Settimana apertasi con dati positivi sul contagio del nuovo Coronavirus: domenica 17 maggio Tokyo ha registrato cinque nuovi casi ed Osaka zero. Nello stesso giorno nella capitale sono morti sette pazienti portando il numero totale di deceduti nella Prefettura Metropolitana a 237.
Il calo dei contagi nelle Prefetture ancora oggetto dello stato di emergenza ha portato lo scorso giovedì scorso alla sua cancellazione ad Osaka, Kyoto e Hyogo in quanto il numero dei contagi era sceso sotto 0,5 ogni 100.000 abitanti.
Per ciò che attiene alla disinfezione, personale e delle aree, il governo, con un decreto, ha vietato la rivendita di detergenti e disinfettanti di modo da mantenere contenuti i prezzi di questi presidi ed evitare sorgano speculazioni. Per chi viola le disposizioni la pena prevista è di un anno di carcere o una multa da un milione di yen (o entrambe le sanzioni nei casi più gravi).
A Fukushima, la polizia ha messo in guardia la popolazione dall’uso di mascherine sospette dopo aver ricevuto alcune segnalazioni circa dispositivi la cui provenienza non era identificabile trovati da diversi cittadini nelle cassette postali.
Molte le strutture ospedaliere che hanno avviato consultazioni online o telefoniche dei pazienti al fine di ridurre contatti ritenuti non necessari. Purtuttavia sono stati diversi i medici a lamentare il fatto che in molti casi non è possibile con tale modalità fornire adeguate indicazioni ai pazienti.
“Per pazienti con febbre od altri sintomi associati al nuovo coronavirus e per le persone per le quali è meglio che evitino di andare in ospedale in quanto potrebbero contrarre lì il virus, queste modlaità sono altamente appropriate” ha invece sostenuto Haruo Kuroki, presidente dell’Associazione Giapponese di Telemedicina e Teleassistenza.
Il personale sanitario sta anche affrontando, come in quasi tutto il mondo, una carenza di dispositivi di protezione. Un sondaggio condotto dal sindacato Zenkoku Ishi ha mostrato come il 70% dei medici sia insoddisfatto di come il governo li ha protetti. Il 31% dei dottori ha dichiarato di aver riutilizzato più volte le mascherine N95 (quelle che in Unione Europea sono designate con la sigla FFP2) mentre un medico ha affermato di usare la stessa mascherina “finché non si rompono gli elastici”. La situazione è talmente grave che a fine aprile il sindaco di Osaka Ichiro Matsui aveva invitato i cittadini a donare agli ospedali gli impermeabili antipioggia.
Nel settore abitativo sono ben 1.106 le richieste giunte in questi mesi a Prefetture ed amministrazioni cittadine di accesso a case in edilizia residenziale da parte di persone rimaste senza un tetto. Buona parte dei richiedenti sono persone costrette a lasciare gli internet café nei quali vivevano e dove è solitamente possibile affittare una stanza e l’uso di un bagno con una cifra abbordabile.
La città di Osaka soltanto nei 12 giorni tra il 20 aprile ed il primo maggio ha ricevuto circa 600 domande: più di quelle ricevute nel corso di tutto il 2019.
Numerose (circa 4.000) anche le caffetterie sociali che forniscono la colazione o la cena a famiglie a basso reddito e gestite da realtà associative che hanno dovuto sospendere o mutare i servizi offerti.
Le misure di distanziamento sociale hanno prodotto anche un crollo delle offerte alle chiese cattoliche che utilizzano questo denaro per fornire assistenza ad immigrati e rifugiati. Uno di questi centri, gestito dall’Arcidiocesi di Osaka, ha dovuto chiudere all’inizio di aprile.
Confermata la chiusura per quest’estate dei percorsi per scalatori presso il Monte Fuji mentre domenica scorsa, come effetto dell’annullamento della dichiarazione di emergenza in 39 Prefetture le spiagge nipponiche hanno iniziato a vedere i primi, per adesso pochi, bagnanti.
Pur non esistendo un divieto specifico alla mobilità interna i Governatori hanno invitato la popolazione a non uscire dai confini della propria Prefettura di residenza al fine di evitare una diffusione del virus anche nelle aree marginalmente colpite.
