Richieste record sono quelle che i Ministeri si preparano a compilare in occasione della predisposizione del prossimo bilancio di previsione dello Stato.
Certo è, anche per il prossimo anno, il superamento di quota 100.000 miliardi (oltre 814 miliardi di euro). Tra le richieste più alte quelle del Ministero del Lavoro e della Solidarietà Sociale (che chiederà intorno ai 33.000 miliardi) ed ulteriore crescita si attende per le spese militari con il dicastero guidato da Nobuo Kishi che ha depositato, mercoledì scorso, una richiesta pari a 5.490.000 miliardi (+3,3% rispetto all’attuale bilancio).
Quasi 6.000 (5.960 per la precisione) i miliardi richiesti dal Ministero delle Infrastrutture, Trasporti e Turismo dei quali 5.260 allocati per opere pubbliche.
Per ciò che concerne l’emergenza Coronavirus, la capitale si conferma come il luogo di maggior diffusione dell’infezione. Tokyo ha registrato 144 casi il 27 settembre, 78 lunedì (301 casi nazionalmente), 212 casi martedì, 194 mercoledì, 235 giovedì, 196 casi venerdì,
Proprio Tokyo, a partire dal primo ottobre, è rientrata anch’essa nella campagna “Go To Travel” e cioè nei bonus vacanza predisposti dal Ministero alle Infrastrutture, Trasporti e Turismo per rilanciare il settore. La capitale “occupa una quota importante del mercato dei viaggi nazionale, con viaggi da Tokyo che rappresentano circa il 20% e quelli verso Tokyo circa il 10%” ha affermato il segretario generale del Gabinetto Katsunobu Kato.
Il bonus costerà alle casse dello Stato 1.350 miliardi di yen e prevede sconti fino al 35% negli alberghi e per i tour e coupon che coprono circa 15% del costo per ristoranti ed acquisti nei negozi. Circa 117.000 persone (contro il milione previste dal governo) hanno usufruito degli sconti.
Un gruppo di ricerca nippo-statunitense ha intanto reso noti i risultati di uno studio che esclude le differenze genetiche tra etnie nel tasso di infezione da nuovo Coronavirus e nei suoi effetti sugli individui colpiti.
Il comitato tecnico ha intanto messo nero su bianco la proposta che il futuro vaccino sia concesso gratuitamente a tutta la popolazione dell’Arcipelago ed anche agli studenti stranieri che risiedono temporaneamente nel Sol Levante. Il governo giapponese ha siglato un preaccordo con la britannica AstraZeneca e con la statunitense Pfizer per 120 milioni di dosi da ciascuna società mentre sono in corso negoziazioni con Moderna per altre 40 milioni di dosi. Allo scopo sono stati messi a bilancio 671,4 miliardi di yen.
Ad Osaka, intanto, un docente universitario, Hiroshi Kamiwaki dell’Università Kobe Gakuin, ha intentato una causa in tribunale contro l’Esecutivo per chiedere che sia reso pubblico il costo unitario delle cosiddette “Abenomask”, le mascherine lavabili (e spesso di non eccellente qualità) distribuite da aprile a giugno, nonché degli ordini per ognuno dei produttori selezionati.
In totale sono state 120 milioni le mascherine consegnate per un costo complessivo di 26 miliardi di yen. Il governo ha reso noti alcuni dati ma non il prezzo della singola mascherina affermando che una pubblicità della notizia creerebbe un danno al Paese in caso di future contrattazioni.
Nella stessa città si è tenuta, il 27 settembre, un’assemblea di coloro che si oppongono all’apertura di un casinò, evento permesso dalla legislazione (con alcuni limiti). Alla riunione hanno partecipato partiti (comunisti, socialdemocratici e PCD), associazioni e singoli cittadini.
In politica interna, Natsuo Yamaguchi ha ottenuto, domenica 27 settembre, il settimo mandato da Presidente del Nuovo Komeito. Keiichi Ishii è stato invece nominato Segretario al posto di Tetsuo Saito.
