Il Sol Levante valuterà l’impatto della pandemia sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Il sospetto è infatti che il maggior numero di ore trascorso a casa abbia portato ad un aumento del numero di dipendenti o ad un aumento della spesa media. La ricerca condotta dall’esecutivo nel 2017 mostrò come 3,2 milioni abbiano avuto problemi di dipendenza dal gioco e 700.000 la manifestavano al momento nel quale la ricerca era stata effettuata.
Una ricerca, condotta però online, sarà effettuata anche per misurare l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei nipponici. Ad aprile e maggio, stando ai report diffusi dal Ministero della Salute, vi è stato un incremento delle segnalazioni patologie mentali ed anche di casi di tentati suicidi tra persone che si trovavano all’interno di focolai infettivi.
“Spero che il governo chieda cose specifiche cosicché specifiche contromisure possano essere prese piuttosto che mostrare semplicemente la percentuale di persone che presentano problemi mentali” ha affermato Hirokazu Tachikawa, professore all’Università di Tsukuba e specialista in prevenzione del suicidio.
Prosegue frattanto, inarrestata, la seconda ondata a Tokyo. Nella Prefettura Metropolitana si sono registrati 239 casi domenica 26 luglio (825 i casi totali nel Paese dei quali 141 ad Osaka, 80 ad Aichi e 90 a Fukuoka) con ben il 60% di essi concentrato nella fascia d’età tra i 20 ed i 30 anni. 131 i casi registrati nella capitale lunedì, 266 martedì (982 i casi nazionalmente), 250 mercoledì, 367 giovedì (con oltre 1.300 casi nazionalmente) 463 venerdì (1.578 casi totali) e 472 sabato.
Giovedì scorso la governatrice della Prefettura Metropolitana ha chiesto ai bar di chiudere nelle ore notturne promettendo il versamento di 200.000 yen di sussidio per le attività che, volontariamente, seguiranno le linee guida.
“Se la situazione dovesse peggiorare dichiareremo lo stato di emergenza per la sola Tokyo” ha affermato Koike venerdì.
Entro ottobre la Prefettura ha intenzione di istituire un centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ispirandosi all’ente che si occupa di ciò negli USA (con risultati deludenti a dire il vero).
Ad Osaka la giunta prefettizia ha chiesto, lo scorso martedì, ai cittadini di evitare assembramenti superiori alle cinque persone. Nella Prefettura quel giorno si sono registrati 155 casi mentre il 30 giugno si è toccata quota 190. Il sindaco della città Ichiro Matsui ha avanzato la richiesta che, almeno in alcune aree, siano chiusi bar e ristoranti.
Ad Aichi si sono avuti 110 casi martedì e 167 il giorno successivo. Un situazione “molto seria” per il governatore Omura.
Ad Iwate, Prefettura che fino ad ora non aveva avuto alcun caso certo, il 29 luglio sono state confermate positive due persone.
Nella Prefettura di Gifu si sta invece considerando la possibilità di dichiarare un nuovo stato d’emergenza: “abbiamo bisogno di lanciare un messaggio forte” ha sostenuto il governatore Hajime Faruta.
A Kyoto, l’assessorato comunale all’Istruzione ha comunicato l’individuazione di un focolaio d’infezione in sei scuole.
Frattanto il ministro Nishimura ha chiesto ai sindaci delle sei città più grandi di attuare misure più stringenti per contenere il virus nonché chiesto che siano resi noti i nomi delle attività commerciali nelle quali si sono scoperti dipendenti positivi di modo da mettere in allarme le persone che vi avessero stazionato. Nishimura ha anche annunciato in settimana contromisure economiche dai confini piuttosto fumose.
Mercoledì scorso il Ministro ha ricevuto l’accorato appello del Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii affinché siano effettuati più test PCR, in particolare agli asintomatici, di modo da arrestare più efficacemente la diffusione del virus.
Le opposizioni hanno invece bollato come “uno spreco dei soldi dei contribuenti” il piano annunciato dall’Esecutivo per la distribuzione di altre 80 milioni di mascherine (22 milioni delle quali già ordinate a fine maggio).