Intanto il ministro Aso, reduce dal vertice in teleconferenza dei titolari delle Finanze del G7, ha affermato lo scorso mercoledì che vi è un accordo tra i sette grandi affinché l’eventuale vaccino ed i farmaci antivirali specifici che saranno sviluppati siano resi disponibili ad un prezzo accessibile per tutte le realtà economiche.
Proprio sul fronte dei farmaci, lo scorso giovedì un’azienda nipponica, la Bonac Corporation, ha comunicato di stare lavorando ad un farmaco basato sull’RNA. L’azienda ha stretto un accordo con la Prefettura di Fukuoka per iniziare a sperimentare l’efficacia di alcune tecnologie.
Annunciata in chiusura di settimana l’effettuazione, a partire da giugno, di 10.000 test sierologici a Tokyo, Osaka e Miyagi. I test serviranno a farsi un’idea sul numero di persone che sarà necessario vaccinare.
Frattanto una ricerca condotta dalla Società Giapponese di Medicina Forense ha rilevato come in 12 casi su 23 è stata negata dalle istituzioni mediche la possibilità di effettuare test PCR su altrettanti deceduti al fine di accertare se fosse presente il virus.
In ambito politico, lunedì scorso il Partito Liberal-Democratico ed il Nuovo Komeito si sono accordati per approfondire e dunque non approvare nell’attuale sessione della Dieta una controversa legge volta ad aumentare l’età pensionabile dei procuratori portandola da 63 a 65 (ed in alcuni casi 66) anni. La norma è considerata dalle opposizioni come ad personam e volta a mantenere al proprio posto Hiromu Kurokawa, Procuratore Generale di Tokyo e considerato politicamente vicino ai conservatori ed il quale ha casualmente compiuto 63 anni.
Una mozione di sfiducia contro il ministro alle Riforme Ryota Takeda era stata presentata dal Partito Costituzionale Democratico ma poi ritirata quando la maggioranza ha momentaneamente deciso di non inserire la discussione del disegno di legge nel calendario dei lavori della Dieta. L’opposizione dell’opinione pubblica alla norma sta infatti facendo vacillare molti all’interno della maggioranza.
Giovedì scorso, come un fulmine in ciel sereno, Kurokawa si è dimesso dopo aver ammesso di aver giocato d’azzardo con alcuni giornalisti all’inizio di questo mese, violando peraltro le normative sul distanziamento sociale introdotte per contrastare la diffusione del Sars-Cov-2. Di un gesto “molto inappropriato ed estremamente deplorabile” ha parlato la titolare della Giustizia Masako Mori. Contro il magistrato sarà anche avviata un’azione sanzionatoria, che potrà colpire l’assegno pensionistico, per violazione delle norme che regolano il comportamento dei dipendenti pubblici.
A Tokyo, il Segretario Generale del PLD ha affermato, a meno di un mese dall’inizio della campagna elettorale per il rinnovo della massima carica della Prefettura Metropolitana, che non vi sono ostacoli affinché il suo partito appoggi l’attuale Governatrice Yuriko Koike. “Data la situazione di emergenza che permane a Tokyo non siamo nella situazione di proporre un nostro candidato” ha affermato anche Hakubun Shimomura, responsabile dell’ufficio elettorale del PLD.
Koike, ex liberal-democratica, venne eletta nel 2016 presentandosi con un proprio partito in opposizione al candidato del PLD.
Rimanendo in ambito politico ma spostandosi nelle aule di tribunale, lo scorso martedì Hiroshi Tatemichi, collaboratore parlamentare della senatrice Anri Kawai, ha ammesso davanti ai giudici della Corte Distrettuale di Hiroshima di aver pagato illegalmente (superando di circa il doppio il limite di legge) dei propagandisti nell’ambito della campagna elettorale dello scorso luglio nella quale la moglie dell’ex ministro della Giustizia è stata eletta nella Camera dei Consiglieri. In una conferenza stampa Kawai ha affermato di non aver saputo della violazione della legge da parte del proprio collaboratore.
Nelle ultime settimane lo scandalo a carico dei coniugi Kawai si sta allargando coinvolgendo una serie di politici locali del PLD ai quali sarebbero stati offerti soldi per spostare pacchetti di voti verso Anri.