Per ciò che attiene ad alcune dichiarazioni rilasciate dalla parlamentare liberal-democratica Sugita (“le donne possono mentire quando dicono di aver subito violenza sessuale”), il 28 settembre il Segretario del Partito Comunista ne ha chiesto le dimissioni: “non è degna di essere membra del parlamento” ha affermato Koike. Le dimissioni sono state chieste anche dalle Federazione delle Donne e dal sindacato Zenroren.
Il primo ottobre la parlamentare si è poi scusata per la propria dichiarazione.
Una grande polemica è scoppiata, intanto, per le enormi spese (96 milioni di yen e cioè più di 775.000 euro) allocate dal governo per il funerale dell’ex primo ministro Nakasone, spentosi nel 2019 a 101 anni.
In ambito scientifico, il neopremier, con un atto senza precedenti, si è rifiutato di nominare al Consiglio delle Scienze del Giappone sei candidati proposti dalle varie accademie.
Il 2 ottobre il Consiglio ha deliberato di chiedere spiegazioni al capo del governo circa la mancata nomina. “Sei persone non sono state incaricate come nuovi membri. Sono stupito perché è la prima volta che ciò accade. Ho inviato al primo ministro Suga un documento per chiedere spiegazioni ma senza aver ottenuto una risposta” ha dichiarato, lo scorso primo ottobre, Juichi Yamagiwa, Presidente dell’organismo.
Il Consiglio si compone di 210 membri che ogni tre anni si rinnovano della metà sulla base di una lista di nominativi espressi dal medesimo organismo.
Negli ultimi giorni del governo Abe il Consiglio aveva presentato una lista con 105 nomi ma coloro che hanno ottenuto la nomina sono stati 99. I sei esclusi hanno avuto in passato posizioni critiche circa la norma che ha esteso il segreto di Stato nonché sulla nuova normativa in materia di sicurezza nazionale approvata nel 2015.
“È un problema che la presidenza del governo non prenda in considerazione come dovrebbe la libertà accademica ed i doveri del Consiglio delle Scienze” ha affermato Yoko Kato, professoressa all’Università di Tokyo ed uno dei sei “bocciati”.
Un altro dei sei, Masanori Okada, professore di diritto amministrativa all’Università Waseda di Tokyo, è stato ascoltato, lo scorso venerdì, da parlamentari dell’opposizione.
Di “un intervento del potere statale contro la libertà accademica” ha parlato il segretario del Partito Costituzionale Democratico Tetsuro Fukuyama.
“La libertà accademica promuove lo sviluppo della società e le nuove scoperte ed il progresso dell’umanità nascono se possono svilupparsi liberamente” ha aggiunto il numero due del PCD.
“È un problema molto grande della politica giapponese ed è legato alla costituzione” ha affermato il presidente del Partito Comunista Kazuo Shii al termine di un incontro con gli altri leader dell’opposizione.
Sul nucleare, l’Alta Corte di Sendai, lo scorso mercoledì, ha condannato lo Stato e TEPCO a pagare un miliardo di yen di risarcimento a 3.500 cittadini residenti nella Prefettura di Fukushima. Il risarcimento è esattamente doppio a quanto stabilito dai giudici in primo grado.
In politica estera, una piccola collisione è avvenuta, lo scorso 27 settembre, tra una nave da pesca taiwanese ed una della Guardia Costiera di Tokyo a largo delle isole Diaoyutai/Senkaku. Una nota di protesta è stata inviata dal Giappone lunedì.
Nei rapporti con la Russia, discussioni tra Putin e Suga sulle isole contese avverranno sulla base della Dichiarazione Nippo-Sovietica del 1956, documento considerato da Tokyo come una possibile via per riottenere dalla Federazione Russa almeno gli isolotti di Habomai, annessi dai sovietici insieme alle quattro Curili meridionali nel 1945.
Tuttavia nel comunicato diffuso dal Cremlino al termine del colloquio telefonico tra i due leader, avvenuto lunedì scorso, non si è fatta alcuna menzione alle questioni territoriali ma unicamente a questioni economiche nonché alla collaborazione sul fronte vaccinale.
