche in questo caso, circa il fatto che le posizioni del numero due del governo di Tokyo seguono le manifestate intenzioni da parte della Banca Centrale Cinese di digitalizzare sempre più la valuta.
Il G7 dei titolari delle Finanze, svoltosi in videoconferenza, ha intanto segnato, almeno nelle dichiarazioni, un primo ritorno al multilateralismo. Si trattava della prima riunione per Janet Yellen e l’ultima per Roberto Gualtieri per il quale i ministri “hanno confermato il comune impegno ad un coordinamento ai fini del sostegno alla ripresa”.
Nel settore finanziario, SoftBank ha riportato per il periodo aprile-dicembre 2020, utili pari a 29 miliardi di dollari. Il dato, dovuto ad una ripresa del mercato azionario, segue un periodo di difficoltà per la società guidata da Son. Nel medesimo periodo del 2019 la società aveva infatti riportato un -69% a causa delle perdite del Vision Fund e della statunitense WeWork.
Nell’elettronica, Renesas Electronics ha annunciato l’acquisto della britannica Dialog Semiconductor per 4,89 miliardi di euro.
“La transazione che abbiamo annunciato oggi rappresenta un importante passo nel far decollare il piano di crescita di Renesas” ha affermato Hidetoshi Shibata, presidente ed amministratore delegato dell’azienda nipponica.
Nell’auto, Honda ha annunciato un taglio di ben 100.000 vetture nelle proprie prospettive di vendita per il periodo tra gennaio e marzo 2021 a causa dei rallentamenti alla produzione prodotti dalla carenza di semiconduttori sul mercato internazionale. Contestualmente l’azienda ha annunciato una revisione delle previsioni sugli utili per l’anno fiscale 2020 che sono state portate da 390 a 465 miliardi di yen.
Perdite, per il periodo ottobre-dicembre 2020, sono state riportate da Nissan Motor. La società che fu guidata da Carlos Ghosn ha reso noto di aver perso 37,8 miliardi di yen.
Riviste, invece, al rialzo le previsioni di profitto per Toyota. Nell’anno fiscale che terminerà a marzo, l’azienda prevede utili per 1.900 miliardi di yen contro i 1.420 stimati in precedenza.
Nel turismo, il surplus economico prodotto da questo settore è crollato, nel 2020, del 79,2% per complessivi 562,1 miliardi di yen. Si tratta del primo calo dal 2015. Nel 2020 hanno visitato il Sol Levante 4,12 milioni di persone: l’87,1% in meno rispetto al 2019.
Surplus, per il quinto anno consecutivo, nelle merci. Lo scorso anno il Giappone ha infatti registrato un surplus commerciale pari a 3.050 miliardi di yen. Il dato è dovuto in gran parte al crollo (-15%) delle importazioni.
Nella ristorazione, la popolare catena Ichiran produrrà e metterà in commercio, a partire dal 15 febbraio, ramen istantanei al fine di incontrare la domanda di coloro che preferiscono rimanere in casa piuttosto che recarsi al ristorante.
Nel marketing, i prodotti associati all’immagine di Kumamon, il pupazzetto promosso dalla Prefettura di Kumamoto, hanno prodotto, nel 2020, vendite per la cifra record di 169,8 miliardi di yen.
Chiudendo con l’innovazione tecnologica, lo scorso venerdì il ministro dei Trasporti Akaba ha annunciato che entro marzo 2022 saranno rese note le linee guida, e le conseguenti modifiche al codice della strada, per le auto volanti.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; olympic.org; tass.com; renesas.com; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine World Economic Forum (dettaglio) da flickr.com
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