Un’azione legale è stata promossa invece da circa 660 avvocati e ricercatori universitari contro il premier Abe a causa della cena, le cui spese secondo l’accusa sono state in parte coperte dal PLD senza dichiararlo, avvenuta nel 2018 in un hotel di Tokyo e che coinvolse alcune centinaia di partecipanti alla festa per la fioritura dei ciliegi.
Nella difesa, il 18 maggio è iniziato presso la base di Fuchu (Tokyo) l’addestramento dei primi 20 uomini che faranno parte dell’unità, sorta all’interno dell’aviazione militare, di sorveglianza satellitare.
Il medesimo giorno è stato presentato alla stampa il nuovo fucile d’assalto che sarà in dotazione alle Forze di Autodifesa. Il nuovo fucile, l’Howa Tipo 20, prodotto dalla Howa Machinery di Kiyosu (Akita) è la prima nuova arma individuale ad essere fornita alle forze di terra delle FA.
Quasi superfluo ricordare che in virtù della Dichiarazione di Potsdam e della stessa Costituzione giapponese il Sol Levante non potrebbe avere né un esercito né un’industria bellica.
Il Ministero sta intanto indagando circa un possibile nuovo attacco informatico subito da Mitsubishi Electric ed avente come obiettivo l’acquisizione di dati sul un prototipo di missile che l’azienda avrebbe voluto fornite alla sicurezza nazionale nell’ambito di una procedura comparativa non vinta.
Venerdì scorso è stata invece approvata la proroga, fino al 31 maggio del prossimo anno, della partecipazione nipponica alla missione ONU in Sudan del Sud.
In politica estera, il Giappone ha nuovamente fatto una menzione esplicita alla supposto diritto alla sovranità nipponica sulle due isole Curili più prossime ad Hokkaido. Se nel 2018 si fece riferimento, all’interno del rapporto annuale sulla politica estera realizzato dal Ministero competente, alle “quattro isole del nord che appartengono al Giappone”, nel 2019 ogni riferimento è invece sparito per poi tornare quest’anno (anche se non è mai quante isole effettivamente il Giappone reclami).
Presente anche un riferimento alle Dokdo (o isole Takeshima come sono chiamate in Giappone): isole sudcoreane dal 1945 e perse anch’esse nell’ambito dei risultati prodotti dal secondo conflitto mondiale. Lo scorso martedì il Ministero degli Esteri di Seul ha espresso con un proprio funzionario una protesta ufficiale indirizzata all’ambasciata nipponica in RdC.
In settimana per non farsi mancare nulla il Sol Levante ha deciso di irritare anche la Cina esprimendo, con il ministro della Salute Kato, l’auspicio che Taiwan partecipi ai lavori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Kato ha ribadito inoltre la necessità di un’inchiesta “imparziale, indipendente e globale” (e cioè che dia la colpa alla Cina per il sorgere della pandemia) in relazione al virus ed alla risposta dell’OMS. La reale intenzione dei Paesi che hanno effettuato questa richiesta nel corso dell’assemblea dell’organismo ONU è di “porre considerazioni politiche prima della sicurezza sanitaria internazionale” secondo il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Zhao Lijian.
Mercoledì scorso, intanto, il Portavoce dell’esecutivo Suga si è congratulato con Tsai Ing-wen, “presidente” della cosiddetta Repubblica di Cina, in occasione dell’inizio del suo secondo mandato. “Continuando a basarci sulla nostra politica di mantenimento di rapporti non governativi il Giappone continuerà a rafforzare la cooperazione e gli scambi con Taiwan” ha sostenuto il Segretario Generale del Gabinetto nel corso della consueta conferenza stampa quotidiana.
Venerdì Suga è nuovamente intervenuto sulle vicende interne cinesi chiedendo chiarezza circa i piani di investimento in tecnologie militari da parte di quel Paese ed intromettendosi nuovamente su come la RPC sta affrontando il dissenso ad Hong Kong.
Sul nucleare, nella settimana appena conclusa Kyushu Electric ha spento il secondo reattore della centrale di Sendai in ossequio alle disposizioni dell’Agenzia Regolatrice per il Nucleare che avevano portato a marzo allo stop anche del reattore n. 1. Lo spegnimento è dovuto alla mancata realizzazione completa delle misure di sicurezza antiterrorismo imposte dall’ARN nel 2012.