A conferma di un accordo di pace, che chiuda giuridicamente e diplomaticamente la Seconda Guerra Mondiale, che non sembra prossimo, il giorno successivo il Giappone ha inviato una nota di protesta per un’esercitazione militare condotta da Mosca proprio nelle Curili meridionali.
La storia non fa discutere il Giappone soltanto con la Russia ma anche con gli alleati tedeschi (alleati tanto oggi quanto settantacinque anni fa). Il Sol Levante ha infatti inviato una nota di protesta contro una statua inaugurata a Berlino e che ricorda il fenomeno delle “comfort women”, le schiave sessuali coreane e cinesi dell’esercito coloniale nipponico.
Possibile comunque a breve una visita di Suga in RdC al fine di rasserenare il clima tra i due Paesi.
Il 29 settembre, intanto, il neopremier Suga ha incontrato alcuni familiari dei cittadini giapponesi rapiti dalla Corea del Nord negli anni ’70 ed ’80: tema sul quale, con l’eccezione della consegna di qualche urna funeraria, non si è compiuto nessun passo in avanti.
Non è esclusa una prossima visita di Motegi in Mongolia (Paese che fa da tramite nei rapporti diplomatici tra Giappone e RPDC) proprio per affrontare il tema.
Il prossimo 6 ottobre si terrà invece un summit dei ministri degli Esteri di Giappone, Australia, Stati Uniti ed India. Il parterre già lascia presagire che l’argomento cardine della discussione sarà il contenimento della proiezione internazionale della Cina.
“La visione di un’area indo-pacifica libera ed aperta sta aumentando il suo valore nel mondo post-coronavirus e spero di affermarne l’importanza alla riunione dei ministri degli Esteri nonché di approfondire ulteriormente il coordinamento con molti Paesi al fine di realizzare questa visione” ha chiarito Motegi annunciando la prossima riunione.
Frattanto Suga ha augurato, una volta appresa la positività al virus, la pronta guarigione al presidente statunitense Trump.
Mercoledì Suga ha avuto un colloquio telefonico anche con il capo del governo canadese Justin Trudeau. I due hanno ribadito la volontà di proseguire nella costruzione di “un’area indo-pacifica libera ed aperta”.
Sempre mercoledì Motegi ha avuto un colloquio con la controparte portoghese Augusto Santos Silva, prima tappa di un tour che ha coinvolto anche Francia ed Arabia Saudita, volto a rafforzare la cooperazione bilaterale. “Nel settore agroalimentare e dell’energia il Giappone è uno dei più importanti partner” ha sottolineato il ministro portoghese.
Motegi è poi volato in Francia per un incontro con l’omologo Jean-Yves Le Drian. I due ministri hanno ribadito la volontà di cooperare nel contrasto alla pandemia nonché nella vigilanza affinché le sanzioni verso la Corea del Nord siano rispettate.
A Parigi Motegi ha incontrato anche con Raychelle Awuor Omamo, ministra degli Esteri del Kenya con la quale si è affermato l’impegno ad una cooperazione sullo sviluppo del sistema sanitario della nazione africana nonché con Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO. L’incontro con la funzionaria ONU avviene dopo che la Corea del Sud ha chiesto la rimozione dalla lista dei patrimoni mondiali dell’umanità alcuni siti nipponici che testimoniano l’industrializzazione dell’era Meiji in quanto gli stessi non presentano percorsi che illustrino lo sfruttamento lì avvenuto di manodopera proveniente dalla Penisola durante l’epoca coloniale.
Motegi ha tenuto anche una videoconferenza con il ministro tedesco Maas con il quale aveva inizialmente previsto di incontrarsi fisicamente ma ciò non è stato possibile poiché il titolare della diplomazia tedesca si trova in isolamento precauzionale per essere entrato in contatto con un positivo al virus.
In economia, la produzione industriale di agosto è cresciuta dell’1,7% rispetto al mese precedente: il dato è il terzo consecutivo di crescita.
Leggermente migliorata, a settembre, stando all’ultima rilevazione della Banca Centrale (la cosiddetta Tankan), la percezione sulla crescita da parte degli operatori economici.
