Settimana caratterizzatesi, come quella precedente, per la seconda ondata di diffusione del SARS-CoV-2. Domenica 22 novembre l’Arcipelago ha superato per la quinta volta i 2.000 casi giornalieri (mentre il numero ufficiale di deceduti a causa del virus, da inizio pandemia, ha toccato quota 2.000 dei quali 479 a Tokyo, 277 ad Osaka, 185 a Kanagawa, 149 ad Hokkaido e 132 a Saitama) con Osaka che per la prima volta supera Tokyo (490 contro 391 positivi) mentre 245 sono stati registrati ad Hokkaido.
La capitale ha poi avuto 314 positivi il 23 novembre, 186 martedì, 401 mercoledì (oltre 1.900 i casi nazionali), 481 giovedì (e di questi 60, il numero più alto da maggio, con sintomi gravi), 570 venerdì, 561 sabato (per 40.000 casi totali da inizio pandemia).
Proprio a Tokyo, il maggior gruppo assembleare della Prefettura, quello di Tomin First no Kai, la lista creata da Yuriko Koike, ha presentato una bozza di ordinanza che prevede l’erogazione di multe per i cittadini che rifiuteranno di sottoporti al test per accertare la presenza del nuovo Coronavirus su richiesta delle autorità.
Mercoledì, frattanto, la Governatrice della Prefettura Metropolitana ha nuovamente chiesto, a bar e ristoranti, dal 21 novembre e fino al 17 dicembre, di non servire alcolici e di ridurre le ore lavorative (chiudendo alle 22). La richiesta, cui non è obbligatorio aderire, sarà ricompensata con 400.000 yen (richieste simili sono state fatte ad Osaka, Sapporo e, da giovedì, Nagoya).
“Saremo capaci di risollevare l’economia soltanto con la prevenzione” aveva affermato commentando i dati di fine settima il presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano per il quale la campagna “Go To Travel” andava sospesa prima. Giudizio simile ad Edano è stato espresso da Kamon Iizumi, Governatore di Tokushima e Presidente dell’Associazione Nazionale Governatori il quale ritiene che anche la parallela campagna “Go To Eat” vada sospesa a “Sapporo ed a Nagoya”.
Proprio il Governatore di Hokkaido ha comunicato, lo scorso lunedì, la richiesta di esclusione del capoluogo Sapporo dalla campagna e richiesta identica è stata fatta da Hirofumi Yoshimura, Governatore di Osaka.
Di pare opposto il Governatore di Gunma, Ichita Yamamoto, che il 22 novembre ha confermato l’intenzione di continuare con l’iniziativa. Con o senza bonus, dati elaborati da Agoop, società del gruppo SoftBank, hanno registrato enormi aumenti nel numero di turisti che hanno raggiunto le località di Arashiyama (Kyoto) e di Hakone (Kanagawa).
Mercoledì, infine, il Governo ha deciso di escludere, dal giorno successivo, dalla popolare iniziativa Sapporo ed Osaka. L’esclusione, comunicata dal ministro Nishimura, rimarrà in vigore per tre settimane ma riguarda unicamente coloro che vorranno recarsi in quelle località mentre gli abitanti delle stesse potranno usufruire dei bonus per recarsi in altre Prefetture (in tal senso il Governatore di Osaka ha comunque chiesto ai propri cittadini di non richiedere il bonus).
“Go To Travel ha aiutato le economie locali” ha affermato il premier Suga in risposta alle contestazioni del leader dell’opposizione Edano.
Sulla campagna “Go To Eat”, invece, il medesimo giorno il ministro dell’Agricoltura Nogami ha chiesto ai Governatori delle Prefetture di sospendere localmente la distribuzione dei bonus.
Sulla diagnostica, ad Osaka Shimadzu Corporation ha iniziato, lo scorso 27 novembre, a vendere una macchina per i test PCR che costa appena 2,09 milioni di yen (circa 16.750 euro). L’azienda spera di vendere 3.000 di questi mezzi l’anno.