In economia, il Sol Levante è entrato ufficialmente in recessione. I dati forniti dall’esecutivo sul periodo gennaio-marzo di quest’anno hanno mostrato un calo del PIL pari al 3,4% destagionalizzato. Il dato segue quello del precedente trimestre che si era chiuso, a sua volta, con un -7,3%.
Dato peggiore degli ultimi 10 anni quello dello esportazioni di aprile: -21,9% rispetto allo stesso mese del 2019 per un totale di 5.200 miliardi di yen. Le sole esportazioni di auto sono calate del 50,6%.
In calo anche le importazioni: -7%.
Per aiutare le piccole e medie imprese la Banca del Giappone ha annunciato venerdì scorso un piano di immissione di liquidità pari a 30.000 miliardi di yen. Il tasso di interesse applicato sul nuovo piano di prestiti (che è stato preceduto da un altro da 25.000 miliardi) è dello 0,1%.
Spostato intanto dal 31 agosto al 30 settembre il limite entro il quale i dicasteri dovranno avanzare le proprie previsioni di spesa ai fini della redazione della legge di Bilancio per il 2021.
Nell’occupazione, preoccupazione è stata espressa da esponenti del mondo sindacale per la non risposta da parte dell’esecutivo circa il rischio che i lavoratori interinali possano ritrovarsi senza il posto a causa della pandemia. Al 14 maggio sembrerebbe che oltre 7.000 di essi siano rimasti disoccupati ma non vi è alcun coordinamento nel monitoraggio del fenomeno.
“La crisi finanziaria del 2008 ha prodotto un grande impatto sui lavoratori interinali del settore manifatturiero ma l’impatto dell’attuale crisi sanitaria coinvolgerà un più ampio numero di settori. Il governo deve fare di più nel fornire un quadro chiaro della situazione” ha affermato Shuichiro Sekine, Segretario Generale del Sindacato Haken.
Su 1.440.000 lavoratori interinali ben 390.000 hanno contratti inferiori ai 3 mesi il che li rende i più esposti a divenire poveri congiunturali.
Da febbraio alla metà di maggio sarebbero già circa 9.569 i posti di lavoro persi a causa della pandemia: a renderlo noto il Ministero. Nello specifico i posti persi sarebbero 282 a febbraio, 835 a marzo, 2.654 ad aprile e 5.798 a maggio.
Per l’Istituto della Regione del Chubu per la Ricerca Sociale ed Economica il nuovo Coronavirus potrebbe far perdere poco più di 3.000.000 di posti di lavoro (di questi 845.000 nel commercio, 614.000 nel manifatturiero e 589.000 nella ristorazione).
Approvato invece in sede governativa un piano che dovrebbe concedere 200.000 yen di contributo agli studenti universitari che a causa della pandemia hanno perso il lavoro. In totale dovrebbero essere 430.000 gli studenti che beneficeranno del contributo. Il dicastero guidato da Hagiuda ha però limitato la concessione del contributo agli studenti stranieri: soltanto il 30% di essi (coloro che hanno i voti migliori) potranno accedervi.
In settimana tanto la Federazione dei Sindacati delle Ferrovie quanto la corrispondente unione sindacale del trasporto aereo hanno chiesto al Partito Costituzionale Democratico di portare avanti una serie di loro proposte volte a tutelare l’occupazione e rilanciare i due settori.
Un gruppo di operatori del mondo del teatro e del cinema ha invece chiesto alle opposizioni, nel corso di una videoconferenza nella quale erano presenti Yukio Edano del PCD e Kazuo Shii del Partito Comunista, di battersi per la creazione di un fondo pubblico-privatto a sostegno del settore.
Prosegue la riconversione della produzione di molte aziende alla luce delle richieste che la diffusione del virus impone. Asahi Breweries e Kirin Brewery, aziende note per la produzione di birra, hanno annunciato la produzione congiunta di disinfettanti a base alcolica destinati alle istituzioni mediche.