“Oggi non vi è questa necessità” ha affermato Ogushi del Partito Costituzionale Democratico mentre Kazuo Shii ha sostenuto che “ciò che oggi serve di più ai lavoratori in prima linea sono le mascherine N95 [le nostre FFP2 ndr]. Si dovrebbero mandare adesso queste mascherine a chi lavora nella sanità e nelle case di riposo”.
Il piano è stato, infine, cassato dal Ministero dalla Salute.
Lo scorso giovedì le opposizioni hanno chiesto la convocazione di una sessione straordinaria della Dieta per poter meglio affrontare l’emergenza sanitaria. “Siamo dentro una crisi nazionale. Se il primo ministro non acconsente a convocare le Camere ciò significa che ha abbandonato il popolo giapponese” ha affermato il presidente del Partito Democratico per il Popolo Yuichiro Tamaki.
Ad Hyogo, frattanto, il Fondo per i Risarcimenti degli Incidenti dei Lavoratori degli Enti Locali (paragonabile alla nostra INAIL) ha riconosciuto come lavoro correlata la morte di un dottore, Koichi Yokono, scomparso a 72 anni a causa del COVID-19 contratto prestando servizio presso l’ospedale di Ono. Si tratta del primo riconoscimento di questo tipo nell’Arcipelago.
La CoVid-19 Plasma Alliance, un gruppo di aziende farmaceutiche guidato dalla giapponese Takeda Pharmaceutical, ha intanto rimandato, in attesa del via libera dalle autorità sanitarie statunitensi, i primi test clinici su una cura a base di plasma che avrebbero dovuto iniziare a fine luglio.
Venerdì scorso il Sol Levante ha comunicato di aver raggiunto un accordo con Pfizer per la fornitura di 120 milioni di dosi nel caso in cui essa e la tedesca BioNTech con la quale collabora riuscissero a sviluppare con successo un vaccino.
“Stiamo parlando anche con altre aziende” ha affermato il ministro Kato.
“Siamo profondamente onorati di lavorare con il governo giapponese e di indirizzare le nostre risorse scientifiche e produttive verso il nostro obiettivo comune di portare il più rapidamente possibile al popolo giapponese milioni di dosi di un potenziale vaccino per il COVID-19” ha affermato l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla.
In ambito militare, l’Agenzia per le Acquisizioni, la Tecnologia e la Logistica del Ministero della Difesa ha tenuto, lo scorso 26 luglio, la prima asta di materiale dismesso dalle Forze di Autodifesa. Molto modesta la cifra, 5,82 milioni di yen, ma il ministro Kono ha fatto capire che le FA seguiteranno su questa strada.
Farà certamente discutere la proposta giunta da alcuni esponenti del PLD, e tra essi l’ex ministro della Difesa Itsunori Onodera, circa lo sviluppo di sistemi missilistici in grado di colpire basi nemiche. L’idea, non nuova all’interno del partito di governo, si colloca ufficialmente nell’ambito delle possibili risposte alle minacce nordcoreane.
In settimana è stato annunciato, con qualche mese di ritardo, che il personale militare e civile che viaggerà dal territorio statunitense alle basi nel Sol Levante sarà sottoposto a test PCR come chiesto a gran voce dal governatore della Prefettura di Okinawa Denny Tamaki.
Il 30 luglio è stato intanto arrestato per guida in stato di ebrezza un militare nordamericano poi scoperto positivo al nuovo Coronavirus.
Il 31 luglio, con 71 casi confermati, il Governatore ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza fino al 15 agosto e chiesto ai cittadini di evitare le uscite non essenziali.
Per ciò che concerne le piogge torrenziali, l’Agenzia Meteorologica ha emesso un allarme per le regioni del Tohoku e parte del Kanto per le giornate del 28 e 29 luglio.
Parzialmente sospesi i servizi ferroviari a levitazione magnetica tra Morioka ed Akita e tra Yamagata e Shinjo.