Per ciò che concerne i prezzi, una riforma fiscale, che scatterà dal primo ottobre, porterà aumenti del 9,8% in una categoria di birre (quelle ordinarie ed il sake invece costeranno meno) e nel tabacco. In crescita anche il salario minimo (di una cifra simboli tra 1 e 3 yen) in 40 Prefetture mentre il canone televisivo scenderà di 35 yen al mese.
Saltata, intanto, la sessione di giovedì della Borsa di Tokyo. Il presidente del Tokyo Stock Exchange, Koichiro Miyahara, ha presentato le proprie scuse mentre di un evento “estremamente disdicevole” ha parlato il segretario generale del Gabinetto Kato il quale ha escluso che lo stop sia stato prodotto da un cyberattacco.
Sul fronte lavoro la pandemia sta accelerando i processi di automazione. Uno dei settori nei quali la meccanizzazione sta andando più avanti è quello della ristorazione. A luglio la catena Kura Sushi ha lanciato, in un proprio ristorante ad Osaka, un sistema basato sull’intelligenza artificiale per calcolare il numero e la tipologia dei piatti prelevati dai clienti dai nastri trasportatori che li portano in sala mentre gli stessi clienti utilizzando un tablet e dei codici QR calcolano dal tavolo il conto. L’azienda ha intenzione di proseguire su questa strada riducendo sempre più il contatto tra clienti e personale anche nella fase del ricevimento degli stessi.
Lunedì anche SoftBank ha presentato il proprio contributo all’automazione mostrando un robot per il servizio di cibo. Il robot-cameriere si chiama “Servi”, è stato sviluppato da SoftBank Robotics Group, e sarà noleggiabile per 99.800 yen al mese dal prossimo gennaio.
La disoccupazione è, intanto, cresciuta ad agosto dello 0,1 rispetto a luglio, raggiungendo il 3%: dato più alto dal maggio 2017. In totale i disoccupati sono 2.060.000.
Calato per l’ottavo mese consecutivo anche il numero di occupati che erano, alla fine dello scorso mese, 66.760.000.
A perdere più occupati la ristorazione (-280.000 per un totale poco sotto i 4 milioni di lavoratori) ed il manifatturiero che ha perso 520.000 lavoratori raggiungendo i 10.260.000 occupati.
La pandemia sta avendo i propri effetti sui prezzi dei suoli. La media registrata quest’anno è stata dello 0,6% in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta del primo calo degli ultimi tre anni.
A Kyoto una recente comunicazione del locale ufficio per i trasporti ha mostrato come il 75% delle 84 linee di autobus non abbiano portato, nell’anno fiscale 2019 chiusosi a marzo 2020, alcun profitto. Oltre a questo problema, aggravato dalla pandemia (e che porterà, stando alle previsioni un’ulteriore perdita, per il periodo aprile-luglio, pari a 7,2 miliardi di yen), la città sta sperimentando una carenza di autisti.
Nell’elettronica, Kioxia Holding, ex unità produttrice di chip di Toshiba, ha annunciato che ritarderà il proprio ingresso in borsa a causa delle tensioni commerciali USA-Cina. La società è oggi detenuta in maggioranza da Bain Capital ma la società nipponica conserva ancora circa il 40% del capitale sociale.
In settimana Toshiba ha anche comunicato la propria intenzione di uscire dalla produzione di chip LSI (Large Scale Integration) a causa degli alti costi di sviluppo che rendono il profitto estremamente basso. La mossa ridurrà la forza di lavoro dell’azienda coinvolgendo circa 770 persone alcune delle quali saranno però probabilmente ricollocate in altri ambiti mentre altre (per un costo stimato in 11,8 miliardi di yen) accederanno al pensionamento anticipato.
Nell’automobile, ad agosto le vendite globali delle otto maggiori case giapponesi sono calate del 12,1% rispetto allo stesso mese del 2019 per, in termini assoluti, 1.870.000 veicoli. A luglio il calo era stato del 14,1%.