Frattanto, stando ad una inchiesta condotta dall’associazione benefica Food Bank della Prefettura di Yamanashi sugli studenti di due università (l’Università di Tsuru e quella di Yamanashi), la metà degli studenti universitari ha ridotto il numero di pasti quotidiani a due a causa della crisi economica prodotta dalla pandemia che ha prodotto la perdita di moltissimi posti di lavoro a tempo parziale.
Per i bambini sono invece diverse le catene di supermercati che hanno lanciato, e proseguito anche durante questa seconda ondata, una campagna di donazione di cibo per le famiglie con figli più bisognose.
Il 24 ottobre il parlamentare comunista Yoshio Yamashita ha sottolineato come sia urgente elargire nuovamente un contributo una tantum agli studenti e reso noto che la sezione giapponese dell’Alleanza Democratica della Gioventù sia intervenuta 300 volte, in 33 diverse Prefetture, per fornire sostegno alimentare ad oltre 10.000 studenti.
Il medesimo giorno il comitato nazionale delle famiglie monogenitoriali ha nuovamente richiesto l’erogazione di un sussidio straordinario da 50.000 yen.
In campo sanitario, ma su un fronte completamente estraneo al SARS-CoV-2, il premier Suga ha comunicato la possibilità che siano eliminati i tetti reddituali volti ad accedere ai contributi per la fecondazione medicalmente assistita. Attualmente le coppie con redditi superiori ai 7,3 milioni di yen annui non possono usufruire dei contributi economici previsti per questo tipo di trattamenti.
Martedì scorso, frattanto, il Ministro dell’Istruzione, Koichi Hagiuda, ha affermato che il Governo non prevede “al momento” di chiudere le scuole anche se presto saranno emanante nuove linee guida volte ad assicurare, in particolare, la necessaria circolazione dell’aria anche nei mesi invernali.
“Il numero di studenti che hanno sviluppato sintomi è basso” ha ribadito Hagiuda il 27 novembre confermando la decisione.
L’Agenzia per la Casa Imperiale ha, frattanto, comunicato, lo scorso venerdì, che le celebrazioni di fine anno che di solito si tengono al palazzo imperiale di Tokyo sono state abolite.
In politica interna, un collaboratore dell’ex premier Abe è stato ascoltato dai magistrati che stanno indagando su cene, costate circa 8 milioni di yen di fondi pubblici, effettuate in occasione di eventi pubblici e che sarebbero state utilizzate dai conservatori per premiare propri elettori. L’ex premier ha dichiarato che coloro che hanno lavorato con lui durante il suo governo “stanno cooperando pienamente” con i pubblici ministeri; mentre Jun Azumi del Partito Costituzionale Democratico, appresa la notizia, ha chiesto che l’ex numero uno del PLD venga a riferire in parlamento in quanto se l’ufficio del primo ministro ha avuto un ruolo nella – ormai celeberrima – cena del sakura del 2019, Abe avrebbe mentito quando dichiarò di essere estraneo alla vicenda ed inoltre, come dimostrato dai bilanci del PLD, non risulta, nero su bianco, nessuna contribuzione del partito alla festa.
Posizione identica quella del segretario del PCG Koike il quale è andato a contare le volte che in parlamento Abe ha dichiarato che “l’ufficio del governo non è coinvolto” (16) e che “la differenza [tra quanto è costata la cena e quanto hanno poi pagato i commensali] non è stata compensata” (7).
Il 24 novembre il PCD, il Partito Comunista, il Partito Democratico per il Popolo e quello Socialdemocratico hanno chiesto, congiuntamente, di audire l’ex premier. Suga, il 25 novembre, ha comunque evitato di rispondere alle interrogazioni, poste da Edano e da Fukuyama, che chiamavano in causa il suo ufficio.