Nel Tohoku, stando ad un’indagine condotta dal quotidiano Asahi, fondi pubblici pari a 160 milioni di yen destinati alla ricostruzione delle aree colpite dalla catastrofe del 2011 sarebbero stati dirottati in cene e vini da parte di aziende che hanno ottenuto lavori in subappalto da Shimizu, Taisei, Hazama Ando e Kajima. Dirigenti delle quattro società avrebbero ricevuto questi regali dalle ditte più piccole al fine di facilitare l’affidamento di lavori (gonfiando ovviamente poi i costi totali degli stessi). Un dirigente di Shimizu avrebbe reso le somme all’azienda e lasciato il lavoro mentre Kajima non ha, per ora, commentato l’inchiesta.
Uno scandalo è già sorto, anche se probabilmente non avrà alcun risvolto penale, intorno all’appalto vinto da Service Design Engineering Council per la distribuzione dei 2.000 miliardi di yen di aiuti pubblici alle aziende concessi dal governo e per la gestione delle pratiche amministrative connesse.
L’azienda ha però ceduto gran parte del lavoro a Dentsu (colosso della pubblicità e tra le aziende fondatrici di Service Design insieme a Pasona Group, società di lavoro interinale e Transcosmos, azienda informatica) la quale ha a sua volta subappaltato il lavoro ad almeno 63 aziende trattenendo, legalmente ma ciò non implica non sia uno spreco di denaro pubblico, una parte del denaro.
“È tutto poco chiaro. La cosa strana è che il governo sta proteggendo Dentsu dal controllo sulla mancanza di informazioni e dalle sue responsabilità” ha affermato Kaname Tajima deputato del Partito Costituzionale Democratico, riferendosi ai costi amministrativi per le pratiche di subappalto trattenuti da Dentsu.
Sono stati frattanto resi noti i dati 2019 sui titolari di patenti di guida. Il dato più significativo concerne l’alta percentuale di ultrasettantenni alla guida. Lo scorso anno, infatti, ben 11.950.000 guidatori (il 14,5%) avevano più di 70 anni: 90 volte in più rispetto a 40 anni fa.
Delle 600.000 patenti ritirate lo scorso anno ben il 58,3% appartenevano ad ultrasettantacinquenni, un dato su cui riflettere e che pone l’età avanzata degli automobilisti come il maggiore problema di sicurezza stradale dell’Arcipelago. Infatti, anche se il numero totale di incidenti è significativamente calato, in ben il 55,4% almeno uno degli sfortunati protagonisti aveva più di 65 anni.
In politica estera, lo scorso martedì il portavoce dell’Esecutivo Suga è intervenuto per contestare alla Corea del Sud l’erezione di una statua, in un giardino botanico privato a Pyeongchang, raffigurante il premier Abe ed una comfort woman.
Da Seul il Ministero degli Esteri ha negato un sostegno ufficiale all’iniziativa.
Rimanendo in tale campo, lo scorso mercoledì il ministro degli Esteri nipponico Toshimitsu Motegi e l’omologo cinese Wang Yi hanno concordato, nel corso di un colloquio telefonico, circa la necessità di riprendere presto, ed in sicurezza, i viaggi via aereo e nave tra i due Paesi.
Nel corso della telefonata Motegi ha espresso le proprie preoccupazioni per la presenza di naviglio cinesi nella Zona Economica Esclusiva di Tokyo nonché per la situazione interna alla regione di Hong Kong.
A guastare ogni tentativo di cooperazione ci ha pensato il medesimo giorno un gruppo di parlamentari liberal-democratici, capeggiati da Akira Amari, che hanno chiesto, similmente a molti colleghi statunitensi, restrizioni sul popolare social network cinese TikTok.
Venerdì scorso, comunque, Shigeki Takizaki, Direttore Generale dell’Ufficio per gli Affari Asiatici ed Oceanici del Ministero degli Esteri di Tokyo, ha tenuto una videoconferenza con l’omologo cinese Hong Liang ed i due hanno concordato che “nei tempi opportuni” (e cioè a pandemia terminata) saranno ristabiliti i colloqui bilaterali volti ad assicurare la sicurezza marittima nelle aree nelle quali sono presenti in grande quantità navi delle due nazioni ed in particolare presso le isole Diayoutai/Senkaku.