La nuova produzione soppianta parzialmente quella di alcolici ricreativi la cui richiesta è crollata a causa della chiusura di bar e ristoranti. Le due aziende, insieme a Suntory Holding e Sapporo Breweries, hanno comunicato di voler accettare l’invio di birra rimasta nei magazzini delle attività al fine di minimizzare l’impatto economico dell’invenduto.
Nell’elettronica, Panasonic ha riportato per l’anno fiscale chiusosi a marzo un calo dei profitti pari al 20% (in termini assoluti la società ha ottenuto 2,1 miliardi di dollari). L’azienda ha annunciato mercoledì un investimento da 800 milioni di dollari per acquistare il 20% delle azioni della Blue Yonder Group, azienda statunitense di software. Il medesimo giorno Panasonic ha comunicato di voler chiudere entro marzo 2021 un proprio impianto in Tailandia (specializzato nella produzione di componenti per lavatrici) licenziando 800 lavoratori e spostando le produzioni in Vietnam.
Sharp ha invece riportato un calo degli utili pari al 71,8% per un incasso pari a poco più di 195 milioni di dollari.
Novità per Sony: da un lato la società ha annunciato di voler acquistare la totalità delle azioni di Sony Financial (il ramo finanziario presente in tutte le zaibatsu nipponiche) attualmente posseduto per il 65%; dall’altro ha annunciato una cooperazione tra Microsoft Azure AI e Sony Semiconductor Solutions per lo sviluppo di sensori che funzionino utilizzando l’intelligenza artificiale.
Nell’auto, Subaru ha comunicato lunedì scorso di aver aumentato nell’anno fiscale 2019 i profitti del 7,9% per un totale in termini assoluti di 1,42 miliardi di dollari. Lo stop alla produzione in Giappone e negli Stati Uniti ha però prodotto un calo delle vendite da aprile di 150.000 veicoli e cioè il 15% delle vendite globali.
Perdite per 25,78 miliardi di yen sono state invece riportate sul 2019 da Mitsubishi Motors in gran parte a causa di una contrazione del 9% globalmente delle vendite.
Nel trasporto collettivo Hitachi ha invece comunicato la vendita di 70 tram al Gruppo Torinese Trasporti. I primi 30 mezzi, per un costo complessivo di 63,4 milioni di euro, saranno consegnati entro l’autunno del 2021.
Mistubishi Aircraft ha invece annunciato la chiusura delle proprie sedi negli USA e lo spostamento di tali funzioni a Nagoya. A determinare il taglio dei costi è stato il sostanziale fallimento del progetto SpaceJet.
Nella meccanica, calo dello 0,4% a marzo rispetto ad aprile, negli ordinativi. Sottraendo le aziende elettriche e la cantieristica navale in totale le aziende nipponiche del settore hanno venduto per 854,7 miliardi di yen.
Nell’edilizia a Tokyo si è registrato ad aprile un crollo del numero dei nuovi edifici: -51,7% rispetto allo stesso mese del 2019. In totale si sono costruiti 686 palazzi: si tratta del numero più basso dal 1973.
In ambito finanziario il colosso SoftBank ha riportato per il 2019 i primi dati negativi degli ultimi 15 anni. La società ha registrato perdite pari a 961,58 miliardi di yen. Gran parte delle perdite sono legate al crollo del valore della partecipazione in WeWork (azienda statunitense che affitta luoghi di lavoro) e per le perdite del Vision Fund, il fondo congiunto messo in piedi dalla società guidata da Masayoshi Son con il fondo sovrano saudita. Il fondatore di Alibaba, Jack Ma, ha frattanto annunciato le proprie dimissioni dal CdA del gruppo nipponico.
Secondo quanto apparso sul Wall Street Journal lo scorso lunedì il gruppo sarebbe in trattativa con Deutshe Telekom per la vendita di buona parte delle proprie azioni nella statunitense T-Mobile (società posseduta al 24% dai nipponici).
Nell’ambito di un piano volto a procurarsi 42 miliardi di dollari il gruppo guidato da Son ha comunicato che venderà, lo scorso giovedì, il 5% della controllata che gestisce i sistemi wireless.
Mistubishi UFJ Financial Group ha invece reso noto mercoledì scorso di voler chiudere almeno il 40% delle proprie filiali (mantenendo quindi soltanto 300 sportelli) entro il 2024. Il piano originario della società prevedeva una riduzione del 20%.