Frattanto il Partito Comunista ha messo sotto la lente d’ingrandimento anche una serie di incontri con i sostenitori di Suga, all’epoca Segretario Generale del Gabinetto, avvenuti nel 2014 e nel 2015 a Yokohama. Gli incontri, a cui hanno partecipato oltre 2.000 persone, prevedevano una quota di partecipazione di 1.500 yen ritenuta dal PCG come insufficiente a coprire i costi (ed anche in questo caso non risultano a bilancio le cifre raccolte tra i partecipanti).
Confermata, frattanto, la condanna a Hiroshi Tatemichi, collaboratore della senatrice Anri Kawai. Tatemichi è stato condannato a 18 mesi di carcere, con pena sospesa per cinque anni, per violazione dei tetti sulle spese elettorali avvenuta nel corso della campagna per il rinnovo parziale della Camera alta del 2019.
In ambito scientifico – mentre il ministro con delega, Shinji Inoue ha chiesto al Consiglio delle Scienze di considerare, in violazione della Dichiarazione di Potsdam e della stessa carta costitutiva del Consiglio, “il duplice uso” (militare e civile) della ricerca scientifica – il premier Suga ha nuovamente negato che la mancata nomina di sei dei 105 membri proposti dal Consiglio per la propria assemblea abbia a che fare con la libertà accademica. Frattanto Takashi Onishi, Presidente dell’organismo fino al 2017 ha smentito quanto affermato da Suga circa il fatto che, negli scorsi anni, l’ente e gli uffici del premier si siano coordinati per definire la lista.
Intervenendo ad una manifestazione il presidente del Partito Comunista Shii ha ririchiamato le ragioni storiche che hanno portato alla stesura dell’articolo 23 della Costituzione, quello che garantisce la libertà accademica. “Penso che la scienza e la politica abbiano logiche diverse. In politica, si discute valutando le opinioni delle minoranze e, alla fine, il principio della decisione a maggioranza funziona. Ma nella scienza no. La scienza non si basa sulla maggioranza, ma il suo valore dipende dalla verità. Per verificare se qualcosa è vero o no verranno individuati esperimenti, osservazioni, prove, logiche, ecc. E nella scienza, la verità inizia sempre da un piccolo numero. Galileo Galilei sostenne da solo la propria teoria sul moto dei pianeti e sebbene tutti lo avversarono, sostenne le proprie teorie e fu perseguitato come un eretico. Se la verità inizia da un piccolo numero, per lo sviluppo della scienza la libertà e l’indipendenza sono più importanti di qualsiasi altra cosa. La libertà accademica è ciò che richiede l’essenza della scienza. Se metti la scienza sotto il controllo della politica essa morirà. Se ciò accadrà, il progresso della società nel suo insieme sarà rallentato e gli interessi dell’intera nazione saranno danneggiati” ha affermato il numero uno del PCG.
Il Partito Liberal-Democratico si conferma quello che più ha ricevuto contributi entrate (pubbliche e private) anche se, in termini assoluti, vi è stato il maggior calo dal 2012. Nel 2019 il partito di governo ha ricevuto 2,42 miliardi di yen: l’1,6% in meno rispetto al 2018. Il 72,1% della somma è costituita da fondi pubblici mentre 2,4 miliardi sono giunti da privati: 80,4 milioni dall’associazione di categoria dei produttori di auto, 77 da quella delle aziende del settore elettrico, 64,4 da Toyota, 60 dalla federazione delle aziende del ferro e dell’acciaio.
Contemporaneamente le spese totali di tutti i partiti sono aumentate del 22,2% (115,8 miliardi) a causa della sovrapposizione di molte elezioni locali con quelle della Camera alta e cresciuti (dell’1,3% per complessivi 109,8 miliardi) anche i contributi a tutti i partiti politici.