Per singola azienda: Toyota ha subito un calo del 6,7% (634.000 i veicoli venduti con una produzione che è ripresa in Cina ma calata nell’Arcipelago), Honda ha registrato un -6,4% (389.000 vetture vendute), Nissan -25,1% (304.000) mentre Suzuki ha registrato una lieve ripresa con 209.000 auto (+1,3%).
Calate nel medesimo mese le auto in Giappone: -22,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Si tratta del calo più forte degli ultimi nove anni.
Nelle telecomunicazioni NTT ha comunicato, lo scorso martedì, la volontà di reintegrare pienamente, a partire ovviamente dal capitale sociale (detenuto dalla casa madre per il 66,21%), NTT Docomo e cioè il ramo che si occupa di telefonia mobile. Per fare ciò l’azienda ha previsto una spesa pari a 4.250 miliardi di yen.
Novità anche per Rakuten, la società ha iniziato a proporre, da mercoledì, un servizio internet 5G illimitato (nelle aree coperte per adesso dal servizio) per 2.980 yen al mese e cioè molto meno di quanto proposto dai concorrenti.
Nell’energia, martedì scorso si è tenuto il vertice dei ministri delegati all’energia dei Paesi del G20.
“Riconosciamo che l’attuale crisi, oltre ai suoi impatti diretti sulla salute, economici e sociali, ha contribuito alla destabilizzazione dei mercati energetici globali. Notiamo inoltre gli effetti sproporzionati che la pandemia ha avuto sulle popolazioni e sulle comunità più vulnerabili, il che sottolinea la necessità di garantire che gli sforzi di ripresa del settore energetico non lascino indietro nessuno” si legge nel comunicato conclusivo del vertice che sottolinea “l’importanza dei pacchetti di stimolo per favorire attività economiche inclusive”.
I Paesi del G20 intendono “esplorare una varietà di opzioni ed utilizzare la più ampia varietà di tecnologie e combustibili, sulla base del contesto nazionale, al fine di garantire una fornitura stabile e ininterrotta di energia da raggiungere crescita economica”.
Rinnovato l’impegno all’efficienza energetica al fine di ridurne la domanda globale, al potenziamento delle energie rinnovabili, ad una più attenta visione sul decommissionamento delle centrali nucleari ed in genere sulla sicurezza di questa tecnologia.
Sul carbone vi è l’impegno, tra gli altri, a “convertire le emissioni in materie prime industriali implementando il sequestro e l’utilizzo del carbonio” la quale è riconosciuta “come tecnologia avanzata e più pulita che può aiutare a mitigare gli impatti delle emissioni catturandole e riutilizzandole”.
In Tailandia Mitsubishi Power ha siglato in settimana un contratto, per una cifra non resa pubblica, per la fornitura, a Hin Kong Power, di una turbina atta alla produzione di elettricità da gas che entrerà in funzione nella centrale di Ratchaburi.
Nelle infrastrutture, il governo dello Sri Lanka ha comunicato, lo scorso martedì, la cancellazione di un progetto di metropolitana di superficie per la capitale Colombo a causa dei costi eccessivi, dell’alto numero di abitazioni che avrebbero dovuto essere abbattute e dai danni potenziali a riserve idriche. Il progetto aveva ricevuto un finanziamento pari a 30 miliardi di yen dall’Agenzia Giapponese per la Cooperazione internazionale.
Un contratto all’estero si è invece aggiudicata Hitachi. La società ha comunicato, lo scorso venerdì, che rinnoverà, ricevendo 798 milioni di dollari, il sistema di controllo treni della Baia di San Francisco con uno interamente digitale.
Chiudendo con l’esplorazione spaziale, l’Agenzia nipponica ha annunciato la propria intenzione di lavorare ad un progetto di utilizzo dell’idrogeno estratto dal ghiaccio lunare come combustibile per una futura esplorazione (che potrebbe avvenire negli anni ’30) della JAXA sulla luna.
(con informazioni di g20.org; kremlin.ru; portaldiplomatico.mne.gov.pt; jcp.or.jp; newparty.cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com; japantimes.co.jp; )
Immagine di Hanonimas (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.