A partire dal 5 agosto sarà intanto concesso il rientro nell’Arcipelago per 88.000 stranieri residenti legalmente nel Sol Levante ed impossibilitati al rientro a causa della pandemia.
In economia, l’ultima riunione del tavolo direttivo della Banca del Giappone ha mostrato (il rapporto è stato reso noto venerdì) come alcuni dei nove membri dell’organismo abbiano espresso la possibilità che anche nel 2022 si assista sì ad una crescita ma senza che si ritorni ai livelli prepandemici.
L’Ufficio di Gabinetto, organismo che, tra gli altri suoi compiti, elabora rapporti economici mensili, ha stimato per il 2020 un calo del PIL pari al 4,5%.
Rimandata dal 2027 al 2029 la data entro la quale il Giappone realizzerà, stando agli auspici dell’Esecutivo, una condizione di salute fiscale.
Tra gennaio e marzo, frattanto, i dati del Ministero delle Finanze hanno mostrato il maggior calo nel le vendite per le aziende dell’Arcipelago dal 2011 ad oggi. Per tutti i settori industriali il calo medio è stato del 7,5% mentre i profitti ante imposte sono crollati del 28,4%.
In calo, da 16.350 a 15.690 miliardi di yen, gli investimenti nei settori non finanziari mentre le spese in conto capitale del manifatturiero sono calate del 5,3%.
Una grande attenzione al quadro macroeconomico globale è stata promessa dal presidente del Fondo di Investimento Pensionistico del Giappone Masataka Miyazono. Ad aprile l’ente ha aumentato dal 15 al 25%, la propria quota di investimenti esteri ed abbassato di dieci punti, dal 35 al 25%, la quota investita in obbligazioni emesse da aziende nipponiche.
Il fondo, con i suoi 150.600 miliardi di yen, è il più grande fondo pensioni del mondo.
A Tokyo ha intanto debuttato in settimana una nuova piattaforma, che coinvolgerà le Borse di Osaka e Tokyo, per lo scambio di futures finanziari e nel campo delle commodities.
Il greggio e l’elettricità rimarranno però in carico al Tokyo Commodity Exchange, ramo di settore del Japan Exchange Group.
Sul fronte lavoro la pandemia sta fornendo un grande contributo all’espansione del lavoro non eseguito da esseri umani: ambito nel quale il Giappone si trova piuttosto avanti in virtù della propria struttura demografica.
Tra le aziende che hanno investito su questa prospettiva vi è Mos Food Services la quale, lo scorso 21 luglio, ha presentato alla stampa un robottino telecomandato (ed in contatto con un dipendente umano) mediante il quale è possibile effettuare ordinazioni. Anche Lawson e FamilyMart, due note catene di supermercati, hanno intenzione di sperimentare quest’anno l’uso di robottini ma in tal caso non dovrebbe essere previsto l’intervento umano ma i mezzi saranno del tutto autonomi.
Anche nel campo delle consegne avanzano tentativi di automazione. A metà del prossimo mese la società ZMP proverà su strada il proprio robottino chiamato “CarriRo Deli”. Il mezzo consegnerà, tra il 12 ed il 16 agosto, noodle. Il mezzo ha una capacità di carico di 50 chilogrammi, viaggia alla velocità di sei chilometri orari ed ha un’altezza di circa un metro.
Lo scorso lunedì anche le Ferrovie del Giappone Orientale hanno mostrato i propri progressi nel campo dell’automazione mostrando un robottino, che entrerà in servizio nel 2025, in grado, autonomamente, di effettuare disinfezioni. Il mezzo è stato sviluppato da Nippon Signal e da Cyberdyne ed è stato sperrimentato nella stazione di Takanawa.