Sul nucleare, il consiglio comunale di Takahama (Prefettura di Fukui), ha dato il proprio consenso, lo scorso 25 novembre, alla riattivazione dei reattori 1 e 2 della centrale, sita all’interno del territorio municipale, e spenti dal 2011. I due reattori sono gli unici che, pur avendo oltre 40 anni di vita, hanno ottenuto il via libera dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare.
Rimanendo in quest’ambito, una ricerca condotta su 522 evacuati da Fukushima ha mostrato come il 65% non abbia più intenzione di ritornare nella Prefettura. La stessa ricerca ha mostrato come il 40% dei nuclei degli evacuati abbia guadagnato nel 2019 meno di 3 milioni di yen: prima della catastrofe il dato era esattamente della metà.
Ad Okinawa si è invece tenuta, lo scorso 23 novembre, un’assemblea in previsione delle prossime elezioni, con la partecipazione del presidente del Partito Costituzionale Democratio Edano, con il Governatore della Prefettura, Denny Tamaki, nonché col senatore comunista Seiken Akamine.
La riunione ha confermato la volontà dei partiti dell’opposizione di individuare candidati comuni in tutti i collegi uninominali della Prefettura nonché la conferma circa la contrarietà verso la nuova base militare di Henoko.
Sempre in campo militare, il ministro della Difesa Nobuo Kishi ha avuto, lo scorso 24 novembre, un colloquio con l’omologo canadese Harjit Sajjan nel quale i due hanno confermato la volontà di opporsi a “qualsiasi tentativo di alterare lo status quo mediante la forza o azioni che facciano crescere la tensione”. Il riferimento dei due ministri è stato tanto la Cina quanto la Corea del Nord, Paese attualmente monitorato dall’operazione canadese NEON volta ad evitare la RPDC possa esportare od importare in violazione delle sanzioni utilizzando gli scambi in mare aperto.
Una riunione interna al Partito Liberal-Democratico ha, intanto, rimesso in discussione le questioni concernenti la difesa anti-missile. Nonostante l’esecutivo abbia deciso un passo indietro sul sistema nippo-statunitense Aegis su terraferma (anche in virtù di uno scandalo concernente la misurazione dell’altezza di alcune montagne ma prevalentemente per gli enormi costi del progetto), i parlamentari conservatori, in maggioranza, stanno puntando sulla ridefinizione del sistema mediante il posizionamento delle batterie anti-missile su navi.
“Se compariamo tutti i piani vediamo che non ci sono alternative alla costruzione di navi che ospitino il sistema Aegis” ha affermato Taku Otsuka, parlamentare PLD e capo della commissione che si è occupata della questione. Anche questa strategia sarebbe però costosissima: secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, il nuovo piano potrebbe assorbire risorse per 500 miliardi di yen.
A Kagoshima, il Governatore della Prefettura, Koichi Shiota, ha comunicato, lo scorso venerdì, al Ministero della Difesa, che non si opporrà alle operazioni preliminari volte ad installare una base militare statunitense sull’isola disabitata di Mage, che potrebbe anche diventare la nuova casa per le esercitazioni aeree che oggi si svolgono ad Iwoto. Contrario al trasferimento il sindaco di Nishinoomote all’interno del cui territorio l’isola ricade.
Per l’adesione al trattato per il bando totale delle armi atomiche, e contro un aumento della quota giapponese al fondo di compartecipazione che copre i costi necessari ad ospitare le truppe USA nell’Arcipelago, è invece intervenuto, il 27 novembre, il senatore Inoue.
In politica estera, lo scorso lunedì, si è tenuto, in videoconferenza il summit dei capi di governo del G20. Nella dichiarazione finale si riafferma la “determinazione ad aiutare le nazioni in via di sviluppo e quelle sottosviluppate le quali affrontano l’intreccio di effetti sanitari, economici e sociali causato dal COVID-19, riconoscendo le sfide specifiche in Africa e nei piccoli stati insulari in via di sviluppo”.