Nel settore aereo, sono diverse le compagnie che hanno trasformato i propri velivoli per passeggeri in mezzi cargo al fine di minimizzare le perdite economiche. Tra queste compagnie Japan Airlines e ANA Holdings che hanno movimentato in questi mesi mascherine, attrezzature mediche, vestiti ed altri materiali. ANA Holdings, il 19 maggio, ha anche ripreso i voli cargo tra la città cinese di Wuhan e l’aeroporto di Narita.
“La distribuzione internazionale di beni non deve fermarsi. Possiamo fare utili operando voli esclusivamente cargo. Con il crollo nel numero di passeggeri vogliamo dare il nostro contributo con il settore merci” ha affermato Yoshinori Morimoto, presidente di JAL Cargo Service, ramo di azienda di Japan Airlines che opera attualmente con 329 velivoli ma il cui numero potrebbe crescere a 878 entro fine maggio.
Ad aprile i turisti stranieri nell’Arcipelago sono stati 2.900 e cioè il 99,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
Venerdì scorso il ministro Motegi ha annunciato di aver posto al livello 3, il massimo livello di guardia, altre 11 nazioni tra le quali India ed Argentina.
Tagli anche nella circolazione ferroviaria: a partire dal 28 si effettueranno il 50% in meno delle corse dei treni a lievitazione magnetica sulle linee del Tohoku, Hokuriku e Joetsu.
Dall’11 di maggio anche le Ferrovie del Giappone Centrale e quelle del Giappone Occidentale hanno tagliato del 20-30% il numero di corse mentre le Ferrovie del Kyushu di ben il 70%.
Cali drammatici per l’industria cinematografica. Ad aprile i botteghini delle 12 maggiori catene di cinema del Paese hanno registrato incassi per 688,24 milioni di yen: il 96,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2019.
Riaperti invece circa l’80% (1.200 in totale) delle caffetterie di Starbucks Coffee Japan. La società ha riaperto quasi tutti i locali nelle Prefetture nelle quali lo stato di emergenza è cessato mentre a Tokyo ed Osaka i caffé hanno riaperto con orario ridotto e consentendo soltanto l’asporto.
Un -10,6% è stato registrato ad aprile dai piccoli supermercati. Secondo quanto reso noto dall’Associazione dei Negozi in Affiliazione Commerciale, i negozi riportanti il marchio delle sette maggiori aziende del Paese hanno registrato entrate per 778,16 miliardi di yen con un calo per il secondo mese di fila.
L’Associazione Nazionale delle Catene di Negozi ha invece riportato un -4% per vendite complessive pari a 1.020 miliardi di yen.
Aprile nero per i centri commerciali: l’Associazione dei Grandi Magazzini del Giappone che rappresenta 203 punti vendita di 73 diverse società ha riportato per aprile un -72,8% nelle vendite rispetto allo stesso mese del 2019 (per vendite totali pari a 120,8 miliardi). In calo, ma non poteva essere altrimenti, del 98,5% le vendite negli spazi esenti da dazi.
Anche a causa del crollo del prezzo del petrolio il tasso di inflazione di aprile è stato negativo (dello 0,2%) per la prima volta negli ultimi 40 mesi. Ad aumentare sono state soltanto le mascherine (del 5,4%) ed il cibo fresco (dell’11,2%).
Nell’esplorazione spaziale, Mitsubishi Heavy Industries ha reso noto che il 15 luglio porterà nello spazio, con il proprio vettore H2A, il satellite “Hope” sviluppato dagli Emirati Arabi Uniti.
Il 21 è intanto partito dal cosmodromo di Tanegashima il Kounotori 9 con a bordo delle batterie al litio destinate alla Stazione Spaziale Internazionale.
Chiudendo con i beni culturali, il 21 maggio è stata ritrovata nel tempio shintoista di Omiya (Osaka) una statua in legno del XVI° sec. raffigurante Toyotomi Hideyoshi, tra i più importanti daimyo dell’Età Moderna nipponica.
(con informazioni di fmprc.gov.cn; yna.co.kr; barrons.com; boj.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.