Per dare il proprio contributo alla riduzione della circolazione del virus NTT, la maggiore azienda telefonica del Paese, ha annunciato, lo scorso lunedì, che il 70% del proprio personale impiegatizio lavorerà da casa.
Rimanendo sul fronte lavoro, la scorsa settimana, un gruppo di cittadini cinesi – residenti in Giappone nell’ambito del programma internazionale di tirocini cui il Sol Levante aderisce – hanno raccontato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Kurashiki (Okayama), di essere stati impiegati in attività per le quali non avevano ricevuto alcuna formazione (nello specifico il servizio ai tavoli mentre il loro contratto prevedeva soltanto la preparazione di piatti pronti) nonché, e questo è ormai un classico, di aver effettuato anche 100 ore di straordinario al mese.
“Due anni buttati nella spazzatura” ha affermato una delle tirocinanti la quale non soltanto non ha potuto sviluppare nessuna competenza linguistica o tecnica ma ha anche contratto un debito con coloro che l’hanno portata nell’Arcipelago.
La disponibilità di posti di lavoro è complessivamente calata a giugno ad 1,11 dall’1,20 di maggio. Si tratta del dato peggiore degli ultimi cinque anni.
“Vediamo una condizione del mercato del lavoro negativa, con una diminuzione continua dei posti di lavoro offerti ed un aumento del numero di coloro che cercano impiego” ha dichiarato il ministro Katsunobu Kato commentando i numeri. Il tasso di disoccupazione è tuttavia calato dello 0,1 passando dal 2,9 al 2,8%.
All’estero le autorità sanitarie delle Filippine hanno bloccato per 24 ore un’azienda giapponese, la Nidec, dopo che 290 dipendenti sono stati trovati positivi al virus.
Affari all’estero, nonostante la pandemia, per Taiwan Yokohama Hakkejima, la società, posseduta da un consorzio di imprese nipponiche, aprirà un acquario a Taiwan il prossimo 7 agosto.
Sempre a Taiwan farà il proprio debutto ad agosto la catena di caffè Pronto che aprirà il primo locale proprio all’interno dell’acquario.
Nella distribuzione Isetan Mitsukoshi, una delle maggiori società proprietarie di grandi magazzini, ha previsto per l’anno fiscale in corso perdite nette per 60 miliardi di yen (tra perdite operative e minori volumi di vendita).
Tra marzo e giugno l’azienda ha già registrato perdite per 30,58 miliardi di yen.
Nell’auto, perdite importanti sono state riportate da Mitsubishi Motors. L’azienda ha reso noto, lo scorso 27 luglio, perdite nette pari a 176,16 miliardi di yen nel primo quarto dell’anno fiscale 2020. Nel medesimo periodo dell’anno precedente la società aveva ottenuto entrate per 9,31 miliardi.
Perdite per 670 miliardi sono attese, per il secondo anno consecutivo in rosso, da Nissan per l’anno fiscale che terminerà nel 2021.
Perdite per 90 miliardi di yen nell’anno fiscale 2020 sono state previste anche da Mazda.
Toyota Motor si è intanto confermata in cima alla classifica delle auto vendute globalmente. Nel periodo gennaio-giugno l’azienda nipponica ha venduto 4.164.487 veicoli pari ad un -21,6% (anche se su giugno si è assistito ad un sostanziale recupero con un -16,9%). In calo di oltre il 24% la produzione e del 47% le esportazioni.
Nell’elettronica, Panasonic ha riportato le perdite dal 2011. Per il periodo aprile-giugno la società di Osaka ha perso 9,83 miliardi di yen.
Negli USA IBM ha invece annunciato il lancio di una cooperazione con le aziende nipponiche Toshiba e Hitachi per lo sviluppo di computer quantistici. Il Quantum Innovation Initiative Consortium coinvolgerà anche l’Università di Tokyo, l’azienda automobilistica Toyota, Mitsubishi Chemicals nonché le banche Mizhuo e MUFG.
Hitachi è stata comunque pesantemente colpita dalla pandemia: l’azienda ha riportato, giovedì scorso, un calo dei profitti, per il periodo aprile-giugno, pari al 53,1% (58,37 miliardi di yen hanno comunque fatto il loro ingresso nelle casse dell’azienda).