“Abbiamo mobilitato risorse per soddisfare le necessità di finanziamento immediato connesse alla salute e necessarie a supportare la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di sistemi diagnostici, terapeutici e vaccini per il COVID-19 sicuri ed efficaci” si legge ancora nel documento finale.
In campo economico si è confermato “l’uso di tutti gli strumenti possibili per il tempo che sarà richiesto al fine di salvaguardare vite, posti di lavoro e redditi” nonché l’estensione fino a giugno 2021 della moratoria sul pagamento dei debiti.
Ribadita dai leader anche l’importanza di un “ambiente per il commercio e gli investimenti libero, leale, inclusivo, non discriminatorio, trasparente, prevedibile e stabile” anche se si è sottolineata la necessità di una riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Preso anche l’impegno ad “assicurare che le vie di trasporto globali e le catene di approvvigionamento rimangano aperte e sicure e che ogni misura restrittiva connessa al COVID-19, incluse quelle per il personale aereo e marittimo, siano mirate, proporzionali, trasparenti e temporanee”.
Rimandata al prossimo anno la definizione di un accordo globale sulla tassazione; parole piuttosto vuote (con un riferimento alla “volontarietà”) si sono espresse circa l’abbattimento delle emissioni di CO2 del 50% entro il 2040.
Mentre in agricoltura i capi di governo hanno riaffermato “l’impegno ad affrontare le sfide della sicurezza alimentare e della nutrizione, oltre a rafforzare, soprattutto alla luce degli effetti della pandemia, l’efficienza, la resilienza e la sostenibilità delle filiere alimentari ed agricole” mentre è “necessario un aumento significativo degli investimenti responsabili nell’agricoltura e nei sistemi alimentari per affrontare la sfida di nutrire la popolazione globale” si riconosce la necessità di “stabilire volontariamente obiettivi intermedi, specifici per Paese, volti a rafforzare gli sforzi per dimezzare le perdite e gli sprechi alimentari pro capite globali entro il 2030”.
In settimana si è anche tenuta, a Ginevra, una conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Afghanistan. Intervenuto da remoto, il ministro degli Esteri di Tokyo, Toshimitsu Motegi, ha affermato che il proprio Paese contribuirà agli sforzi per la ricostruzione corrispondendo, tra il 2021 ed il 2024, 180 milioni di dollari all’anno.
Motegi ha anche rivolto i propri auguri a Antony Blinken, futuro omologo del nuovo governo statunitense targato Biden. Nell’occasione il titolare della diplomazia nipponica è stato anche possibilista circa un futuro ingresso della Cina nel CPTPP, il trattato commerciale per l’area del Pacifico.
Le dichiarazioni di Motegi seguono l’incontro da questi avuto con l’omologo della Repubblica Popolare Wang Yi, recatosi a Tokyo martedì scorso. Tra i temi discussi vi è stata la ripresa della concessione di visti per lavoro tra le due nazioni, tema sul quale si è trovato un accordo (coloro che vengono per brevi periodi saranno esentati dalla quarantena di 14 giorni).
Nessun progresso sulle contese isole Senkaku. Se da un lato Motegi ha ribadito la posizione nipponica e “chiesto alla Cina azioni positive” in merito, Wang ha sottolineato come la Cina continuerà a “salvaguardare i propri diritti sovrani”.
Motegi ha anche riaffermato tutti i motivi di contrasto tra le due nazioni (dalle vicende che coinvolgono la minoranza uigura, alla proiezione della RPC sul Mar Cinese Meridionale fino alle questioni interne di Hong Kong).
Il medesimo giorno del colloquio con Motegi, Wang ha incontrato l’ex premier Fukuda al quale ha espresso la convinzione che le relazioni sino-nipponiche siano tornate sulla giusta strada e sottolineato gli sviluppi raggiunti negli ultimi anni. Wang ha anche incontrato brevemente (il colloquio è durato circa 20 minuti) Yoshihide Suga e le due parti hanno ribadito le proprie posizioni.
Venerdì, intanto, Motegi ha ribadito, in parlamento, che la posizione cinese sulle Senkaku è “totalmente inaccettabile”. Nel corso della propria visita Wang aveva suggerito che, al fine di allentare le tensioni, nelle acque intorno alle isole fosse vietata la pesca ed ogni altra attività condotta da privati e che solo le imbarcazioni della guardia costiera, di entrambe le nazioni, potessero stazionare lì.
“Non c’è nessun problema con le navi giapponesi che operano nel rispetto delle nostre leggi” ha affermato il segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato.
In economia, l’ultimo rapporto dell’Esecutivo evidenza segni di ripresa ma la situazione “rimane grave a causa del nuovo Coronavirus” e dunque “occorre avere la massima attenzione ad eventuali rischi di calo”.
Per ciò che attiene alla promozione del Paese, nell’ambito della strategia “Cool Japan” (nome, in inglese nell’originale, di una delega ministeriale), la Prefettura di Saga e l’Ufficio del Governo stanno lavorando ad una serie di pubblicità, con tanto di esplosioni, destinate ad attrarre registi e produttori dall’estero. La Prefettura ospiterà, il prossimo 15 dicembre, una riunione del locale Consiglio per un Giappone Cool.
In crescita ad ottobre le vendite nei supermercati. Stando a quanto reso noto dall’Associazione delle Catene di Negozi, lo scorso mese si è registrato un +2,8%. Cresciute del 4% le vendite di vestiti (dopo molti mesi di calo) e del 2,7% quelle di cibo.
Nell’automazione, una società del gruppo SoftBank ha comunicato, lo scorso mercoledì, l’avvio di un servizio di autobus a guida autonoma nel comune di Sakai (Prefettura di Ibaraki). Il mezzo, che può trasportare 9 passeggeri, effettuerà un percorso di cinque chilometri nel centro della cittadina.
Per il momento, dato che il codice della strada nipponico non prevede ancora la possibilità che un mezzo sia privo di conducente, un autista sarà presente a bordo.
Nel trasporto aereo ANA Holding ha comunicato che auspica di ottenere 332,13 miliardi di yen da un’operazione di ricapitalizzazione. La mossa è seguente alla richiesta di un prestito da 400 miliardi.
A Tokyo Mitsui Fudosan acquisirà, spendendo 120,52 miliardi di yen, la maggioranza delle azioni dello stadio di baseball Takyo Dome e delle strutture ad esso connesse (tra queste un hotel) battendo la concorrenza di Oasis Management, fondo di Hong Kong che detiene il 9,61% del capitale sociale.
Nell’agricoltura, un rinvio della nuova legge sulla pesca è stato chiesto dal deputato Takaaki Tamura del PCG. La nuova normativa, che entrerà in vigore il primo dicembre, aumenta il numero di specie nelle quali vige la misurazione della taglia ai fini della cattura. Tamura ha chiesto il rinvio sottolineando come la crisi economica prodotta dal nuovo Coronavirus abbia fatto crollare il prezzo del pesce.
In parlamento si sta anche discutendo della ratifica dell’accordo commerciale con il Regno Unito e tutte le opposizioni hanno sottolineato che esso pone una serie di problemi per gli agricoltori nipponici, soprattutto a causa dell’eccessiva apertura (anche leggermente più favorevole rispetto all’accordo con l’UE) ai prodotti agricoli britannici.
Il senatore Shinkun Haku ha anche sottolineato come un mancato accordo commerciale tra Regno Unito ed Unione Europea finirebbe, di riflesso, per colpire l’industria automobilistica nipponica e chiesto di conseguenza al Ministero degli Esteri di intervenire.
(con informazioni di g20.org; canada.ca; mofa.go.jp; xinhuanet.com; softbank.jp; jcp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.