A Nagoya è iniziata, lo scorso martedì, la costruzione di un parco tematico sui film di Miyazaki che sarà aperto nell’autunno 2022. Il parco sarà costruito dalla Prefettura di Aichi e da Studio Ghibli ed occuperà circa sette ettari dei 200 dell’area nella quale si svolse l’esposizione del 2005.
Nel turismo, la campagna Go To Travel, l’iniziativa di bonus vacanze sviluppata dal governo, sembra produrre alcuni effetti positivi sull’economia anche se fatalmente essa potrebbe fare da volano ad una seconda ondata epidemica. Dati elaborati da Agoop, società del gruppo SoftBank, hanno mostrato, mediante il monitoraggio dei telefonini, una crescita considerevole delle persone che si sono recate nelle stazioni dei treni.
Nonostante ciò il confronto con lo scorso anno è ovviamente impietoso: sulle proprie linee le Ferrovie del Giappone Orientale hanno mostrato per l’ultimo fine settimana un calo del 71% dei viaggiatori rispetto al medesimo periodo del 2019.
Nel settore aereo, ANA Holding, ha riportato per il periodo aprile-giugno perdite record: 108,82 miliardi di yen. Il calo dei passeggeri è stato pari al 96,3% (escludendo i voli a basso costo) e dell’88,2% nei voli nazionali.
L’Associazione Internazionale dei Trasporti Aerei (IATA nella sua sigla in inglese) prevede un ritorno ai livelli prepandemia non prima del 2024.
Sul nucleare, lo scorso mercoledì il centro di riprocessamento delle scorie di Rokkasho (Aomori) ha ottenuto un primo via libera dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare che ha confermato la corrispondenza tra i progetti e le nuove norme di sicurezza introdotte nel 2012. L’impianto, che sarà gestito da Japan Nuclear Fuel, dovrà generare combustibile MOX ed aiutare il Sol Levante a ridurre le 40 tonnellate (in parte inviate all’estero) di scorie di plutonio detenute dal Paese. La centrale dovrebbe essere operativa entro la prima metà del 2021.
A Fukushima, invece, entrerà presto in funzione un braccio robotico con il compito di rimuovere materiale radioattivo dal secondo reattore della centrale tristemente famosa.
Spostandoci nelle aule di tribunale, lo scorso mercoledì la Corte Distrettuale di Hiroshima ha emesso una sentenza che obbliga lo Stato a riconoscere come esposti alle radiazioni anche coloro che sono venuti in contatto con le piogge contaminate da elementi atomici. La causa era stata depositata da 84 persone oggi di età compresa tra i settanta ed i novanta anni.
Sempre per ciò attiene all’energia, il ministro dell’Ambiente Koizumi, intervistato dal quotidiano Asahi, ha assicurato che non saranno destinati nuovi fondi pubblici a supporto dell’esportazione di tecnologie per la produzione di energia elettrica da carbone.
Chiudendo con i beni culturali, arriveranno fondi dal Giappone per salvare il museo lituano dedicato a Chiune Sugihara, un diplomatico che nel corso della Seconda Guerra Mondiale salvò degli ebrei dai nazisti e dai collaborazionisti dei tedeschi lituani.
“I biglietti erano la nostra maggiore entrata ed i giapponesi rappresentano l’85% dei visitatori. Adesso che essi non possono venire anche le entrate sono sparite” ha dichiarato Ramunas Janulaitis, direttore del museo. Circa 30.000 sono giunti da una colletta effettuata nella Prefettura di Gifu dove il diplomatico nacque mentre in autunno dovrebbero essere donati stando a quanto dichiarato da Shiro Yamasaki, ambasciatore nipponico nella minuscola repubblica, altri 40.000 euro.
(con informazioni di iata.org; jcp.or.jp; global.toyota; ibm.com; pfizer.com; mainichi.jp; japantimes.co.jp; asahi.com)
Immagine di Night Lantern (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.